Is there anybody out there that's payin' attention?

@ v livello | erin ft. elias

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    oct. 2023
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    Il mondo avrebbe dovuto essere la sua ispirazione, ed il suo storico come assistente di Erbologia, un punto di partenza per progettare le lezioni da svolgere in Accademia. Purtroppo, non era affatto facile come sembrava, ed ogni lezione conclusa pesava sulla coscienza della Chipmunks come mancante di qualcosa. Uno scopo, forse. Il disegno più grande della collaborazione fra maghi e special, aveva senso fino ad un certo punto, ma non addestrarsi sul campo era alquanto limitante: un allievo insoddisfatto, e che non sentisse di aver raggiunto un obiettivo, era un allievo che non tornava. Dove avrebbe potuto portarli, però? Non si fidava, ancora, a trascinarli a cielo aperto, dove fossero presenti pericoli reali. Simulazioni…? Escludeva le bolle della DUSP, non le trovava gentili nei confronti degli spiriti che ospitavano, e pur non essendola più, era una ribelle, e non avrebbe dato altro motivo al ministero per sviluppare le DA. Forse poteva chiedere a chi si intendeva di magitecnologia di … creare qualcosa ad hoc? Non credeva fosse il periodo storico adatto per attingere alle conoscenze babbane, ma magari se l’avesse suggerito alla Reiher, avrebbe trovato il modo per farlo passare come… appropriazione culturale? Prendersi qualcosa, e renderlo migliore perché erano la razza suprema? Grattò distrattamente il capo con un paio di pergamene recuperate su una panchina, sopracciglia corrugate. Non era abbastanza manipolatrice per il mistico mondo del Ministero, più simile ad una corte medievale fatta di intrighi ed inganni che ad una democrazia del ventunesimo secolo. Se candidarsi non fosse stata una questione di principio, e non avesse avuto la necessità di sentirsi utile, sarebbe stata ben più che felice di passare il resto della sua vita a sorridere ai clienti di Madama, sospirando sognante ad ogni nuovo amore sbocciato al bancone. Quella, era la vocazione di Erin.
    Ma non di Tupp, e quel che era stata sopravviveva sotto pelle come un fantasma ed un’ombra, guidando i suoi movimenti per rendere quel mondo un posto migliore. La loro battaglia, quella per cui avevano sacrificato tutto. E l’avrebbero fatto ancora. Perchè era coraggiosa, Erin. Audace, impavida, senza timore -
    «non preoccuparti, la prossima andrà meglio.»
    Uno squittio terrorizzato scivolò dalle labbra della Chipmunks, che sobbalzò nel voltarsi veloce verso la voce alle proprie spalle. Grandi occhi spalancati, una mano premuta sul petto per impedire al cuore di schizzare fuori dalle costole. Battè le palpebre veloce, e quando si riprese abbastanza da essere certa non le sarebbe venuto un infarto, regalò al nuovo arrivato un sorriso imbarazzato, ma sincero. «oh. Oh! grazie» Rise nervosamente, girandosi veloce per non mostrare come quel alla prossima andrà meglio avesse colpito vicino a casa, sottolineando che quella appena passata fosse invece stata un fallimento. Morse il labbro inferiore, deglutendo rapida la saliva. Come se ce ne fosse stato bisogno, spinse più vicino al muro una delle poltrone, prendendo il tempo necessario a non scoppiare a piangere di fronte ad uno sconosciuto. Nessuno l’avrebbe mai più presa sul serio, se avesse ceduto. «tu sei l’istruttrice?» Nonostante tutto, provò comunque un moto d’orgoglio ad essere riconosciuta come istruttrice. Si sentì adulta e funzionale, come se il fatto che stesse sistemando l’aula non fosse di per sé un segno di quale fosse il suo ruolo lì dentro. Era sempre stata un po’ delulu, Erin Chipmunks. «una delle» non così «tante» Un altro timido sorriso da sopra la spalla, perché voleva fare buona impressione ma non sapeva come. Senza contare che non aveva la minima idea di chi fosse: per quanto ne sapeva Erin, era uno degli haters del Ministero giunto a prendersi gioco di lei, e dei suoi colleghi. Si voltò verso di lui, cercando di capire dalla divisa a quale piano lavorasse. Pavor…? Security…? Lo guardò in silenzio per più tempo di quanto socialmente accettabile, e quando se ne rese conto, arrossì e si schiarì drammaticamente la voce. «sei mai stato ad una delle lezioni? Oggi non c’eri» osservò, pensierosa. Non erano in molti a spingersi al Quinto Livello, se non strettamente necessario. Erin Chipmunks poteva anche sembrare una disadattata, con quelle sue guance rosse ed il liquido sguardo nocciola, ma non era una sprovveduta: se davvero l’altro avesse cercato rogne, le avrebbe trovate. Sperava di no? Sembrava carino. Ed anche… familiare, in qualche modo. Non Tupperware Armstrong Jackson, che guidando quella missione nel 2043, aveva la foto di gruppo dei partecipanti: papa-paparazzi.
    «erin» offrì la mano, studiandolo di sottecchi. «chipmunks» perché Aguilera, il cognome che aveva usato come studente di Hogwarts, s’era perso quand’era morta, lasciandola nuda e cruda alla sua vera identità.
    erin
    chipmunks
    Do you love your neighbor?
    Is it in your nature?
    Do you love a sunset?
    Aren't you fed up yet?
    gif: davinaclaires.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
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