roxanne o'death

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    Roxanne O'Death

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    Spolliciometro
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    Anonymous
    roxie

    2006

    i came out to attack people
    and i'm honestly having such
    a good time right now
    nome. Roxanne. Deriva dal persiano Raushana, che significa "finestra di luce" e per estensione "luminosa", "splendente". Venne poi adattato nel greco Rhoxane e nel latino Roxane, da dove passò al francese Roxane.
    cognome. O'Death. Cognome ormai caduto perchè reputato offensivo, la sua famiglia però non ha mai voluto cambiarlo. Essendo molto raro, in famiglia si è addirittura deciso di farlo tramandare alle figlie femmine.
    data di nascita. Roxanne è nata - per la gioia delle sue madri - allo scoccare della mezzanotte del 1 gennaio 2006 ed è stata segnata come la prima bambina nata in Inghilterra quel nuovo anno.
    allineamento. Mangiamorte. In realtà non sempre condivide gli ideali delle persone al potere ma non si schiererebbe mai nemmeno dalla parte dei ribelli, se non teniamo in conto che sono stati proprio loro a lasciarle come bel regalino un viaggio di sola andata per i laboratori. Non ama schierarsi ideologicamente per uno o per l'altro schieramento, si schiera per soddisfare la propria sete di sangue e di vendetta. Non è mai stata una persona pacifica e non crede affatto che si possa trovare un compromesso a parole, la violenza è sempre la risposta a tutto.
    roxanne fucking
    vampire
    o'death
    aspetto fisicotemperamento
    Alta 1.65m è troppo alta per essere bassa e troppo bassa per essere alta, in una folla di persone non sarebbe che un puntino identico a tutti gli altri. Non ha mai tinto i suoi capelli che sono invece di un castano scuro e che solo alla luce del sole rivelano qualche riflesso ramato. Capelli castani lasciati cadere sciolti sulle spalle, sembrano quasi sempre spettinati perchè ama attorcigliarli compulsivamente alle dita, la divisa - se la indossa - perennemente sgualcita, i bottoni della camicetta puntualmente slacciati sul collo a intravedere la pelle sottostante, la cravatta non legata ma appoggiata attorno al collo, un coltellino accuratamente e segretamente nascosto in una tasca interna della gonna della divisa che lei stessa a cucito. A primo impatto, niente in lei sembra essere al posto giusto. Nonostante sia una bella ragazza e abbia davvero del potenziale, non ci tiene mai davvero a mostrarsi bella e sistemarsi a dovere, la cura del suo aspetto fisico è l'ultima cosa che le interessa e fa il minimo indispensabile. Indossa quello che vuole, quando vuole, se vuole. Non le interessa rispettare i dettami sociali e non ha mai cercato di vestirsi per piacere ad altri, tantomeno a se stessa. Il trucco è il più naturale possibile, a volte composto semplicemente da una linea di mascara. L'unica cosa che cura maggiormente sono le mani, o meglio, le unghie che sono sempre curatissime e smaltate, affilate tanto quanto il coltellino che tiene nascosto. Non è raro invece quel suo tipico sguardo freddo e calcolatore contornato da due occhiaie livide sempre presenti. Quelle iridi verdi che seguono in ogni più piccolo movimento le persone che la circondano, senza mai lasciarli, lo sguardo di un predatore che osserva la propria preda aspettando il momento giusto per attaccare, ma quello che forse rimane più impresso di lei è quella scia di profumo persistente di legna bruciata - di cui olfatti più fini avrebbero potuto riconoscere come noce - ribes rossi, prugna e talvolta anche di una nota pungente di sangue.

    Il comportamento di Roxanne ha spesso fatto venire i brividi alle persone, alcune le ha portate addirittura al pianto. Non le è mai importato perchè il suo scopo è sempre stato riuscire in quell'intento e rendere orgogliose le cerchie di persone che ha da sempre idolatrato. Gli altri non capivano, probabilmente non l'avrebbero mai capita e andava bene così, non le importava niente di loro. Non avrebbe battuto ciglio se fossero stati tutti sterminati, spera sempre un meteorite colpisca la terra e faccia sterminio degli esseri umani come fece con i dinosauri. Ha sempre apprezzato la violenza, lo stesso mondo in cui vive le ha insegnato il potere che detiene: la violenza - fisica o verbale - è l'unico modo per farsi valere. Essere buoni non ha mai portato a niente di buono - se ha mai effettivamente portato a qualcosa (non le risulta). Non le è mai piaciuto essere debole o mostrarsi come tale, odiava pensare ai laboratori proprio per quello, per diventare ciò che era diventata, aveva ceduto e ancora non se lo perdonava. Roxanne è la prima ad attaccar briga se qualcosa non le va a genio, fa di tutto per imporre la propria idea agli altri e tende ad essere irascibile. Sin da piccola le mamme dei suoi compagni l'avevano sempre allontanata lanciandole sguardi scioccati. Non era normale ai loro occhi. Probabilmente la vedevano come l'Anticristo, se solo ci avessero creduto. Se poi pensiamo che incarnasse molti dei sette peccati capitali, . Come abbiamo detto prima, è irascibile; l'ira è l'unica emozione che le sfugge dal totale controllo di sé e non a caso: non ha mai cercato di imbrigliarla, anzi, l'ha sempre lasciata libera e l'ha sfruttata a proprio vantaggio per essere più forte, per infliggere più dolore, per squarciare e uccidere.

    opportunistica

    avara, avida tanto di denaro quanto di potere e riconoscimento.

    egoista



    impertinente

    Se c'è una cosa che Roxanne ama fare è minacciare gli altri, la diverte davvero tanto, tiene anche una specie di death note, un diario personale dove scheda tutte le persone che conosce e sulle quali prende appunti che comprendono le debolezze e caratteristiche che in futuro potrebbero esserle utili per ammazzarli, ad esempio. Non si può dire che Roxie sia una ragazza tutto fumo e niente arrosto, non esiterebbe a dimostrare con molto piacere le proprie capacità, se qualcuno ne dubitasse mai. Per questo non sono rare le volte che le persone hanno additato Roxanne di essere un mostro, di non aver ricevuto affetto durante l'infanzia, quando probabilmente quelli a non avercelo avuto sono stati proprio loro. Roxanne è cresciuta in una famiglia che è stata sempre affettuosa e presente, è sempre stata spronata a dare il meglio di sé e consolata quando non raggiungeva i propri obiettivi, dandole gli strumenti per rialzarsi e riprovarci ancora e ancora. Lo spazio e il necessario per conoscere se stessa e crescere non le è mai mancato. Non permettere a nessuno di definirti. Quelle erano le parole che le sue mamme le avevano sempre inculcato da bambina. L'avevano spronata fin da piccola a creare il proprio carattere. Le aveva intese anche come "non permettere nemmeno a te stessa di definirti", spronandola a provare cose nuove e che spesso andavano anche fuori dalla sua comfort zone. Ogni tanto decideva così di abbandonare ogni sua certezza e lanciarsi ad occhi chiusi, in qualcosa di più grande di lei. Le piaceva pensare che questo l'avesse un po' forgiata, resa anche caparbia e tenace se non spesso troppo cosciente delle proprie capacità e vanitosa. Se non doveva permettere a nessuno di definirla, era anche vero che lei fosse la prima a definire gli altri. Ogni persona che incontrava e di cui veniva a sapere le più piccole e inutili informazioni, venivano catalogate preziosamente in un taccuino, esattamente quel death note preannunciato prima. Nome, cognome, data di nascita, aspetto fisico e tratti particolari, carattere, curiosità e background. Insomma teneva tante piccole schede pg, come una piccola serial killer<3. Chiaramente non ha mai avuto amici. Semplicemente non è mai stata un tipo socievole, non per chissà quale ansia sociale, semplicemente ha sempre odiato le persone e non si è mai sentita di farne pienamente parte: troppo chiassose, stupide, deboli. Non capiva come le persone normali riuscissero a convivere con le altre senza aver voglia di strangolare ogni persona dopo aver passato più di 5 minuti insieme. Era un po' come uno di quei gatti che giocava con il suo nuovo giocattolino ma ne diventava indifferente dopo qualche minuto. Per questo ha sempre preferito chiudersi in camera e allenarsi con il basso o con sua mamma piuttosto che socializzare con bambini della sua età che reputava - fra le altre cose - alquanto stupidi.
    if you heard anything
    bad about me,
    believe all that shit
    and leave me
    the fuck alone
    some people just
    need a high-five.
    in the head.

    with a chair.
    segni particolari & curiosità.
    ( +++ ) ha quella che definisce una stupida, malsana e infantile ossessione per i dinosauri. Nonostante non possa far altro che riconoscere l'assurdità di quel suo tratto alquanto peculiare, non riesce a trattenersi dal comprare qualunque cosa contenga anche solo l'immagine di un dinosauro. Ossessione che ci tiene a nascondere e che svelata, la obbliga a minacciare chiunque abbia visto la propria collezione.
    ( +++ ) suona il basso da quando aveva 10 anni ed è amante della musica rock, soprattutto quella degli anni '80
    ( +++ ) le piacciono le parole che iniziano per 's' e come un'intenditrice disse, un sacco di cose belle iniziano con 's': sabotare, sacrificio, sadico, sangue, stiletto, spada,
    istruzione. Nonostante i primi due anni ad Hogwarts li abbia trascorsi fra i Serpeverde, è stata la casata Tibiavorio a reclamarla a sé a pochi mesi dall'inizio del terzo anno, una volta tornata ad Hogwarts dopo la gita assolutamente non programmata ai laboratori.
    potere. Manipolazione del sangue. Insomma, è diventata ancora più ossessionata dal sangue di quanto lo fosse già e si sente più vampiretta di quanto in realtà sia e di quanto in realtà il suo corpo lo permetta.
    your honor it was just
    a feminine urge

    vol i: roxanne
    You can try to break me
    I cut my teeth on people like you
    It's gonna take lot more to take me down
    I'm a step ahead, watch me wear my crown

    L'infanzia di Roxanne era stata a dir poco movimentata. Roxanne aveva sei anni e non aveva ancora mostrato alcun segno di magia. Tenerla a casa la mattina sfortunatamente non era un'opzione fattibile e avrebbero voluto evitare estranei in casa come babysitter o quant'altro perciò avevano deciso di mandarla in una scuola babbana. In realtà non erano state proprio d'accordo sul mandarla in una scuola babbana: mentre una trovava la cosa indifferente, l'altra aveva storto il naso e fatto una smorfia però alla fine aveva accettato di farla provare almeno un anno. Diciamo che Blythe e Ophelia - le sue mamme - erano spesso in disaccordo perché erano una l'opposta dell'altra: se una le diceva di calmarsi provando a meditare, l'altra le diceva di sfogarsi davanti a un sacco da boxe; se una le diceva di farsi valere, l'altra le consigliava di rimanere calma e pensare a mente lucida per non fare errori. Per quanto avesse provato a mettersi accanto a Blythe imitandola per la meditazione o avesse provato a non esplodere dalla rabbia per renderla orgogliosa, era ovvio propendesse più per i metodi di Ophelia. Sicuramente non si poteva dire che fosse docile, anzi, era una testa calda. Aveva sin da subito creato problemi in classe, anche se aveva giurato che — se i suoi compagni si fossero fatti i fatti loro — lei non avrebbe creato disordini. I genitori dei suoi compagni avevano additato lei e le sue mamme dopo qualche settimana. Le poteva immaginare spettegolare al bar fuori dalla scuola. Ben presto voci di corridoio erano circolate fra i compagni di classe e non era passato inosservato il fatto che fosse l'unica in quella scuola ad avere due mamme. Per lei non era mai stato un problema, nè capiva perché per gli altri lo fosse. Non sentiva alcuna mancanza, un padre non lo voleva, né le era mai interessato cercare la sua famiglia biologica perché aveva già l'unica famiglia di cui avesse bisogno. Inoltre due genitori erano già abbastanza, pensate averne quattro.

    "Almeno le mie mamme mi hanno scelta, i tuoi genitori no e devono convivere con un tale imbarazzo per te" inutile dire che avesse urtato il suo fragile orgoglio a tal punto da fargli alzare le mani. Mossa avventata e stupida dato che non la si potesse di certo definire una bambina indifesa e lei ovviamente aveva risposto con il doppio della dose. Aveva iniziato lui ma era stata lei quella mandata a casa, sia perchè l'altro bambino era finito in ospedale che perché nessuno le aveva creduto quando aveva promesso di non aver attaccato briga per prima. Sapevano che era lei quella che solitamente rincorreva per prima alla violenza e avevano pensato stesse dicendo delle bugie per non finire nei guai. In seguito a quell'evento aveva cambiato classe e poi — dopo altri episodi — alla fine del primo anno era stata direttamente cacciata dall'istituto. Aveva provato in un'altra scuola ma non era andata meglio e alla fine era lei a chiedere di rimanere a casa e che fossero proprio le sue mamme a insegnarle tutto ciò che c'era da sapere.

    vol ii: mercenary
    You better watch your back
    'Cause she can see right through you
    Knows exactly how she'll kill you

    Ophelia era un sicario. Sua mamma non le aveva mai mentito sul proprio lavoro e quando era arrivata l'età giusta le aveva spiegato in cosa consistesse. Sua mamma aveva sempre ritenuto Roxanne abbastanza matura da comprendere che non fosse una cosa da dire in giro e che fosse invece un segreto da custodire. Solo crescendo Roxanne aveva veramente capito quanta fiducia avesse riposto in lei. L'aveva sempre trattata da adulta, non aveva mai indorato la pillola, le aveva sempre raccontato tutto e mai una volta nella sua vita l'aveva trattata come una bambina incapace di pensare, riflettere e capire. Non si era mai sentita ignorata o tagliata fuori dai discorsi di famiglia e aveva sempre potuto dare la sua opinione, anzi, molto spesso erano state loro ad invogliarla ad esprimere le proprie opinioni.

    esclusa

    Accompagnava le sue lezioni di anatomia


    con la


    Roxanne aveva solo 8 anni ma già sapeva elencare tutti i punti vulnerabili di una persona con annessi modi per mandare k.o. l'avversario o ucciderlo e aveva appreso le basi del combattimento corpo a corpo. Aveva chiesto a sua madre di insegnarle già ad usare un'arma ma lei le aveva risposto "Roxie, il nostro corpo è di per sé un'arma e spesso l'unica di cui necessitiamo. Senza sapere come fare di un'arma il tuo corpo, non riuscirai mai a colpire l'avversario, nemmeno con un'arma in mano."



    vol iii: hogwarts
    QUOTE
    QUOTE QOUTE
    QUOTE



    vol iv: labs
    but when she smiles
    All her teeth are made of razors
    She doesn't care about your words
    Or how you'll save her
    Where she comes from, there's no saviors


    BURN
    2WEI, EDDA HAYES
    HUSH
    KROH, MIZZ FISH
    LILITH
    ELLISE
    i don't even care about you
    MISSIO
    i don't give a...
    missio, zeale
    Alycia Debnam-Carey is Roxanne O'Death
    gifs: iiiiii
    There is no bad, there is no good
    I drank all the blood that I could, Made myself mythical


    Edited by pathetic. - 7/3/2024, 18:41
     
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