extra: grifondoro vs serpeverde

«ma poi si sa cos'è successo a Roddick?»
con un avanzo considerevole di tartelletta alla mela che minacciava di caderle dalla bocca, breccàn aveva ruotato lentamente il capo in direzione del* compagn* di casata; sul volto, a parte quello che rimaneva del dolce, la totale assenza di cattive intenzioni — semmai un accenno di preoccupazione.
la risposta giusta alla domanda di bee, posta in esclusiva per interesse scientifico, la McCarthy ce l'aveva sulla punta della lingua: niente che si possa dimostrare. ma nel grande piano (quinquennale, unironically) non erano previste ammissioni di colpe che l'avrebbero portata automaticamente a perdere il posto appena guadagnato.
non era colpa sua se Roddick aveva dimostrato di essere cosi delicato di stomaco da finire addirittura in infermeria.
«mah» spallucce spallucce «con tutte le schifezze che mangia forse era solo questione di tempo» annuì con aria solenne, un sospiro ad abbandonare le labbra tinte di un naturale color corallo «fortuna che esistono le riserve» finì di masticare quel che rimaneva della tartelletta nascondendoci dentro un sorrisetto compiaciuto, lo sguardo sognante a posarsi sul piatto ormai vuoto.
le sarebbe anche potuto dispiacere un po di più, per il compagno.
in cuor suo breccàn lo sapeva: mandarlo in infermeria per fregargli il posto da cacciatore alla prima partita stagionale era sbagliato sotto un sacco di punti di vista; ma c'era un disegno più grande, dietro, e la quindicenne era nata e cresciuta in un contesto dove il fine giustificava sempre il mezzo.
sempre.
per generazioni la sua famiglia si era nutrita solo ed esclusivamente di quel concetto, e strapparlo via era quasi impossibile.


e infatti, voglio dire, break sarebbe stata ben felice di mettere in pratica quella stessa visione del mondo e della vita per sbarazzarsi anche di Bamboccio, ma ahimè, l'omicidio a sangue freddo sembrava fosse ancora illegale in quel paese retrogrado e sottomesso che era la Scozia. interruppe la presa altrimenti ben salda sul manico della scopa solo per portare la mancina alla gola, un solo dito sufficiente a sfiorare la pelle da orecchio ad orecchio — ammazzati, era il messaggio poco subtle che dedicò all'amichetto bamboccissimo suo sugli spalti, spostando poi le iridi verde bosco su uno spettacolo decisamente più interessante e carico di fascino. no, non il Kayne che si prendeva una bolidata in faccia (unless????), ma sineád fucking mikhailova.
god bless i genitori della Serpeverde e il loro corredo genetico perfetto 🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏
«oh signore dammi la forza» da brava cattolica, breccàn aveva un solo Altissimo al quale rivolgersi quando gli occhi azzurri della russa minacciavano di distrarla dalla scalata al successo; il quale le rispose ("good for them") in modo un po criptico, offrendole la pluffa direttamente dalle mani del Grayson. o, meglio, l'avrebbe fatto se Ian fosse stato in grado di lanciare una palla «ok i guess» proprio vero che degli uomini derogatory non ci si poteva mai fidare.
[sospiro]
[sospiro]
[bestemmia]
ma non alla javi che di distrae facendo pensieri porno soft su moka, ok? più un respiro profondo alla minchia lo sapevo che questi vanno presi per manina e accompagnati come all'asilo. se doveva farlo, breccàn l'avrebbe fatto «ALESSANDRO (me l'ha corretto e ora lo lascio) ?» niente «CAPITANO?!» magari anche lui aveva delle preferenze, in fatto di 'come voglio essere chiamato oggi', chissà.
o forse non rispondeva perché il bolide non era diretto a lui ma qui ci troviamo di fronte ad un ragionamento pensato e troppo sofisticato per i poracci.

Iris era tentata di mangiare funghetti già ora perché per come stavano andando quelle battute, erano spacciati e qualcuno prima o poi sarebbe finito in infermeria. Vabbè, nel frattempo però erano riusciti a ottenere in possesso la pluffa. Quello di morire male era un sacrificio più che degno se potevano almeno tirare negli anelli. Anche quando il bolide che stava tornando era altrettanto un meteorite. Sarebbero solo dovuti resistere fino a fine partita e schivare quei bolidi, puntare sulle pluffe e sul boccino. Solo così le cose sarebbero potute andare bene. «oh déjà vu. da, da-da-ra, da, da-da-ra, da. I GO INSANE.» oddio ma la canzone diceva da Dara da Dara da. Mica me ne ero mai accorta, solo scrivendolo. CIAO DARA. Però sì, Iris non li aveva presi bene quei bolidi. Theo era stato comunque preso di striscio e il suo contrattacco non era stato altrettanto potente, ma come poteva vista la potenza con il quale era arrivato? Era la sua prima partita e non è che la stesse inaugurando così bene. «I WANT YOU TO toglierti immediatamente dalla traiettoria SO BAD OOOHHH» lo avvisò sfrecciandogli davanti per ribattere il bolide al mittente. Delilah doveva smettere di battere, era troppo brava. Slay honestly, ma non era quello il momento per ammirare le sue abilità. (Prima o poi) le avrebbe dimostrato che anche lei sapeva cavarsela con la mazza.