let's rewrite an ending that fits instead of a Hollywood horror

cactus-777 + bridg3rton-fc7

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    Halloween è alle porte, cactus e i suoi amici pensano che sarebbe divertente visitare il labirinto creato per l'evento ma una volta dentro, i tuoi amici iniziano a scomparire uno per uno. bridg3rton sta scappando nella direzione di cactus senza vedere dove sta andando. Un secondo dopo cactus e bridg3rton sono entrambi a terra.
    cactus-777
    + bridg3rton-fc7
     
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    jake Gyllenhaal

    no. non si chiama cosi, ma lo lascerò.
    dicevo: eugene jackson non era tipo da avere paura — si dice che un po' di paura sia necessaria per sopravvivere, ma l'ormai pluritrentenne e padre di famiglia (il multiverso è un concetto di cui sappiamo terribilmente poco) si affidava ad altro.
    un'entità divina, superiore, che non l'aveva mai tradito (yet): il buccio di culo.
    certo, anche lui come tutti gli esseri umani degni di questo nome - e quindi escludendo Eddie Moonarie -, aveva dei timori; qualcosa che, inatteso e improvviso, provocava un brivido lungo la schiena, bloccava i muscoli, paralizzava l'unico neurone funzionante quando questo toccava a lui e non a run o gemes. non lo si poteva prevedere, a volte arrivava e basta: per rob era una sostituzione scellerata al 70' che mannaggia la pupazza mi stavo a strappà tutti i capelli, per euge era un clown.
    un fottuto clown. e non di quelli bruttini stile American Horror Story, con il faccione pieno di denti aguzzi e sangue fresco a macchiare i vestiti; uno così il Jackson si sarebbe certamente divertito a saccagnarlo di botte, perché era rinomato che uno dei (tanti) problemi del profossore fosse l'essere turned on by danger.
    no, quello che gli si era parato davanti, con cestino tra le mani e un cartello appeso al collo che diceva 'raccolta fondi di Halloween 🎃👻🍬 fai una booohoo-uona azione!, sembrava appena uscito da un cartone animato per bambini con problemi cognitivi — ancora più terrificante dei Teletubbies. e pensare che Euge voleva solo godersi una manciata di cioccolatini con il suo bestie (Uran.), pomiciare un po con Jade sulla ruota panoramica mentre Amos faceva da babysitter a suo figlio, e magari vincere due o tre peluches giganti a forma di foca da regalare a T-Jade per il suo compleanno.
    stava diventando un tricheco anziano.
    il motivo che aveva spinto il professore ad abbandonare la famiglia [jade con lo sguardo fisso nel vuoto che si chiede come abbia fatto a farsi fregare da uno cosi] [sempre jade che ricorda quanto sia gnocco e accetta il suo destino] era stato proprio quel pagliaccio dal sorriso amichevole e la mano tesa in cerca di soldi — terribile, inquietante, un orrore indescrivibile. così euge aveva agiti di istinto, lanciando addosso al clown e al suo nasone rosso un bastoncino di zucchero filato, e poi era filato lui: via, senza guardarsi indietro, finendo nell'unico posto dove quell'abominio di creatura non avrebbe mai potuto trovarl- un labirinto. r u kiddin' me. «calhamammaputtana» (necessario, in questi strani tempi bui) esclamò, dopo essere andato a sbattere contro qualcuno che forse - forse - aveva ben altri motivi per farsela nelle mutande che non un povero cristo vestito da pagliaccio obbligato a lavorare ad Halloween.

    Eugene Jackson
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    chiedo già scusa ma se non postavo adesso non postavo più ❤
     
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    Più Sersha si guardava attorno e più era turbata. Le sembrava di essere tornata a Bodie, tutte quelle decorazione a metà tra un ranch horror e un western scadente la terrorizzavano più di qualsiasi costume da due soldi. Perché le facevano venire i war flashbacks, duh. E quello le ricordava che la prossima volta ci avrebbe pensato due volte prima di andare a una festa di Halloween con Sandra. Sì, perché Sunday era tornato a casa per non perdersi l’evento più importante dell’anno: il compleanno di sua sorella. Non l’avrebbe mai perdonato se lo avesse balzato perché impegnato a fare il cazzone in culonia, quindi non aveva avuto molta scelta. «sono io, o è familiare?» domandò ai Freaks mentre si addentravano all’interno della festa, o meglio, un evento organizzato da qualche associazione ma che secondo Sersha valeva come festa perché c’era il cibo e le persone indossavano dei costumi. Non lei, ovviamente, lei era il cosplay vivente di Mercoledì Addams e tanto bastava. L’evento era stato allestito in un’area del parco lontana dalle giostre panoramiche e gli stand che vendevano dolci, o dal più sinistro e letterale Freak Show. Qualcuno doveva avere avuto a disposizione un budget considerevole date le attrazioni disponibili, tra cui un fuckin’ «LABRITINTO!» esclamò quel coglione di Sandy (sì, con tanto di typo verbale), che evidentemente aveva succhiato la voglia di vivere dal resto del gruppo e adesso stava vibrando. O forse si era calato troppe pasticche. Chissà se al Ministero ogni tanto fanno i drug test visto che gli impiegati sono ministerali and shit, vorrei dire che sono persone serie ma sappiamo chi ci lavora- anyways, Sersha avrebbe voluto che almeno le condividesse. «e quindi?» inarcò un sopracciglio e spostò lo sguardo annoiato sul fratello, spronandolo ad usare le parole come le persone normali. «non siamo qui per divertirci? e i labirinti lo sono…..immagina quanti bambini puoi bullizzare» purtroppo, Sandra conosceva i punti deboli della Kavinsky e sapeva quanto amasse traumatizzare i marmocchi. Dovevano imparare sin da piccoli che la vita era una merda, e la pavor aveva preso il compito affidatole dal Fato molto seriamente «va bene ma non mi chiamare quando ti perdi» le ultime parole famose. Perché Sunday si perse eccome, e con lui sparì anche il resto della compagnia degli anelli. Sersha l’aveva sempre detto che avevano il senso dell’orientamento di un cieco, e che non potevano essere lasciati da soli. Peccato che appena si era girata non li avesse più trovati, quasi fossero scomparsi del nulla. La Kavinsky si guardò intorno cercando di localizzarli ma era inutile, c’era una nebbia per niente inquietante che si era alzata dal terreno e le siepi che costituivano i muri erano troppo fitti per scorgere qualcosa. Sersha era troppo occupata a guardarsi indietro per accorgersi che c’era qualcuno davanti a lei, finendo così per scontrarsi con lo sconosciuto. Fosse stata un’altra persona avrebbe cacciato un urlo notevole, ma qui stiamo parlando di Sersha e della sua resting bitch face perenne. «calhamammaputtana» «forse la tua sì» borbottò tra i denti quando si trovò con il culo a terra, già abbastanza seccata dal fatto che si fosse fatta trascinare in quella cagata al posto di bere. Il secondo errore di Sersha quel giorno fu di alzare lo sguardo, ritrovandosi davanti una delle persone che mai avrebbe pensato di incontrare lì «prof jackson???» ew, l’amichetto dei suoi genitori nonché suo ex professore. Era colpa sua se era stata bocciata sei volte, sapete? No, non era vero, but still non era la sua persona preferita al mondo «la vecchiaia le ha fatto venire la cataratta?» Sersha lo sguardò da capo a piedi con il naso arricciato, il tono di voce più irritato di quello che aveva inteso. Si rialzò avendo cura di pulirsi i pantaloni dalla terra, per poi rivolgersi all’anziano in maniera più calma «perché stava correndo in quel modo? si è mica imbattuto in un serial killer?» gli occhi della Kavinksy si illuminarono per un momento all’idea, eccitata dall’idea di incontrare qualcuno di così inspirational e leggendario. Ultimamente aveva obbligato CJ a guardare la nuova serie su Dahmer, era ancora in hype.

     
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    Rob: sersha 1!1! La prefe di Euge !1!1!1
    Eli: meh, Euge non era il preferito di sersha

    e questo è quanto.
    potremmo finire qui, ma non sarebbe un vero post e comunque manca ancora un'ora alla partita (ciao Alice friendly reminder che ti voglio bene), il tempo va occupato in qualche modo — che non sia mangiandosi tutte le dita al pensiero della formazione titolare.
    quindi andiamo avanti: andó avanti.
    sbattendo contro il corpo minuto della kavinsky euge non era caduto all'indietro come da prompt, ma la sorpresa l'aveva comunque costretto ad indietreggiare un paio di passi, rimbalzando come una pallina di gomma; il successivo impropero nei confronti della signora kavinsky era stato del tutto fortuito e involontario (babbi mi ha appena mandato la formazione e ora cominciò a sudare sul serio) «molto probabile» rispose alla comeback della ragazza, soffiando un bacio sulle dita e poi al cielo per quella mamma che non aveva mai conosciuto, e della quale ad essere sinceri non era mai capitato che sentisse la mancanza «comunque non mi riferivo alla tua, di madre...unless? » insomma, che ne sapeva il Jackson.
    forse se qualcuno si fosse degnato di metterlo a parte della questione 2043 (due a caso: i suoi figli.) e avesse quindi saputo che la mamma in questione altri non era che akelei beaumont, forse il dubbio non gli sarebbe venuto. o magari si, ake bella di casa, qui non ti giudica nessuno per le tue molteplici conquiste ❤ certo non euge, che ai suoi tempi aveva ripassato mezza scuola meglio e con maggior impegno di quanto avesse mai tentato di studiare una qualunque materia. bei tempi. «la vecchiaia le ha fatto venire la cataratta?» ah, i giovani!
    loro, e quella loro straordinaria convinzione di poter morire prima di veder lentamente decadere corpo e mente. ne era stato convinto anche Eugene, da ragazzino, e non è che negli anni non si fosse impegnato con tutto se stesso per rimanerci secco prima dell'inevitabile fine — i hope i die before I get old, cantavano gli who, ma poi indovinate chi era arrivato a 77 anni senza fare una piega? proprio loro. a parte Keith Moon, ma questa è un'altra storia. quindi si, a modo suo il Jackson la comprendeva nel profondo «solo un cazzo di mal di schiena, kavinsky» quasi a voler sottolineare la cosa premette entrambe le mani ad altezza reni, facendo scrocchiare la colonna vertebrale.
    poi, a fior di labbra, rivolgendo lo sguardo altrove, aggiunse «troppo sesso

    cosa»

    cosa. oh, era solo sincero. ormai sersha non era più una sua studentessa, ma un membro attivo del Ministero (?), proprio come lo era stato lui prima di immischiarsi in quella losca faccenda che chiamavano insegnamento. praticamente erano alla pari, due adulti più o meno responsabili (lei di più) persi dentro un labirinto «quel clown di merda (cit.) vuole i miei soldi.» il tono di voce del trentunenne si fece più basso, roco, un granello di rabbia e indignazione a graffiare la gola «non mi stupirebbe se avesse anche ucciso qualcuno» anzi, ora che la kavinsky aveva menzionato i serial killer, ne era quasi praticamente certo.
    un fruscio alle loro spalle lo fece sobbalzare, rumore di passi in avvicinamento: scarpe troppo grandi, uno scampanellio di morte; risatina da raccolta fondi «[gandalf's voice] (tamburi negli abissi. non possiamo più uscire. un'ombra si muove nel buio. non possiamo più uscire) arriva. » serscia fai qualcosa dai ♡


    Eugene Jackson
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    Sersha stava iniziando a rimpiangere di non essersi incatenata a uno dei Freaks, così da trascinarlo giù all’Inferno con lei. E con Inferno intendeva Eugene Jackson che parlava della sua vita sessuale con lei. Ew, non aveva bisogno di sapere nulla di ciò, già il fatto che William ed Akelei avessero dei figli era un’immagine abbastanza jarring per lei. «solo un cazzo di mal di schiena, kavinsky. troppo sesso cosa» Ma sapete cosa? Se avesse dovuto scegliere qualcuno dei suoi ex docenti con cui perdersi in un labirinto avrebbe probabilmente scelto il Jackson (scusa papi ♥). Non che la sua concorrenza fosse stellare, ecco. «si vede che non ha più l’età.» sancì la Kavinsky con un certa grevità (sono sicura che il termine non esiste ma sono di fretta #f1), rivolgendogli l’occhiata pietosa che ogni gen z riservava a un millenial. Mancava solo che gli offrisse la Torta ™ con le ossa di dinosauro. Che poi, doveva ancora dargli del lei? Fingiamo che la questione non esista, tanto parla inglese. E ogni tanto versi a caso come se fosse posseduta- lo è. «quel clown di merda (cit.) vuole i miei soldi» l’ex serpeverde aveva molte domande, ma la questione non le interessava abbastanza da esporle ad alta voce. In primo luogo, si chiedeva perché un ex pavor e insegnante non potesse affrontare un semplice clown. Forse era come in IT, ma nemmeno in quel caso avrebbe compreso: era così carino Pennywise, con il suo sorriso a 23845723 denti. Inoltre, come membro del Freak Circus, la Kavinsky era profondamente offesa. «non capisco se sia un clown figura-» figurativo? Figurato? Sersha non era troppo brava con le parole complesse, di solito prendeva in mano il dizionario per sbatterlo in testa a qualcuno «…quello, o se ci sia davvero un un clown» anche perché Eugene non era stato molto specifico. Un clown che rubava soldi ai disgraziati era un qualcosa che accadeva frequentemente, ma di solito tendeva ad essere una sua conoscenza.
    E poi l’illuminazione.
    Il lapo (era lampo ma così è bellissimo) di genio.
    Il fulmine a ciel sereno.
    Sul volto di Sersha apparve un’espressione intrigata ma al tempo stesso schifata. Avrebbe voluto essere come Joey ed essere imperturbabile alla vita, ma davanti a certe cose era impossibile. Il mal di schiena, il troppo sesso……….era lampante. «[gandalf's voice] (tamburi negli abissi. non possiamo più uscire. un'ombra si muove nel buio. non possiamo più uscire) arriva» Sersha si limitò a scuotere la testa, rassegnata al fatto che fosse stata catapultata nel ruolo di adulto in un battito di ciglia. Si voltò verso la direzione da cui era emersa una persona travestita da clown, la quale pareva perfettamente normale e senza tratti distintivi che ne facessero un mostro- tipo interiora che pendevano dalle labbra, o la testa di un bambino stretta tra le dita. Si parò tra i due, le braccia sui fianchi e gli occhi cristallini a squadrare il nuovo arrivato. «Penso che ci sia stato un malinteso» sancì rivolgendosi al clown, per poi puntare un dito verso il Jackson «jackson qui intende ancora pagarla per i suoi servizi, o meglio, per il suo silenzio» si sa, con moglie e figli era rischioso avere una relazione extra-coniugale. Anche se aveva solo un figlio, e Sersha era abbastanza convinta che Eugene non fosse sposato. «vero, prof? dopotutto la prostituzione è un lavoro più che legittimo» certo, perché nella testa di Sersha aveva tutto senso: Eugene aveva avuto un rapporto sessuale di qualche tipo con qualcuno vestito da clown e poi era scappato.

     
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    «non capisco se sia un clown figura-…quello, o se ci sia davvero un un clown» ma di che si fanno i giovani al giorno d'oggi? uno parla di pagliacci di merda malefici e questi ti chiedono se sono reali o un parto astratto della tua mente.
    the disrespect.
    ma euge non aveva né il tempo per spiegare alla kavinsky come girava realmente il mondo, o come la qualità delle droghe fosse - con chiara evidenza - cambiata in peggio negli ultimi quindici anni «quello stronzo ti sembra figurato???» chiese, indicando alla bionda il pagliaccio (in tutti i sensi) appena sbucato da dietro un angolo cespuglioso del labirinto, un passo di lato per mettersi alle sue spalle. se sersha voleva affrontare il male™ nella sua forma più infida e malevola, chi era lui per fermarla. gli dispiaceva soltanto non avere a portata di mano un telefono con cui registrare la scena per mandarla su YouTube.
    «Penso che ci sia stato un malinteso» al Jackson la situazione sembrava abbastanza cristallina (il clown di merda voleva i suoi sudati soldi, punto), ma man mano che la kavinsky proseguiva nella sua spiegazione anche ad euge venne da pensare che qualche dettaglio fosse stato travisato. inarcó entrambe le sopracciglia, osservando l'uomo vestito da pagliaccio Baraldi oltre la testa bionda di sersha «abbiamo fatto sesso?» chiese, sinceramente confuso «no dai me lo ricorderei» erano finiti i tempi in cui Eugene "cadeva a gambe aperte" (cit.) nei letti più disparati con la mente offuscata dall'alcol, così preso a divertirsi sul momento da non ricordare più nulla un attimo dopo; sotto sotto, lo faceva per dimenticare qualcosa dal quale non era mai riuscito a scappare del tutto, ma non ne aveva più bisogno ormai «poi ti pare che tradisco jade per un clown»
    potrebbe aver sognato di aver fatto sesso con jade vestita da clown, ma non era la stessa cosa.
    ok????
    «questo vuole i miei soldi..per darli in beneficenza. avvoltoio» un sibilo soffiato tra i denti, mentre si rivolgeva direttamente alla faccia dipinta di bianco, con quegli occhietti vuoti che rispecchiavano in modo perfetto l'assenza di un'anima. maledetto vampiro, peggio dell'esattore delle tasse. «vero, prof? dopotutto la prostituzione è un lavoro più che legittimo» ma per chi l'aveva preso. corrugó la fronte, portando entrambe le mani ai fianchi «é anche il più antico del mondo, kavinsky. una salvezza per l'intero genere umano» dopotutto, lo recitava anche il Vangelo secondo Spaco: tutta la notte
    coca e mignotte.

    e Eugene aveva sempre rispettato quel comandamento alla lettera, con vigore e devozione.
    «ma quel coso da me non avrà un centesimo. mostro infido. cioe, almeno dovessi pagargli una prestazione sessuale! e invece no, li vuole sulla fiducia» possibile che sersha non capisse? beh, in fondo non erano i suoi soldi che l'essere immondo agognava — a meno che: «ma, ehi, magari lei può farti un'offerta» dissez cambiando improvvisamente tono, rivolgendosi al tizio in costume con entrambe le mani sollevate, un sorriso amichevole dipinto sulle labbra. che tipo di offerta, e se il clown potesse o meno rifiutarla, questo stava alla bionda deciderlo.

    Eugene Jackson
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    Sapete cosa, c’erano modi peggiori di passare Haloween. La Kavinsky si sentiva deicsamente nel proprio elemento: un incubo che non sembrava avere fine, sinistro e popolato da clown assassini. Peccato che il suo ex professore non sembrava pensarla allo stesso modo. «quello stronzo ti sembra figurato???» ah, ma quello era solo Sandy. Ogni tanto cambiava volto, era una stranezza del De13, una che non aveva mai messo in dubbio dato che la Kavinky era stata tagliata dalla stessa stoffa. Nel senso che era metamorfomagus. Ma anche che cambia pv spesso. «ah, c’era davvero un clown» e non era il Jackson? Mh, sounds fake. Anche perché il presunto adulto di quel caotico duo continò ad imbarazzarsi oltre, ma ormai la Kavinsky era abituata a tali situazioni. Dopotutto, lavorava al terzo livello, dove i pavor seri si potevano contare sulle dita di una mano. E vi dirò, Eugene era l’adulto meno peggio che aveva incontrato in diverso tempo- poi vabbè, Sersha I Pretend I Do Not See Kavinsky ignorava di proposito che fosse praticamente un amico di famiglia. HHHHHH cancelled. «abbiamo fatto sesso?» eh, non lo chieda a me, non ero lì. E al suo contrario non faceva video da mostrare alle masse. «poi ti pare che tradisco jade per un clown» la Kavinsky inclinò il capo, come a domandargli ma vuole davvero saperlo? No che non voleva saperlo, era una domanda retorica, ma era anche vero che Sersha era una merdina. «io non giudico» solo un po’, ma non troppo dato che: «a ognuno i propri kinks» quella parte, almeno, era vera. Solo dio e le quattro pareti di casa sua sapevano a cosa Sersha got up to, e sarebbe rimasto così per non traumatizzare gli spettatori. Sersha era sempre più convinta di essere capitata in mezzo a un film western, non che dovesse impiegare chissà quale fantasia dato che l’aveva vissuto, e quello era il climax dell’intera narrazione: il duello tra cowboys. Peccato che in quel caso, Eugene avesse deciso di rinfoderare la pistola e nascondersi dietro a un civile altro un metro e sessantaforse. Minchia freme il vino mi sta giocando brutti scherzi, chiedo già perdono. «questo vuole i miei soldi..per darli in beneficenza. avvoltoio» un battito, molto intenso, si voltò per qualche istante ad osservare il Jackson «scusi, ma quali soldi.» non era un poveraccio? Di certo, ne aveva tutti gli attributi: aspetto trascuarato, barba incolta, puzzava un po’ di vomito. Non era decisamente il suo tipo. «ma, ehi, magari lei può farti un'offerta»
    boMBaSTiC sIde EYE
    cRiMiNaL oFFeNsIvE sIdE eYE
    Ma guarda te che infame, che cazzo di avvoltoio. Non era lui l’adulto badger? Ma che c’entarava lei poi. «più che un’offerta, posso farti vedere un trucco di magia» afferò il braccio del Jackson, la mente a concentrarsi su un luogo poco distante da quel labirinto «magia!» così, dal nulla, Sersha ed Eugene si smateriallizzarono. Preferiva portarsi appresso il Jackson che tirare fuori anche solo mezzo galeone, era una ragazza pratica ed intelligente. Chissà se nel viaggio il professore si spaccò o ne uscì integro, immagino che non lo scopriremo mai.




    chiusa!!
     
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6 replies since 5/10/2022, 18:00   209 views
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