raegan lynch / juno bitchinskarden

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    reggie.

    2003

    I am no good nor evil, simply I am
    And I have come to take what is mine
    I was there in the dark when you spilled your first blood
    I am here now, as you run from me still
    Run then, child
    You can't hide from me forever
    nome. un nome che porta il suo bel bagaglio di significati importanti, scelto con la cura necessaria - e che lei ignora bellamente. peccato: non le sfuggirebbe l'ironia, se solo se ne interessasse un minimo. raegan è sinonimo d'impulsività e nobiltà, due qualità che hanno segnato - nel bene o nel male - circa tutta la sua vita. per chiunque che non siano i suoi genitori, comunque, è reggie. un nomignolo che si scioglie più facilmente sulla punta della lingua, e che le conferisce un'aura più gentile rispetto alla durezza di raegan. finché non apre bocca, quantomeno.
    del secondo nome, dayanna, sa solo che appartiene a qualche parente della madre che le sfugge sempre. la sorella, forse, o la nonna? la bisnonna? una cugina molto cara? ah, boh. chi li ha mai conosciuti, gli acosta.
    data di nascita. c'è chi è problematico, e poi c'è chi nasce gemelli ascendente scorpione. il 21 maggio, allo scoccare delle 20, reggie ha graziato il mondo con la sua presenza: in tempo per far saltare la cena alla manciata di persone strette nella sala operativa -- entrambe le volte, perché al destino a volte piace fare il burlone. a sua madre, donna saggia, è bastato incontrare le pozze scure e curiose della neonata raegan lynch per capire quanto promettessero danno.
    famiglia. la solita solfa: questione complicata. ma davvero, davvero complicata. anche togliendo dall'equazione la variante bitchinskarden. il fatto, vedete, è che ai lynch piacciono i segreti -- sporchi, esclusivamente. suo padre ha il vizio delle donne e voci di corridoio dicono: anche di altro. promesse mai mantenute, debiti e buste di soldi sfusi racchiusi in cassetti di mogano. a sua madre, invece, i suoi vizi piace sfoggiarli attorno ai polsi; hanno la forma di diamanti, di manici in pelle di coccodrillo, e nomi francofoni. mostra sorrisi bianco latte e offre mani curate a chiunque voglia stringerle. ride, e ride tantissimo, perché il suo potere è nel modo in cui sfoggia apertamente ciò che è, non lasciando spazio ad alcun tipo di sussurro. tutti sanno che salo è prima d'ogni cosa una donna d'affari; di gran lunga migliore di suo marito, a dirla tutta. origini umili surclassate da un'attenzione ai dettagli che le ha assicurato un posto a tavola con i pezzi grossi. la moglie trofeo perfetta: una che soppesa l'oro e le relazioni sulla stessa bilancia. è anche una madre affettuosa e premurosa, con così tante psicopatie condivise con sua figlia che è difficile immaginare non abbiano legami di sangue. un bene, perché nessuno lo sa: neanche il caro harold, che quando si è trovato l'allora avventura extraconiugale sul portico della sua villa agli hamptons con in braccio una bambina di pochi mesi si è solo fatto i conti in tasca per capire quale opzione gli sarebbe costata di più -- gli assegni di mantenimento o il divorzio da una moglie che, a differenza di salome, già aveva riempito gli zigomi di botox. con la seconda scelta ha finito solo per perderci la casa a cabo: poco male.
    figlia unica, in teoria. nella pratica -- problemi per la raegan del futuro. letteralmente.
    allineamento. non me ne sbatte una minchia core. le fanno schifo i mangiamorte tanto quanto i ribelli; i primi li ritiene dei trogloditi privi di un cervello funzionante in grado di distinguere la propaganda spiccia dalla realtà. i secondi, invece, sono un po' il motivo per cui la sua vita si è ribaltata in un loop continuo per un anno intero. la politica non le piace; chi ne è così appassionato da schierarsi da una parte o l'altra, ancor meno. onesta neutrale, dritta come una statua, decisamente poco influenzabile. almeno sotto questo punto di vista, t'oh.
    raegan
    fucking lynch
    aspetto fisicotemperamento
    è sempre stata carina, reggie. ossessionata dal suo aspetto nel modo malsano tipico di chi nasce con gli attributi giusti e un genitore che a certi dettagli ci tiene un po' troppo: quando tua madre a tavola si sistema un piatto d'insalata scondita e, amorevolmente, schiocca la lingua se lo sguardo ti cade su di una fetta di torta, è inevitabile. salo le ha insegnato tante lezioni preziose; come mantenere la lucidità dei capelli, come e quanto truccarsi per sembrare graziosa, mai una maschera di cera. che vestiti comprare, come parlare, come battere le ciglia nel modo giusto, come sorridere. per poi pentirsene amaramente quando reggie, di tutti questi insegnamenti, ne ha fatto un problema -- svariati, a dirla tutta. ingerisce un quantitativo di calorie giornaliere che sosterrebbero a malapena un bambino di quattro anni, ed è anche diventata eccezionalmente brava a nasconderlo. non che ce ne sia troppo bisogno, ormai; dietro le mura del suo appartamento in south london, pagato e mantenuto dai suoi genitori ma lontano dai loro sguardi attenti, non deve sforzarsi troppo.
    almeno con l'adolescenza alle spalle è diventata meno, come dire. intensa, sotto questo punto di vista. certe cose sono ormai parte della sua persona, difficili da scardinare; ma non è più solita iniziare la sua giornata due ore prima per apparire al suo meglio. i suoi capelli rimangono lucidi e lunghi di un nero corvino, liscissimi, che non tinge perché si rifiuta categoricamente di esplorare il mondo delle doppie punte. cura ancora le mani con la cadenza regolare di chi può permettersi di non vedere mai l'ombra di una ricrescita o la mezzaluna delle cuticole. predilige colori scuri, ora, ma il suo armadio è ben fornito e costantemente aggiornato. col trucco è meno fiscale, ormai, ma non esce mai di casa senza almeno quella passata di correttore e fondotinta che la fanno sembrare un po' più umana: nutrimento scarso, se non del tutto assente, e la perdita di sangue costante hanno irrimediabilmente cambiato la sua pelle. ha sempre qualche livido sparso lungo il corpo, e il colore naturalmente olivastro è ora più spento, grigio. menomale che c'è ... tutto il resto su cui concentrarsi. quando da piccola si lamentava perché era la più bassa tra i cugini sua madre le sorrideva e scuoteva la testa; che ne sapeva, reggie, del potere che aveva tra le mani. la crescita le ha donato quei centimetri in più che bramava, ma mai abbastanza da rientrare nella media. ha però capito che non è il peggiore dei difetti: l'altezza è una di quelle cose che colpisce così nel profondo l'orgoglio dell'uomo medio da rendere nullo ogni altro sforzo, e per rendersi più gentile al sesso opposto avrebbe dovuto per forza di cose eliminare i tacchi. orrore! disonore! una grande arma, quella che gli è stata donata: peccato che ora gli uomini le provocano un disgusto viscerale e poterli cacciare via come mosche così facilmente le tornerebbe utile. alas.
    mercuriale. da piccola lamentava il fatto di non riuscire del tutto a essere come le sue coetanee, nonostante si sforzasse attivamente per spiccare. sorrisi brillanti, voce di un'ottava più alta per risultare melodiosa, mai maschile. non è mai stata prima in nulla, reggie; insoddisfatta e sempre in cerca di attenzioni che, se ricevute, finivano per metterla a disagio. non si è sentita mai scelta davvero -- una ruota di scorta, in mancanza del premio principale. e l'universo non le ha dato prova del contrario. c'è sempre una heather morrison di turno a buttarla nell'ombra e farla sentire parte dell'arredo; almeno finché quella meta non si dimostra irraggiungibile, e allora entra in campo raegan. con il tempo e l'esperienza ha imparato a renderlo un vantaggio, ma non si è mai lavata di dosso l'invidia. è gelosa di tutto e tutti; non può farci niente, quando questo si traduce nell'istinto di strappare via le cose dalle mani degli altri. un po' lo ritiene un suo diritto. e non è cattiva, davvero, solo -- difficile. le piace tagliare nelle persone, perché è l'unico modo che conosce per lasciare un marchio. tutto fuorché diplomatica, predilige il survival of the fittest: nella sua personalissima bibbia, la miglior lezione di vita è sempre quella che ricevi con la forza di un calcio nello stomaco, e quindi ne ha fatto una missione personale quella di darne trenta al giorno. reggie per il sociale!
    non è mai stata una persona molto incline al contatto fisico, e da quando è stata nei laboratori la questione non ha fatto che peggiorare; ora fatica a tendere una mano, e s'irrigidisce quando sono gli altri a farlo. calcolatrice, vendicativa, asfissiante. non ricorda più come ci si affeziona alla gente senza perdere ore di sonno al pensiero di quando, esattamente, la tradiranno. un evento raro, in ogni caso -- i pochi prediletti a cui tiene cerca sempre di allontanarli in un modo o nell'altro.
    In your basement I grow cold, Thinking back to what I was always told
    "Don't talk to strangers or you might fall in love"
    Freezer bride, your sweet divine
    You devour like smoked bovine hide
    How funny, I never considered myself tough
    You poor thing
    Sweet, mourning lamb
    There's nothing you can do
    It's already been done
    segni particolari. citando la nostra santa signora kimberly kardashian: honey, would you put a bumper sticker on a bentley?
    ha un paio di cicatrici che si porta dietro dai laboratori, e quel piccolo incidente pre che l'ha lanciata con un biglietto di sola andata tra le braccia di abaddon. le nascondeva con pozioni estetiche, all'inizio; poi ha cominciato a trovare esilaranti le espressioni contrite di chi nota gli squarci sui suoi polsi, e ha addirittura iniziato a sfoggiarle. quando ha voglia di dare spettacolo, tra parentesi; il resto del tempo, sono malcelate sotto fabbrica e bracciali.
    istruzione. lo so, difficile da immaginare. ma ad un certo punto della sua vita reggie è persino sfilata tra i corvonero. nessuno sa veramente come sia successo o perché; un chiaro caso di glitch nel matrix per il cappello, corretto di cattiveria quando si è fatta quella fetta di tempo rinchiusa nei laboratori, tornando a scuola in qualità di altair. non particolarmente brillante. non particolarmente amata. era solo lì, raegan. l'onesta e universale esperienza liceale.
    potere. assurdo, davvero; manco il tempo di vivere la sua fantasia di angelina jolie in ragazze interrotte che boom, è diventata carne da macello. nel senso più letterale: per mano del suo quasi-carnefice, e poi in un laboratorio in russia, di tanti posti. è così special di cuore e di fatto che è stato uno dei primi casi registrati di emocinesi in inghilterra. prima anche di twat, eh. tutti fatti che potrebbero essere veri come no; tanto la cosa innegabile è che è più bella degli altri. dillo alla mamma, dillo all'avvocato.
    Even the iron
    still fears the rot
    BACKGROUNDPG
    BACKGROUNDPG
    BACKGROUNDPG
    i'm your doll
    fka twigs
    ptolemaea
    ethel cain
    designer sadness
    zheani
    dead but pretty
    ic3peak
    liquid smooth
    mitski
    sofia carson is raegan lynch
    gifs: iiiiii
    There is no bad, there is no good
    I drank all the blood that I could, Made myself mythical


    Edited by homini lupus - 16/11/2023, 17:42
     
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