If I had it all I'd be dead in a week, if I had my way I'd be king for a day

KaRiAtIdE-fail!!!1!!11 - yomo-pewpew

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. god(dess) of thunder.
        +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Death Eater
    Posts
    258
    Spolliciometro
    +408

    Status
    Offline
    Thursday De Thirteenth
    accidentally helping?
    I’ve been having a hard time adjusting
    I had the shiniest wheels, now they’re rusting…
    This is me… trying
    Non è che Thor odiasse la politica. Il fatto è che non ci capiva nulla. E gliene importava ancora meno.
    E le andava bene così.
    O almeno, così era stato per i precedenti diciotto anni della sua vita.
    Anche se non aveva voluto riconoscerlo prima, qualche avvisaglia, in realtà, c’era stata anche prima, soprattutto quando si era trovata, suo malgrado, davanti a ingiustizie che persino un cieco sarebbe riuscito a vedere. Come quella volta, in quel locale, quando suo fratello Fred aveva cercato di spiare dei fintamente rispettabili purosangue che confabulavano. Se già allora il mondo era sbagliato e faceva schifo, pieno com’era di odio e discriminazioni, adesso non solo si era arrivati alla follia più totale, ma la si era completamente superata.
    Thor poteva fingere che tutto andasse bene quanto voleva, ma stavolta non sarebbe bastato.
    Non dopo la guerra.
    Se n’era tenuta lontana, un po’ per scelta, un po’ per costrizione, ripetendosi che tutto si sarebbe sistemato, che le cose sarebbero tornate allo statu quo. Ma tante persone erano morte e il mondo aveva fatto una capriola, portando tutto, e tutti i rimasti, a testa in giù.
    E in effetti si sentiva proprio così, quel giorno, camminando per Hogsmeade. Le lezioni erano finite e da lì a poco avrebbe dovuto sostenere i M.A.G.O. (send help pls): quale migliore rimedio all’ansia se non un giretto per la via più losca del villaggio magico? Aveva una missione, oltretutto: trovare le goccine di Roberta, quelle con le quali, secondo Joni, sarebbe andato tutto per il meglio. Non sapeva, allora, che sarebbero servite a non farle mordere i personaggi del Cluedo vivente (cosa? Cosa); credeva solo che potessero essere un buon rimedio per l’ansia che, volente o nolente, cominciava a farsi sempre più fastidiosa.
    Ma non erano solo i M.A.G.O. il problema. Era… tutto. Dall’idea (terribile) che presto avrebbero cominciato a ritenerla una persona adulta (a meno che non la segassero alla maturità per la sua incapacità, cosa molto probabile – tratto da una storia vera) al mondo devastato dalla guerra in cui era costretta a vivere. Per non parlare del nuovo statu quo.
    Non era mai stata una persona ansiosa, né desiderava diventarlo. Eppure, adesso, quella paura così sottile da risultare invisibile la accompagnava sempre, coprendola come una seconda pelle. Le serrava la gola e le faceva pizzicare gli occhi.
    Ecco perché aveva bisogno delle goccine.
    E perché, quando vide quell’uomo addossato al muro di mattoni, in un angolo se possibile ancora più losco di tutto il resto della vita, sentì le budella contorcersi e non poté fare a meno di avvicinarsi. Per quanto ferale e violenta, non era cattiva, Thor. Era lavativa e menefreghista, ma non riusciva, e non voleva, chiudere gli occhi davanti alla sofferenza altrui.
    Invece di attraversare la strada per salire sul marciapiede opposto ed evitarlo, continuò per quello in cui si trovava a passo spedito, fino a raggiungere l’uomo. Sembrava proprio messo male… Dopo aver preso un respiro gli si accucciò accanto. «Salve. Si sente bene?», cominciò con solo una punta di esitazione nella voce. Sebbene non le piacesse l’idea che si sapesse in giro, perché ne andava della sua reputazione di bestia, a Thor piaceva aiutare gli altri. Era più forte di lei, le veniva naturale. Tuttavia, di solito il suo raggio d’azione era molto limitato e ristretto a persone conosciute, e fidate. Approcciarsi a uno sconosciuto era nuovo e… intrigante, a suo modo.
    Arrossì, sentendosi in colpa per quel pensiero. Non voleva aiutare l’uomo per sentirsi bene lei, ma per… aiutarlo, appunto. «Posso fare qualcosa per lei?»
    Lo vide muovere le labbra, ma non sentì nulla. Con un brivido si avvicinò un po’ di più, invitandolo con un cenno a ripetersi. Di nuovo l’uomo parlò, o meglio, ci provò, ma Thor non capì niente una seconda volta. Lui sembrò infervorarsi, ma poi si spense ancora di più, motivo per cui, spaventata, la tassorosso gli afferrò un polso, le dita che tremavano, per accertarsi di sentire ancora il battito. Era lì. Flebilissimo, ma c’era. «Sign-» Si interruppe, riuscendo finalmente a cogliere qualcosa. Erano… numeri? Parlava di gradi… quindi temperature? No, quello era un punto cardinale… Inavvertitamente gli strinse il polso più forte, comprendendo.
    Erano coordinate.
    hufflepuff
    2005
    red fury
    This Is Me TryingTaylor Swift
     
    .
7 replies since 18/7/2023, 19:00   219 views
  Share  
.
Top