Rough Around The Edges

@Magazzino Abbandonato, ft. Jericho

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    337
    Spolliciometro
    +124
    Location
    Brescia

    Status
    Offline
    Liam O' Sullivan
    « THIS IS A TEST...I'VE ACCEPTED THIS TEST TO STAND VICTORIOUS AGAINST MY PAST»


    Un tramonto particolare si stagliava all'orizzonte, dando al cielo un colorito rosso coperto solo da piccole nuvole che rovinavano l'atmosfera.
    Se solo Liam avesse potuto spazzarle via l'avrebbe fatto, se fosse stato un mago forse ne avrebbe avuto le capacità, ed invece era solo uno Special... Anzi per la precisazione un babbano trasformato in uno Special. Non aveva chiesto di esserlo, non come gli altri babbani che ora facevano la fila nei laboratori per farsi dare dei poteri, lui era stato rapito da bambino e qualcuno aveva scelto per lui che era tempo di un cambiamento radicale nella vita dell'adolescente.
    Tra torture ed esperimenti, i membri della resistenza erano riusciti ad ottenere ciò che volevano e nella mente di Liam era inutile fare distinzioni tra i vari gruppi di ribelli. Tutti colpevoli, tutti complici. Nei suoi pensieri si era ormai solidificato quel pensiero e nessuno avrebbe potuto farlo ragionare al riguardo, come era impossibile inculcargli in testa l'idea che ormai nessuno lo stava più cercando, che ormai era al sicuro e che i laboratori non avevano più bisogno di lui.
    No, lui era certo di essere ancora braccato ed è per questo che si trovava li, nel retro di un piccolo magazzino abbandonato nella periferia di quello che una volta era considerato il ghetto di New Hovel. Nessuno passava di li, era appartato e tranquillo, proprio per questo era stato scelto dallo special per la sua "lezione speciale".
    Doveva imparare a combattere, aveva già combattuto ed ucciso prima, durante la fuga dal laboratorio in cui era rinchiuso, ma non si poteva considerare un vero e proprio scontro... Magari una fuga rocambolesca.
    Aveva "assoldato" un mercenario, anche se in realtà si era offerta di farlo gratuitamente (solo dio sapeva perchè), qualcuno che combattesse di mestiere e rischiasse la vita spesso. Non ci poteva essere un insegnante migliore e se voleva sopravvivere senza essere ricatturato per poi venir rinchiuso nella sua vecchia cella, doveva imparare da chi andava incontro al rischio costantemente.

    "Accidenti, che ha questo coso?..."

    Sussurra mentre impreca contro il proprio accendino, che era deciso a non lasciarlo fumare, rifiutandosi categoricamente di accendersi. Dopo diverse imprecazioni, riuscì finalmente a produrre una flebile fiamma, quel tanto che bastava per accendere la sigaretta. Fumando, aspettava con ansia la sua nuova... Maestra? Addestratrice? ... Sensei? Chissà come voleva farsi chiamare.

    gif code
    2003
    Muggles
    Special
     
    .
  2.     +3    
     
    .
    Avatar

    dressed to kill

    Group
    Special Wizard
    Posts
    639
    Spolliciometro
    +849

    Status
    Offline
    jericho karma lowell
    attitude
    dylan
    She got the power
    She’s a mood
    Lookin’ in her eyes
    look like fuck you
    Niente da fare, la gente le stava proprio sul cazzo. Jericho Karma Lowell non era una creatura adatta alla società, malgrado fosse costretta a farne parte. Le comodità della civilizzazione le piacevano abbastanza da non averla ancora spinta a vivere come un’eremita – voleva una connessione wifi funzionante, e locali vicini dove andare a prendere i suoi bibitoni extra zuccherati, nonché la costante possibilità di pugnalare qualcuno semplicemente perché le andava – ma odiava ogni interazione con la razza umana, perfino quando non diretta a lei nello specifico.
    Era in fila al Capitan Platinum, ok. In uno strano moto di ottimismo e di rispetto nei confronti di Niamh (non Isaac. Chi cazzo era, Isaac), con cui aveva condiviso casata, amico, ed una pazienza molto sottile, non aveva neanche minacciato gli individui di fronte a sè con un coltello alla gola per farla passare avanti: a suo dire, era stata un angelo. Chi la circondava, non era evidentemente conscio di quale favore avesse fatto loro la Lowell a non accoltellarli in mezzo alle scapole, perché insistevano ad esistere in maniera rumorosa e altamente seccante. Il gruppo di adolescenti poco distante di lei, continuava a ridacchiare e spintonarsi, con il più alto fra loro (che forse si sentiva arrivato solo perché con il naso poteva sniffare le nuvole: ragazzini di merda, e pure ogm.) che continuava a fingere di scusarsi, ad un volume eccessivo perché fosse sincero, con il resto della clientela, per il comportamento dei suoi amici, scatenando di conseguenza altre risate dai compagni. I signori dall’altra parte, persistevano nel brontolare il loro fastidio, come se qualcuno lì dentro gliel’avesse domandato. La coppia esattamente dietro di lei, continuava a pomiciare, accompagnando quel triste pomeriggio – l’unico in cui non avesse le cuffie. - con suoni umidi e sospiri adoranti. Da qualche parte nel locale, un bambino continuava a piangere.
    Altri trenta secondi. Concedeva ancora trenta secondi della propria misurata pazienza, poi non avrebbe risposto delle sue azioni. Chiuse gli occhi, scandendo il tempo in respiri profondi che secondo la mindfulness avrebbero dovuto portarle serenità, ma che la Lowell usava per accumulare tutta la sua furia. La pressava tenendola a bada come una molla; non gliene fotteva un cazzo di chi ci andasse di mezzo quando, infine, la lasciava andare.
    Ventinove. Ventotto.
    «ihih STUPIDOHH»
    Ventisetteventiseiventicinque ZERO wow che magia la matematica, assurdissimo, e mannaggia la miseria, ora le toccava prendere provvedimenti. Spalancò gli occhi turchesi sullo stupidohh in questione, casualmente il GGC (Gigante Gran Coglione) di prima, che mostrava tutti i suoi dentini da pre pubescenza con l’apparecchio. in sorrisi languidi che puzzavano di ormoni perfino senza leggergli nel pensiero (e lei poteva, per inciso). Espirò, la lingua a scivolare sull’arcata superiore dei denti.
    Dopodichè, agguantò una sedia e la sbattè al pavimento. Violentemente. Più volte, fino a che l’unico rumore all’interno del locale non divenne il lento scricchiolare di viti che saltavano e metallo che si piegava. Quando le rimasero in mano due gambe, le roteò nei palmi facendosi spazio fra quelli che erano rimasti troppo sconvolti per spostarsi – ma che lo fecero, in quel momento – e puntellò la parte piatta del bastone contro il petto della ragazzina che aveva ridacchiato fino a qualche secondo prima. «avete rotto il cazzo. Sdrumato i coglioni. Scartavetrato i testicoli.» sottolineò ogni sentenza con una piccola spinta, i denti così strizzati fra loro da far uscire le parole in sibili. La biondina poteva avere sì e no, più no che sì, quattordici anni, ed a Jericho non poteva interessare di meno. «non frega. Niente. A NESSUNO, ok. NESSUNO. Non siamo qui per i vostri stupidi, patetici, insensati, riti di accoppiamento da ADOLESCENTI DI MERDA, con quelle risatine che vorrei imbottigliare e spaccarvi sulla calotta cranica. OK? BASTA» piroettò sul posto, e con un unico colpo secco, prese il retro delle ginocchia dello spilungone facendogli perdere l’equilibrio. «e tu. tu. “STUPIDOHH”? Si cazzo, sei un COGLIONE, e io ti ODIO. Se vuoi piacere alle persone, e fare qualcosa di simpatico per tutti, SPARATI. SPARATI! I morti piacciono sempre.» le parole ferivano, ma non erano abbastanza - non nel mondo della ex Grifondoro, dove tutto era tangibile e concreto; non usava la bocca come arma, se non per mordere – quindi, grazie all’ausilio del rimanente della sedia, lo spinse completamente a terra. Alzò lo sguardo sul resto dei clienti, mento all’infuori. Chi sarebbe stato il prossimo? Una domanda a cui non ebbe bisogno di rispondere, perché la calca si aprì come il Mar Rosso, mostrando il sospiro di Jayson Matthews, e la sua impassibilità, in tutto il suo splendore.
    Con tutta la calma del mondo, la Lowell si avvicinò al bancone.
    «quella la aggiusti»
    «no»
    Un intenso scambio di sguardi. Jay (oddio...come Barbie) non era pagato abbastanza per quello.
    «ok»
    E quella era la breve storia di come Jericho Karma Lowell arrivò a New Hovel con una tazza di tè con più zucchero di quanto qualunque essere umano avrebbe dovuto essere in grado di processare. Bevendo dalla cannuccia colorata, assottigliò le palpebre verso il ragazzino striminzito che l’attendeva. Il come fossero arrivati a quello, non aveva importanza: un annuncio? L’aveva sentito mentre cercava di fissare un colloquio con un effettivo docente? Amen: in qualche modo, Jericho aveva scoperto che c’era un ragazzino in vena di farsi insaccare di botte, perché a sua volta voleva insaccare di botte qualcuno (Liam: ah sì….?) e tanto le era bastato per decidere di offrirsi come sensei. Un tempo era stata anche lei una creatura inetta e senza capacità come il moro; poteva rendere il mondo migliore offrendo sul loro piano un altro villain.
    O ucciderlo nel mentre. Per lei, era sempre una vittoria.
    «liam o’sullivan?» domandò, senza allontanare le labbra dalla cannuccia, squadrandolo dal basso verso l’alto. «ti bullizzavano, vero? Hai la faccia di uno che è stato bullizzato.» Schioccò la lingua contro il palato, avvicinandosi quanto bastava a non dover urlare per farsi sentire. «cosa sai fare?» in generale, nella sua esistenza. «schifo non vale, quello lo vedo.» A quel punto, sorrise.
    chloeigh_
    people hate to see women breaking into male dominated fields (psychopathy)

    gifs: fybarbarapalvin.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it


    CIAO MATTI SMACK
     
    .
  3.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    337
    Spolliciometro
    +124
    Location
    Brescia

    Status
    Offline
    Liam O' Sullivan
    « THIS IS A TEST...I'VE ACCEPTED THIS TEST TO STAND VICTORIOUS AGAINST MY PAST»

    Ormai la sigaretta era quasi finita, il piacere di qualche ultimo tiro e presto si trovò con praticamente solo la cicca in bocca, ma qualcosa accadde prima.
    Passi di qualcuno in lontananza, qualcuno si stava avvicinando e non gli servivano i suoi poteri per notarlo, chiunque fosse non si stava di certo avvicinando di soppiatto. Il ragazzo si volse verso la fonte dei passi e vide una donna intenta a camminare nella sua direzione, che fosse lei la sua nuova maestra? Non aveva l'aria si essere un sicario, forse però anche quello aiutava nella vita di quello che doveva essere sostanzialmente un assassino, il non essere notati e non sembrare per l'appunto qualcuno che viene pagato per uccidere.
    I suoi dubbi si sciolsero nel nulla una volta sentito il suo nome provenire dalle labbra della donna, se conosceva il suo nome voleva dire che era proprio colei che stava aspettando.

    "Suppongo tu sia Jericho."

    Le rispose mentre lanciava la cicca della sigaretta lontano, se la sua insegnante era li per fare quello che gli era stato chiesto, presto Liam non avrebbe avuto tempo di fumare. Fu colto alla sprovvista però dalle parole seguenti di Jericho, da quel piccolo scambio capì subito che aveva a che fare con un carattere pressochè insopportabile, ma doveva aspettarselo da un sicario.

    "Bullizzato? Essere rapito da piccolo ed essere torturato fino a che non mi sono spuntati dei poteri conta come bullismo? Perchè se è così, suppongo tu abbia ragione."

    Ci fu una piccola pausa mentre le memorie di quel tempo ritornarono a farsi fresche, soprattutto la sua fuga dal laboratorio, forse appunto perchè stava per imparare a combattere. Rivide la corsa nei corridoi vuoti, lo spuntare dal nulla di uno dei maghi della ribellione e il riflesso che lo aveva spinto ad uccidere quell'uomo. A quel tempo era stato un istinto, un errore... Ora doveva imparare a farlo in modo deciso e calcolato, perchè i maghi dei laboratori non si sarebbero fermati e sapeva che ucciderli sarebbe stata una scelta saggia, almeno questo era quello che lui pensava. Un giorno forse si sarebbe reso conto che nessuno lo stava più cercando, poteva vivere una vita relativamente tranquilla e senza problemi, ma di certo non era quello il giorno in cui la sua paranoia sarebbe scomparsa.
    Era li per combattere, era ora d'imparare a difendersi seriamente. Tornò a guardare la donna dopo essersi perso nel vuoto dei suoi pensieri per qualche istante, riprendendo il discorso da dove l'aveva lasciato.

    " Ma tutti quanti abbiamo avuto i nostri problemi, no? Perchè dal tuo modo di fare sembra proprio che i tuoi genitori non ti abbiano mai amato."

    Rispondere a tono non era una violazione del loro rapporto studente/maestro, vero? In ogni caso le sue parole uscirono dalla bocca con un tono leggermente velenoso, mentre alzava le mani per mettersi in guardia.
    Non sapeva nulla della sua insegnante, non sapeva se era una strega o una special, ma era meglio così perchè in una situazione reale non poteva sapere chi stava affrontando.
    Le sue braccia erano in una posizione difensiva, simile a quella dei pugili ed aveva senso, dato che il primo istinto di Liam quando gli venne chiesto cosa sapeva fare, fu quello di tirare fuori le sue armi.
    Scaglie di drago rosso.
    Dare un nome a quello che stava facendo lo aiutava a portare in vita quello che stava pensando. Dei tagli si aprirono lungo le mani e le braccia di Liam che iniziarono lentamente a sanguinare, ma il liquido rosso al posto di gocciolare a terra iniziò a risalire lungo le mani e gli avambracci del giovane. L'emomante poi solidificò il sangue, rendendolo duro come il ferro, ma estremamente maneggevole dato che poteva ammorbidirlo in un istante. Il risultato erano una sorta di guanti di sangue che ricoprivano le mani del ragazzo che poteva utilizzare per sferrare potenti attacchi corpo a corpo. sulle sue mani e braccia il raggruppamento di sangue ricordava un po' delle scaglie simili a quelle dei draghi, da li prendeva il nome quella sorta di "arma".

    "Questo è quello che so fare, ma immagino tu voglia una dimostrazione più pratica."

    Ed a passi lenti iniziò ad avvicinarsi a Jericho, pronto a schivare una qualsiasi reazione da parte dell'insegnante.

    gif code
    2003
    Muggles
    Special
     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    dressed to kill

    Group
    Special Wizard
    Posts
    639
    Spolliciometro
    +849

    Status
    Offline
    jericho karma lowell
    attitude
    dylan
    She got the power
    She’s a mood
    Lookin’ in her eyes
    look like fuck you
    Mordicchiò la cannuccia in plastica – quelle in carta potevano anche fare bene all’ambiente, ma si scioglievano mentre le usava, e lo trovava alquanto demoralizzante – aspirando la bevanda dolce e rimbalzandola da una parte all’altra della bocca. Non distolse lo sguardo dal ragazzo, studiandolo, e con un certo giudizio, a palpebre assottigliate. «Bullizzato? Essere rapito da piccolo ed essere torturato fino a che non mi sono spuntati dei poteri conta come bullismo? Perchè se è così, suppongo tu abbia ragione» Ugh, quindi era una di quelle persone che pensavano la propria vita fosse unica ed inimitabile, e loro i protagonisti della narrazione. Arricciò il naso, lasciando sfuggire uno sbuffo derisorio. Non era neanche una storia originale, per l’amor di Dio, troppe persone avevano subito lo stesso destino perché la Lowell si mostrasse impressionata. «non conta» roteò gli occhi al cielo, lasciando che la propria noia in merito fosse palese e cristallina. Non solo era incapace di mentire, ma non voleva farlo. Giocare a poker con lei, era semplicemente troppo facile. Strinse gli occhi, uno scatto repentino del mento per scuotere la testa e chiudere il canale, sempre parzialmente aperto, fra sé e gli altri. Liam stava pensando troppo intensamente, proiettando la sua vita come ad un drive in, e Jericho Karma Lowell non voleva saperne un cazzo – della sua esistenza, e le emozioni intrinsecamente tessute in ogni capitolo. Serrò la porta mentale a doppia mandata, staccandosi dai ricordi riflessi nello sguardo vacuo e distaccato del moro. Aprì la bocca per chiedergli seccata di abbassare il volume, ma la Lowell, contro ogni pronostico, prendeva seriamente i propri impegni, e se doveva, malgrado facesse già ridere così, addestrarlo, non gli avrebbe dato appoggi su chi fosse il proprio nemico. Che ci arrivasse da solo, o morisse provandoci. «Ma tutti quanti abbiamo avuto i nostri problemi, no? Perchè dal tuo modo di fare sembra proprio che i tuoi genitori non ti abbiano mai amato» Continuò a studiarlo sorseggiando indisturbata il suo tè, concedendo appena il fantasma di un sorriso. «devi lavorare sui tuoi comeback» liquidò con un vago cenno della mano, facendo poi ondeggiare la coda da una parte all’altra delle spalle. «quanti anni hai, undici e mezzo?» Innanzitutto, ovviamente i suoi genitori non l’avevano amata, morendo prima di averne una possibilità. In secondo luogo, non gliene fregava un cazzo, perché erano solo i primi di una lunga, lunga lista, che la Lowell non faceva che ampliare volontariamente ogni giorno: non voleva essere amata, voleva essere temuta. Che se ne faceva di un sorriso, quando poteva avere urla di terrore e suppliche per aver la propria vita risparmiata? Yikes. «il mio primo insegnamento è: chiudi la bocca.» che funzionava sempre, soprattutto con lei, ma in quel caso aveva davvero una funzione educativa. La Lowell era troppo poco accademica per offrire quel tipo di formazione, ma riconosceva anche lei fosse stupido ammettere con uno sconosciuto, per giunta qualcuno che fosse chiaramente in grado di ucciderti, che fosse stato rapito da bambino. Suggeriva non ci fosse alcuna famiglia a cercarlo, e di conseguenza, un omicidio facile. Tutorial, avrebbe detto qualcuno su lol.
    Poi accadde l’impensabile. Un momento quasi leggendario, nella sua unicità. Uno di quelli a cui non avrebbe creduto nessuno. L’inamovibile, gelida, Jericho Karma Lowell, le labbra ancora avvolte alla cannuccia, guardò il ragazzetto di fronte a lei con qualcosa di inquietamente vicino all’apprezzamento. Una nota di stupore nelle iridi chiare, perché conosceva altri emocineti (DEROGATORY – tranne Roxie, ciao bimba) ma non li aveva mai visti usare appieno il loro potere. O non lo facevano, o si trattava di applicarlo in situazioni pressanti, con poca chiarezza mentale. Lo guardò ancora qualche secondo mentre quello si avvicinava, analizzando come il sangue si fosse compattato attorno ai pugni chiusi. Reclinò il capo sulla spalla, gettando il bicchiere ormai vuoto – se ne appurò con un’ultima scrollatina, come un qualsiasi uomo cis – per terra, perché il green non occupava un gran posto nelle sue priorità. Dopotutto, voleva che il pianeta collassasse su se stesso, qual era il punto della raccolta differenziata. «ok. Questo era piuttosto figo» ammise, senza ancora mettersi sulla difensiva. Rilassata non lo era mai, ma non c’era preoccupazione nei muscoli tesi – solo l’attesa di un predatore. Lo indicò con un vago cenno del capo. «la perdita di sangue non ti indebolisce?» Un fattore importante e da tenere in considerazione. Il fatto che perdendolo potesse usarlo come arma, non le sembrava comunque utile ai fini di un combattimento. «prima impara ad accoltellare qualcuno, così usi il suo» pragmatica, scrollò il braccio perché una lama scivolasse fra le dita, brillando nella fioca luce del quartiere. Avrebbe potuto usare il proprio potere sia per difendersi che per attaccare, ma non era lì per prepararlo all’eventualità che incontrasse un telepate. Territorio neutrale fosse.
    E poi, Jericho odiava usare il proprio potere. Era una ragazza più fisica che mentale, grazie tante. Lasciava quei giochetti a chi non sapeva sporcarsi le mani. «seconda regola: mai girare senza armi, non importa che tu possa creartele. Non solo sono sempre utili, ma sono belle e danno credibilità.» fece spallucce, iniziando a spostarsi in modo che si girassero attorno piuttosto che affrontarsi di petto. «prima di iniziare ad umiliarti. Cosa vuoi imparare nello specifico?» corpo a corpo? Armi? Poteri? Come sopravvivere ad un mondo che improvvisamente lo venerava, ma ancora non abbastanza? «oppure viecce, e vediamo strada facendo» sorrise, invitandolo ad attaccarla con un movimento delle dita.
    chloeigh_
    people hate to see women breaking into male dominated fields (psychopathy)

    gifs: fybarbarapalvin.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  5.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    337
    Spolliciometro
    +124
    Location
    Brescia

    Status
    Offline
    Liam O' Sullivan
    « THIS IS A TEST...I'VE ACCEPTED THIS TEST TO STAND VICTORIOUS AGAINST MY PAST»

    «il mio primo insegnamento è: chiudi la bocca.»

    Aveva ragione, perchè stava parlando con lei? Non era li per quel motivo, non doveva intrattenere una conversazione, era li per una ragione specifica: imparare a sopravvivere ad uno scontro, non ad una semplice scaramuccia o rissetta da bar, ma ad un vero e proprio combattimento. Perdere tempo in chiacchiere era inutile, avrebbe dovuto ringraziarla, ma anche quello sarebbe stato uno spreco di parole. Il ragazzo iniziò a concentrarsi sulla zona circostante e come utilizzarla a suo vantaggio, si trovavano in un posto abbandonato scelto appositamente in modo che nessun passante potesse disturbarli durante lo scontro. C'era qualche cassa vuota e bancale di legno qua e la, ma a parte questo nulla di speciale.
    Jerico pose una giusta domanda, i suoi poteri lo indebolivano se non utilizzava il sangue di qualcun altro per i suoi scopi, che fossero essi forgiare armi od altro. Era inutile negarlo, era semplicemente qualcosa di naturale, se si perde del sangue il corpo ne risente. Liam non rispose all'appunto della donna e tornò a concentrarsi, stavolta su se stesso, utilizzando ancora una volta il suo potere per incrementare il flusso sanguineo nel suo corpo in modo da incrementare la sua prestanza fisica.
    Finalmente era pronto, con rapido gesto afferrò una delle casse di legno vuote vicino a lui e con uno slancio la scagliò contro la sua "maestra", il suo obiettivo non era quello di centrarla in pieno con il grosso proiettile, ma semplicemente metterla sulla difensiva mentre si avvicinava a lei. Sarebbe stato difficile per la sicaria attaccare Liam mentre era impegnata a schivare o bloccare la cassa di legno che le stava arrivando addosso, ed infatti l'emomante le corse incontro ad alta velocità sfruttando la potenza fisica nelle sue gambe che il suo potere gli stava fornendo.
    Se fosse riuscito ad avvicinarsi a lei quel tanto che bastava per sferrargli un pugno, lo avrebbe fatto con il suo sinistro, un jab veloce per studiare le difese della sua avversaria mentre con gli occhi cercava di carpire dei dettagli fisici di Jericho che potevano fargli capire cosa lei utilizzasse come armi o qualcosa in più del suo stile di combattimento.
    Non avrebbe risposto a domande o parole, ormai il suo unico obiettivo era quello di sconfiggerla come se il loro fosse un vero scontro di sopravvivenza, se davvero voleva migliorare doveva prendere tutto quello con estrema serietà nonostante il carattere fastidioso della sua insegnante.

    gif code
    2003
    Muggles
    Special
     
    .
  6.     +1    
     
    .
    Avatar

    dressed to kill

    Group
    Special Wizard
    Posts
    639
    Spolliciometro
    +849

    Status
    Offline
    jericho karma lowell
    attitude
    dylan
    She got the power
    She’s a mood
    Lookin’ in her eyes
    look like fuck you
    Liam era l’impersonificazione dell’apprendimento sulla strada, come dedusse dalle sue mosse goffe e imprecise. Distrarla con un oggetto contundente per colpirla con un pugno in faccia poteva funzionare in uno di quei vicoli bui, messo all’angolo e con nessuna tecnica se non uno spiccato istinto di sopravvivenza, magari contro un paio di thug di strada. Nel Bronx narrato dalle pellicole cinematografiche, sicuro avrebbe fatto la propria scena.
    Contro un professionista? Mh. Reclinò il capo sulla spalla, lasciando che la luce rimbalzasse sul pugnale stretto nel palmo. Per quanto odiasse ammetterlo a se stessa, in uno scontro diretto, Jericho era sempre in svantaggio: i suoi avversari pesavano almeno il triplo rispetto a lei, e contavano di media venti centimetri sulla sua altezza – perfino i nani come l’O’Sullivan. - e prenderli di petto avrebbe solo che aiutato loro. Doveva, invece, fare in modo che loro aiutassero lei, con quelle spinte cieche che avrebbero giocato a suo favore. Non doveva rispondere all’attacco, e non era nella posizione di pararlo – uhm, ciao, era anche un pugno rinforzato? - quindi non le rimaneva che schivarlo, ed approfittare della momentanea mancanza di equilibrio dell’altro per disimpegnare l’azione. Si spostò di un passo laterale per evitare il bancale, ed all’ultimo secondo possibile in modo che Liam non potesse prevedere la sua azione, si abbassò, strisciando nel mentre i piedi per spostarsi sul fianco sinistro dell’emocineta, e nell’unico secondo a sua disposizione, approfittò della forza del pugno dell’altro per spingerlo ed inclinare maggiormente il suo baricentro, così da farlo cadere, o farlo avanzare oltre la sua posizione.
    «idealmente, ho visto di peggio» trascinò le parole le une sulle altre, studiando il suo avversario con nuovamente un paio di metri di distanza fra loro. «in pratica, ho un pugnale» lo fece roteare fra le dita. Per scopi didattici, non l’aveva usato – ancora. - ma non significava che non potesse. «avrei potuto approfittare del tuo slancio per accoltellarti» picchiettò la punta dell’arma contro la fronte, sollevando gli angoli delle labbra nella pallida imitazione di un sorriso. «mi spiace essere io a dirtelo, ma non hai la stazza adatta per contrastare una lama con il corpo a corpo» alzò un dito, analizzando la sua posizione. «devi fare più affidamento sul tuo potere in maniera offensiva, piuttosto che difensiva» indicò i pugni rinforzati, davvero una figata, ma poco pratici se il suo addestramento base erano risse da locali malfamati. «o su armi da distanza, preparandoti ad alternative in cui non funziona la magia. Prima incapaciti il tuo avversario, poi puoi insaccarlo di botte» strinse i denti, spingendo pigra le labbra verso il basso.
    «quindi.» Allargò le braccia, mostrandosi inoffensiva, ed agitò pigra l’indice nell’aria. «riprova»
    chloeigh_
    people hate to see women breaking into male dominated fields (psychopathy)

    gifs: fybarbarapalvin.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  7.      
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    337
    Spolliciometro
    +124
    Location
    Brescia

    Status
    Offline
    Liam O' Sullivan
    « THIS IS A TEST...I'VE ACCEPTED THIS TEST TO STAND VICTORIOUS AGAINST MY PAST»

    Pensava che il suo assalto fosse solido, il suo pugno era ben mirato ed era certo di essere in vantaggio rispetto alla donna. Invece dal nulla la situazione si ribaltò, in un sitante la sua "maestra" schivò senza problemi sia l'oggetto che le aveva lanciato, sia il pugno che le aveva sferrato. Si era spostata sul fianco di Liam, ormai scoperto e senza difese, se non per il fatto che l'emomante provò ad indurire una parte del sangue che aveva nel fianco per attutire un colpo che non arrivò nemmeno. Venne sbilanciato ed in poco tempo si ritrovò per terra, l'impatto con il pavimento non fu nulla di che, infatti si rialzò con qualche mugugno.
    Ascoltò la spiegazione di Jericho con attenzione, accettando i consigli della sicaria, ma per ora non aveva armi da fuoco e non era ancora riuscito a masterare appieno l'emomanzia per uno scontro offensivo. Doveva lavorare con quello che aveva in questo momento, doveva giocarsela in un altro modo se voleva riuscire a mandare a segno un colpo.
    "Oki, riprovo."
    Nessun altro preambolo o cortesia, il ragazzo si rimise in posizione difensiva alzando i pugni per coprirsi il viso e lo stomaco. I suoi guanti erano duri come il ferro quindi fermare il pugnale di lei con le mani era si un rischio, ma non un azzardo fuori di testa. Si poteva notare un rossore sulle sue guance in quel momento, non perchè fosse arrabbiato o... provasse una particolare attrazione per la sua nuova maestra, ma semplicemente perchè stava utilizzando il suo potere per spingere il sangue a circolare più velocemente e per aumentare la sua forza e velocità ancora una volta.
    Si avvicinò lentamente, facendo un passetto dopo l'altro fino a che non chiuse la vicinanza tra loro mantenendo la guardia alta, fino a che non sferrò un altro pugno. Stavolta però decise di utilizzare un approccio meno diretto, infatti il suo piano era molto meno leale del primo attacco. Mentre stava sferrando il pugno, sciolse il sangue che componeva il suo guanto e fermò il suo colpo a metà strada in modo che l'inerzia spingesse il liquido a finire in faccia a Jericho per prenderla di sorpresa, sperando che un po' del fluido cremisi le finisse negli occhi. Da li il piano era semplice, afferrare il polso della mano che reggeva il coltello con la mano che aveva ancora il guanto di sangue addosso e con l'altra bloccare l'altro polso della donna. Ed a quel punto di stallo? Puntare ancora su qualcosa di inaspettato, morderla. In qualsiasi punto sarebbe andato bene: la spalla, il collo o qualsiasi punto raggiungibile dai suoi denti. Ovviamente non li avrebbe affondati della pelle, d'altronde lei non lo aveva pugnalato al fianco, quindi gli sembrava giusto non morderla con forza. Avrebbe solo appoggiato i denti giusto per dirle "Visto? Qui avrei poturo farti male."
    Questo era il piano, era sleale ma nella vita non si può vincere sempre giocando pulito, qualche volta bisognava sporcarsi le mani e contro Jericho sapeva benissimo di non avere speranze se non giocando d'astuzia come lei stessa aveva fatto presente poco prima.

    gif code
    2003
    Muggles
    Special
     
    .
6 replies since 3/10/2023, 15:10   159 views
  Share  
.
Top