I kissed a boy and I liked it

bertie & sorta || post prom

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sort(a) of motherfika
        +1    
     
    .
    Avatar

    lesbian from the next door

    Group
    Neutral
    Posts
    546
    Spolliciometro
    +368

    Status
    Anonymous
    sorta motherfucka
    2004 | neutral
    slytherin
    Sorta aveva creduto a quella finzione come credeva ai sogni, inconsciamente, profondamente e liberamente. Avrebbe potuto scambiare la vita di tutti i giorni con quella, perchè in quel momento stava bene, era addirittura felice, sentiva di poter avere tutto anche se in realtà non aveva niente. Probabilmente era solo ubriaca e le era stato più semplice del previsto crederci e lasciar svuotare la mente. Aveva pure perso il conto del tempo. Non si erano allontanate troppo dal luogo della festa, qualcuno avrebbe potuto vederle e sentirle ma non stava minimamente prestando attenzione all'ambiente circostante. Sapeva che avrebbe avuto solo quel giorno di tempo per godersela e poi sarebbe tutto svanito ma non voleva pensarci, non in quel momento. Tutto quello che voleva fare ora era imprimere nella mente quel corpo e senza scendere troppo nel romanticismo, regalare alla ragazza il momento più bello della sua vita. «Ne sei davvero sicura… o vuoi solo sfidarmi?» l'unica cosa che non sembrava essere cambiata in tutto quello, erano i continui punzecchiamenti di Bertie. «una cosa deve per forza escludere l'altra?» seguirono altri punzecchiamenti, l'ultimo dei quali sosteneva che Sorta avesse paura di dimostrare le sue doti mhh... linguistiche che lei aveva smentito con una sola domanda. mi hai mai visto avere paura? «Sì»rispose lei con un soffio «Proprio ora. Di me.» di certo, in quel momento aveva tutt'altro che paura di lei e l'unica cosa a cui aspirava era renderle difficile aprir bocca per parlare. «provo eccitazione, curiosità, sorpresa ma di certo non paura» Piccola bugia che lasciò correre. Non aveva paura di lei ma di tutta quella situazione? Un po'. Sì morse il labbro inferiore quando la bionda strinse ancor più le gambe per avvicinarsi ancora di più a lei e le permise di giocherellare con i suoi capelli, permettendole anche di sistemare una ciocca dietro l'orecchio per poi avvicinarvisi. «Sai... Non c’è niente di male ad avere paura… Anzi, la paura è un bene. Ci costringe a non perdere il contatto con la realtà.» a non perdere contatto con la realtà... Non era quello che stavano cercando di fare? Perdere contatto con la realtà? Plasmare la realtà a loro piacimento? Niente di tutto questo era reale e lo sapevano ma allo stesso tempo avevano anche agito sul loro pensiero permettendogli di credere a quell'illusione. Un po' come si faceva con le storie. Bertie aveva paura? Probabilmente a richiederlo, avrebbe negato ogni parola. Non ebbe il tempo di dire niente, nemmeno di guardarla perchè lei si tuffò sulle sue labbra. «È assurdo… essersi perse tutto questo fino a ora» si morse il labbro inferiore trattenendo per sé ciò la risposta. Entrambe sapevano perfettamente perchè tutto quello che era accaduto, che stava accadendo, non era mai successo, non c'era bisogno di esplicitarlo a parole. Però stava amando ogni momento di quella serata. Ogni sguardo. Ogni bacio. Ogni respiro ad infrangersi sulla sua pelle. Le gambe dell'altra ancorate alla sua vita. I corpi appiccicati l'uno all'altra, quasi come a reggersi a vicenda e se si fossero staccati, sarebbero andati in mille pezzi. Sorta era stata con molte ragazze ma questo era completamente diverso. Sentiva l'urgenza in ogni movimento e la disperazione in ogni contatto, come se si stessero inoltrando in qualcosa di proibito ma da sempre desiderato. Le mani correvano veloci sui corpi l'una dell'altra, frementi, cercando di slacciarsi i vestiti a vicenda, scivolando sempre più sul prato.«Oh… finalmente» dopo essersi messa a cavalcioni su di lei si fermò giusto quel secondo per ammirare la sua opera d'arte in fase di creazione. Era ancora una bozzetto della scena finale la cui immagine vorticava nella sua mente ma era già alquanto soddisfatta. Il rimanente del rossetto era leggermente sbavato, i capelli in disordine, il vestito stropicciato, lo sguardo completamente perso per lei. Quella era l'immagine che avrebbe voluto vedere ogni giorno. Assimilò quelle informazioni in un battito di ciglia perchè un secondo dopo le sue labbra erano di nuovo su quelle di Rita e quando le mani della Serpeverde arrivarono a sollevarle il vestito e carezzarle le bambe sempre più in alto, arrivando a stringerla dal fondoschiena, si staccò da lei e non perchè avesse paura o per riprendere aria ma per sfilarle il vestito lasciando man mano una scia di baci, sospiri e poi gemiti. Sentì le mani della serpeverde a carezzarle dapprima la schiena, quindi le braccia, infine le spalle e i capelli. Quando fu ormai fra le sue gambe, non sentì più alcun contatto se non le gambe che si strinsero leggermente a lei e in risposta Sorta le circondò le gambe appoggiando le mani nell'interno coscia, avvicinandola a lei con uno strattone. Alzò un'ultima volta lo sguardo verso di lei assicurandosi che volesse davvero tutto ciò, nonostante il corpo parlasse già chiaro, ricordandole che era in tempo per fermarsi. «No. Assolutamente no.» rise osservando la reazione della ragazza che ebbe quando l'avvertì che era ancora in tempo per fermarsi e all'impeto con cui disse quelle parole. «come siamo impazienti» sussurrò con le labbra a sfiorarle la pelle, lo sguardo ancora posato sui suoi occhi. Si umettò le labbra, un sorriso provocante ad affiorarle sulle labbra. Tornò nuovamente con lo sguardo verso l'erezione del ragazzo e- aspetta, cosa? Il sorriso scomparve dal suo volto portando con sé tutto il resto di quell'enorme teatrino, lasciandola con un vuoto sconfinato. In quel momento si palesò il suo peggior incubo. Non era pronta, non immaginava sarebbe potuto succedere in quel momento. "Non sono quella stupida della Fata Madrina. La pozione reggerà tutto il tempo che vorremo." ripensò alle parole di Bertie pronunciate prima alla festa e lo sapeva che quella frase non aveva avuto senso ma credeva che intendesse di non preoccuparsi perchè, per quella giornata erano a posto. Era stata stupida a non chiedere quando sarebbe finito l'effetto, proprio lei che aveva una passione per pozioni, proprio lei aveva fallito nel richiedere l'aspetto più importante: la durata dell'effetto. Pensava di avere ancora tempo, che non non sarebbe potuto succedere in quel momento, che il giorno seguente avrebbe rivisto il solito Bertie e che tutto sarebbe rimasto uguale a prima. Solo un segreto rimasto fra loro. Rimase pietrificata quando il corpo femminile lasciò spazio a quello maschile. Affondò istintivamente le unghie nelle cosce di Bertie prima di allontanare di scatto il viso dalle gambe del ragazzo, non osando abbassare nuovamente lo sguardo. «mi dispiace, scusa» disse con un soffio. Come al solito si era lasciata trasportare in una scommessa, una scommessa contro il tempo e questa volta aveva perso. Se una parte di lei le diceva di prendere tutto e andarsene, lasciandolo lì da solo, un'altra le diceva di calmarsi e restare ancora un po' lì, che non era colpa del biondo. Sinceramente, non si era mai fatta problemi a ferire un qualunque ragazzo. Not her business, potevano andare a piangere dalla propria ragazza, dalla propria mamma o fare i conti con la loro fragile masculinity ma alzare lo sguardo e incontrare Bertie, i capelli arruffati, il suo sguardo sorpreso, le guance ancora arrossate, il vestito arrotolato ai piedi del ragazzo e lui completamente nudo, vulnerabile sotto di lei, l'aveva bloccata sul posto. Non poteva andarsene senza dire una parola. «non avrei dovuto» si coprì il volto con le mani, poi le spostò fino all'attaccatura dei capelli, stringendoli con forza. «che idiota, cosa mi era passato per la mente» Era tutta colpa sua. Bertie le aveva solamente fatto un favore e lei ne aveva approfittato ma Bertie rimaneva sempre Bertie, un uomo. Era stata solo un'illusione. Aveva sempre trovato incredibilmente stupida la storia di Cenerentola eppure ecco che era finita nella sua esatta situazione. La magia era finita ed era tornata alla realtà in uno schiocco di dita. «tu non sei... scusa. è tutto così sbagliato» non era solita scusarsi, erano rare le volte, eppure nell'arco di poco tempo si era scusata per ben due volte. Aveva realmente giocato con i suoi sentimenti? Raccolse il vestito da terra e glielo appoggiò addosso per coprirlo, senza dire una parola, poi si lasciò cadere di lato, stendendosi a pancia in su e chiuse gli occhi. Sentì il cuore batterle a mille, il respiro affannato e la mente ora era affollata da mille pensieri diversi, voci che avrebbe voluto zittire ma in quel momento era tutto... troppo. Si lasciò trascinare da tutti i sensi di colpa, nessuna ragazza lesbica, al suo posto, l'avrebbe fatto. Non aveva senso. Lei sapeva che dietro c'era Bertie, non era uno scherzo contro di lei, ne era sempre stata cosciente e allora perchè aveva voluto crederci ed era stata al gioco? Si sentiva disgustata da se stessa. «sarà meglio che io vada»

    The moon will guide you through the night with her brightness, but she will always dwell in the darkness, in order to be seen.

    Sorta
    Motherfucka
    when: prom day
    where: lago nero
    why:
    status: single



    non lo rileggo assolutamente. l'ho scritto in più giorni quindi probabilmente parti non hanno senso con quello scritto in precedenza who knows. per non parlare dei tempi verbali ma se controllo poi cancello tutto e non ne esco più LET'S GO
     
    .
6 replies since 26/8/2021, 22:09   300 views
  Share  
.
Top