Hot and spicy like us

«potrei farti arrivare quella penna al cervello in pochi secondi »
È con uno schiudersi delle labbra e alzarsi di sopracciglia che lo guarda: «ooooh» insomma proprio il classico maschio alfa questo Koreain: minaccioso. Milo comunque non si sentiva in nessun modo impaurito, l'Hunt, gli sembrava per lo più un pulcino bagnato che provava a far la voce grossa; nessun cenno di reale pericolo.
«e so farei chinotti davvero bene »
Piegò la testa di lato, Milo, pensieroso: davvero aveva incontrato un'altra persona che sapeva fare i chinotti? È con un sorriso largo che accoglie quell'informazione alla quale risponde con un energico: «Anche io!» puro e casto (cit.), mica come quello altrui! Come dicevamo, Milo non aveva il pollice, ma tutte le dita verdi.
«Lo sapevi che il Citrus myrtifolia è originario della Cina? La parola: "Chinotto" infatti pare derivi prorpio da China.» o Cheena per gli amiki si fermò, imponendosi di stringere le labbra: che stupido, come poteva non sapere quelle ovvietà, se anche l'altro produceva chinotti?
Eh vabbè cristo santo ma io chi sto ruolando, un coglione? Apparentemente sì, nella mia testa era più intelligente lo giuro ma questo bimbo a quanto pare non ce la fa. Fine sfogo.
Sobbalza appena a quel contatto inaspettato, Milo, quel piede che struscia contro il suo 46 manco fosse la lampada di Aladino; perchè si stava pulendo contro di lui?
È il mio piede. Ma non riuscì a dirlo ad alta voce, perchè poi Rain avrebbe smesso prima del tempo e si ritrovò a non volerlo, e sorride a sua volta, come un baccalà qualsiasi.
Poi, Milo ci impiega davvero poco a capire di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato, perchè nonostante tutto il pavor è bravo a farsi capire, più o meno. Abbassa lo sguardo, per mettersi a giocarellare con il tovagliolo che aveva deciso di mettersi a mo'di bavaglia, sperando di non sporcarsi. E poi, si vedevano meglio gli scarabocchi!
«lascia perdere, la prossima volta semplicemente non mi parli nè niente. »
Alzò appena gli occhi da cane bastonato quale era, quando l'altro parlò ancora e annuì celere, ritrovandosi d'accordo con le sue parole, per ora. Come da prassi, per il momento avrebbe dovuto aspettare un po', fingere di mollare la presa, fargli abbassare nuovamente le difese. Era un caso umano una persona interessante, questo Koreain e poi oh, manco ai tempi di Hogwarts avevano parlato per così tanto tempo e Milo si sentiva semplicemente felice.
Sì versò dell' acqua nel bicchiere e iniziò a sorseggiarla con calma. Tempo di avvistare la cameriera in lontananza e sentire lo stomaco iniziare a brontolare impaziente, che iniziano ad arrivare i primi piatti, e per quanto lo riguarda l'antipasto che aveva richiesto. Quasi con le lacrime agli occhi nel vedere quella squisitezza e aver rischiato di non poterne godere, aveva capito perchè quel posto era pieno in qualsiasi giorno.
Voto: diesci. Sorrise.
«Buon appetito! »
Perché arrabbiati sì, ma maleducati mai. E siccome Pulce è ormai una drogata (.) di K- drama ecco: 잘 먹겠습니다
E forse non sarebbero mai diventati amiki, ma almeno avrebbe potuto creare un ricordo piacevole, quindi no pls non te ne andare Rain.

Le iridi seguono i movimenti altrui quando Milo si sente richiamare, ho forse è la ventata d'aria che quelle narici hanno sbuffato, potenti come quelle di un drago - mushu.
Non si preoccupa, ancora, del Sojo versato, per quanto lo fissa con una certa curiosità: gli alcolici non gli piacciono (ma un pregio ce l'ha?), ma chissà che sapore poteva avere.
« è proprio buono»
«hai ragione, questi cosi sono fantastici!»
Le bacchette pizzicano lo spazio che li divide, entusiaste quanto il proprietario. E Koreain apparentemente, che non era abbastanza arrabbiato col mondo con lui per resistere a del buon cibo. Che poi in effetti ora che ci pensava: la prossima volta non implicava propriamente anche il qui e ora, ma la tattica aveva funzionato (umile.)
Gli rispose con un' arricciarsi delle labbra, gli occhi appena più sottili mentre si ficcanaso in bocca l'ennesima melanzana piccante il gusto, il pomo d' Adamo che risaliva il lungo collo: ora aveva capito perché quel locale era spesso pieno, e non poteva dar torto ai commensali riuniti lì.
«Vuoi?»
Chiese rivolto al pavor, puntando le bacchette sul piatto rimasto quasi a metà del tavolo. Ovviamente, non si fermarono lì.
«Pancia mia fatti capanna...» mormorò accompagnandosi la melanzana in bocca (in che senso scusi), mentre con l'altra mano andava a recuperare il menù. Lasciò andare le bacchette a bordo piatto, si pulì la rima delle labbra con un tovagliolo che sembrava aver preso pe' rossetto prima di aprirlo di nuovo.
«Voglio provare tutto!» e sembrava serissimo nel tono, nonostante il sorriso languido. Poi così, de botto, si ricordò di essere sul povero andante.
« Quasi tutto.»
Se sembrava più un discorso fra Milo ed un altro sè, gli occhi pece del coreano trovarono in fretta quelli del suo salvatore.
«Tu li hai già visti i dolci?» perchè esisteva un abomaso a parte, per quello. Inizia a sfogliare, recuperando il proprio bicchiere senza guardarlo, sorseggiando un po' d'acqua.
Avrebbe dovuto dire a Rain che era piccante? (Il piatto)

Qui qualcuno non pareva proprio particolarmente attento (e non sarò io a fargliene una colpa!) ma Milo non si fa troppe domande, lasciandosi stupire da quel tripudio di gusti che manco Cracco e la sua banda di chef pluristellati. (?) Tra carne e melanzane qua si inizia a far confusione, e tra poco arriva pure il pesce. Quale? No spoiler.
«Fai, fai...» invita sottovoce con un cenno della mano, non per mettere ansia sia chiaro, ma giusto perché non vede l'ora di vedere la faccia di Koreain che come lui, non potrà non rimanerne estasiato.
E va più o meno così eh, fino a quando non nota del colore accendersi sulle gote altrui e quando Rain gli afferra il bicchiere d'acqua come fosse proprio, Milo fa scorrere lo sguardo sulla scena come uno spettatore divertito, ma non per questo, meno preoccupato. Cercò di nascondere il sorrisetto che gli si stava formando recuperando la bottiglia e versando altra acqua nel vetro.
«Ancora?» che poi vabbè l'acqua non era il rimedio migliore ma questo passava il convento, quindi facciamo finta.
Oddio. Potrei anche scrivere che Rain avrebbe avuto bisogno di latte giusto perchè i doppi sensi si sprecano ma non lo farò. Sono buona.
Considerato che l'Hunt stava benissimo, il bisogno primario del Milo medio era il cibo, quindi è lì che torna il vivo dell'azione.
«Tu dici?»
Chiese sorpreso. Un sopracciglio che si alza, e poi subito la testa di nuovo dentro al menù, mentre altre portate iniziano ad arrivare.
«Ma è perchè costa troppo?» Non gli sembravano prezzi così esorbitanti, e non aveva senso proporre un dolce che non si poteva ordinare.
«È un indovinello?»
Riprende le bacchette pensieroso: se non era uscito corvodicolore ai tempi, un motivo c'era! #ApiùNonPossoTassrosso
Sono spacciato. quasi più della coca(ina).
Però continua pure a ventilarti con la manina swishhhh , fa molto drama quìn.
«Scusa, forse avrei dovuto avvisarti delle melenzane.»
Lui però intanto se ne ficca un' altra in bocca. E non è quella di Rain. : (

Felice di essere un poco d'aiuto, Milo recupera il suo bicchiere solo una volta che l'altro l'ha lasciato per tornare a mangiare: bene, pensa, il peggio è passato.Anche perchè azioni che richiedevano più sforzo fisico di così, non era sicuro di poterli fare nemmeno se, in gioco, c'era la vita di Rain. Che poi sarebbe stato un peccato, perdere i contatti proprio or ora che iniziavano ad averne e il Pavor si stava dimostrando una compagnia intrigante, nei suoi modi particolaristranipococomprensibili e a Milo piaceva. Osserva lo spaghetto scomparire tra le labbra mordide di Koreain con fare languido - se per il soggetto, o per quella pasta che sembrava invitante non si dice - arrampicando poi lo sguardo scuro contro quello altrui, constatandone il fare indagatore.
Preoccupato per essersi magari sporcato senza rendersene conto, è contro il suo petto che guarda, alzando appena il bavaglino: nah, falzo allarme tutt'a posto.
«Immagino vada bene così, allora.» alzata di spalle disinteressata e via, bacchette che si prendono un pezzo di Bulgogi che Milo aggiunge alle melenzane con tutto l'intento di ficcarsi tutto quel coso in bocca. (Nyx ma perchè mi fai scrivere queste cose?)
Si portò l'estremità libera del tovagliolo a nascondere la parte bassa del volto, perché era obbligato a masticare a labbra schiuse e mostrare il bolo non gli pareva proprio la cosa più edicata al mondo, ecco. È con fatica che riesce a cacciar giù quel boccone gigante, ma ingoia e poi chiede: «Ti piace ancora giocare a scacchi? »
In caso, avrebbe pensato anche di proporgli una partita, qualche volta - se fosse sopravvisuto alla era.
Coglie l'occasione per pulirsi per bene e bere un bel sorso d'acqua. Intanto, indugia mentalmente su una questione piuttosto urgente, che lo porta ad afferrare frettolosamente il tovagliolo e poggiarlo sul tavolo.
«Scusa io...» si alzò, ingobbendo un po' la schiena in una specie di inchino mentre gli riserva uno sguardo angosciato: non voleva lasciarlo lì da solo, ma non poteva nemmeno più trattenersi... sarà per il freddo, sarà perchè si è sparato 15litri d'acqua in 3 minuti, fatto sta che il buon Milo, con fare imbarazzato e più sottovoce aggiunse: «Devo andare in bagno.»
Che poi, manco sapeva dov'era.
RiP.

«Peccato...»
Si lascia sfuggire dalle labbra, con tanto di tono pieno di rammarico. Per lui, mica per Milo che ancora le partite se le fa. Certo, dala scacchiera magica a quella del tablet ce ne passa ma l' IA ultimamente ha raggiunto livelli davvero... ostici, per un cervello bruciato dal piccante come il suo.
Probabile, sia la mancanza di tempo a causa del lavoro: non ce lo vede Rain a fare il panettiere o qualcosa di simile; già a scuola lo ricordava un tipo elegante e, se non andava errato, Purosangue.
Ma non c'era tempo per nulla, solo per guardare il sbrodolarsi addosso parte della cena.
Gli scappa una risata che riesce a controllare all'ultimo serrando le labbra che tendevano comunque all'insù, mentre iniziava a preoccuparsi: il brodo era ... caldo?!
«Stai bene?!»
Ma perché era tutta la sera che cercava di morire o farsi male?
Era pure indeciso di accompagnarlo appoggiandosi la mano sulla schiena ma la mano si fermò a mezz'aria per tornare poi verso il fianco mentre si spostava per farlo passare e seguirlo: lui sicuramente sapeva dov'era il bagno! Vero?
E poi vuole controllare che non inciampi nel tragitto, si sa mai.
Sembra stupido fuori ma lo è anche dentro, Milo.
«Grazie...(?)»
Non gli sembrava un atto così audace ma rimanere educato e portare a casa sembravano essere la chiave per non innervosirlo, quindi. È solo quando Rain accompagnò quello sguardo strano verso di lui che le antenne di Milo si sarebbero dovuto alzare ma non è abituato ad esser guardato, e la pipì è un impellenti più urgente: da Golden Retriver a Golden (ko)rain è un attimo. Cosa? Cosa.
Una volta giunti in bagno, Milo si preoccupò di avvicinarsi ad una delle porte la cui lucetta non fosse rossa, aprendola leggermente prima di rivolgersi a (Mr.) Rain.
«Hai bisogno d'aiuto?»
Se no si sarebbe pure fiondato a fare quello che doveva, ma, dall'alto della sua umiltà, sapeva pure usare bene gli incantesimi con la bacchetta che richiedevano poche energie, tipo quelle base di pulizia (beato chi li inventò).

Milo non finisce le frasi perchè è pigro; men che meno capisce se è un invito a continuarla o un modo per zuttirlo. Nel dubbio: fece spallucce imitando Rain, rimuginando sulla sua situazione divisa tra il cibo e la pipì. Poco dopo, avrebbe aggiunto una terza voce: scottatura.
Oibò, c'era da chiamare un medico, un mago medico!! Qualcuno più capace di lui!! Apprensivo lo sguardo che gli rifilò prima di farlo scendere verso la macchia sulla camicia.
«Sì, certo.» Giusto non spogliarsi in pubblico, avrebbero destato più clamore del necessario. Milo guardò Rain manco fosse moribondo e con urgenza gli lasciò campo libero per guidarlo al bagno.
Stava già assaporando il momento in cui avrebbe potuto liberarsi quando Korain sembrava quasi arrabbiato mentre si muoveva risoluto verso di lui. Sente a stento la risposta concentrato a capire quale forza lo sta attirando verso il cesso. E verso il basso. Inarcò forzatamente la schiena bisbigliando un: «C-co-»
Questa volta però, non finì la frase per colpa di Korain che non gliene diede il tempo tappandogli la bocca in modo inaspettato. Aprì appena gli occhi a mandorla, sorpeso e spaesato da quello strano tamburellare nel petto. Guardò il wc, poi il moro davanti a lui, socchiuse gli occhi per godersi a pieno quel tepore. Fini ma morbide... si presentavano così labbra altrui e averle sulle proprie era una sensazione stranamente bella.
Schiuse appena la bocca quel tanto che bastava per far passare la lingua. Era la prima volta che baciava, ma ricordava che durante Hogwarts un amico gli aveva dato qualche dritta: "devi far finta di leccare un gelato" diceva; e così la mente di Milo cercò di immaginare un bel cono ai frutti di bosco e, se l'altro gliel'avesse permesso, avrebbe ricercato la lingua altrui per mettere alla prova le sue conoscenze teoriche.
Sembrava quasi riuscire a resistere allo stimolo della pipì. Per ora.
Il Pavor sembrava avere dimestichezza con queste cose, e siccome Milo non voleva essere da meno e certe cose si sentivano, provò per un attimo a lasciarsi andare appoggiando i palmi delle mani sul petto altrui non tanto a volerlo allontanare, quanto più avvicinarsi ai bordi della maglia a collo alto passando vicino alla macchia su esso.

Non erano solo i capelli di Milo, che Korain Hunt in quel momento aveva in pugno. Si stupise, il Lackadaisical, di come quel contatto al cuoio che in altre occasioni avrebbe ritenuto violento, gli stava in realtà piacendo.
Schiuse gli occhi per un istante, giusto il tempo di mettere a fuoco il viso di Rain - difficile da così vicino- e accorgersi a di quel sorriso che gliene creò uno spontaneo, a sua volta. Quando l'altro decise di separasi da lui, Milo si accorse che nonostante lo stimolo sempre presente, qualcos'altro si stava risvegliando e mentre guardava i pantaloni palesemente più gonfi di quando erano entrati, arricciò le labbra quasi imbarazzato nel dover comunque rimandare tutto quello: a ben pensarci, sarebbe stato difficile non far finire tutto in un bel pastic-
«I giovani d'oggi!»
Milo guardò verso la porta rimasta aperta. Oh per Tosca, aveva un testimone !! Ora anche quel signore sapeva che aveva un ragazzo !!! Imbarazzato per il poco senso di pudore che solitamente possedeva, si grattò con fare imbarazzato il capo, la dove l'altro lo aveva tenuto fino a poco prima e fece una serie di inchini a mo'di scuse per paura di venir denunciato per atti osceni in luoghi pubblici.
Annuì distrattamente a Rain, reagendo in ritardo a quello che l'altro gli aveva effettivamente detto.
«Il dolce? »
Istintivamente si indicò, perchè finalmente aveva capito anche lui.
«S-sono io il dolce?»
Sbattè le palpebre, le labbra piegate in un sorrisino ebete.
«Sono io il dolce!»
Rispose a se stesso, con enfasi, prima di chiudere la porta e finalmente, poter abbassare la zip dei pantaloni.