I'm just a kid and life is a nightmare

[ ty + gaylord ]

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  1. starlord
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    2003 ✧ traveler ✧ kinda famous
    'Cause there were pages turned with the bridges burned
    Everything you lose
    is a step you take

    So make the friendship bracelets
    Take the moment and taste it
    You've got no reason to be afraid
    You're on your own, kid

    In che senso mancavano 36 giorni a Natale.
    Gaylord non era mentalmente pronto, non aveva nemmeno realizzato il passare dei giorni fino a che non aveva iniziato a tenere il conto dei giorni since Mac era sparito. Aveva troppi conti mentali nella testa, era facile confondersi dato che non era mai stato un genio in matematica. A tenere i conti, a fare cose che comprendevano numeri. Menomale che aveva assunto un commercialista, o sospettava che l’avrebbero presto arrestato come visore fiscale per il semplice motivo che non riusciva a sommare due numeri insieme. E poi come avrebbe fatto sua sorella a pagare l’affitto? Mac era sparito, lui era in galera e il Ministero era famoso per pagare una miseria i nuovi dipendenti- se non avesse avuto paura di essere arrestato, si sarebbe lanciato in una campagna sociale per i diritti dei giovani lavoratori e sul come fossero sfruttati e pagati una miseria. Ma torniamo al discorso principale: Natale. Aveva contenuti da progettare, video da filmare e fingere che la sua vita non fosse stata capovolta da un giorno all’altro con la rivelazione di venire dal futuro. Tutto sommato, una giornata normale nella vita del Beckham. Non aveva ancora avuto il coraggio di approcciare Penn e Morley; si era limitato ad iscriversi alla palestra del Peetzah e ad osservare Penn dalle vetrine nei negozi, un comportamento borderline stalker ma poco importava nel grande schema delle cose. Che poi, non c’era nessun tipo di protocollo da seguire in quella situazione, niente guide di wikihow che lo indirizzassero nella giusta direzione, solo un branco di bimbi sperduti che avevano appena imparato a camminare. E come poteva il Beckham fidarsi dei custodi, dei…..vigilanti (ma si chiamavano così? Gay non ricordava) quando c’era in gioco la sua famiglia. Forse il primo passo poteva essere quello di ingraziarsi i fratelli, e perché non farlo con un regalo di Natale. O un cesto regalo, che ne sapeva lui dei loro gusti- un cesto di Natale era ciò che regalavano le persone senza fantasia, ma almeno faceva la sua figura. Il minimo che poteva fare era di assemblarlo con le proprie mani, dubitava che avrebbero rifiutato del buon cibo e alcol (magari non Costas…..quanti anni hai figlio mio). Il Red Velvet era rinomato per la qualità dei suoi dolci e sebbene il Beckham avrebbe potuto comprare dei cioccolatini sottomarca al supermercato, il ragazzo ci teneva a fare una buona impressione. Magari avrebbe presto qualcosa anche per i suoi coinquilini, compreso Mac per quando sarebbe tornato, tanto il cioccolato si manteneva bene (Lapo, con i suoi cri-cri vecchi sei mesi: 👍). Con il senno di poi, forse sarebbe davvero dovuto andare ad un Tesco e farla finita. In tutti i sensi. Il locale era moderatamente affollato per essere primo pomeriggio, ma quasi come per una maledizione magia i suoi occhi furono immediatamente attratti da una figura familiare. A dire la verità, se il Beckham non avesse speso fin troppo tempo a rimuginare su una certa interazione, la figura del Koholer non sarebbe stata così facilmente riconoscibile. Ty era vestito come qualcuno che era sceso velocemente di casa per spostare la macchina e rubare il parcheggio in cortile ai vicini, con quello stile a metà tra un barbone e una celebrità che desiderava passare inosservata. Forse era uno sbaglio avvicinarsi, ma il Beckham si sentiva ancora in colpa per il modo in cui si erano lasciati qualche (....) tempo prima, senza avere mai una possibilità di spiegarsi. Considerava Ty un buon amico, e non voleva che il loro rapporto fosse influenzato da quello che era stato a tutti gli effetti un attentato sulla sua persona. «Ty?» gli venne incontro con una mano alzata in segno di saluto, un'espressione gioviale a completare la sua perfetta imitazione di non sto assolutamente in palla a rivedere Ty. «che coincidenza! anche te sei qui per compere natalizie?» non aveva mai preso il ragazzo come un tipo da comprare regali addirittura un mese prima Natale, ma le vie del Signore tm erano infinite. Mantenne una distanza socialmente accettabile tra di loro, casomai pensasse che fosse un maniaco, grattandosi la nuca in un chiaro segno di disagio (interiore, sempre) «senti, volevo scusarmi per l'altra volta....non ero davvero in me. so che probabilmente ti ho messo davvero a disagio, ma ero sotto effetto di amortentia» gliel'aveva chiesto? no. Glielo avrebbe detto comunque? Sì. «posso offrirti qualcosa per sdebitarmi? farmi perdonare?» ignorò tatticamente il sacchetto in mano al ragazzo, o non si sarebbe sdebitato mai più.
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    gay 🤝 ty
    incontrarsi sotto stupefacenti
     
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