Se fosse stato un altro (tipo Gigio.) si sarebbe offeso alla risatina di Erisha ma siccome lui non era permaloso (come Gigio.) (Nda: in realtà, forse, era pure peggio) non se la prese minimamente ma anzi, sorrise a sua volta.
«Okay, me pare giusto.» alzó entrambe le mani, in segno di resa: non aveva tutti i torti, infondo, a lui il tè nemmeno piaceva!! Però aveva pensato che come lochesciòn Erisha avrebbe apprezzato; perché sì, Romolo era così banale e superficiale da pensare che a tutte le ragazze piacessero automaticamente tè, pasticcini e le robbbe rosa (davvero Eri, non hai voglia di scappare lontano? fai ancora in tempo) quindi aveva dato per scontato che la Byrne approvasse.
E invece!!!
«Ma pensa...» e lui, stranamente, lo fece: pensò. Pensò che, forse, l'aveva inquadrata male e che si era fatto l'idea sbagliata di Erisha. «Il Wicked Park mi pare una bellissima idea!» e lo era davvero: Romolo amava i parchi divertimento ed era stato a Gardaland e Mirabilandia davvero un sacco di volte, conosceva tutte le attrazioni vecchie e nuove, amava quelle ad alto carico di adrenalina e urlava come un cretino sulle montagne russe perché «se non urli, godi solo a metà» che non era (solo) il title of his sex tape, ma anche la verità.
«A piccolè -» canon che chiami le ragazze "piccolè" come un buzzurro machista qualunque. «Te paro uno che c'ha paura de qualcosa?!» solo nonno Lino incazzato poteva vantare quel primato, ma mica lo avrebbe confessato alla ragazza!! Andiamo, aveva una reputazione (ma quale) da mantenere.
Subito dopo aver accettato, però, gli venne in mente una cosa. «C'è solo un problema, niente de preoccupante.» beh, oddio, insomma, «nun lo so mica se me fanno entrà al Wicked, sai?» si grattò la nuca, pensieroso. «è successa... na cosetta 'st'estate... me potrei esse accidentalmente rubato una scimmia.» ma così, del tutto per caso e senza intenzione alcuna, eh. «cioè, poi avemo chiarito le cose però....secondo me, m'hanno bandito dal posto. Ma immagino che lo scopriremo solo vivendo.» eh già!!1
«E mi devi ancora una verità, Romolo Linguini.»
Le sorrise, allontanandosi di solo un passo. «Vedo che sei attenta, Erisha Byrne. E va bene, allora vediamo...» la osservò con attenzione, mordicchiando la pellicina dell'indice sinistro, per poi affermare «ok. verità: mi stai stupendo e in maniera positiva, e non l'avrei mai pensato possibile.» lei gli aveva sempre dato l'idea di essere quel genere di ragazza fredda e irraggiungibile, la bella impossibile da conquistare, quella per cui bisognava faticare e lottare e inventarsi cose romantiche. E invece eccola lì, che arrossiva alle sue battute e accettava subito un appuntamento con lui. TO/OOO/OOP!! NA FAVOLA!!!
Le rivolse un ultimo saluto, prima di scrollarsi quel che rimaneva della neve sugli abiti e camminare all'indietro, per allontanarsi senza perderla di vista.
«Allora ti aspetto domenica mattina alle nove davanti al portone d'ingresso, okay?» quale domenica? Boh, una domenica. Cos'è il tempo infondo no? «Preparati ad un appuntamento che non dimenticarai facilmente!» quanto ci credeva Romolo Linguini, nessuno.
