lezione controllo dei poteri + cdcm

ingresso entro il 29/04

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    asher ketchum
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    i was looking for snack,
    not knowing i was the snack all along
    ok. niente panico. «vibro.»
    un po' di panico.
    Perchè il suo braccio aveva leggermente pulsato? Cos'era quel cuoricino rosso? Dio, sei tu? Era un segno? Alzò lo sguardo al cielo... ma nope, dall'alto nessuna risposta. Neanche una nuvola a forma di smile come una volta gli era capitato di vedere che gli aveva fatto capire di essere il fav di Dio! Cercando aiuto, incrociò lo sguardo del professor Henderson, e sentendosi sotto osservazione, continuò: «Perchè? sakè. libro.» ci aveva messo ore a capire cos'erano le rime incrociate con cui gli avevano detto di parlare per il club di teatro, ma ora era un pro, un vero poeta. Cè, poteva fare gare di rime incrociate, le incrociava benissimo!!
    Tornando al cuore: iniziò a scuotere il braccio; niente, non andò via. Si leccò il pollice, e provò a strofinare il punto incriminato (si sa che la saliva fa miracoli); nada. Spalancò gli occhi, una rivelazione improvvisa: stava morendo? Si diceva sempre quando qualcuno moriva di sentirgli il polso... portò il braccio all'orecchio. Citando un grande saggio, mormorò: «non sento niente.» pausa. «piante. mento» NON C'ERA BATTITO ODDIO ERA LA FINE?? IL CUORE APPARIVA SOLO QUANDO STAVI PER TIRARE LE CUOIA? PERCHE' A LUI, ERA COSI BRAVO E SIMPATICO E BELLO!! «bro, jc, credevo fossimo amici? prima james, poi silas» ah silas poi non era morto? Vabbè aveva detto che aveva una malattia incurabile e ash non lo vedeva da un po' perchè studiava a hogwarts)
    No dai forse... forse era un tatuaggio dello zoo, tipo quelli delle discobibbia (dove ballano solo remix di chiesa SU LE MANI PER IL SIGNORE YOOO)! FORSE NON ERA NIENTE DI GRAVE!
    ERA COSI FELICE DELLA GITA ALLO ZOO, AMAVA COSI TANTO GLI ANIMALI, PERCHE QUESTI SEGNALI MISTICI SENZA SPIEGAZIONE??? AVEVANO ROVINATO TUTTO ORA AVEVA L'ANSIA TM COME UN MAc QUALUNQUE WHYYYY LE PERSONE COOL NON HANNO L'ANSIA!!!
    «Perses tutto ok?» «uh» si voltò, origliando i due BRO ASSULUTAMENTE NO HOMO K DITE anche lui una volta aveva offerto la maglia a Lilac, niente da guardare qui!
    ANCHE PERSES VIBRAVA !!!!
    «sapete che cos'è??» si avvicinò loro, mostrando il polso «Stiamo per morire?
    A pregare mi devo ardire?
    Chiediamo aiuto a Mosè?»

    Che rime strane le rime baciate, sembra abbia un ictus, ok.


    sclera (???) per il cuoricino che fa doki doki, e va a parlare a gideon e perses !!! e chiunque ci sia con loro, mi sono un po' persa. MA VI HA GIA SALUTATO TUTTI SE CI SONO SUOI AMIKI !!! ANCHE GLI ADuLTI DA BOdIE !!!!


    drama: parla in rima incrociata (perchè in rima baciata è troppo mainstream)


    Edited by ‚soft boy - 27/4/2021, 17:52
     
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    o forse era il contrario
    C'era un motivo per il quale i serpeverde desideravano la vittoria più di qualsiasi altra squadra, anche a costo di azioni sleali: la Queen. Quella donna era il demone in persona che manteneva le promesse e anche quell'anno a causa delle loro sconfitta in primis e per quella rissa dopo aveva deciso di portare tutta la squadra in sala torture. Aveva pianto, in silenzio pregando di morire il più velocemente possibile, maledetti corvi. Perchè chiaramente era solo colpa loro secondo il Motherfucka. L'unico aspetto positivo era stato che insieme a loro c'erano anche quegli sporchi corvacci, avevano urlato e pianto tutti insieme. Era stanco, esausto e con delle occhiaie che quasi lo rendevano affascinante se potevano davvero fare quell'effetto. Costas era allo stremo delle forze, dopo il bolide in piena faccia, l'essere diventato un boccino e le torture ovviamente, era ridotto a pezzi tanto che non aveva neanche avuto la forza di masturbarsi la sera prima.
    Era tornato al dormitorio praticamente strisciando senza più voglia di vivere, anche se la Queen negli anni aveva imparato a non lasciare troppi segni sugli studenti perchè il dolore psichico era quello che più faceva soffrire. Avrebbe avuto incubi per giorni.
    Si trascinò al punto d'incontro, neanche fosse mattina presto, ma avrebbe avuto bisogno di altri giorni per riprendersi dalla tortura; avrebbe anche saltato quella lezione, ma il senso di dovere e una Nice l'avevano praticamente costretto ad essere presente. Purtroppo non c'era il suo capitano e sapeva che gli sarebbe mancato tanto che aveva persino provato a rimanere con lui ( «rimango con te.» - «Ti prego Costas, voglio solo dormire» - «ti faccio compagnia.» ) ma niente da fare, anche se era quasi certo che stava per cedere, alla fine Costas era stato costretto a partecipare alla lezione. Notò Morty, col quale non aveva ancora parlato. Non aveva avuto voglia di discutere con lui e poi dopo essere rimasti loro due contro i corvi non se l'era sentita.
    «e quindi quel fesso dell'Hendrickson è rimasto a scuola poco male» Ancora continuava ad avercela col capitano, gli arrivò da dietro e gli diede un dolce pugno alla spalla per palesarsi.
    «Smefettifilafa.» non disse altro non aveva davvero voglia di litigare e sprecare energie, era quasi certo che quella lezione sarebbe stata molto impegnativa e non tanto perchè c'era Wendy, ma era Nate che lo spaventava. Ovviamente non aveva mai affrontato una lezione con lui perchè anche se era speciale non lo era in quel senso e poi aveva come l'impressione che quell'uomo non fosse così gentile come voleva far credere.
    «Mafa sefecofondofo tefe, cifi moforifirefemofo afallofo zofoofo?» a chi lo chiedeva? Ah chiunque mi consideri in futuro.



    «Jae-ssi io esco»
    «e dove vai? »
    «Allo zoo»
    «dallo snaso? vengo anch'io »
    «ho la lezione di controllo dei poteri»
    «Ah...e io che pensavo di cenare insieme» il biondo sentì sbuffare il compagno e mettere un adorabile broncio, tanto che gli scappò un sorriso e si avvicinò a lui per dagli un bacio sulla guancia. Stavano insieme e andavano ben oltre a quello ma sentiva che al momento bastava quel gesto innocente per vederlo sorridere e così fu. «torno presto» forse si sbagliava ma questo lui non poteva davvero saperlo anche se non era la prima lezione e doveva saperlo che c'erano alte probabilità che ci morisse in quella lezione, ma ahimè era obbligato a seguirla dato che era dichiarato. Anche se aveva provato ad andare da solo, dopo essersi ritrovato di nuovo davanti casa chiese al proprio ragazzo di farsi accompagnare perchè aveva ancora problemi di orientamento «A dopo?»
    «ovviamente» e ancora quel broncio adorabile, come poteva resistergli? gli diede un altro casto bacio, sempre sulla guancia si sentì avvampare per quel gesto stupido. Come poteva diventare rosso ancora dopo tutto quel tempo? Ah l'amore. Si separarono quasi a malincuore. Che diabetici! Si avvicinò a quelli che da tempo erano diventati amici di avventure, perchè sapete che ogni lezione lo era. Li salutò quasi sicuramente e si avvicinò ad uno col quale aveva trascorso l'ultima prova di sopravvivenza. Ancora credeva che fossero dei cloni quelli che avevano visto o peggio degli alieni.
    «Ciao» fece un inchino perchè era difficile per lui togliersi quell'abitudine e improvvisamente un moro gli rivolse la parola. Cioè anche no, ma era alla portata d'orecchio.
    «Mafa sefecofondofo tefe, cifi moforifirefemofo afallofo zofoofo?» ma come stava parlando? Non osò chiedere e fece finta di niente. ( che dire, mi snobbo da sola).



    Allora...Anche se non posterò ci saranno:
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    Boh - Adulto - Telecinesi
    Ashley - Adulto - Cronocinesi
    Sana - Tassorosso


    Edited by Costa(nzo)s - 27/4/2021, 23:41
     
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    Park Sarang & Jang Yun-Hee
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    Sarang aveva per caso voglia di partecipare all'ennesima lezione? No. Ne era terrorizzato? Si. Voleva forse fingersi malato e rimanere nel suo letto tutto il giorno? Ovvio. Peccato però che non l'avrebbe mai fatto.
    Sarang era una persona fin troppo onesta e per quanto simulare un malore fosse roba da poco, la sua coscienza non glielo avrebbe mai permesso. E quindi... niente. Era andato tutto a farsi friggere ancor prima di cominciare.
    Nulla avrebbe potuto salvarlo da quella nuova lezione, neanche l'improvviso mal di pancia che l'aveva colto una volta messo piede allo zoo. Sapeva che era solo l'ansia a scombussolargli lo stomaco ed in quel momento avrebbe tanto voluto ingozzarsi di patatine fritte fino a scoppiare.
    Era logico che non si fidasse poi molto delle brillanti idee dei professori, soprattutto alla luce della scorsa lezione di Pozioni ed Erbologia -tra veleni ed antidoti-.
    Insomma, era stato avvelenato e tradito da un suo stesso compagno! Scandalo! E quindi dalla Poz+Erb, Sarang era traumatizzato. Si aspettava un mezzo disastro del genere anche in questa nuova lezione di CDCM + Controllo dei Poteri. Che volessero farli duellare? Sarebbe stato forse avvelenato di nuovo? (La sua preoccupazione era quella).
    Sarang ormai si aspettava di tutto e sapeva di non essere psicologicamente pronto ad affrontare quella lezione, sebbene il professore Nate non gli sembrasse poi tanto cattivo. Ma... ehi. Cercare di far ragionare un cervello in paranoia non era facile.
    Ultimamente aveva riscontrato non poche difficoltà nel far prevalere la sua positività su tutto il resto. Ne era particolarmente dispiaciuto, anche perché era una delle cose che aveva sempre amato di più di se stesso, quindi non era un granché come situazione. Però era certo che prima o poi avrebbe recuperato il suo proverbiale buon umore. Bastava un piccolo periodo di relax totale e tutto si sarebbe risolto, ne era certo! Però al momento doveva concentrarsi su quello che di lì a poco sarebbe accaduto.
    Sarang aveva raggiunto lo zoo circa mezz'oretta prima dell'inizio della lezione e si era fatto un giro, come tanti altri studenti. Una parte di lui era curioso di sapere come sarebbe stata una lezione insieme a degli special... ma l'altra parte ne era piuttosto spaventata. Non aveva nulla contro gli special ma come sempre aveva solo paura delle idee dei professori. Figuriamoci se Sarang, il primo ad essere stato preso di mira da bulli e persone stupide, sarebbe mai stato in grado di discriminare qualcuno.
    No, non era assolutamente da lui. Anzi.
    Fatto sta che rimase a rimuginare sopra questi pensieri fino allo scoccare delle 19. Era l'ora della verità.
    Vedere tanti studenti riuniti, stranamente, gli risollevò di molto il morale. Perché? Boh.
    Forse solo per senso di appartenenza ad un gruppo.
    Tutti loro stavano per affrontare quella sfida, non solo il povero Sarang. E questo lo rincuorò.
    Si sentì meno solo e meno non capito. Era certo che ci fossero altre persone con i suoi stessi pensieri e la sua supposizione venne confermata.
    Sarang sentì, infatti, uno studente chiedere in alfabeto farfallino: «Mafa sefecofondofo tefe, cifi moforifirefemofo afallofo zofoofo?» ed a quelle parole gli salì un brividino su per la schiena.
    Ecco, vedete? Non era solo Sarang ad avere una bruttissima sensazione.
    «Mafa nofo!» disse lui, colpendo leggermente lo studente sulla spalla. «Nofon cifi fafarefebbeferofo mafaifi moforifirefe!» disse ancora, cercando di rincuorare il ragazzo.
    Ovviamente lui non credeva ad una sola parola di quello che stava dicendo ma era meglio sembrare positivi, piuttosto che impietriti dalla paura. Aveva sempre voluto portare positività e questa era la sua occasione.





    Yun-Hee trovava ancora molto difficile abituarsi all'idea di dover tornare tra i banchi di scuola.
    Essendo una special dichiarata, due volte a settimana era tenuta a seguire le lezioni di Controllo dei Poteri e non poteva sgarrare. Era tutto così strano!
    La donna capiva bene quanto fosse importante imparare a gestire questa sua nuova condizione ma non riusciva ancora a venire a patti con la nuova se stessa e con tutto ciò che questo comportava.
    Era come essere tornati adolescenti. Forse pure peggio. Prima di frequentare Hogwarts aveva avuto degli episodi in cui i suoi poteri magici si era manifestati all'improvviso... ma erano piccolezze che accadevano di rado. Invece questa volta era più difficile. I suoi poteri sfuggivano al suo controllo e bastava un semplice tocco per attivarli, contro la sua volontà.
    Aveva perso il conto di quante volte si era precluso il piacere di fare una carezza a sua madre per la paura di vedere più di quello che avrebbe voluto. E questo ovviamente accadeva anche con degli sconosciuti.
    Proprio per questo erano così importanti queste lezioni di controllo poteri, però non poteva neanche essere felice di doverle affrontare.
    Nel suo quotidiano cercava sempre di evitare in tutti i modi di usare i suoi poteri. Talvolta era inevitabile e talvolta era facile far finta di essere una persona come tante altre. Poi però arrivavano quei due giorni della settimana in cui non poteva proprio far finta di niente... ed il suo castello di carte crollava miseramente.
    Yun-Hee non aveva avuto una vita facile. E questa probabilmente era l'ennesima batosta proprio perché l'allontanava da ciò che aveva sempre amato e che aveva imparato ad accettare con fatica, ossia l'essere una strega. Il suo rapporto con l'essere speciale aveva avuto più bassi che alti ma un tempo c'era riuscita a trovare un equilibrio tra i sensi di colpa e la gioia di far parte di un mondo diverso.
    Poi però era tutto cambiato a seguito dei Lab e niente era stato più lo stesso.
    Tornare ad avere un equilibrio, soprattutto senza il supporto di una persona fondamentale, le era quasi impossibile. Ed ora si sentiva persa.
    Aveva pure paura di se stessa e di quello che avrebbe potuto fare con i suoi poteri -che per fortuna non erano di natura offensiva, però...-.
    Forse sarebbero state proprio queste lezioni a restituirle un equilibrio. O forse no.
    Fatto sta che non poteva esimersi dall'essere presente. E c'erano tante persone quel pomeriggio allo zoo, ore 19.
    Tanti ragazzi ma anche tanti adulti. E da quello che aveva capito non erano tutti special.
    Sinceramente? Era nervosa. Non sapeva cosa il professore avrebbe richiesto loro di fare. Così come non sapeva se ne sarebbe stata in grado.
    Si mise in disparte, vicino ma allo stesso tempo a diversi passi da un altro ragazzo asiatico, pregando e sperando che sarebbe andato tutto bene.
     
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    Si girò verso mac non appena la causa di quella paura riportò la sua attenzione altrove, gli occhi pieni di terrore: perchè quella ragazza li aveva guardati così male?? Credeva di esser abituata all'odio negli occhi delle persone, i bodiotti le avevano riservato occhiate simili da quando aveva messo piede in quella città solo per il colore dei suoi capelli, eppure.. erano sempre state anche piene di disprezzo, ed un pizzico di timore. Quello di jericho karma lowell invece?? Odio, puro e semplice odio. «le abbiamo rubato il gatto?» non ricordava di averlo fatto, nè credeva lei e mac sarebbero stati in grado di un gesto tanto kattivo anche se non nel pieno delle loro facoltà mentali ma .... non riusciva proprio a pensare ad un altro motivo! La lezione non era ancora iniziata, e la hale era già terrorizzata. Ma menomale che quell'anno al posto di un'apocalisse zombie c'erano mac e run!! O, se anche quella si fosse rivelata un'apocalisse zombie, perlomeno l'avrebbe affrontata insieme a loro! Era proprio brutto avere la certezza di morire lontana dalle persone che amava. Con loro vicino invece lo poteva accettare.
    Poi incrociò lo sguardo di barry, oh no dovevano proprio? era arrivato il momento?? eh beh, del resto aveva deciso lei di iscriversi al drama. Si concesse un ultimo sospiro affranto ed uno «scusate, devo fare una cosa torno subitissimo» prima di concentrarsi per entrare nella parte: la notte prima non aveva nemmeno dormito, in previsione di quell'evento, così da raggiungere il livello di occhiaia perfetto. Cercò di assumere uno sguardo vuoto, come uno che aveva buttato giù tre o quattro pasticche a colazione («quindi tu non mangi cereali a colazione» «anche» «e perchè aggiungi le pasticche? gli danno un sapore particolare??») e che stava cercando di non darlo a vedere troppo, ma a cui in realtà non importasse poi così tanto che altri se ne accorgessero. Non sapeva cosa si provasse ad esser fatti di sostanze simili (o fatti.. in generale) ma aveva visto abbastanza video su iutùbbe per prepararsi al compito e preso appunti di quello che le aveva detto barry, era diventata una vera esperta!!
    A passo leggero, un po' storta da un lato tipo la torre di pisa e non mantenendosi su una traiettoria dritta (perchè forse sul momento non se ne rendevano conto, ma i fatti non camminavano mai dritti!!) la ragazza raggiunse julian, un attimo dopo che barry aveva girato i tacchi e si era allontanato da lui. Harper hale gli avre... no, harper hale non si sarebbe avvicinata a lui in generale, ma in caso fosse successo, di certo gli avrebbe chiesto il perchè fosse in ginocchio, magari stava pregando?? ma era barry, stay on character «sembri una persona normale» alta nella media, insomma. Lo osservò in silenzio per un altro po', perchè aveva notato che era una cosa che lo skylinski faceva, starsene in silenzio dopo aver detto una frase e mettere un po' a disagio «ho visto che te l'ha detto» altra pausa lunga. mio dio, fare pause tra una frase e l'altra era una cosa molto utile!! perchè non ci aveva mai pensato prima, dava il tempo di pensare per bene e non vomitare parole a caso «io avrei scelto altri, ma sfortunatamente» dillo harper, dillo «la mia patata non è qui» l'aveva detto davvero «se ti viene un'idea diccelo, ok?» .. no oddio, il punto di domanda non andava bene. Con tono più serio e autoritario, ribadì: «diccelo.» e gli fece pat pat sulla spalla, ma forte eh!!!1!, prima di allontanarsi e avvicinarsi ai freaks.
    Lo sapeva che sarebbe stata la cosa più difficile.
    Lo SAPEEEEEVA. Prof Henderson dedicale una bella lezione in sua memoria, in caso non dovesse uscirne viva, e ricorda che l'ha fatto per te. A passo più svelto (ma sempre storto), arrivò alle spalle di cj e sandy e si lanciò tra loro, posando una mano sulla spalla di destra del primo e l'altra sulla sinistra del secondo «uè cazzoni» pausa tattica.
    più lunga del solito.
    «so' barry»



    [DRAMA CLUB] Tu e barry dovete fingere che le vostre aNiMe siano state invertite. Convincete qualcuno di ciò chiedendo loro aiuto per tornare normali ognuno nel proprio corpo.
     
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    p. joni peetzah
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    «ah!» al suo fianco, un'assorta Dylan si portò la mano destra sul cuore, colta di sorpresa «aaaaahhhh- che è????» ma Joni non lo sapeva, che era. aveva sentito come un pizzico improvviso al braccio sinistro, l'impulso irresistibile di grattarsi in modo furioso «mi ha punto qualcosa» in realtà le era parso di piu che la pelle vibrasse, scaldandosi appena, ma non è che ci stesse facendo davvero caso: era troppo concentrata sugli esemplari di croaton che si azzannavano tra loro oltre la rete metallica a dividerli dagli studenti, nonché a cercare Julian di tanto in tanto con lo sguardo per sincerarsi stesse ancora arrancando sulle ginocchia.
    spoiler: lo stava facendo.
    tirò su la manica della divisa senza preoccuparsi di arrotolare, scoprendo il braccio pallido costellato di lentiggini chiarissime; all'interno del polso, dove solo quella mattina Dylan le aveva disegnato un boccino stilizzato con tanto di ali spiegate, ora spiccava un piccolo cuore rosso. sembrava essere apparso dal nulla, tingendo la pelle da dentro come un tatuaggio «aaww che carino! i love boccino, you love boccino 🎤🎼» e meno male che non l'ha corretto in bocchino «cos'è sta roba» ci passò sopra il polpastrello umido di saliva, senza riuscire a cancellare l'infame marchio - ma li mortacci.
    e, a proposito di li mortacci: «eehh, ce l'ha anche livy» la voce tremolante dell'altair costrinse Joni a ruotare su se stessa e, cosa che odiava immensamente, a sollevare lo sguardo fin quasi al cielo per poter incrociare le iridi scure del ragazzo; se ne stava lì, il Límore, con le mani affondate nelle tasche e il capo Chino, ad osservare in (estremamente) rapida successione Hans che chiedeva a gente random di accendergli una canna, Livy che tentava di accarezzare un Talpadrillo attraverso la gabbia, Bri e Narah per non perderle mai vi vista, Mac per assicurarsi non si stesse picchiando con il Rainey, Jayson Matthews per il semplice fatto che era il suo adult badger™.
    povero ragazzo.
    «il cuore o il boccino?» così eh, per sapere. «il cuore. no, il bocchino* no» Joni attese. Ty la guardò. Joni attese ancora. Dylan guardò entrambi. Joni chiuse gli occhi sperando di potersi teletrasportare di nuovo al castello. Ty continuò a guardarla. Dylan iniziò a ballare la bachata. «il boccino» ty finalmente si mosse, annuendo piano e al contempo camminando all'indietro: almeno nel panic moonwalk era bravo. «non mi sembra uno scherzo particolarmente divertente» concluse, coprendo di nuovo il braccio, le dita della mancina a chiudersi sulla mano della Kane per farla piroettare un paio di volte - non era certo il primo spettacolo che Dylan improvvisava in mezzo a una strada, Joni ci aveva fatto l'abitudine.
    «ma guarda Giuliano, oh» ci credete??? stava camminando curvo. CURVO!!! che mancanza di rispetto, proprio sotto i suoi occhi «BOLTON!» cavolo, era troppo bello - costringerlo a strisciare sulle ginocchia, non lui; Giuliano era ok, un po deforme e inquietante da guardare per via delle braccia più lunghe del normale e le mani come pale per scavare e altre cose che Joni non notava affatto siete voi che lo pensate. non ci voleva nemmeno pensare che a fine mese ma punizione per aver perso la scommessa (e la partita) sarebbe finita, lei costretta ancora una volta a salire su una scala per fissarlo dritto negli occhi e incutergli il giusto timore reverenziale: tempi bui ci aspettano, ragazzi miei. tempi bui.



    post assolutamente inutile e non necessario, ma mi andava di scrivere #wat
     
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    Adalbert Behemoth
    slytherin ✦ 21 yo ✦ pain in the ass
    disappointed but not surprised
    I broke through the trees,
    and there in the night
    my father’s house stood
    shining hard and bright
    the branches and brambles
    tore my clothes
    and scratched my arms
    but I ran till I fell, shaking in his arms
    Eh, la Hogwarts dei suoi tempi!
    … era molto peggio. Sì, dopo più di un anno nella nuova/vecchia Hogwarts, Bertie poteva sostenerlo serenamente. Nonostante tutto, il Castello che aveva imparato a conoscere, nei bei, vecchi/nuovi anni Trenta, era ancora peggio di quello che, da un annetto a quella parte, era stato costretto a tornare a conoscere. Certo, arrivati a maggio avevano rischiato di morire a ogni lezione, alle volte proprio letteralmente – sì, Erbologia + Pozioni, pensiamo proprio a voi –, ma comunque… non era così male. Circa.
    Se non fosse stato che, ora, un nodo gli stringeva la gola, facendo in parte crollare la sua solita espressione apatica, sostituendola con un velo di tristezza. Non solo gli zoo gli facevano, da sempre, quell’effetto, visto che erano pieni di povere creature innocenti in gabbia, ma… gli animali scatenavano tanti, troppi ricordi. Era il primo ad amarli, ma ne conosceva perfettamente la ragione: suo padre. Adam aveva dedicato tutta la sua vita alla famiglia, sì, ma anche alla zoologia, magica e non. In quel maggio 2021, con tutta probabilità, era sulla cima di una montagna o in un rudere accanto al mare per studiare chissà quale creatura. Le lezioni di Cura delle creature magiche scatenavano da sempre, in lui, sentimenti contrastanti, ma da quando lui e Nice erano tornati indietro nel tempo la cosa si era terribilmente acuita. Vedere un animale, specie uno magico, gli riportava subito alla mente suo padre e, con lui, il resto della famiglia e la loro vita. Tutto ciò, insomma, che per lui significava casa.
    «Secondo te, quanto mi danno se la affatturo?» osservò Nice con fare assente, per un attimo, troppo preso dai propri pensieri per prestare davvero attenzione al commento in realtà sensatissimo della cugina. «In soldi o in punizioni? Io ti riempirei di galeoni, ma conosci la mia, anzi, la nostra condizione economica» borbottò, stringendo le labbra dapprima sprezzante, poi un po’ schifato, dato che, adesso, stava guardando a sua volta la Kane. «È più animalesca lei di tutti gli abitanti dello zoo…» Ah ecco, Nice parlava di soldi. Avrebbe dovuto aspettarselo. «Non venire a piagnucolare da me quando ti ritroverai con quelle sporche di sangue… o peggio» punzecchiò la cugina, riferendosi, ovviamente, alle scarpe. Avevano già cominciato a discussione in dormitorio, quando la ragazza si era presentata per lo zoo in tenuta sfilata di moda. «Capisco il tuo sperare in certi incontri, però…» A chi si riferiva? Jericho? Dominic? Non è dato saperlo. Il suo scopo era semplicemente irritare Nice, così da distrarsi da quei ricordi che gli facevano pizzicare gli occhi.
    «Visto come sei tornata dal club dei deficienti, emh, dei duellanti, direi proprio di no… puoi ferire e mutilare chi vuoi. Però chiedi un compenso, stavolta. Invece di schiacciare a suon di tettate la gente per niente» non stava incitando Nice alla prostituzione, sia chiaro! Così come sapeva che balenalerina volante, durante il duello, era la McPherson e non la cugina, ma… era pur sempre Bertie, no? Dare fastidio alla gente, e in particolar modo a Nice, era il suo passatempo preferito. Sperava davvero di vederla schiantare la Kane, visto che continuava a stuprare le sue orecchie e quelle delle bestie delle sue amiche, che, pur essendo lì intorno, non muovevano un dito per zittirla. «Ma siete violente solo sul campo da Quidditch? Non potete abbatterla qui e ora?» si attentò a proporre, anche se un po’ aveva paura di ritrovarsi uno di quei demonietti addosso. Soprattutto la Peetzah e la De Thirteenth, in realtà, anche se, dalla faccia, quest’ultima non sembrava esattamente entusiasta dello show dell’amica.
    Ma Nice, purtroppo, non schiantò Dylan. O almeno, per ora. Stava per aprire la bocca e domandare si trattasse di Hazel, ma la ragazza si spiegò senza bisogno di ulteriori richieste. Gli sfuggì un sorrisetto, se non addirittura una risatina, che però si affrettò a nascondere dietro un pugno chiuso e un finto colpo di tosse. Al contempo, tuttavia, tornò a salirgli la nostalgia: quel lato manesco era veramente da Zoe Cox. Non fiatò però, su questo, perché, nonostante tutto, non voleva rattristare la cugina. Voleva solo… infastidirla. Sempre e comunque. «Sai, ho sentito che ci metteranno in squadre anche stavolta… qualcuno potrebbe aver fatto il tuo nome. Insieme a quello di Swing. E di Hazel. Ah, e anche i 30cm di Jordan». Non era vero niente, ma era pur sempre figlio di Tyler Wood, il re del pettegolezzo (e degli irritanti).


    Edited by sehnsüchtig. - 28/4/2021, 21:16
     
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