I'm just a kid and life is a nightmare

[ ty + gaylord ]

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  1. starlord
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    I called a taxi to take me there
    I search the party of better bodies
    Just to learn that my dreams aren't rare




    2003 ✧ traveler ✧ kinda famous
    'Cause there were pages turned with the bridges burned
    Everything you lose
    is a step you take

    So make the friendship bracelets
    Take the moment and taste it
    You've got no reason to be afraid
    You're on your own, kid
    Il tempo si era fermato così tanto che non solo Natale era passato, ma persino Pasqua! Ma non erano affari di Gaylord, perché non aveva bisogno di un calendario per sentire il Natale nel cuore. Un po’ come chi ascoltava Michael Bublé ad agosto, con un mojito ghiacciato in mano e i piedi a mollo in riva al mare. NON LUI! Assolutamente non lui. Ognuno aveva dei segreti oscuri che li rendeva delle persone orribili e soggetti a varie critiche da parte del pubblico, e quello era il suo. Forse Ty lo aveva percepito nel profondo nel suo cuore, perché lo stava guardando in modo molto particolare. Non riuscì a decifrare l’esatta emozione che si rifletteva nelle iridi nocciola, e non ne ebbe nemmeno il tempo, dato che fu sopraffatto da un fiume di parole. Il che era unexpected dato che di solito era lui quello logorroico, un qualcosa che poteva solo essere ricondotto a una deformazione professionale. Parlava per lavoro, per fatturare come un milanese qualsiasi, dunque ormai gli veniva naturale come respirare, o ordinare la pizza il sabato sera. «non avevo il coraggio di disturbare il mio ragazzo mentre è a lavoro, e mentre pensavo a quanto sono stupido mi sono ritrovato qui dentro senza rendermene conto» ah, l’amour. Quante volte si era trovato in quella situazione? Non personalmente, ma aveva dovuto fare da spalla agli amici che aspettavano il moroso fuori dal bar cui lavorava, spesso fino alle due di notte. E alla fine che ringraziamento aveva ricevuto? Nessuno, a meno che non si consideravano le paccate moleste a cui aveva dovuto assistere. Ma Gaylord non era un voyeur quindi rimaneva pur sempre una vita grama. «tranquillo, è più comune di quanto pensi» offrì come consolazione, e fosse stato qualsiasi altro avrebbe allungato la mano per una pacca sulla spalla, ma si trattenne. Non era il momento, non quando stava imboccando la strada della redenzione. «però sei stato un sacco creepy. voglio dire, sempre carino eh, sei molto carino, però mettevi ansia» ok, ok glielo concedeva. La modalità in cui glielo stava comunicando era brutale, ma aveva ragione, e il meglio che il Beckham poteva fare al momento era accettare le sue ragioni. Quello non gli impediva al senso di disagio di dilagare in lui, un metro e ottanta di cristiano che stava iniziando a sudare freddo e a cercare con gli occhi la prima uscita da cui fiondarsi. «ah, sì. immagino di sì» ma dov’erano i terremoti quando servivano? Spiderman in gita a Londra che correva dietro a Mysterio? «menomale che sei scappato in tempo, a dyl è andata peggio» e no, non avrebbe elaborato perché la memoria in sé era già mortificante di suo. Ancora si chiedeva come avesse fatto a conquistarla, quando tutto quello che faceva era l’opposto di quello che desiderava quando si trovava con lei. La sua immagine da influencer cool e ragazzo maturo? Gettata fuori dalla finestra sin da subito, lasciando solo un dilagante disagio a riempire il suo cervello come ovatta. «si, certo io.. ho preso delle caramelle ma non sono buone, credo ci sia qualcosa di strano» ma scusate, prima gli diceva che c’era qualcosa di strano dentro, e poi gliele porgeva? Ma dude, a che gioco stai giocando. Pensi che Gaylord sia così pirla da accettarle? «uh, allora le provo grazie! così vediamo….se c’è qualcosa di strano» le ultime parole famose, prima di accettare la caramella con un sorriso a trentadue denti. Strano, che fossero riusciti ad avvelenarlo solo una volta in vita sua, data la frequenza con cui accettava cibo sconosciuto dalle persone. Per il momento, con la caramella sotto la lingua, si sentiva ancora normale- un’altra vittoria per il team umanità! «le cose che hai detto... cioè erano belle eh. era la posizione* a farti parlare?» seguì il ragazzo ai tavolini, non un singolo pensiero nella sua testa, troppo occupato a gongolare dentro per il suo redemption arc con Ty. Si sedette davanti a lui, una posizione speculare a quella che avevano tenuto mesi prima al Locale Maledetto. «penso che fossero cose che già sentivo, ma che ho confessato alla persona sbagliata» così, mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte. Si lasciò andare a un’aria trasognata a pensare a Dylan, della serie: this man gone. Ma non era il momento! Basta fare figuracce davanti a Ty, doveva esserci un numero massimo prefissato dall’universo or something. «è stato difficile convincerla che non avessi una cotta per te, era davvero, ma davvero convinta. continuava a dirmi cose come Ty è un ragazzo davvero fortunato, sai? e io che pian piano morivo dentro. terribile.» MA CE L'AVEVANO FATTA!!!! Nessuno sapeva bene come, ma sicuramente c'era stata un'intervenzione divina. Il miracolo di Lourdes. «ma dimmi, come va con il tuo fidanzato?» Gaylord ciatella mode: on. Era solo giusto che anche lui chiedesse, non poteva essere l'unico ad essere in imbarazzo.
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