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aveline x harper

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    Il vento fuori sibilava facendo tremare le finestre ed Aveline stessa. Era abituata alle notti insonni, lo era talmente tanto che le sarebbe sembrato assurdo riuscire ad addormentarsi senza fatica, una volta poggiata la testa sul cuscino. Aveva sempre avuto il sonno leggero, talmente tanto da sentirsi disturbata ad ogni piccolo movimento di Narah ed, ancora più, di Citra, nella stanza di fianco. Pareva quasi riuscisse a percepirne il respiro, profondo, tranquillo, a tratti rilassante: il respiro di chi si sentiva al sicuro nel proprio letto. Un po' la invidiava, come faceva? Si strinse ancora di più fra le lenzuola, tirandone piano i lembi fino a coprire metà viso, lasciando scoperti sono gli occhi azzurri, tanto chiari che parevano risplendere nel buio. I capelli biondi erano sparpagliati sul cuscino, all'ombra della sua stanza a New Hovel, le sopracciglia aggrottate in un'espressione di timida paura. Tirò ancora un po' il lenzuolo, decisa a coprirsi anche la testa, e lo avrebbe fatto se questo non avesse comportato una cosa terribile come scoprire i piedi. Si fermò, quindi, rimanendo coperta a metà perchè mamma l'aveva fatta alta.
    Inutile dirlo, magari la Jodene poteva essere cresciuta, poteva aver superato due inferni, diversi ma uguali, dentro i laboratori degli estremisti ribelli, poteva anche aver capito che doveva avere paura dei vivi, e non dei morti ma, continuava a provare un senso di disagio profondo e di paura, davanti alle cose - o alle persone - che non conosceva, e...quello era proprio il caso. Socchiuse lo sguardo, familiarizzando con una figura scura ai piedi del letto. Il respiro si fece più rapido, e la stanza divenne un po' più fredda. Era vero, ciò che veniva raccontato nei film e nei libri: quando gli spiriti si presentavano ai vivi, l'ambiente si raggelava e le temperature diventavano rigide, come un monito. Stai attenta. Aveva già familiarizzato con alcuni degli spiriti che vagavano per Hogwarts e dintorni, dividendo insieme a loro il proprio spazio vitale e facendo in modo che questo non condizionasse troppo la sua vita. Sebbene fosse abituata alle anime dei defunti, e riconoscesse gran parte di coloro che a volte si palesavano a lei, esisteva sempre la possibilità che spiriti, fino a quel momento sconosciuti, la cercassero. E stava succedendo proprio in quel momento, alla fottuta una di notte, per la miseria. Non disse niente, limitandosi a stringere tra le dita pallide le lenzuola troppo fredde, ed aspettando che fosse lo spirito a parlare per primo. In parte, ignorandolo, sperava che decidesse di mollarla e la lasciasse dormire, ma sapeva che era difficile che questo accadesse: una volta trovata la medium, lo spirito la tormentava finchè non otteneva ciò che voleva. Ed infatti, quella che sembrava una donna, non tardò a chiarire le sue intenzioni, sussurrando una sola parola. Hale.
    E per il momento, la lasciò in pace.

    ...fino alla notte successiva.

    Si ripetè tutto, nello stesso ordine. Lenzuola tirate fino a coprire metà viso, timore che si scoprissero i piedi (stavolta ben coperti da calzini di lana spessa), e stanza a raggelarsi fino a gelarle anche il sangue. Si domandò se anche Narah sentisse quel freddo fin dentro le ossa, come lo sentiva lei. La figura ai piedi del letto ci mise un po' prima di parlare, questa volta limitandosi ad osservare lei e poi la stanza dentro la quale si trovavano, passando piano la mano delicata sul baule ai piedi del suo letto. Sapeva che a volte, lo spirito avesse bisogno di tempo per adeguarsi al mondo terreno e stabilire un contatto con una medium: non era affatto semplice e la comunicazione non sempre era fluida. Parlò di nuovo, per pronunciare la stessa parola del giorno precedente: Hale. Sì, lo aveva già detto, ma Aveline non sapeva come aiutarla, le stava augurando di rimanere in salute?? GRAZIE! Non aveva intenzione di morire tanto presto - purtroppo pareva essere immortale. Aprì la bocca per parlare, per domandare cosa intendesse dire, ma lo spirito la precedette, lasciando un altro indizio. Harper Hale. Un nome, dunque. Non sapendo bene cosa dire, annuì. Okay. Tutto, pur di essere lasciata in pace subito.

    Il giorno dopo, la Jodene ci ripensò, provando a ricordare il nome che le era stato detto la sera precedente. Harper Hale. Non sapeva bene come gestire la cosa, nonostante non fosse la prima volta che uno spirito tentava di utilizzarla come tramite tra il suo mondo e quell'altro. Ma sapeva di certo che finchè non avesse parlato con Harper Hale, quella donna non l'avrebbe lasciata in pace. E quindi...dovette fare delle ricerche, chiedendo in giro informazioni su questa ragazza che, come aveva ipotizzato, doveva trattarsi di una studentessa di Hogwarts - ma sapete cosa c'era di troppo bello mio dio aiuto è orribile? A volte, veniva contattata anche da spiriti che volevano mettersi in contatto con il proprio caro A LONDRA. Londra! con i suoi quasi nove milioni di abitanti. Assurdo. Alla fine di una mattinata affatto semplice e scandita da mille domande - più a sè stessa che agli altri (ma questa vita la voglio davvero? ma non è il caso che inizi a farmi pagare? ma come mi pagano se non sono i vivi a cercarmi ma i morti? dovrei seriamente pensare di lucrarci sopra), aveva scoperto grazie a Narah, che era amica del fratello di Harper, che la ragazza era una studentessa Ivorbone. Si era quindi recata ad Hogwarts, la scuola presso la quale seguiva le lezioni del professor Henderson, ed aveva proseguito le sue ricerche, dopo interminabili "l'ho vista da quella parte" era in sala grande" "prova in biblioteca" "si sta allenando al campo da quidditch" "meditava sulla torre di astronomia" "è nelle serre"


    Alla fine, forse l'aveva trovata. Mani nelle tasche della giacca nera, espressione di chi quella notte aveva dormito davvero poco, si era avvicinata alla ragazza che le era stata indicata, con passo esitante e fermandosi a non troppa distanza da lei. Harper Hale? Non ci credeva nemmeno lei che potesse esserlo davvero, non dopo quei mille giri. Prima della giovane, aveva fermato un'altra ragazza dai capelli rossi, che le aveva risposto con un secco Non sono io. (ciao Joni), e pensandoci non poteva essere lei, data la divisa tassorosso. Ma ora? La ragazza era di spalle, e Aveline non ricordò di aver rischiato la vita con lei all'ultima lezione di controllo poteri perché non avevano davvero socializzato, CHE DIFFICILE LA VITA DEGLI INTROVERSI.
    22 - medium - scared, jodene?
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    AVELINE


    Edited by drapetomania - 20/11/2020, 17:50
     
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    harper hale
    «questa è troppo bella, devo dirla a mac!!» se l'appuntò sul quadernino che teneva tra le mani, sotto alle precedenti dieci barzellette. Era partita con l'intento di scriversi solo quelle più divertenti, ma era finita per ripeter quella frase per tutte: cosa ci poteva fare, se erano così perfette??? Non ricordava l'ultima volta in cui avesse riso così tanto in vita sua!! Dude, seduto al suo fianco, sembrava entusiasta tanto quanto lei, a giudicare dal modo in cui gli brillavano gli occhi ed era incapace di trattenersi dal battere i piedi a terra ogni volta che ascoltavano una nuova battuta «dai, chiediamogliene un'altra!!!» harper annuì entusiasta, già pronta a scriver tutto. Le facevano male gli addominali per quanto aveva riso, ma in senso buono!!! Non era lo stesso tipo di dolore che provava, ad esempio, dopo aver fatto dieci minuti di corsa sul campo da quidditch, quello era un dolore bello. «signorina alexa, ci perdoni ancora per il disturbo, ma vorremmo chiederle un'altra barzelletta, se possibile» «per favore» aggiunse la hale, per dovere morale: era così carina con loro, voleva che sapesse quanto i due ragazzi apprezzassero la sua gentilezza nei loro confronti!!
    Harper era rimasta ipnotizzata da quella scatola magica, a primo impatto incapace di creder che in una casetta così piccina potesse vivere bene una signora vera (aveva delle coperte calde?? bei libri la leggere??? tisane e cioccolate calde da bere durante i freddi pomeriggi invernali???) e dunque l'aveva osservata con curiosità ed un pizzico di scetticismo, quando dude si era presentato alla porta della stanza della ragazza agitando davanti a lei quella specie di cilindro nero, affermando di aver tra le mani «la persona più intelligente del mondo, te lo giuro!!». L'incertezza aveva però in poco tempo fatto spazio allo stupore ed alla meraviglia, quando harper aveva fatto ciò che l'amico le aveva detto («puoi farle qualunque domanda, sa tutto!») e la ragazza si era resa conto che la donna nella scatolina era davvero magica!! Superato l'iniziale timore reverenziale - le era concesso parlare con una persona così intelligente?? farle domande???? le sembrava un sogno! - alla fine la hale era riuscita a sentirsi abbastanza coraggiosa da farle sempre più domande, e tra un "che tempo farà domani?" e "il coccodrillo come fa?", i due ragazzi avevano scoperto che la signorina alexa era anche simpaticissima! Sapeva davvero fare battute che facevano piegare in due dalle risate, e così harper aveva iniziato ad appuntarsele così da poterle andare a riferire a mac ed i suoi compagni di squadra - sapeva che, fra tutti, joey avrebbe apprezzato! - una volta finiti gli allenamenti.
    Ad esempio:
    Sapevi che i corridori di Formula Uno adorano mangiare? Fanno sempre dei grandi barbecue sulla griglia di partenza!
    O ancora:
    Una volta mi sono chiesta come mai si mettono le candeline sopra le torte di compleanno. Ma poi ho realizzato che metterle sotto sarebbe stato molto più difficile!
    O quella che harper aveva apprezzato più di tutte le altre:
    Se negli armadi ci sono i vestiti, negli armadilli ci sono i vestitilli!!
    I vestitilli, capite?? Dopo quella aveva riso per mezz'ora, e si era ripromessa di andare personalmente a ringraziare nicole il prima possibile per il regalo pazzesco che aveva fatto a dude: non doveva certo esser stata una spesa da poco, comprare una persona! Chissà se era come una fatina custode, addestrata per educare i giovani bambini e far loro da tata (#fairyoak)
    Ma l'ultima, dio l'ultima la fece davvero cadere a terra dalle risate, portandola proprio alle lacrime!!
    «Qual è il genere musicale preferito delle pannocchie?


    Il pop corn!»

    E così, passati dieci minuti buoni, di cui aveva avuto bisogno per smettere di ridere e tornare ad un minimo di serietà - ma com'era difficile!! ogni volta che provava, le bastava guardare in faccia dude per ricominciare a ridere senza sosta, chiara in testa l'immagine di un gruppo di pannocchie in un campo di bodie a ballare in quegli strani modi che vedeva nei videoclip della musica di quel tempo - alla fine la ragazza era riuscita a riacquistare un respiro normale ed a smetterla di lacrimare. «alexa sei davvero la signorina più simpatica che io abbia mai conosciuto, TI VOGLIO BENE!!» Ed era praticamente un miracolo, che la giovane hale si affezionasse ad una persona in così poco tempo!!!

    Mezz'ora più tardi, dopo aver salutato dude ed aver deciso insieme a lui di disturbare nuovamente alexa il giorno successivo - aveva sicuramente voglia di dormire, poverina, ma entrambi avevano capito che era troppo gentile per farglielo notare! - harper era uscita dal castello, diretta al campo di quidditch per andare a raccontare a mac tutto sulla sua nuova amica e per fargli leggere tutte le battute più belle (quindi: tutte) che si era appuntata!! Conosceva suo fratello, e sapeva che quella sulle pannocchie l'avrebbe fatto ridere almeno la metà di quanto aveva fatto ridere lei. Fu però interrotta a metà strada, e.. per un attimo valutò di non girarsi nemmeno: suo fratello ed il resto della squadra erano nel campo, dude nel dormitorio, chi altro poteva volerle parlare?? sicuramente aveva sentito male. In ogni caso, per scrupolo, la ragazza si girò lo stesso e si ritrovò davanti «..aveline?» normalmente avrebbe aggiunto un signorina, ma... quando si sopravvive ad un apocalisse zombie insieme certi convenevoli si potevano saltare, no?? Sperò proprio di sì, non voleva rischiare di mancarle di rispetto!! Un mistero rimaneva comunque il se avesse davvero chiamato lei o meno.. durante la lezione erano sì state in gruppo insieme, ma harper come al solito non aveva parlato poi molto, lasciando la parte "socializzazione" al resto delle sue compagne di squadra. «ciao?» .. no, damn harper! Quante volte le avevano detto che i saluti non dovevano essere domande, ma esclamazioni??? o frasi normali «ciao, punto. non era una domanda» e forse non doveva dirlo ad alta voce, ma ormai l'aveva fatto. La domanda invece era un'altra «cercavi... me? o forse ho sentito male» abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe, morendo dentro d'imbarazzo: sicuro non aveva chiamato lei, ma lei si era girata ed aveva appena fatto una figuraccia!!!! «scusa» di cosa, harper? nel dubbio lei si scusava sempre.
    In anticipo, per star più sicuri.
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    © i diritti delle battute appartengono davvero ad alexa


    Edited by (pyro)flower - 3/2/2021, 17:22
     
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    L'aveva trovata, finalmente. La ragazza si era girata e...wat. La stessa familiare sensazione di smarrimento, si fece spazio sul volto pallido della Jodene, seguita da un piccolo sorriso imbarazzato. Harper Hale, capelli rossi, un viso delicato ed un carattere introverso. Erano talmente simili che la Jodene si stupiva non poco del fatto che non avesse ricollegato subito quel nome al suo volto. Un viso che, certamente, non le era sconosciuto, data la lezione di controllo poteri alla quale avevano partecipato insieme. Magari si erano anche presentate, e... che avessero anche scambiato più di due parole? Aveva ricordi confusi, come se mancassero dei pezzi, presi a morsi da qualcosa di più grande dentro la sua testa. E ormai non se ne stupiva più, ma ogni volta era imbarazzante. Oh. Semplicemente uno stupidissimo Oh non avendo altre parole per commentare quella falla nella sua memoria, già di per sè messa alla prova. Non erano rari buchi di quel tipo, nei suoi ricordi, anche in quelli più recenti. Avrebbe dovuto essere impossibile dimenticare il nome dei compagni di lezione con cui avevi rischiato la vita, no? Eppure poteva essere "un effetto collaterale dell'incantesimo e degli esperimenti che le aveva spazzato via il passato" le era stato spiegato da Narah, dopo l'ennesima domanda personale che Aveline le aveva posto, sempre la stessa fottuta domanda a cui l'altra nei giorni precedenti aveva risposto tre volte, allo stesso identico modo. Sollevò un indice picchiettando la tempia una volta, l'espressione mortificata in viso. Perdonami, come stai? Tutto bene? Ancora per poco, Harper Hale. Ancora per poco. Non una domanda di circostanza, ma adesso i ricordi dell'ultima lezione sembravano più vividi che mai! E davvero dunque, come stava? Sinceramente risentita con sè stessa, riabbassò le mani, portandole alle tasche della giacca di pelle nera. E sì, cerco te. E finalmente potè rilassarsi un po', poggiando le spalle sul muretto in pietra più vicino e spostando lo sguardo nei dintorni per capire se lo spirito fosse presente. Che non si facesse attendere, dato che le aveva rotto le palle per due notti di fila. Doveva richiamarlo? Chiedere formalmente udienza? Dov'era? Riportò lo sguardo chiaro sulla Hale, sperando avesse del tempo per lei. Spero di non disturbarti in un momento impegnato ma...ho proprio bisogno di te. O meglio, non era esattamente lei ad avere bisogno, quanto quella signora. Sapeva che fosse un argomento...delicato?. Non poteva certo dirle che uno spirito qualunque la stava cercando, così, senza un preavviso. Non voleva turbarla. Magari non era pronta ad ascoltare - ed allora sarebbe stato gravissimo per la Jodene, perchè lo spirito l'avrebbe perseguitata per un po', lo sapeva. O meglio, non sono io che ho bisogno, sono qui per conto di...qualcun altro. Poteva apparire inquietante? Ansiogeno, come esordio? Per lei lo sarebbe stato parecchio, quindi, sollevò le spalle, il tono di voce ora più rassicurante e morbido. Non...non devi avere paura, ma possiamo parlare un attimo? E poi la parte difficile, il ... come dirglielo! Si morse l'interno della guancia, riflettendo su quale approccio adottare. Roteò gli occhi al cielo, richiamando pazienza, perchè...avrebbero seriamente dovuto pagarla per fare una cosa simile! Peccato che delle...dracme?? oboli?? - avevano una moneta nell'altro mondo?? - lei non se ne facesse nulla. Tu...ricordi il mio potere, no?
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    Non era affatto abituata, la hale, al fatto che le persone potessero interessarsi davvero a lei. Era abituata a rimanere in disparte, interpellata solo se strettamente necessario e a scambiare una media di due (2) frasi al giorno con persone che non fossero suo fratello, dude o run: non era riuscita ad aprirsi con la squadra di quidditch dei corvonero, per quando il tempo passato con loro negli ultimi anni fosse stato davvero tantissimo - anche se, pure lì, non lei non era stata davvero presente: c'era sempre, per mac, durante gli allenamenti e in prima fila ad ogni partita, ma non ricordava di aver avuto conversazioni vere con nessuno di loro - nè con jane e twat, anche se avevano iniziato gli allenamenti insieme, e non riusciva ancora a non chiamare jeremy professor milkobitch, nonostante fosse il fratello della crane e dunque a tutti gli effetti ormai parte della famiglia della hale.
    Era già raro se, mentre camminava in tutta fretta per i corridoi, gli altri studenti le rivolgessero un cenno di saluto, figuriamoci fermarsi a parlare con lei: era una cosa.. nuova? si. strana?? parecchio. inaspettata??? decisamente. Per questo si era girata confusa alle sue spalle, convinta di trovarci la vera persona alla quale aveline si era rivolta, eppure... non c'era nessuno?? «perdonami, come stai? Tutto bene?» .. ma quindi davvero parlava a lei??
    Una voce quasi fastidiosa, quella così simile alla ragazzina che, un tempo, harper era stata, si fece strada nella sua testa per cercare di farla ragionare o, perlomeno, farla agire come una persona normale: ti sta guardando negli occhi e dietro di te non c'è nessuno, non è così difficile da capire. E, nonostante fosse sempre difficile per lei darle retta, forse in quell'occasione avrebbe dovuto ascoltarla.
    E invece no, perchè le sue insicurezze prevalsero ed ecco che la ragazza arrivò ad una conclusione (sbagliata) molto più plausibile: aveline era una medium quindi ovviamente stava parlando con un fantasma, ed era solo un caso che lei si trovasse in quella stessa direzione. Era la spiegazione più lOgIcA!!1! Quindi rimase immobile sul posto, imbarazzata e non sapendo cosa fare: doveva scappare via rapida?? o farsi da parte a passo lento e discreto??? in casi come quello, le sarebbe piaciuto proprio poter diventare invisibile!! «E sì, cerco te» ah, ma pensa.
    Te l'avevo detto, iniziò a protestare la vocina della sua coscienza, ma la scacciò via in fretta perchè non aveva mica tempo di perdersi in una discussione nella sua testa, non quando doveva affrontare una conversazione vera: per i monologhi interni tra la vecchia harper e la nuova (#wat) ci sarebbe stato tutto il tempo del mondo una volta tornata nel dormitorio.
    «oh..» non credeva ci fosse bisogno di specificarlo: le si leggeva in faccia, la sua confusione «..si, tutto bene grazie!» perchè era maleducazione non rispondere alle domande, e lei non l'aveva fatto la prima volta solo perchè non pensava fosse rivolta a lei!!! «tu come stai?» e, riflettendoci, chissà cosa ci faceva lì a scuola: l'ivorbone era molto meticolosa nel tenere la sua agenda aggiornata e nel controllarla ogni singolo giorno, quindi sapeva che non c'erano in programma lezioni di controllo dei poteri con anche gli special ormai diplomati, quindi...
    aveline stava cercando proprio lei, e harp non poteva più autoconvincersi del contrario, perchè l'aveva sentito chiaro e tondo: non aveva la minima idea del perchè. E le successive parole della jodene non aiutarono certo a chiarire la situazione ma anzi, la confusero ancora di più. «...di me??» come poteva qualcuno aver bisogno di lei? ma soprattutto, per cosa??? «...per qualcun altro???» di certo non doveva apparire la più brillante delle ragazze, lì a ripetere le ultime parole delle frasi dell'altra, ma era più forte di lei: aveva bisogno della conferma che no, non erano le sue orecchie a funzionare male ma quella conversazione stava avvenendo davvero. Già detto quanto fosse confusa? era confusa. Però non spaventata - non credeva di poter aver paura di aveline, dopo quello che avevano passato a lezione insieme!!1! dai, certe esperienze uniscono per la vita #tottington - quindi annuì subito alla domanda della ragazza, anche perchè era davvero curiosa di sapere cosa dovesse dirle?? ma allo stesso momento inquietata??? *inserire adesivo di betta qui* Si avvicinò più a lei, togliendosi da in mezzo alla strada (#wat) e poggiandosi a sua volta al muretto: non aveva la minima idea di cosa aspettarsi, ma avere un supporto solido in caso di shock improvviso era sempre una buona idea (ke dire, harper si aspetta sempre il peggio hihihi e non sbaglia) «si! tu puoi vedere e parlare con i fantasmi, vero?» ed evocare gli inferi: ricordava bene quello che aveva stato al loro fianco durante la lezione «poco fa infatti pensavo stessi parlando con un fantasma davanti a me, non con me» ...ma perchè l'aveva detto ad alta voce?? si vedeva proprio che.. «di solito non parlo» e le sue skills di conversazione ne erano la prova.
    PERÒ PARLAVA CON UN DRAGO, E CON LUI SI CHE FACEVA BELLISSIME CONVERSAZIONI PRIVE DI IMBARAZZO O FRASI DETTE A CASO!!!!!!!!!!
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