[oblinder] xx. judgement

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    Magari la lettera, quella che ti è arrivata anonima la sera prima, non l'hai neanche aperta. Forse neanche vista, se non intenzionalmente ignorata. Oppure l'hai vista, ed hai pensato fosse lo scherzo di un amico, di uno sconosciuto annoiato, del vicino di casa a cui hai accidentalmente dato fuoco alle rose del giardino - insomma.
    Potresti non averci dato peso. O l'hai fatto, ed hai passato gran parte della notte a chiedere aiuti e suggerimenti alle persone di cui ti fidi, a cercare su internet, a rigirarti nel letto provando a dormire (o peggio, o meglio: a non, dormire).
    Insomma. Non importa la considerazione che tu abbia avuto della pesante busta lilla, e non importa quante precauzioni o meno tu abbia preso in merito.
    Vai a dormire nel letto della tua camera, sotto le tue coperte, circondato da un mondo che conosci ed odi ed ami a seconda dei giorni.
    Il dove apri gli occhi il giorno seguente, però, è un mistero.

    Dev'essere stato l'odore, a svegliarti. Un olezzo tutt'altro che piacevole, un misto di bruciato e polvere che ti fa arricciare il naso. Ti massaggi le palpebre abbassate, rannicchiandoti su te stesso quando senti l'aria farsi pungente...qualcuno ha aperto una finestra?
    Socchiudi le palpebre: no, decisamente nessuno ha aperto una finestra. Non sei nella tua stanza.
    E nulla di quello che vedi, è come lo ricordi.
    Le strade piene di macerie. I palazzi crollati per intero od a metà. Una luce bianca, innaturale, a illuminare il tutto come si trovasse in un limbo fra alba e tramonto perenne.
    E le persone. Le persone...non ci sono.
    Così come i rumori.
    Non riesci a sentire niente.
    Ha tutto l'aria di vecchio ed usurato, di consumato e spaccato - di morto.
    Non c'è nulla di vivo, da quelle parti, e l'idea che offre è che non vi sia nulla di vivente da molto tempo. Ti rendi conto di non essere solo, però: c'è qualcuno, con te. Forse sta dormendo; forse è morto. Probabilmente non è morto.
    Abbassi lo sguardo. Un chiodo tiene impigliato al suolo un pezzo di carta, e quella che sembra essere una carta dei tarocchi: judgement. Sul foglio, ci sono solo sei parole - e mai avresti pensato che sei parole potessero pesare così tanto.
    Eppure lo fanno.
    Non è possibile leggere nei sogni.


    Ci sono altri tre foglietti, uno indirizzato ad entrambi, ed uno per ciascuno di voi.
    (insieme) cercate quante più armi possibile.

    (2dipikke) Fare foto "cute" con il Valentino/a durante l'evento

    (bubble77) racconta della tua prima esperienza amorosa (il primo amore, la prima storiella, ma anche solo la prima cotta o il primo fidanzatino delle elementari)

    Frugandovi nelle tasche, potete trovare una Bibbia (2dipikke) e un Caramella (bubble77).
    Ah, quasi dimenticavo: la magia non funziona.


    tarocchi
     
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    Chi l’avrebbe mai detto che, finita la scuola, Pervy avrebbe dovuto ricominciarla. Aveva imboccato la direzione della sala comune con qualche ruga d’espressione di troppo, la fronte corrucciata e lo sguardo distratto; atteggiamento che sarebbe stato normalissimo da parte di Pervenche, ma non di Lilac. Ne era conscia, ne era perfettamente conscia, eppure per una manciata di minuti il pragmatismo aveva deciso di assecondare i troppi pensieri.
    A volte, quando sentiva di potersi concedere di abbassare la guardia, si rammentava che non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo. Non tanto per la decisione di sciocchezzuole tipo… sfuggire a un’accusa di omicidio… scappare dal suo paese…… per andare a Hogwarts senza che i suoi genitori sapessero niente………
    Va bene. Anche per quello. MA IL DISCORSO ERA CHE!!!!! Si disorientava quando si rendeva conto che le piaceva essere Lilac; e non per una crisi d’identità sul proprio genere, ma per quel senso di libertà che, considerando il background, era decisamente strano e fuori posto provare.
    Riuscì a tornare in sé solo di fronte ai suoi compagni di casata, cui distribuì dei sorrisi solari che non rispecchiavano neanche per sbaglio il suo vero umore. E questo non aveva fatto che peggiorarlo ancora di più, perché aveva notato che – in maniera del tutto inaspettata, a essere onesti – non gradiva dover comportarsi con falsità nei loro confronti. Era un sentimento stupidissimo e fastidiosissimo, non era che inevitabile nella situazione in cui si era cacciata- da quando aveva scelto una copertura maschile.
    Già si era dovuta abituare a espletare i suoi bisogni fisiologici secondo altre MoDaLiTà, adesso era impegnata nel difficilissimo compito di rimanere impassibile di fronte sederi nudi all’aria nel bagno dei maschi – che essendo il BAGNO DEI MASCHI era comprensibile. «Ah.» Finì di lavarsi la faccia il prima possibile, un gentile «buonanotte!» ai compagni prima di sgattaiolare sotto le coperte; sedutosi sul materasso, non poté non vedere una busta lilla posata sul comodino, sopra i propri quaderni. La confusione si dissipò in divertimento, rendendosi conto che doveva essere uno scherzo – Lilac, la carta lilla, era ovvio!! #no. Sbuffò una risatina, sprimacciando il cuscino un po’ più di buonumore.

    Quale buonumore. «Questo è un incubo.» Sperava che lo fosse, altrimenti sarebbero stati guai grossi. Risvegliandosi in mezzo alle macerie di una città sconosciuta, la licantropa aveva temuto di averla fatta grossa, prima di mettersi a ragionare febbrilmente e constatare che 1) era certa la luna piena fosse lontana e 2) aveva gli stessi vestiti con cui si era addormentata.
    Respirò piano. «Non ho distrutto niente.» Non aveva distrutto niente. «Non ho ucciso nessuno.» Non aveva ucciso nessuno.
    Be’. Era un traguardo!! Rimaneva solo da capire tutto (. punto) il resto. Si scompigliò i capelli, anche se servì ben poco a scaricare la confusione, e nell’atto di mettersi in piedi posò il palmo della mano su qualcosa di appuntito. Lo scostò di scatto e- «Un foglietto?» Tolse il chiodo, afferrandolo e sentendosi sempre più confusa nel trovare anche una carta dei tarocchi e un ennesimo foglio. Il primo citava una frase sui sogni, la carta era Il Giudizio – che inconsciamente correlò a se stessa, un nodo allo stomaco – il secondo una specie di… compito. Trovare armi.
    E, ultimo ma non per effetto sorpresa, poco distante giaceva il corpo di qualcuno; come il resto dello scenario, così statico, era immobile. «Merde Tutto in inglese, ma non le imprecazioni #wat. Senza controllare la presenza di altri messaggi, si affrettò ad avvicinarsi a quella persona, afferrandone la spalla. «Ehi, tutto bene?»

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    Dopo aver aperto i suoi bellissimi occhietti sul mondo, e aver visto che suddetto mondo era strano e polveroso e desolato e puzzava peggio della cappella di Bodie dopo che lui e i Bro si erano allenati (ed è tutto dire), Ash Ketchum aveva richiuso gli occhi forte forte (ciao ornella, sempre nei nostri pensieri), e lì, a terra, era rimasto.
    Era un sogno, un altro maledetto sogno. Non gli capitava di svenire e vedere quel luogo (senza Dude e Gabe, almeno loro a fargli compagnia e tenerlo sano) da... un mese? poco più? Non poteva credere che gli incubi fossero riniziati.
    Ok, evviva, Dio gli dava le visioni, ma perchè a Bernadette la Madonna e lui l'inferno?
    Sentì qualcosa muoversi vicino a lui. Lo ignorò, rannicchiandosi e iniziando a borbottare fra sè e sè un rosario, visto che lo calmava sempre... ma il rumore - di passi, respiri, era qualcuno - non andò via. Fantastico: sperava di potersi svegliare e basta e invece no, doveva essere ucciso dai demoni per tornare in dormitorio grifondoro a contare le flessioni mattutine di Julian (perchè gli serviva qualcuno che lo facesse...... non per guardarlo allenarsi.... era un bro, lo faceva per lui...... anche se non sapeva contare, certo, che vuol dire).
    Il demone decise che fosse giunta l'ora del ragazzo scrollandolo per la spalla. Ash non si premurò di risparmiarsi l'acuto e molto mascolino grido seguito da un: «NON MANGIARMI LA FACCIA» sapeva di essere uno snack, ma neanche in un incubo poteva sopportare l'idea di privare il mondo del suo sopracciglio spaccato bello come il sole! Si rannicchiò ancora di più su se stesso «e- non spomparmi gli addominali!» anche quello era importante, in effetti. Una volta in un sogno gli avevano bucato con uno spillo il petto, dimostrando che era tutta aria come quei pupazzoni gonfiabili MA NON ERA VERO!! ERANO MUSCOLI!!! e ok non era successo in un incubo a tottington, ma non voleva il demone prendesse idee dalla testa del ragazzo. ODDIO GLIEL'AVEVA APPENA DATA LUI L'IDEA «NON FUNZIONEREBBE GIURO NON PUOI BUCARLI, GUARDA» e per dimostrarlo rotolò su se stesso per mettersi a pancia all'aria, e si battè una mano sul torace per dimostrare che suonava come pieno e aprì gli occhi per fronteggiare-
    «BRO! SEI TU!» si alzò a sedere. NOOOO DAI!!! ERA LILAC! NON ERA UN DEMONE! «NON SEI UN DEMONE!! ...non sei un demone vero?»
    gli porse il pugno, perchè che fosse un demone o no DAI BROOO DAI!! ERA LILAC! o almeno aveva la sua faccia. Non sarebbe stato carino salutarlo per bene!!
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    Cosa. Stava. Succedendo.
    Negli ultimi cinque secondi di orologio aveva: appurato che il misterioso ragazzo non era morto, rischiato di avere un infarto per l’urlo che quest’ultimo aveva tirato al suo tocco, e riconosciuto nella figura massiccia – e i lineamenti seminascosti dalle braccia – niente di meno che Asher Ketchum.
    Si rilassò. Ah, era solo Ash– bon dieu. Quante probabilità c’erano. «Ash???» Ci stava capendo sempre meno, Pervy, e non aveva nemmeno l’esperienza di Tottington a darle una minuscola e fattibile idea di cosa stesse succedendo attorno a sé. Si portò le dita alle tempie mentre il grifondoro lo implorava di non mangiargli la faccia – «Non sono mica cannibale» –, troppo impanicato per rendersi conto di chi aveva davanti. E se Ash era troppo agitato anche solo per lanciargli un’occhiata, erano già spacciati. Okay. Dovevano lavorare per step. Step 1: calmare il suo amico, le cui priorità erano talmente chiare da strapparle un sorriso che, se avesse potuto, sarebbe stato a forma di punto interrogativo. «No, senti-» Come se non avesse detto niente. «Asher calm- bucarti cosa? Non-» Si schiaffò una mano in faccia e, a mali estremi estremi rimedi, la schiaffò anche sulla guancia del Ketchum non appena rotolò come un involtino verso di lui.
    «BRO! SEI TU!» !!!! GRAZIE AL CIELO!! «Sì!!! Sono Lilac! Stai bene?» Si buttò a sedere a terra con uno sbuffo un po’ sconvolto, ridacchiando senza vera allegria; non è che non fosse contenta di trovarsi Apocalypse Now, solo che ora sarebbe stata molto più in ansia per assicurarsi che nessuno dei due si facesse male. «Io?? Tu sembravi un demone.» E non era neanche ironica, sembrava proprio impazzito. «Ci sono tanti demoni che provano a rubarti gli addominali?» Un sorriso più vero stavolta, mentre con una goffaggine che puntualmente tenne celata ricambiava il pugno dell’amico; doveva ancora abituarsi ai gesti da wuomini duri – ma anche a gesti confidenziali in generale.
    Dovette farsi più serio, però, rivelandogli ciò che aveva raccattato poco prima. «Guarda. Sai cosa significano o dove siamo?» … Sì, aveva imparato a conoscere Ash e glielo stava domandando comunque, aveva fiducia!! Si allontanò per prendere il resto dei frammenti di carta, adagiati dove si era svegliata; fece cenno al ragazzo di avvicinarsi, mentre provava a capire perché «Devo raccontarti della mia prima esperienza amorosa?» Sentiva nostalgia della Francia. E quello cosa stava a significare?? Lasciò Asher libero di prendere l’altro foglio, indirizzato a lui. Lasciò svolazzare a terra quello che aveva sperato fosse un indizio su cosa stesse accadendo, concentrandosi invece su una frase che pareva più ragionevole, se non fosse che erano in mezzo al nulla. «Uh, dobbiamo scovare delle armi… mh.» Dubitava ci sarebbero riusciti, e non sapeva neppure perché avrebbe dovuto farlo, ma se c’erano delle istruzioni, allora le avrebbe seguite! Magari era una specie di percorso guidato, magari avrebbero trovato altri foglietti simili o magari no, ma non avevano molto altro da cui partire. Non potevano essere troppo in pericolo se i fogli parlavano di cotte e San Valentino, no?? #e invece. «Cosa ne pensi?»

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    ashketchum
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    «Sì!!! Sono Lilac! Stai bene?»
    eh.
    Che domanda... difficile. Stava bene? Come faceva a saperlo, non aveva uno specchio per assicurarsi che il ciuffo fosse in ordine! A giudicare dai suoi vestiti (una tuta grifondoro: gli piaceva dormire nudo ma rispetto alla California l'Inghilterra era fottutamente fredda; bellissimo il castello, ma passano gli spifferi!), aveva addosso le stesse cose con cui era andato a dormire. Quindi anche i capelli rischiava che fossero spettinati e non in un modo "sono figo e non ci provo neanche".
    «dimmelo tu, frà. Da bro a bro» si alzò in piedi, mostrandosi al ragazzo. «sto bene?» niente kritike solo complimenti. «tu stai bene!!» lo indicò raggiante «la tua pelle sembra molto morbida»
    (...) «Ci sono tanti demoni che provano a rubarti gli addominali?»
    Il sorriso di Ash, bello come un campo di grano non è la rosa non è il tulipano, sparì improvvisamente. «è una cosa molto grave. Colpisce due bei ragazzi su dieci» o così aveva detto Bucky, ma non ne era sicuro non stava davvero ascoltando mentre parlava, si era distratto a pensare a Gesù. «questi» si battè il petto (ancora? sempre) «sono patrimonio dell'unesco. Non si scherza» ok non sapeva esattamente cosa volesse dire essere patrimonio dell'unesco ma aveva sentito suoi compagni dirlo su cose fantastiche e importanti e i suoi muscoli lo erano!!! quindi per forza erano patrimonio di qualsiasi cosa fosse l'unecoso!!!! Posò una mano sulla spalla di Lilac, ancora solenne nello sguardo e nella voce. «bro... stai attento anche tu ai tuoi.»
    ANYWAY
    «Guarda. Sai cosa significano o dove siamo?»
    «non sento niente» si strinse nelle spalle. «pensavo... subito pensavo fosse tipo, sai, un incubo. Perchè mi capita di averne molto reali, frà, capisci?? Però boh, di solito in questo tipo di dream tu non ci sei» e in quele tipo c'era, invece? *winkwink*
    Arricciò il naso sporgendosi per vedere i bigliettini, leggendo a fatica. «fare foto cute? Bella zio!» FINALMENTE QUALCOSA DI BELLO!!!! si guardò febbricilmente intorno e- UAU C'ERA LA SUA BIBBIA! eeeee raccolse da terra un legnetto bruciato, e iniziò a disegnare su una pagina (si, sopra le parole, tanto lo sapevano tutti - da bodie con furore, culla degli illetterati - che la bibbia serviva per fare scena come il rolex d'oro nel 2021, mica per leggerla; era pure in latino, oh).
    Lingua di fuori continuava il suo disegno, lanciando di tanto in tanto occhiate all'altro, mentre gli rispondeva «BRO puoi raccontarmi cosa vuoi!! Non vedo l'ora!!!»
    mentre per le armi «Cosa ne pensi?»
    bold of you credere ash pensi.
    «dobbiamo raccogliere pietre. Quante più possibili» e se pensate che le pietre non siano armi, andate a dirlo ad Abele e vediamo che vi risponde... ah no, non può rispondervi, PERCHE' E' STATO UCCISO DA UNA PIETRA ZAN ZAN ZANNNN «oh, e poi quei teschi stanno chiaramente cercando sassi a terra. Deve essere un indizio!»
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    Edited by ‚soft boy - 17/2/2021, 19:18
     
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    Di gente strana Hogwarts ne era piena, ma Asher era proprio strano strano – e non in un modo che poteva considerarsi un difetto, in quel modo buffo e simpatico che la faceva ridere! Sotto la sua vanità senza veli c’era sincerità, ed era una ventata d’aria fresca, nonché l’unica cosa che la faceva desistere dal credere che quello fosse un chissà quale pericolo – dai, casualmente proprio a San Valentino e con quei bigliettini strani, un vero serial killer che architettava un gomblotto non si comportava così!
    «dimmelo tu, frà. Da bro a bro.» Ecco appunto. Era proprio scemo – e Pervy abbastanza intelligente da non menzionare il nido che Ash aveva al posto del solito ciuffo, anche se non pensava stesse male eh!!! Però non voleva ferire la sua autostima, non sapeva se era permalosetto o no al riguardo! «Stai benissimo bro!» Parola che volente o nolente era entrata nel suo vocabolario, ma dato che era nel corpo di Lilac non le veniva più tanto da credere che fosse esilarante pronunciato da Pervenche Roux. «Hai giusto giusto una ciocca fuori posto-» Spoiler: tutte le ciocche, che con le dita si affrettò a sistemargli prima che l’altro potesse appurare col tatto #wat. Gli rivolse un gran sorriso alla Lilac. «Grazie, è la skincare!!» CHE C’E’, la leggenda che i maschi non si prendessero cura dell’aspetto era sfumata da un pezzo e lei detestava avere i punti neri!!1!
    Ma quindi… Asher credeva davvero ai demoni che rubavano gli addominali… era abbastanza certa non fosse scritto nella Bibbia, chi glielo aveva raccontato? Non voleva mettere in discussione quella convinzione in un momento critico, limitandosi ad alzare un pollice in su. «Non si scherza e starò attentissimo.» … a non dimenticarsi di prendere la pozione inverti-genere assieme all’antilupo ahah – e poi ricordava bene la minaccia di suo fRaTeLlO Daveth: “se ti fai beccare, ti sparerò ancora prima che riescano a capire chi tu sia”. Gnignigni, che razza di antipatico, ma la stava coprendo quindi chi era lei per lamentarsi – come se con la testa calda che Pervy aveva non ci avesse già discusso fin troppo. Ke vita.
    «non sento niente.» «Siamo in due.» Letteralmente e filosoficamente (??). Lo ascoltò mentre maneggiava i fogli, e si fermò per alzare la testa e lanciargli un’occhiata sorpresa. Asher faceva spesso incubi di quel tipo?? Terribile, a lei stava bastando quell’unica volta. «Non mi sogni in un’ambientazione distrutta? Questo sì che è un complimento.» Sorrise ancora, seguendolo con perplessità mentre lo osservava fare cose da Ash con un legnetto sulla Bibbia – ci dormiva??? – per poi tornare a ragionare sul da farsi. Meh, in qualche modo dovevano pur uscire da lì.
    «BRO puoi raccontarmi cosa vuoi!! Non vedo l'ora!!!» «Eh? Ah, quello.» Si era quasi dimenticata del suo “compito”. Si avvicinò a un cumuletto di ferro – il resto di una panchina?? –; un tubo di ferro poteva essere considerata arma? «Non c’è molto da raccontare in realtà!» Solo tanto drama tratto da una storia vera. «A Beauxbatons c’era questo ragazzo che mi piaceva, ma gli facevo paura perché sapeva che sono un licantropo e ogni volta che mi avvicinavo lui scappava.» Al Ketchum non aveva mai confessato di essere un licantropo, sperava non si sarebbe... spaventato?? Fece leva sulla forza da uomo per cercare di trovare un maledetto pezzo di ferro buono #wat. «Riportato così fa anche ridere – e poi meglio, era uno snob.» Che con lei non sarebbe andato d’accordo per forza ihih.
    Al suggerimento dell’amico sul raccogliere pietre, si volse a guardarlo. «Ma sai che hai ragione.» Sul serio!! Insomma, dubitava avrebbero trovato un covo di fucili e asce, dovevano usare quel che avevano! «Forse è meglio se esploriamo intorno. Che stai facendo??» Scriveva il testamento sul libro? Buona idea anche quella.

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    Lo so che mischio il femminile col maschile, non ho ancora deciso quale usare ihih (e magari continuerò a fare un mix di entrambi a sentimento #ahochei)
     
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    ashketchum
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    «Hai giusto giusto una ciocca fuori posto-» ash non stava strabuzzando gli occhi, irrigidito e incapace di mettere insieme una frase di senso compiuto perchè Lilac gli stava sfiorando i capelli ad una vicinanza decisamente troppo extreme per essere considerata normale TU LO STAVI FACENDO!!!
    Con quel sorriso enorme, poi? Illegale. POLIZIAAAAAAA
    Ash aveva una sola risposta a quella scena (citando una grande saggia): «hhhhhh» ash.exe stopped working.
    «...Non si scherza e starò attentissimo.» GIUSTO! ADDOMINALI! QUELLO SI CHE ERA UN DISCORSO DA WOMINI
    schiarendosi la voce il Ketchum si riprense, annuendo veloce. giusto. GIUSTO! No distraction!
    (...)
    «Non c’è molto da raccontare in realtà!» «pffff» alzando un attimo lo sguardo dalla bibbia, su cui ancora muoveva il legnetto bruciato, Ash sbuffò. «figurati, un bel ragazzo come te. ... ... in a bro dude homie way» OVVIAMENTE «A Beauxbatons c’era questo ragazzo che mi piaceva, ma gli facevo paura perché sapeva che sono un licantropo e ogni volta che mi avvicinavo lui scappava.»
    momento.
    momento momento momento.
    There was a lot to unpack, ragazzo? Licantropo?
    Ash aveva fermato del tutto la mano, sguardo di nuovo su Lilac. Non... sapeva esattamente cosa rispondergli. Aveva domande, ma non voleva neanche offenderlo; gli piaceva il Parker, erano amici.
    «hai interpretato esperienza amorosa come... amicizia? nel senso... super amici, quindi è amore?» era un disocrso ancora... delicato, per il Ketchum. «non sapevo fossi un licantropo» non detto con paura, o schifo, solo... sorpresa? Aveva ammesso entrambe le cose come se non ci fosse niente di problematico in esse, dove Ash, a ruoli invertiti, non aveva mai raccontato se non a pochi (pochi pochi pochi) di essere un lupo mannaro; fino alla luna piena, preferiva non pensarci e basta.
    «Forse è meglio se esploriamo intorno. Che stai facendo??» «oh» mostrò la bibbia aperta, rivelando un disegno di loro due sorridenti. «selfie! in california non avevo un cellulare, quindi facevamo le foto così con la gang» iniziò a incamminarsi, dopo aver preso un sacco e esserselo messo in tasca.
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    Se si era resa conto di star implicando che a Lilac piacevano i ragazzi?? Eeeeee, ; Pervy aveva voglia di essere onesta quanto poteva, quanto era nei suoi limiti per non scoprirsi troppo e rischiare di far saltare la sua copertura, e aveva risposto con assoluto candore. Ma anche se avesse ragionato prima sul fatto che Lilac stava confessando di aver avuto una cotta per un ragazzo, non si sarebbe frenata affatto. Insomma, era il 2021 e lei non aveva vissuto nel 1919 #wat, la Roux non poteva tollerare che ancora si glissasse su certi argomenti come la sessualità: ognuno era libero di vivere la propria vita come voleva, era un concetto alquanto semplice.
    Non ci aveva riflettuto molto, ma la reazione di Ash era abbastanza interdetta da lasciarla perplessa a sua volta: era come se non avesse voluto capire che Lilac aveva parlato di un ragazzo. Si era girato a osservarlo, Lilac, le labbra schiuse dalla sorpresa – non si era aspettato una simile richiesta di chiarimento, ed era piuttosto… spiazzato, ecco. «Amicizia? No!» Si fermò, l’interno guancia trattenuto tra i denti; forse non era il momento migliore per dilungarsi con le spiegazioni. Per quanto riguardava la licantropia, il Ketchum non era parso terrorizzato o arrabbiato per l’omissione, e sorvolò sulla cosa – non andava a dirlo a qualsiasi sconosciuto, ma non era sua intenzione tenere segreta la natura di licantropo sua e, per estensione, di Lilac. «Facciamo che se vorrai ne riparleremo!» L’ennesimo sorriso a sancire quel piccolo patto, tornando a concentrarsi sul loro compito in comune. Dai resti della panchina aveva ricavato quella che poteva essere… accostata vagamente a una spranga di ferro, ma ci si doveva arrangiare(??).
    Avrebbero raccolto qualche pietra lungo la strada, come aveva suggerito Ash, che non aveva ancora distolto l’attenzione dalla sua Bibbia. Si avvicinò un po’ per curiosare, mentre il ragazzo girava il libro e gli mostrava un disegno di loro due. Ma dai!! «È bellissimo Ash!!! L’hai fatto in così poco tempo??» Il dono del disegno non rientrava nei suoi talenti, ma le piaceva da morire guardare i disegni altrui!! Gli prese delicatamente il libro di mano, soffermandosi sul disegno ancora un po’. «Quando torneremo a casa vorrò una copia!» Che strano, osservare una riproduzione della sua versione maschile: in un certo senso, glielo rendeva più reale e tangibile di quanto già non fosse ogni giorno. Riportò lo sguardo sull’amico, passandogli il tomo. «Non avevi il cellulare? Adesso sì che vorrei saperne di più.» Magari i genitori avevano impartito a lui e i suoi fratelli un’educazione severa, magari avevano credenze particolari, chi lo sapeva?? Come qualsiasi cosa che le trasmettesse i vibes di antico, però, Pervenche avrebbe voluto approfondire la questione.
    Non insistette come avrebbe voluto, lasciando sospesa la domanda e tirando il braccio dell’altro verso di sé in una presa leggera prima di lasciarlo, a indicargli di seguirlo. «Comunque! Magari sotto queste macerie si nascondono cose utili: vuoi aiutarmi tu che hai i muscoli??» Espressione carica di aspettativa, dopo qualche minuto di camminata gli indicò un cumulo che le sembrava sus (molto random ma glielo sembrava #wat). Non lo stava prendendo in giro, poteva giurarlo!! Oddio, magari con qualche altro tizio “son figo solo io” l’avrebbe fatto per divertirsi, ma col Ketchum non si poteva avere il cuore di essere maligni.
    Però una mano le avrebbe fatto comodo ekko. Lei avrebbe perlustrato i dintorni(??).

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    Edited by ancient‚ - 19/2/2021, 19:24
     
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    Lilac/Pervy is too pure too precious for this world ash non l* meritav*. E ovviamente questo è un commento di arianna ma secondo me è il commento di tutti BROOOO
    Tornando a noi.
    Lilac si era addirittura fermato quando ash aveva parlato di amicizia, osservando il cowboy confuso e come preso alla sprovvista. «Amicizia? No!» Ash si fermò di rimando, mano a grattarsi la nuca mentre, dal ragazzo, spostava lo sguardo altrove, su un sasso improvvisamente più interessante degli altri, sulla bibbia ancora in mano, sui propri piedi.
    «ah, ma... pensa» era certo di aver scritto a qualcuno, col suo account anonimo, di non... disprezzare del tutto... gli uomini... in modi in cui di solito la gente parlava delle donne... ma al Parker non gli pareva di averne fatto accenno, per paura che questi avrebbe frainteso il suo interesse o tagliare i ponti (l'aveva visto fare, a Bodie e non: ragazzi che ammettono certe tendenze deviate, e i loro amici di sempre che si allontano sentendosi traditi dopo il tempo passato insieme negli spogliatoi, a cacciare galline nudi o cose così). Non gli era venuto il dubbio che la situazione potesse capovolgersi.
    E non sapeva come reagire.
    Cambiava qualcosa fra loro? Doveva cambiare? Era confuso.
    ...Ma questa è la norma, il suo unico neurone era uscito dicendo che andava a comprare le sigarette e non era mai più tornato, quindi andiamo avanti.
    «e non... sai.» sai cosa? Se non lo dici, come farà a saperlo? «non pensi questo ragazzo scappasse anche per... questo? Perchè sei un ragazzo» fece spallucce, lo sguardo ancora ovunque che non fosse Lilac mentre riprendeva a camminare. «A volte la gente lo fa»
    Sulla licantropia, il discorso era ancora più difficile. «Facciamo che se vorrai ne riparleremo!» «frà non volevo spaccare il mood» gli diede una piccola pacca sulla spalla, arrischiandosi finalmente a guardarlo e ricambiare il sorriso. «è che, oh, sai, i lupi mannari a volte sono cattivi e personalmente non li stanno... » stanno voce del verbo stannare. ale's voice: STAN LOON! «MA TU SEI UN PRO! sono sicuro che sei un bravo lupo, soch» pausa. «...sei un bravo lupo, soch?»
    Mentre aiutava Lilac a sollevare massi a caso in giro alla ricerca di cose utili (dai, era pur sempre una città distrutta: qualcosa poteva pur esserci), muscoli a flexxare inutilmente all'aria ogni trenta secondi, il ketchum cercò anche di rispondere all'altra domanda come meglio credeva, quella sul cellulare. Gli avevano detto di non raccontare del '900 e del viaggio nel tempo, se non voleva finire nei guai, e a scuola c'era già gente che credeva lui e i fratelli venissero da comunità amish... ma ad Ash non faceva impazzire quella versione: tanto per iniziare, gli amish erano protestanti, mentre lui era cattolico ( //........ no aspetta, siamo cattolici a bodie? o protestanti?? credo cattolici dalle battute blasfeme //), e poi nell'inghilterra di quel secolo non avevano esattamente una nomea positiva.
    Lui però non voleva Lilac pensasse male della sua terra natia.
    Gli piaceva Bodie, gli mancava bodie. Non voleva inventare dettagli sulla sua casa e sul suo passato, se poteva evitarlo.
    «il cellulare non prendeva, dove stavo» strinse i denti tirando su un masso, spostandolo con un tonfo. Ovviamente, la maglia del pigiama era stata tolta tanto prima per mostrare (al cielo *blow a kiss in the sky for jesus*) i muscoli flettersi. «avevamo altri metodi per essere social» anche se dove nel 2021 la gente era connessa con tutto il mondo, in California eri connesso solo con gli altri del tuo paese. Ad Ash non era mai parso non sufficiente: era il suo mondo, quello. La sua casa, la sua famiglia.
    «avevamo una bacheca in centro, e per inviare i messaggi li spediva per te qualcuno che pagavi- ma oh! C'erano le promozioni, ovviamente» prendendo un altra pietra, si voltò a guardarlo. «tu hai un cellulare da tanto?»
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    Survival skill namber uan: per quanto Pervenche venisse presa in contropiede, non le rimaneva mai la lingua incollata al palato, ad annaspare alla ricerca delle parole da dire. Rimanere imbambolata sul posto non faceva per lei, e anche in quel caso si era recuperata presto, proponendo ad Asher di lasciar perdere i due argomenti spinosi che misteriosamente era riuscita a introdurre con una (1) frase. Complimenti, e meno male che non andava a cercarseli i guai ed erano questi ultimi a trovare lei, altrimenti sarebbe (già crepata e) stata una campionessa!!
    Le dispiaceva di aver messo Ash… a disagio??? Da come sviava il suo sguardo, pareva proprio quello il punto – e non aveva idea del perché, ma non intendeva indagare negli affari dell’amico per mera e semplice curiosità, sarebbe stato fastidioso. Quantomeno, a ruoli invertiti lei si sarebbe sentita molto infastidita. «e non… sai.» Si fermò di nuovo, pazientemente in attesa che il Ketchum esprimesse quello che, dalla sua espressione persa, sembrava un gran interrogativo. Ora, si sforzò con tutta se stessa per non dare a vedere che la faceva un po’ ridere – non perché fosse stupido, anzi, sarebbe stata un’ipotesi perfettamente sensata… se la sua ex crush l’avesse conosciuta nei panni di un maschio. Il volto di Lilac rimase disteso, mentre rispondeva: «Uhm, sono sicuro non fosse per quello!» Per qualche istante, tenne gli occhi puntati sull’altro. A volte la gente lo fa (sì, gli infami, ma che comportamento pessimo.), significava che aveva già visto gente comportarsi così, o cosa?? Come accadeva spesso nella sua testa per gli interrogativi che erano un vicolo cieco, lasciò perdere e continuò a camminare in quel deserto di desolazione.
    «frà non volevo spaccare il mood» E alla pacca rise in automatico, contento che gli stesse sorridendo come se non fosse successo nulla – e per lei non era successo, in effetti. Solo che… non voleva rovinare l’unico bel rapporto che stava stringendo in quella che era (letteralmente) terra straniera. «Questo mood??» Indicò attorno a sé con fare scherzoso. Silenzio, il nulla, muretti distrutti, il nulla e poi il nulla. Era d’accordo con Asher, i lupi mannari sapevano essere parecchio cattivi e la sua famiglia aveva una certa esperienza in merito alle spalle. «Sono un bravo lupetto dalla nascita,» confermò, con tanto di espressione angelica e mano sul cuore. Ma soprattutto: «Come… hai fatto a capire che sono io dovrei tradurlo “soch”?» Eh era francese.
    COMUNQUE. «Oh, niente cellulare quindi! Forte!» E lo pensava davvero! Bastava pensare che le sarebbe piaciuto fare l’archeologa, a caccia di posti e reperti antichi di un passato perduto(??). «Una bacheca. Ma è bellissimo.» Vabbè, come ai vecchi tempi!!!! Ci sarebbe stata bene, Pervenche – e scrivere lettere era pure l’unico modo in cui potesse comunicare con sua cugina. Le indagini non stavano dando risultati, e con un sospiro si fermò a fissare la carta dei tarocchi come se potesse fornirle la soluzione. «Io? Non da tanto a dire il vero, e poi lo uso poco.» Installare twitter per provare a farsi degli amiki era stata una gran novità, figuriamoci. «Per fare ricerche!! E ascoltare musica.» E chissà che non avrebbe fatto comodo pure nel frangente Fine del Mondo.

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    Lilac era così convinto che la sua crush non l'avessi rifiuto perchè un maschio, che Ash si fermò mentre l'altro continuava a spostare pietre, spiazzato.
    Lentamente (molto lentamente) stava iniziando a considerare l'idea che nel 2021 non fosse per tutti così assurdo un maschio che tocca la coscia di un altro maschio, ma esserne addirittura sicuri all'ottantatrè per cento (perchè si sa che 33+50 >>>>> 100)? Si chiese se Lilac avesse visto questo fantomatico giovane con altri ragazzi; si chiese se avesse avuto una relazione addirittura pubblica-
    «Questo mood??» uh, giusto, conversazione. Non il suo forte.
    Ridacchiò, perchè effettivamente non era esattamente un gran mood, ma ad Asher piaceva essere ottimista quindi «frà, andiamo, ha il suo perchè» agitò una mano in aria. «sembra un po' l'apocalisse del Giova» poi certo pareva anche Tottington, ma era più... familiare di quella città immaginaria (immaginaria? Era certo di averla sempre solo sognata). «mi ricorda un po' un parco che c'è a Diagon Alley» FLEX a caso, perchè non lo faceva da un po'. «ci vado a dare da mangiare agli scoiattoli. Cè, ricorda quel parco se non lo pensi distrutto lol- e soch nel senso di socio, frà! Socio sotto shock. Sai quando si dice SOS in inglese? Vuol dire quello» ash e gli anagrammi pt. infinita #bdsm «che sei scioccobasito e chiami i tuoi soci»
    GUARDATE CHE GENTILE ASH CHE SPIEGA LE COSE A LILAC PERCHE' E' FRANCESE??? UN VERO GURU! meno male che c'è lui.
    «che ricerche fai col cellulare?» sospirò «io c'ho provato una cifra a cercare cose, perchè mi hanno detto che su internet trovi la risposta a tutte le domande, ma Gugol non ha voluto aiutarmi» cè boh assurdo, lui era stato così carino e amichevole a cercare "BELLA LI' GU! Mi esci dove c'è un barbiere paura in zona? Grazie in anticipo zì!" e google non glielo aveva detto, trovandogli solo risultati sulla guerra, ma io non so.
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    «frà, andiamo, ha il suo perché.» Sbuffò a sua volta una risatina. No, per Lilac non aveva per niente un suo perché, ma se Ash lo affermava con tanto entusiasmo chi era lui per metterlo in dubbio. Scosse la testa, un sorriso mentre spostava altri massi su massi; iniziava a pensare che, nella peggiore – e realistica – ipotesi non vi fosse proprio alcuna arma, bensì una scusa per tenerli impegnati e non farli restare con le mani in mano. Ma in cosa si era cacciato, e soprattutto chi altri erano stati coinvolti in quella situazione assurda!! «Se lo dici tu...» Inarcò le sopracciglia con fare canzonatorio, lasciando la frase sospesa.
    Iniziava a credere che sarebbe stata dura sopravvivere in Inghilterra, specialmente durante le occasioni in cui… gente strana….. poteva organizzare cose strane tipo quella – non sapeva neppure come chiamarla, e non perché le mancassero le parole nella giusta lingua, le mancavano punto e basta. Alzò il mento per lanciare a quella specie di parco un’occhiata che andava di pari passo con quei pensieri, riscuotendosi al chiacchiericcio un po’ sconnesso del Ketchum. Lo osservò per qualche istante, in un silenzio in parte contemplativo. «Dai da mangiare agli scoiattoli??» Sì, aveva sentito che somigliava in un parco in cui il ragazzo andava sempre ma le priorità erano priorità, e precisamente le priorità erano: «Non ho mai visto uno scoiattolo da vicino.» Quanto dovevano essere carini?? In compenso a Beauxbatons c’erano i cigni. c’erano? Sì dai #wat
    «che sei scioccobasito e chiami i tuoi soci» Nn a cpt. Nel senso di stupito mentre parli ai tuoi soci??? Socio tipo amico??? Amico sconvolto da qualcosa mentre parla con l’altro suo amico come nel loro caso?? «Aaaah.» Le scocciava di non aver capito bene l’urban dictionary inglese(??), quindi immaginava avrebbe imparato col tempo. Asher era il suo esempio perfetto, avrebbe preso spunto dalle conversazioni con lui!
    Che ricerche faceva col cellulare?? Bah, cose varie tipo come cambiare identità oppure pozione per cambiare aspetto - COMUNQUE c’erano anche ricerche più normali come «Sai, mi piace leggere gli articoli scientifici o culturali in generale! Seguo siti per tenermi aggiornato sulle scoperte storiche!! Come i reperti archeologici di migliaia di anni fa! È emozionante.» (sì ochei non interessa a nessuno) Quanto si appassionava quando l’argomento era qualcosa che le piaceva!! Un po’ come i tornei a scacchi, era sempre bellissimo! (ed era competitiva, va bene) Il resoconto di Ash su google lo lasciò interdetto ma non troppo – gli aveva appena detto che aveva un cellulare da poco, magari aveva sbagliato qualcosa. «Poi mi farai vedere come fai le tue ricerche, così ti aiuto.» E lasciò definitivamente perdere il cumulo di sassi, perché là sotto non c’era niente. «Forse è inutile cercare armi ma… possiamo esplorare e controllare per terra invece di scavare??» Al momento era l’unico modo per non sfruttare Ash fino alla morte ihih. «E nel frattempo dirmi cos’altro facevi a casa tua!!» Perché era decisamente curioso e voleva sapere.

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    «Dai da mangiare agli scoiattoli??»
    Ash scrollò le spalle. Era strano? C'era gente che dava da mangiare ai bambini, e loro sì che erano fastidiosi. Gli animali gli piacevo: erano easy, generalmente senza peccato, e simpatici. Dove le persone lo confondevano on a daily basis, le creature magiche e non lo mettevano di buonumore ed erano sempre lì per ricordargli che la vita poteva essere semplice; che non era un crimine volerla semplice.
    «sono carini. È l'animale preferito di mio fratello» o lo era, almeno; una volta parlavano sempre, lui e Val, poi... eh, la vita. Hogwarts, il futuro. A Bodie Ash e i fratellini passavano spesso il tempo a chiacchierare occupandosi delle bestie della cascina (o lui a mungere, ferrare i cavalli, i due allora bambini a giocare in giro con le galline), nel ventunesimo secolo era decisamente più complicato: il Ketchum tornava alla fattoria dei BDSM ogni occasione possibile, ma c'erano i compiti da fare, nuovi amici, tecnologia, e la voglia di permettere alla sua famiglia di non dover lavorare e di dir loro "ma no, andate pure non serve stiate qui". Il fatto che gli piacesse non voleva dire che non sapesse fosse un dovere: non voleva anche loro, come lui alla loro età in California, si sentissero in doere di lasciare da parte i propri svaghi per lavorare.
    «Non ho mai visto uno scoiattolo da vicino.» «uh, allora dobbiamo andare a caccia!» sorrise emozionato al ragazzo «qualcuno vive anche nel giardino di hogwarts - anche se non molti perchè vengono spaventati dalla creature magiche, e preferiscono scappare. Nei parchi di londra però ce n'è un sacco, e se gli porti da mangiare si avvicinano» headcanon: ash regala uno scoiattolo a Lilac prima o poi.
    «Sai, mi piace leggere gli articoli scientifici o culturali in generale! Seguo siti per tenermi aggiornato sulle scoperte storiche!! Come i reperti archeologici di migliaia di anni fa! È emozionante.»
    «...ooh» si fermò, guardandolo perplesso. «non ti... annoia? Non ti confonde leggere tutte quelle parole? E in che senso scoperte storiche..? La storia è quella. Non cambia mica» ari: brividini lungo la schiena ASH COSA DICI TI DISEREDO ma in ogni caso, non l'avevo detto per prenderlo in giro, ma seriamente confuso; Lilac non sembrava un nerd noioso interessato a quelle cose da nerd noiosi, quindi doveva esserci qualcosa che non capiva.
    «Forse è inutile cercare armi ma… possiamo esplorare e controllare per terra invece di scavare??»
    Sì pulì le mani sui pantaloni della tuta, annuendo. «bro, buona idea. Che se scaviamo troppo disastro, rischia che troviamo l'inferno» ?? si baciò due dita, puntandole poi al cielo «jesus invece facci trovare qualcosa di utile! Grz bro!» ammiccando, fece un pollice alzato al corvonero «t'apposto, abbiamo il backup che ci controlla...»
    E mentre "esploravano e controllavano per terra" («ho trovato un penny!!!1» non wise, altrimenti sì che sarebbe stata un'arma) Ash pensò a cosa dirgli riguardo a cosa faceva a casa.
    «non rico se te l'ho già detto, ma in california vivevo in una fattoria. Guardavo gli animali aiutando mamma» più che altro dopo che il padre se n'era andato lasciandoli nei debiti, e si erano ritrovati senza soldi per bacare abbastanza braccianti. Per un secondo, un velo di tristezza gli attraversò il viso pensando alla donna (non l'aveva neanche salutata per bene), ma fu veloce a scacciarlo via con un sorriso «poi, boh, andavo in chiesa con i miei frà! A catechismo! Ci spaccavamo ai bible discussion. Si andava a sboccare col sangue di cristo tutte le sere, facevamo legna per creare delle croci da mettere in giro - rigorosamente nudi come Gesù sulla croce come segno di sacrificio e non solo perchè guardarci era una benedizione per il resto del paese !!!»
    agitò la mano in aria «sai, classiche cose da adolescenti. Tu, in Francia?»
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    Ascoltando Asher dirle qual era l’animale preferito di suo fratello, Perv si rese conto che non aveva la minima idea di come dovesse essere avere un fratello o una sorella che stesse attento ai tuoi gusti e, magari, li utilizzava per renderti felice. Aveva sempre vissuto da sola in una casa troppo grande per sole tre persone, i tacchi di sua madre che rimbombavano negli alti soffitti come se fosse stato un museo, un’area di impersonalità nelle stanze principali che gli ospiti frequentavano; solo le loro camere private erano un po’ più personali e meno formali. Decisamente, non poteva capire come fosse avere tanti fratelli a riempire casa.
    La proposta di andare a caccia di scoiattoli lo fece sorridere, ancora una volta contagiato dall’entusiasmo del Ketchum per una cosa all’apparenza tanto semplice. «Ci sto!» Ma con “andare a caccia” Ash intendeva anche arrampicarsi sugli alberi…? Non l’aveva mai fatto in vita sua, e doveva ancora abituarsi al corpo di Lilac, molto ma molto più pesante e ingombrante di quello di Pervenche. Come dimenticare quando aveva sfilato il cassetto dal comodino la prima sera in dormitorio perché non in grado di calibrare la forza?? Insomma, da allora era migliorata parecchio ma forse avrebbe dovuto fare altra pratica prima di azzardarsi a cose che coinvolgevano l’equilibrio – col rischio di rompersi qualche arto, soprattutto. Timori che Ash non poteva comprendere e avrebbe interpretato male, per cui si assicurò di mostrare solo la curiosità. «Allora andremo ai parchi di Londra!! Se… ci possiamo andare? Non ho girato molto.» Si strinse nelle spalle, girandosi verso l’altro con apparente leggerezza. Non aveva interesse a farsi vedere in giro. Di fatto nessuno avrebbe potuto associare Lilac a Pervy a una sola occhiata, eppure la prudenza le imponeva di fare attenzione anche se non necessario. Magari, e solo magari, avrebbe potuto visitare altro che non fossero piediburro o negozi di vestiti da uomo.
    Non si era mai vergognata dei suoi – pochi – passatempi. La passione per la storia non era diffusa come dipingere o leggere fumetti o cantare, ma qualcuno di interessato ci doveva pur essere se esistevano gli storici, gli archeologi e tutto il resto, no?? Eppure la reazione di Ash ebbe il potere di farla sentire vecchissima. Non fece una piega, chinando di lato la testa per osservarlo di sbieco con tranquillità mentre lo ascoltava; decise di rispondere come avrebbe fatto Lilac, con distrazione, quasi fosse già con la mente a un altro discorso. «Bro, la storia è quella ma va scoperta! Non ti viene mai da chiederti come vivevano le persone mille o duemila anni fa?» Gli diede una spallata canzonatoria. Per un secondo si chiese se Asher sarebbe stato amico anche di Perv e non solo del ragazzo sportivo e solare che aveva accanto, ma forse non voleva conoscere la risposta e non era nemmeno utile pensarlo. Meglio iniziare a camminare e schiarirsi la mente – era più importante riflettere su quando Chiunque Fosse avrebbe smesso di divertirsi e li avrebbe rispediti nei loro letti al castello. Sborbottò un lamento, riprendendo però a sorridere non appena Ash- non fece nulla in particolare in realtà, si comportò soltanto da Ash. Aveva capito presto che il ragazzo era credente e praticante, ma era un… modo di credere diverso da quello delle amiche di sua madre. «Non vorremmo mai trovare l’inferno, troppo caldo.» Alzò le sopracciglia quando lo vide rivolgersi al cielo, divertito.
    Passeggiata un po’ spoglia con tutta quella desolazione attorno, ma tanto di armi non ne vedeva l’ombra. «Tienilo il penny, porta fortuna!» disse distratto – nello specifico dalla volontà di avere altre informazioni sulle abitudini di Asher prima di Hogwarts. Chissà, magari nascondeva un segreto come lei! Ahahah, non lo credeva davvero. (spoiler: e invece) E certo che Asher frequentava(??) gli scoiattoli, se aveva una fattoria allora doveva essere nel verde!! E sebbene non disdegnasse l’agio in cui era cresciuta, si illuminò. Sembrava il tipo di ambiente che avrebbe voluto sperimentare un po’ di più – semplice e famigliare. Le frasi dopo mandarono Lilac in confusione totale, non riuscendo a intuire se era Asher a dire cose strane o era lei che traduceva male. Sboccare il…. Sangue di Cristo…………. Andavano in giro nudi con le croci???? Nah (non l’assistente psicomago), erano chiaramente modi di dire a lei oskuri. «sai, classiche cose da adolescenti.» Ok si fidava, continenti diversi abitudini diverse #wat.
    Inevitabilmente arrivò il momento che meno amava, quello di mentire. Guardò davanti a sé, senza bisogno di ripassare la storia che aveva concordato e ripetuto più volte con Daveth. «Io sono cresciuto in orfanotrofio.» Dave non le stava simpatico, anzi, pareva che non riuscissero ad andare d’accordo e si scontrassero su tutto; ma un po’ le dispiaceva fingere di aver passato la sua stessa esperienza. «Non era un bel posto, l’unico lato positivo era che tra bambini ci si supportava. Con uno di questi sono ancora in contatto, siamo- come fratelli!» in effetti quando si vedevano si scannavano dalla mattina alla sera. Rilasciò il respiro che aveva trattenuto nel parlare di fretta. Ora la parte romanzata ma con una gran percentuale di verità. Sorrise. «Poi sono stato adottato. Sono genitori esigenti ma buoni, pretendono molto da me e renderli contenti è il minimo che io possa fare! Hanno sempre insistito perché io facessi cose come equitazione o attività fisica. Non credi?» Si girò verso il Ketchum, un certo nervosismo a serpeggiare sotto la pelle. Scusa. Come se la sentiva addosso, quella carta del Giudizio!!

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