my characters shall have, after a little trouble, all that they desire.

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    Adalbert Natanail Behemoth sehnsüchtig.
    21 (11.01.2023)
    ex serpeverde
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    Un tempo era un pg serio. Lo giuro. Doveva essere serio. La sua vita è… ok, non tragica, nel senso che, per lo più, gli è andata decisamente bene, ma dal 2040 in poi, per non parlare del 2019-2020, ha preso tutta un’altra piega, tingendosi quindi di toni più foschi, ecco. O meglio, che il colore di Bertie sia un tristissimo verdolino tendente al grigio è vero da sempre; semplicemente, prima lo era senza una ragione apparente, mentre ora, se non altro, un po’ lo si può giustificare. Dunque, nella mia testa (e soprattutto nella sua) sarebbe un pg (persona, sempre nel suo cervello ihihi) seria, molto seria, ma… sappiamo tutti com’è andata a finire. Marionette nelle mutande. Ship con gente molto meno bionda di lui. Genitore dell’anno™. In sostanza, un maniaco. MA NON CONOSCETE LA SUA FAMIGLIA! Cioè, un po’ sì, andate a leggere la scheda di Nice, visto che almeno Federica è brava a differenza di me.
    COMUNQUE. Serio? Maniaco? Both. Both is good.
    … fail. Volevo scrivere due cazzate in croce, invece ho finito per scrivere il carattere. Le 1844 parole che ho vomitato fuori ve le andate poi a leggere nella scheda, cià. Adesso tenterò di farne un sunto, rip (e fallirò di nuovo miseramente, sia chiaro). Mai una gioia.

    Le schede mentono, questo è sempre verissimo. Come le persone, anche i pg sono in continua evoluzione, quindi sarà così anche per lui; tuttavia, questo sta già accadendo e in parte è già successo, motivo per cui, man mano, l’immagine che ho di Albert è andata, almeno in parte, modificandosi. Esattamente come chiunque, sebbene lui cerchi di convincersi di essere, per questo e per mille altri motivi, speciale, Albie è una contraddizione vivente. Da una parte, infatti, c’è una persona estremamente menefreghista e, come sappiamo, il più delle volte molto, molto insopportabile; dall’altra, però, si nasconde invece un ragazzo pieno di dubbi, insicurezze e, soprattutto, paure. Bertie è spaventato da tutto e tutti, in primis sé stesso, ma quello che più lo terrorizza sono gli altri. Contraddittoriamente si sente, al contempo, superiore e minacciato da chiunque lo circondi. Ecco quindi che attacca, almeno a parole, comportandosi da merdina sarcastica quale è. Ama essere stronzo, sfottendo e facendo l’insopportabile; in parte, però, lo fa anche perché ha paura e, dunque, usa tutta la sua acidità come strumento di difesa. Ha paura dei sentimenti e, di conseguenza, delle relazioni e dei rapporti con gli altri, proprio perché implicano il provare qualcosa. L’intimità fisica, invece, non lo spaventa affatto, motivo per cui non si fa problemi a divertirsi, mentre, al contrario, si chiude a riccio se qualcuno cerca di avvicinarsi a lui dal lato dell’interiorità, diciamo. È anche vero, però, che da quando è tornato indietro nel tempo non ha combinato quasi nulla da questo punto di vista (ciao Kiel, ciao Sorta), ecco, quindi sotto sotto ha paura di non esserne neanche più capace (in sostanza non doveva essere un maniaco, ma io sono pessima e l’inner Cox maniaco è saltato fuori anche in Bertie, sì).
    Modestia questa sconosciuta, Albie è molto intelligente ed è consapevole di esserlo, tanto da non farne mai mistero con nessuno. Uno dei suoi crucci più grandi è non avere, a muoverlo, una vera e propria passione. Intorno a lui, infatti, ha sempre visto e vede la sua famiglia lottare per raggiungere un sogno, nonché trasformare ciò che si ama in una carriera a tutti gli effetti. Ad esempio Nice vuole fare la stilista magica, mentre, nel futuro, sua sorella maggiore Minerva è una ballerina di danza classica famosa e addirittura le minori, Libby e Jane, amano la scrittura e la fotografia, cosa che le porterà a fare rispettivamente la scrittrice e la fotografa, da adulte. Bertie, invece, non sa cosa vuole fare. Ogni volta che intraprende una nuova strada si dimostra bravissimo, ma poi questa la annoia e non gli dà mai la sensazione di essere quella giusta. In sostanza, insomma, eccelle in tutto quello che fa – viva la modestia, appunto –, ma nulla lo appassiona mai veramente. In parte questo è dovuto al suo essere insofferente e alla tendenza ad annoiarsi con molta facilità, ma non solo: pur non capendone il perché, questa sua mancanza di passione, se così la vogliamo chiamare, lo fa soffrire moltissimo.
    Anche se non lo mostra mai a nessuno, Nice a parte, chiaramente, è molto insicuro e, appunto, pauroso, terrorizzato com’è da tutto e da tutti. Proprio perché contraddittorio crede e al contempo non crede in sé stesso, ritenendosi sia intelligentissimo che inutile. Si sente costantemente sul filo del rasoio e la cosa lo spaventa. Gli piace avere tutto sotto controllo, sempre, dunque è un maniaco della precisione e della pianificazione. Non appena qualcosa non va come aveva accuratamente studiato impazzisce, ma, più che urlare o menare le mani, diventa solo ancora più odioso e tagliente del normale. In generale, quindi, appare posato ed emotivamente costipato, come piace tanto dire a Nice, ma in realtà, dentro di lui, ribolle letteralmente di tutto. Per questo, dunque, si sente una contraddizione che cammina e la cosa lo inorgoglisce e spaventa al tempo stesso.
    E niente, adesso la pianto altrimenti salta fuori un carattere 2.0. Ah, a Bertie piace dar aria alla bocca, oltre che darsi arie. In sostanza parla. Sempre. E rompe le palle. Ma questo lo sapevano già tutti.

    Bertie e Nice sono nel passato dalla fine del 2019, circa, quindi hanno cominciato a frequentare Hogwarts nel gennaio 2020, all’inizio della seconda metà del sesto anno. Essendo, da sempre, due secchie, i due cugini hanno deciso, tornati indietro nel tempo, di completare, finalmente, la loro istruzione. Nel 2040, infatti, un attacco orribile ai danni dei ribelli ha spezzato la loro famiglia, costringendoli a lasciare Hogwarts per aiutare e aiutarsi a mettere insieme i pezzi. Ad Albie è andata anche relativamente bene, nel senso che, per sua fortuna, i suoi genitori sono tutti vivi, anche se ridotti molto male. Tuttavia è per questo che, all’oscuro l’uno dall’altro, Nice e Bertie hanno deciso di andare nel passato: naturalmente vogliono, come tutti, trovare una cura tanto all’epidemia quanto alla guerra, ma a spingerli c’è anche, e soprattutto, una motivazione personale, legata all’attacco alla loro famiglia… non per niente, dopotutto, sono due serpi. Tornare ad Hogwarts, dunque, ha un doppio vantaggio, agli occhi due due: da una parte si diplomeranno una volta per tutte, e dall’altra potranno indagare ed agire per fermare il massacro dei loro cari. Tra gli apparentemente innocenti studenti di Hogwarts, infatti, si cela l’artefice dell’attentato alla loro famiglia, nel 2043.
    Sebbene sia estremamente razionale e realistico, per non dire terribilmente pessimista, ad Albie piace pensare che, prima o poi, riuscirà a tornare nel suo tempo, dalla sua famiglia. Razionalmente, appunto, però, si rende conto dell’impossibilità della cosa, ma cerca con tutto sé stesso di tenere stretta a sé questa speranza.
    INFORANDOM
    ✦ I suoi genitori, in particolare Tyler e Daisy, hanno insegnato a lui, ai suoi fratelli e ai suoi cugini la Legilimanzia e l’Occlumanzia, sin da quando erano molto giovani, per permettere loro di proteggersi, in quanto appartenenti ad una famiglia di ribelli. Queste capacità si stanno ovviamente rivelando molto utili anche nel 2020, dato che lui e Nice devono evitare in tutti i modi di farsi scoprire.

    ✦ Se non si fosse capito, è un mammone assurdo.

    ✦ In generale è attaccatissimo alla sua famiglia, per la quale farebbe di tutto. Letteralmente proprio, visto che, per loro, è tornato nel 2020.

    ✦ Momento chiarezza – forse – per tutti: i suoi genitori biologici sono Adam Cox e Daisy Bulgakov. I due, però, non sono una coppia, bensì un trio, un’OT3, un threesome emotivo, sentimentale e fisico, insieme a Tyler Wood. Sin dai tempi di Hogwarts i tre sono inseparabili e dopo mille vicissitudini hanno finalmente capito di non poter stare separati, quindi hanno messo su famiglia. Tutti insieme.

    ✦ Nel 2043 ha una sorella maggiore, Minerva, adottata dai suoi genitori quando aveva due anni, e tre fratelli minori: due gemelle, Elizabeth e Jane, biologicamente figlie, come lui, di Adam e Daisy, e un fratellino, Richard, frutto dell’unione tra Daisy e Tyler. Un gran casino, insomma, ma il suo casino. Per certi versi si è sempre sentito un fratello maggiore, più che minore, ma, fortunatamente, Minnie non si è mai stancata di fare di tutto per farlo sentire il suo piccolo fratellino da bullizzare.

    ✦ Gli piace tutto e niente, nel senso che, pur avendo mille passioni, queste tendono ad annoiarlo molto in fretta. In sostanza va a periodi, per cui per un po’ è ossessionato da X, quindi si stufa e, magari, vi ritorna dopo mesi, per non dire anni. Le uniche due cose che, per ora, l’hanno mai annoiato, sono i libri e gli animali.

    ✦ A questo proposito, Bertie è decisamente un gattaro. Gli piacciono e ama tutti gli animali – d’accordo, non è vero, Penny, gli Okky e compagnia bella gli fanno schifo – ma i gatti sono i suoi preferiti. Si sente proprio spiritualmente affine a loro. Non a caso il suo patronus/sicarius (scusate, non ho ancora ben capito questa cosa ihihihi) è una gatta nera.

    ✦ È pansessuale e, forse, aromantico. D’accordo, in realtà non è affatto aromantico: il suo problema è che ha paura dell’intimità emotiva con un’altra persona. Ha paura dei sentimenti, del sentirsi legati indissolubilmente a qualcuno… eppure, nella sua vita, è sempre stato immerso in un amore profondissimo, cosa che, non a caso, lo fa soffrire e sentire in colpa. In sostanza, guardando all’ambiente e, soprattutto, alla famiglia in cui è cresciuto, Bertie non dovrebbe affatto aver paura dei sentimenti, dell’amare altre persone; eppure, non riuscendo proprio a capirne il perché, è terrorizzato dall’idea di vedere qualcuno diventare, per lui, indispensabile. Per questo tende ad evitare ogni tipo di relazione di amicizia e romantica, mentre invece non disdegna i rapporti puramente fisici.

    ✦ Per dirla in parole povere… Bertie è un emo (Sara vattene, non è la tua scheda 1). Insomma, è innegabile, avanti. Avete visto il suo ciuffo, no? Oltre ad essere il più biondo del reame è proprio da emo. E’ terribilmente pessimista e tende a compiangersi molto più di quanto vorrebbe. Proprio quei sentimenti che tanto gli fanno paura e che apparentemente non prova mai, essendo emotivamente costipato (cit. Nice), tendono, invece, a sopraffarlo di continuo, sebbene, all’esterno, non lasci mai trapelare nulla.

    ✦ In quanto a stile è decisamente hipster, con una punta di rockeggiante (Sara vattene, non è la tua scheda 2).

    ✦ Sarebbe un gran piagnucolone, ma odia farsi vedere quando piange. Odia che lo veda persino Nice, però, con lei, tende a lasciarsi andare, mostandole quindi di non essere poi così indifferente ed insensibile come gli piace fare credere a tutti.

    ✦ Gli piace pensare di essere stato, in un’altra vita, un artista maledetto. Sì, modestissimo come al solito.

    ✦ Si ritiene piuttosto bello e sa che, per questo, deve ringraziare solo sua madre. Tuttavia, ha il cruccio dell’altezza, dato che arriva a malapena ad un metro e settanta. Odia essere così basso e se ne vergogna moltissimo.

    ✦ Ha la lingua lunga. Lunghissima. In che senso? A voi scoprirlo.

    ✦ È estremamente pettegolo, specie in compagnia di Nice. Parlano e, soprattutto, sparlano di tutto e di tutti, senza mai fermarsi. Adora farsi i fatti altrui, sebbene, chiaramente, sostenga sempre e comunque il contrario. Certo, gli altri sono noiosissimi e stupidi, rispetto a lui, ma almeno, ficcanasando nelle loro vite, ci si passa il tempo… lui e la cugina sono due comari™.

    ✦ La sua band preferita sono gli Smiths. Ve l’ho detto che è emo.

    ✦ Per colpa di Nice è diventato uno scommettitore seriale. Con lei scommette letteralmente su tutto, dalle cose stupidissime a quelle più serie. Chiaramente è anche molto competitivo e, essendo convinto di avere sempre ragione, fa di tutto per vincere. Compreso imbrogliare.

    ✦ Avete presente Richie Rich? Ecco, Bertie uguale. Va bene, il livello non era così alto, specie quando era piccolo, ma comunque è sempre stato molto bene. Tyler e Daisy, infatti, hanno scalato la montagna del successo, durante la sua infanzia, diventando a tutti gli effetti, con il passare del tempo, delle vere e proprie celebrità. Tyler come giornalista e scrittore, Daisy come attrice – in particolare, diciamocelo: Ty guadagna, certo, ma non guadagnerà mai come una stella del cinema –, hanno cominciato ad accumulare decisamente molto denaro, il che ha permesso a tutta la famiglia di vivere in modo estremamente agiato. Adam… Adam fa il mantenuto, in sostanza. Quanto credete che guadagni un magizoologo?! Ecco. Albie, dunque, ha sempre vissuto tra gli agi. Il ritrovarsi catapultato nella povertà più totale, nel 2020, lo fa sentire tremendamente a disagio. Lui e Nice, infatti, nel presente non hanno letteralmente nulla, quindi devono vivere di espedienti. Gli viene da piangere a pensare alle lenzuola di seta che aveva un tempo ad Hogwarts, portate da casa e rigorosamente monogrammate… adesso, invece, deve dormire in quelle luride cose da poveri che fornisce la scuola (o in quelle dei CW, uguale)!
    Thursday Shrove De Thirteenth god(dess) of thunder.
    18 (13.03.2005)
    tassorosso
    cacciatrice
    red fury
    ESFP-T
    E quando nessuno se lo aspettava (né tantomeno la cercava)… è arrivata Thor. I signori De Thirteenth, infatti, erano convinti di essere già in menopausa da un po’, soddisfatti di aver completato la loro famiglia con l’adozione di Sunday. Invece si sono ritrovati tra le braccia un frugoletto che era tutto tranne che tenero. Non è che Thor non si senta voluta, ma è consapevole di essere di troppo ovunque si trovi. O almeno, lo era fino a quando ha cominciato Hogwarts. Qui ha finalmente scoperto che esiste un posto tutto per lei, senza doverlo elemosinare ai suoi genitori o dover disturbare i suoi fratelli. Ecco, a questo proposito, sono loro la sua vera famiglia. A modo loro Friday, Wednesday e Sunday le hanno fatto da mamma e da papà, visto che i loro non ne avevano il tempo (e la voglia). E non dimentichiamo, ovviamente, MamaLama, la loro tata/governante/balia tutto fare. In realtà è un alpaca, non un lama, ma non è questo il punto. Lei e i suoi fratelli l’hanno sempre fatta sentire amata e Thor sa che ci saranno sempre, ma spesso e volentieri si sente, appunto, di troppo. L’unico modo che, per ora, ha trovato per sfuggire a questa sensazione è starsene a decine di metri da terra, in cima a una scopa.
    Non c’è neanche bisogno di dirlo, ma Thor è letteralmente ossessionata dal Quidditch. Lo è da quella volta in cui ha cercato di inseguire i suoi fratelli in una delle loro mirabolanti avventure inforcando una scopa. Nel 2009. Quando aveva quattro anni. E allora?? Non solo non è minimamente caduta, ma già allora era un portento!! Ad ogni modo, così è nata la sua passione per il volo prima e per il gioco poi, tanto che ora non riesce, e non vuole, pensare ad altro. A parte, ovviamente, le sue amiche. Thor le adora e per loro farebbe veramente di tutto, nel modo più caotico possibile.
    Non è che lo faccia apposta, ma, caratterialmente, è una mina vagante. Sempre agitata e piena di energie, Thor è un concentrato allo stato puro di rabbia e aggressività che, se lasciata senza controllo, è pronto a colpire tutto e tutti. È una testa calda super casinista, che non riflette mai sul da farsi; al contrario si butta a capofitto nelle situazioni, preferendo occuparsi man mano di quello che potrebbe, o non potrebbe, succedere. Sicuramente potrebbe sembrare pericolosa e, in effetti, lo è parecchio, anche perché le piace l’idea di apparire così agli occhi degli altri. Farebbe di tutto, infatti, per non mostrare l’altro lato di sé, quel cuore soffice e morbido che tiene nascosto dietro una scorza durissima. Insomma, anche se non si direbbe mai, è proprio vero che Thor looks like they could kill you, but is actually a cinnamon roll. Solo che è molto, molto difficile scoprire il suo essere, sotto sotto, una ciambellina alla fragola, come ama chiamarla sua sorella Wendy (provocando ogni volta in Thor lamenti da animale morente e vomitante). Il fatto è che Thor odia mostrarsi fragile, perché ha paura che gli altri possano approfittarsi di lei, farla stare e, cosa peggiore di tutte, abbandonarla. Ma in realtà vuole solo amare ed essere amata.
    INFORANDOM
    ✦ È ossessionata dal Quidditch.

    ✦ A poco più di un anno ha cominciato a disseminare la casa di disegni a dir poco inquietanti, che, a detta di MamaLama, sembravano usciti direttamente dall’inferno. Non era difficile crederlo, in effetti, dati i sorrisi per nulla rassicuranti con i quali Thor li distribuiva ai suoi famigliari. Sul punto di portarla (in manicomio) da uno psichiatra infantile, finalmente un giorno Sandy ha scoperto l’arcano: la sua sorellina disegnava contemporaneamente con entrambe le mani, creando delle pseudo macchie di Rorschach. Thor, insomma, è ambidestra, abilità che ovviamente le risulta molto utile quando gioca a Quidditch (o quando vuole disturbare sia Joni che Dylan, se si siede in mezzo alle due a lezione).

    ✦ Adora il cibo piccante e, se fosse per lei, non mangerebbe altro. Probabilmente, in sedici anni di vita, si è già bruciata almeno metà delle papille gustative, peggio di un fumatore incallito.

    ✦ Potrebbe sembrare assurdo, ma le piace davvero ballare. Il problema è che, quando lo fa, sembra un orso ubriaco (e Clay può testimoniarlo, dopo il prom del 2021). Inoltre, quando Dylan propone di imparare uno dei suoi balletti kpop, opporsi è l’unica cosa da fare, visto che: 1) ha una reputazione da mantenere; b) alla fine, con suo grandissimo dispiacere, cede sempre.

    ✦ Le piace nascondere in giro per il dormitorio dei regalini per le sue amiche, ovviamente anonimi. Perché? Ma è ovvio, no?! Nessuno deve sapere che, sotto sotto, ha un cuore alla fragola! (Le Tassine, però, non sono stupide: dopo anni in camera insieme hanno quantomeno il sospetto che si tratti di lei…)

    ✦ Nel malaugurato caso che, una volta finita Hogwarts, non dovesse cominciare essere presa a giocare in una squadra di Quidditch professionistico (sì Piz, parla proprio con te), non le dispiacerebbe lavorare con gli animali. Magici o non, non importa: Cura delle Creature Magiche è l’unica materia in cui non fa schifo e che, anzi, la appassiona. Certo, gli insetti e certi tipi di rettili le fanno un po’ senso, ma comunque gli animali battono sempre e comunque cento a zero gli umani. Questa chiaramente è solo una remotissima possibilità, o comunque per quando sarà troppo vecchia per giocare; l’unico motivo per cui non potrebbe essere presa in una squadra, ovviamente, è se si ritrovasse senza braccia. O senza gambe. E poi neanche, in realtà!

    ✦ Anche se si comporta non solo come se non le importasse, ma, ancora di più, come se la cosa la schifasse, Thor si fa parecchie pare sul proprio aspetto. È perfettamente consapevole di non essere femminile, né tanto meno carina; sa di sembrare, il più delle volte, un ragazzino (maschio) di dieci anni, o qualcosa del genere. Sebbene non l’abbia mai rivelato a nessuno la cosa la fa soffrire molto, specie quando guarda le sue sorelle: Fray e Wendy sono così carine! Perché lei non può esserlo almeno un po’?

    ✦ Pur essendo una persona molto fisica, tutta la sfera della sessualità la spaventa da morire. E, in buona parte, la disgusta. Nascostamente ha cercato di informarsi a riguardo e ha scoperto dell’esistenza dell’asessualità, cominciando quindi a farsi domande. È asessuale? Non lo sa neanche lei e non riesce a capirlo. Quello che sa è che tutto questo le fa davvero, davvero paura.

    ✦ Stessa cosa può dirsi di qualsiasi relazione che non sia di amicizia o di parentela. Quello che ha a che vedere con il romanticismo la disgusta e, ancora di più, la terrorizza. Tutto vero, certo, ma quello che non vuole ammettere neanche con sé stessa è che una parte nascostissima di lei teme che nessuno la vorrà mai, dal momento che si sente brutta. E poi le relazioni rischiano di mettere in pericolo tutte le persone a cui vuole bene! Lo sanno tutti che quando qualcuno si fidanza poi si dimentica degli amici (e delle sorelle!)…
    Hugo Victor Cox walking contradiction.
    23 (24.09.1999)
    ex corvonero
    scrittore?
    inetto emo
    INFJ-T
    Vabbè, visto che non ho role a cui rispondere (non ci credo neanche io ma è così???), cerchiamo di fare sto inforandom. Ma proprio tanto, tanto random. È vero che le schede mentono, ma leggete le mie (pochissime) schede e non fate sforzare il criceto morto che ho al posto del cervello.
    Ecco, a proposito di criceti morti al posto del cervello. Questa è condizione naturale di Hugo. Topo Tipo quando, attraversando la strada, si vede arrivare addosso una macchina: invece di farsi prendere dall’adrenalina e scattare in modo felino per mettersi in salvo, si immobilizza, in preda all’ansia, ormai rassegnato, seppure terrorizzato, al suo destino e dunque alla morte certa.
    Questo è un sunto di come Hugo affronta la vita, in generale. Vorrebbe poterne controllare ogni dettaglio e, effettivamente, ci prova, ma tutto sembra scivolargli dalle mani, sempre. Il fatto di non poter pianificare e prevedere tutto quello che succederà lo manda in paranoia, lo fa sentire impotente, lo rattrista e lo convince ogni giorno di più di non valere abbastanza.
    Appurato il suo essere emo, è anche un gran rompicoglioni, oltre che, ormai lo sanno anche i muri, un piagnucolone. È il figlio più piccolo di una famiglia amorevole ma caotica, i Cox, e, da sempre, si è ritrovato schiacciato dalle personalità ingombranti dei suoi fratelli maggiori, Zoe e Adam, e, in fondo, da quelle altrettanto importanti dei loro genitori. Ama la sua famiglia e, anche nei momenti di peggiore sconforto, sa che loro ci saranno sempre (e, al contempo, gli sale il panico al pensiero che in realtà, un giorno, i suoi genitori moriranno e forse persino i suoi fratelli, prima di lui, e quindi si ritroverà solo. Sì, perché desidera con tutto sé stesso che la famiglia continui anche con lui, ma ormai si è rassegnato all’idea di rimanere solo per sempre – per non parlare della fantasia in cui muore sotto un ponte divorato dai cani e nessuno se ne accorge non solo perché non ha una famiglia, ma anche una casa e un lavoro, e quindi i soldi per sopravvivere. Vabbè).
    Non è così male, sul serio. È solo molto confuso, e indeciso, su tutto. In primo luogo su sé stesso. Non sa bene cosa vuole dalla vita e questo non fa che peggiorare il suo (già fragile) stato mentale. Sotto sotto gli piacerebbe fare lo scrittore, o il disegnatore, o, ancora meglio, entrambe, ma sa, sente di non essere abbastanza bravo, abbastanza creativo, abbastanza tutto. Da sempre gli sembra di convivere con il fardello della mediocrità, perché sa fare un po’ di tutto, sì, ma non è davvero il più bravo in niente; razionalmente sa che è così per chiunque, ma questo non lo aiuta a sentirsi meglio con sé stesso.
    Poiché non si sente abbastanza nemmeno nella magia, e anche per rimandare il momento in cui dovrà diventare adulto a tutti gli effetti, al momento sta ultimando gli studi per prendere una laurea babbana in letteratura inglese. Sa che potrebbe, nonché, probabilmente, che dovrebbe insegnare, nel mondo babbano o in quello magico, ma il solo pensiero lo disgusta e, soprattutto, terrorizza.
    Il problema principale di Hugo è che sia ama e si odia, al tempo stesso, più di ogni altra cosa, che è stanco di sé e di tutti, del mondo, ma che vorrebbe solo scoprirlo e amare e essere amato. È, insomma, una contraddizione vivente.
    Lo dico?
    Lo disse.

    Hugo è Sara, Sara è Hugo.
    INFORANDOM
    ✦ Sostiene di amare disegnare, scrivere e leggere, ma in realtà passa il suo tempo a mangiare, dormire e lamentarsi. È una walking contradiction, ma in fondo, chi non lo è?

    ✦ Ecco, il suo passatempo preferito è dormire. Sul serio. Se fosse per lui, dormirebbe tutto il giorno. Tutti i giorni.

    ✦ Non sa cosa vuole fare nella vita. Insomma, non ha un mestiere tipo, come invece, di solito, hanno tutti. Crescendo sperava che, dentro di lui, nascesse qualcosa, ma non è mai successo. Per questo, come d’altronde per altre mille cose, si sente totalmente inadeguato e già si immagina a vivere sotto un ponte. Morirà di fame e di freddo e nessuno si accorgerà della sua morte, visto che sarà solo come un cane. Cane che poi, letteralmente, divorerà il suo cadavere, ovvio.

    ✦ Non ricorda l’ultima volta in cui si è sentito riposato. Probabilmente mai, in effetti.

    ✦ È mancino e non fa che lamentarsi su quanto la vita sia difficile per “quelli come lui”. In effetti, almeno su questo, non ha tutti i torti. Per tutti i sette anni di Hogwarts non ha mai smesso di fare un macello con piume, inchiostro ed appunti. È per questo che, fregandosene, molte volte si è ritrovato a usare semplici penne a sfera babbane, ovviando così l’immenso problema. Adesso, se non altro, deve usare quelle, per cui non si pone neanche più il problema. Anzi, in realtà, se lo pone, ma in un altro senso: possibile che tutti facciano i fighetti prendendo appunti al computer o sul tablet? Dov’è finita la cara, vecchia, amata carta?!

    ✦ Pur odiando essere troppo in carne, è incapace di tenersi lontano dal cibo.

    ✦ È ossessionato dal suo gatto Ringo, ma questo non è sicuramente un segreto. Il suo essere un gattaro è un’informazione di pubblico dominio, tanto che Hugo stesso si definisce una cat lady, anche se al contempo la cosa lo fa incazzare: è un’espressione terribilmente sessista! Cat lord, oltre a non esistere, non suona così denigratorio. Ad ogni modo, comunque, per lui è una fonte d’orgoglio essere, appunto, quasi ai livelli della gattara dei Simpson.

    ✦ Tende a guardare sempre male tutti. Alle volte lo fa apposta, è vero, ma ormai gli viene così naturale da non rendersene più nemmeno conto.

    ✦ Quando legge un libro ha la mania di procedere per blocchi. Può leggere solo i capitoli a cinque a cinque, senza alcuno sgarro. La cosa serve quando è costretto ad avere sotto gli occhi un libro fastidioso; quando invece si ritrova davanti un testo che divorerebbe in poche ore, cerca di darsi una regolata, abbassando la soglia a tre a tre. Peccato, però, che non legga mai solo tre capitoli… questi diventano sei, poi nove, poi dodici… così, prima che possa rendersene conto, il libro è finito e lui si ritrova a mani vuote.

    ✦ È pigro. Dannatamente pigro. Immensamente pigro. Se la pigrizia avesse forma umana, assumerebbe di certo le sue sembianze.

    ✦ Odia l’estate ma ovviamente non può che amarla, visto che, con sua grande gioia, può passare intere giornate trascinandosi dal letto al divano e viceversa, sforzando al massimo gli occhi. Si rende conto che la cosa è molto triste, ma quando i suoi fratelli cercano di spronarlo a farsi una vita, lui finge di non sentire.

    ✦ Nel mondo babbano è un nerd di prima categoria. Si attacca in modo spasmodico al suo amato portatile, portandoselo, appunto, ovunque.

    ✦ Soffre il mal di mare in modo indecente. Il suo primo viaggio verso Hogwarts è stato quindi molto problematico ed imbarazzante… non tanto per lui, quanto più per la ragazzina seduta al suo fianco nella barca. Ancora oggi, a distanza di anni, quando lo vede lei cambia strada. In effetti non ha tutti i torti, visto che le riversò addosso tutte le Cioccorane mangiate sull’Espresso…

    ✦ Pur sostenendo di odiare Divinazione, trovandola una disciplina stupida ed inutile, Hugo è parecchio scaramantico. Ha tutta una serie di rituali che deve compiere per sentirsi in pace con sé stesso, specie prima di compiti ed interrogazioni importanti. Primo tra tutti mettere le sue mutande rosse fortunate per andare a fare un esame. Peccato che ormai cadano a pezzi… ma ha già litigato con sua madre in svariate occasioni, quando ha cercato di buttargliele. In più, segue alla lettera, pur fingendo che non sia così, certe regole non scritte su luoghi o azioni che portano sfortuna all’interno dei locali dell’università e, a Hogwarts, faceva lo stesso. Ad esempio non lo si è mai visto attraversare diagonalmente il chiostro del giardino interno, perché, come gli era stato riferito molti anni prima, chi passa in quel modo non si sarebbe mai riuscito a diplomarsi…

    ✦ L’estate scorsa suo padre ha costretto tutta la famiglia a sottoporsi ad una serie di test per stabilire intolleranze ed allergie. Ovviamente Hugo si è ritrovato con una lista chilometrica di cose da evitare a tavola. Dopo un primo momento di tassativa attenzione, ha però smesso di farci davvero caso. Tanto è già paffuto di suo, no? Perché dovrebbe privarsi di cose fondamentali come il pomodoro? Non è sicuramente quello a renderlo acido…

    ✦ Ha un po’ le manie di persecuzione, tanto da pensare, spesso e volentieri, che tutto remi contro di lui, sempre e comunque.

    ✦ Anche se non lo ammetterebbe mai, si sente oscurato dai suoi fratelli maggiori, a loro modo molto più riusciti nella vita di lui. Naturalmente si atteggia come se li ritenesse stupidi e altamente inferiori, ma, sotto sotto, è solo estremamente geloso ed invidioso. Adam e Zoe sanno cosa vogliono dalla vita, a differenza sua. Sanno come prendersi ciò che interessa loro, senza preoccuparsi delle conseguenze. Hugo, invece, fa tutto l’opposto…

    ✦ Ci sono momenti in cui si sente davvero solo al mondo, pur essendo, in realtà, circondato da persone che tengono a lui. Gli sembra di non essere capito e, pur ritenendosi tremendamente banale (anche se non lo ammetterebbe mai), non può fare a meno di pensare di essere troppo diverso dagli altri per arrivare anche solo a sperare di integrarsi nella società.

    ✦ Non sono rare le occasioni in cui, invece di fare la persona saggia e matura come in teoria dovrebbe essere, lascia spazio alla sua parte più infantile. Si diletta quindi in scenette di ogni tipo, cosa che, sebbene non se ne renda conto, lo avvicina ai suoi fratelli. Non c’è infatti un solo Cox che non eccella nel dimostrare doti da vera e propria drama queen.

    ✦ Adora fare il guastafeste, è uno dei suoi passatempi preferiti. E anche il saputello, ovviamente.

    ✦ Gli unici viaggi che davvero ama sono quelli che può compiere nella sua mente: è lì tutto che nasce e che, purtroppo, spesso finisce.

    ✦ Ama scribacchiare e disegnare in ogni ritaglio di tempo e potrebbe avere la stoffa per diventare uno scrittore e disegnatore; a causa della sua paura verso il futuro, però, non ha mai davvero preso in considerazione l’idea. O meglio, in realtà è da quando aveva sei anni che sogna di scrivere e illustrare completamente da solo un libro, ma sa di non averne le capacità. È troppo stupido e banale per riuscirci davvero. Non ha il furor degli artisti.

    ✦ Si esibisce in smorfie di ogni tipo, da quelle più idiote alle espressioni più stronze (che ovviamente sono le sue preferite).

    ✦ Non ha mai baciato nessuno. Sul serio. Non ha mai dato, o ricevuto, come preferite, il primo bacio. A più di vent’anni suonati. Più che imbarazzante, ormai, la cosa è solo profondamente triste. Di conseguenza, come può essere facilmente immaginabile, è ancora vergine. E, ormai, è convinto che lo resterà per sempre.

    ✦ Ha praticamente la certezza di avere un cuore di ghiaccio. Non è sempre stato così, naturalmente. Il suo cuore lo è diventato, con il tempo. Le persone, gli eventi, lui stesso... pensa di essere stato innamorato, una volta, ma ormai non potrà accadere mai più. Dentro di lui, lo sa, avrebbe una fonte inesauribile di sentimenti. Tuttavia, questa non potrà mai essere attinta da nessuno, dato che, reciprocamente, nessuno vuole il suo amore e lui stesso non riesce a trovare nessuno su cui riversarlo come vorrebbe...

    ✦ Durante i M.A.G.O. Hugo si è spinto oltre i propri limiti, studiando e impegnandosi ancora di più del solito. Non a caso, infatti, ha quasi raggiunto l’eccellenza. Quasi, appunto, dato che, come sempre, è stato un incapace fino in fondo, ottenendo solo una misera O e non una E. Seppur siano passati anni, la cosa gli brucia ancora da morire.

    ✦ Quello che nessuno sembra aver notato, ma che, a prestarvi attenzione, è a dir poco drammatico, è che, uscito da Hogwarts, Hugo ha finito per distaccarsi sempre di più dalla magia. In modo graduale, senza che, appunto, nessuno se ne sia ancora reso conto, ha finito per trasformarsi quasi del tutto in un babbano. Attualmente ci sono persino giorni in cui, da quando si alza a quando va a dormire, non tocca nemmeno la bacchetta. Quello che non vuole metabolizzare in prima persona è il suo aver preso a sentirsi ancora più incapace, e inutile, del solito. Inconsciamente, quindi, si sta punendo, privandosi di una parte di sé: dato quanto è codardo, nonché stupido, non è più degno di utilizzare la magia.

    ✦ Ha una coda di paglia assurda e si convince sempre che tutti ce l’abbiano con lui.

    ✦ La sua più grande paura è rimanere solo al mondo. Ne morirebbe. Anzi, è così inetto che non riuscirebbe neanche a uccidersi, con tutta probabilità.

    ✦ Fa sempre di tutto per non far stare male gli altri. Certo, è vero che gli piace fare battute sarcastiche e rompere le scatole, ma non vuole davvero ferire le persone. Al contrario, cerca sempre di venire loro incontro, di trovare un accordo, qualcosa a metà strada che possa andare bene a entrambi. In parte questo è dovuto alla sua incapacità di litigare: se e quando litiga con qualcuno si sente così male all’idea che l’altra persona sia arrabbiata con lui da voler risolvere tutto subito. Oppure, ancora meglio, preferisce non litigare proprio. Discutere sì, litigare no.

    ✦ In fondo è un gran chiacchierone. Ama parlare, tanto che alle volte si caccia nei guai per la sua lingua lunga e per l’incapacità di starsene zitto.

    ✦ È perseguitato dal senso di colpa. Si sente in colpa letteralmente per ogni cosa. In alcuni casi razionalmente sa che la cosa non ha senso, ma in altri… tanto per dirne una, si odia per il fatto di essere così com’è, specie perché sa che i suoi genitori pensano di essere responsabili. Invece sono sempre stati perfetti: l’hanno sempre sostenuto, spronato e, soprattutto, amato. Se non riesce a stare bene è solo colpa sua, non loro.

    ✦ Soffre di depressione e solo di recente ha finalmente cominciato a prendere qualcosa per stare meglio. Ha anche provato ad andare da uno psicologo, ma non è andata molto bene. Sa che dovrebbe riprovarci, ma se non riesce neanche a trovare degli amici figuriamoci riuscire a trovare lo psicologo fatto apposta per lui…!

    ✦ È terribilmente miope, ma proprio come una talpa, tanto che quando indossa gli occhiali i suoi occhi diventano praticamente due puntini, prontamente soprannominati da Nathan occhi porcini. Negli ultimi anni ha imparato a portare le lenti, anche se vorrebbe fare l’operazione per riguadagnare almeno qualche grado. Il problema è che il super mega luminare da cui è andato per cominciare il percorso di miglioramento gli ha detto che ha le pupille molto più grandi del normale, per cui non si può procedere. Hugo gli è quasi scoppiato a ridere in faccia, istericamente. E l’ha fatto davvero con sua madre, che l’ha accompagnato e rimproverato quando, prima di entrare, sosteneva che tanto avrebbero trovato un motivo per operarlo. Non è colpa sua se ha il terzo occhio (e pure da drogato)!
    Lucrezia Erminia Ninfa Linguini turtlèina.
    19 (08.12.2003)
    grifondoro
    bassista
    #linguinis
    ESFP-A
    La fama di Lucrezia Linguini la precede, e non l’ho neanche deciso io. Un bel giorno è saltato fuori che era l’avvinazzata di famiglia (una bella gara, se si pensa ai Linguini) e da lì questo è diventato il tratto cardine del suo essere. Di conseguenza, è quasi impossibile vedere Lux sobria, tanto che lei stessa stenta a riconoscersi quando ha in corpo una gradazione alcolica entro i limiti della legge. Tuttavia, non è che sia poi così diversa, da lucida. Caotica, casinista, chiacchierona, Lux è un vero e proprio caos e non se ne vergogna. Anzi, abbraccia e accoglie il suo essere l’incarnazione vivente della sua città: la dotta, la grassa, la rossa.
    I genitori di Lux si sono incontrati tra i portici di via Zamboni e piazza Verdi, a Bologna, e da lì non si sono più mossi, intraprendendo entrambi la carriera universitaria (magica??). Lì, dunque, hanno messo radici, e lì nata la loro unica figlia, Lucrezia. Non che i Linguini non se la passino bene, anzi, ma la famiglia materna di Lux appartiene alla più antica – e soprattutto ricca – bolognesità (?), motivo per cui la bionda è decisamente viziata, nel senso che è abituata ad avere sempre tutto quello che vuole, senza muovere un dito, e a essere parecchio immodesta. Tuttavia, Lux non ha la puzza sotto il naso, né si comporta da snob; al contrario, come Bologna, è rossa e, anche se non fisicamente, grassa. È generosa, Lux, e ha un cuore d’oro. È sostanzialmente buona, cosa che le ha provocato non pochi problemi, ma non se ne cura. Le viene naturale essere accogliente con tutto e tutti, con un sorriso, una battuta e un abbraccio.
    E, come Bologna, Lucrezia è anche dotta. Lei stessa fatica a crederci, ma essere cresciuta in una casa di professoroni, come si diverte a sfottere i suoi genitori, ha dato i suoi frutti. Certo, osservando il suo percorso scolastico, battuto solo, in quanto a lentezza, dai suoi cugini e dai Freaks, non si direbbe, ma in realtà le piace studiare. Non solo, in effetti: le viene anche naturale e spontaneo. Le piace imparare, conoscere, sapere; immagazzina tutto, dentro di lei, salvo poi coprirlo quando ha dell’alcol in circolo, ovvero praticamente sempre. Di conseguenza spesso e volentieri sembra una testa vuota, per non dire stupida, quando, in realtà, avrebbe molto da dire e da condividere. Ma Lux non se ne cura, perché non le importa del giudizio altrui.
    Il suo amore nascosto per la cultura e quello invece palese per il bere sono affiancati dalla sua passione per la musica e per le vagine. Ah, e c’è anche la sua famiglia, certo. Questi sono i cinque punti focali di Lucrezia Linguini, quelli a cui non rinuncerebbe mai e poi mai.
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    Adam Gustave Cox habseligkeiten.
    27 (08.08.1996)
    ex tassorosso
    magizoologo
    ribelle
    ENFP-A
    Adam è un cazzone. In tutti i sensi. Non è che non gli importi delle cose, anzi, per certi versi si occupa sempre di tutto e di tutti, ma non si preoccupa. Da sempre guarda il mondo con gli occhi socchiusi e rilassati, un sorriso serafico sulle labbra, perché, per lui, è kalokagathìa: il mondo è bello e buono. Per questo motivo vede e solo, o quasi, gli aspetti positivi di cosa, e soprattutto chi, lo circonda. Per questo si è innamorato di Tyler Wood, quando erano ancora adolescenti, nonostante l’apparente assenza di simpatia e l’espressione ditica sempre stampata sul volto del serpeverde. Per questo, alla fine, si è unito alla Resistenza, sebbene la sola idea di impegnarsi in qualcosa l’abbia sempre spaventato a morte e vada contro la sua stessa natura.
    Sebbene dovesse rivaleggiare con il carattere tirannico e pesante della sorella maggiore Zoe, in famiglia il vero problema è sempre stato l’anarchico Adam. Nulla di quello che faceva o diceva aveva senso per gli altri e, spesso, neppure per lui. Non è una testa calda come la sorella, però, e ovviamente è lontano anni luce dal continuo ponderare su ogni cosa del fratello Hugo; tuttavia, anche Adam, a modo suo, ha un centro focale, o meglio, due: la libertà e Tyler e Daisy. Sembra contraddittorio, e in effetti lo è, perché proprio lui, che ha sempre fatto dell’essere libero, come una principessa Sissi qualsiasi, il suo stendardo, adesso vive da buon borghese, con un tetto sulla testa e impegni quotidiani e normali, da marito (ma senza nessun anello al dito) e padre. Eppure, non si è mai sentito tanto libero, e felice, quanto ora.
    Questo però non vuol dire che non gli manchi il suo lavoro di magizoologo. Un lavoro che ha costruito sul campo, giorno dopo giorno, viaggiando, il più delle volte trasportato dagli eventi e dalla corrente, anche letteralmente, in giro per il mondo. Un lavoro nato dal sudore della sua fronte e dal lavoro delle sue mani, che portano e porteranno sempre i segni della fatica, ma anche dell’orgoglio e della soddisfazione. Ha cominciato a malapena maggiorenne, dopo essere scappato da Hogwarts all’inizio del settimo anno, non riuscendo più a sopportare le mura soffocanti del castello e i soprusi al suo interno: meglio versare sangue per gli animali che nella sala delle torture. Per anni la sua vita è stata questa, dedita alle creature e alla natura, e lo fatto sentire davvero parte di qualcosa di più grande.
    È però vero che il suo secondo nome potrebbe benissimo essere socialità (o prostituta, parafrasando l’espressione usata più e più volte da Hugo). Perché Adam ama stare in mezzo alla gente, con la gente. Da persona estremamente socievole adora circondarsi non solo di animali, ma anche di altri esseri umani. Adora fare amicizia, scherzare, parlare. Adora, in poche parole, sentirsi vivo.
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    ✦ Il gusto dell’orrido di Adam, come più volte l’ha sentito definirlo (quasi sempre da un certo Serpeverde con la puzza sotto il naso) è ormai cosa più che risaputa. In effetti non può negare di divertirsi, nell’andare a scovare i capi di abbigliamento (e non solo. Cosa? Cosa) più tremendi e assurdi, e di metterseli addosso. A sua discolpa, però, è anche del tutto disinteressato a quello che lo copre. Anche perché, se fosse per lui, abolirebbe i vestiti. Ad ogni modo, il suo armadio trabocca di vestiti dalle fantasie e dai colori discutibilissimi, spesso di taglie ben più grandi delle sue spalle strette. Di conseguenza, non è raro che Adam sembri una sorta di spaventapasseri schizofrenico o, più propriamente, un barbone.

    ✦ È praticamente impossibile dimenticarsi di Adam, dopo un primo incontro. Tutto, in lui, è così fuori norma da renderlo a dir poco indimenticabile. La cosa, è vero, gli fa sicuramente piacere, ma non l’ha mai cercata in modo volontario. È sempre successo, che lui lo volesse o no. Ovviamente il più della gente lo ricorda come un soggetto fin troppo particolare e in molti non sopportano il suo essere un tantino extra, in tutto. Ogni volta che viene a conoscenza di questi soggetti gli dispiace, ma in fondo, perché dovrebbe importargli? Non cambierà di certo per loro!

    ✦ Daisy ed Adam amano fare tutto insieme, compreso l’andare a caccia. Di conseguenza non è affatto difficile vederli aggirarsi per locali, spesso anche non raccomandabili, con il chiaro intento di fare serata. Quando non si danno consigli vicendevolmente può capitare che scelgano, data l’evidente affinità di gusto, le stesse vittime. A quel punto comincia una lotta spietata tra i due, che poi si divertono a rievocare spesso in presenza di Tyler, per il puro gusto di infastidirlo. Naturalmente da quando hanno messo su famiglia non arrivano più fino in fondo, ma è comunque divertente andare in giro a fare cose da giovani (soprattutto se questo comporta irritare e ingelosire Ty).

    ✦ È altamente intollerante alle arachidi, ma ne va pazzo. Se non altro, quando lavora in luoghi sperduti è difficile trovarne, ma, appena può, si abbuffa. Le lunghe notti passate al San Mungo con Daisy non devono assolutamente arrivare alle orecchie dei suoi… non è colpa sua se quelle dannate noccioline sono così buone! Specie quelle coperte di paprika, con quella crostina così invitante…

    ✦ Ha un metabolismo invidiabilissimo, che gli permette di abbuffarsi a più non posso senza mai ingrassare davvero. Se fosse una ragazza ringrazierebbe ogni divinità di continuo, ma essendo un maschio la cosa un po’ lo infastidisce. Abbiamo già parlato del suo non riuscire a mettere su nemmeno un accenno di muscoli, vero?

    ✦ Ama qualsiasi animale, indistintamente. D’accordo, ha una sua classifica personale, in quanto a preferenze, ma, nel complesso, trova stupendo e meraviglioso qualsiasi essere si aggiri sulla faccia della terra. In generale si può dire che Adam sia un grande amante della natura. Le piante, strano ma vero, non sono poi così noiose… se fosse per lui passerebbe il suo tempo in mezzo a foreste o simili. L’unico problema, in questi casi, sarebbe il ritrovarsi senza compagnia. Adam non riesce a stare lontano dalle altre persone per troppo tempo.

    ✦ Il suo grande amore per gli animali l’ha portato a sforzarsi di diventare vegano, negli ultimi anni. Ci ha sempre pensato e ha sempre pensato fosse una buona idea esserlo, ma, da buona forchetta quale è, ha sempre trovato tanto, troppo difficile rinunciare a certe cose. Tuttavia, strano ma vero, ha lavorato su sé stesso e sul suo senso etico per riuscire, finalmente, nel suo intento. Chiaramente ora non fa il vegano nazi che rompe le palle a tutti perché lo diventino, né il giudica ventiquattr’ore su ventiquattro, visto che non si chiama Tyler Wood, ma, come in tutto, è estremamente zen. Semplicemente, se richiesto, espone con inaspettate chiarezza e serietà le ragioni per cui tutti dovrebbero essere vegani, dal rispetto per gli altri animali al mondo che sta letteralmente morendo (anche) per colpa degli allevamenti.

    ✦ Da molti anni a questa parte, Adam si vanta di possedere un vero e proprio pollice verde. In effetti non ha tutti i torti, dal momento che, sin dal primo anno ad Hogwarts, si è dimostrato decisamente bravo in questo campo. C’è però da dire che le sue doti da contadino sono piuttosto ristrette. Certo, è in grado di coltivare anche pomodori e patate e simili, ma la sua vera specialità è un’altra. Il tetraidrocannabinolo, meglio conosciuta come cannabis, o, tra le mura di Hogwarts, erballegra. Lì, in quella serra in disuso e dimenticata da tutti, Adam ha passato il testimone perché, in sua assenza, la produzione di fumo più buona di tutto il Castello andasse avanti…

    ✦ Tende a gesticolare come non mai, soprattutto quando un discorso lo prende molto. Tra le smorfie e le mosse che fa con le mani e, in generale, con tutto il corpo, alle volte Adam sembra quasi fatto di gomma, tanto si dimena a destra e manca.

    ✦ Adam ha sempre amato divertirsi. Non è che non creda nell’amore, anzi, è una persona estremamente romantica, per non dire smielata; a lungo, però, non si è preoccupato, almeno apparentemente, di riflettere davvero se, e con chi, passare una buona fetta del suo tempo. Si presentava l’occasione? Aveva voglia? Succedeva? Bene. E poi, ha sempre temuto che una relazione seria potesse diventare una vera e propria gabbia, per lui, dato il suo bisogno di libertà. Eppure, poche sono le cose importanti, per Adam, quanto l’amare e l’essere amato. È sempre pronto a spandere il suo affetto emotivo in ogni direzione, e… non solo quello. Gli piace amare le persone anche nel senso più fisico e carnale del termine. In questo, come d’altronde in tutto, nella sua vita, non si preoccupa mai davvero. Adam non si fa problemi di alcun tipo, se, da entrambe le parti, chiaramente, c’è interesse. Nella sua vita ha avuto ben poche relazioni serie, mentre non potrebbe davvero conteggiare tutte le avventure e le persone che ha e che l’hanno attraversato. Non se ne vergogna, né preoccupa. Anche solo per un istante, grazie con loro, si è sentito ancora più vivo.

    ✦ È famoso per le sue trovate bislacche e strampalate, il più delle volte, va detto, anche piuttosto pericoloso. Alcuni – pochissimi, in realtà – lo definiscono geniale; altri – la maggior parte – pensano sia un folle o, ancora peggio, un deficiente. In effetti Adam è un perfetto connubio tra queste due caratteristiche. Un defigenio? Un genicente? Both, both is good.

    ✦ La barba. Il grande cruccio di Adam. Insieme alla sua acne, certo. Mentre tutti, davvero, tutti – persino Zoe, quando Adam si lamenta, diventa la donna più barbuta di sempre, con il risultato che, ovviamente, il ragazzo si ritrova ad essere malmenato dalla sua adorabile sorella –, in famiglia, hanno una peluria facciale da far invidia a Babbo Natale, o a Che Guevara, come preferite, l’ex Tassorosso, be’… ha ben altri problemi. Per anni ha cercato di convincersi di essere ancora in via di sviluppo, ma ormai la cosa è innegabile. Adam è uno di quegli uomini sfortunati ai quali la barba cresce, sostanzialmente, a chiazze. Dove c’è, è vero, è molto folta e riccioluta e, addirittura, sembra quasi rossiccia, cosa che l’ha sempre fatto ridere; in alcune parti del viso, però, proprio non ne vuole sapere di saltare fuori! Insomma, è assurdo, e ingiusto, che solo Hugo (cioè, davvero, Hugo?!!) abbia ripreso il gene barbone dei Cox…

    ✦ Da quando hanno finalmente cominciato a fare sul serio (e sono passati da zero a mille nel giro di pochissimo, ma questa è un’altra storia), Adam ha smesso di scappare viaggiare continuamente in giro per il mondo, accettando di lavorare nei luoghi più assurdi di tutto il globo terracqueo per studiare e curare questa o quella creatura magica. O meglio, lo fa ancora, naturalmente, altrimenti morirebbe, ma non con la stessa frequenza di prima e per periodi molto più brevi di tempo. Di conseguenza, non è esattamente lui a portare la pagnotta a casa. Sta realizzando, in poche parole, il sogno di Sara molte persone: fare il mantenuto.

    ✦ Definirlo fissato con Taylor Swift sarebbe un eufemismo. Adam la venera. Quando lui e Tyler si sono trasferiti stabilmente a villa Bulgakov, Daisy aveva già predisposto tutto. Sì, non solo lo studio del Wood e le serre e la nursery per animali per lui, ma anche quella stanza. La Era Room. La Taylor’s Version della stanza di Christian Grey. Una camera dove raccogliere tutti i cimeli, a partire dai biglietti dei concerti per comprare i quali Adam ha fatto la fame, letteralmente, per giorni. Nessun dolore e nessun rimpianto, naturalmente. Per lei Adam farebbe questo e altro.

    ✦ Secondo lui le sue battute sono geniali, ma c’è chi le ha sempre definite orribili e imbarazzanti, come suo fratello e Tyler, che, così facendo, hanno sempre dimostrato di non capire niente. Adam è invece del tutto consapevole del proprio estro creativo, che si manifesta, ad esempio, nell’incredibile capacità di riuscire a trovare doppi sensi in ogni cosa. I suoi, insomma, sono dad jokes sporchi. Prima, è vero, potevano risultare un po’ più ostici perché non era ancora un padre, ma adesso che lo è diventato davvero non c’è più scusa che tenga: chi non li capisce ha un problema, e anche molto serio.

    ✦ Adam è… generoso. Gli piace far star bene le altre persone. In tutti i sensi. Ma proprio tutti. E non e per niente schifiltoso. Anzi. Tyler e Daisy (e molti altri) possono confermarlo.
    Milena Leonidovna Shevchenko rozbitij.
    37 (01.11.1985)
    durmstrang
    inventrice?
    mangiamorte
    ESFJ-A
    Milena è cresciuta nelle campagne della Galizia, in una famiglia tanto numerosa quanto povera. Fin da piccola ha imparato il valore del lavoro e di sporcarsi le mani in prima persona, volente o nolente. Quando la magia si è manifestata in lei per la prima volta aveva poco più di cinque anni e tutta la famiglia ha dovuto fare i bagagli e spostarsi per sfuggire ai pettegolezzi, e soprattutto alle paure, del piccolo e superstizioso villaggio. A quel tempo Lena aveva già cominciato a capire che avrebbe dovuto lottare con le unghie e con i denti per ogni cosa e, in effetti, così ha sempre fatto, da quel momento in poi. Ha combattuto è stata ammessa a Durmstrang, unica, nella sua famiglia, a possedere la magia. Ha combattuto tra i banchi, per dimostrare il proprio valore agli altri e soprattutto a sé stessa, volendo a tutti i costi essere la migliore, sempre. Ha combattuto per ottenere quell’opportunità di lavoro al Ministero della Magia inglese, appena diplomata, prima del suo anno, per studiare con i migliori inventori di tutto il mondo, lì riuniti per portare avanti un avanguardistico progetto di ricerca.
    Ed è lì che ha incontrato Robert. È stato amore a prima vista, per entrambi, e ha plasmato per sempre le loro vite. O almeno, ha plasmato quella di Lena. Sempre così concentrata sui suoi obiettivi, sul suo bisogno di rivalsa, sulla necessità di sollevarsi e di sollevare tutta la sua famiglia dalla miseria, Milena non si è accorta di quanto, invece, Robert, giorno dopo giorno, ha cambiato, ha assorbito la sua esistenza. Erano entrambi poco più che ragazzini e hanno finito per crescere insieme, adattandosi e fondendosi l’uno con l’altro. Ma Lena si sentiva felice e sé stessa come non lo era mai stata.
    Solo nel decimo anniversario del loro matrimonio, più e più volte osteggiato dalla famiglia di lui, dopo mille tentativi e false partenze, è nata Sonya, la loro prima e unica figlia. Così attesa, così amata, era il culmine del loro amore, il simbolo della loro famiglia. Compiuti cinque anni, Sonya ha manifestato i primi segni di magia, proprio come era successo a sua madre da bambina, ma anche i primi sintomi della malattia che, in pochi mesi, l’ha strappata dall’abbraccio dei suoi genitori.
    Il dolore senza fine per la perdita della figlia ha tanto unito quanto diviso Milena e Robert, che però, nonostante tutto, sono rimasti insieme. Sono passati anni, ma la ferita non si è mai rimarginata. Lena era convinta di non poter provare uno strazio ancora maggiore, di non poter sopportare ulteriormente. Ma poi Robert ha avuto uno stupido incidente automobilistico babbano. Con lui, la sua amante, Jolene. Lei è sopravvissuta. Lui no.
    Lena, che si è sempre ritenuta una donna forte e indipendente, artefice del proprio destino e unica detentrice della propria vita, ha scoperto di dipendere, in tutto e per tutto, da quel marito traditore che le ha spezzato il cuore. Lo odia per averla tradita, per essere morto, per averla abbandonata; eppure la sua perdita ha aperto dentro di lei un’altra voragine, che è andata a sommarsi con quella senza fine di Sonya. Lena odia Robert perché sente la sua mancanza, perché ancora, nonostante tutto, brama il suo amore.
    Eppure, ha continuato, e continua, ad andare avanti. Che le piaccia o no, lei è ancora viva e ancora può combattere. Senza Robert è convinta di aver perso anche sé stessa, ma in lei fragilità e forza si fronteggiano e al contempo spalleggiano. Non è mai stata dotata di senso dell’umorismo, dunque non riesce a vivere con un sorriso amaro l’assurda contraddittorietà che la contraddistingue. Però è testarda, combattiva e intelligente. Forse un po’ troppo riflessiva, almeno per i suoi gusti, sempre misurata e calcolatrice. Ma con Robert, e ancora di più con Sonya, ha scoperto di avere anche un lato dolce e amorevole, materno, persino, che però non le è mai stato davvero permesso di sviluppare.
    Pur essendo tanto algida e tutta d’un pezzo, Lena è una donna passionale e appassionata, che crede di poter fare la sua parte, e forse anche la differenza, nel mondo, mossa, com’è, da un forte senso di giustizia.
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    Benedictus Deogratias the goblin.
    16 (25.12.2026)
    altair
    medium
    ben10
    INFP-T
    In un’altra vita era Century De Thirteenth, figlio di Friday De Thirteenth e di padre ignoto (??? Chissà, lo scopriremo solo vivendo). Un figlio amato e voluto, cresciuto imparando fin da subito il significato di giustizia e di uguaglianza, nonché di necessarietà della lotta. Tutti motivi, questi, che nel 2043 l’hanno spinto ad aderire alla missione reborn (in effetti, ha un nome?? Probabilmente sì, e non è quello delle bambole creepy) e a tornare indietro nel tempo per fare la sua parte nel cercare di cambiare il mondo.
    Ma qualcosa – o forse qualcuno… – è andato storto e Century non solo si è ritrovato nel tempo sbagliato, ma anche totalmente tagliato fuori dal suo passato e futuro. Nuovamente in fasce, è stato accolto dalla parrocchia di Bodie come orfano, dividendo la piccola comunità sulla sua provenienza: uno dono dal cielo o una punizione dell’inferno? Sì, perché fin da piccolissimo, Benedictus, come è stato ribattezzato dal prete e dalle suore di Bodie, ha manifestato un potere, o forse una maledizione: la capacità di parlare con le anime. Così, fin dai suoi primi ricordi, il mondo si è sempre spezzato, in modo quasi manicheo, tra chi lo temeva e lo disprezzava e chi lo ammirava e quasi santificava. Lui, dal canto suo, non è mai riuscito a non sentirsi molto più di un mostro, non riuscendo a comprendere fino in fondo il suo potere e, naturalmente, le sue origini.
    Poi, a circa dieci anni, il mondo di Ictus è cambiato, perché da Bodie è stato catapultato nel presente, nel 2019. Qui è finito prima in orfanotrofio, dove ha conosciuto Delilah, che è diventata la sua prima, vera amica, poi ad Hogwarts, dove ha finalmente potuto dare un nome al suo potere, scoprendo di essere uno special medium. E, soprattutto, tra le mura del castello, per quanto emarginato tanto per la sua natura quanto per il suo carattere schivo e timoroso (per non parlare, poi, del suo aspetto: un bambino, sì, ma troppo alto e troppo gracile), si è costruito la sua piccola famiglia. O meglio, è stato adottato, forse più come un cane randagio che come un bambino, dai Ben10.
    Anche a distanza di anni, Ictus non è cambiato granché dal giorno in cui ha messo piede a Hogwarts. Certo, è diventato ancora più alto e allampanato e, in piccola parte, sta cominciando davvero a controllare il suo potere, ma è ancora lo stesso ragazzino timido e spaventato di allora. Si sorprende di tutto, come un bambino, ed è capace di trovare la bellezza in ogni piccola cosa. Cerca sempre di farsi piccolo e invisibile in ogni situazione perché odia essere al centro dell’attenzione, anche se, al contempo, ogni tanto vorrebbe essere visto per quello che è. Tuttavia, gli insegnamenti di Bodie sono ben stampati nella sua mente, portandolo a essere sempre il più umile e servizievole – per non dire servile, alle volte – possibile, convinto com’è di non meritarsi nulla, in primis l’amicizia dei suoi amici. Ancora si chiede come sia possibile che l’abbiano scelto e voluto, proprio lui!, motivo per cui, ogni giorno, cerca di rendersi degno del loro affetto.
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    Aracoeli Miranda-Iglesias cielita.
    15 (29.10.2008)
    tassorosso?
    chaosbringer
    familia
    ENFJ-A
    Aracoeli è proprio come appare: un raggio di sole che, per quanto piccolo, cerca di illuminare il più possibile tutto ciò che la circonda. È allegra e genuina e ama prendersi cura degli altri. Lo fa così, senza pensarci due volte, senza secondi fini, semplicemente perché le viene naturale e la fa stare bene. Spesso e volentieri questo suo essere così cristallina e quasi senza filtri la mette nei guai, ma Aracoeli li affronta sempre con il sorriso sulle labbra, profondamente convinta che quello che c’è di buono nel mondo alla fine avrà la meglio. Estremamente caotica e caciarona, parlerebbe e, in effetti, parla anche per le orecchie (per non dire da qualsiasi buco………..). Ha sempre un sorriso e una parola buona per tutti; le basta parlare una (1) volta con qualcuno per ritenerlo suo amico. Per certi versi è ancora una bambina, sebbene cominci non tanto a comprendere, quanto più a sentire certe dinamiche e sensazioni da grandi, che un in parte la spaventano e in parte la affascinano.
    Ma, proprio come il sole, anche Aracoeli è una stella. Se da una parte è calda e luminosa, dall’altra ha una faccia fredda e triste, che non vede mai nessuno. Sebbene, in potenza, sia sempre stata dentro di lei, ha attecchito davvero solo con la malattia e la morte di sua madre. Xiomara è sempre stata tutto il suo mondo e non le ha mai fatto mancare nulla, non facendole quasi percepire l’assenza di quel padre lontano che non ha mai conosciuto. Aracoeli e sua madre vivevano praticamente in simbiosi, persino quando lei era a Castelobruxo. Esistevano solo loro due, anche perché la famiglia della donna è sempre stata un tabù, avendola allontanata, appena raggiunta la maggiore età, perché magonò. Tuttavia Xiomara ha insegnato ad Aracoeli a non portare rancore verso nessuno, dai Miranda a quel padre che non ha mai nemmeno saputo della sua esistenza.
    Almeno finché Xiomara non è morta. Insieme ai suoi (pochi) averi ad Aracoeli sono stati consegnati una lettera e un indirizzo. È così che si è ritrovata faccia a faccia con Javier Iglesias, suo padre. Un padre che, finché non l’ha vista in faccia, e non ha letto la lettera che lei gli ha porto, nemmeno sapeva della sua esistenza. Un padre che dietro a quello sguardo malinconico nasconde un dolore indicibile. Un padre che, nonostante tutto, l’ha accolta.
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    Broderick Ujarak O’Keeffe yo‚ bro.
    14 (21.03.2009)
    altair
    cornelia 2.0
    neutrale
    ISFJ-A
    Si vede che dopo una sfilza di pg rompicoglioni, emo, pesanti e chi più ne ha, più ne metta, avevo bisogno di una boccata d’aria? Anzi, di una passeggiata nella natura? Perché sì, Bro è questo: una passeggiata, non un’escursione, nella natura. Pacato e tranquillo, non è un tipo di molte parole. Non tanto perché non sa cosa dire, ma perché non sa come dirlo; inoltre, per paura di sparare delle cavolate, il più delle volte preferisce tacere e rimanere nel suo angolino, limitandosi ad ascoltare attento gli altri. È sempre molto ricettivo verso tutto quello che lo circonda, perché è convinto, anzi, sa, sente, che nel mondo tutto è connesso. Ogni essere vivente, animato o inanimato che sia, è parte di qualcosa di più grande.
    Dotato quindi com’è di una sorta di saggezza sapienziale, Broderick potrebbe essere definito un puer senex, se non fosse che, in realtà, non ha nulla del vecchio, ma tutto del bambino. Certo, è una persona estremamente calma e, appunto, a suo modo saggia, ma è pur sempre un ragazzino. Per quanto timido e sempre molto cauto, con gli amici riesce ad aprirsi ed essere solare, se non addirittura espansivo, almeno qualche volta. Ha un po’ lo spirito da crocerossina, tanto che, da grande, gli piacerebbe mettere le sue capacità da geocineta a servizio degli altri, facendo il guaritore o qualcosa del genere.
    È infatti nato special, da madre strega e padre special (o il contrario, chissà ihihihi. Chiedo l’aiuto da casa, ciao Saretta), proprio come sua sorella maggiore Brienne. I suoi genitori sono oggettivamente una coppia insolita, ma Bro e Bri hanno passato un’infanzia serena e normale, circondati dall’affetto e dal sostegno della loro famiglia. Non a caso, quindi, Broderick è molto legato alla sorella, anche se alle volte un po’ gli pesa essere sempre etichettato, specie a Different Lodge, come il fratello di Bri, quasi non avesse una sua identità propria. Certo, sa di non avere un carattere forte, né tanto meno combattivo, ma non sa come cambiare le cose, e non è neanche del tutto convinto di volerlo fare.
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