mix every single color just to watch it all end up black.

(tirocinio) || ft. narah

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    johannes belby
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    «Dai su, stupida capra, che già non c'ho sbatti.» e non ce l'aveva davvero, Hans Belby, mentre si trascinava controvoglia verso il cortile all'aperto, fortunatamente vuoto vista l'ora (di cena, tutti si stavano rifocillando, che ciccioni) e silenzioso come piaceva a lui. La capra alle sue spalle si stava prendendo il suo fottutissimo tempo e, non per la prima volta, Hans si ritrovò a fare un calcolo veloce per vedere quanti arrosticini ci sarebbero usciti: sì, dai, abbastanza per fare una bella braciolata a Different Lodge. «Se non ti sbrighi ti scuoio.» Prima o poi l'avrebbe fatto, ma non voleva davvero esser picchiato dal resto della combriccola – o dagli animalisti che volevano proteggere le mascotte di Corvonero e lo stupido Pentacolo.
    «Va bene, perditi allora.» Peccato che non si sarebbe persa davvero, ma uno special poteva sperarci no?
    La lasciò indietro, con un'alzata di spalle, perché non aveva davvero voglia di perdere tempo con lei che aveva insistito per seguirlo e che ora c'aveva ripensato. Ste capre lunatiche, santo cielo. Sarebbe stato felice di rispedirla all'alloggio special in un battito di ciglia perché a) non voleva compagnia; b) non voleva la sua compagnia, e non capiva perché avesse deciso di seguirlo se !! non voleva !! farlo !!
    Di nuovo: capre lunatiche.
    A ben pensarci, quello che forse non andava a genio a Pentacolo, non era l'improvvisa gita serale nei cortili quanto più i piani di Hans per quella sera - che poi erano quelli di sempre quindi boh, capra, che vuoi, pensa agli affari tuoi. «BEHHHH»
    «Beeh anche a te.» E, non contento di averla insultata a suo modo, le lanciò anche un sassolino trovato a terra, mentre si inchinava per rimuovere la terza mattonella ai piedi dell'ultimo arco sull'ala ovest del cortile, il suo segretissimo nascondiglio. Da quando il materasso (o qualsiasi altro punto del dormitorio Ivorbone) non era più sicuro né tantomeno segreto, il Belby si era ingegnato diversamente. «Se lo dici a qualcuno non ti salva nemmeno il dio dei bovini te lo giuro» un conto, era quando quel segreto decideva di condividerlo lo stesso Belby con degli sconosciuti su social babbani, un conto era la capra che faceva la spia. Inaccettabile.
    Erano mesi che nessuno, a parte lui, lasciava più nulla sotto quella mattonella allentata che era tornata, pian piano, ad essere un posto solo suo. Per sicurezza, comunque, non ci lasciava mai troppe cose onde evitare di essere scoperto – o peggio, che gliele rubassero. Ma doveva pur tenerle lontane dalle grinfie di Bri, no? Strinse il pugno intorno al fazzoletto accartocciato apparentemente senza cura, ma era tutto studiato: sembrava spazzatura, nessuno avrebbe mai sospettato che dentro ci fosse qualcosa di valore. Nello specifico, una caramella salvia e lavanda che, sperava, l'avrebbe aiutato ad entrare nel giusto mood per svolgere quel dannato compito; se la fece scivolare sulla lingua e poi afferrò Pentacolo per il collare. «Stupida capra.» Così, a sentimento.
    Come già ampiamente sottolineato, Hans non aveva assolutissimamente voglia di scrivere quelle fottute schede, ma prima o poi doveva farle e a quanto pare chiedere ad Harper qualche informazione random su Goleador e poi spacciarla per cose interessanti sui draghi della riserva non valeva??? Assurdo. Doveva davvero scrivere cose diverse per ciascun drago?? Non era nemmeno certo di averci parlato con tutti i draghi!! Aveva delle preferenze, Hans, ed era abbastanza chiaro dal tempo che trascorreva davanti la recinzione di Hej (che non si chiamava davvero così, ma a lui non interessava) e dal modo distratto con cui, invece, sfamava Tony o puliva la gabbia di Bri. Cosa? I draghi erano stati ribattezzati dallo special con dei nomi assolutamente random e per niente ispirati da persone che conosceva? Ma certo. Lo sguardo confuso di Ethan quando Hans gli raccontava qualcosa, era la cosa che più lo divertiva. («e poi Taichi ha detto che un secolo fa ha per sbaglio ucciso tipo un sacco di persone, ma che non voleva farlo» «ma... Taichi il tuo amico?» «no, il drago, ethan.» «...ah» «e niente alla fine Taichi mi ha comunque battuto a guitar hero -» «ma il Petardo Cinese?» «no, l'altair.»)
    «Ti odio.» La capra – no, la Cana - gli aveva appena leccato tutta la faccia per riportarlo con la testa nel presente. «Ok va bene, inizio a scrivere... ma tu fammi un favore e perditi.» A gambe incrociate su una delle panchine del cortile, Hans tirò fuori le cinque pergamene e cominciò a buttare giù parole sconclusionate, pensieri nudi e crudi così come la sua mente strafatta li partoriva.

    Poco dopo, alzò il gruppo di fogli impiastricciati ed osservò il suo operato.
    «Beh, che dire.»
    C'aveva messo sorprendentemente poco a finire...? Due erano le cose: o era stato più facile del previsto (e la caramella aveva effettivamente aiutato) o s'era dimenticato qualcosa di importante. Eppure, dopo una rilettura veloce, decretò ci fosse tutto: scheda riepilogativa con nomi, specifiche, particolarità, foto e persino le descrizioni come voleva Ethan!!! Aveva fatto un eccellente lavoro.
    «Mi merito un premio.»
    Si meritava un premio?
    Ethan Babbi's voice: assolutamente no.
    asdfghjkl
    vede i draghi
    i’ve been
    less than half myself
    for more
    than half my life



    !! con la versione mobile si vede uno schifo :c dont

    nome:bri
    razza:gallese verde comune
    colore:verde... duh
    lunghezza:dalle corna alla coda
    segni particolari:stronzo
    altro:
    Ho fatto l'errore di avvicinarlo il mio primo giorno alla riserva e quasi l'infame non mi staccava una mano. No, sul serio: il suo brutto muso è brutto per davvero. UNO. STRONZO. Dopo avermi quasi azzannato la mancina, s'è pure messo a ridere. CHIARAMENTE UN BRIENNE NELL'ANIMA. Chi se ne frega se alcuni lo considerano uno tra i più docili esemplari di drago, io con lui c'ho chiuso. Ethan, senti, dammi retta e vendilo. Ma poi vogliamo parlare di quando ruggisce??? ALTRO CHE MELODIOSO: è proprio una Bri sotto la doccia (e io ci vivo. lo so.) quindi, insomma, STURA I TIMPANI!! Secondo me se lo vendi, ci fai qualche galeone per quei lavoretti che volevi fare alla riserva. Ma è solo un'idea, eh. Vabbe. Comunque, lo sai cosa mi ha detto una volta? Cioè è veramente tutto scemo: ha detto che gli piace -
    scusa, Pentacolo stava mangiando la scheda di Tony (poco male.) Dicevamo... non lo so ho perso il filo ma qualsiasi cosa fosse, era una scemenza. Vabbe che da uno che sostiene la parte più succulenta dei Berretti rossi sia... beh, appunto, i berretti cosa mi aspettavo. Tra l'altro li preferisce crudi perché sennò si perde il retrogusto metallico del sangue??? ETHAN IO TE LO DICO! 'sto qui non sta bene. PER NIENTE. Cioè, drago sì okay ma.... l'hai visto come ride tutto soddisfatto quando gli altri si fanno i dispetti? Tienilo d'occhio perché non porta niente di buono. E NO PENTACOLO STAI ZITTO. Stupida capra, dice che mi sta antipatico solo perché una volta mi ha dato una codata facendomi finire nel letame ed esclamando "AH AH NOI VERDI DI GALLES ABBIAMO LE CODE PIÙ FORTI DI TUTTI, LO SAPEVI?" AH SI??? GIURA????? io ho giurato a me stesso che prima della fine del tirocinio, gliela mozzo. Ma non dirglielo!!!!! E poi con i suoi racconti noiosi? "Io ho fatto questo, io ho fatto quello, io sono stato di qua, io sono andato di la" ma secondo te, a me interessa che 'sto qui è stato per anni l'unico drago sull'isola di Man, dopo aver cacciato l'attuale residente a suon di botte a mezz'aria? Innanzitutto: N-O-I-O-S-O. Secondo: maleducato!!! come direbbe Narah. Boh, vuole passare per quello interessante e pieno di storielle QUANDO È SOLO UN INFAME !! Cavolo al prossimo scherzo che mi gioca TI GIURO CHE CI FACCIO DEI GUANTI.... beh, un sacco di guanti MA COMUNQUE!!!







    nome:taichi
    razza:cinese (come taichi)
    colore:pallido (come taichi)
    lunghezza:lungo (come taichi)
    segni particolari:ancora non sa l'inglese (come taichi)
    altro:&_!&!
    Devo ammettere che cercare di capire Taichi è proprio difficile... il drago, ma anche l'altair, nel caso te lo stessi chiedendo. Ha questo modo di parlare che mi spiazza; un po' perché parla di cose che non capisco, un po' perché usa parole incomprensibili (Pentacolo suggerisce sia "cinese" io dico che una capra non dovrebbe suggerire un bel niente, ma guarda tu) e un po' perché, onestamente, non lo sto a sentire davvero. Mi ricorda Maestro Miyagi quando parla con Danny e quel cretino non lo sta a sentire.... ora ho capito perché. Taichi cerca sempre di darti lezioni di vita (il drago, non l'altair) e tu lo fissi allibito domandandoti perché non sia ancora diventato un paio di scarpe, una bella ventiquattrore o un mantello ignifugo. Pentacolo mi fa notare che Miyagi era giapponese e non cinese ma...!!!!! potato potato, no? Oh, comunque un giorno mi ha chiesto di prendere il tè con lui........ cavolo, Ethan, la prossima volta chiedimi di spalare il letame di tutte le recinzioni MA NON DI PASSARE DEL TEMPO CON TAICHI!! Ti giuro. Penso di essermi addormentato sei volte - e ogni volta il bastardo tirava un colpetto di tosse per svegliarmi e mi bruciacchiava i vestiti. SOLO PER AVERE LA MIA ATTENZIONE!! Vabbè, mi ha raccontato - credo, non ricordo, DORMIVO!!! te l'ho detto... - di quando viveva in Cina, e veniva venerato dai villaggi magici che si erano stanziati ai piede delle montagne dove lui s'era rifugiato. Fino a quel momento, dice, la solitudine gli era andata benissimo: avrai notato che non è un drago molto espansivo, e che per lo più quando ti parla è per rifilarti una delle sue lezioni di vita, per il resto ama stare sulle sue ed evita persino di intervenire se non interpellato. Quando viveva in Cina, era ancora peggio: non lasciava mai la sua tana, di tanto in tanto svolazzava in giro per le montagne alla ricerca di qualche preda, ma per il resto se ne stava buono "a casa sua", dice. Fino a che i maghi non lo hanno scoperto e iniziato una specie di pellegrinaggio continuo alla sua tanta... lo temevano, e per questo lo rispettavano, racconta. Nessuno di loro era abbastanza coraggioso per affrontarlo (o tentare di cacciarlo) stando a quanto dice Taichi, ma anzi lo riempivano costantemente di offerte e doni - non che a lui non piacesse l'oro, a quale drago non piace accumulare tesori??? - però stava diventando un po' troppo e alla fine s'è dato lui.......... o questo è quello che ho capito. Magari richiediglielo tu, per conferma, se hai due o tre (giorni) ore da buttare.







    nome:tony
    razza:ironman ucraino
    colore:rosso (no)
    lunghezza:meh, non tanta
    segni particolari:lo odiano tutti
    altro:PEW PEW
    Pentacolo suggerisce che la razza corretta sia "Ironbelly Ucraino" MA CHE NE SA LUI NO? È UNA CAPRA. Tutti che parlano senza sapere quello che dico, io boh. TIPO TONY. Ethan, insomma lo sai che razza di infame è Tony, giusto? UN BULLO. L'ultima volta l'ho visto planare davanti a Swag (il drago quello scemo, dai hai capito quale, no non lo Spinato, l'altro, dai Ethan concentrati) e insomma, dicevo: gli si è parato davanti per rubargli il pezzo di carne che stavo lanciando al povero Swag, OKAY CHE NON È MOLTO SVEGLIO MA TONY!!! CHE INFAME. Alla fine Swag è rimasto senza cena perché avevo finito le bistecche da tirargli. E non solo!! Lo sai cosa mi hanno raccontato gli altri? CHE TONY NON GIOCA MAI CON LORO perché deve sempre fare il sostenuto antipatico. E che quando qualcuno si becca dei complimenti da parte di voi allevatori, lui li denigra con frecciatine e "ti senti felice ora che l'umano ti ha fatto sentire meno nullità?" CIOÈ ME L'HA DETTO.... ok sempre Swag, chissà se vale comunque. Però ci credo!!! E lo sai perché ci credo? Perché tutte le cose che mi ha raccontato Tony, si sono rivelate una balla dopo l'altra: ha detto che il ruolo del drago che fa la guardia alle principesse, nelle favole, è basato su di lui?????? E che la sua storia ha ispirato anche romanzi epici e racconti di principi che andavano a sfidare il maestoso drago nascosto nelle montagne più difficili da raggiungere e tutta sta roba così........ e invece !!! SHOCK!! È UN CAZZONE. Avrà vissuto in libertà per... boh, una sessantina d'anni? AL MASSIMO. Prima di finire sotto il culo di qualche allevatore e poi nelle riserve. Insomma, uno che UNA VITA NON SE L'È MAI FATTA e ora inventa storie per farsi grande. Cioè........ sempre se diamo retta a Swag, e a me ispira abbastanza fiducia. Più di Tony, comunque. Lui con il suo muso ovale e le sue squame dorate e le sue zampette gnegnegne Dai, ha anche la faccia poco credibile. Quel ghigno malefico??? GUARDALO LA PROSSIMA VOLTA e dimmi se non ti ispira proprio schiaffi. Poi boh, uno che ti dice di aver fatto fuori DA SOLO un esercito di seicento maghi con un solo colpo ti pare uno credibile?????? Ho sentito Jayson inventare balle più attendibili per giustificare tutte le sue sparizioni (ti giuro) quindi boh. Ma si può dare il Veritaserum ai draghi? CHIEDO. Sarebbe interessante scoprire quali cose tra quelle che racconta sono vere e quali no (tutte.) secondo me scopriamo che è un fallito di prima categoria.
    PENSACI!! INFORMATI!! VERITASERUM PER DRAGHI.







    nome:turk
    razza:opaleye delle antipodi
    colore:turk-ese
    lunghezza:più di ethan
    segni particolari:vola
    altro:
    Non ho ancora capito perché ho scelto Turk quando già lo conosci molto bene... ah si, perché l'alternativa era Swag e nessuno vuole davvero sapere cosa passa nella testa di Swag. Simpatico, eh, per carità........... ma torniamo a Turk. Tu sei proprio sicuro che sia tuo amico, eh? Ma quanto ne sei sicuro? Su una scala da "l'ho appena conosciuto" a "sa ogni mio segreto più recondito", dove piazzeresti il vostro rapporto? Perché.....lasciatelo dire, ma Turk mi ha detto certe cose che.... no, sai cosa? Non te lo dico. Credimi però, è un bene tu non capisca cosa dice ♥ Ad essere onesti, non sono riuscito ad inquadrarlo molto bene. Mi pare un po' schivo e sulle sue e scusami ?????? sai che me ne frega a me di diventare tuo amico, uccellaccio dalla pelle dura e ruvida. Ho provato a chiacchierare con lui, ogni tanto, e tutte le volte mi sono ritrovato a chiedermi: PERCHÈ. Cioè.... non male come drago, eh, sa controllare bene il suo fuoco e non rischia di bruciare accidentalmente nessuno, ma non è così divertente come speravo? Ma sai che.... mi ricorda giusto qualcuno. Forse dovrei soprannominarlo "Huxley", a ben pensarci. Fa il suo lavoro, è serio e non si scompone mai, non capisce mai al volo le mie battute, mi uccide il mood in 0.0000003secondi........è proprio la tua versione animalesca. Sicuro di non essere un metamorfomago e di non diventare Turk nel tempo libero? MH????? A me puoi dirlo, so mantenere i segreti, sono una tomba!!! Pensaci, sai niente di me???????? Aaaaad ogni modo, Turk me lo aspettavo diverso. È.......difficile. Non ho ancora capito quale sia il suo problema, forse lo scoprirò solo col tempo ma onestamente? Non ho tutta questa voglia di capirlo. Sta bene nel suo silenzio, e io nel mio. Ho provato a chiedergli qualcosa che fosse un po' personale, tipo qualche fatto interessante sulla sua famiglia, sulle sue origini, sulla sua vita da drago ma niente. L'ho beccato a seguirmi con lo sguardo, ogni tanto, ma tutte le volte che mi sono avvicinato, si è allontanato o rifiutato di rispondere alle mie domande. Ora capisco perché andate tanto d'accordo, btw.
    Ps: ha detto che puzzi.
    Pps: e che la carne di tacchino non gli piace. Nemmeno quella di manzo. Se vuoi provare con quella di capra, ne ho una da prestarti.
    Ppps: smettila di confidargli le tue pene d'amore, l'ho sentito brontolare che preferirebbe essere cacciato in eterno da orde di maghi armati di lance piuttosto che sentire un'altra volta di come quel tipo di abbia spezzato il cuore. OH!!! SUE PAROLE NON MIE.
    Pppps: ha detto anche che mi merito una promozione al tirocinio sulla fiducia. DI NUOVO!! Lo ha detto lui, non io.






    nome:hej
    razza:la mia
    colore:blblblblu
    lunghezza:domani lo misuro
    segni particolari:non è svedese
    altro:
    Ma lo sapevi che l'esemplare di Grugnocorto che avete in riserva non è davvero SVEDESE??? Come dice il meme: FIRST REACTION, SHOCK. E io che l'ho subito salutato con un HEJ BELLA LI AMICO pensando mi capisse. E INVECE LO SAI??? Penso sia cresciuto in italia. MEH. Aveva un accento un po' strano.... quando l'ho chiesto all'assistente Shine, ha detto che forse è cresciuto da qualche parte tra Abruzzo e Molise. Che non so dove siano, ma mi fido di lui: ha girato un sacco quindi bella così. Insomma, Hej non è svedese. Cioè si è un Grugnocorto svedese ma è nato a quanto pare in italia, dice che il suo uovo si è schiuso lì; forse ce l'hanno portato altri draghi, rubandolo a sua mamma. UNA STORIA UN SACCO TRISTE SE CI PENSI!!! Però ha detto che si è trovato bene lì, ovunque sia AbruzzoMolise, e che la carne di pecora sia ancora oggi tra le sue preferite - e a quanto pare in quelle zone ce ne sono proprio tante!! e un sacco di orsi, anche. Ma gli orsi sono difficili da cucinare per bene, sostiene lui. Detto tra noi, secondo me è solo Hej che non è tanto bravo a controllare la fiamma che gli esce dal naso (soprattutto quando ride) e quindi vabbeh è un po' una mezza sega, se lo chiedi a me. Però almeno ride alle mie battute!!! Una volta gliene ho detta una e si è spaccato dalle risate, TE LO GIURO!!! L'ho anche pubblicato su Twitter perché tutti dovevano vedere. LETTERALMENTE. MORTO. E a quanto pare ne sa un sacco anche lui!!!! Ma sono tutte o troppo spinte o troppo crude, non te le posso scrivere su questa pergamena. Magari te le dico a voce la prossima volta. OH!! OH!! Ma lo sai, pure, che ha un sacco di fratelli? Cioè, in realtà non sono davvero suoi fratelli ma sono gli altri draghi che vivevano in AbuzzoMolise con lui. Alcuni poi se ne sono andati in giro per il mondo e non li ha più rivisiti, ma con altri ha vissuto un sacco di anni (ma proprio tanti tanti tanti, così tanti che ora non ricordo quanti) È HA DETTO CHE SE LO LASCIATE LIBERO ANDRA' A CERCARLI!!! (Oh, Ethan, se lo lasciate libero me lo regali? TI GIURO mi spacco in due ogni volta che sto con lui.) (NON GLIELO DIRE MA HEJ È IL MIO PREFERITO TRA TUTTI!!!!!)

     
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    narah bloodworth
    Avere a che fare con gli studenti di Hogwarts era… complicato.
    Questo Narah Bloodworth lo aveva compreso ormai da molto, ma non si aspettava di prenderne piena consapevolezza stando dalla parte dello staff di Hogwarts. Nello specifico, non nello studio in cui Stiles le lasciava incontrare i ragazzi che arrivavano per un consulto – per i problemi un po’ più complicati ci pensava lo Stilinski, ma ciò non toglieva che alcuni giorni la situazione si facesse piuttosto ostica. E non per la magia.
    «Non ti giudicherei mai, se è questo che temi!»
    La ragazza davanti a lei, che aveva passato l’ultimo quarto d’ora a fare un passo avanti e uno indietro ripetutamente, arrossì e si grattò una guancia. Nah, d’altro canto, attese con pazienza, una gamba accavallata sull’altra e un sorriso dolce sulle labbra – era diventata abbastanza brava a nascondere quando entrava in uno stato di ansia, anche perché già c’era la grifondoro a farlo abbastanza per entrambe. «No, uhm, so che non lo fai, è che…»
    La telepate sbatté le palpebre, trattenendo la sorpresa. E SE STAVOLTA FOSSE STATA QUELLA BUON-
    La vide seppellire la faccia tra le mani. «Non riesco a dirlo mi vergogno troppo!!!!» E Narah trattenne un sospiro. Era una ragazzina tanto carina che le dispiaceva sentirsi così, ma avevano passato quelli che forse adesso erano venti minuti in quel tira e molla da cui non pareva essere intenzionata a uscire. L’attimo prima era sul punto di confessarle cosa la turbasse, poi ritrattava, poi ci ripensava, eccetera eccetera. Respirò. Okay, calma, sangue freddo. «Raccontarlo a qualcuno ti farebbe stare meglio, ma non sei obbligata a dirmelo adesso! Possiamo parlare di altro.»
    «IL FATTO È CHE-»
    !!!!!???????
    «No niente.»
    … Per la barba di Merlino. Narah rimase immobile, ma dentro di sé voleva urlare. Okay, okay, da quando era finita la scuola ed era diventata assistente di Stiles aveva parlato ad avere a che fare con le persone in una maniera diversa da prima, meno imbarazzata e più tranquilla, ma. Era in quei momenti che si ricordava perché, certe volte, le persone la spaventassero tanto. Anche lei era stata così da più giovane, quando non riusciva a spiccicare parola????? Povere Jane e Fitz. Dovevano aver avuto tanta… rettifica: tantissima pazienza. Infinita. «Forse c’è qualcosa che ti bloc-»
    L’altra parve esplodere all’improvviso. «VOGLIO LASCIARE IL MIO RAGAZZO MA NON SO COME DIRGLIELO?????»
    Oh no. Narah impallidì. Avrebbe preferito non sapere.

    Quel giorno, quando il suo turno finì, la special tirò un gran sospiro di sollievo: era stato tremendo, sul serio. Diede un’occhiata all’orologio, decretando che avrebbe potuto aspettare che le sue amiche e poi Gid finissero lezione. Se la memoria non la ingannava, non mancava molto!! Intanto, avrebbe passato il tempo in qualche modo.
    «Beeeh Tipo ricoprire di coccole Pentacolo che le era appena andata incontro CHE TESORO, RICONOSCEVA LA SUA MAMMA! Non importava non ci fosse un apparente senso perché l’animale si trovasse lì, doveva coccolarla, punto e basta. Era appena diventato il suo scopo ultimo. «PICCOLA CIAO!!!!!!» E con un gran sorriso, Narah si abbassò sulle ginocchia per fare alla capra tutti i grattini che, se solo Citra avesse saputo, le sarebbero stati rinfacciati fino alla sua morte proprio da quest’ultima. Non vivendo più a Different Lodge non aveva molte occasioni per coccolare la sua capretta preferita!!! «Ti stavi tenendo allenata? Ti danno troppo da mangiare? Si ricordano di darti da mangiare, vero?»
    Con un’espressione capresca piuttosto accusatrice(.), Pentacolo si girò verso un punto, e Narah lo seguì fino a individuare Hans seduto su una panchina a scrivere compiti, o qualcosa del genere. La Bloodworth sorrise, rialzandosi in piedi. «Ooh, ce l’hai con lui?» Be’, Pentacolo e Hans litigavano sempre, non ai livelli di Hans e Bri ma comunque ci andava vicino… Aspetta un attimo. Hans che scriveva pergamene su pergamene di compiti?? Mamma Nah doveva decisamente controllare cosa stesse facendo, indagare, controllare CHE NE SAPEVA se avesse la febbre???? Insomma, era ovvio dovesse rimanere aggiornata su ciò che facevano i bimbi sperduti #wat. Così gli si avvicinò di spalle con passo silenzioso, fino a sbucare da oltre la sua spalla senza essersi annunciata in alcun modo. «Mi merito un premio.» «Che premio??» domandò allegra, perché solo vedere i suoi amici bastava a metterla di buonumore!!! Sbirciò le pergamene, intravedendo la foto di quelli che sembravano draghi. Il sorriso le si fece un po’ più largo. «Uh, sembra che tu ti sia impegnato al tirocinio, bravissimo!» E gli fece pat pat sulla testa come una mamma orgogliosa – lo era!!! «Ho una merendina nella borsa, la vuoi? Non mangiarla vicino a Bri.» Sottinteso: sennò gliel’avrebbe fregata senza pietà.
    I'm @dancingalone
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    johannes belby
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    Non credeva nel destino, Hans Belby, ma contrariamente a quanto tutti – lui per primo – sostenevano, credeva nella propria lungimiranza: incredibile, lo so, ma era proprio quello il motivo che lo aveva spinto a nascondere, fra le tante, proprio quella pasticca nel suo anfratto segreto e, soprattutto, a far sì che rimanesse a disposizione per quando strettamente necessaria. E per “strettamente necessaria” si intende una situazione in cui aveva bisogno di essere un po' meno se stesso del solito, se non voleva rischiare di bucare completamente il compito assegnato. (Non che gli interessasse particolarmente fare un bel lavoro per il tirocinio, ma per qualche strana ragione ci teneva a non deludere Ethan.)
    Compito che ora stringeva tra le dita, un sorriso inusuale a piegare verso l'alto gli angoli della sua bocca, un'espressione che raramente si poteva riconoscere sul viso dello special. Un'espressione che, di genuino, non aveva nulla.
    Non era abituato a sentirsi così: non era abituato a sentirsi, punto – ma in quel preciso momento riusciva a riconoscere e solleticare ogni singola emozione suscitata dagli effetti della droga, tra cui la soddisfazione per aver svolto egregiamente il proprio operato, per dirne una. E, ancora più importante, si sentiva leggero come mai prima – lo detestava. Ma non era abbastanza lucido per odiarlo (odiarsi) con abbastanza ardore e ogni briciola di risentimento (di senso di colpa) per quella sensazione poco familiare gli scivolava addosso con estrema facilità. Se era riuscito a svolgere il compito assegnato dall'Huxley era solo grazie all'assenza di qualsiasi altro pensiero – il genere di pensieri che di solito lo ancorava a terra e rendeva difficile respirare, figurarsi pensare anche solo il tempo necessario per ricordare qualcosa sui maledetti draghi della riserva.
    Eppure l'aveva fatto: aveva cominciato a riempire le pergamene non appena la caramella, sciolta sotto la lingua, aveva iniziato a fare effetto, approfittando di quella ispirazione improvvisa e continuando per svariati minuti; senza rendersene conto aveva (ricordato e) scritto più di quanto credeva fosse possibile e ora osservava la propria calligrafia senza vederla davvero, macchie senza senso che facevano da cornice a foto rubate durante i pomeriggi passati alla riserva.
    Rileggere quanto scritto era impossibile – impensabile! – ed Hans era pronto a chiudere lì la faccenda, mettere via le pergamene e attendere nei cortili che l'effetto del mix assunto terminasse, per poi dirigersi verso Different Lodge e dormirci su – cosa che era davvero intenzionato a fare... se una voce alle sue spalle non avesse risposto alle esclamazioni che non si era nemmeno reso conto di aver pronunciato a voce alta.
    Portò lo sguardo acceso da una luce insolita e bizzarra, quando si trattava del suo volto, sulla nuova arrivata, le iridi azzurre quasi totalmente mascherate dalle pupille ma assolutamente nessun timore di essere scoperto – si sentiva come se tutte le preoccupazioni del mondo si fossero finalmente dissolte e lo avessero abbandonato: si domando, in maniera distratta, quanto di tutto quello fosse merito della lavanda e quanto della salvia, decidendo poi che non gli importava, e che insieme creavano qualcosa che, dopotutto, non era certo di voler provare di nuovo. Sentirsi così leggero era quasi frastornante.
    Così il bimbo sperduto sorrise alla sua Wendy, avendone riconosciuto la voce prima ancora di vederla davvero; sempre quel sorriso fuori posto a piegare labbra troppo sottili e perennemente screpolate, da cui sfuggì uno sbuffo divertito per il modo silenzioso e da ninja con cui Narah si era avvicinata a lui, cogliendolo di sorpresa. Un'impresa a dir poco eccezionale. «Sei stata molto silenziosa.» Ci tenne ad informarla della cosa, mentre la figura della maggiore si chinava oltre la sua spalla per osservare le pergamene che lui stringeva ancora tra le dita macchiate di inchiostro. Non registrò le parole della telepate, troppo impegnato a riconoscere e dare un nome alle mille sfumature che la figura della special irradiava. Non era l'unica cosa a brillare di una luce strana e quasi allucinogena, in verità; tutto nei cortili aveva contorni sfuocati – ma erano per lo più ombre che si fondevano le une con le altre, rendendo impossibile per il Belby differenziare un cespuglio da un arco o una mattonella.
    L'unica fonte di luce in tutto quel buio era la telepate che gli stava offrendo una merendina; non le torce affisse ai muri, non la luna nel cielo. Narah.
    Annuì alla sua offerta, liberandosi dalle pergamene (ovvero: gettandole da qualche parte ai suoi piedi, laddove ricorda a vagamente di aver lasciato la borsa nella speranza di centrarla), allungando una mano in attesa del suo premio – e un attimo prima di chiuderla intorno alla confezione di plastica, accarezzò con le dita una ciocca dei capelli di Nah, tirandola poi con delicatezza e allargando il sorriso quando, dopo averla rilasciata, la vide tornare al proprio posto come una molla. Fu tentato di farlo di nuovo, ma la promessa di cibo si rivelò una distrazione molto efficace.
    E per promessa di cibo intendo: l'idea di rubarla, potenzialmente, a Bri. Fine. Non aveva fame, anzi, se proprio, le vertigini e il continuo oscillare confuso del cortile intorno a loro non aveva fatto altro che aumentare la nausea che il Belby sentiva dentro; ed infatti, pur accettando il dono calorico offerto da Nah, non accennò minimamente a volerla aprire, figurarsi mangiarla. La rigirò tra le mani, portando l'attenzione solo per un attimo su Pentacolo, ma non sembrò registrare davvero la presenza della capra: erano altri i dettagli che lo avevano catturato, forme in continuo mutamento e luci tremolanti e sagome dai contorni confusi e minuscole particelle che, poteva giurarci, esplodevano in altrettanti minuscoli fuochi d'artificio colorati quando entravano in contatto l'una con l'altra.
    Strabuzzò gli occhi, strofinandoli poi entrambi con una mano, prima di tornare a guardare Narah.
    Okay, una tra le due erbe del mix aveva decisamente effetti allucinogeni, ottimo. Gli venne da ridere – una risata vera, se non un pizzico incontrollata – all'idea che fosse proprio Narah, tra tutti!, ad averlo scoperto. Proprio lei! Non un professore con il kink per le torture, o un prefetto con le manie di grandezza pronto a riportarlo ai prof, o il custode. Narah. Che avrebbe messo il broncio, delusa!!, a quella scoperta.
    Il pensiero della reazione di Nah all'aFfRoNtO e alla MaLEdUcAZioNe, strappò un'altra risata al pirocineta, stavolta un verso strozzato che cercò di mascherare con un colpo di tosse. Non sapeva nemmeno lui perché lo trovasse così divertente – non lo era. Eppure: rideva.
    Tentò di darsi un contegno, cercando qualcosa di cui parlare che non fosse l'ironia della sorte di essere allucinato perso di fronte a Narah freaking Bloodworth.
    E, ancora una volta, una domanda si affacciò timida in un angolo remoto della sua mente: perché.
    Perché parlare, perché non rimanere in silenzio, perché non andarsene. Perché perché perché.
    Non era sempre quella la domanda che lo affliggeva, infondo?
    E l'unica alla quale non riuscisse mai a dare una vera risposta.
    Cercò di non guardare in direzione di Nah (per non ridere di nuovo e per non farsi beccare davvero), ma poiché quello era ciò a cui pensava con fermezza finì ovviamente con il guardare in direzione di Nah. Non l'aveva ancora ringraziata per la merendina – e continuò a non farlo, il premio dimenticato nonostante lo stringesse ancora tra le mani. Solo in quel momento realizzò che la special fosse lì, e non... in un qualsiasi altro luogo del castello.
    .
    Assottigliò lo sguardo, cercando di capire. E sentiva di sapere il perché della presenza della special nel cortile, e perché proprio in quel momento.
    All'improvviso, era lucido e coerente come non lo era da anni.
    «È stata la capra, vero?» La maledetta! Aveva fatto la spia. Lo sapeva. «Ha fatto la spia.» L'attenzione rimbalzò da una all'altra figura, salvo poi finire sulle proprie caviglie incrociate sul marmo freddo – tutto quel muovere la testa gli aveva fatto venire ancora di più il mal di mare. «O forse è la caramella.» Non ad aver fatto la spia – sarebbe stato sciocco, per non dire impossibile: le caramelle non parlavano.
    Non di consueto, comunque.
    Rise di nuovo, senza apparente motivo, e sperando tra sé e sé che gli effetti iniziassero a scemare presto. Molto presto.
    Improvvisamente, letteralmente dal nulla, il suo sguardo si illuminò ancora di più e Hans lo puntò in quello scuro della Bloodworth. «Oppure ti annoiavi in infermeria e sei venuta a cercare qualcun altro con cui fare pratica?» Portò l'indice all'altezza della tempia e socchiuse gli occhi, in una pessima imitazione del Dottor Xavier. «Mhh vedo...» un sacco di luci e colori e forme strane ed impossibili, persino ad occhi chiusi lo tormentavano. Aprì un solo occhio, osservando la maggiore. «Nulla, mi dispiace. Fuori servizio.» Batté con le nocche sulla propria fronte, annunciando solenne: «sorry, we're closed!» e poi stringendosi nelle spalle, fingendosi sorpreso.
    Come se la sua mente non fosse davvero in vacanza 24/7.
    asdfghjkl
    vede i draghi
    i’ve been
    less than half myself
    for more
    than half my life
     
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