Imagine for a minute the way that I'd be living if only I could

stiles ft. hugo, ciao sara! adieu!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. idk‚ man
        +1    
     
    .
    Avatar

    in ciao treno i trust

    Group
    Neutral
    Posts
    1,266
    Spolliciometro
    +1,185

    Status
    Offline
    andrew stilinski
    I think we all grow up
    Thinking life is gonna be like the movies
    But enough's enough, 'cause after all
    You gotta get used to losing
    Hugo Cox era davvero… una persona particolare. Stiles non poteva fare a meno di pensare che qualcuno avesse pensato fosse la sua anima gemella, perché trovava avesse molto senso, e poi si ricordava che l’anno prima fosse stato decretato l’anima gemella del Cavendish, ed allora aveva molto senso il fatto che la relazione del biondo con Nice fosse finita. «Mi fa ridere definirmi speranzoso, anche se a posteriori. Io speranzoso…Un paradosso.» Corrugò le sopracciglia, lo sguardo cioccolato immerso nella tazza di caffè. «addirittura un paradosso?» Al ghigno dell’altro rispose tirando un angolo delle labbra nell’accenno di un sorriso, osservandolo di sottecchi. Hugo parlava un sacco, ma sembrava non dire… nulla, come se fosse stato abituato al fatto che nessuno lo ascoltasse, e di conseguenza non avesse bisogno di dare un contesto a quel che usciva dalla propria bocca. Stringhe di parole ingiustificate, se si voleva avere una conversazione onesta. «puoi aspettarti il peggio ed essere comunque un fiducioso ottimista» Non parlava per esperienza personale, il suo pessimismo derivava solo dalla scaramanzia - e se fingeva di aspettarsi il peggio, poteva incassare meglio qualunque nuova minchiata l’universo avesse per lui – ma non vedeva motivo per cui due ossimori non potessero convivere. Non si parlava di leggi della fisica, acqua ed olio impossibilitati a mescolarsi fra loro dalla loro conformazione chimica: la psiche degli esseri umani era complessa come la narrazione di una stagione di Gossip Girl. Le persone, come le cipolle e gli orchi, erano stratificate, ed era non solo possibile, ma probabile che due opposti convivessero pacificamente fra loro. «chi ti ha fatto del male per lasciarti questo pessimismo leopardiano?» Scherzava, un’occhiata divertita al suo interlocutore, ma non del tutto. C’era sempre un evento, o una serie di eventi, scatenante; magari trovarlo e parlarne ad alta voce, l’avrebbe aiutato. «se vuoi dirmelo. Non importa se non pensi che sia vero. fintanto che lo credi tu, lo è» Si strinse nelle spalle, sorseggiando la bevanda amara. Forse non era stata una buona idea, preferire il caffè alla cioccolata calda. Faceva molto professionale, certo, ed aveva bisogno di caffeina, ma… dov’era la sua dose di diabete giornaliera. La sua cioccolata bollente, con panna, e più bustine di zucchero di quante gliene portassero insieme all’ordinazione? Ah, dannazione. Avrebbe dovuto dare appuntamento all’altro dal Red Velvet.
    E poi, signori e signore: Hugo Cox, al suo meglio.
    «Sì. Sì, non lo sono. Sento che è così, a pelle. Però… però, se ci rifletto, dovrei invece dire che non lo so. Perché forse il fatto è questo… non lo so. Non so niente. Non so…Non so cosa voglio, tanto per dirne una. Non so chi sono.»
    Mh. Mh? Stiles sollevò adagio gli occhi su Hugo, labbra curvate verso il basso ed un’espressione smarrita a studiarne il volto. Lui – cosa. Cercò di ripetersi la frase fra sé e sé, perlomeno quel poco che era riuscito a capirne, ma si trovò ancora con nulla in mano. Lui ne sapeva di confusione, eh. Era sempre il primo a non capire, o non voler capire, un cazzo. Ma quello? Bro dude homie calm down. Battè le palpebre, l’indice a seguire disegni astratti sul legno del tavolo. Wow. Davvero molto da spacchettare. Prese tempo schiarendosi la voce, perché non aveva la più pallida idea di cosa dirgli, ed al contempo non voleva che Hugo usasse quel silenzio per perorare la propria causa di essere un fallito. «beh.» aspirò l’aria fra i denti, allargando le braccia al proprio fianco. «se sai cosa non sei, significa che sai chi vorresti essere? E chi non vorresti essere?» ma, soprattutto, sentiva di essersi perso un passaggio fondamentale di quella amicizia-conoscenza-seduta-animegemelle. Si sporse in avanti, offrendo il palmo al Cox. «andrew stilinski, ma mi chiamano tutti stiles. 26 anni, inglese. Ho due fremelli.» Una volta sono morto! Frugò nelle tasche cercando ancora il proprio penny di plastica, mostrandolo all’altro. Forse gliel’aveva già fatto vedere, ma era sempre un buon momento per ricordargli che nessuno fosse perfetto, e tutti sbagliassero. «ex alcolista, ora una brava ragazza» soffiò sulla moneta come avrebbe fatto un cowboy su una rivoltella fumante, prima di reinfilarla nel taschino. «psicomago al san mungo ed a hogwarts.» con un cenno della mano, lo invitò a presentarsi a sua volta.
    E se mai, se mai - ma perché avreste dovuto. – vi foste chiesti perché Stiles fosse single e non avesse alcun appuntamento, ecco perché.
    gif code
    26 y.o.
    psychowiz
    soulbruh
     
    .
7 replies since 25/6/2023, 20:20   214 views
  Share  
.
Top