[oblinder] no no, non voglio stare male, dammi due ali per volare

Ma poi… Poor i pantaloni glieli aveva tolti a Ciruzzo? Perché ok che si era piegato, ok che glieli aveva sbottonati, ma non si è capito che fine abbiano effettivamente fatto e questo è un dettaglio di non poca rilevanza e che potrebbe aprire a diversi scenari molto, molto interessanti.
In primis, perché nel caso in cui glieli avesse tolti avrebbe potuto sfoggiare i suoi bellissimi slip edibili!!! Frutto di mesi e mesi di lavoro, nonché fulcro della sua ancora poco famosa start up ma che, sicuramente, di lì a breve avrebbe sfondato (in tutti i sensi e settori)! Aveva addirittura preso contatti con un personaggio noto del panorama magico, basti pensare che ogni 3x2 usciva sul giornale con qualche nuovo scandalo e chi meglio di Elwyn Huxley avrebbe potuto metterci il corpo (più che la faccia) per diventarne testimonial??? L’importante era mantenere viva l’attenzione del pubblico ed Ezra, il cui fiuto commerciale era qualche spanna sopra quello di Crez – non che ci volesse chissà quanto, ma le lezioni di economia erano tutte tenute dalla cugina ed era illuminante fare esattamente l’opposto di quello che diceva -, era convinto che l’ex Corvonero sarebbe stato perfetto per quel ruolo! Era super entusiasta e, soprattutto, in attesa di una risposta. SE non fosse stata positiva come si aspettava? Beh. BEH, mica disdegnava il fisico del Withpotatoes! Sentiva la pelle dell’altro sfregare contro la stoffa della propria camicia e pensò, per un breve attimo, che tutto quel contatto mancato era davvero uno spreco. Poi… poi smise di pensare.
I polpastrelli risalirono la schiena del ragazzo, graffiandolo appena quando si allontanò da lui e lasciandosi sfuggire un quasi impercettibile gemito di disappunto. Ne voleva ancora e il fatto che Sangio stesse sempre tra i coglioni stava iniziando a stargli un tantino stresso. Prese un altro sassolino – o qualsiasi cosa che non fosse lo special e che era nelle vicinanze - e la lanciò in direzione di uno dei due mercenari, prima di tornare a concentrarsi sulle cose serie: Poor.
Fece crescere il bacio di intensità – se pensate si fosse limitato a un casto bacio, avete decisamente sbagliato Linguini – e non aveva la minima intenzione di fermarsi, benché meno di interrompere la sua esplorazione, tornando a solleticare con la punta delle dita il lembo di pelle scoperto a ridosso dei pantaloni dell’ex Serpeverde, valutando l’ipotesi di andare oltre.

Devo dirlo. Almeno una volta, devo dirlo.
Che ci crediate o meno, Poor Edmund Withpotatoes era una persona razionale. Pensante, funzionale, perfino logica se la situazione lo richiedeva. Lo so, in questo attuale momento nessuno l'avrebbe detto, motivo per cui ci tenevo a specificarlo da spettatrice esterna, ma era così. A suo favore, bisognava dire che raramente si lasciasse sfuggire un'occasione, di qualunque genere essa fosse - era un principio,una raison d'etre che andava di pari passo all'ennesimo, s certo, fallimento.
Quindi certo che dopo essere stato attirato all'interno della Foresta Proibita da un paio di sociopatici, stava spogliando e pomiciando con un perfetto sconosciuto. Quando gli sarebbe ricapitato? Ma also, yikes, per quanto particolare ed interessante fosse, doveva mettere dei limiti.
Quei limiti non erano i pantaloni di Ezra, ovviamente - quando mai - ma aveva dei limiti. Fermò le mani dell'italiano, un'espressione lievemente corrucciata.
Poteva dire un sacco di cose, poche coerenti ma molte sensate, ed invece fece scivolare le labbra sul collo dell'altro, indorando la pillola del fermarsi li.
Perché «ci sono gli aghi di pino.» limiti, dicevo. La sua era una pelle delicata, e non c'era nulla di igienico nella foresta proibita che lo convincesse a rimanere in mutande. Poteva accettare il busto, faceva molto falegname fico che taglia gli alberi su altri alberi e si asciuga la fronte con il braccio (che comunque: ew. no. l'avrebbe mai fatto) ma il resto? Non voleva ritrovarsi fogliame in ogni luogo e lago: era Poor Edmund, mica Adam Steve (semi cit).
Se avesse avuto una chioma, l'avrebbe scossa al vento.
«c'è un luogo e un tempo per ogni cosa» schiaffeggiò la mano di Sangio, agitando sa(n)ggiamente le braccia nell'aria.
«ma non è questo» spinse involontariamente un sassolino fra i denti di Sesto.
«ma non è questo»
Un'occhiata intensa verso l'infinito.
Ed un ramo nei denti a Sangio, calpestato per errore da un Poor melodrammatico nel suo fervore religioso.

Sbattè le palpebre una volta. Poi un'altra. Poi un'altra ancora, incredulo.
"Eh?" Domandò confuso, tornando piano a una pseudo realtà, troppo conscio della presenza del ragazzo sopra di lui per poter divagare troppo con la mente.
Socchiuse gli occhi, non per i brividini che gli dava il contatto delle labbra di Poor sul suo collo, quanto più alla Fray di Futurama, fiutando puzza di friendzone nell'aria.
How. Cioè... Poor lo aveva visto?! Era perfetto e aveva assi nella manica che non poteva neanche immaginare (senza contare che al posto della stanza dei giochi aveva un intero sexy shop a disposizione!) e lo special preferiva sprecare tutto per degli “aghi di pino?” Ecco, ora sì che era confuso. Che minchia centravano gli aghi di pino? Volavano? Glieli avevano tirati addosso? Gli avevano perforato un occhio? Perché, fino a prova contraria, quello col culo a terra - e che faceva da cuscinetto tra il regal petto del Withpotatoes e il terriccio – era proprio il Nott. "Ma guarda te che testa di... dick"
Poteva trovare una scusa decisamente migliore - dilusione totale - e, dato che Ciruzzo era famoso per essere uno degli infami della famiglia, decise di ribaltare, letteralmente la situazione.
Con un colpo di reni sollevò i fianchi e spinse Poor per terra, tra i suoi adoratissimi aghi di pino, cogliendo il momento più propizio proprio mentre l’altro contemplava l’infinito e oltre, e tentando in questo modo di schivare sia i coltellini di Sangio – inutile dire che lo special li meritasse perché aveva appena pugnalato l’orgoglio del Grifondoro –, sia le fauci di Sesto, che gli stava quasi diventando simpatico, ma non abbastanza da non provare di tirargli anche un calcio in piena faccia.
“Sentiamo un po’…” disse mentre si sistemava a cavalcioni sull’altro, scuotendo le spalle e scrollandosi di dosso alcune delle foglie che gli erano rimaste sulla schiena, facendo deliberatamente in modo piovessero sull’ex Serpeverde “quale sarebbero questo tempo e luogo per ogni cosa?”
Vuoi vedere che c’aveva visto lungo fin dall’inizio? Che Poor era il profumiere e che doveva davvero farsi Posh?

And it was in that momenti that he knew -
he fucked up.
(stranissimo)
«Ma guarda te che testa di... dick»
Richard Quinn, da qualche parte nel castello, chiuse gli occhi ed inspiró profondamente: «non per scelta», bisbigliò al suo ufficio vuoto.
Poor invece sorrise, perché era perfettamente conscio di essere una testa di cazzo, ma c'era una lieve sentore di preoccupazione nelle iridi scure. Era un tipo tranquillo, a suo modo, e tendeva sempre ad evitare qualsivoglia genere di conflitto: richiedevano troppo impegno, e lui era nato stanco. Una fatica non necessaria, quando poteva mentire, cambiare discorso, scaricare le conseguenze delle proprie azioni su altri, e centinaia di altre cose carine che lo sottraevano a quel genere di confronto. Quella in particolare era decisamente una situazione in cui non voleva trovarsi, né voleva l'offesa dipinta in CAPS sul volto dell'Italiano.
Mamma mia (ah, oh mamma mia-ah) che permaloso.
(ma chi era lui per giudicare)
Urca che spinta di (mort? perché Polly, lasciamolo di la per favore che ci manca solo lui) reni. Sibilò fra i denti all'impatto con il suolo, un'espressione contrita mentre foglie e detriti gli graffiavano la schiena. Con un gesto automatico e dettato dall'abitudine, Poor posò le mani sulle gambe di Ezra, osservandolo dubbioso. «baby che fai...» TI REGALERÒ UNA ROSA, SOLE CUORE AMORE E TROCAAAH. Sangio, in sottofondo: «baby goddamn»
«sentiamo un po'...quale sarebbero questo tempo e luogo per ogni cosa?» oddio, era una domanda trabocchetto. Ecco, quello era esattamente il motivo per cui le relazioni di Poor duravano dall'oggi all'oggi, spente in una release momentanea destinata a non ripetersi. Riusciva a sentire tutti i bisbigli che gli avevano solleticato le orecchie negli anni, su promesse di futuro o secondi appuntamenti, ed i propri baci a silenziare promesse che sapeva non volesse mantenere prima di sparire nel buco oscuro più lontano possibile e non farsi risentire mai più.
Deglutì.
Stavano decisamente bruciando le tappe, di solito quel genere di conversazione arrivava dopo. Lanciò un'occhiata a Sangio, ed al suo sussurro. Prese una manciata di aghi di pino, e gliela lanciò in faccia.
Sperava gli piacesse ingoiare.
Poor being Poor, reagì nell'unico modo possibile. Obbligò la propria copia ad avanzare, spingendo casualmente il pirocineta di turno upsi, facendogli posare le mani sulle spalle dell'italiano. Le proprie risalirono sui fianchi dell'altro, dove disegnó distrattamente cerchi con le dita, labbra curvate verso il basso in un broncio pronunciato. «dobbiamo parlarne proprio ora...?»

“Questo è il momento in cui tu ti fai i cazzi tuoi.”
Lo sguardo restò fisso qualche istante sul volto di Sangio, il sorriso ancora leggermente tirato. Gli sembrava per caso l’occasione perfetta per interrompere? Ezra non ricordava avesse concesso il diritto di parola al mercenario, benché meno in quella fase così delicata del loro (non) rapporto.
Il Grifondoro poteva mettere su una scenata, ma una scenata, una di quelle che nessuno dei presenti avrebbe mai potuto dimenticare. La sua vena drammatica avrebbe potuto prendere facilmente il sopravvento e regalare uno show all’italiana di tutto rispetto: avrebbe urlato, si sarebbe tolto le scarpe e le avrebbe lanciate contro Poor con la sua mira infallibile, sciorinando tutta una serie di insulti incomprensibili ai più. Poi, avrebbe fatto finta di strapparsi i capelli per il dolore di quell’affronto e avrebbe finto di disperarsi solo per lui. Perché non lo fece? Perché doveva valerne davvero la pena e il pubblico lì presente e quello da casa non gli avrebbero dato grandi soddisfazioni: troppa fatica e talento sarebbero andati sprecati. E se avesse voluto fare davvero il sostenuto qual era, avrebbe anche potuto aggiungere un le offese valgono quanto la persona che te le ha dette!!1! o una cosa simile, ma Babbi non ricorda e, provando a cercare su internet, le stanno uscendo solo pagine di diritto e non le sembra il caso di risvegliare così brutalmente il suo animo da giurista. Quindi, si limitò a un “Calhamamma…” all’indirizzo del sorriso beffardo di Poor e, nel mentre, Ciruzzo sapeva che Gigio lo avrebbe sentito. Erano in pochi i cugini che gli davano gioie e questo era sicuramente uno di quei momenti che meritavano una stellina di encomio dal milanese.
Incrociò le braccia al petto, gustandosi quel momento fino all’ultimo, perché, dai, in fondo erano già arrivati al primo litigio! Come vola il tempo quando ti diverti! Erano alla crisi dei primi sette minuti1!11!! Se avessero superato quella, probabilmente si sarebbero rivisti a quella dei sette giorni! Perché, dai, quanto a lungo poteva durare una tregua? Sperava più di quelle concesse da Sesto che proprio non coglieva il suo essere così inopportuno. Provò a scagliargli contro un Impedimenta, la bacchetta estratta da luoghi non meglio precisati, prima di tornare a concentrarsi su Poor, facendo roteare piano i fianchi per sistemarsi meglio su di lui, accompagnando con quei movimenti i cerchi che l’altro stava disegnando su di lui.
“… solo se non hai una valida alternativa.”

Le cose stavano per mettersi molto male, e molto in fretta. Nom aveva La Vista™, ma a furia di evitare i momenti estremi (che fossero in tristezza o entusiasmo, poco cambiava) dei peculiari individui emotivi con cui aveva sempre diviso la propria vita, Withpotatoes prima e coinquilini dopo, aveva sviluppato un acuto istinto di sopravvivenza che lo spinse ad irrigidirsi, ed osservare il cielo.
Così. A cazzo. Tipo un Mowgli cresciuto nella giungla, o un boyscout in campeggio con i lupetti.
«qualcuno si farà male» 👁️👁️👁️ predict, 15 e 15, quindi sicuramente loro. Visto che voleva evitare una sceneggiata dall'italiano, decise di assumere uno sguardo melanconico e profondo perché certo, ovviamente, figurati, si riferiva alla loro relazione, mai si sarebbe permesso di pensare ad altro tipo la loro morte imminente quando Ezra demandava così apertamente, e fisicamente, la sua attenzione. Era entrato da lì come uomo etero cis single, ne sarebbe uscito queer e divorziato.
Classic Aslan. Poteva succedere di tutto quando nell'equazione entrava uno qualsiasi di loro, perfino alla pietra salda della famiglia - che fosse quello il motivo per cui collezionava minerali? </3
(no, era per colpire i bros)
Ok, una crisi per volta. UNA SAPEVA COME RISOLVERLA!!
«a qualcosa potrei aver pensato» ammiccò sornione, sollevandosi sui gomiti.
Brevemente, e solo per puro spirito esibizionista, fece scivolare lo sguardo oltre le spalle del Linguini, incrociando gli occhi scuri ed assassini di - cosa diceva l'etichetta, festa? cesta? xdono? chissà. (sesto). «bruh. non pensavo a romeo e Giulietta, più a boh 50 sfumature?? ma quello ...polacco» o forse non era polacco, non lo googleremo, ma intanto obbligò le proprie copie a placcare Sesto e sangio come una sara a una sara qualsiasi.
E poi.
«SHAKESPEAR È SOPRAVVALUTATO E SARA NON SA SCRIVERLO» cosa? «cosa» e lanciò un rametto con stizza.
come avevano iniziato!&!&!

E niente, 15+15 per le papaline dava come risultato 365 (giorni).
Sesto e Sangio erano stati così bravi fino a quel momento che non capiva perché avessero voluto ucciderli proprio in quel momento. Ok, è vero che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere, ma se i due mercenari potevano continuare ad attendere all’infinito, una volta messa la lingua in gola al Withpotatoes non è che si tornava indietro. Diciamocela tutta: Poor non avrebbe trovato un baciatore migliore del Linguini che gli stava sopra e non solo tra i suoi cugini.
“Grazie al cazzo.” Sempre un gentleman Ciruzzo, proprio cresciuto a galateo ed etichetta fin da bambino. “Ci stanno per aprire il culo.” E, anche qui, si può denotare una proprietà di linguaggio degna dei migliori luminari di Oxford. Non che gli dispiacesse, eh, era un ragazzo sempre pronto ad affrontare ogni tipo di esperienza e che non si poneva alcun limite, ma avrebbe preferito che a farlo fosse il tronchetto di legno che aveva tra le gambe e si, stiamo sempre parlando dello special che, dal nulla, si era irrigidito, tralasciando la parte di sé più importante. Un vero spreco. Ciruzzo, ovviamente. Tutta quella bellezza, quell’estro, quel brio e nessuno che lo apprezzava a pieno! Un po’ gli mancavano le vecchiette di Canosa, sempre pronte a tirargli le guance e a ricordargli quanto fosse bello… un vero booster di autostima! 100% garantito.
“Mh. Sentiamo…” Si piegò in avanti, poggiando i gomiti sul petto dell’ex Serpeverde, avvicinandosi pericolosamente al suo volto, lo sguardo sottile, in attesa. Nel mentre, ma solo perché stavano rischiando di prenderle di santa ragione, eresse dapprima uno scudo di legno, rami e foglie attorno a loro con un Praesidio Herba, dando così modo a Sesto di tagliuzzare qualcosa che non fosse la loro pelle bellissima e morbidissima (davvero, prima o poi avrebbe chiesto allo special che tipo di burro corpo usasse), e poi sarà, e poi sarà come morire, con un Protego Horribilis cercò di creare una barriera per difendersi dall’incantesimo del mercenario.
“Quello italo-polacco” prendiamoci i nostri meriti, eh "dove lui – in questo caso spero io – sopravvive a un’imboscata dove gli ammazzano la famiglia e decide di diventare un mezzo mafioso – davvero Poor? davvero il cliché della mafia??? - e si innamora della tipa insoddisfatta del boss polacco, la circuisce a una festa e scopano sempre e ovunque, anche in mare?” Interessante. “Vuoi farmi fare un viaggio sul tuo yatch?” Chiedo.
Voleva approfondire la questione, ma doveva prima lanciare un Incarceramus contro Sesto. Peccato non avessero messo a disposizione un letto, altrimenti sarebbe stato sicuramente on point.

Quindi, con l’altro, intendeva sicuramente il sesso. “Interessante…” Commentò facendo schioccare la lingua sul palato, seguendo il suo flusso di pensieri. “Sei proprio un paraculo.” Così, giusto per sottolinearlo e metterlo nero su bianco. Ma sorrideva, il Nott, e non c’era nessuna nota di accusa tra le sue parole. Quella che stava perfezionando lo Special era un’arte che lo avrebbe salvato da ogni situazione più spinosa, soprattutto quelle dove il suo bel faccino non avrebbe potuto fare la differenza.
“Almeno non sei morto tu.” per ora. Constatò sfiorando il braccio incriminato con i polpastrelli, ma non prima di spostare indietro il busto per tirare un’altra craniata (era lui che gliel’aveva tirata prima? Mi sa di sì, non mi va di controllare) a Sesto, lasciando che poi ci pensasse lo Special – con la mano buona – ad allontanarlo. “Davvero non senti niente?” Prese la mano morta – letteralmente – del ragazzo e la fece scorrere piano sulla sua coscia, avvicinandosi pericolosamente in zone che avrebbe avuto il piacere di far esplorare al compagno, ma senza mai superare il limite.
“Penso che con te non mi dispiacerebbe.” Dai, erano arrivati fino a quel punto, sarebbe stato da stupidi andarsene e non farci neanche un pensierino! Il funerale che tutti avrebbero voluto!!! “Ma ti preferirei vivo. Per certe cose c’è bisogno di collaborazione, di potenza e vitalità… Non posso mica far sempre tutto da solo.” Nel mentre, evocò un ombrellino per proteggere entrambi dalla pioggia di sale (o da quei due cristalli che stavano tirando addosso a Poor) e, una volta chiuso, lo usò per colpire in testa Sangio.
“Tu, invece, cosa preferisci?” Ma, soprattutto, "Se io uso il controincantesimo, cosa ci guadagno?"