like a kid playing pretend in his father's suit

kaz ft. ian

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    oh kaz
    Strofinò la guancia contro il cuscino, piegando le ginocchia contro il petto per rannicchiarsi maggiormente sotto le coperte. Arricciò il naso, scrollandosi piano come un pesce fuori dall’acqua da troppo tempo. Non era a proprio agio - perchè non era a proprio agio? Anzichè rilassarsi nel suo cucuzzolo di lenzuola, si sentiva prudere ovunque.
    Si volse a pancia all’aria, le mani piatte contro il materasso. Le coperte pesavano tantissimo, e la federa gli grattava la nuca. Uh? Aprì gli occhi schermandoli con la mano, le palpebre a battere veloci per conquistare e dominare il raggio di sole che aveva avuto l’audacia di piazzarsi proprio sulla sua faccia, e rimase immobile qualche secondo cercando di abituarsi ad esistere come essere senziente e parte di una società fatta di individui.
    Soffitto bianco.
    Pareti bianche.
    Letto? Bianco, esatto.
    Tende, le traditrici che avevano un solo lavoro e non erano neanche riuscite a fare quello, azzurro pastello. Se non fosse stato per il bip. Bip. Bip del macchinario al suo fianco, o per il comodino con sopra una bottiglia d’acqua ed un ninnolo, il ragazzo avrebbe creduto di essere morto, o di essere stato rapito dagli alieni. Era preoccupato? Non quanto avrebbe dovuto. Curvò gli angoli delle labbra verso il basso, aggrottando le sopracciglia nell’alzarsi a sedere e non riconoscere nulla, assolutamente nulla, della stanza in cui si era svegliato. O era in un ospedale, o era stato rapito da qualcuno che ci teneva davvero tantissimo a monitorare la sua attività cardiaca.
    Non poteva escluderlo! Lo specchio sulla parete opposta, d’altronde, gli offrì l’immagine di un ragazzo avvenente, perché neanche le federe sotto marca di un ospedale potevano tangere i lucidissimi capelli corvini del moro. Lo sapeva e basta, così come sapeva che la pelle d’avorio riflessa sulla superficie lucida di fronte a sé, fosse il frutto di una studiata skin care, e che si svegliasse sempre così. Già quasi bello perfino da arruffato e stropicciato. Sorrise a sé stesso, arcuando le sopracciglia ed ammiccando. Si soffiò anche un bacio, portando poi una mano al cuore ed una alle guance arrossate, perché oh mio dio stava flirtando con lui? SHAMELESS! Continua pure, possiamo portarlo da qualche parte.
    Anche quello era un rito, perché era il più accanito fan di se stesso. Tutti avrebbero dovuto amare… avrebbero dovuto amare……
    Uh?
    Reclinò il capo sulla spalla, socchiudendo le labbra in un ansimo sorpreso.
    Ma chi era.
    Come ci era finito lì.
    Dov’era, lì.
    Intrecciò le dita fra loro, mantenendo un intenso contatto visivo con il proprio riflesso. Uno sguardo cattivo e minaccioso che, ah!, se solo avesse avuto la prontezza di filmarlo, gli avrebbe fatto guadagnare almeno un centinaio di followers su Tiktok, ma di cui lui era unico testimone.
    Che spreco.
    Beh che non avrebbe saputo su quale profilo caricarlo – AH! Si tastò la vestaglia, frugò fra le lenzuola, ed aprì il cassetto del comodino. DOVEVA AVERE UN TELEFONO DA QUALCHE PARTE! SICURO! PER FORZA!
    Eppure… non era così. Baci.
    Si arrese, decisamente più in fretta rispetto a qualsiasi altra persona nella sua stessa situazione, rimanendo ad osservare l’anello posato di fianco a sé. Lo riconosceva? Gli diceva qualcosa? Assolutamente no, anche se provò a portarlo all’orecchio come qualcuno che cercasse di sentire il mare da una conchiglia.
    E quindi.
    Chiuse gli occhi, le dita a scivolare sulle labbra per zittire un singhiozzo.
    Stava succedendo. Stava succedendo davvero. Strizzò le palpebre, sentendo lacrime calde accumularsi sulle ciglia. «sono il main character» FUCKIN FINALLY!
    you think i care?
    yeah i actually do
    and i'll probably cry about it
    if we're being
    honest

    17 y.o.rebellumokinese



    CITAZIONE
    21) [PROMPT] ti svegli in ospedale: non ricordi più chi sei.

    bonus che fa ridere ma anche riflettere:
    CITAZIONE
    8) [ON] un anello con un emblema sconosciuto sopra. Vi rendete conto che toccando una persona mentre avete questo anello addosso, le farete vedere un vostro ricordo (a scelta vostra, ma non propriamente del pg).

    le magie delle estrazioni .
     
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    Spero di essere Todd

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    Ian Todd Milkobitch
    Non sono sfortunato, sono gli altri più fortunati di me.


    I giorni passavano, a volte lentamente, altre invece, Todd si ritrovava nel mese sbagliato senza che potesse davvero accorgersene. Probabilmente erano le medicine che prendeva da anni a creare dei vuoti, anche se a volte dimenticava di prenderle ma questo a Run non lo aveva detto.
    Erano tonati a vivere insieme e questo era un bene per il rosso perché la fuga di Jeremy lo aveva destabilizzato per un periodo. Era vero che non vivevano nella stessa casa da anni ma lo vedeva spesso, cioè era Todd che obbligava il fratello a vedersi perché gli mancava; così come aveva spesso trascorso pomeriggi da Run, erano la sua famiglia e la lontananza lo faceva stare male.
    Tutto sembrava però andare nel verso giusto da quando sua sorella aveva deciso di tornare a vivere con lui e questo sembrava aver fatto bene alla sua sanità mentale.
    Questo fino a qualche giorno fa, quando dopo una giornata a lavoro particolarmente stancante era crollato.
    «Ian, tu non stai bene»
    «smettila.» ecco una cosa non era cambiata negli anni era la presenza di Micky, nonostante le medicine lui continuava ad esserci e non era così male, era la sua unica compagnia per la maggior parte delle volte.
    «non stai prendendo le medicine, se lo scopre Run» si voltò e guardò male l'amico
    «la vuoi smettere?!sto bene!» non stava bene, per niente;erano giorni che non era in forma e stressato ma non voleva ammetterlo perché voleva dire che aveva bisogno di nuovo di cure.
    «sicuro?»
    «posso farcela»



    «Stavi bene eh?» Micky era proprio vicino a lui, sul letto dell'ospedale. Era svenuto per la stanchezza.
    «una bella dormita e starò bene» fece la linguaccia all'amico e smise di guardarlo, odiava quando aveva ragione lui quindi evitare il contatto visivo era la miglior vendetta.
    Si incantò sul letto accanto dove c'era un ragazzo che dormiva, forse lo conosceva ma non era certo, non aveva una memoria fotografica (si dice così?). Poi lo senti muoversi e si coprì per non farsi vedere ma quando lo sentì parlare prese coraggio e si scoprì.
    «sei all'ospedale ma per alcuni vale come carcere» e rise come se fosse una bella battuta, forse solo per uno come lui che era stato ricoverato nel reparto psichiatrico lo era; se solo non avesse litigato con Micky avrebbe sicuramente tiro.




    loser
    ex-corvonero
    19 y.o


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    made in china — I'm here at the beginning of the end
     
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    oh kaz
    «sei -
    «AAAAAAAAAA»
    all'ospedale
    «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA»
    ma per alcuni vale come carcere»
    «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH. ah?» Il moro strinse pudico e protettivo le lenzuola al petto, scattando contro lo schienale. Premette anche una mano sulle labbra, occhi sgranati in direzione de La Voce. Non era da solo? HHHH. E l'aveva sentito parlare? L'AVEVA VISTO SEDURSI DA SOLO? HHH. Fece scivolare le dita sulle guance, bollenti contro i polpastrelli, e serrò la mascella perchè poteva anche non sapere chi fosse, ma era certo di essere meglio di così. Drizzò quindi le spalle, inspirando dalle narici e tentando di placare il battito folle nello sterno. «ah.» si schiarì la voce con un dignitoso pugno al petto, deglutendo la saliva in eccesso causata dallo spavento. «in ospedale. ha senso» Tutti le storie yaoi migliori iniziavano così, con il bel* protagonista privo di sensi in un lettino d'ospedale, e *l suo s/o a cercare di fargli ricordare come l'avesse fatt* innamorare la prima volta!! Solo che.. Uh. Era quello la sua persona? Non ricordava il proprio nome, ma - ugh. Non riusciva a credere di aver avuto così poco gusto. Cioè! Sembrava carinissimo!! SICURAMENTE ERA FORTE!! Ma.. andiamo. Un twink? Manco un daddy? Beh che neanche l'idea del daddy lo faceva impazzire. CHE FOSSE ETERO?!?! «è venuto qualcuno a cercarmi?» Lo sguardo del ragazzo s'illuminò, un timido sorriso a far capolino tra le dita. IL SUO VERO AMORE !!! DI SICURO ERA STATO AL SUO CAPEZZALE FINO A QUEL MOMENTO!!! E CHISSà QUANTI AMICI!!! E LA SUA FAMIGLIA!!! di certo erano usciti solo per comprare fiori, palloncini, e - boh, cosa si mangiava in ospedale, budini chimici? «era bellə?» le domande importanti.


    you think i care?
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    17 y.o.rebellumokinese
     
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