Is there anybody out there that's payin' attention?

@ v livello | erin ft. elias

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    oct. 2023
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    Erin Chipmunks non poteva permettersi di pensare troppo.
    L’aveva avuto, un tempo. Era stata una ragazzina orfana rimbalzata da un Quartier Generale all’altro, parte dell’arredamento quanto la lavagna bianca ed il tavolo sempre presente nella sala del Consiglio. Si era chiesta per anni come fosse il mondo all’infuori di quelle mura; aveva desiderato per tutta una vita di poterne far parte, così da fare la differenza. Lasciarci qualcosa di sé che non fosse la propria impronta sul divano. Coprire le spalle dei propri compagni, anziché rimanere in un angolo della sala addestramenti ad ascoltare il resto della Resistenza che parlava di missioni a cui non aveva potuto partecipare. Pensava, all’epoca. Come avrebbe potuto rendersi utile, essere un paio d’occhi in più sul campo; come sarebbe stata la voce della coscienza di quei ribelli troppo testardi per pensare alle conseguenze.
    Quello era stato tutto il suo mondo.
    Prima di Scott e Amalie.
    Di scoprire di arrivare dal futuro.
    Di Hogwarts. Mehan e i Loser.
    Di morire; perdere la Resistenza che l’aveva accudita e cresciuta.
    Quel che ne era conseguito: l’annuncio di Abbadon, la testa affondata nella spalla di Stiles, i pugni stretti lungo i fianchi; le dita intrecciate a quelle di Meh, e gli occhi serrati per non guardare, e spalancati perché era il minimo che potesse offrire a quelle persone; tutti quei morti; Hunter, Halley ed Arci spogliati della loro magia; lo sguardo di riconoscimento scambiato con le Ombre che avevano sentito il proprio cuore fermarsi, e tornare al contrario.
    E: “Questo non è un addio, ci rivedremo. Te lo prometto”; le braccia strette attorno alle spalle di Bucky, e la fronte a premere su quella di Scott mentre entrambi tenevano la mano del Vigilante che li avrebbe riportati al punto di partenza.
    Una domanda che non aveva avuto bisogno di fare, ed aveva soffocato fra i denti strizzando l’interno della guancia: abbiamo fallito così tanto?
    Erin Therese Chipmunks non poteva permettersi di pensare troppo.
    Aveva bisogno di quello. Esattamente quello che in quel momento si stagliava di fronte a sé.
    Un obiettivo. Uno scopo. Un modo per riscrivere la storia che non implicasse mettere a rischio tutti i propri compagni. Il fatto che non fosse più un membro della Resistenza, non significava che non potesse fare qualcosa per migliorare il loro mondo.
    «pronti?»
    Alla luce dei nuovi sviluppi, si era dimessa dal ruolo di assistente al castello – a malincuore, e non prima di aver lasciato un piccolo cactus in dono a Lupe: non aveva caratteristiche magiche, e non era rinomato per nulla di speciale, ma le piante grasse le piacevano e voleva lasciare qualcosa di sé alla collega – ed aveva piantato saldamente i piedi di fronte all’entrata dell’unico posto in cui non credeva avrebbe mai messo piede.
    Contro ogni pronostico e buon senso, Erin lavorava al Ministero. Non appena aveva sentito dei cambiamenti al Quinto Livello, aveva saputo quale fosse il nuovo compito in cui buttare tutto il proprio (tanto) cuore e (necessaria) testa. Non era nuova all’insegnamento, malgrado negli anni si fosse limitata ad assistere i professori, e conosceva Nathaniel Henderson: era stata entusiasta di essere una fra i pionieri di quell’Accademia, nonostante significasse essere stipendiata dallo stesso Governo che per anni aveva cercato di ribaltare. Coesione fra maghi e special? Si era addestrata per anni con Nathan e Jess. Sapeva di poterlo fare.
    Nella teoria. La pratica, era più complessa, considerando il recente squilibrio di potere fra le tipologie di magia. Difficile trovare qualcuno che credesse nell’uguaglianza, e buona parte delle persone che si affacciavano all’accademia per seguire le lezioni facoltative offerte dal Ministero, lo facevano solo in virtù di apprendere i punti deboli dell’altra fazione, e non per un sincero interesse a cooperare. I maghi erano forti di una decade di sovranità, e gli special ebbri del nuovo status offerto dalla vittoria di Abbadon. I primi mesi erano stati i più tosti su quel versante. Con il tempo, il numero di iscritti alle lezioni si era notevolmente abbassato, e con esso la quantità di infortunati - ed un po’ di più - trasportati d’urgenza al San Mungo. Il lato negativo, era quanto si fosse abbassato l’afflusso alle classi; la Chipmunks chiedeva spesso ai suoi amici di partecipare per dare il buon esempio, sperando che la voce si spargesse ed altri ne seguissero le orme.
    Trovava fosse importante. Fondamentale. Fosse dipeso da lei, l’avrebbe reso obbligatorio, tipo leva militare, affinché tutti apprendessero che potessero migliorarsi a vicenda - l’unico motivo per il quale non l’aveva, né mai, l’avrebbe proposto, era che con quelle lezioni intendessero costruire armi, e quello non era il mondo che la Chips voleva.
    Ma. Ma. Quel piccolo passo all’uguaglianza, all’aprire gli occhi, avrebbe potuto evolversi in altro. Ancora ci credeva, Erin.
    Abbastanza da spostare lo sguardo verde bosco da William Barrow II (non lo conosceva bene, ma conosceva Melvin, e le aveva chiesto se lei ed i suoi /compagni di viaggio/ potessero partecipare a qualche lezione: nel loro tempo, erano coesi ed avvezzi a lavorare insieme, e la ex Tassorosso credeva potessero dare un eccellente punto di vista sulla loro situazione) ad una Troy Bolton dalle labbra curvate verso il basso, e le sopracciglia sollevate.
    «certo»
    Erin rispose con una smorfia, ammonendola con un’occhiata affilata. Non era terrificante quanto altri colleghi, ma nei mesi passati ad addestrare gli adulti, aveva imparato a farsi rispettare; la sua parola non sarebbe mai stata legge, ma dopo aver dimostrato di avere le competenze per insegnare (aka: li aveva pestati. Tutti.) gli studenti avevano smesso di metterla in discussione di continuo solo perché sembrava una sedicenne. Era pur sempre una delle favorite di Abbadon, no? Il pensiero bastò a farla smettere di sorridere.
    L’esercizio di quel giorno era semplice.
    Più o meno. La fregatura era che richiedesse una sorta di fiducia che nessuno era disposto ad offrire. Nessuno eccetto Will, a quanto pareva; quando Erin aveva domandato volontari, aveva resistito all’espressione afflitta della mora nel non notare nessuna mano alzata solo una manciata di secondi, prima di sospirare ed offrirsi. Per quel giorno non sarebbero usciti in Missione, ma avrebbero usufruito di una delle stanze offerte dal Ministero. All’interno dell’ampio locale, esposto al resto della sala tramite un sistema a vetri specchio non diverso rispetto a quelli degli Antepavor, non c’era alcun tipo di illuminazione, ed era proibito il Lumos.
    «dovrai fare affidamento sulle indicazioni della tua compagna. Bolton, non distrarti» fece loro cenno di entrare. Lo scopo di quell’esercizio era spronare chiaroveggenti e mimetici (in quel caso, Troy Bolton) ad usare il proprio potere in maniera mirata ad un campo di battaglia, e convincere i maghi (aka, William) che fossero un assetto importante nelle loro strategie. Il futuro non era sicuro, certo, nulla era scritto nella pietra, ma la loro visione poteva dare chiavi di lettura fondamentali a sopravvivere un altro giorno, ed il compito dei bacchetta-dotati era quello di adattare la loro magia alle esigenze viste dagli special.
    Non era diverso dal gioco della fiducia in cui bisognava chiudere gli occhi, e credere che il compagno avrebbe impedito la caduta.
    «dovete raggiungere l’uscita dall’altra parte della stanza. Avete tre minuti» Lanciò un’occhiata alle proprie spalle, invitando il resto della classe ad avvicinarsi per guardare. Se assottigliò le palpebre con uno schietto, e non verbale, codardi GUARDATE ED IMPARATE, non era affare di nessuno. C’erano degli avversari, nascosti nella stanza; trappole, e zone da evitare. Will non avrebbe potuto vederli, ma Troy avrebbe dovuto sentirli.
    Forse.
    Manifesting? «VIA!»

    Avrebbe potuto andare meglio, sì. Ma anche peggio, e lo sapeva per esperienza.
    Conclusa la lezione, salutò tutti i partecipanti, riservando sorrisi più morbidi - e di ringraziamento - a coloro che si erano prestati per le esercitazioni. Rimaneva sempre oltre il suo orario, fosse per mettere a posto o per aspettare che i colleghi finissero così da fare almeno un pezzo di strada insieme, e quel giorno non fece eccezione. Di diverso dall'ordinario, era che non fosse sola.
    erin
    chipmunks
    Do you love your neighbor?
    Is it in your nature?
    Do you love a sunset?
    Aren't you fed up yet?
    gif: davinaclaires.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it



    sara che ricicla role di prova per avere una role in tutte le sezioni? sì, -7, stay tuned.

    ANYWAY!
    Ho lasciato finale vago e aperto, così che possiate postare sia con colleghi (possiamo confrontarci per le difficoltà, o trovare idee per le prossime lezioni!!) che con studenti (possiamo chiacchierare sulle metodologie, o esporre i suoi dubbi in merito alla lezione appena fatta, o boh chiacchierare del più e del meno, litigare, non lo so) o con colleghi e studenti (magari di altri piani, venuti a vedere come funzionasse partecipando a una lezione random, boh.) INSOMMA! la role è ambientata dopo la lezione (che ricordo essere facoltativa ed a iscrizione, on gdr, e prevede sia la presenza di maghi che di special) e ... fine, thats it. se volete farmi compagnia sono qui CIAO
    p.s. se avete domande, sono Sara sr!!!!
     
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3 replies since 17/9/2023, 19:26   147 views
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