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bengali tipton | | 16 y/o | v year | pyrokinesis | ben10 | |
| You're hot, then you're cold, You're a light in the dark. Just you wait and you'll see That you're swimmin' with sharks. | | Affondò entrambe le braccia nelle tiepide acque del Lago Nero, e un rivolo di fumo si alzò verso il cielo. Rimase così ancora per qualche istante prima di tirare fuori le mani dall'acqua e lasciarsi cadere sulla sponda asciutta. Si portò i palmi davanti al viso, quasi temesse di trovarli irrimediabilmente anneriti, ma le apparvero come sempre: bianchi e privi di cicatrici o bruciature. Sospirò, affondando il viso sulle ginocchia strette al petto. Aveva preso l'abitudine di passare i pomeriggi lì per esercitarsi col suo potere senza correre il rischio di dar fuoco a qualcosa, ma sentiva di non aver fatto molti progressi. Era decisamente una frana. In cuor suo, sapeva che il problema partiva solo ed esclusivamente dalla sua testa. Non aveva mai accettato di essere una special, né di essere in grado di manipolare il fuoco e, se lei era la prima a non crederci, chi altro avrebbe dovuto farlo? Riusciva a sentire le parole di Franklyn ancora nelle orecchie, tutte le volte in cui le aveva ripetuto "non ci stai provando davvero" durante i loro allenamenti aka esperimenti col fuoco. L'aveva sempre pensato che il Winston fosse sprecato per il suo ruolo nella security. Sebbene saggio fosse l'ultimo aggettivo a lui ascrivibile, non si poteva certo negare che avesse un modo efficace di motivare la gente a fare le cose: ammorbarle fino allo sfinimento. Con Bengali c'era quasi riuscito; la Tipton aveva innegabilmente fatto dei progressi, ma era ben lontana dal padroneggiare il suo potere in maniera eccellente. Afferrò un sasso dal terreno di fianco a sé, e lo lancio di piatto verso il lago. L'osservo fare un paio di rimbalzi prima di annegare con un "plof" piuttosto patetico. A quel punto, le opzioni erano due: restare lì ad autocommiserarsi, o alzarsi e cercare qualcosa di più produttivo da fare. Si alzò in piedi accompagnata dall'ennesimo sospiro, quindi voltò le spalle al lago per fare ritorno al castello. L'avvicinarsi dell'estate aveva reso l'aria terribilmente umida, e il sudore le aveva appiccicato i capelli sulla nuca. Usò l'elastico che portava sempre al polso per legarsi i capelli in una coda bassa, meditando su come impiegare il resto del pomeriggio. Aveva appena cominciato ad attraversare i cortili di Hogwarts, quando un familiare «BENGALI!!» la raggiunse facendola sobbalzare. L'istante successivo, diverse paia di occhi la stavano fissando. Bengali si fermò, chiuse gli occhi e si chiese per quanto tempo sarebbe dovuta restare in quel modo affinché gli altri potessero crederla morta. Probabilmente troppi, e la cosa non avrebbe fatto altro che gettarle addosso ancora più attenzioni di quelle che avrebbe desiderato. Zero, ne avrebbe volute zero, ma Delilah e il concetto di discrezione erano due mondi tanto lontani quanto sconosciuti. Ciononostante, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un piccolo sorriso. La Parker non era cambiata di una sola virgola dai tempi dell'orfanotrofio, e questo non poteva che renderla felice. Invero, Delilah era un uragano, spesso eccessiva ed a volte persino pericolosa, ma era la stessa Delilah con la quale era cresciuta, e a cui non riusciva a non voler bene. «Ho una marea di piccoli fan impazziti che mi chiedono se ho incendiato un neonato.» lasciò che l'altra le afferrasse il braccio, noncurante del flusso di parole che aveva deciso di scaricarle addosso. «oh, ciao del, mi avevi chiamata? Non ti ho proprio sentita» disse con tono ironico, alludendo al modo decisamente poco silenzioso con cui l'amica aveva cercato di attirare la sua attenzione poco prima. La sottile frecciatina avrebbe spinto Delilah a urlare meno la prossima volta? Ovviamente no, ma era comunque divertente provarci. «Uno mi ha chiesto se potevo bruciargli le dita dei piedi» Bengali sollevò il sopracciglio, perplessa. Poi scelse di non farsi troppe domande. «avresti dovuto dirgli di sì» rispose, trascinandola con sé lontana dagli sguardi ancora incuriositi degli altri studenti «i feticisti pagano un sacco di soldi, potremmo mettere su un business» e chi era lei per rifiutare soldi facili. «Mi pare si chiamasse Joseph» «duh, il grifondoro?» s'infilò in una delle porte d'ingresso del castello, lasciandosi il cortile alle spalle «sono abbastanza sicura di potergli spillare abbastanza monete da poterci pagare l'alcol per il prossimo sabato» l'ultimo, prima delle vacanze estive. Quel pensiero fu in grado di rabbuiarla per un istante, salvo poi tornare a focalizzarsi sulla Parker. Non era entusiasta dell'arrivo dell'estate, perché significava trasferirsi di nuovo a New Hovel e la convivenza con gli altri special non le era mai risultata... facile. Avrebbe preferito tornarsene a casa con Paris, o addirittura all'orfanotrofio con Delilah, ma nessuna delle due era mai stata realmente un'opzione per lei. Il Ministero non le avrebbe certo concesso un permesso speciale soltanto perché non era in grado di relazionarsi in maniera normale con altra gente che non fossero i ben10. «Vuoi bruciargli le mutande? Insomma… se vuoi… se ti va» «penso di volermi risparmiare la visione del suo vermicello in fiamme, ma se tu ci tieni...» sussurrò, scoccando un sorriso amabile a un soffio dal viso della Parker «anche se sono abbastanza certa che esistano modi più convenzionali per spogliare la gente, del» aggiunse senza smettere di sorridere. Se adorava prenderla in giro? Da morire. «in ogni caso, visto che sei in vena di dar fuoco alle cose» una piccolissima lingua di fuoco le avvolse l'indice, poi scivolò tra le sue dita avvolgendole una per una. L'unico trucchetto che fosse mai riuscita ad imparare decentemente in quattro anni da special. «avevo pensato di fare, non so, una torta» seguì con lo sguardo la fiammella, troppo in imbarazzo per sollevare gli occhi sulla Parker «per te e gli altri» ammise, lanciandole un'occhiata veloce «tipo un regalo di addio, ma non davvero di addio. Voglio dire, non stiamo andando in guerra» sorrise nervosamente, facendo muovere ancora per un po' la lingua di fuoco sino a farla estinguere in una scintilla dorata. Tornò quindi a rivolgere il viso verso l'amica «l'idea era di festeggiare il fatto che non potremo più vederci ogni giorno per qualche mese, hai presente?» aveva smesso di camminare, indecisa se trascinare o meno Delilah con sé verso le cucine. «cioè, uau, niente più ben tra i piedi per tutta l'estate, evviva» aggiunse sarcastica, sebbene la cosa non la rallegrasse affatto «e visto che io sono uno schifo in cucina, forse se ci provassimo insieme potremmo riuscire a fare qualcosa di commestibile?» era abbastanza certa che avrebbero provocato ai ben10 un'intossicazione alimentare, ma almeno lo avrebbero fatto col cuore. ♥ | | | | | | | | 1.10 | | | 3.16 | sharks, imagine dragons |
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Edited by dark/energy - 16/9/2022, 18:53
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