The Reptile Room

Maniero Schneider, fuori Londra | Héloïse x Günther

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    Fly me to the Moon

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    Héloïse Sunna von Schneider
    Il rettilario era un luogo centrale praticamente nella quasi totalità delle dimore degli Schneider da tempi così remoti che erano davvero poche le eccezioni di dimore di famiglia che non avessero una parte della casa, possibilmente spaziosa, predisposta alla cura e alla conservazione di esemplari di serpenti o altri tipi di rettili d'ogni genere, a seconda della preferenza.
    Héloïse e Günther avevano, per forza di cose, fatto di quella tradizione familiare un passatempo condiviso e, per quanto negli anni le loro vite si fossero disgiunte in molti punti e sotto molti aspetti, quello rimaneva una costante.

    Tutto questo fantastico preambolo per dire che sì, legilimanzia a parte, quando cercava suo fratello gemello in casa Hél sapeva perfettamente dove fosse più facile reperirlo, specialmente a metà mattinata.
    A patto che fosse in casa, naturalmente.
    Una creatura con un fascino tutto speciale, il suo gemello. Curioso al limite del molesto, difficile da prevedere e controllare, praticamente tutto ciò che Héloïse avrebbe potuto mai detestare in una persona... che non fosse Günther. Forse perché semplicemente lo considerava un suo pari e quindi degno di seguire le sue inclinazioni senza dover rientrare per forza nei suoi maniacali ed ordinati schemini mentali.

    « Allora sei davvero in casa. » esordì quando lo trovò, per l'appunto, nell'ala della casa dedicata al rettilario. Non suonava particolarmente irritata o se è per questo neanche contenta. Al massimo, un po' sorpresa. « Trovarti dopo averti cercato non capita tutti i giorni. » scherzò un poco, evento raro per i comuni mortali ma per il gemello molto meno, abbozzando persino un mezzo sorrisetto. Se ne rimase appena poggiata contro la colonna dell'arco oltre il quale si accedeva effettivamente a quella pittoresca e tranquilla ala della casa, che somigliava ad un incrocio fra un laboratorio di qualche tipo ed una grossa serra; la luce del sole filtrava tenue e fredda dalle vetrate sull'altissimo soffitto, per il resto l'illuminazione era di natura puramente magica, a simulare un ambiente naturale.
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