sure, yeah, no probs, whatever.

libera (maddox ft. shiloh)

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    Maddox Rory si ripeteva sempre che, affrontando quel mondo a testa bassa e senza infastidire nessuno, ne sarebbe uscito illeso; “fatti gli affari tuoi”, “pensa ai tuoi problemi” e “non immischiarti” erano i pilastri fondamentali su cui si basava l'intera esistenza dello special.
    Era un cittadino tranquillo e per bene ― per quanto “per bene” potessero essere considerati quelli come lui; viveva a New Hovel senza infastidire nessuno, non creava disordini alla quiete pubblica e, anzi, quando poteva (ovvero sempre) se ne rimaneva nel suo ed evitava direttamente di ingaggiare conversazioni con altri esseri, umani o magici.
    Insomma: non era uno che le disgrazie andava a cercarsele.
    Ecco perché faceva male sempre un po' più del dovuto quando gli capitavano. Perché era proprio cosi: capitavano. A quelli, come lui, che meno le meritavano, oltretutto! Certo, c'era qualche vocina insistente nella sua testa che ogni tanto gli suggeriva di fare qualche stronzata o, assurdo!, intrattenersi con pErSoNe sconosciute perché «non si sa mai, magari conosci qualcuno di interessante»
    Ew, cioè. PRIMA DI TUTTO: persone? No grazie. Gli facevano un sacco paura e preferiva non averci a che fare se non per lo stretto indispensabile; secondo: no, niente, non ci sono secondi. Le persone erano già il deterrente necessario a far rimanere lontano il Rory.
    Aveva pochi amici (pochissimi) e la maggior parte di questi non li aveva nemmeno avvicinati di proposito: erano capitati, un po' come i guai. Forse erano i più guai di tutti. Di certo rendevano la sua vita emozionante ― specialmente quando si imbattevano in una delle altre akas senza sapere fosse Mad, e lì la situazione si complicava un pochino di più.
    Vedete perché, tra le tante cose, a Mad piaceva essere solo? Aveva già troppe persone con cui condividere quella vita: trovarsene altre gli pareva un po' estremo.
    Ma poi, cosa doveva dire alle persone?! Di che parlano due (giovani) adulti funzionali che si incontrano per strada, o per un caffé? AH BOH, Mad non ne aveva idea. Né aveva intenzione di scoprirlo.
    Le sue giornate scorrevano tutte più o meno nello stesso modo: si svegliava a New Hovel (possibilmente nei suoi abiti e non in quelli di qualche altra aka, ma a volte capitava avesse un colore di capelli diverso dal solito biondo e su quello poteva farci ben poco, andava così), faceva colazione (quasi pranzo, visto l'orario in cui era solito alzarsi), tornava a letto o si metteva a suonare la batteria (con le cuffie, così non disturbava i vicini – vedete?! È molto rispettoso!), poi si preparava per il lavoro, dove passava tutta la notte; dopodiché, tornava a casa e dormiva, in attesa della nuova giornata. Non faceva granché, per divertirsi o per svagarsi; i giorni erano tutti uguali e spesso faceva fatica a distinguerli. Le rare volte che faceva qualcosa di diverso, non era lui: letteralmente. Erano i giorni in cui Hart era al comando della nave, e il povero Maddox rintanato da qualche parte nella Scatola alle prese con la crisi mistica del momento.
    Una vita emozionante, la sua, eh? MA OH, A LUI PIACEVA. La voleva proprio così: monotona e tranquilla. Avrebbe fatto volentieri a meno delle occasioni in cui succedeva qualcosa che la sconvolgeva (tipo... San Valentino, o la passeggiata nei laboratori dove aveva incontrato Bucky, o quella volta in cui era finito al San Mungo perché – chissà come e chissà perché – aveva ingerito uno starlight.....) ma non poteva controllarle: ci provava, ci provava davvero, assumendo il comportamento più arrendevole possibile e stando bene attento a non smuovere nemmeno una banalissima foglia per paura del butterfly effect, eppure... EPPURE!!
    Lo fregavano sempre.
    Tipo quella sera, una sera iniziata come tutte le altre: era giunto al Fiendfyre in orario, pronto a una nuova entusiasmante (#no) nottata di lavoro come addetto alle pulizie (perché non tutti hanno il carattere adatto a fare i DJ o i barman, qualcuno deve pur tenere pulito il posto1!1!1!) quando era successo il patatrac. Che, definirlo così era banale e riduttivo ma tant'è.
    Quando aveva sentito la mano di qualcuno posarsi con poca delicatezza sulla sua spalla, l'aveva capito: un'altra giornata a cui avrebbe guardato con terrore, in futuro ― se ne fosse uscito vivo. Poi, senza troppi complimenti e pure perché era alto un puffo e mezza vigorsol, quel qualcuno l'aveva alzato da terra e trascinato via dall'entrata sul retro, quella da cui Maddox entrava sempre perché “oh mio dio ti pare che sceglieva quella principale dove passavano tutti, e se poi qualcuno lo vedeva e decideva di salutarlo?!!?
    Giusto per fare un esempio.
    «che succ» completare la frase era un po' estremo e richiedeva uno sforzo, e una concentrazione, troppo grande: entrambe le cose, al momento, servivano allo special per evitare di scoppiare a piangere. Sentì la persona blaterare qualcosa su “droga” e “spaccio” e “vieni con me ora te lo faccio vedere io” e ohmiodioeraunincubo. Si dimenò, cercando di sgusciare via dalla presa della persona che non aveva ancora identificato, mugugnando un disperato «deve esserci un malinteso... io qui ci lavoro!!» non l'avrebbe detto nessuno, ma era così!1!11!
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    dai prompt qui
    CITAZIONE
    A viene ingaggiato come bodyguard per la serata e sospetta che B sia lì per vendere droga, quindi lo rapisce e lo interroga.

    non lo so, sono provata da tutto, e non rileggo nemmeno
     
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    Il suo bro si era andato a fuck off in giro per il mondo con un minorenne (non era vero, ma non le interessava), Fergie aveva deciso di partire per il Messico perché aveva trovato la sua chiama spirituale, e Shiloh era rimasta lì a Londra a grattarsi le pa- ad annoiarsi. Anche a lei sarebbe piaciuto avere la sua hot girl summer, ma non tutti potevano spacciarsi per guru di vita slash sugar daddies e mollare tutto. Sì, era ancora un po’ offesa con Yale ma l’avrebbe perdonato se le avesse portato dei souvenir decenti. Shiloh era nel bel mezzo della stesura del sequel del suo libro, non aveva la possibilità di prendersi tre mesi di vacanza come spesso aveva fatto le scorse estati e andarsi a perdere tra le foreste della Patagonia. Certo, quello però non le impediva di molestare i pochi amici che le erano rimasti a Londra, come Piz e Penn che ormai facevano coppia fissa. Ew, che schifo. E sì, glielo aveva anche detto in faccia perché la Pitt non temeva niente né tantomeno aveva peli sulla lingua. La amavano tutti così !! Quindi funzionava !! E sapete cosa, sarebbe stata anche una perfetta babysitter se solo fosse stata un’amante dei bambini. Ma lasciava quello spiacevole compito agli altri, lei sarebbe stata la zia kool che a quarant’anni era ancora libera dal peso della vita e una filosofa mancata. Shiloh stava pensando di portarsi avanti e iniziare a scrivere un libro di poesie, ma non era ancora ancora così ubriaca ispirata. Che poi, non erano più nell’era di Milk and Honey quindi avrebbe dovuto posticipare l’idea fino a un revival del 2014 da parte dei gen z.
    Quella sera Shiloh era stata magnanima e aveva deciso di sacrificare la sua sanità mentale a invitare Penn e Piz come unico pacchetto, giusto perché la sua vita sociale si era ridotta a intrattenere conversazioni con il corriere nelle ultime settimane. «ma dove siete, bestie» mi raccomando non bestie come migliore amico, ma proprio come animali. La Abbot era al suo terzo cocktail, mezza stesa sul bancone e con un broncio pronunciato sul viso. Erano in ritardo, e non quel ritardo che potevano passare come essere fashionably late, ma più del tipo ci siamo scordati di te. Come minimo stavano scopando da qualche parte, beati loro. Mandò un messaggio a Penn dove le chiedeva se si fosse schiantato il loro jet privato -o era quello di Taylor Swift? Magari gliel’aveva prestato per andare a fare la spesa- anche se sapeva benissimo che i Carbs sarebbero venuti con la slitta. Still, un modo super simpa per chiedere se andasse tutto bene. La ragazza si guardò intorno, i denti impegnati a dilaniare la cannuccia nel bicchiere, annoiata e in cerca di qualcuno da molestare. Era il suo hobby preferito sedersi accanto agli sconosciuti e chiedere la loro storia, un po’ perché era molesta e un po’ perché spesso la aiutava a capire meglio i propri personaggi. Fu mentre ispezionava il bar che i suoi occhi colsero una scena ASSOLUTAMENTE CRIMINALE: un buttafuori che prendeva di peso e trascinava fuori un ragazzo dall’aria terrorizzata. E come poteva Shiloh Abbot, ficcanaso di professione e molestatrice seriale, non correre in soccorso del povero ragazzo? Shiloh riuscì a cogliere solo alcuni spezzoni, ma le bastà ad intuire la situazione «oooOOOOHHH QUESTA!!! non è drogaee» io lo so che pandi non coglierà la citazione di TikTok, ma andiamo avanti. Picchiettò il bodyguard sulla spalla per indurlo a girarsi, così da mollare il ragazzo che pareva terrorizzato «mr muscolo» perché dire pelato di brazzers pareva brutto, ma Shiloh lo stava pensando «guardi che ci dev’essere un errore, quello che ha visto lei era chiaramente protein powder! lo sa che ora va molto in voga per fare i cocktail? ecco, scommetto di no» la Abbot prese a sventolargli l’indice davanti, forse nel tentativo di ipnotizzarlo. Strinse poi un braccio attorno alle spalle del ragazzo, attirandolo a sé con un sorriso smagliante e porgendo al bodyguard dei galeoni «facciamo che questo malinteso non sia mai successo?» e poi, sottovoce a Maddox «non spacci davvero, ne?» oh, non si sapeva mai.

     
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    «mr muscolo»
    Oh no, la situazione stava per peggiorare.
    Lo percepì subito, quella sottile vibrazione, il soffio d'aria che avrebbe peggiorato la situazione smuovendo tessere che non avrebbero dovuto essere mosse, tirando il filo sbagliato che avrebbe finito con l'impicciare la matassa senza possibilità di essere poi sbrogliata.
    In pratica: un casino.
    «guardi che ci dev’essere un errore,» Appeso come un salame, i piedi sollevati a troppi centimetri dall'asfalto, Maddox ruotò lentamente la testa verso la figura appena emersa (da dove, poi? non l'aveva vista arrivare; peggio, non l'aveva sentita arrivare), occhi a mandorla spalancati e, bisogna ammetterlo, preoccupati per quell'inaspettata svolta negli eventi. Ciononostante, gli venne istintivo annuire a quelle parole perché era proprio così!! Era un errore!! Un grosso errore!! Menomale, qualcuno che lo aveva capito!! Forse non tutto era perduto!!
    «quello che ha visto lei era chiaramente protein powder!» Cosa. No. Non aveva un bel niente addosso, tanto meno nulla da mostrare all'uomo! Nessuna polverina strana, che fossero proteine o droga!! Era pulito!!
    Si lasciò sfuggire uno strano verso (che sapeva di sconforto, di tragedia), agitando le braccia per implorare la ragazza che era intervenuta di smetterla di parlare.
    E invece: lei non colse l'hint, continuando con quell'arringa un po' deboluccia e potenzialmente controproducente.
    «lo sa che ora va molto in voga per fare i cocktail? ecco, scommetto di no»
    «io non faccio cocktail» una dichiarazione che non aiutava particolarmente la sua posizione, ma Maddox ci teneva a precisarlo: metti caso che poi la ragazza gli avesse chiesto di preparare un drink ispirato a lei come ringraziamento per averlo salvato????? Il Rory era troppo (infp) scemo per saper dire di no, preferiva mettere da subito in chiaro le cose.
    «sono l'addetto alle pulizie» aggiunse infine, con un filo di voce e stringendosi nelle spalle.
    Interrotto sul più bello, il buttafuori (o presunto tale, Mad non aveva voglia di alzare lo sguardo su di lui per osservarlo meglio, sapeva bene che così facendo sarebbe scoppiato in lacrime.) lo rimise a terra con poca grazia, tenendolo comunque saldamente per il colletto della giacca di jeans.
    «mi è stato riferito di un nuovo spacciatore in zona, e la descrizione corrisponde al ragazzino» aveva una voce stupidamente acuta e stridula per uno della sua stazza, e Maddox dovette trattenersi (non con poca fatica) dallo scoppiare a ridergli in faccia, guardando altrove un po' come Ale che cerca di non sbellicarsi mentre Ciro racconta della sua Lucia che è in cielo — così anche Maddox guardò la nuova arrivata, ritraendosi visibilmente quando lei gli cinse le spalle con un braccio.
    Oh no, terribile, aiuto, come si mette in pausa il gioco?
    Una risata nervosa sfuggì dalle labbra del metamorfo, mentre si faceva piccolo piccolo, braccato da una parte dall'uomo, e dall'altra dalla ragazza.
    Voleva un po' morire.
    E il peggio era che ancora nessuna aka era intervenuta per dire la sua: erano forse in sciopero?? Dov'erano finiti tutti quanti??
    «se cerchi uno spacciatore asiatico con i capelli rosa e poco alto» perché 'molto basso' suonava male, «non sono io.» non era lui. «magari è qualcuno che mi somiglia? sembriamo tanti tutti uguali perché siamo kinesi.» ecco, ci mancava solo la parlantina nervosa, a peggiorare tutto, aiuto.
    Strinse un lembo del polsino di jeans tra i denti, per trovare conforto e per avere qualcosa che gli impedisse di parlare.
    «facciamo che questo malinteso non sia mai successo?» Per qualche motivo, il sorriso poco rassicurante di lei lo faceva tremare più della possibilità di essere schiacciato dalle manone del buttafuori, ma ebbe la lucidità (e decenza) di non dire nulla, limitandosi ai tentativi (fallimentari) si sgusciare via dal suo abbraccio: non era cattiveria, eh, solo che a Maddox non piaceva particolare essere toccato. Anzi, lo detestava proprio!
    «non spacci davvero, ne?» «mh?» L'occhiata smarrita, terrorizzata e traumatizzata che Mad rifilò alla sconosciuta parlava chiaro: non avrebbe mai, e dico mai!, potuto fare lo spacciatore — o giocare a poker, per quel che valeva, visto e considerato l'espressività che modellava facilmente il suo viso e lasciava intendere alla perfezione qualsiasi emozione e pensiero balenasse nella sua mente.
    Eppure, giusto per essere tranquillo, rispose prontamente che «no, non spaccio.», confuso all'idea che non una, ma ben due!!, persone potessero accusarlo di traffico di sostanze stupefacenti e/o avere dubbi riguardo la su innocenza.
    Incredibile.
    Impensabile!!
    «ho davvero la faccia da spacciatore???» adesso era un quesito che lo turbava sul serio e aveva bisogno di Sapere.
    Guardò l'uomo, guardò la ragazza.
    Si sentiva a disagio.
    «posso entrare, adesso? Non vorrei essere licenziato ah ah» "e voi due mi fate un po' paura."
    Ma quell'ultima cosa la tenne per sé.
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    «io non faccio cocktail» nOOOO ZITTO!! Ma che cosa stava dicendo? Shiloh sospirò internamente, era chiaro che il ragazzo non avesse mai fatto teatro. O mentito alla polizia per sfuggire a un arresto per oltraggio a pubblico ufficiale. Lo fulminò con lo sguardo, ma ormai a poco serviva dato che aveva aperto la bocca. Eh, ma i giovani d’oggi non coglievano gli hints. «sono l'addetto alle pulizie» hhhhh ANCORA PEGGIO! La Jolie alzò il capo al cielo, lo sguardo a scrutare le stelle, gli ufo, qualsiasi cosa che le desse forza in quel momento. Per una (1) volta che si sprecava per salvare qualcuno e QUALCHE INGRATO osava pure renderle la vita difficile. Basta, era troppo ubriaca per quella merda. «le pulizie di casa mia! eh, ho l’uomo delle pulizie sì» diede una gomitata al bodyguard, un inutile tentativo di creare complicità tra di loro. Ma per cosa? Così, a feeling. Però sapete cosa? Funzionò eccome, perché posò nuovamente il ragazzo a terra. Lo sapeva lei di avere un dono per il parlare con la gente, infatti non a caso la invitavano sempre nelle scuole a leggere le poesie ai bambini. Non ci credete? Aveva le foto su Instagram, e poi non era un completo mostro, ogni tanto si impegnava per la comunità. «magari è qualcuno che mi somiglia? sembriamo tanti tutti uguali perché siamo kinesi.» ah ecco!!1 Bravo ragazzo, finalmente stava incominciando a dire cose sensate. Ma poi il bodyguard si era accorto della sua parlantina nervosa? Chi mai avrebbe affidato della droga a una persona come lui, dovevano avere una managing terribile. «si infatti! ma lo sai che sei proprio razzista? cioè, spiegami» iniziò ad agitare le mani in aria, evidentemente molto offesa «vedi un asiatico e lo scambi per un altro? lui lo può dire perché è kinese, ma te? V E R G O G N A» scandì ogni parola con un dito puntato sulla schiena del bodyguard, totalmente fuori controllo. Giurava che di solito non era così extra, ma sentiva di aver perso il filo della vita in quel momento. E niente, Maddox nel frattempo era sempre più terrorizzato. Ma che, faceva paura? LEi? E va bene, era un po’ extra, ma c’era di peggio- non immaginava quanto. «no, non spaccio» eh, ma menomale figlio mio. Era più probabile che spacciasse lei, tra i due. «bravo! spacciare è sbagliato» annuì fra sé e sé, le braccia incrociate come un vecchio saggio. E in fondo, un po’ si sentiva uno yoda. Nello spirito, perché fuori era bellissima. «ho davvero la faccia da spacciatore???» oh no. BABY!!!! (insomma.) Gli avrebbe dato un buffetto sulla guancia, ma persino da sbronza era sicura che fosse !!! sbagliato!!! senza consenso. «ma no, che dici! hai una faccia normalissima» ma poi, che faccia avevano gli spacciatori? Non ne aveva idea, ma sicuramente avevano la barba- e il socio non aveva la barba quindi qualcosa non quadrava. Ma nemmeno rotondava. «e si certo che ora entriamo, tanto il malinteso è stato chiarito no?» ma daiii che palleeeee, le toccava proprio sganciare il cash. Il kinese era fortunato che fosse ricca, o dubitava il suo altruismo sarebbe ammontato a quello. Lasciò scivolare una sana quantità di galeoni nella tasca del bodyguard, non mancando di lanciargli un occhiolino. «perfettoooo! CIAO SMACK» si portò via Maddox sotto braccio, rientrando nel locale tramite la porta laterale. Si sentiva già più sobria, tutta quell'aria fredda le aveva fatto bene (male). «ah, ma non ci siamo presentati» oblinder style proprio «sono shiloh abbot! o pitt, dipende dalle circostanze» tese la mano in attesa che gliela stringesse, un sorriso incoraggiante sulle labbra. «dai vieni ti offro un drink, te lo meriti! cosa bevi? analcolico?» lei anche l'acqua dei sottovasi!!!! Quando capitava. Il che non era spesso.

     
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    La confusione di Maddox non aveva mai raggiunto livelli così alti come quella sera in quel vicolo buio. In che senso «le pulizie di casa mia! eh, ho l’uomo delle pulizie sì» ??!! Non era la bugia in sé ad aver confuso lo special, quanto più il fatto che quella sconosciuta stesse mentendo per lui: perché???? Si aspettava forse qualcosa in cambio? Maddox non aveva assolutamente nulla con cui ricambiare quel favore.
    «vedi un asiatico e lo scambi per un altro? lui lo può dire perché è kinese, ma te? V E R G O G N A» ok, OKAY. OKay. Quello era un po’ too much: insultare così l’omone che lo teneva per la collottola gli pareva un po’ controproducente, sai com’è..... «lei sta scherzando ah ah» tentò di distrarre la guardia, gesticolando di fronte alla sua faccia «non si deve vergognare, signor buttafuori, è del tutto normale confondermi con altri ah ah si figuri.... ah. ah Un’occhiata supplichevole, poi, lanciata verso la ragazza: per favore smettila.
    E invece boh, in qualche mistico modo riuscirono ad uscirne.
    (Il mistico modo: cash.)
    Davvero: Maddox non capiva perché la sconosciuta stesse facendo tutto quello. Non era la prima volta che finiva nei guai (e mai per volontà sua, c’è da dirlo) ma era di certo la prima volta che qualcuno si impegnava tanto per aiutarlo ad uscirne. E, di certo, era la prima volta che qualcuno pagava la mazzetta al suo aguzzino.
    «Ma chi sei» il metamorfo era, per un sacco di motivi più che validi, sconvolto. E affascinato. Doveva per forza chiederlo, occhioni a mandorla spalancati e bocca dischiusa in quella domanda incredula. Si era sempre considerato debole ai ragazzi, il Rory, e aveva ben presto capito di essere irrimediabilmente gay ma — cavolo, ora si che aveva una crush. Non così strano, in effetti, una delle sue mille personalità doveva pur amare il gentil sesso, gli pareva impossibile il contrario. Ma lui? Maddox Rory?!? Mai, in vita sua, avrebbe pensato di arrossire di fronte ad una ragazza per motivi diversi dalla paura.
    E non era neppure vero imbarazzo, il suo. Non lo sapeva, cosa fosse. Era tutto molto strano.
    «ah, ma non ci siamo presentati» Maddox, perso nei suoi pensieri, sussultò. «sono shiloh abbot! o pitt, dipende dalle circostanze» «Io sono Maddox,» con riluttanza, perché era pur sempre un caso umano, accettò la mano di Shiloh e la strinse.
    Che poi, “stringere” è davvero un parolone: Mad aveva la stretta di mano meno vigorosa di quella di un bambino. «O Hartley, dipende dalle circostanze Era così nervoso che stava facendo battute stupide che nessuno avrebbe capito, classic Maddox!
    «dai vieni ti offro un drink, te lo meriti! cosa bevi? analcolico?» Non gli passò nemmeno per l’anticamera del cervello di offendersi a quelle parole: in effetti sì, avrebbe gradito un bel drink analcolico. Colorato, ovviamente. «Lo sai che ho l’età legale per bere...?» No che non poteva saperlo, l’altra, avete ragione. Mad si strinse nelle spalle, seguendola all’interno del Fiendfyre. «però sì, analcolico va bene. Sai, non era una bugia quella di prima: dovrei davvero iniziare a lavorare....» si guardò intorno, rivolgendo un cenno alla pista da ballo. «Non hai idea di cosa è in grado di lasciare in giro tutta quella gente.» Come se a Shiloh potesse importare qualcosa delle sue lamentele, eh: ma Maddox era fatto così, purtroppo. «Se- se non vai via, possiamo rimandare a più tardi? Cioè, non devi rimanere. Insomma. Puoi andartene. NON TI STO CACCIANDO. Però dico...cioè.....insomma....dìalbarmanchetimandoioecheoffroiopertesevuoi» e fece per sparire tra la folla: magari quel mare di corpi sudaticci l’avrebbe ingoiato e fatto sparire per sempre. Non male, come fine della sua storia; meglio, certamente, che morire d’imbarazzo!
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    Tutti avevano bisogno di un principe azzurro nelle loro vite, e in quel caso il Fato l’aveva chiamata a calarsi in quel ruolo per quello sconosciuto. Non poteva saperlo, ma gli stava facendo vivere la notte della sua vita. Dopotutto, chi mai poteva vantarsi di aver conosciuto LA Shiloh Abbot e di essere stato salvato da lei. C’era chi avrebbe pagato sangue, e chi effettivamente aveva provato a contattarla per gigs del genere. Se solo Maddox avesse potuto apprezzare, e non essere un ingrato…….si vedeva che non erano tutti come il suo discepolo Baltazar. «Ma chi sei» g-GASP????? Per poco, Shiloh non ebbe un mancamento. Si portò una mano al cuore, gli occhi strabuzzati e l’espressione di una donna MOLTO affronted. Ma dove minchia viveva, ma come osava. «ma come chi sono» assottigliò gli occhi, studiandolo con attenzione clinica da ogni angolo, per capire se stesse mentendo. «shiloh abbot? suona familiare?» e se nemmeno quell’intervento divino fosse servito a qualcosa, beh, era evidente che Maddox non meritava di condividere la sua stessa aria. Oddio, stava diventando Mort Rainey? Un incubo, unread. Un po’ come si era dovuta sciacquare gli occhi con la candeggina dopo aver letto il suo libro, se tale poteva essere definito. Non poteva credere che qualcuno avesse avuto il coraggio di pubblicarlo, ci doveva essere qualcosa di più sotto: deals loschi, qualcuno che aveva dato il culo a qualcun altro. Eh Mort, cosa non si da via per cinque minuti di fama. «Io sono Maddox, o Hartley, dipende dalle circostanze» forse era l’alcol, forse era la mancanza di sonno, ma si lasciò sfuggire una risatina molesta, che prontamente su soppressa sul suo nascere. Quello, o non si sarebbe più fermata. Oddio, ma quindi non era un dito nel culo? Chi l’avrebbe detto, non lei. «Lo sai che ho l’età legale per bere...?» la Abbot lo osservò da capo a piedi con fare critico, allo stesso modo in cui avrebbe studiato un capo di alta moda per definirne il valore. Lei, che quando aveva quindici anni sgattaiolava fuori di scuola per farsi offrire i drink da sconosciuti, se ne intendeva di certe cose. «ah si? non si direbbe» sembrava un minorenne eddai!!!! Non tutti potevano portarli bene come lei, ma Maddox poteva dire di avvicinarsi. A meno che non avesse quarant’anni come quegli attori asiatici, in quel caso doveva estorcergli la lista dei prodotti di skincare. Ma anche quella dei dottori, era certa che qualche punturina qua e là l’avesse fatta. Non era mica il caso che iniziasse anche lei, vero? Portò una mano al viso, palpando le guance, poi il mento, infine la fronte- stava per avere una crisi di mezz’età. Forse era meglio continuare a bere. «Se- se non vai via, possiamo rimandare a più tardi?» portò una mano al mento, assumendo nuovamente la sua posizione naturale: stravaccata al bancone. Almeno da lì poteva provarci con i barman 10/10 would recommend. «ma dove vuoi che vada, maddox» avete visto?? Si era ricordata il suo nome! Tutti punti paradiso per lei, Dio sapeva quanto ne avesse bisogno. «ti aspetto per quel drink, NON DIMENTICO» fu costretta ad urlare alla sua schiena, la mano a sventolare in aria per richiamare la sua attenzione. Non era una minaccia, la sua, ma nel caso se ne fosse dimenticato...lo sarebbe diventata. Ti tengo d'occhio, Martin. Maddox. Whatever.

    sì, senza nessun codice AMEN

    chiusa!
     
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5 replies since 17/8/2022, 15:25   219 views
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