everybody wants to rule the world

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    archibald leroy
    Here is what they do not tell you about Death:
    when Death says You are born for this
    she clearly means You will die for this
    «ah.»
    Barry aveva spezzato la schiena ad Emi ballando.
    [pikachu face]
    «mac e mort sono chiaramente enemies to lovers. conosci i trope?? io no, ka è come se li conoscessi. rob sa»
    «barruly ma che roba tagliata male vi danno alla vostra base» o tagliata benissimo; era un po' geloso.
    Era ancora tenuto a Mac (che guardò. Ma stava ascoltando anche lui? secondo me si sono distratti entrambi), un muto "ma lo senti? ma sta bene? Non è che entra in overdose", prima di tornare a Barry...
    e sapete cosa? Con la mano dove teneva la maschera prese dalla giacca l'accendino, e lo lanciò a barry «AL VOLO!» così che non schiaffasse Emilian-
    che stava morendo.
    Guardò di nuovo mac deadpan. «ti spiace se-..? La curo solo un attimo. Le è venuto il colpo della strega. Anche a Nate - il professore, hai capito? - è successo. Qualche tempo fa si allenavanolui e Euge per un tal concorso di tango. Euge ha detto in giro che Nathaniel si era spaccato la schiena per colpa di Fred wink wink» strinse gli occhi «ora che ci penso è dopo quella storia che fred è partito per Honolulu. Coincidenze? Mah, penso di sì. comacolla for the win» QUINDI «incantesimo di guarigione non precisato perchè lele dice che non serve»
    scusa mac.
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    - senza maschera
    - parla con Barry e Emi

    caramelle: 5/5

    (32) DIFESA EMI (arci + emi) lancia un accendino a barry perchè afferri al volo

    CURA @ EMI (arci) cura magicamente


    CODICE
    <b>(9) DIFESA CORA (cora + wind)</b>  
    <b>ATTACCO REGGIE (cora)</b>  

    <b>(12) DIFESA WIND (wind + halley)</b>  
    <b>ATTACCO GALI (wind)</b>  

    <b>(21) DIFESA BERTIE (bertie + emi)</b>  
    <b>ATTACCO SORTA (bertie)</b>  

    <b>(32) DIFESA EMI (arci + emi)</b>  
    <b>ATTACCO BARRY (emi)</b>  

    <b>CURA @ EMI (arci)</b>
    <b>CURA @ EMI (bertie)</b>
     
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    Adalbert Behemoth
    In my dream I was drowning my sorrows
    But my sorrows, they learned to swim
    Surrounding me, going down on me
    Spilling over the brim
    Waves of regret and waves of joy
    I reached out for the one I tried to destroy
    You, you said you’d wait
    ’Til the end of the world
    Non Sara che ha l’ansia da prestazione per questo post. E forse anche Bertie.
    Anzi, sicuramente anche Bertie (cosa? Cosa).
    Dovevano solo prendere tempo. Guadagnarlo, per essere più specifici. Avevano già sparso troppo sangue. Certo, era quello dei coglioni, o dei poveretti, punti di vista, che avevano deciso di fidarsi di Abbandon. Dei disperati che si erano visti costretti a farlo, per una ragione o per l’altra. Forse, se non soprattutto, per non rimetterci la pelle, per via di un destino beffardo, con un senso dell’umorismo così poco sottile da risultare più pesante dei monoliti che, adesso, li circondavano.
    Ora il sangue degli amici sarebbe rimasto al proprio posto.
    Il loro stesso sangue non si sarebbe riversato su quel prato di un verde quasi innaturale.
    Ora Sorta gli stava puntando addosso una pistola.
    Gli venne quasi da sorridere realizzando che, persino in qualcosa di così superficiale come poteva essere la scelta di un’arma da portarsi in guerra, avevano imboccato la stessa strada. Anzi, per essere più precisi, non erano la stessa, ma due vie parallele, così vicine da sembrare sul punto di combaciare, ma, in realtà, destinate a correre fianco a fianco, senza mai incontrarsi. Per sempre.

    Quasi non si accorse della battaglia che aveva cominciato a imperversare, né della spada di Damocle che gli pendeva sulla testa. Letteralmente, in effetti, visto che Reggie aveva deciso di infilzargli una spalla con la kusarigama. «ciao amo.» “hhhhhh.” «ti conosco?» «No.» Balla colossale, naturalmente, pronunciata, oltretutto, con il suo più tipico fare apatico. Perché forse una parte di lui voleva starsene lì, voleva che Reggie lo colpisse, che mettesse fine a quel caos che gli imperversava dentro. Ma sarebbe bastato? Sarebbe bastato quel colpo a creare il nulla? A far diventare lui, il nulla?
    Ovviamente no, perché Bertie era già il nulla. Non avrebbe dovuto essere lì. Su quel campo di battaglia. In quel tempo. In quella vita.
    Con Sorta.
    «sei un codardo» Una risata secca, amara, gli uscì dalle labbra, mezza soffocata dalla maschera. «Per essere una che si sforza di vivere di menzogne, è assurdo che tu riesca a dire così tante verità.» Non riuscì a trattenersi, subito seguito da un’altra amara risata. A che scopo, in fondo? Sorta lo sentiva, lo sapeva. Era stato lui stesso a gettarsi tra le braccia di lei, puntandole contro la bacchetta. Eppure, non riuscì a togliere di mezzo quello schermo. Così come non aggiunse un concetto fondamentale, in quello che le aveva appena detto.
    Proprio perché era un codardo, Bertie sapeva che Sorta finiva sempre per non mentire in sua presenza. «Il problema è che selezioni accuratamente quali verità dire. E quali continuare a ignorare.»
    Lasciò che Sorta gli riversasse addosso quel fiume di parole, scoprendosi quasi compiaciuto per quella sua insistenza sul volerlo vedere in faccia. Ma aveva ragione, naturalmente: era un codardo e, dopo quello che aveva fatto solo poche ore prima, dopo quello che le aveva detto, non voleva, non riusciva a non nascondersi. «voglio vederti in faccia quando tenterai di uccidermi» «Perché, tu non farai lo stesso?», la rimbeccò con tono tagliente, lasciando che, stavolta, la menzogna avesse la meglio. Perché era una menzogna, no? Lui non avrebbe provato davvero a ucciderla. Lei non avrebbe davvero provato a ucciderlo.
    Giusto?
    Nel resto del campo di battaglia, però, non tutti la pensavano così. Forse a loro non era arrivato il memo di Lancaster. Di certo Lamovsky, da testa di cazzo quale era, in quanto seguace di Abby, aveva diffuso l’avviso opposto, in effetti. Mutilate. Trucidate. Uccidete.
    E ballate, evidentemente.
    Perché sì, poco più in là, Barry stava facendo fare il casquè a una figura mascherata che però, persino da quella distanza, aveva qualcosa che triggerò i sensi di criceto morto di Bertie. Aveva un’aria famigliare, nel modo in cui si muoveva. In cui ballava. Era proprio quest’ultimo particolare quello che più lo colpì. Conosceva solo una persona per cui il cliché del ballo nelle vene non era un modo di dire, ma la pura e semplice verità.
    Ma non poteva essere.
    «Minnie??», la chiamò, a fior di labbra, gli occhi spalancati dietro la maschera. Bertie aveva vissuto nel suo au, e avrebbe continuato a farlo, perché no, non si era accorto, non aveva voluto accorgersi, della presenza, tra le file dei ribelli, di quel volto così famigliare, eppure non abbastanza. Soprattutto perché, egoisticamente, una parte di lui avrebbe voluto averla davvero accanto. Certo, nel clan dei Cox la sua anima affine era Nice, ma Minerva… era tutto. Era la sua eroina, quella che l’avrebbe protetto sempre e comunque. L’unica con cui essere quello piccolo non era un’onta da nascondere, ma un abbraccio protettivo.
    Ma non poteva essere sua sorella, quella sul punto di morire per un casquè andato male. Minerva Sage non sarebbe mai caduta così rovinosamente per terra ballando.
    Eppure, quella strana sensazione di familiarità non svanì. Puntò la bacchetta nella sua direzione, Bertie, solo lontanamente consapevole, ancora una volta, di tutto il resto. «Auferte!» Era poco, troppo poco, lo sapeva perfettamente. Ma cos’altro poteva fare? Tra le urla, i rumori, l’odore della paura e del sangue, tutto quello che riusciva a sentire era il battito del proprio cuore e il respiro accelerato di Sorta.
    Due rette parallele, destinate a non incontrarsi mai.
    E la Lynch, che evidentemente aveva deciso di rompere il cazzo. Non solo aveva cercato di fargli fare la fine di uno spiedino (grazie Cora, grazie Wind, per fortuna che – al solito – erano le vagine a salvargli il culo), ma ora doveva pure intromettersi. Forse sarebbe davvero stato meglio finire impalato. Circa. «sapete cosa mi ricordate. mia madre alle sette del mattino quando ancora il caffè non ha fatto effetto. uguale, giuro.» «Tu invece fai l’effetto del caffè. Con il latte. E magari anche una sigarettina.» Certo, ognuno aveva le proprie tecniche per farla, ma Bertie era abbastanza convinto che quella appena descritta fosse abbastanza universale. O almeno, lo era per lui.
    Chi altri poteva mettersi a discutere in mezzo a morte e distruzione, se non Sorta e Bertie? (E Mortino, d’accordo, ma tecnicamente lui non stava discutendo, perché nessuno gli rispondeva, al solito. E poi pensava di star arringando, in effetti. Peccato che, anche qui, nessuno fosse disposto ad ascoltare i suoi deliri di onnipotenza.)
    «puoi spostarti se ti diamo fastidio ma questo è mio» Nuovamente, senza che potesse farci nulla, sentì le labbra arricciarsi in un sorrisetto. Nell’assurdità terrificante di tutta quella situazione, invece di pensare alla morte imminente di tutti i presenti, lui per primo, Bertie stava invece finendo per focalizzarsi solo su quei particolari, quasi sul punto di gongolare. E dire che in quel mese non ne aveva prese poi così tante, se si escludono le balestrate in testa di Daisy.
    Neanche il freddo metallo della rivoltella contro il mento riuscì a cancellare del tutto il piccolo ghigno. Certo, tremò, ma non si fece indietro. Non voleva accontentarla, e aveva ancora paura, era ancora un codardo. Tuttavia, non c’era altro modo. «Sono…» Si portò una mano tutt’altro che salda al volto e sfiorò la maschera in punta di dita, per poi sfilarsela con un gesto inaspettatamente sicuro. «… tuo La fissò per un lungo istante, trattenendo il respiro. «Fallo allora. Sparami.»
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    DIFESA BERTIE (bertie + emi) si toglie la maschera
    ATTACCO SORTA (bertie) la punzecchia
    CURA @ EMI (bertie) auferte


    HTML
    <b>(9) DIFESA CORA (cora + wind)</b>
    <b>ATTACCO REGGIE (cora)</b>

    <b>(12) DIFESA WIND (wind + halley)</b>
    <b>ATTACCO GALI (wind)</b>

    <b>(21) DIFESA BERTIE (bertie + emi)</b>
    <b>ATTACCO SORTA (bertie)</b>

    <b>(32) DIFESA EMI (arci + emi)</b>
    <b>ATTACCO BARRY (emi)</b>

    <b>CURA @ EMI (arci)</b>
    <b>CURA @ EMI (bertie)</b>
     
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    emilian cortés gibson
    I'm still praying for that house in Nebraska
    By the highway, out on the edge of town
    Dancing with the windows open
    I can't let go when something's broken
    Emilian si rialzò con tutta la dignità che quella situazione le permetteva, i palmi delle mani a strofinare i pantaloni della divisa per ripulirli dalla terra, nessun accenno alla ferita che sentiva pulsare sulla nuca. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione, preferiva serrare la mascella e staccarsi a mordersi la lingua prima di mostrarsi debole. Una preda. Dubitava che allo Skylinski interessasse, ma era più una questione di orgoglio personale. Le dita andarono a cercare l’apertura della maschera, strappandola via dal proprio volto per gettarla a terra, da qualche parte in direzione degli altri. Sbuffò, la Gibson, le ciocche a ricaderle sul volto a svolazzare per un momento. Ignorò la condensa a bagnare la pelle e il vento a lambire le gocce di sudore, per seguire la voce che aveva attirato la sua attenzione. «Minnie??» ma stava parlando con lei? Non era la prima volta che veniva appellata con quel nome, tanto che aveva iniziato a pensare che ci fosse qualcun altro che aveva preso a spacciarsi per lei e a presentarsi in quel modo. Catfish and all, il mondo di internet era sempre più anarchico. «credo che tu abbia sbagliato persona» cosa ne poteva sapere, la Cortés, che in un’altra vita quel ragazzo era stato parte della sua famiglia? Una famiglia imperfetta e caotica, lontana da ogni definizione tradizionale del termine, ma pur sempre una famiglia. Emilian Cortés Gibson non era Minerva, non era nemmeno Joyce, e non lo sarebbe mai stata- troppo diverse, percorsi di vita che mai avrebbero combaciato. E forse, era meglio così: non voleva trovarsi in una situazione dove non sarebbe stata all’altezza delle aspettative di un’altra persona. Emilian viveva per sé stessa, ed era un giudice già abbastanza severo. E poi, vabbè, Emilian fu deliziata con un monologo sotto acidi da parte di Barry il che fu probabilmente l’highlight della sua giornata. Era abbastanza certa che Achibald non fosse questo fantomatico Mort, ma magari l’ex serpeverde aveva degli altarini che non aveva ancora svelato. Emilian si vide arrivare una manata da 32pd addosso, praticamente con la forza di un uragano qualsiasi, e l’unica cosa che poté fare al vederla avvicinarsi inesorabilmente al suo volto fu:
    appellarsi a una divinità superiore
    bestemmiare
    tentare di afferrargli il polso per fermarlo
    Sperò che almeno una di queste tre tecniche sortisse qualche effetto. «cioè, mi stai dicendo che si sono baciati e poi sono tornati a fare finta di niente?» un classicone, davvero, chi era Emilian per giudicare. Anche a lei era capitato un paio di volte, ma di solito accadeva con qualcuno che non avrebbe mai più rivisto. «ma allora chi abbiamo circondato?» Emilian seguì la linea dello sguardo di Barrow, ora fisso su uno dei due protagonisti della sua storia. Sapeva bene che non si fosse rivolto a lei, ma a quel punto quella era diventata una riunione di condominio. «innanzitutto, è colpa di sto scemo di guerra se si è piazzato dove c’era un posto già occupato. quattro carrozze e te ti metti lì» sollevò le braccia in aria, la mano chiusa a prendere inavvertitamente il mento di Barrow dal basso, ma nemmeno se ne accorse presa dalla foga «secondo me dopo le prime due ore con noi prova a buttarsi dal finestrino» non lo avrebbe biasimato, il potere del trio fremelle era troppo per tutti.
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    thirty
    pyrokinesis
    police


    0/3 RECUPERO

    (21) DIFESA BERTIE (bertie + emi) lancia la maschera vicino a sorta per distrarla

    (32) DIFESA EMI (arci + emi) gli afferra il polso
    ATTACCO BARRY (emi) pugno

    – ASSORBIMENTO: RESISTENZA (+2 PD / -1 PA)
     
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    CORALINE KRUM
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    Damaged, but I'm copin'
    Holding on and hopin'
    I'll find where I'm going
    «contatto fisico solo se siamo nello stesso team e vuoi offrirmi un bubble tea post guerra» alzò le mani in segno di scuse, effettivamente si era lasciata trasportare dalle emozioni come al solito e aveva abbracciato Gali anche senza conoscerla o chiedere il permesso. La prossima volta per bloccarla avrebbe usato la magia, promesso. «scusa, rispetterò i tuoi boundaries ma non ho intenzione di cambiare team ma se ne esco viva il bubble tea te lo offro volentieri» unitevi ai contro, abbiamo i bubble tea!! Il suo attacco non aveva avuto effetto, meglio. Non che avrebbe fatto danni permanenti, affatto «sono già confusa di mio.» mood. «NOI AMO» infatti non sapeva nemmeno lei perché continuassero a metterla sul campo quando la cosa che preferiva e che sapeva fare meglio era curare i feriti. «possiamo anche evitare.» hhhhhh ecco quello sguardo non era più tanto carino. Ovviamente doveva essersi trovata un'emocineta di fronte. Ovviamente. Come se non avesse già abbastanza a che fare con il sangue di suo. «di combattere?» oh, lei ci provò. «sì, ci sono tante attività più belle che possiamo fare assieme. lei voleva il milkshake, per esempio» disse facendo un cenno verso Gali. Scrollò il braccio dall'emocineta per fare in passo indietro. Puntò successivamente la bacchetta verso il terreno, proprio sotto i piedi della ragazza e lanciò un dominusterra.
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    (9) DIFESA CORA (cora + wind) scrolla il braccio allontanandosi di un passo
    ATTACCO REGGIE (cora) dominusterra

    CODICE
    <b>(9) DIFESA CORA (cora + wind)</b>  
    <b>ATTACCO REGGIE (cora)</b>  

    <b>(12) DIFESA WIND (wind + halley)</b>  
    <b>ATTACCO GALI (wind)</b>  

    <b>(21) DIFESA BERTIE (bertie + emi)</b>  
    <b>ATTACCO SORTA (bertie)</b>  

    <b>(32) DIFESA EMI (arci + emi)</b>  
    <b>ATTACCO BARRY (emi)</b>  

    <b>CURA @ EMI (arci)</b>
    <b>CURA @ EMI (bertie)</b>
     
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    HALLEY OAKES
    As a child, you would wait
    And watch from far away [...]
    Here we are, don't turn away now
    We are the warriors that built this town
    Doveva succedere, prima o poi. [che mi telefonasse Marilena? Anche] L'inizio e la fine di ogni cosa. La disperazione e il caos. Alice che iniziava a perdersi, finendo per tranciare una treccia di Willa invece di un'immaginaria freccia che non era mai stata scoccata da Cherry. Ci era voluto fin troppo tempo, a dirla tutta; era riuscita a resistere ben due settimane, tra la scampagnata tra i clicker e la caccia agli uccelli killer per conquistare un paio di limoni, prima di disconnettersi dalla realtà e iniziare a vivere nel suo AU.
    AU in cui le cose non è che stessero andando poi tanto meglio.
    Calci, pugni, gomitate, monologhi di Mort, spintoni, lunghe chiacchierate tra amici e balli.
    Emilian che stava prendendo botte da orbi e rischiava di abbandonare prematuramente il gruppo.
    Nicky impegnata a generare le rose da mettere sulla tomba di Hunter. (ma aspetteremo l'entità dell'eventuale danno prima di far entrare Halley in modalità full rage)
    Wind che aveva dovuto rinunciare ad una rotula dopo pochi minuti dall'inizio del combattimento. «come ti senti?» incazzata nera probabilmente, dal momento che la Thunderstorm era stata colpita da una ragazzina. Ma si sarebbe fatta andar bene anche quella risposta, l'ex-grifondoro. L'importante era che l'amica potesse vedere l'alba di un altro giorno – per ristabilire il giusto ordine di priorità della mora in quella scala in cui andare in ultima base con un uomo era più importante della (sua vita) loro missione. Si affiancò a lei, per tentare di proteggerla da eventuali attacchi, e generò un getto d'acqua dalla bacchetta per provare a spegnere Gali.
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    21 yo
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    VS ABBY



    (12) DIFESA WIND (wind + halley) aqua eructo

    CODICE
    <b>(9) DIFESA CORA (cora + wind)</b>  
    <b>ATTACCO REGGIE (cora)</b>  

    <b>(12) DIFESA WIND (wind + halley)</b>  
    <b>ATTACCO GALI (wind)</b>  

    <b>(21) DIFESA BERTIE (bertie + emi)</b>  
    <b>ATTACCO SORTA (bertie)</b>  

    <b>(32) DIFESA EMI (arci + emi)</b>  
    <b>ATTACCO BARRY (emi)</b>  

    <b>CURA @ EMI (arci)</b>
    <b>CURA @ EMI (bertie)</b>
     
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    Wind Thunderstorm
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    Is this a part of your story?
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    «come ti senti?» Wind si voltò verso Halley poggiandole una mano sulla spalla, magari un po’ di conforto le avrebbe fatto dimenticare quel dolore alla gamba che continuava a ricordarle di resistere, almeno «come una a cui hanno rotto una rotula» la voce era ovattata dalla maschera ma trapelava lo stesso la stizza che si celava in essa, una fucking bambina le aveva rotto una rotula: aveva ucciso un finto yejun a sangue freddo, fatto fuori un paio di clicker ed ora una ragazzina le spaccava il ginocchio «piantala con gli incantesimi e ascoltami. Possiamo collab—» strinse i denti puntando la bacchetta verso reggie «impedimenta, per collaborare intendi spaccarmi l’altro ginocchio?» giusto in tempo per un «aqua eructo » verso bengali, per eliminare la nube di fumo «tantallegra» poi, verso Gali, non le avrebbe fatto male ma le avrebbe permesso di respirare un po’, e provare a sistemarsi il ginocchio
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    (9) DIFESA CORA (cora + wind) impedimenta
    ATTACCO REGGIE (cora)

    (12) DIFESA WIND (wind + halley) aqua eructo verso il fumo
    ATTACCO GALI (wind) tantallegra

    (21) DIFESA BERTIE (bertie + emi)
    ATTACCO SORTA (bertie)

    (32) DIFESA EMI (arci + emi)
    ATTACCO BARRY (emi)

    CURA @ EMI (arci)
    CURA @ EMI (bertie)
     
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    (9) DIFESA CORA (cora + wind): 9 + 5 = 14 (+5)
    ATTACCO REGGIE (cora): 6 + 5 = 11

    (12) DIFESA WIND (wind + halley): 4 + 7 = 11 (-1ps)
    la tua sarà una morte per stillicidio, wind. un ps alla volta.
    ATTACCO GALI (wind): 4

    (21) DIFESA BERTIE (bertie + emi): 5 + 6 = 11 (-10ps)
    più che molli, praticamente perdi completamente la sensibilità e cadi, sbattendo il culo.
    ATTACCO SORTA (bertie): 8

    (32) DIFESA EMI (arci + emi): 4 + 3 + 2 [bonus resistenza emi] = 9 (-23ps)
    eh, cristo, che te devo dì. praticamente ti dà una manata così forte che ti lancia addosso ad una delle pietre di stonehenge e ti fa sbattere la testa? non lo so, savage, era troppo preso bene dai moc.
    ATTACCO BARRY (emi): 13 - 1 [malus resistenza emi] = 12

    CURA @ EMI (arci): +2ps
    CURA @ EMI (bertie): +2ps
     
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    and i am a master of a nothing place
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    Dominic aveva tanti pregi – non tantissimi dai ma possiamo dire che c’erano ed erano svariati e variegati, e sebbene non fosse di gran spirito né avesse speciali abilità con le armi, una cosa era sicura: avrebbe sempre provato il tutto per tutto e dato tutto se stesso per salvare i suoi amici. Comunque quella volta non c’era stato bisogno di grandi manovre complicate o di importanti sacrifici, ma gli era bastato allungare l’arco per bloccare il bastone della cercatrice; piegò leggermente la testa di lato e accennò un minuscolo sorriso verso la Dallaire «te l’ho detto, Bells, non puoi fargli del male fin quando ci sono io, è un bonus che lascio solo a Sharyn» era big fan degli isharyn eh, ma era anche abituato a prendere botte dalle sue donne quindi per lui quella era la normalità, nient’altro che la normalità, e anche per il suo bro doveva essere lo stesso.
    Con affetto eh Isaac.
    Ma per davvero, infatti voltò la testa proprio verso l’amico per sorridergli soddisfatto, prima di allungare il viso verso il suo e stampargli un bacino sulla guancia «ti voglio bene, bro» no homo mi rakk isaac era 100% etero nonostante avesse infilato la lingua nella bocca di Hamish «ma non hai proprio una bella cera» gliel’aveva sempre detto che usare i giusti prodotti per la skincare era importante (anche in guerra), ma lui niente, proprio non voleva ascoltarlo, e ora non poteva fare moltissimo, se non puntargli la bacchetta contro e sussurrare un «auferte» sperando di restituirgli almeno un po’ di vitalità – si accontentava anche semplicemente di nascondergli le occhiaie, ecco.
    E se non avesse (?? aiuto cos’è il congiuntivo mi sento analfabeta, fate finta che il tempo verbale sia quello giusto) funzionato neanche quello, alle brutte c’erano le caramelline – e se pure quelle non avrebbero fatto effetto, c’erano pur sempre le pasticche dello Skylinski.
    Insomma, un modo per salvare Isaac l’avrebbero trovato, e comunque non pensava davvero davvero che Bells avrebbe puntato a togliergli tutta la vita – una botta o due magari, quella forse sì, ma anyway erano sopravvissuti tutta la loro vita con le botte di Bells, l’avrebbero fatto anche quella volta.
    Non aveva certezze (punto.) su quello che avrebbero fatto tutti gli altri i loro avversari, però. Avrebbero avuto pietà? Li avrebbero uccisi senza pensarci due volte?
    «cristo santisssimo sono ragazzini» si era detto, incredulo e sconfortato, mentre spostava lo sguardo da una parte all’altra del campo, e ora ogni volta che si guardava intorno non faceva altro che vedere visi troppo giovani e innocenti – quelli degli studenti che aveva curato in infermeria e quelli degli studenti che quando lui era ancora infermiere erano addirittura troppo piccoli per salire su una scopa da quidditch, caderci, e farsi male veramente.
    Non voleva che continuassero a sfilarsi le maschere, non voleva più vedere facce conosciute, voleva perdere i sensi lì, in quell’istante, e magari non risvegliarsi mai più.
    Si bloccò di nuovo, braccia a cadere lungo i fianchi e palpebre a socchiudersi leggermente dopo aver scorto la figura della giovane Oakes tra le tante. E se c’era Halley da qualche parte doveva esserci per forza anche Hunter.
    N-non…
    Sospirò.
    Non si chiese nemmeno cosa ci facessero i due fratelli lì, perché era sicuro che avessero delle motivazioni più valide delle sue, e che fossero di gran lunga più bravi di lui in qualsiasi cosa dovessero fare, però però «che cazzo» e nient’altro più, perché aveva deciso di rimuovere qualsiasi pensiero dalla sua testa perché se avesse lasciato che uno – solo uno (1) – di quelli restasse un attimo di più nella sua mente, si sarebbe accasciato a terra e si sarebbe messo a piangere.
    Lo pensava spesso, okay, ma questa volta era a tanto così (lo sapete tutti quanto) dal farlo.
    Non avrebbe affrontato gli Oakes, non voleva farlo, ma non poteva ignorarli del tutto, perché c’erano altri suoi amici, altri suoi compagni di squadra da salvare. Restò a una distanza considerevole, lanciò solo uno sguardo pietoso verso Halley, sussurrò un «ti prego no» che in qualche modo sperava che l’ex grifondoro percepisse, e poi castò un semplicissimo protego non verbale su Liz.
    E avrebbe continuato a fare finta di niente se solo… se solo…
    Sbiancò, il suo cuore si fermò per un attimo, sentì un vuoto incolmabile nello stomaco, e poi scattò in avanti, ignorando qualsiasi altra cosa avesse di fianco, eventuali attacchi, pericoli, armi, massi di pietra su cui andare a sbattere, e andò dritto dritto verso Adalbert fucking Behemoth, ripetendo insulti, improperi, e bestemmie varie tra sé e sé.
    A dire la verità non si trattenne troppo neanche quando arrivò a un soffio dall’ex serpeverde, perché chiuse le dita attorno al tessuto della sua divisa (divisa, cristo santo era quello il materiale che girava nell’esercito dei resistenti? Era ovvio che poi una manata distratta li faceva volare via) e spinse sul suo petto, con fare greve e un po’ drammatico «tu che stracazzo ci fai qui» non una domanda ma un’affermazione ben precisa, ed è vero che l’altro biondo avrebbe potuto dirgli la stessa cosa, ma il Cavendish non pensava ad avere ragione in quel momento, pensava solamente (alla cena che alessia ancora si doveva preparare) a una cosa: «hai lasciato Nice da solo…» anche quella non una domanda, ma una constatazione che fece molto tristemente.
    E poi sì molti molti sentimenti ma io ho fame quindi niente in sintesi: dominic si sentiva una merda, eccallà, ma era una merda anche Bertie.
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    26 y.o.
    deatheater
    healer


    CODICE
    <b>(4) DIFESA GALI (gali + cherry)</b>  
    <b>ATTACCO WIND (gali)</b>  

    <b>(5) DIFESA CHERRY (cherry + gali)</b>  
    <b>ATTACCO WILLA (cherry)</b>  

    <b>(8) DIFESA SORTA (sorta + dom)</b>  
    <b>ATTACCO BERTIE (sorta)</b>  

    <b>(11) DIFESA REGGIE (reggie + sorta)</b>  
    <b>ATTACCO CORA (reggie)</b>  

    <b>(13) DIFESA LIZ (liz + dom)</b>  
    <b>ATTACCO HALLEY (liz)</b>


    (13) DIFESA LIZ (liz + dom): protego
    (8) DIFESA SORTA (sorta + dom): prende bertie per la maglia .

    guarigione Isaac
    CITAZIONE
    INCANTESIMI DI GUARIGIONE: 1-* PS (DA ESTRARRE) [4 POST DI PAUSA]
    MATRICOLE E APPRENDISTI: DA 1 A 5 PS
     
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    bengali tipton
    The burning is so low it's concerning
    'Cause they know that when it goes out
    It's a glorious gone.
    «per collaborare intendi spaccarmi l’altro ginocchio?» Gali inclinò la testa da un lato, l’espressione pensosa di chi stava effettivamente valutando la proposta.
    «mh, forse» ammise, stringendosi nelle spalle «non lo so, dovrei?» tamburellò le dita contro l’impugnatura della mazza, un piccolo sorriso divertito a incresparle le labbra. «tantallegra» e dire che avrebbe dovuto aspettarselo. Si spostò di lato tentando di schivare l’incantesimo, quindi sollevò entrambe le sopracciglia senza più alcuna traccia d’allegria nel volto. «eh ma che cazzo» imprecò, risollevando la mazza per puntarla contro il petto della Thunderstorm «non ho idea di chi tu sia e, sinceramente, non sono nemmeno sicura che mi importi» spinse più giù la mazza con fare minaccioso «non ho nessun buon motivo per andarci piano, sto solo seguendo il piano ma, ops, gli incidenti capitano, no?» chiese in un sibilo, chinandosi leggermente affinché Wind potesse sentirla «quindi a te la scelta: posso ancora essere il poliziotto buono, oppure posso diventare quello cattivo» le diede uno spintone con la punta della mazza, quindi indietreggiò per lasciarle lo spazio di reagire, nella speranza che lo facesse nel migliore dei modi.
    «lei voleva il milkshake, per esempio» si voltò a guardare la Krum con un certo disappunto «ho detto bubble tea sono intollerante al lattosio!!» ma pensa te, stavano addirittura cercando di avvelenarla? Assurdo. «sto cercando di creare boundaries, ma oh» allungò un braccio per afferrare Cherry dalla maglietta e tirarla via da un calcio volante (cosa) «lo vedi come siete?» davvero, shocked and upset.
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    pyrokinesis
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    (4) DIFESA GALI (gali + cherry) : si sposta
    ATTACCO WIND (gali) : la spinge a terra con la mazza

    (5) DIFESA CHERRY (cherry + gali): la tira via
     
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    lesbian from the next door

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    Waiting on that morning sun
    Soldier keep on marchin' on
    Sorta non aveva avuto il minimo dubbio di trovarsi di fronte a Bertie, quella risata secca e amara che aveva ricevuto in risposta, ne era solo la conferma. Non aveva davvero bisogno che si togliesse la maschera, era inutile, non avevano manco avuto il tempo per attrezzarsi meglio per non essere riconosciuti; quella maschera serviva solo nel caso in cui il nemico non avesse saputo chi avesse di fronte. «per essere una che si sforza di vivere di menzogne, è assurdo che tu riesca a dire così tante verità.» fece una smorfia guardando dritto nei forellini degli occhi della maschera. «per essere uno che mi sta giudicando, stai sparando tante cazzate» l'importante era che continuasse convinto ma Sorta non cercava di vivere di menzogne. «il problema è che selezioni accuratamente quali verità dire. E quali continuare a ignorare.» vedi, caro Bertie, quello non era mentire. Quello significava essere tanto intelligenti da scegliere con accuratezza le carte da giocare. Lei non mentiva, ti proponeva semplicemente un'altra verità al posto di quella che stavi cercando. Lei la verità la diceva sempre, decideva solo cosa non dire. «e allora sentiamo, quali verità starei ignorando?» tamburellò le dita sulla pistola curiosa di conoscere la sua risposta.

    [...]«perché, tu non farai lo stesso?» fargli un po' male? Sì, quanto bastava per divertirsi. Ucciderlo? No, probabilmente non ci sarebbe riuscita o meglio, non avrebbe voluto. «almeno ho le palle di mostrarmi in volto» Ma questo è mio, si pentì di aver usato quelle parole solo quando seguì un momento di silenzio da parte del ragazzo rendendosi così conto di ciò che aveva detto, ben conscia di come stesse reagendo Bertie dietro quella maschera ma soprattutto immaginando già come avrebbe risposto. «Sono…» lo vide portare una mano al volto sfiorando la maschera e schiuse le labbra sorpresa. Non immaginava lo avrebbe fatto davvero, alla fine. «… tuo?» lo sapeva. Lo sapeva che glielo avrebbe rinfacciato. Non osò abbassare lo sguardo o spostare la bacchetta o la rivoltella che fossero. Rimase piuttosto ad osservarlo in silenzio. Non sembrava ferito, non gravemente almeno ed era vivo, quel piccolo deficiente. «fallo allora. sparami.» Se glielo chiedeva con così tanta passione, l'avrebbe accontentato. Con un gesto secco tolse la sicura, spostò la rivoltella quanto bastava per non colpire Bertie e sparò un colpo. Un nanosecondo dopo, Bertie crollò per terra sotto l'effetto dell'incantesimo lanciato poco prima o per lo sparo, o per entrambi. Reggie le si avvicinò giusto in quel momento e vedendo la terra muoversi da sotto i suoi piedi la prese per mano avvicinandola a sé, lasciandole schioccare un bacio sulla propria guancia con un sorriso. Spostò poi lo sguardo su un Bertie con lo sguardo spaesato per via della caduta, la osservava dal basso verso l'alto e Sorta non riuscì a trattenere una risata. se quello non era un comic relief tipico dei Sober, non sapeva dire cosa fosse. «wet pathetic little meow meow» quella descrizione sembrava calzare a pennello per quella situazione. «come siamo debolucci, tieni, ti aiuto ad alzarti» sorrise alzando lo stivale da terra per allungarlo verso di lui e appoggiarlo sul suo petto per atterrarlo e una volta a terra fare pressione col piede. «mi era sembrato si sentire uno step on me, scusa.» fortunatamente era in guerra e la sua divisa non prevedeva i tacchi a spillo.
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    2004 | 18
    SLYTHERIN
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    (8) DIFESA SORTA (sorta + dom) spara poco sopra la spalla senza prenderlo, per spaventarlo
    ATTACCO BERTIE (sorta) lo calpesta con un piede

    (11) DIFESA REGGIE (reggie + sorta) la prende per mano e la avvicina a sè


    CODICE
    <b>(4) DIFESA GALI (gali + cherry)</b>  
    <b>ATTACCO WIND (gali)</b>  

    <b>(5) DIFESA CHERRY (cherry + gali)</b>  
    <b>ATTACCO WILLA (cherry)</b>  

    <b>(8) DIFESA SORTA (sorta + dom)</b>  
    <b>ATTACCO BERTIE (sorta)</b>  

    <b>(11) DIFESA REGGIE (reggie + sorta)</b>  
    <b>ATTACCO CORA (reggie)</b>  

    <b>(13) DIFESA LIZ (liz + dom)</b>  
    <b>ATTACCO HALLEY (liz)</b>

    <b>(21) DIFESA LAW (law + mort)</b>
    <b>ATTACCO WYATT (law)</b>
     
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    Liz Monrique
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    liz schioccò un paio di volte la lingua sotto il palato osservando la battaglia svolgersi dinnanzi a se, una mano sul fianco e un’espressione quasi annoiata sul viso: sarebbero andati avanti così tutto il giorno probabilmente, sperava che qualcuno venisse a prenderli prima o poi, aiuto mamma help me.
    La ragazza che aveva preso di mira aveva, non solo bruciato le corde, ma aveva anche scoperto il volto: non la conosceva, decisamente, ma aveva un volto familiare, anyway, provò a schiantarla e liz rispose con un «protego» e poi ancora «gambemolli» bengali cercava di far ragionare quelli del lato opposto, inutilmente, e si parlava di milkshake, barry aveva dato una manata da 32 pa GASP «barry passa un po’ quello che hai, si?»

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    (4) DIFESA GALI (gali + cherry)
    ATTACCO WIND (gali)

    (5) DIFESA CHERRY (cherry + gali)
    ATTACCO WILLA (cherry)

    (8) DIFESA SORTA (sorta + dom)
    ATTACCO BERTIE (sorta)

    (11) DIFESA REGGIE (reggie + sorta)
    ATTACCO CORA (reggie)

    (13) DIFESA LIZ (liz + dom) protego
    ATTACCO HALLEY (liz) gambemolli

    (21) DIFESA LAW (law + mort)
    ATTACCO WYATT (law)
     
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    raegan fucking lynch
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    You trusted the devil, she will betray you
    «di combattere?»
    storse le labbra in un sorriso infelice, ritirando piano la mano dal suo braccio.
    cora: oh no, l’emocineta.
    reggie: oh no, il raggio di sole.
    «non credo funzioni in questo modo.» la guerra che stavano affrontando, così come raegan stessa. non particolarmente incline a quelle bandiere bianche; troppo affilata, l’emocineta. in quelle situazioni, bagnata del sangue suo e di quello altrui, si accendeva come una pira. nella violenza e nel caos trovava se stessa – una catarsi che spingeva contro i suoi polmoni, liberandola. a volte lo riconosceva persino per il problema che era.
    come in quel momento, ad esempio; con gli occhi scuri fissi sulla figura mascherata di coraline, la piega della testa a palesare nuovamente il suo interesse. ma abbastanza da farla sentire in errore? abbastanza da farle abbassare la guardia, posare l’arma a terra, abbracciare il suo nemico – uno che non si era scelta, ma che era comunque suo da fermare, suo da uccidere?
    «mi dispiace.»
    e un po’ d’onestà c’era, in quelle parole. non era abbastanza coinvolta in quel tripudio d’emozioni per riuscire a provare una compassione che fosse del tutto autentica. non credeva in quella guerra, e non credeva in quelle persone, e non credeva in seth; non credeva in un cazzo di nessuno, se non a se stessa. tattica di sopravvivenza, se vogliamo. e non sapeva immaginarsi diversamente – non sapeva neanche da dove iniziare, per cambiarsi in meglio. il suo difetto era di fabbrica; trascendeva ogni brutta esperienza passata che non l’aveva resa così, ma solo fatta sbocciare nella persona che sarebbe dovuta essere dal principio. un po’ insulsa. superficiale. sanguinaria e sbagliata fino al midollo. non se n’era fatta una ragione solo perché non si era mai fatta troppi dubbi a riguardo.
    si strinse nelle spalle, e alla vista della bacchetta tentò di scansarsi – sorriso allargato ad accogliere la mano di sorta, e un indice a mezz’aria a mettere in pausa l’allegra conversazione con cora. una vinsception necessaria, perché in effetti voleva proprio prendersi qualche secondo per premere la bocca contro la guancia della motherfucka. scusa, bertie, priorità: le sue ragazze le piacevano sul lato ferale della forza, mica no. tanto che prima di lasciarla di nuovo ai suoi drammi personali scoccò un’occhiata nella direzione di entrambi, e strinse i palmi attorno alle sue spalle in un mezzo abbraccio.
    «fagli un po’ più male.» qualcosa che soffiò contro il suo orecchio – il tono ridotto a un mormorio basso, ma non abbastanza da sfuggire al behemoth. segreto di pulcinella. tanto era indubbiamente meritato, tutto quell’astio. vai e spacca un po’ di facce, girlboss.
    e solo allora tornò da cora; per stringere il braccio attorno al suo, e trascinarla verso di sé. forzatamente. in un modo non troppo carino? chissà, ce lo dirà il fato.
    «il milkshake lo paghi te?» e rivolse un sorriso bonario alla piccola tipton – sorellona dei poveri. «e il boba per la nostra cucciola coi problemi di stomaco.»
    appuntamento di gruppo!
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    est. 2003
    rogue
    sanguinario


    SPOILER (click to view)
    (11) DIFESA REGGIE (reggie + sorta): si sposta
    ATTACCO CORA (reggie): la prende a braccetto e la strattona verso di sé
     
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    lawrence matheson
    all this bad blood here,
    won't you let it dry?
    It's been cold for years,
    won't you let it lie?
    «guarda che ti ho visto»
    Osservò Wyatt fingendo confusione, e cercando nel vuoto a chi appartenesse quella voce che conosceva fin troppo bene. «la senti anche tu questa mosca fastidiosa? no? sono solo io? okay.» quindi non stava parlando nessuno? Perfetto.
    (Ciao Cherry, ti ignoriamo alla grande; non hai visto o sentito un bel niente.)
    Tornando a noi.

    Disse, prima di passare mezz'ora in chat a parlare di come tutti i daddies stiano nei contro, e solo due (off limits per ragioni diverse .) nei pro.
    «rude and uncalled for» disse Law, ad alta voce, un po' anche per rispondere alle provocazioni di Wyatt.
    «aw, ti preoccupi per me?»
    Allargò il sorriso, spingendo un po' con l'avambraccio sulla trachea dell'altro. «eh, cosa ci posso fare, son fatto così; ho il cuore buono» nel senso che batteva in maniera perfetta, mai un accenno di affaticamento, specialmente non di preoccupazione nei confronti di un ex Grifondoro qualunque. «davvero, però, dovresti tornare a casa ora.» sempre che tu ce l'abbia, una casa «non preferisti passare il tempo con la tua famiglia, anziché qui?» involontariamente, le iridi cioccolato cercarono la figura di Cherry: Lawrence aveva scelto di combattere a fianco della sua famiglia, in effetti.
    «non è una battaglia che puoi vincere, law.»
    Inclinò la testa sulla spalla, confuso. Ah no? «A me pare che stiamo vincendo la guerra cos'è, troppo analfabeta per leggere i giornali? «puoi sempre unirti allo schieramento giusto, sai? c'è ancora tempo» ma era più divertente averlo dall'altra parte, a opporre resistenza e tentare in tutti i modi di bloccare i suoi colpi, o assestarne di altri.
    Alcuni persino bassi come piacevano a lui.
    «attento alle palle, bro.» forse, dopotutto, Wyatt Holland un po' gli piaceva davvero.
    Ed è davvero molto difficile ricordarmi di non fare quella unhinged in questo momento, perché sei mio fratello, santo cielo, ma hhhhHHHH ci sarebbero così tante cose che uno come Law potrebbe dire in risposta, ma non lo farò.
    NON LO FARÒ.
    E non lo farà nemmeno Law, preferendo un sorriso sghembo e un silenzio innaturale, mentre si spostava per evitare la ginocchiata; quasi lo shentiva che un commento inappropriato, in quel momento, sarebbe stato fuori luogo. Perciò, resistette.
    Si limitò ad un «grazie dell'avviso», mollando la presa e indietreggiando, mani alte davanti al viso. «non voglio farti male, promesso» ma l'avrebbe fatto comunque, se avesse continuato così.
    Quale era, esattamente, il problema di Wyatt? E perché l'aveva attaccato per primo, fra tutti? Che palle, non gli aveva manco lasciato la possibilità di colpire Moka, prima di rivendicare il suo diritto su Lawrence.
    «cavolo, non avevi capito al parco che saresti finito con l'affezionarti? dovresti averlo fatto una vita fa.» «si scoprono i lati migliori delle persone sempre nei momenti più inaspettati» tentò di afferrare entrambi i polsi di Wyatt quando sentì il piede frapporsi tra i suoi, e lo usò come appigliò per rimanere in piedi (sperando nel miracolo in combo con Mort) (quindi, poco ma sicuro, Law sarebbe caduto ma ok.) ma, se proprio....... «attento!» invece di scansarlo, avrebbe provato a spostarlo sulla traiettoria del proiettile di Mort, come ultima azione (dando poi la colpa al fatto di esser stato sbilanciato e di aver fallito per quel motivo a indirizzarlo dalla parte corretta), avendo notato precedentemente il minore prendere la mira.
    (Speriamo l'abbia presa bene.)
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    nunchaku
    sanguinario
    matricola


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    (21) DIFESA LAW (law + mort) si aggrappa ai polsi di wyatt —
    ATTACCO WYATT (law) — e prova a metterlo sulla traiettoria del proiettile di mort
     
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    mort rainey
    i got troubles that won't let me be
    but i won't get tired, set the town on fire
    'till my troubles got trouble with me
    Ma quindi in on com’è che funziona cioè lui se ne stava tranquillo a fare i suoi monologhi a Moka e aspettava il suo contrattacco e a na certa si smaterializza da Law per salvargli le chiappe e poi torna da Moka?
    Mh.
    Nono – lo rese chiaro lo stesso Mort Rainey, scuotendo la testa molto lentamente, in un movimento continuo e cadenzato dallo schioccare della lingua sotto il palato, il tutto accompagnato dal ghigno fiero e furbastro di chi sapeva il fatto suo. «vedi…» scrutò attentamente il ragazzo in viso, e si rese conto di non conoscerlo affatto – non che gli importasse qualcosa, ovviamente, ma era sempre meglio conoscere il nome di qualcuno quando si facevano quei lunghi discorsi esplicativi, perché senza il nome meh si perdeva quella musicalità. «vedi, giovane» disse infine, alzando il mento e tirando fuori il petto come un qualsiasi elettore del PSI nel 1912 «il problema non sei neanche tu, perché tu alla fine non sei altro che un moscerino in tutta la grandezza della storia» spiegò velocemente con un vago gesto della mano che doveva significare che non era quello il fulcro del discorso «e mi dispiace che sia capitato proprio tu, dopotutto sembra che tu abbia un…» gli lanciò uno sguardo veloce ma attento, facendo scivolare le iridi dal viso al resto del corpo, ma non trovando nulla di interessante da citare. Storse le labbra e poi si strinse nelle spalle «…vabbè, qualcosa ce l’avrai; ciò che intendo dire è che in fondo hai fatto solo una scelta sbagliata, e pagherai per questo, e un po’ mi dispiace» con un sospiro alzò gli occhi per guardarsi intorno «tu come i tuoi compagni d’armi, non sapete proprio quello che fate» spostò l’attenzione da Moka all’azione che continuava a svolgersi attorno a lui, soffermandosi di volta in volta in uno di quei duelli privati tete-a-tete (non ho gli accenti francesi sul computer datemela per buona) che avevano tutti ingaggiato e sorrise soddisfatto vedendo che i suoi uomini stavano decisamente stracciando le truppe nemiche.
    Abbassò la testa solo per guardare con attenzione sul terreno sotto i suoi piedi, alla ricerca di una cosa in particolare: un masso o un rialzo (??) naturale del terreno sul quale potersi mettere in piedi e fare il suo bel discorso.
    Trovò, ovviamente, una pietra un po’ più grande e alta, e ci si piazzò sopra in piedi (si vabbè fate finta abbia senso) per acquisire un po’ di altezza e un po’ di autorevolezza.
    «io sono Mort Rainey, Generale di tutti gli eserciti, primo del suo nome, re dei vendicatori, dei Serpeverde, degli Strateghi, signore degli uffici del Ministero, protettore di Hogwarts, principe dei Sotteranei, caposcuola, domatore di Alan il Drago, distruttore di ribelli» si presentò in questo modo, alzando la voce in modo che tutti (o quasi) potessero sentirlo «e non avete scampo contro la furia del mio esercito» concluse con una risatina malvagia, prima di recuperare velocemente la pistola dalla cinta e puntarla verso Wyatt «MATHESON, A SINISTRA» indicò al compagno di squadra dove spostare il nemico, e poi sparò.
    Fine.
    (sparò a Wyatt, non a Law, ma poi chissà)
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    18 y.o.
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    prime minister


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    (21) DIFESA LAW (law + mort) (parla e) spara a wyatt
     
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    cherry benshaw
    So you wanna fight me, are you big enough?
    Kick the back of my knee, are you serious?
    I like your blood on my teeth just a little too much
    Now I’m twisting your arm 'till I hear it break
    Charlyse non si lasciò sfuggire una bestemmia dalle labbra perché era una signora, ma ci andò molto vicino. Portò una mano alla spalla, le dita a scivolare sotto alla divisa per tastare la pelle e il posizionamento dell’osso- ma che cazzo ne sapeva lei di lussazioni, era capace solo a romperle le ossa. E anche la Matthews, guaritrice di sto cazzo, tanto che nemmeno si sprecò a chiedere una diagnosi medica. «che ci fai da quella parte?» di nuovo? La Benshaw si massaggiò la tempia, preferendo lasciare in pace la spalla per il momento. Non era bastato giustificarsi con Moka, ora anche Willhemina pretendeva spiegazioni- almeno, con il Telly era stato più facile, vi era una certa comprensione tra figli di puttana. Ma Willa? Dio, ci voleva un manuale per capire come gestire la ragazza, le giuste parole da rifilarle per non farla esplodere. Solitamente, quella era la specialità di Charlyse, ormai così abituata ad indossare i panni di qualcun altro che era difficile sfilarseli quando ormai non erano più necessari. Ma era esausta, stremata dal carico mentale e fisico che domandava quella guerra, non aveva nessuna voglia di misurare le sue parole o di dare giustificazioni che non doveva a nessuno «una gita, che altro?» via la maschera di falsa cortesia, e tutte quelle altre cazzate per cui non aveva tempo al momento. Anche perché, Moka fuckin’ Telly aveva osato chiamarla per il suo nome di battesimo ed era già oltraggiata «come mi hai chiamato.» doveva ringraziare che fosse impegnata con Willa, o gli sarebbe saltata addosso (di nuovo) per strappargli quei due peli che si ritrovava in testa «senza di te non avevo molte alternative. alla base non c'erano nemmeno le mommies» roteò gli occhi, così tanto che praticamente la andarono dietro al cranio e fecero il giro completo, per poi concedersi qualche momento per studiarlo. Minchia, aveva una cera di merda. In confronto, lei sembrava appena uscita da una spa. «mi dispiace» le dispiaceva? Nah, si faceva per dire «non posso dire di aver avuto gli stessi problemi» e non elaborò nemmeno, perché chi sapeva leggere nel proprio cuore non aveva bisogno di nient’altro. E fu con una pacca sentita sulla spalla che si congedò per tornare a menare Willa, o forse era il contrario. «dimostramelo.»
    Eh, ma amore santo.
    Allora voleva morire.
    Della serie: «se non fossi dalla vostra parte, ti avrei già fatto a pezzi con quello» un saluto al machete che aveva abbandonato a terra, perché ogni tanto sapeva essere una persona corretta.
    E poi, ok, Willa scelse la distruzione mutuale e sapete cosa? L’avrebbe accettato, perché quello era l’unico modo che la Benshaw poteva accettare di perdere: trascinando a fondo chiunque riuscisse ad afferrare. «puoi fare di meglio! È bastato un mese senza di me per farti rammollire?» buttò la testa indietro e si lasciò abbandonare a una risata divertita, una vista che era assurda e fuori luogo sulla Benshaw, ma dio rifugio che cosa si era sniffata la Matthews? Nemmeno Elisa sotto coca capsula era così pimpante. Ma prima si voltò per un attimo e lanciò un expelliarmus contro Wind che stava cercando di uccidere la sua feral adolescente preferita. Doveva ricambiare il favore, dopo che tentò di spostarla dal calcio di Willa. «non mi sono rammollita, sei te che sei violenta» oddio, aveva la rabbia? Ecco cosa succedeva quando si passava troppo tempo con i cani. Moka: triggered. La Benshaw decise di essere stata fin troppo clemente, e decise di-
    non lo so mi hanno detto di scrivere e di improvvisare
    piroettò sui propri piedi per portarsi dietro alle spalle di Willa e fece scivolare un braccio attorno al suo collo per cercare di strozzarla. O meglio, farle perdere i sensi. Capito, Fato?
    gif code
    twenty-four
    rebel
    spy


    (4) DIFESA GALI (gali + cherry) expelliarmus contro wind

    (5) DIFESA CHERRY (cherry + gali) si fa spostare
    ATTACCO WILLA (cherry) cerca di farle perdere i sensi
     
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