Narah era: in ansia.
Certo, una gran fetta era
ansia bella, di quella che preannunciava un evento importante!! Quello era il suo primo – e ultimo – prom con Gideon, e quando c’era di mezzo lui era sempre tutto un po’ più positivo.
Anni prima, Narah era stata proclamata la reale del ballo con Chels: era stato un momento dolce, di commozione perché pur sospettando l’avessero votata per pietà era stato un riconoscimento, verso di lei che era sempre stata tanto invisibile. Ma… non aveva avuto Gid accanto quando invece avrebbe voluto. Vedere il cambiamento a distanza di tempo la rasserenava, andava a sanare una piccola ferita rimasta aperta da allora.
«Mi fa davvero piacere tu abbia organizzato questo piano,» aveva confessato al ragazzo, un sorriso sulle labbra insolitamente rosse, le gote coperte dal rossore. Per un attimo tenne il fiato sospeso, come chi si ritrovava di fronte alla sua persona sPeCiAlE per la prima volta. Per Nah di sicuro non era la prima, ma le farfalle nello stomaco che il McPherson le scatenava persistevano ancora.
La restante fetta di ansia era perché… be’. Si stava
infiltrando al prom con sembianze false. Da assistente, per giunta.
Con uno studente. Oh, se l’avessero beccata… non osava neppure immaginare. Sarebbero stati motivi sufficienti per licenziarla almeno tre volte – certo, se avesse avuto senso, ma la mente della special iniziava a sconfinare se qualcosa la preoccupava. Quando ci pensava, le pareva di essere sull’orlo del panico – insomma, la Bloodworth non era proprio fatta per le cose illegali o per essere un ninja, non serviva conoscerla chissà quanto per capirlo.
Poi, però, lottava con Gideon per riuscire a mettergli il mascara,
impresa che rubò un sacco di tempo, chiedeva a Jane di prestarle il fondotinta dato che si stava calando nei panni di qualcun altro – ansiogeno quanto divertente. Inusuale e strano, come del resto capitava con lo zampino di Gid e la sua testolina colma di idee (fin troppo.) originali.
«Hai la mentalità del ladro.» Proprio così!!!
«BUGIARDA.» A quel punto Narah si era girata verso Fitz, che aveva annuito con un sospiro da drama queen. Trionfante, la telepate aveva picchiettato con l’indice il naso di Gideon, già vestit
a di tutto punto. Lei aveva optato per un semplice
abito che sperava fosse in tema.
«Visto. Sei un criminale.» «… E tu sei mia complice.» MmMmMmMmhhh.
Vero. Tragicamente vero. Non aveva nulla da ribattere, mannaggia.
Era rischioso, eppure si sentiva
felice sul serio, e per tutto il pomeriggio di preparativi non aveva smesso di sorridere.
«Aaaaaah.» Portò una mano a massaggiarsi la spalla, risentendo della tensione accumulata.
«Ho ancora il mio lavoro!» Sbuffò una risatina, voltandosi verso il ragazzo. L’effetto della pozione era finito ma, mentre lei era stata fortunata con l’abito che ancora le calzava a pennello, il McPherson era stato fortunato a portarsi un cambio, rimpicciolito con un colpo di bacchetta alle dimensioni di un fazzoletto. Non le mancava più di tanto, ma in quei casi la magia era proprio comoda!
Cercò il suo sguardo, le labbra ammorbidite in un sorriso e le dita a sfiorare le sue in una tacita richiesta. Non aveva bisogno del suo permesso per stringergli la mano,
lo sapeva, ma la special si era ripromessa di non mettergli troppe pressioni. Per rispetto, più che per il timore potesse scappare di nuovo da lei. Era una Narah Bloodworth un po’ più matura di qualche anno prima, giusto un
pizzichino più sicura di sé, e di loro, per avere un terrore simile.
Riprese a camminare, calpestando il prato curato del Campo da Quidditch. L’aria era fresca, e lei si sentiva… leggera. Una sensazione che aveva imparato a riconoscere negli ultimi tempi, dopo un’infanzia disastrosa, l’abbandono della sua stessa madre, i laboratori. I bullismo. Prima non aveva avuto molte occasioni per sperimentare quella leggerezza. Adesso, Narah aveva imparato ad accettarla come qualcosa di prezioso.
«È stato mille volte meglio del Wicked Park,» affermò, con un pizzico di fierezza al pensiero di quanto i ragazzi del comitato avessero lavorato per quel prom.
«E la vasca di palline.» Sospirò sognante. Le era rimasta impressa. UN SOGNO. Ma poi vogliamo mettere?? Il loro primo prom insieme, nella stessa location del loro primo appuntamento???? Quella sì che era stata una coincidenza assurda – da inguaribile romantica, Narah aveva avuto il cuoricino sciolto per tutta la sera. Gli unici a sapere della loro cOpErTuRa erano – ovviamente. Li avevano visti prepararsi. – Jane e Fitz
ma anche la squadra corvonero, quindi Nah aveva avuto modo di divertirsi lo stesso coi suoi amici. Era stato proprio BELLO, Narah non lo avrebbe dimenticato. (quel brividino di perdere il lavoro, poi. Ahah.)
Ma, e qui si torna al “Narah Bloodworth è una zolletta di zucchero avvolta da caramelle gommose allo zucchero cosparse di zucchero”, l’aver trascorso l’intero prom con Gid era stata la parte migliore.
«Ti… sei divertito?» Si volse verso di lui, le farfalle a solleticarle lo stomaco nell’incrociare i suoi occhi, di nuovo del loro vero colore, strofinando il pollice sul suo polso in una timida carezza.