Love Sickness.

Sorta&Erisha

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  1. Melanie~
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    La torre dell’orologio la rilassava.
    Non era la prima volta che Erisha Byrne si rifugiava in quell’angolo di castello, molte volte si affacciava da lassù per osservare di sotto, gli studenti quasi dimenticavano che quella stanza, incredibilmente piccola, fosse facilmente accessibile; la Byrne infatti, se non per starsene un po’ per fatti suoi nei giorni liberi, tipo il sabato mattina, ci veniva a studiare e a leggere nelle ore buca (È pur sempre corvonero mica può saltare le lezioni, oh) o a scrivere lettere per sua madre prima di passare in guferia per poi spedirle.
    Insomma la corvonero se ne stava lì per ore intere, a farle compagnia solo il gigantesco ingranaggio dell’orologio che produceva, seppur forse enorme, un leggero ticchettio che a volte aveva contribuito a farle venire un gran sonno: non erano poche le volte in cui si era addormentata su un libro che stava leggendo o aveva rovinato una pergamena nuova di zecca perché appisolatasi aveva lasciato cadere la boccetta d’inchiostro su quell’ultima.
    Quella volta però era diverso, Erisha in quel periodo sentiva dentro se delle… sensazioni che probabilmente non aveva mai provato prima di allora; non ne aveva parlato con nessuno, con Fitz aveva solo accennato all’argomento, ma probabilmente Nikita non era molto propensa a quel tipo di discorso, e nemmeno lei a dirla tutta, era quasi spaventata da quello che le stava succedendo: le sembrava di aver vissuto in una bolla grigia fino a… quel giorno sul campo da Quidditch, perché pur essendo inesperta e forse un po’ stupida aveva capito solo allora cosa le stesse succedendo, prima di quel momento aveva ignorato e represso tutti i sentimenti fino a farsi male, ma ora?
    Si ritrovava in una situazione del tutto nuova per lei, e non aveva voglia di instupidirsi, oltre a quello che aveva già fatto guardando male Ash per i corridoi, più del dovuto.
    «Forse dovrei fingere di essere malata.»
    Sussurrò a se stessa: avrebbe proprio dovuto farlo, starsene un giorno intero a letto senza vedere nessuno, quando però pensava a cose di questo tipo immaginava sempre Joey con una faccia minacciosa, pur non essendoci allenamenti in programma, che le diceva di prendersi le proprie responsabilità.
    Un brivido le percorse la spina dorsale.
    Il suo capitano era davvero inquietante.
    «Meglio di no.»
    Concluse sedendosi di nuovo nello spazio limitato e aprendo il libro di Aritmanzia.

    I'm so sick of 17. Where's my f*ckin’ teenage dream? If someone tells me one more time ‘Enjoy your youth,’ I'm gonna cry.
    17 y.o.
    Quidditch player.
    Ravenclaw.
    Erisha Byrne.
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    2:48
    abcdefu, GAYLE


    Edited by Melanie~ - 16/3/2022, 08:56
     
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5 replies since 15/3/2022, 15:24   198 views
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