If I had it all I'd be dead in a week, if I had my way I'd be king for a day

KaRiAtIdE-fail!!!1!!11 - yomo-pewpew

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  1. smart|mouth
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    mehan tryhard
    should i stay or
    should i go
    the clash
    Should I stay or should I go now?
    If I go, there will be trouble
    And if I stay it will be double
    So come on and let me know

    non è che a mehan non piacesse l'avventura.
    era sempre stato il tipo di ragazzino che, con la giusta spinta sulla schiena, si sarebbe buttato a capofitto in qualunque casino; spesso incurante delle conseguenze, o dei pericoli. ma, appunto, doveva esserci la spinta: non una motivazione in sé, un obiettivo, il raggiungimento di un ideale — era stato il primo a sollevare dubbi e tirarsi indietro, quando amalie shephard era scomparsa insieme a troppi altri, e erin aveva preso sulle sue spalle il peso di qualcosa che andava oltre l'immaginazione di tutti loro.
    all'epoca, aveva giustificato se stesso ricordando al mondo di avere solo sedici anni.
    una famiglia della quale non voleva rischiare l'incolumità.
    erano diventate molto in fretta scuse banali, scontate, il frutto malato della paura. e allora cosa lo aveva convinto, alla fine? hunter. nicky. halley. suo fratello. le lacrime sul volto di erin mentre stringeva convulsamente a sé un altrettanto terrorizzato scott chipmunk. erano loro, la sua spinta — a leap or faith, direbbe qualcuno. senza gli amici, senza la sua famiglia a trascinarlo in un salto nel vuoto ad occhi chiusi, mehan tryhard tentava sempre di rimanere in bilico sul bordo, appeso ad un filo invisibile ma resistente. «È il minimo che possiamo fare, dato che…» rimase in silenzio, attendendo la fine scontata di una frase che Thor non sembrava in grado di pronunciare. non la forzò: avrebbe voluto dirle che non lo avevano ucciso loro, e trovare un uomo morente non implicava essere automaticamente in debito di qualcosa, ma tenne comunque le labbra sigillate. premute così forte una contro l'altra da arrivare a sbiancarle.
    non che al resto del viso fosse rimasta alcuna traccia di colore.
    prese il telefono tra le mani perché sembrava più facile che guardare negli occhi la ragazza, e con qualche tentennamento dovuto al lieve tremolio impacciato delle dita riuscì finalmente a digitare le coordinate. niente Colombia, per i nostri gemelli del destino «è un posto in Francia che non so pronunciare.» abbasso la toxic masculinity, mehan ammetteva sempre le proprie mancanze. ruotò lo schermo verso Thor, mentre quest'ultima era già impegnata in una telefonata che l'ex Grifondoro si era sin dal principio rifiutato anche solo di elaborare (mica per niente aveva proposto di lasciare un biglietto, eh), così che anche lei potesse leggere lo scioglilingua offerto da magigoogle maps: Chenonceaux. ma un nome normale questi mangialumache no?
    attese pazientemente
    vibrando a frequenze altissime
    che la de13 chiudesse la comunicazione, prima di stringersi nelle spalle e offrirle una mano aperta «ascolta, Thor. andiamo, chiediamo un po in giro, e torniamo. se sento anche solo odore di pericolo ti trascino indietro, siamo d'accordo? » non aveva idea di quello che avrebbero trovato una volta giunti a destinazione. su quello, le informazioni date da internet non erano di aiuto: gran parte del territorio transalpino portava ancora i segni della guerra, città completamente rase al suolo e piccole comunità di sopravvissuti ai quali fare domande poteva rivelarsi una scelta sbagliata. non il momento o il luogo migliore per farsi tirare in mezzo ad un altro casino, e il tryhard aveva tutta l'intenzione di evitare il peggio fin quando gli fosse stato possibile.
    attese un cenno positivo da parte della rossa, prima di annuire a sua volta e stringere le dita intrecciandole a quelle di lei.
    chiuse gli occhi, immaginando dietro le palpebre un paesaggio che non aveva mai visto davvero, rughe profonde a scavare nella fronte per l'intensa concentrazione: avrebbe potuto lasciare che si smaterializzasse da sola, la l'ultima cosa che voleva era giungere a destinazione e non trovarsi Thor al fianco.

    [stacchetto tattico]
    [BONJOUR MOTHERFUCKERS]
    [ho dimenticato di dire che controlla i documenti dell'uomo per sapere almeno come si chiama, dai saretta pensaci tu]

    «sembra quasi che il. tempo si sia fermato» non era quello, lo scenario che meh si aspettava di trovare. Chenonceaux, con i suoi 363 abitanti censiti e le minuscole casette tipiche della Loira (???), sembrava essere uscita da una favola per bambini: l'orrore e la distruzione, per qualche inspiegabile motivo, l'avevano completamente ignorata passando oltre. non aveva ancora lasciato andare la mano di Thor, e tutto considerato andava anche bene così «è irreale, non trovi?» allungando il collo, il corpo sporto in avanti sulle punte dei piedi, poteva vedere in lontananza quella che doveva essere l'unica vera attrazione del luogo — il fucking castello di chenonceau.
    quasi sprezzante, nel modo in cui si era mantenuto inviolato, ogni pietra perfettamente al suo posto.
    molte opere più famose non avevano avuto la stessa, sfacciata fortuna.
    per quanto ne sapeva mehan, alcune città nessuno si era preso la briga di ricostruirle, lasciando fantasmi di cemento e legno e mattoni circondati da altrettante anime sepolte in cimiteri di fortuna; aveva letto, di sfuggita e senza mai più riaprire l'articolo, che per molti dei corpi sotterrati non era stato possibile nemmeno trovare un nome. nessuno avrebbe saputo che erano li, sotto tombe anonime e due metri di terra. l'idea di aver contribuito a mandarci qualcuno, in quelle fosse a cielo aperto, scavava costantemente tra le costole del ventunenne, graffiando con le unghie per penetrare la barriera che si era costruito intorno al cuore quando dalla decisione di partecipare agli scontri aveva capito di non poter più tornare indietro.
    «dobbiamo trovare qualcuno e chiedere—» diede una rapida occhiata attorno a sé, iridi cioccolato ad accarezzare le viuzze completamente deserte, le finestre delle case basse quasi tutte chiuse «ammesso ci siano ancora delle persone» a giudicare dall'ordine e dalla pulizia, si sarebbe detto di si. poi, che avrebbero avuto voglia di parlare con loro, o dove minchia fossero finiti tutti, quelli erano altre paia di maniche.

    screwdriver_
    gets tremendously upset by trivial things

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    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
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7 replies since 18/7/2023, 19:00   219 views
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