[oblinder] xi. justice

3msc + ah no?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Fato
    Posts
    348
    Spolliciometro
    +341

    Status
    Anonymous
    mastery, balance, righteousness, truth, order
    3msc + ah no?
    judgment, conviction, absolutism, uncertainty, rigidity
    Magari la lettera, quella che ti è arrivata anonima la sera prima, non l'hai neanche aperta. Forse neanche vista, se non intenzionalmente ignorata. Oppure l'hai vista, ed hai pensato fosse lo scherzo di un amico, di uno sconosciuto annoiato, del vicino di casa a cui hai accidentalmente dato fuoco alle rose del giardino - insomma.
    Potresti non averci dato peso. O l'hai fatto, ed hai passato gran parte della notte a chiedere aiuti e suggerimenti alle persone di cui ti fidi, a cercare su internet, a rigirarti nel letto provando a dormire (o peggio, o meglio: a non, dormire).
    Insomma. Non importa la considerazione che tu abbia avuto della pesante busta lilla, e non importa quante precauzioni o meno tu abbia preso in merito.
    Vai a dormire nel letto della tua camera, sotto le tue coperte, circondato da un mondo che conosci ed odi ed ami a seconda dei giorni.
    Il dove apri gli occhi il giorno seguente, però, è un mistero.

    Dev'essere stato l'odore, a svegliarti. Un olezzo tutt'altro che piacevole, un misto di bruciato e polvere che ti fa arricciare il naso. Ti massaggi le palpebre abbassate, rannicchiandoti su te stesso quando senti l'aria farsi pungente...qualcuno ha aperto una finestra?
    Socchiudi le palpebre: no, decisamente nessuno ha aperto una finestra. Non sei nella tua stanza.
    E nulla di quello che vedi, è come lo ricordi.
    Le strade piene di macerie. I palazzi crollati per intero od a metà. Una luce bianca, innaturale, a illuminare il tutto come si trovasse in un limbo fra alba e tramonto perenne.
    E le persone. Le persone...non ci sono.
    Così come i rumori.
    Non riesci a sentire niente.
    Ha tutto l'aria di vecchio ed usurato, di consumato e spaccato - di morto.
    Non c'è nulla di vivo, da quelle parti, e l'idea che offre è che non vi sia nulla di vivente da molto tempo. Ti rendi conto di non essere solo, però: c'è qualcuno, con te. Forse sta dormendo; forse è morto. Probabilmente non è morto.
    Abbassi lo sguardo. Un chiodo tiene impigliato al suolo un pezzo di carta, e quella che sembra essere una carta dei tarocchi: justice. Sul foglio, ci sono solo sei parole - e mai avresti pensato che sei parole potessero pesare così tanto.
    Eppure lo fanno.
    Non è possibile leggere nei sogni.


    Ci sono altri tre foglietti, uno indirizzato ad entrambi, ed uno per ciascuno di voi.
    (insieme) cercate quante più armi possibile.

    (3msc )recitare una poesia (da inventare dai)

    (ah no?) parla del* tu* musicista preferit*

    Frugandovi nelle tasche, potete trovare una cappellino con visiera (3msc ) e un coltellino svizzero (ah no?).
    Ah, quasi dimenticavo: la magia non funziona.


    tarocchi


    Edited by Lord #partyHard - 14/2/2021, 16:05
     
    .
  2.     +11    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    384
    Spolliciometro
    +653

    Status
    Offline
    MORLEYPIZPEETZAH
    28 yo - harpies coach
    this is gonna be fun!
    (3MSC)


    some legends are told,
    some turn to dust or to gold,
    but you will remember me
    for centuries
    Le iridi azzurre continuavano a rileggere quelle parole ancora e ancora, eppure nessuna lampadina sembrava volersi accendere nella testolina del coach delle Arpie. Vivere? Destino? Scopriamolo insieme? «whaaaaat» Una domanda rivolta più a se stesso che non al... beh, al vuoto cosmico del suo appartamento. Era rientrato da esattamente dieci minuti ed aveva ancora indosso il cappotto (e il cappello da cowboy? Chissà), troppo occupato a cercare di capire quella lettera che aveva trovato sotto la porta di casa sua, lasciata lì da chissà chi, ed era proprio per cercare di cApIrE che aveva /dimenticato/ di spogliarsi... conoscendolo, sarebbe rimasto in quella posizione, appollaiato sul bracciolo del divano tutto imbacuccato, ancora per molto tempo. Era forse Penn che cercava di... incastrarlo in qualche attività di coppia per San Valentino? Sperava proprio di no. Cioè, avrebbe inviato alla ragazza una scatola di cioccolatini, poco ma sicuro, e forse pure qualche fiore perché duh, era un romanticone (?) ma... nope. Per quella domenica aveva in programma di passare l'intera giornata sul divano a recuperare le partite del giorno prima – che aveva visto con poca attenzione dal momento che Carotina aveva pensato bene di festeggiare i suoi sedici anni ma io dico, ma ti sembra una cosa da fare??? CRESCERE??? IO NON LO SO. E niente, Morley non aveva voglia di scoprire un bel niente, tanto meno come /vivere/ in coppia. ODDIO. Forse.......Penn voleva..........fare un passo avanti........nella loro relazione??? Ma da quando?? perchécosì all'improvviso??? E poi «non abbiamo nemmeno una vera relazione........» e non andava bene ad entrambi così, dopotutto? EULA. Stava iniziando a sudare.
    Si tolse il cappotto (e il cappello, se lo indossava davvero) e piegò le maniche della camicia fin sopra al gomito. Che doveva fare? Chiamarla e chiedere spiegazioni? NOPE. Poi, all'improvviso, una memorabile: si guardò intorno – pur sapendo bene di essere solo ma !! double check, non si sa mai, e annusò la lettera. Se fosse stata da parte di Penn.......avrebbe avuto il suo profumo, no? (No.) Ma la lettera non odorava di nulla se non di... carta e inchiostro. Bummer. «Vaaabbè.» Magari erano le Arpie che volevano fargli uno scherzo? Chissà se lo avevano giocato anche al Piccolo Tulipano... ma no, non voleva onestamente sapere. Non sapere era meglio di dover affrontare le sue giocatrici. Perciò lasciò perdere, portò con sé la lettera fino in cucina e poi l'abbandonò sul bancone mentre si preparava una tisana prima di ritirarsi nel suo ufficio ed analizzare un po' di schemi e giochi, come era solito fare ogni sera prima di andare a dormire. Consentì alla missiva un'ultima, veloce rilettura prima di afferrare la tazza fumante e poi, facendo spallucce, la lasciò lì, tra le lettere dei suoi fan (?) e qualche bolletta da pagare.

    Ma quindi era vero? Non poteva fare finta di nulla? AH NO? (no, non tu, nostra anima gemella, ma anche perché no) Le arpie si erano spinte veramente oltre. Lo avevano drogato e rapito? Lo avevano steso con l'infuso? OH PER GODRIC, avevano manomesso le sue scorte di tisana al giglio e finocchio??? RUDE. Ma una cosa alla volta: innanzi tutto doveva capire dove fosse, avrebbe pensato alle Arpie (mai nome fu più azzeccato) in un secondo momento. «Non è casa mia.» Perché li faccio tutti scemi? Vabbè, a parte la parentesi di Astuzia: 1, quella non era davvero casa sua: aveva le vibes Tottington e lui a tottington non ci era nemmeno stato, pensate un po'. Ma in reltà sembrava anche la villa che gli Sweetwater All-Stars avevano affittato per festeggiare la vittoria del campionato nella stagione '16-'17, #ilSudNonDimentica Cose dell'altro mondo erano successe a quella festa. Indicibili. «Oookay» batté forte le mani un paio di volte e si alzò in piedi. Cosa doveva fare? Guardandosi intorno, decise che da quelle parti non c'era molto per divertirsi e se voleva dare un senso a quel 14 febbraio che già iniziava male malissimo, doveva darsi una mossa e magari andarsene? just saying, uh. Ripulì la tuta grigia dalla polvere di quel posto fatiscente, poi si stiracchiò allungando le braccia prima in alto, poi dietro la schiena, poi tenendone una stretta al petto con l'altra piegata a fare da fermo e... vabbè una volta finiti gli esercizi di routine perché sono !! molto !! importanti sempre!!, si accorse finalmente di non essere solo. Si avvicinò all'altra persona incuriosito e, con un sorriso, chiese: «vittima o complice?» magari era qualche pover* ex di una delle sue giocatrici finit* lì per qualche motivo che a More non interessava (in realtà sì, era una ciatella.) Offrì una mano all* sconosciut* per aiutarl* ad alzarsi, inziando poi a perlustrare i dintorni. A parte il niente, c'era un sacco di roba #ahokay
    «Secondo te dove siamo?» Perché ovviamente perlustra ma mica vede i foglietti, duh. Pls ah no?, be the smart one in this relationship. Or we're royally screwed.

    E niente, non farà manco lo spogliarello, im kinda bummed, sara ti avevo detto di non cambiare *sad_penny* perché ci sta a sto giro
    ah no? / joined the chat /
    gifs: more + fence
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it


    Edited by peetzah! - 15/2/2021, 15:57
     
    .
  3.     +7    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    170
    Spolliciometro
    +249

    Status
    Offline
    madswesley
    aka: ah no?
    1894'S - UMBRAKINESIS



    The blood moon is on the rise
    The fire burning in my eyes
    No, nobody but me can keep me safe
    And I'm on my way
    Ma ve lo immaginate svegliarsi con odore di morte e perdizione nel naso, quando sei un kinda reduce di guerra (ok, Mads non era stata sui campi di battaglia della prima guerra mondiale come soldato in senso stretto, ma era stata infermiera, ne aveva viste di cose brutte)? First reaction (shock) della ragazza sarebbe dovuto essere qualcosa dovuto al suo PTSD. Un grido, un salto ninja, i ricordi della sua adolescenza e delle persone che aveva perso a premerle sul petto e a renderle difficile respirare... avrebbe dovuto alzarsi di scatto, guardarsi in giro sconvolta chiedendosi come fosse ritornata a inizio mille novecento (un sogno? Un incubo?)... invece, il suo unico neurone doveva essere già andato in prestito ad un altro membro della old school (anche lei, come hunter, faceva sogni stupidi), perchè Mads - all'odore di bruciato e bombe - pensò che barbie avesse, di nuovo, organizzato una simulazione anti-sandiwich per lei e Floyd «OdOrE dI ZolFo, RemEmBeR1!!11 Può salvarvi la vita!!1 STATE PRONTI SE LO SENTITE; FUGGITE!!! PRIMA CHE VI TROVI!!!!»
    «barbie/eee/eee» grugnì, intenzionata a mettersi il cuscin-
    wait a minute. Dov'era il cuscino?
    Finalmente (finalmente!!) aprì gli occhi. Si alzò a sedere con un gesto rapido.
    O era finita al centro dell'apocalisse, o Barbie si era dato molto da fare quella volta per far vedere i segni del passaggio del suo nemico numero uno e far vedere ai suoi amici quanto dovessero temerlo e odiarlo. Una delle due opzioni le parole molto più probabile dell'altra, e non era "essere finita al centro dell'apocalisse".
    Spoiler: era finita al centro dell'apocalisse.
    «Non è casa mia.» E non era sola.
    Non si alzò subito in piedi mentre l'uomo lo faceva, restando invece accovacciata, semi nascosta dietro un detrito come un ninja, sguardo stretto e attento mentre si rendeva conto di non riuscire a usare il proprio potere per fare alcunchè. Not good.
    Con le mani allora lentamente cercò in giro un sasso, qualcosa, da usare come arma (accorgendosi solo dopo di avere lì il proprio coltelino svizzero; weird?), lanciando occhiate di sfuggita a terra per assicurarsi di non tastare mine (in qualche modo la roba intorno a loro era pur esplosa; se non bombe, il potere di uno special? Magia?) e quando il tipo si mosse era già pronta a scattare quando...
    si rese conto che l'uomo si era mosso per fare strechting.
    Mads si portò la mano libera davanti alla bocca per non ridere. Gli ricordava i personaggi nei videogiochi, che si mettono a fare azioni da soli quando non li muovi per troppo tempo.
    Rimase ferma a osservarlo, lo sguardo distrattamente a scivolare sui bicipiti in vista e la canottiera che si alzava leggermente sulla pancia quando allungava le braccia... oh, già che c'era! Guardare non è peccato! (sì lo era ma tanto era nell'apocalisse, Dio avrebbe capito).
    Mordendosi il labbro, decise che tanto il suo nascondiglio non era molto papabile, e questo uomo (vagamente... familiare..? gli pareva di aver visto la sua foto da qualche parte) sembrava comunque l'unica persona in vista, quindi, lentamente, si alzò in piedi.
    L'altro la notò. Sorrise. Mads non fece ancora lo stesso. «vittima o complice?»
    Mh. In che senso punto gif. Sua vittima o suo complice? «Confusa» ammise. «o ho perso la memoria di come sono arrivata qui, o-» storse il naso. Meh. Non Tryhard. «-mi hanno rapita? Uh, oppure... Hai visto The umbrella Academy?» dai chi non ha visto tua nel 2021 «forse mi sono teletrasportata troppo e sono finita nel futuro !!!!» schioccò la lingua sul palato «siamo nel futuro?» minchia, di nuovo. Uno sta distratto trenta secondo, e viaggia nel tempo.
    «Secondo te dove siamo?» ah ok, neanche lui lo sapeva. E emanava big dumbass energy, sentiva di potersi fidare.
    Si guardò intorno.
    «L'ultima cosa che ricordo è Londra» quella non... sembrava Londra? Ma quante probabilità c'erano di beccare un'altra persona che parlava inglese? «Forse è un sogno» eeeee finalmente notò i fogli! «qua c'è qualcosa!» cauta raccolse i foglietti, passandoli veloce all'altro mentre si teneva la carta dei tarocchi. Nel 1919 i phanes le aveva riempito le orecchie con la divinazione, quindi sovrappensiero disse: «armonia, equilibrio, fermezza di opinioni» la mostrò all'uomo. «fra questo e i bigliettini» che sperava lui avesse letto al alta voce per lei!!! «sembrerebbe... un gioco? una caccia al tesoro per San Valentino?»
    Se non si fosse capito: no, non aveva assolutamente letto la lettera lilla arrivata il giorno prima. Non l'aveva neanche vista, altrimenti, forse, ci avrebbe provato ad aprirla e leggerla a fatica.
    «io sono Mads» sorrise, lanciando il coltellino da una mano all'altra per porgergli la destra. «se dobbiamo vincere insieme, sarà meglio darci da fare»
    3MSC / joined the chat /
    gifs: mads + piz
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  4.     +6    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    384
    Spolliciometro
    +653

    Status
    Offline
    MORLEYPIZPEETZAH
    28 yo - harpies coach
    this is gonna be fun!
    (3MSC)


    some legends are told,
    some turn to dust or to gold,
    but you will remember me
    for centuries
    Era una persona semplice, Morley Peetzah: sentiva le parole “vincere”, “insieme” e “darci da fare” e subito entrava in modalità Troy Bolton CapitanoTM che tenta di galvanizzare la squadra a suon di WHAT TEAAAM WHHHAAAAT TEEEAAM????
    Il luccichio negli occhi chiarissimi era innegabile, anche in quel momento; era una sorta di formula magica, quella, per un uomo cresciuto a pane e Quidditch, che aveva sempre vissuto la sua vita all'interno di una squadra: prima i Grifondoro, poi il Puddlemere United, poi gli All-Stars e, infine, le arpie. Per lui il gioco di squadra era essenzialmente tutto, nella vita: non esisteva la parola io nel suo vocabolario, vittorie e sconfitte erano da sempre condivise con altri sei fratelli sul campo, altrettanti in panchina. Il terreno di gioco era il suo campo di battaglia; i compagni di squadra, i suoi commilitoni. Era pronto ad affrontare anche quell'avventura insieme a qualcuno, più nello specifico, insieme a Mads.

    Ma, facciamo un passo indietro.
    «Confusa» Però, le giocatrici l'avevano scelta bene! Carina e confusa, proprio la sua anima gemella, non c'è che dire. Non che avesse mai avuto dubbi sulla vena perfezionista delle sue ragazze, eh: potevano anche non aver raggiunto il numero di vittorie consecutive in campionato che More si era prefissato, ma non avevano mai dato meno del 150%, sul campo e non poteva di certo biasimarle per aver perso contro i Tornados, che quell'anno erano davvero on fire. Quindi era normale, per il Peetzah, assumere che avessero deciso di fare le cose in grande anche per quello scherzo e chiedere l'ausilio di una complice che daaamn ci sapeva fare. Era molto convincente, specialmente con quell'aria spaesata dipinta sul viso giovane; Morley poteva quasi crederle. «o ho perso la memoria di come sono arrivata qui, o-» Mentre lei parlava, lui la studiava per capire quando intervenire con un “okay, va bene, scherzo divertentissimo, dove sono le telecamere?”, ma più la ragazza parlava, più a Piz pareva troppo onesta per essere un'attrice ingaggiata dalle Harpies. Beh, a confuso era confuso, non c'è che dire. Specialmente da quell'improvvisa voglia di lei di discutere del catalogo Netflix in mezzo alle macerie di quel posto lugubre.
    «...sì? Ma ho preferito la prima stagione alla seconda.» Ah no, lo stava usando come esempio, ma pensa. Assottigliò lo sguardo, Morley, e a quel «siamo nel futuro?» si limito a scrollare le spalle, incapace di darle una risposta certa. «L'ultima volta che ho controllato, eravamo ancora nel 2021. Beh, con delle preoccupanti vibes di ritorno al 2008, certo, ma pur sempre 2021.» che c'è, non si interessava solo di sport, Morley Peetzah, seguiva anche la politica #ahokay Ma, a parte quel commento non richiesto, non aveva altro per contribuire ulteriormente a quella conversazione. Per questo le rigirò la domanda, chiedendole invece se avesse qualche idea sul luogo: nessuno dei due era certo del quando, magari sarebbero stati più fortunati sul dove.
    «L'ultima cosa che ricordo è Londra» «Anche io!!» wow, incredibile, ricordavano la stessa cosa!! ANVEDI.
    L'ipotesi che si trattasse di uno scherzo era ancora presente da qualche parte nella testolina duramente messa a dura prova dal coma e da anni e anni i bolidi e cadute dalla scopa, ma More non era così scemo: forse, dopotutto, erano davvero nei casini. E sapete la cosa divertente? (Nessuna) Come al solito, non aveva idea di come ci fosse finito. O del perché. Avrebbe escluso a priori anche la possibilità che si trattasse di un sogno, se non fosse stato che aveva sognato certamente di peggio, in ventotto anni. Ancora una volta, dunque, senza una vera teoria da condividere, scrollò le spalle e si limitò ad offrire come risposta un'espressione profondamente confusa tipica del suo repertorio. Stava ancora cercando di dare un senso al dove, quando l'altra notò il cosa; la osservò raccogliere quello che sembrava un tarocco (no, non nel senso di cinesata) e accettò di riflesso i foglietti che gli porse. Non era sicuro su cosa dovesse farci, se non leggerli, perciò li lesse (ancora una volta, un campione di astuzia). «Qui dice: recitare una poesia» scambio di foglietti muy rápido «e parla del-asterisco tu-asterisco musicista preferit-asterisco Lo sguardo nuovamente su di lei, in attesa che lo illuminasse d'immenso.
    E infatti: «sembrerebbe... un gioco? una caccia al tesoro per San Valentino?»
    Ah...okay? «E cosa... chi? Dovremmo trovare?» Grattò la tempia in un gesto involontario, tipico dei momenti di grande confusione (quindi un tic praticamente quotidiano, nel suo caso) mentre cercava di far funzionare quell'unico neurone che sperava di aver trasmesso al proprio figlio.
    Anzi no, sperava che Bang avesse ripreso dalla mamma perché let's be honest .

    E poi quella frase.
    Che Arianna ha scritto con ingenuità, e Panda citato con altrettanta purezza, per poi diventare un fraintendimento bello e buono. «sarà meglio darci da fare» e improvvisamente eccolo lì, Piz il fikissimo del quidditch, pronto a vincere. «WHAT TEAM??» Un urlo incontenibile, di pancia, cuore, anima. «Vinceremo.» Come lo sapeva? Beh, lo sapeva e basta, sua mamma non aveva cresciuto un perenne secondo classificato. Ma mamma Huxley probabilmente sì, quindi ci tenne ad aggiungere, rivolto più all'universo in ascolto che non a Mads, «Ma mi basta classificarmi comunque prima di Elwyn.» Lo sentiva che, da qualche parte, stava giocando anche lui.
    E magari non era furbo, ma almeno era una persona onesta, Morley Peetzah.
    Poi, qualcosa che non ci stavamo affatto dimenticando, cosa pensate, la stavamo tenendo appositamente per la fine #certo «Ah, quasi dimenticavo.» Le sventolò sotto il naso un terzo foglietto. «Questo dice di cercare quante più armi possibili.» E, contando il coltellino svizzero che lei aveva in mano, avevano la bellezza di un'arma, yuppi. «Se mi carico uno di questi detriti in spalla secondo te vale? Dai, posso lanciarlo... come fosse un bolide.» Nella sua testa, tutto era riconducibile al Quidditch.
    «Oh, a proposito.» Perché raramente gli capitava di incrociare persone che non lo conoscessero, almeno di volto, e di conseguenza presentarsi non era una cosa che era solito fare. «Io sono Morley.» Morley e basta, non voleva rischiare favoreggiamenti da parte della giuria per via della sua fama #cos «...Secondo te qual è il nome della nostra squadra?» Dai, nel frattempo magari hanno iniziato a muoversi e a cercare armi?? «UH! E ci serve un motto!!» Oppure no.
    madswesley / joined the chat /
    gifs: more + mads
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  5.     +8    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    170
    Spolliciometro
    +249

    Status
    Offline
    madswesley
    aka: ah no?
    1894'S - UMBRAKINESIS



    The blood moon is on the rise
    The fire burning in my eyes
    No, nobody but me can keep me safe
    And I'm on my way
    «L'ultima volta che ho controllato, eravamo ancora nel 2021. Beh, con delle preoccupanti vibes di ritorno al 2008, certo, ma pur sempre 2021.»
    «Già... vibes 2008... proprio pew pew pew» agitò in aria le mani su e giù, annuendo come chi la sa lunga. Pew pew pew, no? Nel senso che piovevano dal cielo (tali vibes)? Non era gergo giovanile nel ventunesimo secolo, e se l'era appena inventato? Vabbè dai, si sa che le persone giovani (come mads, non come l'uomo che doveva avere trent'anni < 3) inventano neologismi di continuo!! «un diluvio di vibes. So assolutamente cosa intendi» non si era mica brutalmente saltata gli anni dal 1920 al 2019 ahah che dite............ MOVING ON!
    Sul luogo, nope, non sapeva dirgli altro. Non sembrava la Russia (almeno non la sua; ciao Julian), e a parte la solitudine non sembrava Bodie. A prima vista, poteva essere una qualsiasi città distrutta. Londra? Why not. Non la conosceva così bene da poterne riconoscere ogni zona in caso di apocalisse.
    L'idea della caccia al tesoro, comunque, non sembrò convincerlo immediatamente. «E cosa... chi? Dovremmo trovare?»
    «Scopriamolo!» Mads si guardò in giro, ancora, cercando quale sarebbe stato un buon punto in alto da cui mappare la zona... e quando tornò su di lui, era una persona diversa, partito per la tangente, occhi luminosi e improvvisamente ringalluzzito a osservarla. Aggrottando le sopracciglia, Mads indietreggiò lentamente di un passo, sperando lui non notasse il gesto. Peeeeeerchè la guardava così, adesso? Aveva detto gioco di san valentino ma non intendeva...? CIOE' non dovevano... non stava... CHE SUCCEDEVA!
    «WHAT TEAM??» oh. OH! QUESTA LA SAPEVA! «WILDCATS!» (dai si era fatta amici del ventunesimo secolo, come non conoscere certe cit?) «ma- ahah. Come amici. U know-»
    «Vinceremo. Ma mi basta classificarmi comunque prima di Elwyn.» No ok forse non si era triggerato per la cosa di san valentino, era solo un bambinone che voleva giocare (mood). Mads sorrise divertita... e un po' confusa. E un po' emozionata anche lei. Insomma, non sapevano neanche che gioco fosse, se fossero gli uni contro gli altri o alleati, e chi era adesso Elwyn? MA ALLO STESSO TEMPO VOLEVA GIOCARE!
    «ok campione» pat pat immaginario «questo è lo spirito giusto! vinciamo qualsiasicosasiaquestacosaqui
    (...)
    «Se mi carico uno di questi detriti in spalla secondo te vale? Dai, posso lanciarlo... come fosse un bolide.»
    «...potresti?» cercò di non scoppiargli a ridere in faccia. Non che sembrasse debole ma portarsi in giro e poi lanciare un grosso masso sembrava un po' extra, pure per lui. «quindi te lo vuoi portare a spasso. Ok. Quindi non ti cambierebbe niente portare anche a me a spalle, giusto? Sembri così forte.» se era stato detto come presa in giro? Sì, assolutamente, senza neanche nasconderlo troppo... ma con simpatia, niente cattiveria o ironia. «... non per lanciarmi; ma anche per lanciarmi, se fosse utile» miniquest remember «in ogni caso mi sembra strano, se è un gioco, che ci siano armi in giro a caso... potremmo cercarle nelle case in cui riusciamo a entrare, fra i detriti? Io ho questo intanto, tu?» mostro il coltellino, attenta a tenere d'occhio le mani dell'altro; insomma, fosse mai in realtà non fosse un suo alleato, e cercasse di fregarglielo (aveva già dimostrato di essere competitivo). Non avrebbe esitato a combattere, nel caso.
    (...) e si nel frattempo avevano iniziato a muoversi cautamente per la città.
    «...Secondo te qual è il nome della nostra squadra?» «mh?» «UH! E ci serve un motto!!»
    ridacchiò, passando lo sguardo dalla zona a Morley per qualche istante, prima di tornare a studiare in giro. Era cresciuta senza magia, ma era strano non poter fare affidamento sui suoi poteri per le cose più basilari. «Mods? Marley? Come il film col cane» cosa? cosa. «Ti piace giocare, vero? Sei uno sportivo, o qualcosa del genere?» Alzò le mani in aria, continuando a camminare e guardare dritta. «...o un gamer. Va di moda, in questo secolo»
    3MSC / joined the chat /
    gifs: mads + piz
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  6.     +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Rebel
    Posts
    384
    Spolliciometro
    +653

    Status
    Offline
    MORLEYPIZPEETZAH
    28 yo - harpies coach
    this is gonna be fun!
    (3MSC)


    some legends are told,
    some turn to dust or to gold,
    but you will remember me
    for centuries
    «So assolutamente cosa intendi» per qualche strana (stranissima!!!) ragione a Morley suonò vagamente familiare il modo in cui la ragazza gli rivolse quelle parole; suonava un po' come il suo aahhh capisco quando Liv parlava di robe ministeriali, o quando Joni gli raccontava le ultime cose da gen z che a lui sfuggivano – perché, per quanto fosse giovane dentro («e FuOrI») era pur sempre un quasi ventottenne che passava le intere giornate e quasi tutto il suo tempo libero sul campo da gioco, quindi molte cose non le sapeva. E, a tante altre, non c'arrivava. Insomma, quelle quattro paroline pronunciate dalla sua unica compagna in quel mare di desolazione e detriti, colpirono un po' troppo vicino a casa. Sorrise nervoso, una risata quasi isterica, mentre grattava la nuca e lasciava che lo sguardo spaziasse e studiasse i dintorni; non c'era nulla che valesse la pena registrare, o su cui soffermarsi davvero, un misero cimitero di... niente. Calciò via un sasso delle dimensioni di un pugno, che andò a rimbalzare su uno più grande per poi schiantarsi da qualche parte e provocando un terribile eco. «...ops?» Se l'obiettivo era rimanere nascosti e non allertare nessuno della loro presenza, avrebbero dovuto farlo presente a Morley, just saying. Il modo in cui il rumore aveva echeggiato, però, gli fece balenare una domanda. «Siamo... al chiuso? Sembra un corridoio?» O forse no, chissà se sono davvero nei laboratori o se è random. Ma sappiamo che More non è un tipo sveglissimo, quindi ci sta: commenti random ed errati? WHY NOT.
    Mads aveva proposto di scoprire chi-o-cosa dovessero trovare per vincere quel gioco, di qualsiasi gioco si trattasse; le regole non erano scritte da nessuna parte, e Piz doveva ammettere di essersi aspettato di trovare una guida un po' più dettagliata e non quei bigliettini scarni e una carta di dubbia (e difficile) interpretazione. Lui, di tarocchi, non ne capiva nulla e inutile dire che qualsiasi cosa avesse imparato durante le ore di Divinazione (spoiler: nulla) se l'era già dimenticato da un bel po' («colpa del bolide ah ah ah» #no) Quindi, insomma, su quella poteva fare ben poco affidamento e anche Mads, a parte illuminarlo sul significato implicito della figura, non aveva avuto un'idea certa sul cosa dovessero farci. Si grattò lo stomaco, improvvisamente affamato perché è risaputo che le avventure mettono fame, e sbuffò leggermente. Come gioco era davvero dIfFiCiLe, non come il Quidditch!!! I fondamentali del suo gioco erano semplici, facili da capire anche per i più scemi (e infatti faceva carriera chiunque, tsk) ma lì?? Non capiva davvero. Sentiva di esser tornato di nuovo sul divano di casa Cox-Johnson a giocare a Dixit con le Zilly; in una parola? T-e-r-r-i-b-i-l-e. Non ci aveva capito nulla fino al quinto giro, e allora era ormai troppo tardi e stava già perdendo miseramente: Morley detestava perdere.
    Fece scrocchiare le dita, allungando le braccia davanti a sé; lui l'idea di usare un masso come arma l'aveva buttata lì, ma «perché no?» Non era perspicace, Piz, ma la risata malcelata di Mads riusciva comunque a vederla: cos'è, non aveva fiducia nelle sue fully-loaded-guns?! Incredibile. Cercò di non fingersi ferito nel profondo dalla cosa, soppesando invece la sua stramba, folle, richiesta. Anche se.......... «è una sfida?» No, probabilmente, ma per lui tutto lo era.
    Piz era già psicologicamente pronto a caricarsela in spalla, e prendere anche sotto braccio uno dei massi just bEcAuSe!!! Oh boi, il fallimento era dietro l'angolo, vero? In una scala (di furbizia) da Chan a Minho in skz code ep03, era decisamente un Changbin #cosa E, a parte queste considerazioni forse di pandi, ma forse anche di Piz chi può dirlo, se Mads avesse voluto davvero metterlo alla prova, lui se la sarebbe caricata in spalla senza manco pensarci!
    «mi sembra strano, se è un gioco, che ci siano armi in giro a caso» Vero?! Sembrava un po' ExtraTM persino a lui ma «eehhh» con tanto di scrollata di spalle, chi poteva dirlo in che razza di gioco fossero finiti? Forse era Takeshi's Castle, ma versione magica e un po' apocalittica; dovevano essere pronti a tutto. «Io ho...» Non sappiamo come, o perché, ma nella tasca posteriore della tuta trovò un cappellino da baseball. «Ah, ecco dov'era finito...?» Lo voltò in direzione della ragazza e, trionfante, esclamò: «E' degli Yankees! E' FIRMATO!!» Mads, che veniva dal 1919 (ma lui non poteva saperlo1!!!!11): meme della scimmia che si guarda intorno, probably. «Vabbè è inutile ma... possiamo metterci dentro i sassi?» Ancora col lancio di pietre? Sempre.
    Però, quanto meno, lei aveva un'arma seria con sé - perché aveva un'arma seria con sé?! - quindi come partenza era già qualcosa. Ma poi, dunque, erano all'aperto? Erano al chiuso? Dove fucking erano? Lui vedeva solo.... cose rotte e una luce biancastra che illuminava tutto molto male, pessimo impianto btw.
    La seguì con lo sguardo, mentre ridacchiava alla sua innocente richiesta: che c'è, tutte le migliori squadre hanno un inno!! Una catchphrase che i tifosi ripetono a gran voce, inneggiandoli dagli spalti!!!! «Marley Oh no. Aveva visto quel film con Liv... che esperienza terribile. Non aveva mai pianto così tanto in vita sua. «Magari Mods è meglio. Lasciamo che sia il pubblico a decidere!» Cercare con lo sguardo un'ipotetica telecamera gli venne istintivo: infondo, se era un gioco magari era trasmesso in diretta – tipo Hunger Games, no? - perciò tanto valeva fare appello agli spettatori con un «votate!» *but it's Bonolis.
    «Ti piace giocare, vero? Sei uno sportivo, o qualcosa del genere?» Ah ma quindi... non sapeva chi fosse? Assurdo. Era così che le persone normali si sentivano? Piz non era abituato a non essere riconosciuto e/o paparazzato ed era... una sensazione molto strana? Un po' lo feriva nel profondo – era pur sempre egocentrico e un CampioneTM, possibile che il mondo lo avesse già dimenticato? - ma allo stesso tempo era... liberatorio. Essere Morley e basta. «Sì, sono un giocatore di Quidditch.» Beh, old habits die hard, uh? Ci mise un secondo di troppo a registrare l'errore fatto, e un secondo ancora per trovare il coraggio di correggersi. No, non il coraggio; la forza. «Ero. Ero un giocatore. Ora alleno le Holyhead Harpies. Tu segui il Quidditch?» Probabilmente no, duh, altrimenti l'avrebbe riconosciuto, ma magari era una fan timida? #ahokay «Cosa fai tu nella vita?» Quando non devi salvarti dall'apocalisse facendo squadra con un bello e fiko come lui, ovviamente.
    «Senti ma... che ne pensi di quello? Utilizzabile come arma?» Indicò quello che, dalla sua posizione, sembrava un tubo di ferro – forse una spranga? Erano notoriamente armi, no?! Dovevano arrangiarsi, e giocare di fantasia.
    E, a proposito di fantasia...
    «roses are red,
    violets are blue,
    get over it slytherin,
    we're better than you.»
    Era una poesia, era inventata, e faceva anche fucking rima! L'aveva scritta al suo primo anno, non era certo Shakespeare a dodici anni (ma manco a ventotto), l'originalità era fuori discussione, fategliene una colpa, no?
    «Il mio biglietto diceva di inventare una poesia...» una misera spiegazione, ma se quelle erano una sorta di side-quest da compiere per arrivare alla fine del gioco, tanto valeva togliersele subito! «La tua..?»
    madswesley / joined the chat /
    gifs: more + mads
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Muggle
    Posts
    170
    Spolliciometro
    +249

    Status
    Offline
    madswesley
    aka: ah no?
    1894'S - UMBRAKINESIS



    The blood moon is on the rise
    The fire burning in my eyes
    No, nobody but me can keep me safe
    And I'm on my way
    «Siamo... al chiuso? Sembra un corridoio?»
    ari: ...come... hai fatto a capire che sono io siamo al chiuso
    «oh» Si guardò intorno, rendendosi conto ora che probabilmente l'uomo aveva ragione. Dai, si era svegliata in un mondo post apocalittico insieme ad uno sconosciuto la mattina di san valentino, Mads aveva tutto il diritto di aver avuto altre priorità (fissarlo fare stretching winkwink) e non aver capito subito di trovarsi all'interno di un palazzo...
    se di interno si poteva parlare. Gran parte del soffitto e dei muri era crollato, e anche osservando meglio gli alti soffitti bianchi, ove presenti, si confondevano col cielo della stessa opaca e triste tonalità. «È un... è un ospedale?» non ci aveva fatto caso, subito, ma osservando meglio le rocce e i detriti poteva decisamente sembrarlo. Fece qualche passo per recuperare un foglio da per terra, sporco e bruciacchiato. Non riconosceva la foto della donna, nè riuscì a decifrare cosa ci fosse scritto, ma dalle parole sembrava qualcosa di medico. Lo passò a Morley, tornando poi sul discorso rocce. Era una sfida il fatto che si sarebbe caricato un masso a spalle? «lo è» sorrise assottigliando lo sguardo, per poi illuminarsi. «se dobbiamo cercare armi, e questo posto era davvero una specie di ospedale o una cosa simile, nelle "stanze"» virgolettò l'aria «sarà pieno di coltelli o materiale infiammabile» c'erano molti modi per creare una bomba casereccia, e anche se come special nel 1917 non aveva mai davvero avuto bisogno di crearne, non voleva dire che non avesse imparato a farle. «per non parlare di siringhe vuote» ottime per accecare, pugnalare, o per iniettare ossigeno nelle vene se si era molto precisi!
    si incamminarono verso il corridoio dove l'uomo aveva lanciato il sacco, Mads col coltellino svizzero a girarle fra le mani come uno spinner fidget qualunque, mentre il cappello del Morley- «usiamolo come catapulta!!!!» come porta pietre forse non era l'ideale, ma potevano usarlo per lanciare cose!!!11 no? vabbè.
    Si affacciò per prima arrivati ad un angolo, sguardo sottile a osservare in giro. Non le piaceva molto stare al chiuso in un luogo che non conosceva, con una persona che non conosceva, e poco importava essere al settanta per cento convinta fosse un gioco: i suoi genitori avevano amici che cacciavano esseri umani per divertimento, e cacciavano letteralmente; aveva conosciuto queste persone, e sapeva quanto potevano essere crudeli gli esseri umani. Essere lì come giocatrice non la teneva al sicuro.
    di nuovo dall'altra parte, ripresero a parlare a bassa voce: «Sì, sono un giocatore di Quidditch. Ero. Ero un giocatore. Ora alleno le Holyhead Harpies. Tu segui il Quidditch?»
    «no, mi dispiace» si strinse le spalle «mi piacciono gli sport, ma se posso giocare. Solo assistere ad una partita... non fa per me. E non posso giocare a quidditch, quindi non mi interessa» c'era poi da dire che suo fratello lo avesse sempre odiato (nonchè i suoi giocatori, almeno della sua scuola), e gliene avesse parlato malissimo nelle sue lettere quando erano ragazzini, quindi non nutriva un particolare amore per quello sport. «E' meglio allenare o giocare?»
    «Cosa fai tu nella vita?»
    «sono una meccanica» e in teoria, se ari farà mai la role di prova, mercenaria, ma chissà!!!! tanto non glielo direbbe a morley ihih «mi piacciono i motori e le macchine. Ecco, l'automobilismo lo seguo volentieri»

    Ridacchiò alla poesia, dovendo però aggiungere che «non è esattamente dedicata a me» sollevò le sopracciglia. «ritenta» poteva bocciargli la poesia? Beh, l'aveva appena fatto. «non sono andata a hogwarts, ma se l'avessi fatto magari sarei stata serpeverde; stai insultato la mia possibile casata» per quanto riguardava il proprio bigliettino «farò la mia sfida quando avrai ultimato al meglio la tua» mani in alto «vuoi vincere, no? Allora dobbiamo dare il massimo. All in» skz's voice AAAALLLL IN!!!
    3MSC / joined the chat /
    gifs: mads + piz
    i panic! at (a lot of places besides) the disco // sketch by chris
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
    .
6 replies since 14/2/2021, 00:00   325 views
  Share  
.
Top