Would you like a drink?

Ashley x Yun-hee

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    but nothing goes away completely.»
    Ashley Stewart
    «Il tempo è un infame.»

    Tutto filava bene per una volta e questo era preoccupante ma Ashley aveva deciso di non pensarci, aveva solo voglia di godersi quel minuto di tranquillità perchè sapeva quanto fosse effimero e doveva approfittarne fino a che poteva, decidendo per quella sera di bere e divertirsi quanto più poteva. Ne aveva bisogno per riprendersi dalla sua vita che ogni giorno la metteva davanti ad ostacoli sempre più alti da superare e lei era stanca, una sera se lo meritava. Forse.
    Non aveva però dimenticato uno dei suoi obiettivi: avvicinarsi a Ellis, sua figlia, ma era così difficile trovarla, aveva l'abilità di nascondersi e quando riusciva a capire dove fosse, questa aveva persino l'astuzia di fuggire, aiutava il fatto che la ragazza fosse una strega e poteva smaterializzarsi ovunque volesse. Aveva più volte provato a bloccarla, fermando il tempo ma era agile e incredibilmente intelligente, anche se poteva sembrare strano, sicuramente aveva preso da lei e non dal padre. Ecco, riguardo a lui, William, le aveva consigliato di darle del tempo ma cosa ne sapeva lui, aveva una squadra da calcio con il quale parlare; al contrario Ashley aveva solo Ellis. Ok, non era vero ma le due piccole gemelle (una delle due era proprio la strega) doveva ancora trovarle. Sapeva dove si trovava Marie (chissà se si chiamava così) ma ancora non aveva avuto il coraggio di intraprendere quella missione, più volte aveva pensato che forse crescere in una famiglia come quella della Queen non era poi così male, anche se la donna non sembrava adatta a fare la madre, non che lei si sentisse migliore ma insomma chi era peggio della Queen, nessuno. In più Ellis le aveva detto di cercarla, a lei glielo doveva ( perché non è una png) ma dopo svariate ricerche ancora non l'aveva trovata in più la ragazza non era d'aiuto e lei si era ritrovata praticamente da sola e iniziava a perdere la speranza. Ma appena fossero entrambe state di nuovo sue e avrebbe senza alcun dubbio cresciute con tutto l'amore e l'impegno che si meritavano, con o senza quello stronzo del veggente.
    Ma ripeto, non voleva pensarci, per una sera non aveva intenzione di lasciarsi prendere dalla disperazione. Aveva dimenticato del tutto Lo stronzo veggenteJudas e aveva persino ritrovato Aveline, anche se la bionda ancora non si ricordava di lei.
    Aveva persino evitato la gita al museo Egizio, si era sentita in colpa ma aveva troppe cicatrici ed era stanca. Ora, tutto andava non benissimo ma le poteva bastare in quel momento quindi poteva dire di stare bene e poteva persino permettersi una serata diversa dal solito.
    «me lo merito un drink anche io» si disse mentre prendeva posto ai tre manici di scopa, non era il locale più chic o alla moda, anzi era l'esatto contrario ed era così grezzo che si sentiva quasi a casa. Alla fine per bere un pò di Wiskey Incendiario andava più che bene. Si fece portare un bicchiere ma probabilmente ben presto avrebbe preso direttamente la bottiglia anche se non poteva davvero permetterselo, ma questo era un problema che avrebbe risolto solo dopo, ora voleva solo bere.
    Vide una ragazza avvicinarsi e la riconobbe perchè era una special, così li chiamavano i maghi, e probabilmente l'aveva vista in giro a New Hovel, le sorrise e si fece portare un secondo bicchiere
    «Niente potere...solo bere ci stai?»
    le chiese ancora prima che questa potesse dirle qualcosa o leggerle il futuro o qualsiasi altra cosa potesse essere in grado di fare. Non voleva sapere niente per una volta e vivere nell'ignoranza a godersi quel drink schifoso.
    25 y.o
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    Yun-Hee non era una persona adatta a stare in posti affollati. Cercava di evitarli con tutta se stessa ma da qualche anno a questa parte non c'era riuscita e ciò, purtroppo, le aveva portato diversi problemi. L'unica cosa positiva? In qualche modo strano, tutte quelle esperienze del tutto traumatiche, l'avevano cambiata anche caratterialmente ed ora era meno fragile... Meno passiva. Ciò era sicuramente un passo avanti. Suo fratello sarebbe stato orgoglioso di lei ma non era lì a sostenerla e forse non lo sarebbe mai più stato.
    Yun-Hee era ancora riluttante ad ammettere che forse non l'avrebbe mai più rivisto... che molto probabilmente non c'era più. In cuor suo ancora serbava la speranza che fosse in giro per il mondo, magari senza ricordi, ma vivo. Però non c'era alcun modo per averne la conferma ed a lei toccava solo il duro compito di aspettare e sperare.
    La perdita di suo fratello l'aveva segnata nel profondo. E se era pur vero che in quel periodo era cambiata molto, le era ancora difficile vivere una vita "normale". Era pur sempre molto sola. Non andava quasi mai in giro. Non beveva. Non fumava. L'unico suo sfogo era la musica e la sua piccola bottega di famiglia dove si rifugiava sempre quando tutto le sembrava troppo da poter affrontare.
    Andava avanti giorno per giorno, con fatica. Però la fatica si era fatta meno affannosa. Riusciva a prendere dei respiri più profondi ed a sperimentare cose nuove (piccole... ma era pur sempre un progresso). Andare in un café da sola non era poi una cosa tanto impossibile. O mandare una lettera ad uno sconosciuto. Insomma, piccoli passi.
    Anche con i suoi poteri stava cominciando ad avere un rapporto più sano. Yun-Hee ancora scattava come una molla quando una persona le si avvicinava troppo, proprio per la solita paura di leggere il passato o il futuro di quella persona, ma aveva capito che i suoi poteri potevano anche essere utili. E questo non era un grande passo avanti, signori e signore...!
    In qualche strano modo, dopo tante disavventure, il mondo sembrava meno pauroso. O forse Yun-Hee aveva solo capito di essere abbastanza forte da poter affrontare tante cose e che tutti i limiti che aveva, in realtà se li metteva da sola.
    Forse era anche per affrontare le sue paure che si trovava in quel momento ai Tre Manici di Scopa. Da sola. Si trovava nelle vicinanze ed alla fine aveva deciso di fare un salto nel locale, sperando che non fosse tutto troppo per lei. In effetti la confusione continuava ad infastidirla ed a farla stare "male", però si disse che era stupido non provare a stare lì. Doveva migliorare per se stessa. Ed il suo viso si illuminò quando vide un volto familiare in tutta quella marea di sconosciuti.
    «Niente potere...solo bere ci stai?» chiese la donna (non ricordava il nome). Sapeva solo che fosse una special come lei, dato che avevano fatto diverse lezioni di controllo poteri insieme. Però era sempre stata troppo timida per anche solo avvicinarsi a qualcuno.
    «Va bene.» disse solo lei, muovendo la testa per confermare le sue parole. Povera Yun-Hee. Ancora così incapace ma così vogliosa di essere di più, di cambiare e non avere più problemi.
    Decise comunque di affidarsi alla donna perché lei non aveva alcuna idea di cosa bere o se potenzialmente le potesse far schifo tutto. Aveva solo bevuto della Burrobirra.
    «Cosa stai bevendo?» chiese, cercando di capire che cosa potesse mai esserci nel suo bicchiere.
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    28.02.1992
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    Yun-Hee
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    Guardò la ragazza e poi il bicchiere che aveva di fronte, rendendosi conto che effettivamente non sapeva cosa fosse ma era anche vero che non si era posta il problema, aveva smesso di farsi domande già da diverso tempo perchè gli creavano solo dei gran mal di testa e nel peggiore dei casi persino depressione, aveva fin troppi problemi per chiedersi anche cosa fosse davvero quel bicchiere davanti a lei e in quel momento voleva solo staccare la spina e liberare la mente da ogni dilemma e vi posso assicurare che ne aveva davvero molti.
    «ad esser sincera non ne ho idea, i maghi rimangono un mistero nonostante siano anni che ho a che fare con loro.»nonostante fossero passati anni molte delle cose che succedevano nel mondo magico erano ancora un mistero per lei e trovava molti aspetti di quel mondo assurdi, cioè lei aveva dei poteri! Poteva gestire il tempo e trovava ancora quella situazione incredibile. Era meglio non pensarci e godersi quella bevuta in compagnia; scrollò le spalle e sorrise alla ragazza «ma ne ordino uno anche per te» così ordinò anche per lei, senza che questa lo avesse chiesto, quel drink che apparve qualche secondo dopo che aveva indicato al cameriere il proprio bicchiere.
    «come ti dicevo....» indicò il bicchiere appena comparso e scoppiò a ridere «brindiamo?» alzò il bicchiere per fare un brindisi con lei e buttò giù quel liquido che bruciò la gola all'istante, quasi poteva sentire il fuoco esplodere fuori dalla bocca; quasi sicuramente era pure diventata color pomodoro. Per non parlare che la gradazione alcolica sembrava essere così forte che quasi poteva bastare quel bicchiere per ubriacarsi. Tossì per qualche istante per riprendere fiato, quel whisky incendiario era davvero molto forte «Strani forte!» disse col sorriso, forse stava già salendo l'alcool. «cosa ti porta da questi parti?»


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