[PROM '22] there's only two types of people in the prom

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    Come puoi presentarti alla prom se non piaci a nessuno? Parola per parola, la domanda quasi coincide con quella pensata non appena ha finito di parlare volendosi dimostrare almeno una volta amichevole nei confronti di qualcuno al di fuori di sé stessa, unica fidata compagnia divenuta centro del suo solitario universo completamente privo di stelle capaci di darle una via da seguire illuminando la strada, arrancando nel buio, passo dopo passo, cammina smarrita diretta inesorabilmente verso il proprio futuro, per il quale lavora duramente creando una fine rete di legami, troncati semplicemente tirando la corda, senza nemmeno impiegarci troppa forza talmente era logora, appena questi smettono di avere una certa utilità, neanche un beneficio, lasciando posto al fastidio di essere continuamente interrotti, magari sperando di ricevere una giusta ricompensa per averle dato la mano in quello che vede esclusivamente come un favore giustamente eseguito, che le spettava di diritto percependo la realtà come se avesse un debito da pagare nei suoi confronti. Solamente il suo riflesso la poteva ascoltare quando si rinchiudeva nel suo guscio girando le chiavi per sigillare l'uscio della propria stanza, l'enorme specchio copriva gran parte della parete mostrandole le qualità costantemente negate tanto da sentirsi entusiasta appena ha l'occasione di narrarle aggiungendo particolari su particolari, anche quelli più futili, per rimandare continuamente il momento dove le loro strade momentaneamente si separeranno, lasciando dietro la soddisfazione di aver trovato un nuovo modo per intrattenersi sentendo finalmente la soddisfazione di essere ascoltata, talmente schiava da assumere una maschera incrinata dalla freddezza appena l'argomento cambia venendo messo in secondo piano.
    Eppure quelle parole, predette quasi le avesse lette su una palla di vetro, le danno fastidio. Sente gli angoli degli occhi pizzicare, trattenendo le lacrime massaggia il palmo ancora bruciante dallo schiaffo tirato appena il fratello smise di parlare sperando di cancellargli il sorriso canzonatorio dal volto.
    «Permalosa.»
    Si limita a dire portando la mano sulla guancia, senza tuttavia cambiare espressione. Offesa, girò sui tacchi diretta verso la Sala Comune di Serpeverde, calpestando violentemente il terreno mentre le ciocche, divenute sulle punte di un rosso che sfumava verso il nero, ondeggiavano libere da qualsiasi laccetto o mollettina.
    «Forse ho un po' esagerato, scusami»
    Al borbottio ben distinto si susseguì la corsa per raggiungerla, ma lei semplicemente affrettò, senza nemmeno degnarsi di rispondergli o insultarlo, mantenendo invariata la distanza.
    «Ho detto che mi dispiace, torna qui maledetta piscialetto!»
    Questa volta si voltò per lanciargli un'occhiataccia, prima di dire la parola d'ordine per mettere ancora una volta un muro a separarla da qualsiasi contatto, approfittandosene della differenza di Casa.

    Optare per un semplice vestitino nero, abbastanza leggero perché non voleva cuocersi, era una scelta davvero strana per chi voleva farsi notare. Non sapeva chi voleva rivolgerle la parola, chi potrebbe invitarla a prendere torte sporcando la sua bellissima faccia truccata con tanta cura e tanto ammmore o qualsiasi stramba attività offerta dalla prom.
    «Vado a prendermi un gelato» borbottò rivolta più a sé stessa che ad altri.
    I don't trust nobody and nobody trusts me
    I'll be the actress starring
    in your bad dreams


    41afs4Sne3L._SL500_
    Credo che questo sia abbastanza Anni 50

    Nel dubbio, si va a prendere un gelato
     
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    barry skylinski & gigio linguini
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    gigio si era tutto agghindato, no?
    jeans stretto nei punti giusti, magliettina bianca della salute a mezze maniche, giubbotto di pelle che se si arrischiava ad uscire prima del tramonto finiva come un qualunque vampiro sotto la luce del sole.. cioè, aveva persino usato il gel per i capelli, ok?
    poi alla reunion di famiglia pre-prom (l'hanno fatta, per me è canon.) aveva visto quella merda di Lollo vestito uguale a lui — un: «e che due palle» gli era uscito sentitamente dal corazón, e per cambiare strategia outfit ci aveva messo un'altra mezz'ora.
    ecco spiegato perché all'appuntamento con swaggino era arrivato quasi in ritardo: dieci minuti li aveva recuperati grazie a Spirit, santa topa, che gli aveva dato un passaggio in troppa prima di tornare da giacomino per l'ultima tirata a lucido. sembrava ieri che il più piccolo dei Linguini aveva portato a casa la panteganina, il tempo volava davvero troppo in fretta.
    «non guardarmi così, swaggy» che poi era come lo guardava sempre: sopracciglio inarcato in modo giudicante, labbra arricciate, il mento sollevato per darsi un tono — agli occhi dell'italiano si trattava di love language puro e semplice «ho dovuto cambiarmi all'ultimo, mica potevo venire al prom vestito come Lollo» anche gigio linguini aveva dei limiti. tanti, ok. metteva paletti un po ovunque, il buon JJ, ma (dopo lo scudetto del Milan) con l'avvicinarsi dell'estate e delle vacanze a Canosa persino lui finiva per lasciarsi andare; difatti sorrise, agganciando swag sotto il braccio con il proprio «andiamo swaggy, dobbiamo fare un sacco di foto per livy.. mi manca» e sull'onda della nostalgia afferrò il compagno con il braccio libero attorno al collo, stringendoselo vicino vicino, iridi verde acqua rivolte al cielo sfumato di viola e arancione «il primo limone sarà per te, Sullivan hawkins» e soffió un bacio alla luna.

    cosa
    cosa.


    «la tipa di tuo cugino fa la sua figura, in effetti» barrow skylinski, nella classica tenuta da rikko degli anni 50 con tessera del country Club, piegò leggermente la testa, indicando con il mento il trio composto da Dwight Linguini, Dylan Kane e Spirit «quoto. poi ho sempre avuto un debole per le rosse» una risposta singolare, quella di Lucrezia.
    di fronte alla quale Barry inarcó un sopracciglio, interdetto, prima di rendersi conto dell'errore «ho detto tipa? volevo dire topa. scusa, lo xiaomi non accetta certi termini volgari» però poi ti corregge sbarrano con sborrano a tradimento, mh mh «ma anche l'outfit della Kane non è male» perché si, Barry e Lux stavano facendo esattamente quello che si fa quando ci sono gli Oscars: collegarsi due ore prima per giudicare gli abiti e poi spegnere la tv quando inizia la cerimonia ufficiale.
    solo che in quel caso toccava ad entrambi partecipare anche al dopo, cosa che Barry aveva messo in conto di superare con una cospicua quantità di alcol — si era persino portato dietro una piccola fiaschetta infilata nella tasca posteriore dei pantaloni con la piega (rigorosamente al ginocchio), per le emergenze. «passami quella macchinetta, Fitzgerald, ci penso io» era il suo ultimo prom, il suo ultimo anno, poteva anche fare uno sforzo e rendersi utile; fece cenno alla special di passargli la polaroid, scattando qualche foto a lei e Kaz — per prenderli insieme nell'inquadratura ci voleva un esperto, e Barry era quell'esperto. quando nel tuo gruppo ci sono due nani si fa di necessità virtù (ciao Joey, ciao Sersha vvb ❤) «é un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo» commentò, restituendo l'apparecchio magico a Fitz, tornando a voltarsi verso la Linguini «quindi il programma é che ci ubriachiamo poi andiamo sull'ottovolante per vomitare l'anima addosso alla gente?» chiese, con un accenno di sorriso.
    se doveva concludere, voleva farlo in bellezza.
    «ma stiamo lontano dal tiro a segno: cigei mi ha già accecato tre volte e Sersha con un'arma in mano è pericolosa» ma anche senza arma in mano, tbh. e mentre attendeva una risposta da parte di lux, Barrow sollevò il braccio destro per mimare un high five volante in direzione di Joey e Mac, intenti a farsi deturpare la pelle da quegli sgagni incompetenti che i prof avevano costretto al banco dei trasferelli «ohi, Moonarie! dopo andiamo a rompere i coglioni a Sandy? pare lo abbiano messo ai lavori forzati come clown giocoliere» cosa non si fa per evitare la bocciatura, oh.


    Baby, someday, when
    high school is done Somehow, someway,
    our two worlds will be one


    gigio: si fa portare da Spirit a different lodge, prende swaggy e basta. non sono ancora al prom!

    Barry: è già al prom con lux, giudicano la gente, fa le foto a Fitz e famiglia, parla con Joey (e saluta mac)
    trasferello:
    IMG-20220716-150055


    Edited by yeet! - 16/7/2022, 15:02
     
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    Era sinceramente fiero del suo nuovo tatuaggio. Non lo avrebbe mai fatto sul serio (troppo... colorato. e i tatuaggi in posti visibili come le braccia erano pericolosi se rischiavi di uccidere qualcuno e doverti nascondere cambiando identità) (cosa? cosa) (il tuatuaggio corvo col fulmine non contava era piccino!!!), ma per quella serata andava bene tenerlo. Un bacino al cielo a Chel e Bells, le pensava forte forte !!!!!!
    Alzando lo sguardo vide Barry con una Linguini, e mosse la mano in risposta al saluto, già sentendosi un po' più felice della presenza di un freaks - l'unico per altro che non terrorizzava totalmente i suoi compagni di squadra, essendo anche lui nel team corvonero (almeno fino ai MAGO). Ogni volta che ci pensava, si emozionava un po': unire parte dei suoi gruppi di amici era stato... carino. Non è che i freaks e i corvi non si conoscessero, ovviamente, ma era difficile passare del tempo tutti insieme, nonostante le infinite volte che Joey avesse provato a invitare gli uni agli allenamenti, e gli altri a farsi o picchiare gente random. Non era facile mettere d'accordo tutti... Per un attimo sentì di nuovo il terrorire di perderli dopo il diploma, ma scacciò l'idea.
    «ohi, Moonarie! dopo andiamo a rompere i coglioni a Sandy? pare lo abbiano messo ai lavori forzati come clown giocoliere»
    AH ecco dov'era.
    Non poteva dire di esserci rimasto male che sandy non gli avesse chiesto di andare insieme di nuovo, perchè aveva già deciso che avrebbe chiesto lui a Mac se non fosse avvenuto il contrario, ma per lo meno sperava di vederlo, farci due parole, vedere come si sarebbe agghindato (in modo stupido, sicuramente; non vedeva l'ora di sfotterlo e farsi chiedere perchè si fosse vestito come al solito per spiegargli che era un ignorante del cazzo e quella era CHIARAMENTE una divisa anni 50 e sandy avrebbe sorriso dicendo qualche puttanata e joey sarebbe stato abbastanza veloce da pensare a qualcosa per rispondere piccatamente e farlo ridere-).
    «è nel suo habitat naturale, insomma» rispose deadpan. Piccola pausa. «perchè è un clown.» così, a brucio. Grazie Fanny, ragazzina corvonero che gli insegnava questo genere di risposte savage (seppur dovesse ancora capire che spiegarle, le rendeva meno divertenti; lui lo trovava utile, avrebbe voluto sempre la spiegazione delle battute altrui).
    The future is bulletproof, The aftermath is secondary. It's time to do it now
    and do it loud! Killjoys, make some noise!



    VESTITO: divisa da quidditch anni 50

    primo post) arriva alla festa da solo, va all'ingresso a parlare con mac (e i derby? siete lì o no), e si fa un trasferello

    secondo post) risponde a barry
     
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    Erisha Byrne
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    Dopo la crisi di nervi di poco prima e il momento cute (ciao mac noi tvb) Erisha aveva l’animo in pace, era infatti allegra e non vedeva l’ora di vedere Romolo in veste anni 50, era sognante infatti, come del resto ogni volta che si parlava del grifondoro; non finì nemmeno di formulare quel pensiero, perché ad interrompere le fantasie fu un fischio «ah, però.» Erisha automaticamente sorrise ammirandolo e trovandolo semplicemente… «Stai una favola.» ecco, una favola «anche tu» si staccò con le spalle che erano poggiate al muro dietro di se, avvicinandoglisi «stai una favola» era sicura che fra i cugini lui fosse quello che stava meglio, vestito in quel modo (scusaci Gigio, ma erisha ha occhi solo per il suo romano e romanista); afferrò il braccio che il ragazzo le aveva porto, per la prima volta senza arrossire, ma poi venne condannata da quel gesto che per la prima volta lui faceva nei suoi confronti, portò infatti la mano libera dove le labbra di romolo si erano posate poco prima sentendo la pelle scura scottare leggermente, menomale che romolo decise di parlarle perché probabilmente senza distrazioni le sarebbe andato in pappa il cervello «ho il giacchetto di pelle nascosto nella tasca dei jeans, non chiedermi come ce l'hanno fatto entrare ma c'è» a quel punto Erisha ridacchiò leggermente portando le dita della mano destra sotto il naso, come galateo voleva, si fermò solo per dirgli «Grazie per averci pensato » lo guardò con uno sguardo (da sottona) innamorato «se hai freddo» quando sono di fianco a te? mai sarebbe stata la risposta giusta, visto che ad ogni minimo gesto al quale non era abituata erisha sembrava andare in iper ventilazione «ci penso io» a quel punto il sorriso si affievolì in un’espressione più… dolce, se infatti il cuore non le batteva all’impazzata come poco prima, adesso le doleva per la tenerezza «Sei un amore » gli disse mentre gli stringeva leggermente il braccio, e si stringeva più a lui «andiamo? »
    E quando arrivarono lì fuori, pronti a consegnare il biglietto e ad entrare, iniziò a sentirsi nervosa, era uno dei pochi eventi dove c’erano più di due persone della sua età a cui partecipava, romolo le prese la mano e lei non esitò un’attimo ad intrecciare le proprie dita con quelle dell’italiano «emozionata?» erisha gli strinse la mano rivolgendogli un sorriso leggermente tirato «un pochino » avanzarono e, finalmente, riuscirono ad entrare «sembra di esser tornati al nostro primo appuntamento » disse, senza pensare, mentre si guardava intorno meravigliata dalla quantità di attrazioni che c’erano «cosa vuoi fare per prima? » chiese mentre sventolava la mano, quella libera dalle dita di romolo, verso mac e gli altri, sorridente come non lo era mai stata.

    But you’re just so cool
    Run your hands through your hair
    Absent mindedly makin’ me want you


    arriva con Romolo al prom, gli chiede cosa vuole fare per prima e poi saluta mac e gli altri (non ricordo chi l’avesse salutata oltre lui SCUSATE)


    Edited by Melanie~ - 19/7/2022, 20:20
     
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    Liz Monrique & Doris Hollins
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    Liz, nella sua (per ora 🤘🏻🤘🏻) breve vita, aveva avuto tanti problemi: a partire dalla famiglia orribile per finire alla dipendenza dalle droghe, insomma, non proprio una cosa tranquilla; nonostante ciò non aveva mai provato l’ebrezza del non avere niente da mettere, quello stupido ballo di fine anno la stava mettendo a dura prova, in primis era stata costretta a creare una playlist con delle canzoni anni 50, alcune per fortuna (ringraziamo tik tok per questo) erano orecchiabili, ma dopo aver remixato “tu sei la mia vita” sotto richiesta anonima non si stupiva più di nulla, ed ora si ritrovava senza uno straccio d’idea per l’outfit.
    Dopo essere stata per quasi un’ora dinnanzi all’armadio, con il trucco già perfetto ed i capelli di fatto già lisci come spaghetti, decise di optare per quello che le veniva meglio: il caos;
    non era pur vero che sandy nella seconda parte della commedia si fosse completamente vestita in pelle per riconquistare quello stupido di Danny, lo avrebbe fatto anche lei: ma ovviamente a modo suo.
    Quando,vestita di tutto punto, fece la sua entrata trionfale in sala comune, dove la aspettava il suo accompagnatore, quest’ultimo cominciò inevitabilmente a rompere le palle «con comodo, eh» Liz sbuffò, ed alzò gli occhi al cielo «da sobrio mi dai il voltastomaco» esplicativa, no?
    Quando arrivarono alla festa, parecchi sguardi erano puntati su di loro, allora liz iniziò a preoccuparsi «ma secondo te sto rompendo troppo il dress-code, bebè problematica alla quale non aveva dato peso quando aveva indossato quegli short in pelle, una maglia scollatissima ed una giacca in pelle per completare il tutto, intanto chiese aiuto ad un primino per fare un trasferello, figurarsi, non sapeva cosa volesse dire disegnare «dimmi che hai portato dell’alcol» Liz scosse il capo guardandolo con la coda dell’occhio «se inizi a bere ora come arriverai dalla tua bella dopo la festa?» da quando aveva saputo che il suo piano da cupido aveva funzionato alla perfezione non faceva altro che prenderlo in giro per quando fosse diventato sottone, ritirò il braccio ringraziando il primino, poi frugò nelle tasche della giacca e con due dita afferrò la sua solita bustina dal contenuto magico, mostrandola al ragazzo «ho portato di meglio» sorrise afferrandogli il braccio e tirandolo con se all’interno della fiera «rendiamo questa festa interessante, dai.»


    Doris Hollins, dopo la proposta di Costas, aveva passato a barrare sul calendario ogni singolo giorno che la divideva dal grande evento, dopo aver raccontato alla sorella ed a Gaylord (che le aveva detto di rifiutare, ma troppo tardi) si era affrettata a trovare un vestito adatto per quella che sarebbe stata la serata dei suoi sogni, sua sorella sapendo quanto ci tenesse le aveva spedito ciò che Doris aveva definito il regalo più bello di sempre.
    Ora, si guardava allo specchio, e si sentiva per la prima volta bellissima, i capelli erano opera di un accurato e sapiente lavoro di piastra babbano, per quanto più difficili quei metodi erano i più efficaci, ed il trucco era quelli che faceva di solito, semplice ma d’impatto, il vestito bianco era accompagnato da un nastro ai capelli del medesimo colore e delle converse di un giallo sbiadito, che forse stonavano con l’outfit, ma Doris non avrebbe mai potuto indossare i tacchi: avrebbe corso il rischio di sembrare un t-rex per tutta la sera, e non ci teneva affatto.
    Dopo l’ultimo sguardo allo specchio si era recata alle scale dell’ingresso, il luogo dell’incontro prestabilito, notando di essere in anticipo.
    Ora c’era solo da aspettare costas, sempre che non le avesse dato buca.

    With a taste of a poison paradise
    I'm addicted to you
    Don't you know that you're toxic?


    trasferello liz sono incapace e non l’ho disegnato l’ho trovato qui
    outfit liz
    outfit doris

    Liz prende lapo (letteralmente) e va alla festa dove si fa il trasferello
    Doris aspetta costas davanti le scale dell’ingresso.
     
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    Guardò, arcuando pigro un sopracciglio, la scritta rimasta impressa sul retro del trasferello, scegliendo di sopprimere la bestiale parte di sé che gli ricordava quanto poco gli piacesse seguire le regole o accomodare gli ordini. Per una sera, per mezza volta, voleva permettersi di essere quanto più umano possibile – decente, persino.
    Almeno per i suoi standard.
    Schioccò le labbra ai ragazzini dietro lo stand, osservandoli ancora ben dopo averli superati. I movimenti rigidi, la schiena ben dritta, gli occhi che sembravano incapaci di soffermarsi su qualcosa troppo a lungo prima di venire attirati da altro – ricordava cosa si provasse, ad essere una matricola di Hogwarts. Non aveva mai potuto permettersi di esserlo così liberamente, vulnerabile come un giunco che una volta piegato non tornasse più alla propria rigidezza, ma non li avrebbe odiati solamente perché possedevano qualcosa che a lui non era stato concesso: ci avrebbe pensato qualcun altro, ad odiarli.
    E cambiarli e rompere, fino a che fra sette anni, se ci fossero arrivati, non sarebbero stati loro quelli a bisbigliare bu ad altre matricole. Il ciclo della vita.
    «io li butterai nella vasca delle palline, chissà se ne escono» Oddly specific. Con un guizzo divertito delle labbra, CJ seguì l’attenzione della Kavinsky presso quella che sembrava a tutti gli effetti una vasca, ma grande e più colorata (insomma: la vasca che Sunday aveva alla magione dei 13 dove scioglieva più bombe d’acqua possibili così poteva “profumare come amortentia, qualcosa di diverso per tutti!”). «anche» la notte era giovane (luglio un po’ meno #ehsara, come passa il tempo quando si muore) ed era certo che ad un qualche punto della serata non avrebbe resistito dal tentare di affogare lo Skylinski: solitamente si tratteneva perché era fragilino, c’era il rischio che ci tirasse sul serio le cuoia.
    Been there, done that.
    Non fece una piega quando le dita di Sersha si strinsero attorno al suo braccio guidandolo all’interno della fiera, e non perché si fidasse ciecamente di lei - cj non si fidava da nessuno - ma perché sapeva che ovunque ella volesse andare, l’avrebbe seguita comunque: tanto valeva lasciarle l’illusione che essere seguita fosse una sua scelta. «vieni, ti vinco qualcosa» Fu all’incirca a quel punto, assottigliando iridi verdi giada sullo stand presso il quale si era fermata la Kavinsky, che CJ Knowles sorrise. Un sorriso leggero, brillante e terribile, con una piega implicita nelle labbra a differenziarlo da minaccia a promessa. Già detto fosse il suo ultimo anno? Già detto, fossero gli stracazzo di freaks? Afferrò uno degli archetti in plastica (ndt: dai, mi sembra strano ci siano delle pistole, sono pur sempre maghi, ancora credono in archi e balestre come i vichinghi) infilando in tasca una manciata di freccette, di quelle che scattavano con il meccanismo della balestrina e sferzavano rapide la superficie delle lattine. Insomma, non era pericoloso usarle contro le persone.
    Solo seccante e doloroso.
    Come i Cranemort. «chi colpisce più compagni vince. Inizio io» puntò la balestrina sulla sagoma ominous di Joey. Premette il grilletto.
    Lo mancò. Corrugò le sopracciglia offeso. «cresci, piccolo bastardo» gridò, mano a coppa attorno alla bocca.
    Tonight I'll be your naughty girl
    I'm callin' all my girls
    We're gonna turn this party out


    parla solo con sersha (e con joey). inizia a sparare frecce ai suoi compagni. il gioco è colpirne di più
    DADI: 1-5 siete salvi
    6-10 colpiti e affondati

    GAME ON

    CJ: 0
    SERSHA:


    ho fatto 3 su joey. nano infame.
     
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    Non era bros before hoes? No? L’aveva inventata solo per decidere che il suo amore per i suoi compagni fosse legittimo quanto quello romantico? Duh. Bummer. Erisha l’aveva completamente ignorato, agitando appena le dita in uno sfarfallio distratto ed infatuato che lascio l’Hale con diverse domande, procedendo con il suo accompagnatore verso l’interno della festa, ed abbandonandolo al suo destino.
    Se solo non fosse stata così… felice, forse un po l’avrebbe odiata.
    (No, impossibile)
    Rivolse un mezzo sorriso di cortesia ai ragazzini del primo anno allo stand dei tatuaggi, che lo osservavano come se si sentissero imbarazzati per lui (con giusta causa) ed al contempo avessero troppo paura per guardarlo direttamente, il che era… letteralmente una prima volta, nella vita di Mac Hale. Suscitava tante cose, raramente positive, ma paura? Doveva essere proprio difficile avere dodici anni. «posso...mh» si schiarì la voce, corrugando le sopracciglia ed infilando un dito nel colletto bianco dell’abito. «aiutarvi? se...vi va?» Lo guardarono senza proferire parola, in quel modo inquietante che gli esseri umani riuscivano ad esprimere solo prima di colpire la pubertà (poi diventavano solo strani, o maniaci in erba), ed il Corvonero spostò nervosamente il peso da un piede all’altro. «ci sono...uh. Persone…?» con una nota di disperazione nello sguardo argento, riuscì ad incrociare gli occhi di una ragazzina meno ostile – o impassibile – degli altri, che quasi – quasi – ricambiò il suo sorriso. «ok…? ok» non era mai stato il tipo da rimanere a guardare, sentendosi profondamente a disagio quand’erano gli altri a fare qualcosa per lui. C’era un motivo se riportava le tazzine al bancone del bar (.) e sistemava le sedie (.) e raccoglieva i piatti per il cameriere.
    Quindi si mise a fare tatuaggi alla gente insieme alle matricole, come qualunque altro ragazzo del settimo anno avrebbe fatto al suo ultimo ballo studentesco.
    «mi ricorda da dove vieni tu»
    «gesù»
    (anche)
    Si era un po’ alienato? Si era un po’ alienato, perché era troppo sobrio e lucido per affrontare un qualsiasi contesto sociale senza potersi spegnere (e non riaccendere), e poteva o meno aver sobbalzato rovinando il trasferello di un ragazzo del sesto anno («scusa, uh, possiamo rifarlo…?») ma chi era lui per giudicare? Rivolse al Cap un sorriso dubbioso, aggrottando entrambe le sopracciglia ed indicando con il capo la fiera alle proprie spalle. «ricordiamo una bodie diversa» salutò i suoi amiki di trasferello (tutti ben felici di liberarsene. Giustamente) facendo il giro dello stand per avvicinarsi a Joey. «la divisa mi va. grazie» Annuì, guardando un punto imprecisato al cielo, lasciando che le luci offuscassero il lieve rossore alle guance. Beh? Sappiamo tutti che avesse un praise kink (still no homo tho. Joey gli aveva detto di avere una cotta, e battendo le nocche sull’armadietto Mac se n’era semplicemente andato, perché shapeva cosa intendeva - o voleva credere di saperlo, che funzionava uguale) «ho un’altra cosa per te» aprì la sua bibbietta, prendendo un santino da offrire a Joey.
    Lui aveva Willow e Kiel, notoriamente assenti (inganno...slealtà…) così da portarli con sé ovunque; non era neanche una mossa alla hallie quella di offrire la foto di Sandy al Corvonero, perché era Il Freak Mancante. «la barry barbabietola?» non era facile giustificare ad alta voce i propri sconnessi schemi mentali.
    Infatti non lo fece.
    «vuoi andare da qualche parte?»
    Lo guardò di nuovo incuriosito. Si conoscevano da… anni. Avrebbe dovuto sapere che a quella domanda, ci fossero solo un paio di risposte corrette (a casa; al creatore).
    Forse non era stata una scelta saggia, quella di andare al prom. Disegnò distratti cerchi per terra con la scarpa, mordendo nervosamente l’interno della guancia. Vibrava ancora un po’ di muto nervosismo, Mac, quando offrì il braccio alla sua amika per il trasferello.
    Poi Lesse TM.
    Cioè. Ma davvero.
    «sfida qualcuno al tiro dei pugni» lesse atono, perché la mancanza di un inflessione era quello che la frase meritava. Roteò gli occhi sulla ragazza, che si strinse nelle spalle con un ghigno tutti denti. Schioccò la lingua sul palato, procedendo all’interno del ballo. Probabilmente da qualche parte c’era attrezzatura apposita.
    Quindi
    «vuoi prendere a pugni qualcosa?» pausa.
    Abbassò il tono della voce. «o qualcuno»
    softly. «me» meglio da Joey che da altri.
    «ohi, Moonarie! dopo andiamo a rompere i coglioni a Sandy? pare lo abbiano messo ai lavori forzati come clown giocoliere» Il sorriso che rivolse a Barry, fu improvvisamente avvolto dal dubbio – dubbio che rimbalzò, con una leggera nota di panico, su Joey. «willow» bisbigliò solamente. Era preoccupato che fosse in giro vestita da pagliaccio, con una lacrima appesa alla guancia, ad accoltellare gente? Sì. Se Sandy era stato messo a lavorare lì, perché non anche la Beckham? Era sus, che non ci fosse. «è nel suo habitat naturale, insomma. perchè è un clown.»
    Pausa. Pausa. Pausa. Il sorriso sulle labbra dell’Hale era genuino, morbido ed affettuoso. Lo volse verso lo Skylinski con un «ovviamente non è merito mio» perché qualcuno doveva essere l’ovvio nella situazione – se non lo era Joey, l’avrebbe fatto lui.
    E dato che non sapeva cosa fare (con le mani. Con le braccia. Con se stesso) si schiarì ancora la voce, spostando gli occhi da Joey, a Barry, a Lucrezia (Lux, ti chiami Lucrezia? Dubbio) «volete qualcosa da bere?» lui sì, quindi qualcuno dica di sì e lo tolga dal suo tormento.
    (ed è a questo punto che CJ cerca di colpire Joey, immagino. Per senso pratico)
    Seen any miracles lately?
    They hardly ever come along
    I need a miracle, baby


    fa i trasferelli per un po' con le matricole, parla con joey
    e barry
    e lux
    e chiede se vogliono bere
    canon che will e euge abbiano già fatto il loro dovere. ESTRAIAMO IL TASSO ALCOLICO!!!!
     
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    Posò con delicatezza il diadema sulla testa di Fitz, dita nervosamente tramanti, senza smettere un secondo di sorridere. «sei bellissima» lo disse come un dato di fatto, non stupito dal fatto che lo fosse – lo era sempre, il suo compito era quello di ricordarglielo. - con un tono ammirato e reverente. Le porse il braccio, perché così si faceva, salutando (Clay e Bro) il pubblico agitando la mano come la Queen Betty per fare la loro entrata trionfale al prom di fine anno.

    «foto»
    «FOTO» e sì, prevedibilmente, Kaz era pronto, un’espressione orgogliosa e smagliante che avrebbe reso fiero Barney Stinson. Non era mai successo che Kaz Oh venisse male in una foto, e non avrebbe cominciato quel giorno. Quando Barry ridiede loro la macchinetta, Kaz non la prese, indicando se stesso e Fitz: pensava forse che una solo foto bastasse? Voleva UNO SHOOT! MINIMO! E, come Fitz, voleva essere in ogni foto dei presenti, così che nessuno mai potesse dimenticarsi di (lo spilungone vestito da principe azzurro) lui. «ti piace? Ci sono un sacco di attività e attrazioni, e stand per mangiare, e anche uno ship spotted (!!!) andiamoci» per le Depark, ma anche banalmente per seminare il caos – o aiutare Polgy nelle sue missioni. Dylan aveva come guru le hallie, ma il suo unico mito ispiratore era un cacciavite giallo.
    Che insomma. Classic Kaz.
    Non si rese conto di aver preso la mano di Fitz nella propria, finché spostandosi non sentì il suo peso specifico. Abbassò lo sguardo. Lo tenne lì, imbarazzato ed impacciato, sentendo le guance andare a fuoco e la bocca farsi più asciutta. «oh. Uhm. Non volevo scusa GUARDA DELLE PALLINE» lancia una pallina addosso a Fitz. CHE SIA LA PALLINA MAGIKA? DAI FITZ ESTRAITI UN EFFETTO!
    Fu più o meno a quel punto che sentì strilli acuti che avrebbe riconosciuto ovunque. Roteò il capo alla velocità della luce (letteralmente.) puntando lo sguardo su «depark» e «un topone» ma soprattutto, il più sconvolto di tutti, «DYLAN?»
    I wish that I could be like the cool kids
    Cause all the cool kids,
    they seem to fit in


    parla con fitz!! fa foto!! le dice di andare allo spot shipped!!! e le lancia una pallina magica addosso dalla vasca. poi saluta (kinda. da lontano. diciamo che le vede) le depark + dylan + topo (scusa giacomino le priorità!!! UN BACINO)
     
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    Delilah Benjamine Parker
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    Delilah Benjamine Parker era confusa.
    Certo, di solito era confusa come stile di vita, visto che di lineare in ciò che faceva non c’era un bel niente, lo aveva, e avevano quelli intorno a lei, capito da quando a 5 anni si era tagliata la frangia con quelle stupide forbici dalla punta arrotondata per evitare di essere uguale alle altre bambine dell’ orfanotrofio.
    Era stato utile? assolutamente no, visto che si era guadagnata ben 3 giorni di punizione per quella stupidaggine, ma aveva dimostrato per la prima volta a se stessa di poter fare qualcosa anche se qualcuno, in quel caso le suore di quello stupido posto, lo negava.
    Ed infatti, cosa ci faceva una ragazza del quarto, che quasi nessuno conosceva tra l’altro, anno al prom? era quella la domanda che si facevano tutti, e a cui lei nemmeno aveva una risposta: che ci faceva lì? semplicemente era stata invitata, persino in grande stile, ed aveva accettato.
    Nonostante ciò, si sentiva un pesce fuor d’acqua, il tema di quello stupido ballo era anni 50 e lei chiedendo a Paris cosa avrebbe potuto indossare non aveva ricevuto risposte, di mettere la gonna non se ne parlava, neanche morta aveva affermato inorridita alla vista di un vestito con più tulle che stoffa, ed alla fine aveva optato per dei pantaloni dal taglio maschile, una camicia, ed una cravatta dal nodo un po’ storto, visto che Paris pur essendo un maledetto corvonero non sapeva rendersi utile nemmeno con quello, i capelli per la prima volta erano liberi da costrizioni come elastici o mollette, ma erano tenuti al naturale, e sul viso di diverso, rispetto al suo aspetto quotidiano, aveva un filo di mascara che contornava gli occhi chiari.
    Seduta in sala comune attendeva Sorta, e si chiedeva come sarebbe stata vestita, visto che rispetto a lei si vestiva in modo decente; con le gambe incrociate, dondolava il piede dinnanzi in segno di impazienza «Se fra cinque minuti non arriva torno in camera.» a fumare, probabilmente, visto che le stava venendo una crisi di nervi perché non toccava una sigaretta da più di mezz’ora.


    Guess I was just another pit stop
    'Til you made up your mind
    You just wasted my time


    Aspetta Sorta in sala comune
     
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    «Remember this feeling. This is the
    moment you stop being the rabbit»

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    «ricordiamo una bodie diversa»
    Si guardò in giro. No, certo: neanche alla sagra della barbabietola c'era tutta quella gente e tutto quel rumore. Ma l'aria vintage era quella, no? L'aria di festa, di tranquillità, di non essere pressato dall'idea di qualcuno che ti sta inseguendo per rendere la tua vita un disastro. «ti manca?» a brucio. Non credeva di averglielo mai chiesto. Tornò a fissarlo, cercando di ricordare la vita di mac prima di hogwarts. Era stato felice? Lo ricordava sorridente, mentre imparava gli incantesimi, ma per quanto ne sapeva, l'Hale odiava quel posto tanto quanto quello da cui Run l'aveva portato via. Non a tutti importava niente delle persone intorno a loro quanto a Joey.
    Abbassò lo sguardo, e le parole successive furono un sussurro rapido: «a me un po' manca»
    Non c'era barry, non c'era il quidditch - ma c'era tranquillità, non c'erano leggi del cazzo sul collo, non c'erano non c'era l'ansia per il futuro, il passato. C'era solo il presente, solo imparare lo spagnolo con floyd, aiutarlo in panetteria, andare a correre ed allenarsi, le serate al cimitero. Non gli piaceva tutto di bodie, ovviamente, ma qualcosa? Ma come lo aveva fatto sentire?Ma la libertà?
    Finse di non aver detto nulla, allungando il braccio ai primini per farsi fare il tatuggio delle arpie.
    «ho un’altra cosa per te» guardò la foto che mac gli porgeva. «la barry barbabietola?»
    Con una sensazione di calore piacevole al petto sorrise, prendendo il santino di sandy, grato che Mac lo conoscesse così bene - sapendo anche i loro altarini e tormentoni. Ecco perchè gli piaceva uscire con lui, ecco perchè era facile, perchè doveva essere una cotta. «io non ti ho regalato nulla» non la divisa per i post-diploma!corvonero, non foto. «posso fare qualcosa per te?»
    (sparire) (andarsene) (portarlo via di lì)
    La scritta apparsa sul tatuaggio lo distrasse di nuovo. Lesse confuso alzando poi gli occhi per cercare i suddetti cigni che doveva pescare per vincere un buono a quo vadis town. C'erano negozi carini lì, non male come premio.
    «sfida qualcuno al tiro dei pugni»
    cosa .
    era quello che voleva facesse per lui? «ok.» no, non notò il tono deadpan.
    «vuoi prendere a pugni qualcosa? ...o qualcuno» .... «me»
    si strinse nelle spalle.

    ARRIVA BARRY !!!
    Willow vestita da clown in giro? ne sarebbe stata felice. Joey non capiva l'attrattiva divertente dei clown (era psicopatico ma non così tanto) ma non gli era difficile immaginarli come personaggi horror.
    «volete qualcosa da bere?»
    Chissà se barruly era fatto come una pigna, e bere l'avrebbe mandato in coma.
    Non aveva sete (anche se magari qualcosa di corretto lo avrebbe fatto sentire più normale) ma per fare qualcosa, poteva starci-
    una freccetta gli volò sopra la testa.
    «cresci, piccolo bastardo»
    Strinse gli occhi verso CJ, alzando un eloquente dito medio. «cresci tu la tua mira di merda» cosa? non aveva senso? vabbè.
    Mac aveva chiesto se volesse prendere a pugni qualcuno, no? «picchiamo CJ e kavinsky» - poi si ricordò con chi stava parlando.
    Forse era meglio non uccidere mac al loro primo appuntamento.
    «o andiamo a rubare i cigni»
    e decido io che da qualche parte si incamminano. Da bere? Cigni? tirare pugni? La prima cosa sulla strada.
    The future is bulletproof, The aftermath is secondary. It's time to do it now
    and do it loud! Killjoys, make some noise!



    VESTITO: divisa da quidditch anni 50

    1) arriva alla festa da solo, va all'ingresso a parlare con mac (e i derby? siete lì o no), e si fa un trasferello
    2) risponde a barry

    3) risponde a mac prendendo la fotina, legge il tatuaggio, risponde a CJ, e con barry, lux e mac iniziando a muoversi per andare o verso i cigni, o verso le bevande, o verso il tirapugni. il primo che posta sceglie cosa fare/cosa gli serve, dai
     
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    Barry fece il gesto di restituire la macchinetta.
    Kaz non la prese.
    In un altro momento la ragazza si sarebbe aspettata che il freaks facesse cadere a terra la macchina fotografica (sapete a lui quanto sbattesse se si fosse rotta), e avrebbe ritenuto stupido il gesto dello special... ma non quella sera. Non quando era stato così coraggioso e sprezzante del pericolo per lei.
    ...ok non per lei LEI, per loro, per i loro fan, per farsi fare altre foto,
    ma per lei.
    Si portò una mano al petto sorridendo commossa. ORA QUASI SPERAVA SKYLINSKI LANCIASSE LA MACCHINA FACENDO PARLARE A TUTTI DEL GESTO DI KAZZINO !!!!! A febbraio Polgy o chi per esso aveva deciso che Erisha fosse l'anima gemella di nikita (e lo ringraziava fortissimo!!! nuova bff!!!!!), prima di allora nel 2021 le era stato affibiato un ragazzino carino ma sfigato e disagiato come pochi - divertente starci attorno, ma un po' deludente sul piano emotivo.
    Ma Kaz................ Kaz era evidentemente la sua Anima Gemella TM capitalized cause it's true (ciao dyl te lo rubo), il suo genderbent più giovane, SUO FIGLIO DAL FUTURO OH MY !!!!! Questa accoppiata scritta nelle stelle le insegnava per l'ennesima volta che se vuoi fare qualcosa bene, devi fartelo da solo.
    Prima di scordarsene, allungò il braccio per farsi fare un trasferello.

    IBRqkM9

    Kaz: «ti piace? Ci sono un sacco di attività e attrazioni, e stand per mangiare, e anche uno ship spotted (!!!) andiamoci»
    pikkolo raggio di sole che cercava la sua approvazione - com'era giusto che fosse.
    «cos'è uno ship spotted? È per spiare le altre coppie?» meh (non il pg) era una shipper ma preferiva essere guardata che guardare. «o per dire pettegolezzi sulle ship e cosa stanno facendo sta sera?» in quel caso doveva iniziare a pensare a qualcosa sui derby o sè e kaz invischiati in un quadrilatero amoroso!!!!!!!
    Si lasciò trascinare da Kaz, e solo quando si accorse dell'imbarazzo dello special (CHE ATTORE NATO !!!!) pensò che anche lei avrebbe dovuto avere una reazione al tenersi per mano. Dannazione !!! e se qualcuno li stava guardando?? + 2 punti drama a Kaz che aveva salvato le apparenze.
    «oh. Uhm. Non volevo scusa GUARDA DELLE PALLINE»
    e nikita ridacchiò cercando di portare le mani a coprirsi dalla pallina (senza risultato), dimenticandosi di aver appena deciso di dover inventarsi qualcosa per stare al gioco . Che importava che l'Oh stesse recitando? Se lei ci credeva abbastanza, l'impacciataggine dell'altro era vera e insieme diventavano carini. Damn, era un vero peccato lei avrebbe lasciato hog, e lui sarebbe rimasto lì. Magari potevano continuare la sceneggiata alla mommy? age gap non così age gap? doveva pensare a qualcosa, non voleva perdere quelle sensazioni-
    «Ho paura che uscita da Hogwarts la gente si scorderà di me, che sarò di nuovo sola. So di essere molto più interessante della maggior parte delle persone, ma se non fosse sufficiente?»
    - cosa.
    Aggrottò le sopracciglia, lasciando le labbra incurvate in sorriso di cortesia. «scusa, non volevo dire... questo» inclinò leggermente la testa di lato «...è che diventando adulti tutti sembrano convinti che avere una ship sia la norma, che la tua vita debba girare attorno al lato romantico della vita - che una relazione ti salvi la vita. Ma io voglio salvarmi da sola. ma comunque... non essere sola, capisci?»
    ma che cazzo .
    Diede un pugnetto amichevole a Kaz, cercando di mostrarsi meno turbata di quanto non fosse. Dire la verità non era il suo forte, e non le piaceva farlo - per scelta, figuriamoci obbligata da una qualche magia. «Sua altezza, kosa ciera in kuella pallina» VENDICATION prese anche lei un paio di palline e provo a schiaffargliele addosso .
    You can't resist it
    You'll dance to my spell
    I'm the charmer



    VESTITO: holly golightly (colazione da tiffany) x x (ma un po' più largo in fondo e corto (?))

    1) si prepara parlando con fantasma!Ari e il suo gatto, e poi kaz va a prenderla a different lodge!!!
    arrivano insieme alla festa, prende una polaroid e scattata una foto a lui, chiede a qualcuno (TE??) di farle una foto con Kaz ♥ quindi siamo ancora all'INGRESSO

    2) si fa fare altre foto con kaz ciao barry
    si fa un trasferello!!!
    kaz la tira via per manina fino alla piscina con le palline, lui le fa esplodere addosso quella con veritaserum, dice cose, schiaffa su kaz a sua volta 2 palline.
    una lo becca di sicuro (ciao) l'altra magari prende qualcun altro !!!!! se vi serve una scusa, usatela pure
     
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    Inutile negarlo, a Costas piaceva il ballo. Faceva parte del comitato già da qualche anno e se fino ad allora non aveva nessun interesse particolare quella volta era entusiasta di andarci,avrebbero festeggiato in un luna park e poteva indossare una giacca di pelle.
    In più aveva una bellissima e simpatica compagna: Doris, aveva fatto più di un pensierino su di lei, ma era pur sempre un gentleman. Magari aveva ancora in testa un latino di nome Arturo Maria. Basta! Non erano neanche andati oltre ai preliminari (chissà se ci sono stati anche quelli) quindi basta pensare a lui, forse era per quello che ci pensava, avrebbe voluto togliersi quel sassolino. o forse c'era altro?Ammettere di provare altro era fuori discussione, era sicuramente perché non aveva avuto il piacere di provare il suo culo.
    Non sono perfetto?! Non rispondere. Lo so.
    Il completo era nero, come piaceva a lui, maglietta e jeans con tanto di giacca in pelle alla bad guy. ci becchiamo lì,Bro.
    Ci sarà stato qualcuno no?!dopo di che si diresse verso il luogo dell'appuntamento.
    Quando vide la sua compagna apparire, sentì qualcosa smuoversi, forse nelle mutande... chi lo sa. Aveva fatto un ottima scelta ad andare con Doris. Sei uno schianto.per non dire che era sesso che camminava. Le porse il fiore come da rituale e aspettò che afferrasse il suo braccio per andare finalmente al ballo.
    Una volta lì prese un trasferello, guardò poi la sua compagna vuoi?

    QUOTE_QUOTE
    QUOTE_QUOTE
    SU_MAX_TRE_RIGHE
     
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    veva deciso di dare la propria adesione a partecipare per andare al lago nero, nonostante a lui non piacessero particolarmente gli eventi dove vi erano troppe persone, e soprattutto dove si doveva fare conversazione.
    Forse, qualche anno prima avrebbe trovato interessante la presenza di nuove persone che non incontrava tutti i giorni, ma ora le cose sembravano essere cambiate: dovevano essere gli altri a presentarsi a lui e aprire una conversazione che avrebbe sostenuto solo nel caso in cui l'avrebbe trovata interessante.
    Una volta cambiatosi con una camicia bianca, un paio di pantaloni neri e un paio di scarpe nere, Minjun si presentò al lago nero, dove vi erano già molte persone. Fortunatamente con se non mancava mai un libro, e anche quel giorno aveva portato con sé uno dei tanti libri con l'intenzione di finirlo, nonostante vi fossero molte persone.
    La sua fortuna era quella che riusciva a isolarsi ed entrare in un mondo completamente suo. Molti gli avevano chiesto come risciusse a farlo, lui aveva risposto che non era difficile, bisognava semplicemente trovare un luogo stimolante e pensare di non avere nulla intorno, che vi era solamente lui.
    Decise di avvicinarsi al banchetto dove servivano da bere, ordinando un succo di zucca, ringraziando poco dopo colui che glielo aveva dato.
    Subito dopo aver bevuto il suo succo di zucca andò a sedersi sotto un albero, un luogo che all'apparenza era libero, ma che al contempo poteva vedere gli altri chiacchierare.
    Una volta riuscito a concentrarsi iniziò a immergersi nella sua lettura, attendendo che qualcuno si avvicinasse a lui.
    ❝ Non c’è luce senza oscurità ❞
    SCHEDA Purosangue 15 anni Mangiamorte Grifondoro
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    1) si prepara, senza rivolgere la parola a nessuno.
    2) Arriva alla festa e va al banchetto dove prende un succo di zucca per poi andare a sedersi sotto un albero, un modo da poter leggere il libro che aveva portato con sé.
     
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    👑 hey gente! È arrivato il momento di nominare i candidati per la coppia reale del ballo [perché i titoli di re e reginetta sono ormai storia vecchia, cos'è il gender].
    Quindi, cosa aspettate: scrivete qui su telegram un messaggio a Pandi indicando DUE NOMI tra i personaggi presenti al ballo.
    Dovrete proporre due pg per ogni vostro pg iscritto al prom!! Quindi pandi (si) manderà (da sola.) due nomi da parte di Dylan e due nomi da parte di Romolo; Vins manderà le proposte a nome di Sorta avendo solo lei.
    AVETE TEMPO FINO AL 26.07 ore 23.59, dopodiché verranno aperte le votazioni con i nomi dei personaggi che hanno ricevuto più nomination!

    BACINI BACINI
     
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    Pensava di essere meglio, di così. Di aver fatto progressi, di essere cresciuto da una pelle troppo stretta e sottile in qualcosa di migliore rispetto a quanto fosse.
    Non era così.
    «ti manca?» Non ricordava l’ultima volta che qualcuno gliel’avesse domandato. Non ricordava se ci fosse mai stata, quella volta. Tacque con l’idea di aprire bocca, di rispondere qualcosa, ma una volta serrate le labbra, trovò impossibile l’idea di schiuderle nuovamente. Era una questione troppo privata, e delicata e cruda, perché potesse - volesse - offrirla. Si era ripromesso di essere più onesto, almeno con chi lo meritava, ma non era pronto a farlo al costo di grattare il fondo di un barile a cui quando poteva, ed anche quando non poteva, evitava di pensare, ignorando l’intreccio di sentimenti difficili da digerire. O dimenticare. «a me un po' manca» Appena un bisbiglio, ma Mac stava ascoltando, quindi lo sentì. Sentì i vecchi meccanismi di difesa rientrare in funzione dopo troppo tempo in letargo, scricchiolando denti mal tenuti ed oliati fra loro.
    Abbassò il capo prima che Joseph Moonarie potesse leggere qualcosa d’involontario e non necessario, che avrebbe richiesto più parole di quanto fosse disposto ad offrirne. Qualcosa di cui normalmente, non era in grado. Un guizzo di rabbia saettò veloce nelle iridi grigie, posate discretamente sulla punta dei propri piedi.
    La verità era che Bodie non gli mancava.
    La verità era che gli mancava Bodie prima di sapere chi loro fossero, e cosa rappresentassero, e che un futuro insieme non lo avessero. Prima che gli spezzassero il cuore con segreti e promesse che non potevano mantenere. Prima che decidesse di seguirli abbandonando la propria vita alle spalle. Gli mancava essere stato felice, a Bodie - un sentimento che ammetteva raramente anche con se stesso, troppo legato al senso di colpa di non aver condiviso quella gioia con Harper.
    Maggie e Est. La Fay squad. Essere riconosciuto, e protetto, e salvato. Al sicuro.
    Quella che per loro era stata una condanna, ed a breve termine, era stata la sua vita. Sarebbe rimasto a Sacramento; nella migliore delle ipotesi, sarebbe morto prima di compiere diciotto anni. A Joey mancava qualcosa che non era mai stato suo, che non aveva mai compreso – che era stato passeggero. Una recita. Non poteva realmente fargliene una colpa, ma non poteva neanche impedirsi di reagire con lo stomaco anziché il pensiero logico.
    E Mac, essendo il buon vecchio Mac, rientrò nelle vecchie abitudini con fluidità e naturalezza, cercando conforto nell’usuale silenzio che l’aveva reso un rinomato tipo tranquillo. Al «io non ti ho regalato nulla. posso fare qualcosa per te?» Avrebbe potuto rispondere scherzosamente dicendo che ci avrebbe pensato, o seriamente ammettendo quanto avesse già fatto; avrebbe persino potuto analizzarlo, dicendo che non dovesse essere uno scambio, che il concetto di debito non esisteva in amicizia.
    Invece si strinse nelle spalle, abbozzando un sorriso tagliato a metà, cambiando argomento e spillando le parole fra i denti come se non avessero importanza – le parole, lui; loro.
    Fu salvato dall’arrivo di Barry.
    (Voleva davvero bere qualcosa.)
    «picchiamo CJ e kavinsky»
    C’era da capire ci fosse un problema, quando ad una domanda simile Mac dovette pensarci. «non voglio rischiare il diploma» Perchè in realtà, a parte quello, i Cranemort offrivano alternative allettanti: Sersha l’avrebbe ucciso, e l’Hale l’avrebbe accettato di buon grado; CJ (il tirocinio insieme li aveva cambiati. Non sapeva esattamente in che rapporto fossero, ma era...qualcosa) cercava di picchiarlo da mesi ormai, immaginava che prima o poi sarebbe dovuto succedere, visto che l’ultima volta aveva giocato la carta “la tua testa dice no” lucidando la pelata del Knowles, guadagnandosi una risata ed un predict su come sarebbe stato un po’ triste quando Mac sarebbe morto giovane.
    Insomma.
    Secondo noi, noi being Sara e Mac, la bancarella degli hot dog ha da bere. Afferrò un bicchiere a caso (già riempito, e senza coperchio; se volevano drogarlo, amen) alzandolo in segno di brindisi ai presenti, buttando giù e sperando non fosse boh, l’acqua di scolo della macchinetta degli hot dog.
    Sara: /r d10
    Dado: 10
    «uh» Cosa….aveva appena bevuto. Guardò l’interno del bicchiere, sentendo bruciare (e non rinascere alla Fenice) ogni cellula del proprio corpo, ed alzò un accusatorio – e stupito, e confuso, ed un po’ lacrimante – sguardo sul signore degli hot dog.
    Che a questo punto è canon essere spaco o non me lo spiego.
    «cos’ho fatto» La maledizione del 10 doveva ritorcercisi contro prima o poi, mackino. Fece un cenno di no con il capo a Joey, un sincero terrore negli occhi chiari – se volevano bere, cambiassero bancarella. - ed il movimento bastò a far girare tutta la fiera.
    [ACHIEV.] Afferrò il braccio del Cap, tirandolo verso di sé. «ma se. ma se. prendessi(mo? Haha) a pugni il signore dei cigni e rubassimo i cigni» un piano geniale. «e diventassimo, i cigni» corvonero mica per sbaglio, non faceva una piega.
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    beh che dire. spaco ha colpito ancora. mac è già andato (dove? è andato)
    parla solo con joey, LO TOCCA MI PRENDO L'ACHIEV
     
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59 replies since 30/6/2022, 23:00   1715 views
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