everybody wants to rule the world

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    mort rainey
    i got troubles that won't let me be
    but i won't get tired, set the town on fire
    'till my troubles got trouble with me
    Il suo prigioniero di guerra gli era stato soffiato villanamente da sotto il naso, ah maledetti; strinse i pugni e digrignò i denti, in una vibrazione di rabbia interiore che sapete tutti di cosa era il preludio.
    Sospirò e poi fece finta di niente, rilassando il volto in un’espressione quasi serafica, e poi sorrise fieramente, prima di annuire lentamente.
    «la magnanimità è una dote importante per ogni condottiero» mormorò fra sé e sé ma sapendo che la sua voce sarebbe giunta anche alle menti dei suoi uomini – e dei suoi avversari. «noi» puntò con il braccio al lato di Stonehenge dove si erano piazzati i suoi accampamenti «vinceremo la guerra; è già scritto, è inevitabile» si crogiolò in quell’idea con un sorriso soddisfatto «ma dopo verrà il momento di ricostruire, di rifondare, di sbarazzarci dei pesi morti» si riferiva chiaramente ai ribelli e a tutti quelli che avevano osato schierarsi contro Abbadon «non tutti loro saranno utili, alcuni potremo torturarli, altri dovremo ucciderli, altri ancora saranno mangime per le nostre bestie, siamo noi i boia che decideranno il loro destino; e qualcuno, forse, sopravviverà per poter raccontare al mondo intero cosa è successo nell’epica battaglia di Stonehenge» alzò la voce, ponendo enfasi sull’ultima espressione perché tutti sapessero di cosa stava parlando.
    Ora si voltò direttamente verso i pappamolle mascherati «qui si deciderà il vostro destino» scosse la testa e poi rise «scusate, qui deciderò il vostro destino» alzò il mento e scrutò uno ad uno i suoi compagni di squadra – il suo battaglione – per assicurarsi che fossero vivi e che potessero testimoniare le sue grandiose gesta. Si posizionò di fianco a Nicky, quindi, e la guardò un po’ con sprezzo – ugh i pappamolle che piangevano e volevano risparmiare le vite altrui non gli erano mai piaciuti «hanno già perso, winston, non possono salvarsi, non devono salvarsi, loro ti ucciderebbero volentieri; non provare pietà per i vivi, winston» e punto, non suggerì poi per chi altri doveva provare pietà; non provare pietà e basta . e detto ciò puntò la bacchetta contro le foglie evocate dall’avversario mascherato e ridacchiò «forse un po’ di pietà per loro puoi provarla in effetti, guarda come sono carini con le loro mascherine, si vergognano anche delle loro stesse scelte» con uno scossone della testa rise di nuovo, prima di castare un flipendo verso le foglie e provare ad allontanarle da Nicky.
    Poi fu preso dalla collottola.
    Ma che-
    Non provò neanche a voltarsi, ma alzò direttamente il braccio per provare a tirare una gomitata a chiunque gli stesse dietro e avesse provato a spingerlo sul terreno. E allora, e solo allora (se ci fosse riuscito) si voltò verso Moka.
    «io sono il Generale Mort Rainey, fottuto bastardo» ringhiò contro lo sconosciuto, prima di alzare (il piedo cit.) la gamba per provare a tirargli un calcio nelle ginocchia e farlo cadere sul terreno. «non ti conviene metterti contro di me. non ti conviene sfidarmi così tanto, puoi chiedere ad Alan Shearer quale sarà il tuo destino» si fece pensieroso e alzò un sopracciglio, poi sorrise «o forse no» si alzò la manica della divisa per scoprire il polso sinistro e scoprire un braccialetto che teneva legato un dente penzolante; il suo? chissà, lui amava dire che fosse quello del suo arcinemico «chi si mette contro di me non parla più, quindi pensaci bene, uomo avvisato mezzo salvato» con una scrollata di spalle concluse la sua /minaccia/ verso moka, e poi si voltò verso il suo fidato scudiero.
    «hai scritto tutto, sì?»
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    18 y.o.
    pro
    prime minister


    SPOILER (click to view)
    DIFESA NICKY (mort + nicky): flipendo su foglie
    DIFESA MORT (mort + nicky); gomitata a moka
    ATTACCO MOKA (mort): calcio nelle ginocchia
     
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    willa matthews
    && the worst part is
    I'd do it all over again
    (no, the worst part is:
    I know it's never gonna end)
    Succedevano davvero un sacco di cose. Ma davvero un sacco.
    Gente che conosceva e che aveva deciso di schierarsi dalla parte sbagliata della barricata — ok, okay, l’aveva messo in previsione ma averne la prova? E non potergli prendere la testa e spaccargliela su uno dei monoliti fino a fargli riacquistare il senno? EH DOMINIC, EH.
    Ragazzini che parlavano troppo, e a cui Willa voleva prendere la testa e spaccarla su uno dei monoliti fino a farli smettere.
    E altre ragazzine che spaccavano la rotula degli adulti — okay, no, sapete cosa? Slay Gali: Willa era sempre pro violenza, le dava solo fastidio fosse rivolta verso una dei suoi commilitoni. Vabbeh, serviva a fare le ossa: e se al prossimo giro avrebbe poi notato troppo dolore nell’espressione di Wind, Willa avrebbe fatto il suo lavoro (letteralmente.) e avrebbe fatto qualcosa per aiutare la ribelle.
    Ma non in quel momento perché succedevano davvero. troppe. fottute. cose.
    E poi, Emi: «attenta, morde»
    Pandi, an intellectual: ma chi, Willa?
    E sapete cosa? . Sì, cazzo.
    Willa era già a tanto così dall’urlare a squarciagola e sbranare tutti in modalità feral come il cursed sticker di elisa, quindi insomma. INSOMMA.
    Però non avrebbe morso Cherry. Non quel giorno. (Been there, done that; scusa Blondie.)
    Decise quindi di fermarla e altro che 1pa: Willa aveva stretto una morsa da ben dieci intorno alla figura della Benshaw. Tutto affetto — avrebbe potuto giustificarsi così, ma sapevano bene entrambe quanto quello non fosse vero. Le sorrise comunque, sincera, quando le rispose. «No, mi sei mancata.» Tranciare arti era divertente, ma giocare a fare la guerra con le persone che conosceva e con cui passava un sacco di tempo lo era di più.
    Peccato che non fosse più un gioco.
    «Non lo capisco,» si avvicinò all’orecchio di Cherry, sussurrandole quelle parole in modo che potesse sentirle solo lei, e al massimo Moka lì accanto; «non lo capisco affatto,» come potesse aver deciso di scegliere di schierarsi da quella parte, «ma ti perdono.» Forse? «Forse.» Magari a guerra finita, quando avrebbe preteso una rivincita, un regolamento dei conti, nella sala d’addestramento. E — «eh, troppo sesso»
    Decisamente non quello che Willa voleva sentirsi dire mentre pensava al GQ: le voci che circolavano erano arrivate, ahilei!, anche alle sue orecchie purtroppo. «EW BLOCKED.» I pretend I do not see. «con la tua mano?» «GHHHH ma basta dio—» colpo di tosse tattico dalla regia, «rifugio» salvata in corner.
    A proposito di mani, poi; mise una delle sue su quella di Cherry che stava risalendo una delle trecce bionde, e gliela strinse imprimendo abbastanza forza da costringerla a mollare la presa. «Ti piacciono? Se la smettete tutti di fare le teste di cazzo, e mettiamo uno stop a questo teatrino, posso farle anche a te» pigiama party in mezzo ai sassi giganti, anyone? «Magari poi— » si interruppe a metà frase, per mettere due dita alla bocca e stringere forte le labbra, fischiando forte come suo padre le aveva insegnato quando aveva sette anni, per richiamare l’attenzione di Liz. «UÈ, SIGNORINA.» Minchia, doveva fare di nuovo da babysitter? Ma basta. «Ti vedo, non ci provare nemmeno!» Vale come difesa per Halley? Io dico di sì.
    «Dicevamo,» mollando la presa dal corpo di Cherry, alzò una mano per stringerla sull’altro braccio della bionda, strattonandola un po’, «non porto il parrucchino io le era giunta voce di una bionda con le extensions a cui erano state staccate??? Non era lei. «Molla la presa, dai. Picchia duro o non picchiare affatto, Benshy.» As the wise said: viecce.
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    spada
    berserker
    apprendista


    SPOILER (click to view)
    (11) DIFESA HALLEY ( willa + halley ): fischia verso liz per richiamarla all'attenzione
    (4) DIFESA WILLA ( willa + halley ): le stringe la mano con cui cherry ha afferrato la treccia
    ATTACCO CHERRY ( willa ): la strattona dal braccio
     
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    HALLEY OAKES
    As a child, you would wait
    And watch from far away [...]
    Here we are, don't turn away now
    We are the warriors that built this town
    Non aveva dormito, quella notte. Era rimasta con la testa appoggiata sul petto di Hunter, ad ascoltare il cuore premere contro la gabbia toracica senza accennare a rallentare. Per ore, volate via troppo in fretta a rincorrere gli stessi pensieri, a formulare le stesse preghiere, a cercare risposte a domande che continuavano a tormentarla.
    Non la spaventava l’idea che potesse essere la sua ultima battaglia. Era quello l’epilogo che aveva immaginato per sé. Non che lo auspicasse, certo, o che programmasse di bruciare le tappe come un suicida qualunque, ma aveva sempre pensato che sarebbe andata esattamente così, presto o tardi, che la sua vita non avrebbe potuto avere una conclusione diversa — migliore, in un certo senso — di quella che l’avrebbe vista lottare fino all’ultima goccia di sudore, e sangue, per ciò in cui credeva. Per la causa che aveva deciso di abbracciare. Idealista fino alla fine; paladina oltre i limiti del buonsenso. Aveva scelto quella vita, Halley, ben due volte. Aveva scelto di essere lì. E l’avrebbe fatto ancora, e ancora, nonostante quei giorni si fossero susseguiti lenti, terribilmente simili tra loro eppure ognuno spaventoso a modo suo. Nonostante i cadaveri che avevano lasciato sul campo, i corpi ammassati da cui avevano dovuto distogliere lo sguardo come fossero ostacoli nel loro percorso. Nonostante il sangue sulla loro pelle, quello reale e quello che non sarebbe andato via neppure col tempo. Nonostante la stanchezza e le ferite, nonostante gli sguardi ormai vuoti, e disperati, di alcuni di loro, nonostante le notizie che arrivavano, nonostante i dubbi e i silenzi, nonostante tutto si sedimentasse nel cuore e nella mente, come un peso crescente da portare con sé ogni giorno.
    Non la spaventava l’idea che potesse essere la sua ultima battaglia. La terrorizzava, al contrario, la possibilità che potesse non esserlo, soltanto per lei. Che sarebbe tornata nel suo appartamento e non avrebbe più potuto chiamarlo casa senza le persone che lo rendevano davvero tale.
    Hunter, su tutti.
    Beh, Meh, Nicky.
    Ferma, davanti ai suoi occhi.
    Non più un’allucinazione — ma un incubo, quello sì.
    Non consapevole di chi avesse davvero davanti — ma non bastava quello, alla giornalista, per giustificarla.
    Non una stupida, non lo aveva mai pensato — ma ingenua, si era detta, per concederle attenuanti che a sua madre non aveva dato.
    Non un soldato, la Winston — e forse fino in fondo non lo era neppure l’Oakes, gli occhi a farsi lucidi al solo pensiero di ciò l’aspettava.
    «Potete ancora cambiare schieramento!» sì, perché era la loro la parte giusta, perché «non deve essere un massacro» e avrebbero potuto evitarlo, se i seguaci di Abbadon non si fossero fatti abbindolare dalle promesse di un folle e non lo avessero seguito ciecamente (no, non come abbiamo fatto con Lancaster, è diverso!) «il mondo sarà diverso» lo pensava davvero? Ancora, nonostante tutto ciò che aveva visto e fatto? «puoi scappare» quello no.
    A che le serviva, dunque, quella maschera? A facilitare il compito dei suoi amici, a lasciare che vedessero avversari anonimi — numeri di una guerra le cui cifre erano già spaventose — e permettere loro di colpire più in fretta? Ad evitare la sorte toccata a North e JD? A cullare la speranza di tornare ad avere una vita normale, se in qualche modo si fossero salvati? Non era una vita normale, la loro, non lo era né lo sarebbe mai stata. Ed era pronta ad accettarne le conseguenze. Idealista, paladina e stupida, avrebbe pensato Hunter; forse, sì. O forse non in quel caso. Portò una mano sul viso, rimosse quella protezione e la lasciò cadere al suo fianco, cercando lo sguardo di tutti coloro che conosceva, tra le fila avversarie.
    Poi si voltò di scattò verso il fascio di luce emesso dalla bacchetta di Liz, da cui si generarono corde magiche pronte ad avvolgerla e stringerla in una morsa. Tentò di dare fuoco a quelle funi, per esaurirle come micce, e scagliò uno stupeficium in risposta all'attacco della bionda e un diffindo per spezzare la freccia scoccata contro Willa. E quando riportò lo sguardo sull’amica, si accorse che era ormai troppo tardi per impedire che il suo incantesimo ferisse Hunter. Si voltò verso di lui, aspettando una conferma sulle sue condizioni (-3ps con delle farfalle, non bene) e si concentrò nuovamente su Nicky, ripetendo le esatte parole che le aveva sentito pronunciare poco prima. «puoi ancora cambiare schieramento»
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    REBEL
    VS ABBY



    (11) DIFESA HALLEY ( willa + halley ): incendio (per bruciare le funi)
    ATTACCO LIZ ( halley ): stupeficium

    (4) DIFESA WILLA ( willa + halley ): diffindo (per spezzare la freccia di cherry) (chissà se ho sbagliato fateggio)

    CODICE
    <b>(11) DIFESA HALLEY ( willa + halley )</b>:
    <b>ATTACCO LIZ  ( halley )</b>:

    <b>(4) DIFESA WILLA  ( willa + halley )</b>:
    <b>ATTACCO CHERRY ( willa )</b>:
     
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    wyatt14 pa14 pd44 psmazza da baseballattacco:
    arci14 pa14 pd45 psmazza chiodataattacco: 10 (mac)
    emilian13 pa13 pd37 psfucile d'assalto | pirocinesiattacco: 2 (barry)
    ellis13 pa13 pd50 pspiede di porcoattacco:
    hunter12 pa12 pd48 pstellenattacco:
    willa11 pa11 pd50 psspada a due maniattacco: 22 (cherry)
    wind11 pa11 pd38 psak47attacco: 5 (gali)
    cora11 pa11 pd50 pspugnaleattacco: 12 (reggie)
    MOKA11 pa11 pd50 psGLOCK17 | ELETTROCINESIattacco:
    halley11 pa11 pd50 psmanganelloattacco: 13 (liz)
    bertie10 pa10 pd50 pspistola semiautomaticaattacco: 3 (sorta)
    barry14 pa14 pd50 psbalestraattacco:
    isaac14 pa14 pd25 pstomahawkattacco:
    mac13 pa13 pd46 pspistola semiautomaticaattacco:
    nicky13 pa13 pd50 pspistola semiautomaticaattacco: 23 (hunter)
    dominic11 pa11 pd50 psarcoattacco: 6 (ellis)
    mort11 pa11 pd50 psrivoltellaattacco: 5 (moka)
    gali11 pa11 pd50 psmazza da baseball | pirocinesiattacco:
    sorta11 pa11 pd50 psrivoltellaattacco:
    liz11 pa11 pd50 psberetta calibro 9attacco:
    law10 pa10 pd50 psnunchakuattacco: 12 (wyatt)
    reggie10 pa10 pd50 pskusarigama | emocinesiattacco:
    cherry10 pa10 pd47 psmacheteattacco:


    (6) DIFESA NICKY ( nicky + mort ): 13 + 10 = 23 (+17)
    ATTACCO HUNTER ( nicky ): 5 + 17 = 23

    (5) DIFESA MORT ( mort + nicky ): 1 + 7 = 8 (+3)
    ATTACCO MOKA ( mort ): 2 + 3 = 5
    spider-man-meme



    (11) DIFESA HALLEY ( willa + halley ): 11 + 6 = 17 (+6)
    ATTACCO LIZ ( halley ): 7 + 6 = 13

    (4) DIFESA WILLA ( willa + halley ): 11 + 7 = 18 (+14)
    ATTACCO CHERRY ( willa ): 8 + 14 = 22

    (10) DIFESA BERTIE ( cora + wind ): 5 + 8 = 13 (+3)
    ATTACCO REGGIE ( cora ): 9 + 3 = 12

    (16) DIFESA WIND ( cora + wind ): 2 + 10 = 12 (-4)
    inutile dire che la pressione sulla rotula ancora dolente ti provoca un po' di fastidio.
    ATTACCO GALI ( wind ): 5

    (5) DIFESA ARCI (arci + emi): 5 + 3 = 8 (+3)
    ATTACCO MAC ( arci ): 7 + 3 = 10

    (25) DIFESA EMI ( arci + emi ): 10 + 2 = 12 (-13)
    cristo santo. scivoli molto male dalle braccia di barry e dai una craniata potente.
    ATTACCO BARRY ( emi ): 2

    Edited by portavoce del karma‚ ossequi - 25/5/2023, 22:02
     
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    isaac lovecraft
    The day that I stood face-to-face with death
    When my world started caving
    It broke me and it made me
    A poet for what people leave unsaid
    Che fosse inevitabile Isaac Lovecraft lo aveva saputo dal principio – da quando aveva dato la propria adesione alle truppe conquistatrici, dal momento in cui aveva messo piede sul campo di battaglia per la prima volta; era stupito, anzi, che ci fosse voluto un mese per arrivare a quel confronto –, ma non lo aveva reso più semplice.
    Aveva creduto di potersi personalmente sottrarre da quello, rimanere in disparte e non dover mai arrivare a ciò che si stava per consumare nel cerchio di pietra.
    Non era la guerra per la quale si era segnato: non era nei suoi interessi, quello di dover puntare le armi contro persone alle quali in un modo o nell’altro si era legato; i motivi che lo avevano spinto erano altri, collettivi quanto intimi e viscerali – era la cosa giusta da fare, ed anche ciò di cui sapeva di aver bisogno.
    Ma nessuna parte di quella guerra era sua – un pensiero intrusivo a premere nelle profondità della mente, fastidioso come uno spillo ed incomprensibile alla ragione, da ignorare dietro occhi serrati e muscoli del collo tesi.
    Forse, che non gli appartenesse, era vero; non sarebbe comunque tornato sui propri passi, ripensato ad una sola scelta considerata e poi presa. Nessun Isaac lo avrebbe fatto, non quando quello poteva essere l’unico modo di stare al fianco di Stiles. Avrebbe potuto far desistere Dominic dal partecipare, e ci aveva provato, ma non il Tassorosso – e per troppo tempo non aveva potuto sostenerlo come avrebbe dovuto.
    Posò gli occhi su Dominic, tra tutti; Dio, era così felice di averlo lì, eppure avrebbe desiderato tramortirlo e nasconderlo dietro uno dei monoliti fino a che l’esito dello scontro non fosse stato deciso. Lui – come tutti, chi voleva prendere in giro? Guardava i ragazzi con cui stava, adolescenti o giovani adulti, ed aveva paura (questo prima che Gali, bella de casa, iniziò a decimare le file nemiche, o che Mort aprì bocca) – non si meritava niente di tutto quello. Non faceva che guardarlo, e rendersi conto di quanto quelle settimane lo avessero cambiato, dentro e fuori. Gli aveva riservato un debole sorriso, dolce, ed un cenno del capo soltanto: una domanda, l’ennesima preoccupazione che sarebbe rimasta sospesa tra i due, inutile da trasformare in parole.
    «tempo per sharyn di andare avanti per davvero, quindi? à la bonne heure» sbuffò una risata, saltando all’indietro per evitare il bastone e rimanendo con gli occhi fissi su Bells.
    Che cazzo, proprio Bells?
    «eh, l’idea era quella.» poi lei lo aveva baciato, lui era andato in tilt, aveva riconsiderato l’universo, e lei lo aveva ignorato per altre due settimane. «vuoi darmi di nuovo una mano?» che carina, la Dallaire. Rapido, estrasse la bacchetta per puntarla contro la ragazza che aveva intenzione di staccare a mani nude il braccio di Cherry, lanciandole un Impedimenta.
    «comunque,» volse la bacchetta contro la cercatrice, sperando che un Expelliarmus bastasse a farle perdere la presa dal bastone: non aveva alcuna intenzione di fare del male a nessuno di loro, al contrario di qualcuno – Mort Rainey, per la precisione, verso il quale posò brevemente gli occhi. «siete sicuri di resistere per il tempo che vi serve, contro di lui?» insomma, non è che il tirocinante del Black lo spaventasse molto in battaglia; era preoccupato sugli effetti terrificanti che avrebbe avuto sulla psiche di tutti i presenti, però. «io mi sarei già arreso.» e se aveva intenzione di continuare così, sarebbe finito per farlo davvero, o l’avrebbe Schiantato da qualche parte.
    Chi è che aveva pagato così profumatamente Alister per farglielo tenere tra gli strateghi?
    gif code
    1997
    pavor
    fucked up


    difesa isaac: si sposta
    difesa cherry: impedimenta
    attacco bells: expelliarmus

    HTML
    <b>(3) DIFESA SORTA (sorta + gali)</b>
    <b>ATTACCO BERTIE (sorta)</b>

    <b>(2) DIFESA BARRY (barry + cherry)</b>
    <b>ATTACCO EMI (barry)</b>

    <b>(22) DIFESA CHERRY (isaac + barry)</b>
    <b>ATTACCO WILLA (cherry)</b>

    <b>(2) DIFESA ISAAC (isaac + dom)</b>
    <b>ATTACCO BELLS (isaac)</b>

    <b>(12) DIFESA REGGIE (reggie + dom)</b>
    <b>ATTACCO CORA (reggie)</b>

    <b>(5) DIFESA GALI (gali + sorta)</b>
    <b>ATTACCO WIND (gali)</b>
     
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    barrow skylinski
    On a steady diet of soda pop and Ritalin
    No one ever died for my sins in hell
    As far as I can tell
    'Least the ones I got away with

    cioè, prima settimana di quest perfetta, solo emozioni ferali, Barry unhinged era.
    palpeggiamenti casuali e più o meno involontari.
    rotolamenti.
    fiamme.
    insulti a turo.
    cose cacciate in gola alle persone (sempre turo)
    e poi era iniziata la terza settimana e: aveva lasciato un messaggio in segreteria ad Amalie, come un patetico stronzo qualunque.
    si era calato evidentemente la pasticca sbagliata. aveva assorbito l'energia caotica di roberta e si era lasciato possedere — meglio così, eh, almeno non doveva pensare.
    elaborare.
    anzi, una cosa da elaborare c'era, per forza di cose: «è così che si fa, ragazzino»
    Barry batté le palpebre.
    emilian si divincolò tra le sue braccia come un pesciolino preso all'amo.
    Barry, che aveva a cuore gli animali, la lasciò tornare al suo mare: splash «è proprio così che si fa sono d'accordo» unironically, eh. e anche un po deadpan, perché con quel 'ragazzino [derogatory]' si aspettava chissà quale insegnamento da bocciofila.
    quando la vide rimettersi in piedi, e tentare l'approccio™, Barry mise le mani avanti scuotendo la testa, un doveroso passo indietro «non posso, davvero. non sei tu sono io. ho i miei problemi» ed era vero, cristodio «ma magari un modo per farti felice lo trovo comunque» si allontanò ancora un po, Barry, portando entrambe le mani al volto.
    aveva davvero sonno
    non sapeva più dove si trovava
    «mac» indicò mac «e mort» indicò arci. eh «sono chiaramente enemies to lovers. conosci i trope?? io no, ka è come se li conoscessi. rob sa» spostò le iridi grigio azzurre sulla coppia in questione, notando solo in quel momento che si stessero azzuffando. Barry @ mort e moka (O MEO DEO MA IL NOME SHIP (?) È SEMPRE #MORT O #MOKA. AIUTO): «vedi? quella è tutta sexual tension» annuì, un braccio a stringere contro il proprio torace e la mano destra sotto il mento, come uno degli sticker che rob sa usare così bene (poi lo metto in chat) «comunque dicevo—» è tardissimo «c'è questo odio che in realtà non è vero odio, serve solo a mascherare i sentimenti, no? cioè sicuro quando si sono baciati all'oblinder qualcosa è scattato, magari sono destinati a mandarsi a fanculo a vicenda finché uno dei due dirà fuck me yourself you coward è sarà la fine. capito?» aveva già tutta la scena in mente,
    rob
    Barry.
    un altro film candidato agli oscar.
    emozionato e con un principio di caldane (rob al cinese dopo essere stata beccata), barrow skylinski prese a gesticolare sbracciandosi e camminando avanti e indietro, la testa rasata sempre più simile ad una palla 8 (ciao cj) che viene shakerata «però lo slow burn mi uccide. MI UCCIDE» e per esternare le sue emozioni tirò una manata casuale in direzione di emilian, colpendola (forse) non si sa bene dove.
    non era un problema suo, comunque.
    anche perché — sguardo fisso su mckenzie hale: «ma allora chi abbiamo circondato?» per 7 ore, di notte, su un treno.
    domande lecite.

    gif code
    2000
    freak
    high as fuck


    (2) DIFESA BARRY (barry + cherry): monologo moc (si sposta)
    ATTACCO EMI (barry) si sbraccia (e la colpisce con una manata)
     
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    You know you will never be right
    In the eyes of the ones who know
    You trusted the devil, she will betray you
    «hanno già perso»
    e quella sì, che era una sorpresa. inarcò le sopracciglia, lasciando saettare lo sguardo lungo il volto di nicky. non esattamente la persona che pensava si sarebbe stretta nelle spalle e annunciato una prematura vittoria. quello aveva tutto il sapore di heather morrison – nella convinzione, nel tono da governatrice d’una città allo sbaraglio. e invece, guarda un po’: nicky winston. la disadattata che sedeva comodamente tra i ranghi più bassi della scala sociale. sempre troppo impacciata per il suo stesso corpo. a guardarla negli occhi e dire, con tutta la convinzione del mondo, di star facendo un favore a tutti.
    «se possiamo evitare a una decina di persone di morire inutilmente, non dovremmo farlo?»
    ah, e lì si vedeva la differenza. tra una reggie e una nicky; tra una nicky e un qualunque soldato di quella guerra. una grazia, una gentilezza che per lei era inconcepibile.
    «sono carne da macello tanto quanto me e te.» spinse la lingua contro la guancia, e incrociò le braccia al petto. naturale, la curva deliziata delle labbra.
    «e loro non stanno esitando a farti del male. perché dovresti farlo tu?»
    spinse col capo verso le linee dell’opposizione, la curiosità nelle iridi difficile da nascondere. la sua era una logica semplice, tutto sommato. nulla di personale, perché ragionava poco a torti. una dolce fetta d’odio la poteva condividere con tutti in modo equo, senza particolari preferenze.
    «ma magari considera l’idea di non torturare anche noi?» babygirl.
    in ogni caso.
    diario di bordo: ci approcciamo alla quinta di pagina di combattimenti. tutti con un sacco di cose da dirsi. un sacco di pianti silenziosi. e reggie era ancora perplessa come il primo momento. in un lato, a guardare gli altri prendersi a craniate tra un monologo disperato e l’altro come regina george che sorvola la palestra piena di gente urlante con un sorriso sadico in faccia.
    e nessuno – neanche uno, nemmeno zitto – con un contributo veramente interessante.
    «mi sento come quando giulia» entità noumenica, «e rob» entità caotica che deve dormire entro mezzanotte o, da leggenda, arriva il guardiano babbi a reclamare teste, «chiedono cose a giorgio» legacy 2043, «in modo ominous senza spiegare di cosa stiano parlando.»
    cioè. ma dico io, no. aprì un piccolo squarcio sul polso con la punta della lama, sbuffando in pieno disappunto. «se proprio dovete essere drammatici condividete col pubblico.»
    che le lagne, insomma. fottesega.
    il gossip? eh, quello magari poteva interessarci di più. meno delle persone coinvolte, ma tanto era un po’ come aprire le riviste dall’estetista e guardare passivamente le foto per passare il tempo.
    allora tornò dalla mascherina di poco prima; fissandola, impassibile, mentre scostava col dorso della mano la sua bacchetta. prima che il confundus potesse spaccarsi contro la sua fronte, magari.
    «sono già confusa di mio.»
    immune come hold agli acidi. lasciò che i filamenti di sangue si arrampicassero lungo il braccio di cora, a quel punto; «possiamo anche evitare.» e la punse nella carne con i suoi ramoscelli viscosi, vespa new age.
    gif code
    est. 2003
    rogue
    sanguinario


    SPOILER (click to view)
    (12) DIFESA REGGIE (reggie + dom): le scosta il braccio
    ATTACCO CORA (reggie): crea dei pungiglioni col sangue e la ferisce al braccio
     
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    bengali tipton
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    Sapete cosa?
    Gali non ci stava capendo una mazza (da baseball) (ahah) (proprio la sua), ma almeno si stava divertendo. Non era propriamente quello lo spirito con cui aveva deciso di partire, ma in fondo non poteva nemmeno lamentarsene. Per lo più guardava gli altri e cercava di capire come comportarsi: colpi non letali? Okay, colpi non letali! Non che, a quel punto, un morto in più sulla coscienza avrebbe potuto fare la differenza, ma lì lei era la più piccola — la tirocinante, per citare un vecchio saggio. Invero, essere l’unica ad aver spezzato una gamba poteva anche averle conferito un certo prestigio all’interno del gruppo, ma Gali era fatta cosi, restava umile.
    «io sono il Generale Mort Rainey, fottuto bastardo» non come Morty. «ma qualcuno lo conosce» lei, per inciso, no. Tra i deliri di onnipotenza del Rainey, i monologhi dell’Oakes e i tentati abbracci della Krum, stava diventando difficile distinguere la battaglia da un’allegra giornata in manicomio.
    E a proposito di Cora: «contatto fisico solo se siamo nello stesso team e vuoi offrirmi un bubble tea post guerra» così, per dire.
    Tornò a guardare Wind, valutando di darle una mazzata in testa per toglierla definitivamente dal patimento. Vista la situazione, probabilmente le avrebbe addirittura fatto un favore.
    «mMMmh — okay, non letale» e dire che Wind non le stava rendendo la situazione semplice manco per un cazzo, continuando a ignorare imperterrita i suoi tentativi diplomatici per spammarle incantesimi addosso a profusione.
    «piantala con gli incantesimi e ascoltami. Possiamo collab—»
    «conjuntivictus».
    Quasi se la meritava una mazzata.
    Se avesse dosato adeguatamente la forza, forse avrebbe potuto mandarla nel mondo dei sogni senza provocarle danni cerebrali permanenti, ma si fidava fino a quel punto (del fato) delle sue capacità? Probabilmente no.
    Abbassò la mazza, che fino a quel momento aveva svolto egregiamente il suo sporco dovere, quindi allungò una mano davanti a sé per creare una cortina di fumo e tentare di soffocare la Thunderstorm sino a farle perdere i sensi.
    Già che c’era, con un lesto movimento del polso lanciò un coltellino di fuoco verso la bacchetta di Bertie per cercare di disarmarlo prima che attaccasse Sorta.
    «pari» ammiccò verso la Motherfucka con un piccolo sorrisino stampato in volto.
    gif code
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    pyrokinesis
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    (3) DIFESA SORTA (gali + sorta) coltellino di fuoco

    (5) DIFESA GALI (gali + sorta): la minaccia
    ATTACCO WIND (gali) fumo per farla svenire (?)
     
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    Sorta era rimasta lì, ferma, con la rivoltella puntata contro il petto di Bertie, perchè pensava che nel frattempo qualcun altro avrebbe difeso il suo attacco, ma erano cambiate tante cose da quel primo post, c'era stato così tanto caos e lei, che viveva nel suo au, era rimasta ancora lì. How funny, come nelle fanfiction nelle quali dicevano che il mondo spariva e sembravano esserci solo loro but make it more cruento, anche se avrebbe messo una mano sul fuoco che esistevano anche cose del genere ambientate in mezzo ad una guerra. «sapete cosa mi ricordate.» disse Reggie che era proprio accanto a lei «mia madre alle sette del mattino quando ancora il caffè non ha fatto effetto.» simpatica, sua madre. La sua non era da meno ma si era un pochino arresa avendo dovuto crescere i Motherfucka, anche se comunque riusciva a rovinare in ugual modo le loro vite. Non era una cattiva mamma, severa certo, puntigliosa ma un tantino omofobica o era quello che i fratelli avevano sempre pensato. Assurdo avesse pensato proprio a lei in quel momento. «uguale, giuro.» sapeva che Reggie aveva ragione, sapeva di aver dato di matto ma aveva avuto bisogno di sfogarsi e aveva il bisogno di avere quella conversazione con Bertie. «puoi spostarti se ti diamo fastidio ma questo è mio» e con questo, indicò Bertie, tornando a guardarlo. Gli puntò la bacchetta alla gola, proprio sotto la maschera. A quella vicinanza avrebbe potuto toglierla lei stessa con un movimento della bacchetta ma voleva fosse lui stesso a farlo. Poco dopo spostò la bacchetta solo perchè con la coda dell'occhio aveva visto Gali essere attaccata e le lanciò un protego, assicurandosi prima che stesse bene e poi in caso tornare con lo sguardo sul ragazzo mascherato.
    gif code
    2004 | 18
    SLYTHERIN
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    (3) DIFESA SORTA (sorta + gali) gli punta la pistola (senza sparare) contro
    ATTACCO BERTIE (sorta) gambemolli

    (5) DIFESA GALI (gali + sorta) protego

    CODICE
    <b>(3) DIFESA SORTA (sorta + gali)</b>  
    <b>ATTACCO BERTIE (sorta)</b>  

    <b>(2) DIFESA BARRY (barry + cherry)</b>  
    <b>ATTACCO EMI (barry)</b>  

    <b>(22) DIFESA CHERRY (isaac + barry)</b>  
    <b>ATTACCO WILLA (cherry)</b>  

    <b>(2) DIFESA ISAAC (isaac + dom)</b>  
    <b>ATTACCO BELLS (isaac)</b>  

    <b>(12) DIFESA REGGIE (reggie + dom)</b>  
    <b>ATTACCO CORA (reggie)</b>  

    <b>(5) DIFESA GALI (gali + sorta)</b>  
    <b>ATTACCO WIND (gali)</b>
     
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    crashing down undone
    and i am a master of a nothing place
    of recoil and grace
    Quindi in realtà Arci aveva la maschera. E vabbè dai doveva aver sentito le vibrazioni nell'aria che gliel'avevano fatto riconoscere, magari; e dopotutto avevano passato tanto tempo (tanto? del tempo, dai) insieme quando lui ancora era infermiere a Hogwarts e il Leroy era già assistente e aveva imparato a distinguere la sua voce, no?
    In qualsiasi caso, avrebbe preferito di gran lunga non sentire quelle parole, percepire quel certo sentore di predica nell'aria, come se dietro le loro maschere non si nascondessero altrettanti assassini, come se non stessero impugnando anche loro le armi contro gli amici, come se non avessero messo anche loro dei semplici e innocenti ragazzini a combattere. Abbassò lo sguardo accigliato, un po' infastidito a dire la verità, e con gli occhi ricercò volti amici. Ce n'erano ovunque, e indossavano la sua stessa divisa così come quella nemica; e da quando in qua si permetteva di emettere giudizi sui suoi amici? E da quando in qua (ma si dice? chissà) si permetteva di chiamarli assassini e tentava di sfuggire ai loro colpi? Quand'è che Willa aveva smesso di essere il suo personalissimo scudo tascabile e spalla su cui reggersi ed era diventata un pericolo per sé? E quand'è che Bells aveva smesso di rincorrere lui e Isaac ridendo con la mazza da quidditch per il campo e aveva iniziato a tirargli serie bastonate sui denti? Era cambiato tutto all'improvviso o era sempre stato così?
    [color=#256B6A«ma che cazzo — che cazzo»[/color] circumnavigò (??? ma si dice? forse non in questo contesto, ma accettatelo uguale dai) la figura di Mac per piazzarsi appena davanti ad Isaac, recuperare velocemente l'arco da dietro la schiena e frapporlo tra le figure dei due ex corvonero per bloccare il bastone della Dallaire a mezz'aria.
    Riuscire in quel tentativo sarebbe significato tantissimo per l'ex infermiere: prima di tutto, avrebbe evitato ad Isaac la perdita di un paio di denti, e quello era molto significativo perché l'amico era bellissimo così e non doveva subire danni, aveva una donna da riconquistare; seconda cosa, gli avrebbe dato un po', un minimo, di credito, si sarebbe sentito almeno per un attimo un po' meno fuori luogo e non avrebbe desiderato lanciare quell'arco di merda in aria; terza e ultima cosa, poche volte era riuscito a battere Arabells Dallaire (in qualsiasi cosa, qualsiasi sfida gli si ponesse davanti), e risvegliare un certo moto di soddisfazione faceva sempre bene al proprio ego.
    Il primo sguardo che rivolse alla cercatrice fu quello di cane bastonato che vestiva benissimo, con le labbra un po' piegate all'ingiù e gli occhi tristi e colmi di risentimento, un po' anche deluso da quell'attacco quasi personale nei suoi confronti; ma poi piegò leggermente le labbra in un sorrisino, con una nota un po' triste e un po' malinconica. [color=#256B6A«scusa Bells»[/color] per averle bloccato il bastone, per essersi intromesso tra lei e Isaac, per essere dall'altra parte del campo di battaglia [color=#256B6A«lo sai che non devi toccare i miei due uomini o divento feral»[/color] feral magari era una descrizione poco appropriata e un po' esagerata, ma senza alcun dubbio il Lovecraft e l'Huxley erano tra le poche cose che facevano scattare i suoi sensi all'unisono. Spostò appena lo sguardo alle sue spalle, le iridi chiare ad assicurarsi sempre che la minuta figura dell'Hale fosse ancora lì [color=#256B6A«facciamo tre»[/color] si corresse piegando la testa verso la spalla destra, appena il tempo di guardare attacchi volare da una parte e dall'altra — socchiuse appena le palpebre e sospirò lentamente [color=#256B6A«cristo santissimo sono ragazzini»[/color] osservò tristemente più tra sé e sé che verso un interlocutore particolare, prima di puntare la bacchetta verso il nemico (Cora ha la maschera? chissà!) che aveva puntato la bacchetta contro Reggie e lanciare un expelliarmus non verbale.
    gif code
    26 y.o.
    deatheater
    healer


    CODICE
    <b>(3) DIFESA SORTA (sorta + gali)</b>  
    <b>ATTACCO BERTIE (sorta)</b>  

    <b>(2) DIFESA BARRY (barry + cherry)</b>  
    <b>ATTACCO EMI (barry)</b>  

    <b>(22) DIFESA CHERRY (isaac + barry)</b>  
    <b>ATTACCO WILLA (cherry)</b>  

    <b>(2) DIFESA ISAAC (isaac + dom)</b>  
    <b>ATTACCO BELLS (isaac)</b>  

    <b>(12) DIFESA REGGIE (reggie + dom)</b>  
    <b>ATTACCO CORA (reggie)</b>  

    <b>(5) DIFESA GALI (gali + sorta)</b>  
    <b>ATTACCO WIND (gali)</b>


    (2) DIFESA ISAAC (isaac + dom): blocca il bastone con l'arco
    (12) DIFESA REGGIE (reggie + dom) : expelliarmus
     
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    cherry benshaw
    So you wanna fight me, are you big enough?
    Kick the back of my knee, are you serious?
    I like your blood on my teeth just a little too much
    Now I’m twisting your arm 'till I hear it break
    Oh mio dio.
    Il bambinone della situazione.
    Non ci poteva credere.
    «guarda che ti ho visto» perentoria, la Benshaw, nell’ammonire Lawrence. Ma guarda te questo, gli sembrava il momento? Era proprio un uomo, petty e rompicoglioni senza alcun motivo. Peccato che se lo fosse scelto lei, e ora dovesse pedalare. «se vuoi puoi dargli una testata anche te» tanto se la meritava, di base e in ogni universo. Più di quello, Charlyse non sapeva che dirgli, almeno non al momento. Anche perché Willa stava mettendo su uno spettacolo di tutto rispetto, o forse era la sua indole feral che stava incominciando a come undone. «No, mi sei mancata» almeno a qualche stronzo era mancata, lo apprezzava. Portò una mano al petto, un sorriso quasi toccato ad affiorare sulle labbra «per forza, matthews, guarda con chi ti ho lasciato» non ci fu nemmeno bisogno di lasciare vagari le iridi celesti sui suoi compagni di resistenza, perché sapeva che Willa avrebbe compreso da sola. Ogni tanto si trovavano d’accordo, sulle questioni importanti. O forse no- «Non lo capisco, non lo capisco affatto, ma ti perdono.» oh, babygirl. Alla Benshaw era ormai cristallino che le loro menti fossero wired in maniera del tutto diametrale, due modi di ragionare che erano destinati a rimanere una linea parallela, a malapena tangibili e incompresi. Charlyse Benshaw non aveva bisogno del perdono di nessuno, non di quello di Willa o di Moka, non quello di Mona, per fare il suo dovere. Aveva da tempo accettato il titolo di Giuda, un titolo che portava con grazia, senza mai lasciare che il suo peso le imponesse di chinare il capo. Trattenne per un momento di più la Willhemina al suo fianco, il tempo necessario a mormorare qualcosa al suo orecchio «ti basti sapere che sono dalla vostra parte» che le credesse o meno, erano affari di Willa. Ma anche un po’ suoi perché aveva un fottuto 22 di attacco. «Ti piacciono?» non dirlo, non dirlo, non dirlo. E riuscì a mordersi la lingua abbastanza a lungo da frenare l’impulso di dire qualcosa che non avrebbe dovuto, perché non vi era nessun bisogno di esternare al mondo quello che si manifestava nella sua mente. Mollò la presa sulla treccia -attenzione! treccia, non freccia- prima che qualcuno potesse tranciargliela, e fece per muovere un passo indietro quando Willhemina la trattenne per un braccio. E la fuckin’ strattonò come una bambola di pezza qualsiasi. Cioè, non le dispiaceva, ma non era un Lawrence qualsiasi. «Molla la presa, dai. Picchia duro o non picchiare affatto, Benshy.» Cherry piegò il capo, squardo divertito a passare dalla mano di Willa dove la stava trattendendo al suo volto. Scioccò la lingua sul palato, lasciando passare qualche doloroso secondo per permettere a Willa di realizzare dove avesse le mani «guarda che sei te che non mi vuoi mollare» erano scelte di vita, supponeva. Quando finalmente la lasciò andare, Cherry giunse a una conclusione. Assolutamente folle, e una che il suo raziocinio ripudiava e aveva catalogato come un rischio senza alcuna ricopensa.
    Ma sapete cosa? Vaffanculo.
    Non era una codarda, Charlyse.
    «Non ho bisogno di questo per farti il culo» dichiarò alla ribelle, e sfilò il machete da dove l’aveva riposto per poi gettarlo a terra.
    Ma prima una cosa. Si voltò stizzita verso Barrow e uno di quelli che doveva essere uno dei suoi compagni «ma ti fai menare da un ragazzino?» ma dai, ma dove sta la tua dignità come persona. E vabbè, cazzi loro, aveva una questione in sospeso.
    Senza preavviso, il suo piede si sollevò per sferrare un calcio al ginocchio di Willa nel tentativo di farle perdere l’equilibrio. «l'hai voluto te, matthews» si spostò di lato nella speranza che cadesse in avanti, dove la aspettava una gomitata da parte della Benshaw dritta sul setto nasale.
    gif code
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    [CODE](2) DIFESA BARRY (barry + cherry) distrae emilian

    ATTACCO WILLA (cherry) gomitata sul naso
     
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    bells14 pa14 pd50 psattacco:
    wyatt14 pa14 pd44 psmazza da baseballattacco:
    arci14 pa14 pd45 psmazza chiodataattacco: 10 (mac)
    emilian13 pa13 pd37 psfucile d'assalto | pirocinesiattacco:
    ellis13 pa13 pd50 pspiede di porcoattacco:
    hunter12 pa12 pd48 pstellenattacco:
    willa11 pa11 pd50 psspada a due maniattacco:
    wind11 pa11 pd38 psak47attacco:
    cora11 pa11 pd50 pspugnaleattacco:
    MOKA11 pa11 pd50 psGLOCK17 | ELETTROCINESIattacco:
    halley11 pa11 pd50 psmanganelloattacco: 13 (liz)
    bertie10 pa10 pd50 pspistola semiautomaticaattacco:
    barry14 pa14 pd50 psbalestraattacco: 32 (emi)
    isaac14 pa14 pd25 pstomahawkattacco: 24 (bells)
    mac13 pa13 pd46 pspistola semiautomaticaattacco:
    nicky13 pa13 pd50 pspistola semiautomaticaattacco: 23 (hunter)
    dominic11 pa11 pd50 psarcoattacco: 6 (ellis)
    mort11 pa11 pd50 psrivoltellaattacco: 5 (moka)
    gali11 pa11 pd50 psmazza da baseball | pirocinesiattacco: 12 (wind)
    sorta11 pa11 pd50 psrivoltellaattacco: 21 (bertie)
    liz11 pa11 pd50 psberetta calibro 9attacco:
    law10 pa10 pd50 psnunchakuattacco: 12 (wyatt)
    reggie10 pa10 pd50 pskusarigama | emocinesiattacco: 9 (cora)
    cherry10 pa10 pd41 psmacheteattacco: 2 (willa)


    (3) DIFESA SORTA (sorta + gali): 11 + 3 = 14 (+11)
    ATTACCO BERTIE (sorta): 10 + 11 = 21

    (2) DIFESA BARRY (barry + cherry): 14 + 6 = 20 (+18)
    ATTACCO EMI (barry): 14 + 18 = 32
    un po' triste che come attacco alla fine tu non abbia tirato fuori le pasticche

    (22) DIFESA CHERRY (isaac + barry): 9 + 7 = 16 (-6ps)
    facciamo che l'articolazione della spalla ti fa molto male, forse anche la tua è un po' uscita come quella di arci
    ATTACCO WILLA (cherry): 2

    (2) DIFESA ISAAC (isaac + dom): 7 + 7 = 14 (+12)
    ATTACCO BELLS (isaac): 12 + 12 = 24

    (12) DIFESA REGGIE (reggie + dom): 6 + 7 = 13 (+1)
    ATTACCO CORA (reggie): 8 + 1 = 9

    (5) DIFESA GALI (gali + sorta): 3 + 8 = 11 (+6)
    ATTACCO WIND (gali): 6 + 6 = 12
     
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    wyatt holland
    It's in my bloodstream, I feeling in my veins
    It's why we never sleep
    We've been trying to live our dreams
    We don't fold for pressure
    «quindi non l'ho solo immaginato? stiamo davvero bondando, finalmente? dopo tutti questi anni?» non ne aveva una cazzo di idea, Lawrence, di quanto quelle domande potessero andare a premere sui nervi scoperti del minore – ovviamente, dal momento che l'Holland non gli aveva mai dato modo di comprenderlo; forse avrebbe solo schiacciato più forte i polpastrelli tra carne e muscoli, se lo avesse saputo.
    Motivo per cui non lo aveva mai fatto: amava farsi male, ma non al punto da posare la lama di un pugnale sul proprio petto ed invitare le mani dell'altra persona a spingere tra carne e gabbia toracica. E non dipendeva nemmeno dal Serpeverde; che fosse una canaglia era soltanto un extra – perché Wyatt gli avrebbe voluto bene comunque, ed anche il cuore più tenero avrebbe potuto ferire laddove era più sensibile.
    «meglio tardi che mai, dico bene?» gli sorrise, divincolandosi con il braccio dolorante. «aw, ti preoccupi per me?» si lanciò in avanti, fallendo miseramente – sperava nessuno lo avesse visto, aveva una reputazione. «che carino.»
    «dispiace più a me, credimi» gli aveva detto, prima di sbatterlo contro la pietra. «non è una battaglia che puoi vincere, law.» e non parlava di quella combattuta a suon di spinte e pugni.
    E dunque sentì Willa urlare qualcosa sul smetterla di accarezzare i divani come nelle pubblicità.
    Guardò la Matthews.
    Guardò il Matheson.
    Guardò la Matthews.
    Non aveva capito il gioco: «non ho alcuna intenzione di sedermi sulla sua faccia? ew che schifo – senza offesa.» o magari sì: emotional damage. Invece, dato che era un signore, posò gli occhi cioccolato sul ragazzo, la testa lievemente inclinata verso l'alto per evitare di rimanere strozzato, e gli sorrise. «attento alle palle, bro.» e magari si sarebbe scansato prima che il ginocchio del cercatore raggiungesse l'inguine – che non era comunque ciò a cui aveva puntato, piuttosto lo stomaco, ma era difficile capire dove arrivare quando non vedevi un cazzo.
    «cavolo, non avevi capito al parco che saresti finito con l'affezionarti?» e si sarebbe avvicinato, portando rapido un piede dietro alla gamba del maggiore e spingendolo per le spalle. «dovresti averlo fatto una vita fa.»
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    2001
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    seeker


    difesa wyatt: avverte che gli da un calcio agli zibidei
    attacco law: spinge a twrra
     
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    willa matthews
    && the worst part is
    I'd do it all over again
    (no, the worst part is:
    I know it's never gonna end)
    «per forza, matthews, guarda con chi ti ho lasciato»
    E il sorriso di Willa, a quelle parole, si allargò. «sei ancora in tempo per tornare fra i tuoi amici,» uno sguardo veloce, e di disprezzo, lanciato in direzione del Matheson qualche masso più in là, e poi lo riportò in fretta su Cherry: «che ci fai da quella parte?» se lo domandava spesso, com'è che gli altri avessero potuto cedere e assecondare le idee assurde di un essere folle come Abbadon — ma se da una parte poteva provare a capire perché lo avessero fatto gli special (anni e anni e anni di soprusi e ingiustizie tendevano a rendere infelici, per usare un eufemismo, le persone, e la speranza di poter cambiare le cose e riprendersi i diritti umani che gli spettavano era una motivazione più che sufficiente; rimaneva il fatto che Willa non capisse come, esattamente, dare potere ad Abbadon potesse rendere il mondo migliore per tutti ma eh .), dall'altro non capiva cosa ci facessero persone come Dominic lì in mezzo. O gli studenti. Ma non ce l'avevano una cazzo di vita da godersi (finché ne avessero avuto l'opportunità) o una famiglia attorno a cui stringersi?
    Che stupidi: stavano combattendo una guerra che non era la loro.
    Certo, anche Willa lo stava facendo, ma lei s'era abituata, ormai, a quella vita; combattere era diventata l'unico scopo che avessez l'unica missione. Non importava più per cosa lo facesse. Ma almeno sapeva di starlo facendo dalla parte giusta della barricata; sperava, di conseguenza, che Cherry invece lo sapesse e si rendesse conto di dover superare quel confine per tornare nel posto giusto. Così, quando l'altra bionda si avvicinò per sussurrare qualcosa al suo orecchio, Willa la lasciò fare. «ti basti sapere che sono dalla vostra parte»
    Non le bastava; aveva bisogno di qualcosa di più.
    «dimostramelo.» dimostrami che mi sbaglio; dimostrami che sei davvero dalla nostra parte e non dalla loro—
    «eh vabbeh ma che palle.» mannaggia a [redacted], se quel pirla di un giocatore buono a nulla aveva deciso di farsi mettere le mani addosso da quella fighetta moscia di Matheson. «ohi, holland.» dio rifugio. «datti una svegliata, che non siamo qui ad accarezzare i divani di poltrone&sofà per sentire se sono morbidi, capito?» capiva che non tutti potessero picchiare come lei, o le sapessero prendere elegantemente come Cherry, ma insomma. o le fai fatte bene, le cose, o non le fai affatto; e poi, non contenta, urlò ancora: «vedi che devi fare, o ti rompo io l'altro braccio.» promessa, più che minaccia.
    Tornando a Cherry.
    Che stava ancora tenendo stretta stretta, aw.
    «guarda che sei te che non mi vuoi mollare» «ops?» le sorrise, felina, «te l'ho detto che mi sei mancata, cherry. E—» la osservò lasciar cadere in terra il machete e «così mi fai emozionare» un sospiro leggero a fior di labbra, mentre sgranchiva già i muscoli delle spalle e del collo, e faceva scrocchiare le nocche. «davvero come i vecchi tempi» vecchi: un mese e poco più prima, in tempi non sospetti, quando per sfogare le emozioni in maniera salutare come solo loro sapevano fare, si chiudevano in sala addestramenti e se le davano di santa ragione 💕
    «l'hai voluto te, matthews»
    «viecce viecce VIECCE»
    Si preparò a bloccare il primo colpo, il calcio al ginocchio, e poi usò lo stesso movimento per scartare di lato ed evitare il debole pugno sul naso. «puoi fare di meglio! È bastato un mese senza di me per farti rammollire?» era sinceramente: preoccupata. «ti ho abituata troppo bene» e, così dicendo, avrebbe provato a fare la karateka (che non era.) e mollare un calcio allo stomaco della Benshaw. «COBRA KAIIII» Mort: triggered.
    gif code
    spada
    berserker
    apprendista



    SPOILER (click to view)
    (12) DIFESA WYATT ( willa + wyatt ): gli urla cose (that's it.)
    (2) DIFESA WILLA ( willa ): si scansa
    ATTACCO CHERRY ( willa ): calcio allo stomaco


    CODE
    <b>(12) DIFESA WYATT ( willa + wyatt )</b>:
    <b>ATTACCO LAW  ( wyatt )</b>:

    <b>(2) DIFESA WILLA  ( willa )</b>:
    <b>ATTACCO CHERRY ( willa )</b>:
     
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    (12) DIFESA WYATT ( willa + wyatt ): 9+13=22 (+10)
    ATTACCO LAW ( wyatt ): 11+10=21

    (2) DIFESA WILLA ( willa ): 6 (+4)
    ATTACCO CHERRY ( willa ): 1+4= 5
     
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151 replies since 23/5/2023, 15:00   3735 views
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