It's our town, everybody scream

halloween 2020, libera (per) tutti

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    La festa organizzata al Fiendfyre, la discoteca magica di Hogsmeade, è l'evento centrale della serata: grazie a misteriosi sponsor, all'entrata è possibile ritirare simpatici gadget quali piccole anatre che conficcano, in maniera totalmente indolore!, i denti nella vostra carne e ivi rimangono appese come piercing; cerchietti dalle forme più disparate, alcuni dei quali potrebbero decidere, di loro spontanea volontà, di attorcigliarsi agli addobbi od i cerchietti altrui; vernice fosforescente con la quale dipingere peni su di voi o i vostri amici; bracciali capricciosi che potrebbero alzarvi, contro la vostra volontà, la mano per schiaffeggiare qualcuno.
    L'intero locale è stato addobbato a festa, con tanto di lapidi casuali - di morti veri? forse - nebbia, ed inquietanti luci intermittenti. Se inciampate in qualche cadavere, non preoccuparti - ci sono tanti altri pesci nel mare!!&& potete anche non stare attenti alle ragnatele, tanto sono - se vi azzardate a tanto, il vero orrore della serata - commestibili e sanno di zucchero. I liquori non sono serviti ai minori di 17 anni, a meno che non siate amici dei simpatiki dipendenti della discoteca - ciao Joey, ciao Mac! - o l* proprietari*: potrete riconoscere i dipendenti tramite una meravigliosa gemma verde come quella di the sims quindi se avete bisogno di loro, fate un fischio. All'entrata, verrete marchiati con un timbro speciale (fate uno screen per scoprire quale sia il vostro!) (e c'è anche questo fantastico sito: ma cos'è questa meraviglia). C'è, ovviamente!!!, un DJ set, ma dato che sono molto pigra, le canzoni dovrete improvvisarle. LIBERA SCELTA ANARCHIA


    realdeal @polgygirlxoxo
    @qualsiasivostropg
    spero non lo venga a sapere nessuno lol
    31.10
    fiendfyre
    thanks to © © ©



    se siete come me, qua ritrovate i codici ihih RICORDO CHE è LIBERA A TUTTI, TWITTER O NON TWITTER, CIAO

    i banchetti (come si chiamano. ho problemi) restano aperti, fate quel che volete CIAO VERO

    cosa? pensavate avrei cambiato le gif? tsk assolutamente no
     
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    mckenzie leighton hale
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    Some days I feel
    somewhere else
    or somewhere in between
    Some days I don't feel a thing at all
    who you gonna call? miguel
    Aggrottò le sopracciglia e reclinó il capo verso l'alto. «nah - (...come...hai fatto a capire che sono io...) «è stata melvi-» si fermò a metà frase, l'indice contro il ragazzo. «ty?» le labbra si tesero in un sorriso allegro, gli occhi a brillare di (fattanza) divertimento a studiare il costume del moro: «ti si addice» un'ironia onesta e smaliziata, quella di Mac - anche perché era vero, ed era anche uno dei tanti punti in comune fra loro: Taichi Límore non era la sua anima gemella, era un McKenzie tarocco cinese del ventunesimo secolo. Troppo semplice essere due facce della stessa medaglia, e perché farlo quando potevano essere un paio di calzini. O collant, ma non sapeva se Ty avrebbe apprezzato comunque la metafora: era vagamente suscettibile su certi argomenti, non voleva rovinargli la serata dicendogli fossero delle calze a rete.
    «ti piacciono le calze a rete?» ed infatti fu la prima cosa che chiese - curiosità puttana - e che rimpianse non appena aperta bocca: eh che ci poteva fare, era fatto (punto) così. Battè le palpebre e liquidó la domanda con un cenno della mano, piazzandogli fra le dita un volantino del Fiendfyre. Era un gesto automatico, ormai: passava fra le persone, sorrideva cordiale e plastico, e lasciava loro la pubblicità dell'evento di quella sera ben conscio che nessuno, di quelle locandine, se ne facesse nulla - do it for the aesthetic. Fece per andarsene, una mano agitata nell'aria per salutare il trio e congedarsi, ma... Tornò sui propri passi, sguardo chino e talloni a dondolare. «so che..uh, non è il vostro genere» azzardò un'occhiata a Livy, facendo guizzare timido poi lo sguardo su Bri. «ma mi farebbe piacere se...voleste venire a fare un..salto?» forse non la scelta di parole migliore, per chi non conosceva i modi di dire inglesi. «non letterale. Intendevo...passare per un saluto?» ma perché avrebbero dovuto. Non era un problema di Livy, nè di Ty o men che meno Brienne, che McKenzie, nei posti affollati, perdesse la testa e avesse bisogno del conforto di volti amici. Oltre a Joey, contava che ci sarebbero stati Willow e Gid, e sperava che almeno Meh passasse a trovarlo, ma...? Era di suo una serata particolare, non gli sarebbe dispiaciuto condividere quel fardello fra più amici.
    Amici? Siete amici, McKenzie?
    Dio, se la odiava. La odiava da morire, quell'ingiustificata ansia bastarda - quel continuo sentirsi dire da se stesso che non fosse abbastanza, e non ne valesse la pena, e perché dovrebbero voler essere tuoi amici che manco sai respirare, e sapete che c'era, c'era che «niente, non importa» sorrise la smorfia plastica che le circostanze gli avevano insegnato ad indossare, dita alla fronte in congedo militare. «divertitevi!»

    Era una tragedia.
    «non so come farò ad andare avanti» non lo fece, di fatti. In teoria, era arrivato prima per aiutare con i preparativi; in pratica, aveva passato trenta minuti a fissare le tovaglie perché erano storte (30), trenta a sistemare i drappeggi un centimetro più a destra - no più a sinistra - abbasso la luminosità di 20% - no era quel pixel a fare la differenza (30), ed infine, il suo masterpiece mentre il resto della banda concludeva davvero le decorazioni, un'ora (1) a studiare le ragnatele. Fermo di fronte all'entrata ad arco, una mano a coprire gli occhi e le dita divaricate a spiare i fili. «joey» grattó atono, sentendo il cuore vibrare nel petto. «joey un tono di voce sempre più sottile e disperato, appena percettibile oltre i rumori dei preparativi. «sono storte» «sono ragnatele.» «sono storte» «ma qual è il dritto, mi sembrano tutte uguali.» «e ti dico che sono storte» un livello acustico percepito solo da pipistrelli e delfini. Joseph Moonarie lo guardò impassibile, e Mac non cercò di interpretare quell'occhiata: qUalCUnO gli aveva detto che potesse dar fastidio tentare di decifrare - e finire per fraintendere - i gesti, quindi cercava di limitarsi. Anche perché a patemi mentali, si bastava già da solo. «ok.» Joey passò il braccio e strappò le ragnatele. Fiducia? Pragmatismo? Non importava all'ondata di venerazione che scaldò il cuore di McKenzie Leighton Hale: «ti voglio bene, mamma» «cosa?» «ho un hukulele, guarda» improvvisatore naturale.

    MOSQUITO @sciaff
    @smallknive
    very embarassed about everything i've ever said please forget it! thanks
    #TEAM
    kermit
    thanks to © © ©



    parla con Ty, bri e Livy ai banchetti, poi al fiendfyre parla solo con joey
     
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    willow beckham
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    Oh, 'cause I keep
    diggin' myself down deeper
    I won't stop 'til
    I get where you are
    who you gonna call? diavolo con l'accetta
    «Vi prego torniamo a casa» willow beckham era certa di una cosa nella vita: gideon mcpherson era un ingrato. La vita gli lanciava doni con lo stesso affetto con cui un barbone lanciava molliche di pane ai piccioni, e lui non solo li ignorava ma peggio, si lamentava! «non andiamo proprio da nessuna parte» fosse stata nel pieno delle sue facoltà visive, la ragazza probabilmente l'avrebbe assecondato e accompagnato per un tratto, per poi fare dietrofront e potersi godere il resto della notte a suon di accetta - se solo avesse incontrato jericho!!! quando sarebbe stato bello vederla in azione durante la notte più bella dell'anno e imparando da lei nuove tecniche per incutere timore alle persone?? - ma, ahimè, il mcpherson l'aveva resa cieca e dunque non aveva il diritto di andar via. «le persone ti ignorano e tu ci rimani male?» quello era un dono, mica qualcosa di cui disperarsi!! Ma gideon evidentemente non capiva proprio nulla.
    E quella fu solo l'ennesima conferma, anche perchè cos altro si poteva pensare di uno che quando veniva scelto come vittima fav da un clicker si lamentava? Incommentabile, davvero «ti odio» così, perchè era sempre un bene ricordarglielo.
    Lasciò gideon e perses parlare tra loro, non intromettendosi perchè a) non le fregava poi nulla - per quello lei ed il sinclair andavano così d'accordo: apprezzavano la rispettiva capacità di farsi i cazzi propri - di ciò che si stavano dicendo e b) era certa che da qualche parte nella folla ci fosse qualche psycho shipper ad osservarli, quindi voleva lasciar al fandom delle gioie. E poi accadde l'inaspettato «certo che puoi» !!! certo che poteva, poteva sempre, ma avere la sua benedizione??? unexpected «a patto che possa consigliarti io!!» !!!!! «DIMMI SUBITO CHI» l'aveva già illusa qualche ora prima con l'infuso di belladonna, non doveva azzardarsi a farlo ancora altrimenti sarebbe stato lui la vittima!! «Tipo lui...ecco» !!!!!!!!! Non poteva davvero vedere chi le stesse puntando, ma hey non le serviva mica sapere chi fosse!! poteva tranquillamente spiegarglielo dopo, con calma, ad omicidio fatto: le interessavano i motivi di gideon, certo, ma di più le interessava UCCIDERE! MUTILARE!! FARE A PEZZETTINI!!!! SANGUEEEEE
    Solo che poi successero... cose. Brutte cose. Mentre will seguiva gideon saltellando, con un sorriso creepy e decisamente sbagliato stampato sul volto, pronta a sporcarsi le mani di interiora umane, ecco che... delusione.
    Pura e semplice delusione.
    «In una scala da uno a dieci...quanta figura di merda ho fatto?» «undici» anzi no «tredici, come gli schiaffi che vorrei darti» cioè: le chiedeva un omicidio e poi la bloccava proprio al clou. «perses, ricordami ancora perchè siamo suoi amici?» e la risposta la sapevano entrambi: non lo sapevano. Una volta willow gli aveva anche esposto la sua personale teoria, e cioè che il realtà il mcpherson li avesse drogati con una strana sostanza ad effetto duraturo. O forse li avvelenava lentamente ogni giorno mettendola nei loro bicchieri a colazione, chissà.
    Quindi nulla, gid quel giorno l'aveva illusa ben due (2) volte, prima con il falso allarme su king ed poi non lasciandole uccidere il nuovo pretendente di nah, ma trascinandola via senza darle neppure la possibilità di chiacchierare un po' con le ragazze - ma vabbè, tanto le beccava sempre tutte e tre quando andavano a far compagnia a jane a lavoro.
    «Devi incontrare qualcuno?» «la morte» ad un punto della vita toccava a tutti. Ma in realtà sapeva a chi si riferisse davvero il mcpherson «Perchè.... la cerchiamo, la staniamo, e ti ci lancio» ecco, appunto «..la tua dignità?? missione impossibile» gli fece pat pat su una spalla, continuando a camminar dritta davanti a sè - diretta dove? boh, non ci vedeva una cippa «abbiamo promesso a mac e joey di passare al fiend, e una quest del genere ci tratterrebbe qui fino a domani» in realtà le avrebbe fatto tanto piacere incontrare halley e stare un po' con lei ma NON ERA UNA GIDEON E NON VOLEVA FARE FIGURACCE, OKAY????? O almeno, con chiunque altro non le sarebbe importato ma.. non con lei.

    willow odiava le discoteche, ed odiava ancor di più le persone che le frequentavano, e nei suoi diciassette anni di vita era entrata in quei posti malvagi solo per fare la brava compagna di squadra e andare a dar supporto morale a mac e joey. e non pensava quella sera sarebbe stata diversa dalle altre, ma poi «ci sono le lapidi» tante lapidi! e, soprattutto, riusciva a vederle!!! non avrebbe più avuto la scusa per non salutar nessuno - ma che gliene fregava: tanto avrebbe salutato poche persone comunque - ma perlomeno, con l'effetto della belladonna che iniziava a svanire, poteva godersi davvero le decorazioni del locale: era tutto così BELLO!!!! si sentiva quasi a casa «dobbiamo trovarli, devo fargli i complimenti» cioè erano proprio i suoi amiki, capaci di trasformare il peggior posto al mondo in un luogo gradevole! «sento quasi l'istinto di abbracciarli» che-succede.gif Non era... normale'?? era gideon quello degli abbracci. «..sicuro fosse solo belladonna?» voleva averne la certezza: una parte di lei sospettava che ci avesse aggiunto qualcos'altro, a rilascio graduale.
    Willow aveva persino sorriso al bodyguard all'ingresso, riuscendo a far passare la sua accetta come "totalmente innocua e parte integrante del costume" e non accigliandosi neppure nel vedersi stampato sul dorso della propria mano un «deadpool con le tette? mi piace»
    okay che fosse la notte più bella dell'anno, ma tutta quella felicità la stava uccidendo.
    ....non un male, effettivamente.
    I know when you go down all your darkest roads
    I would've followed all the way to the graveyard.
    #TEAM
    evil
    thanks to © © ©


    parla con gid e perses
    è pronta ad uccidere nathan sotto ordine di gid
    ma poi viene trascinata via da gid
    e niente, entra al fiend con la gides e CERCA JOEY E MAC!!!!
     
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    Gideon McPherson
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    love it stings, and then it laughs
    at every beat of my battered heart
    a sudden jolt, a tender kiss
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    who you gonna call? angelo picchiato
    Avevano promesso a Mac e Joey di passare al Fiend.
    Già...già. E se una parte del McPherson aveva una voglia pazza di entrare nel locale, e divertirsi con gli amici, ridere e scherzare con loro, passare bei momenti insieme, creare ricordi al di fuori delle mura del castello e fuori dal campo da quidditch, una piccolissima parte di sè (chissà quale e quanto importante #cit), aveva paura. Una paura folle ed articolata: cioè capite, non era la monocromatica e blanda paura...era Paura TM suddivisa in settori e con varie sfumature di colore più o meno intense che, per essere precisi, tiravano in ballo:
    1) sè stesso, come lui si vedeva da dentro
    2) gli altri, come gli altri lo avrebbero visto (buuuu ha lasciato Narah e adesso si butta su Mac, chi è il prossimo?? Sotto a chi tocca)
    3) gli altri pt 2 l'ho sempre saputo fosse gay, si vedeva! è ovvio che ha finto finora - che si collegava a
    4) Narah era solo una copertura, l'ha lasciata per questo! - mai.
    5) Il palo grande come una casa che McKenzie gli avrebbe dato se avesse saputo.
    Direi che è giunto il momento di una bella bevuta! (era la seconda volta che lo diceva e ci credeva più intensamente di prima). Voleva solo...rilassarsi. Ne aveva bisogno e non ci riusciva.
    Era convinto che il rapporto con McKenzie avrebbe potuto mantenersi stabile, immutato fin quando lui per primo non gli avesse dato segnali equivoci stravolgendo i loro equilibri. Era convinto di avere tempo, tutto il tempo del mondo, per farsela passare così da poter tornare semplicemente amici come prima, da parte sua. Era convinto di tante cose che alla fine non erano, perchè, purtroppo, il cambiamento era già avvenuto, da parte sua. Era avvenuto nel momento esatto in cui aveva deciso di aprire la bocca con Willow e dare voce a quel pensiero, gettandolo nel mondo come una madre inadeguata quanto inesperta: non sapeva come gestirlo. Non sapeva se sarebbe riuscito a fare finta di niente e ahah amici come prima, come sempre. Ci avrebbe provato, però. Questo era sicuro. Poteva solo limitare i danni.
    Sorrise al buttafuori porgendo il braccio così che gli stampasse sopra un...strizzò le palpebre Mehan che fa danza classica? Narah al Lilum? Cupido? Non si capiva bene (Hawkeye che fa karate) ma decise di non dargli troppa importanza e si limitò a seguire Willow e Perses nel locale. Si guardò intorno, appena varcata la soglia e senza pensarci due volte raccolse una delle paperelle magiche che venivano fornite come gadget, attaccandola alla parte strappata della propria ala così da far apparire che l'avesse strappata proprio lei. Si perse poi ad ammirare le decorazioni della sala, grande ed ancora quasi del tutto vuota: erano stati tra i primi ad arrivare! Per una (1) volta nella vita, si ritrovò d'accordo con Willow: E' tutto bellissimo, che impegno!! Piacevolmente stupito, puntò lo sguardo sulle lapidi !!! ed anche sui cadaveri a terra !!!!!! e subito osservò Willow, complice e FELICE. Era felice per lei, felice che lei potesse godere finalmente di una vista piacevole come quella: una marea di cadaveri distesi a terra ed in attesa di essere calpestati. #traviatoatalpunto Ovviamente, poi, spostò lo sguardo sul Sinclair, perchè era sicuro che anche la sua reazione sarebbe stata memorabile. Pers, che te ne pare? Domandò, allungando la mano con il palmo rivolto verso l'alto, come se gli stesse mostrando le meraviglie del mondo, un mucchio di ossa un tempo appartenute a qualcuno. Sorrisetto furbo sulle labbra.

    Chiariamo, Gideon era sicuro che fosse tutto finto ma realistico. (Betta non ne è così sicura)

    Riconobbe in lontananza Joey e....Mac, ed una morsa stretta allo stomaco iniziò a bruciare, e bruciare, e stringere ancora e ancora. Devo vomitare hahahahah Che strano effetto era vedere la crush che vedevi praticamente a scuola ogni giorno, ma FUORI ??? senza divisa??? Assurdo!!! EEEEH, Will, se dico qualcosa di stupido (quindi molto spesso e molto volentieri di questi tempi) fermami, nel senso..... le lanciò l'Occhiata. Lei sapeva, no? Perses ancora /non sapeva/ ma avrebbe saputo presto...forse?????? o forse quel segreto sarebbe morto con lui????? lo aveva detto a Willow perchè lei era una tomba, metaforica e non, ma il Sinclair era il suo migliore amico, e doveva sapere...........presto o tardi. (presto)
    Si avvicinarono ai ragazzi, e Gideon parlò subito per primo. Ma avete fatto un lavoro bellissimo qui, è tutto così...realistico! (gideon sono cadaveri veri ahah - ah ochei) Nervoso, strinse le mani tra di loro, intrecciando le dita e soffermandosi su Joey, osservandone lo smeraldo verde spiccare sulla testa. Cap sei un sim povero ma felice, un esempio per tutti, i soldi non fanno la felicità Cosa. (no Gid, è vestito da zombie ma ok) Spostò lo sguardo su Mac ma lo distolse subito e si voltò, dandogli le spalle per mostrara lui e Joey le ali realizzate dal battitore, con tanto di paperella ancorata alle piume. Stanno bene eh? Poi spiegò a Perses. Le ha fatte Mac. L'Hale era vestito da Miguel di Coco, e Gideon non avrebbe potuto essere più triggerato da quello che era uno dei suoi cartoni preferiti. Si rivoltò e fu sul punto di dire qualcosa ma (dramatic pause)
    Mac, ti voglio sul bancone! che suonava ambiguo, ma c'era solo purezza d'intenzioni in quel messaggio.
    A fine serata...Da brillo! RUDE? Ma se non era un po' sciolto dubitava si sarebbe messo a cantare come Miguel su un palco.....mhmh. Mentre canti "in ogni parte del mio corazon"!! (??)
    Dai, quella canzone era bellissima. Sto io dietro (il bancone) Mi piace farlo (servire bevande)
    Willow, ricordi L'OCCHIATA?

    BOULEVARD @boulevardofbro
    @whatatragedyx3
    si sta come a dieta, nel frigorifero le torte
    #TEAM
    kermit in coma
    thanks to © © ©


    - Pare
    - Entra al Fiend, interagisce con Willow, Perses, Joey e Mac


    Edited by visions of gideon - 10/11/2020, 21:01
     
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    behan tryhard
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    You are not like the regulars
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    Drunk as they watch
    my shattered edges glisten
    who you gonna call? white crewmate
    Ma cosa stava succedendo.
    COSA
    STAVA
    SUCCEDENDO
    Ecco perchè aveva da sempre paura degli assembramenti, anche in periodo pre-covid: idealmente erano così belli e lui sognava di vivere una vita piena di feste in grande, ma nel concreto erano un vero e proprio incubo. Tutte quelle persone? La confusione?? L'ansia??? La pAURA DI PERDERSI E VENIR RAPITO???? Ironico detto da lui, dopo che il suo gruppo si era guadagnato la nomea di rapitori ufficiali™(anche se, di rapimento, ne avevano fatto uno solo!! non è che vai a correre una volta e magicamente ti guadagni la nomea da maratoneta, o alzi un po' il gomito una sera ed allora diventi automaticamente un alcolizzato!!1!) ma hey, un conto era venir legati nel bagno dei prefetti da quattro simpatici adolescenti, tutt'altro era venir preso da trafficanti di organi o membri di una setta segreta di cannibali!!! E lo sapevano tutti che quella di halloween era la loro notte preferita per agire, quindi ovvio che beh avesse paura!
    Gli era bastato lasciar il braccio di nicky e meh un (1) secondo, ed ecco che poco dopo si era ritrovato ad afferrar l'aria lì dove avrebbero dovuto esserci i suoi amici, e si era sentito il cuore in gola: sarebbe mortoOOoOooOOO. Si fermò sul posto, iniziando ad agitare le braccia per a) scaricare un po' di tensione e b) sperare che la mossa da uccello avrebbe attirato l'attenzione dei suoi amici: era alto COME FACEVANO A NON VEDERLO???? «bbEEEHHhhHH???» debole, lontano, tanto da fargli pensare fosse solo frutto della sua immaginazione ma.. valeva la pena tentare, no? e così, come accadeva almeno dieci volte al giorno negli appartamenti dei losers, beh rispose al richiamo della pecora fratello con un «me/eEeeEe/EEEEH» «brooo ti vedo ma non ti sento DOVE SEI???» talmente sollevato dallo scoprire non fosse tutto solo nella sua testa da non accorgersi che la frase del fratello non avesse alcun senso, e così «QUAAAAA/AAAAA/AAAAAAAA» se non lo sentiva doveva urlare, no??? #no
    Ed a quel punto sentì una presa attorno al braccio, e si calmò solo quando si rese conto che «ma sei tu!» awwwww, hunter l'aveva salvato!!! e dietro di lui ecco suo fratello, nicky, halley ed un kermit!!! «mio dio beh non farlo più!!!» lui??? «voi non allontanatevi più!» in realtà era lui ad averlo fatto, ma loro l'avevano lasciato andare!!!! e lui si era allontanato così tanto - un metro beh, un metro - e per un attimo aveva temuto non li avrebbe più rivisti! «stavo crepando di paura» okay che fosse halloween, ma voleva sopravvivere.

    Appena entrati nel locale:
    «meh non lasciarmi»
    Esattamente due minuti dopo esser entrati nel locale:
    «meh mi ha lasciato»
    A chi lo stava dicendo?? Non lo sapeva. Si era distratto un attimo, ed ecco che suo fratello era scappato dicendogli di dover andare in bagno?? E beh non era nemmeno riuscito a fermarlo, per ricordargli che noOOOO i bagni dei locali erano pieni di germi, vomito e GENTE FATTA DI COCAINA, PER QUELLO MAMMA DICEVA SEMPRE LORO DI NON ENTRARCI!!! Come.. dove.. perchè suo fratello era andato??
    E così si ritrovò solo: nicky era rimasta alle bancarelle con i suoi amici di twitter (menomale che il tryhard non sapeva che della lista facesse parte anche yale hilton, altrimenti avrebbe rischiato di tirar fuori il suo lato peggiore da creepy stalker - da qualcuno lau doveva pur averlo ereditato) mentre halley ed hunter erano... da qualche parte lì?? AVEVA PERSO TUTTI! Togliendosi il casco per avere una visuale normale, scrutò la sala alla ricerca di facce amiche e poi uH, si sentì un po' meglio nell'individuare tra le varie persone presenti e la leggera nebbia nella sala il volto di mac! Avvicinandosi si rese conto che era in compagnia di willow, joey e «Sto io dietro» ?? giDEON??? «Mi piace farlo» ???? Ma cosa stava succedendo quella sera: tra suo fratello che doveva far vedere /cose/ a perses e gideon con quelle proposte ambigue...
    oh no
    NO NO NO NO!!

    Era forse... no, non poteva essere. E sapeva di non dover saltare a conclusioni affrettate ma.. sembrava quasi... no, non poteva nemmeno pensarlo, il suo cuoricino non avrebbe retto. I GIDES ERANO ENDGAME, E NESSUNO L'AVREBBE POTUTO CONVINCERE DEL CONTRARIO! Ma, in ogni caso, dopo aver salutato mac con la manina da dietro le spalle di gid ed avergli fatto cenno che sarebbe ripassato dopo - voleva salutare anche gid ma.. non voleva davvero sapere di cosa stessero parlando in quel momento, quindi meglio tornare da loro più tardi - si girò verso l'ingresso e «oh no» i suoi amici non avrebbero potuto scegliere momento più sbagliato per lasciarlo solO!!! Pensò di potersi girare e tornare da gid e mac, ma ovviamente era uno sfigato e in quel preciso momento gli occhi di livy lo puntarono, e come avrebbe potuto far finta di non aver visto il terzetto quando la bionda agitava con foga un braccio davanti ai suoi occhi, mentre con l'altro scuoteva ty ed indicava verso di lui??
    Ty
    Non.. non sapeva davvero come comportarsi con lui.
    Anche se nessuno dei due l'aveva detto esplicitamente, beh lo sentiva che qualcosa, dopo quel bacio a villa skylinski, tra loro era cambiato. C'era più... imbarazzo? come se la semplice esistenza del tryhard non fosse abbastanza imbarazzante, gli mancava solo quello. Aveva provato a ripeterselo, che uno stupido gioco della bottiglia non avrebbe dovuto crearne, non quando il bacio era stato solo uno tra i tanti altri, ma... non ce l'aveva fatta.
    E trovandosi davanti al lìmore, quella sera, si sentiva più scemo del solito. Ma gid in quel momento era impegnato quindi scavarsi una buca insieme e scappar via per mantener un briciolo di dignità grazie ad un defodio non era un'opzione valida, quindi «mA CIAO!!!» ... anche meno beh, anche meno. magari poteva fingere di esser ubriaco??? non sarebbe stato male «VI TROVO BENISSIMO!!» ed era onesto: i loro costumi erano così belli!!! «anche voi quindi siete venuti a fare un salto, eh??» e nemmeno ci pensava, che due come gli hawkmore avrebbero potuto prender quella frase in senso letterale: confidava in bri e nella sua capacità di tradurre. Anche beh era stato da subito un ottimo tylivyglotta, ma quella sera.. «wow che caldo, voi non avete caldo?? con questa tuta sembra di stare a rio de janeiro» in quel preciso istante si sentiva proprio vicino spiritualmente a katyusha

    🚀kitty @spacekittgy
    @thooou
    san valentino 2019, sono ancora traumatizzato a vita
    #TEAM
    cats
    thanks to © © ©


    Arriva al fiend con meh, lo perde, si avvicina per salutare mac/gid/willow e joey ma gid lo traumatizza li lascia parlare e poi va a parlare con ty, bri e livy
     
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    «Remember this feeling. This is the
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    joseph moonarie
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    ho già perso 4 minuti per fare lo schema role e l'ho solo quotato da mac. mi sa che questa nois non s'ha da fare
    who you gonna call? zombie
    «ho un hukulele, guarda»
    Mac aveva un ukulele.
    «bravo.»
    Che sarebbe potuto sembrare un commento sarcastico, o ironico, o addirittura cattivo, ma - e l'hale ormai doveva saperlo - Joey intendeva letteralmente quello: bravo. Non aveva mai visto il cartone da cui si era vestito Mac (ma almeno sapeva che era evstito da Coco? chissà), ma in messico i mariachi avevano strumenti musicali quindi Joey apprezzava l'impegno del travestimento: il fatto che lui si fosse limitato a cercare vestiti vecchi per spacciarsi per zombie, non voleva dire che non potesse essere fiero dell'altrui impegno.
    No davvero non so scrivere e senza aver letto tutti i post prima mi viene da piangere ora non posto
    non è vero we die like man ho detto che postavo e ora posto
    Joey si voltò, sentendo del vociare. Stava iniziando ad arrivare la gente, e quindi stava per arrivare la gente. Cazzo, non aveva neanche avuto tempo di chiedere a Mac qUeLlA cOsA, per colpa delle decorazioni-... «mac» VELOCE PRIMA CHE SI AVVICINI LA GGGENTE!!11 «ho letto che non bisogna dare il proprio nome e altre generalità su internet a sconosciuti» inspirò profondamente. «non l'ho fatto, ma vorrei dire a una persona conosciuta online che sono di turno qui oggi» aggrottò le sopracciglia «...posso?» si gli serviva il suo supporto emotivo (nel senso che mac era emotivo dove joey non provava emozioni ihihih). A quanto pareva, a volte internet diceva cose sceme, gli serviva il proof reader (e visto che il loro era Mac, da bodie california 1919, potete immaginare quanto fosse funzionale) (per niente, tvb mac). MA SOPRATTUTTO wikihow diceva di dire a qualcuno i propri spostamenti «se penso sia un maniaco e voglia mettermi in un van bianco e uccidermi per vendere i miei organi al mercato nero, ti faccio il SeGnO»
    e poi arriva gid. Cosa dice gid? non lo so non ho letto il post e ho un minuto VEDIAMO!!!1
    «Ma avete fatto un lavoro bellissimo qui, è tutto così...realistico!»
    «molte cose sono vere» indicò con la testa dietro di loro. «quel cadavere? Vero.» Era una battuta? non lo era? CHISSA'!!! Difficile dirlo con un JoEy.
    e poi gid dice tante cose strane, joey confuso, così confuso che guarda Mac e cerca con gli occhi di farsi spiegare la situa perchè
    what the fuck .
    «mac non può bere, sta lavorando» e scosse la testa «se vuoi stare dietro il bancone perchè ti piace servire bevande devi farti assumere qui. Mettiamo una buona parola.» pausa. «ma non sta sera. Abbiamo già deciso come dividerci le mance»
    faccina carina (pan) @bananapower404
    @
    prima o poi aggiorno
    #TEAM
    gatti
    thanks to © © ©



    e che bello non ho citato neanche la lezione nè altro VABBE'

    joey parla con mac, poi arrivano gid willow e perses, e risponde a gid
     
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    mehan tryhard
    losers - 18 - cdcm assistant - hugger
    QUA DIREI
    UNA QUOTE
    DI ALMENO QUATTRO RIGHE
    EDDAI
    who you gonna call? green crewmate

    https://i.ibb.co/6rxK0nT/IMG-20201111-181115.jpg
    ok, per essere perplesso meh era perplesso; non che ci volesse molto, soprattutto negli ultimi tempi e ancora di più da quando frequentava Twitter (avrebbe voluto chiedere a beh se sapeva di essere shippato con Tyler, ma senza trovare il coraggio - di traumatizzarlo).
    «ora potete entrare» il butta fuori lo superava di almeno quaranta centimetri, ma mehan fece comunque del suo meglio per sfruttare quel poco che il signore gli aveva concesso, sollevando lo sguardo fino ad incontrare gli occhiali da sole dell'uomo. di sera??? stava forse giocando a poker online tra un timbro e l'altro?«scusi eh..» gli mostrò la mano destra, sul cui dorso ora spiccava il timbro personalizzato del Fiendfyre «ma questo sarebbe-» «jon snow con un pigiama di Bulbasaur. cos'è, ragazzino, non ci vedi? » minkia barrow quanto erano permalosi tutti quella sera, oh. «vabbe, chiedevo solo» a quel punto le mani gliele mostrò entrambe in segno di resa, sistemando i guanti in una delle tasche del costume da astronauta; considerato quanto stava sudando beh sotto le luci dell'insegna al neon, il tryhard si rallegrò della sua decisione di indossare il costume direttamente sopra le mutande. se avesse dato retta ad hunter («ma la maglietta? » «nah (cit.), poi nel locale fa caldo» «almeno la canottiera?» «nooo» «madonna se poi ti ammali non venire a bussare da noi» spoiler: lo farà) si sarebbe ritrovato nella stessa situazione.
    «e ricordatevi che per i minorenni è vietato l'uso di alcolici» ma cos'era quella, la serata degli insulti gratuiti? «veramente noi-» «non dovrebbero nemmeno farli entrare, i bambini» il limite. era appena stato raggiunto il fucking limite. inspirando a fondo al fine di aprire il suo quinto chakra, meh si sporse verso il fratello, pugni chiusi contro i fianchi «ora lo picchio» e beh come Amy Santiago quando Rosa dice a Holt 'you two need to bone' «don't say that again» ma l'ex Grifondoro era pronto: per difendere il loro onore di nuovi adulti, il diritto imprescindibile dei diciottenni ei venire considerati come parte produttiva e fondamentale della società, l'orgoglio di- ellamadonna ma quanto era grosso il tipo??? «ok non lo picchio» «cos'hai detto ragazzino? » ugh. «lo vuole uno spicchio?» e prima che buttafuori potesse chiedergli spiegazioni mehan tryhard afferrò suo fratello per il braccio e insieme trotterellarono un po' alla cieca dentro il Fiendfyre.
    fine.



    ah no, quale fine, MANCA LA PARTE FONDAMENTALE.
    «Ah, ecco mac! MAC!» ( riconosciuto truccato e nella penombra con la sola forza della brotpatia) non c'era ancora chissà quale folla nella sala principale della discoteca, ma mehan trovò comunque indispensabile sbracciarsi così che l'hale potesse notare subito la tuta verde fosforescente resa ancora più sbrilluccicosa dalle luci multicolor «vado a salutare mac.. uh! c'è anche perses! tu vieni o..» ancora parlando ruotò la testa in direzione del fratello, rimasto in passo indietro a fissare il vuoto: possibile che la musica a palla delle casse lo avesse fulminato sul posto? o magari era solo l'effetto provocato dalla gente che pian piano entrava e si raggruppava nella sala, chi al bancone e chi in mezzo alla pista da ballo. sia chiaro, non ci teneva a lasciarlo solo, ma si trattava di pochi secondi, la massimo 5 minuti(cit. Freddie) «beh (in tutti i sensi), mi trovi là ok?» gli diede una pacca sulla spalla, ricordandosi solo in quel momento del fatto che anche hunter era con loro e già sparito nel nulla (rob. è rob che se n'è dimenticata.) e vabbè è andata così.
    vorrei dire che ho letto il post di beh prima di scrivere questo mezzo post di meh (sembra uno scioglilingua), ma chimi NON MI HA AVVISATO e quindi la situazione si complica, ma non sarebbe classic confusione tryhard ™ altrimenti! quindi andiamo avanti così, testa alta e petto in fuori #cos: per una questione di linea temporale diciamo che mehan raggiunse il gruppetto prima delle avances un po' spinte di Gideon, aggrappandosi con un braccio alle spalle di quest'ultimo e l'altra mano a stringere brevemente il braccino di mac - un compromesso accettabile tra la sua voglia di abbracciare l'amico e il rispetto per gli spazi personali del corvonero, il distanziamento sociale totale non fa per lui. «ciao ragazzi! cavolo mac, Joey, che lavorone! è troppo figo, mi è preso un colpo prima con quelle bare! » e non per scherzo, insomma, meh era un tipo suscettibile, soprattutto quando c'era il dubbio che fossero stati usati cadaveri veri, ew. «gid! vecchia roccia! gran bel costume! sei Rocky?» cosa «oh, willow, sei un sacco creepy, adoro!» con quelle cornina da satanino gli ricordava baby Eddie, e il paragone stesso indicava per il tryhard l'aver azzeccato il costume al 100℅. brividi. aveva praticamente finito il giro dei saluti, quando le iridi caramello del diciottenne si posarono sul l'espressione immutata e immutabile dell'etereo (mi suggeriva etero, ma quando mai) persessinclairdellacasatadeiserpeverde - il momento era giunto. «oh, perses, proprio te-» «tryhard, dobbiamo parlare» euu, che plot twist.«anche io ti devo.. parlare? » eh, in realtà non c'erano parole sufficienti per spiegare cosa fosse successo quella sera nell'ufficio di Phobos: tanto valeva che il Serpeverde vedesse con i suoi occhi. per questo fu il tryhard a prendere in mano la situazione trascinando perses lontano dal gruppetto «torniamo subitooo» una breve tappa dal fratello «bro vado un attimo al bagno aspettami eh! » prima di raggiungere la loro meta.
    belli i bagni del Fiendfyre, comunque, molto puliti!
    «ok, prima io» con una mossa lenta e un po' esitante che rob immagina con le note di you can leave your hat on, mehan riuscì in qualche modo ad aprire la cerniera della tuta aprendo quest'ultima sul petto nudo, esponendosi cuore in mano di fronte ad un Sinclair che ovviamente era not impressed - ma non si scoraggiava, il tryhard, perché l'espressione del ragazzo sempre quella era. «guarda! Phobos mi ha tatuato il tuo nome! » una storia troppo lunga per raccontarla qui, in venti minuti «non so bene come sia successo, cioè, ho bevuto un dito di whiskey e improvvisamente era mattina e avevo questo tatuaggio, ma- perses? » o meo deo. ma perché il Sinclair si stava spogliando???? ragiona meh.. potrebbe aver frainteso le tue innocenti intenzioni? dopotutto lo hai solo trascinato in un bagno e ti sei denudato, lo fanno tutti #no «aspetta aspetta, non è questo che- cioè per l'amor del cielo sono lusingato eh! ma ho la ragazza, pers, le voglio davvero bene non potrei mai farle questo! però oh, grazie del pensiero! bei pettorali (?)» istintivamente indietreggiò di un passo, mentre gli occhi di perses compivano un intero giro nelle orbite e con il regale indice puntava al tatuaggio che aveva sul cuore: mehan.
    «vabbe, volo. non è che per caso eri anche tu con me e Phobos nel suo ufficio due sere fa?» insomma dai, che coincidenza magica era quella? dimentico del fatto che entrambi ormai erano nudi dalla cintura in su (perses i pantaloni tieniteli che poi mi imbarazzo), l'ex Grifondoro soffermò lo sguardo sui famosi capelli del Sinclair (scusa Lau, non è interessato al pitone reale), dei quali secondo varie leggende metropolitane nessuno conosceva il reale colore «posso farti una domanda personale?» e siccome chiedere al biondo una cosa del genere equivaleva già a fargli una domanda personale, prima di ricevere un no secco come risposta mehan si affrettò ad aggiungere «ma tu ci vai spesso con i vecchi? che balsamo usi? »
    perché perses va con i vecchi, sapevatelo.

    PS. non sarebbe bello se adesso entrasse qualcuno in bagno e li trovasse a ciatellare di vecchi prodotti per capelli? pensateci.

    crewmate⚠️ @crewmate101
    @isawtheparadise
    questa è una maledizione allora
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    entra al Fiendfyre con beh, va a salutare mac, Joey, gid e willow. porta perses in bagno e gli mostra il tatuaggio ♡ appena riesco metto anche la spiegazione dello scherzetto della lottery!!


    Edited by smart|mouth - 11/11/2020, 22:12
     
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    quattro righe
    sisi, proprio
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    «un anatra piercing bro, UN'ANATRA PIERCING!!!» Dal momento stesso in cui avevano messo piede nel locale, posh si era aggrappato al braccio di poor ed aveva iniziato ad agitarlo, preso dall'emozione. In realtà non sapeva se al ragazzo desse fastidio o meno, ma poco gli fregava: vivevano insieme, lui e king dovevano accettare i suoi slanci d'affetto e contatto fisico immotivato. Era una persona espansiva!
    Talmente espansiva che, prima alle bancarelle, nessuno si era stupito del fatto che fosse andato ad abbracciare fitz anche se ufficialmente avevano avuto il peggior - e migliore: DAI, DAVANTI A TUTTA LA SCUOLA!!1! - breakup di hogwarts ever, e piazzandosi fiero davanti a lei le aveva fatto ammirare il costume che aveva addosso, sicuro che la ragazza l'avrebbe riconosciuto («vedi?? SAPEVAMO ENTRAMBI SAREBBE TORNATO UTILE!!!») Perchè sì, con qualche piccola modifica ed aggiunta per farlo diventare mannaro, il realtà per quell'allouìn il gates si era limitato a sfruttare uno degli abiti preparati con fitz per il prom - perchè prima di puntare alla regina delle nevi e la sua personal escort di lusso, i due ragazzi avevano valutato la possibilità di presentarsi da cappuccetto rosso e lupo. E sarebbe rimasto volentieri lì con lei e le amiche - beh, piuttosto con nah: jane non la conosceva affatto ma dal poco che aveva visto di lei durante gli allenamenti di quidditch, dove andava per far video ricordo a twat come una proud mum, al ragazzo incuteva parecchio timore. Poi però aveva notato la faccia del suo bRO - cioè, ma vi rendete conto che uno si chiamava posh e l'altro poor???? Il loro incontro era stato davvero destinoh - pallido e depresso come un arturito quando vedeva costas fare il costas con altri al di fuori di lui, e così aveva salutato le ragazze e il twin di poor ed aveva seguito quest'ultimo, con le note dei backstreet boys in sottofondo. Non reale, ma nella sua testa sì: suonavano da quando avevano indossato i costumi.
    E, lungo il tragitto per la discoteca, il gates era riuscito a far ciò che sapeva fare meglio: sorridere innocente e far l'amicone con tutti per scroccare drink in giro («non è moralmente scorretto, se la gente vuole regalartele le cose»)(ma anche fosse stato moralmente scorretto non gli importava poi così tanto: voleva solo UBRIACARSI) Una volta entrato nel locale la missione era stata portata a termine, e lui era completamente ubriaco. «ma guarda bRO, UNA LAPIDE!! E UN MORTO!!!!! MA È VERO???» chissà se, pure da crepato, aveva comunque un portafoglio in tasca: in caso di risposta affermativa, doveva assolutamente fregarglielo!!!! EDDIE SAREBBE STATO COSI! FIERO DI LUI,!!!!! «voglio sentire se è ancora caldo» mlmlml
    Iqui magari una quotina
    poi magari la metto.
    #TEAM
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    arriva alla festa con poor, è ubriaco #stop
     
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    I have three moods:
    1. !!!!!!!!!!!!!!!!!
    2. ???????????????
    3. ?!?!?!!?!?!!?!
    who you gonna call? WEDNESDAY ADDAMS
    Eh sì, era proprio Mac quello contro cui Ty era andato a sbattere. Onestamente? Non era sorpresa: non aveva chissà quale rapporto con il Corvonero – nel senso che… ci aveva parlato poco e niente??? –, ma da quel poco che sapeva era una specie di gemello perduto del Limore – quindi, in fondo non sapeva poi così poco. Ahimè, erano passati mesi e mesi dalla leggendaria lezione a Nydiaville e nel frattempo aveva imparato a conoscere bene lo scheletrino lì presente. «Uuuuh CIAO MAC!!»
    «ti piacciono le calze a rete?» Wat. Scoccò un’occhiata a Livy in cerca di aiuto, neppure sicura che la biondina cui si era già affezionata avesse capito. E perché Ty stava parlando di ballerini ora?? Brienne era pur sempre un traduttore a tempo perso e ai traduttori di qualità non piace capire male le cose!!! #wat Si avvicinò all’amico per leggere il volantino, e le si accese la lampadina. AAAAAH, ma sì, il Fiendfyre… il fIeNdFyRe. E l’Hale aveva chiesto loro di fare un salto in una maniera a tal punto tenera che se 1) fosse stata meno acidella nella vita e 2) non avesse avuto il panic radar a farle capire che Mac sarebbe andato in crisi, LO AVREBBE PROPRIO ABBRACCIATO!! E sì, quel locale non l’aveva mai attirata granché né ci aveva mai messo piede, ma perché non fare nuove esperienze??
    Fosse per lei avrebbe annuito subito, ma non era così prepotente e lasciò tempo all’altro di (non) rispondere. Tempo di mettere in fila quattro (quattro) parole, che giustamente McKenzie se n’era andato. «Andato,» sentenziò, scrollando poi le spalle. Be’, considerando che a interagire erano stati i due gemelli diversi non poteva neanche dirsi stupita. «ma che è sulcesso.» «*successo,» lo corresse automaticamente; negli ultimi tempi stava affrontando una crisi di identità, non sapeva più se si chiamasse Brienne o Duolingo. «e io cosa ho detto?» Cucciolino di un Ty, Hans meritava tutte le secchiate del mondo – innegabile – ma lui?? Bri era una piccola bestia impaziente, ma non aveva decisamente il kuore di pietra di dirgli qualcosa. Passò i secondi successivi a spiegarglielo, quando si rese conto di quante persone dovesse ancora!!! TROVARE!!! Utenti di twitter, ovviamente, tipo:
    1) 1ofabunch, la sua partner in crime. Insomma, la sua investigazione aveva avuto più frutti della sua??? Si erano messe in testa di cercare di capire chi fosse l’utente che aveva avuto una cotta per Gideon McPherson, luvpotionist, ma quest’ultimo l’aveva beatamente iGnOrAtA in chat e se l’era legata al dito. Luv non le stai simpy – e tu dirai, chi se ne frega –;
    2) spooky eris DAI CHE TENERINA ERA??? Voleva conoscerla, e voleva pure tutti gli aggiornamenti sulla sua storia d’amore impossibile!!! Presa dall’entusiasmo per quella ship per cui tifava intensamente, le aveva pure dato il consiglio perlaTM ma meh, forse lei non aveva apprezzato granché chissà perché;
    3) copyfel, un’altra ragazza adorabile!!1!1 Possibile che fossero tutte dei dolcetti e poi ci fosse Bri? Era stata molto felice di poter spettegolare con lei.
    4) spa(ghetto). Esisteva davvero un modo per descrivere spaghetto??? Però DAI, da quando gli aveva detto che era minorenne e sarebbe finito in galera aveva smesso di provolare ed erano diventati amiki!!1! (tecniche infallibili)
    5) sAbOtAgE, le era sembrato un tipo alla mano e aveva chiacchierato volentieri con lui!!
    6) flwpwr17, avevano pure fatto una partita ad Among Us!!! Mamma mia, che infame quel blue, sperava se lo ricordasse ancora con astio come faceva lei.
    7) despaMICIO!. Non sapeva molto della persona che si celava dietro il profilo, ma sentiva già di amarl* a pelle. DOV’ERANO TUTTI I MICI??? DOVEVANO CANTARE DESPAMICIO AL FIEND!!!!! Un altro buon motivo per trascinarci Ty e Livy.
    Ma prima, la sua family; fu suo zio a trovare lei per prima, forse guidato dal legame di sangue (quale) o da una più semplice botta di culo. Il segnale universale degli Addams era «TARATARA» AAAAAA che emozione – e per fortuna aveva canticchiato, con un tizio random che ti copre gli occhi il primo istinto che ti viene è aggredirlo come un chihuhua di fronte a un cane grande dieci volte lui. «!!!! ZIO STAN!!!! Cioè, zio Fester.» Cosa? Cosa. Non sapeva neppure come ci erano finiti a fare un tacito patto che li avrebbe legati per sempre nel rapporto zio e nipotina, ma era successo e «SEI UN HILTON VERO?» Spostò piano le mani dai propri occhi, un gran sorriso sul volto mentre si girava a incrociare gli occhi dell’uomo. Era Yale Hilton. Lo sapeva. «Aaaaaw- not impressed.»
    Okay, so cosa state pensando, ma no!! Brienne non voleva affatto approfittarsi di lui!!! (che, non per dire, ma si era offerto di comprarle un drago e tenerlo pure per lei, ADORABILE) I soldi non le interessavano, né che fosse famosisssSSSSSIMO, era immune a quel fascino(?) ciò che contava era che fosse SUO ZIO!!1! «Ti piacciono gli abbracci? Preferisci battere il cinque? Pugnetto, mossa segreta?» quale mossa segreta. «Comunque. CHE BELLO VEDERTI!!» Dai, su twitter Yale aveva quell’aura da rikkone annoiato ma divertente (e scemo), non aveva potuto non affezionarsi! «Ma quanti Addams ci sono in circolazione?» Ma jd è vicino? Non è vicino? Possibile l’abbia visto? Facciamo di sì, e che quando le iridi scure vagarono oltre il fianco – troppo nana per dire spalla – di Yale incrociò un bellizzimo Gomez Addams che sventolava in giro disegni non ben identificati. «Guarda, c’è cool hat!!1!» Non credeva di averlo mai visto ma era quello il bello!!! Conoscere gente nuova!!! Mentre per la via riverberava un «meee/eeee/eeeh», lei urlò un «GomeEeEeEeEezzzz!!» Ke bella riunione. «Hai portato Alexa? Dimmi che hai portato Alexa. YALE E’ STATO LUI A COSTRUIRE ALEXA!» Bri triggered, era una cosa troppo bella!!!!!!
    E niente, alla fine li salutò invitandoli ad andare al fiendfyre: non si fidava a lasciare gli hawkmore da soli per troppo tempo. E infatti, quando tornò dai ragazzi capì che qualcosa non era andato per il verso giusto da un unico dettaglio: «perché hai la mano nei pantaloni?»

    IMG-20201112-102901

    «Bellino?» Osservò il timbro sulla propria pelle, non riuscendo bene a capire cosa fosse – o aveva bisogno di un paio di occhiali o aveva poca fantasia. Ma c’erano pure delle anatre assassine?? AW! Ne prese una, attenta a non farsi mordere il dito, facendola attaccare a una delle due trecce adagiate sulle spalle. Va’ che carina, era pure abbinata al suo teschio. Le decorazioni erano molto più dark rispetto a quelle di High Street, lapidi, morti per terra, ragnatele, tutte queste kose. Suo padre avrebbe veramente fatto i salti di gioia!!! Non fece altro che seguire Ty e Livy, dato che lei era al fiend solo per curiosare qua e là e magari incontrare qualche amiko twitteriano – lasciava ai due il comando, anche se era una scelta mooolto pericolosa. Ma cosa c’era di più rischioso di un Taichi in un posto pieno di gente? Un Taichi in un posto pieno di gente approcciato da un Behan. «Ehi ciao!! Adoro i vostri costumi da omini POI CI FAREMO UNA PARTITINA AD AMONG US, tutto bene??» Dubitava. Che fatika, ma perché non poteva semplicemente appartarsi a limonare? «anche voi quindi siete venuti a fare un salto, eh??» Tylivyglotta mode on, si sporse verso i suoi amici a esclamare un: «Siete venuti anche voi al Fiendfyre!!11!» Continuò la sua opera di bene traduzione, alzando gli occhi al cielo e accostandosi a Ty, parlando in modo che il Tryhard non sentisse ihih. «Wow Ty, sono così felice tu sia qui!!» Ah no, non era così? Ma sì che era così, aveva solo tradotto da awkward all’inglese. E poi CAVOLO DIAMOLA UNA SPINTA A STI DUE – le piaceva disseminare zizzania.

    STARDUST💫 @YOURESTARDUST
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    lo so, che post confusionario. ALLORA:
    - parla con mac, ty e livy
    - incontra zio stan e jd invitandoli ad andare al fiend!!1!
    - va al fiend con gli hawkmore, parla con beh e dissemina zizzania
     
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    taichi limore
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    «Bellino?» se era perplessa bri, di fronte alla piccola mela che il butta fuori le aveva timbrato sulla mano, non vi dico ty. minuziosa e attenta ai dettagli come poche, mamma narah oltre al viso gli aveva dipinto anche i dorsi delle mani di nero, ossa sottili disegnate direttamente sulla pelle delle dita, e per questo motivo l'uomo all'ingresso gli aveva chiesto di sollevare una manica della tuta («ma hai il cerone anche sulle braccia? » «no??? è il mio calore (*colore) naturale» «ah.») : così l'altair si era ritrovato sul polso uno strano uomo baffuto con la maschera di Batman, un mantello sulle spalle, mutande rosse e gialle e poco altro. troppo giovane il limore per riconoscere sotto quei baffi biondi la caratteristica smorfia di Spaco, pg vero.
    «bri? livy?» erano entrati da tipo mezzo secondo, tempo sufficiente per notare i cadaveri, ma Taichi già avvertiva la pressure di un evento sociale aperto al pubblico come la festa in questione pesargli sul coppino in modo molto concreto; non lo aiutava l'atmosfera cupa, gli schizzi di sangue (preghiamo sia finto ma non ci sono certezze) sulle pareti, quell'aria un po' umida da cimitero che sembrava metterlo a disagio soprattutto perché in certi ambienti è facile che crescano dei funghi «non so se mi piace allouín» ecco, finalmente lo aveva detto. sapeva che la o'kaffee era entusiasta, la felicità di Sullivan al settimo cielo, ma lui doveva togliersi quel peso dal cuore e guardare in faccia le proprie paure - «guarda ty c'è beh! » - no ma che, avete capito male, non intendeva guardarle in faccia adesso. «sjdnjdnd» per quello non esisteva una traduzione valida: vuoi per il livello di vibrazioni cui lo aveva fatto arrivare livy scuotendolo per un braccio (+2), vuoi perché semplicemente non eran pronto. come cavolo aveva fatto Behan ad arrivare prima di loro???? che comportazione era quella, farsi trovare già al Fiend senza nemmeno dargli il tempo di prepararsi psicologicamente? non sarebbe cambiato nulla eh, ma contava il pensiero. «lo sapevo. me lo shentivo.» cosa? ma che avrebbe fallito da qualche parte, naturalmente.
    istintivamente il sedicenne si porto alle labbra il sacchetto di carta che Sullivan gli aveva ceduto da vera amica mentre erano per strada, il motivo principale del loro ritardo - dopo l'incontro con Spadino e la figafuga alla sola vista in lontananza del tryhard un bell'attacco di panico era d'obbligo. avevano fatto si e no dieci metri a passo svelto, poi ty aveva dimenticato come si respira: normale amministrazione. fece un paio di respiri profondi («prova con questo! nei film americani lo fanno sempre» «però non esagerare che poi ti respiri solo anidride carbonica e rischi di svenire» - dove si firma per questa grazia? ) tenendo il sacchetto attaccato alla bocca, mentre le amiche lo trascinavano verso l'inevitabile.
    «mA CIAO!!! VI TROVO BENISSIMO!!» Dio quanto odiava sentirsi cosí; e odiava se stesso, il sedicenne, per non essere più in grado di provare quel senso di leggerezza che con Behan aveva avvertito sin dal primo giorno, quando per poco non gli aveva spezzato una gamba. capitava di rado alle persone come il límore, sempre pronte a leggere tra le righe messaggi inesistenti, hints di scherno e disapprovazione inventati di sana pianta e alimentati dall'ansia costante, di poter svuotare il cervello da quei pensieri negativi ininterrotti anche solo per un fottuto istante - e quanto cazzo erano preziosi, quei momenti. vi si aggrappava come un koala al suo eucalipto, perché erano gli unici durante i quali respirare non provocava una fitta dolorosa al petto: la risata cristallina di livy, bri e hans che litigavano e poi facevano pace con una stretta di mano molto simile ad una mossa di wrestling, narah che passava trovarli con le brioches, mac che lo salutava sempre anche quando nel corridoio tra loro c'erano troppe persone e si vedevano appena; parlare con Behan, di tutto e di niente, incespicando con le parole senza sentirsi un perfetto cretino.
    cosa che ty sapeva di essere, perché non riusciva a comportarsi come un essere umano decente, perché se oltre alla solita leggerezza avvertiva anche un vuoto alla bocca dello stomaco allora smetteva improvvisamente di funzionare. non poteva far finta di niente, tutto come prima se ogni volta che lo guardava finiva per sentirsi come se gli avessero acceso un cristo di fuoco nel petto - e a farlo stare peggio, c'era che bruciava ma non faceva male.
    a farlo stare peggio c'era che stava meglio ed era semplicemente sbagliato sbagliato sbagliato sbagliato sbag-«anche voi quindi siete venuti a fare un salto, eh??» mmmhhh «Siete venuti anche voi al Fiendfyre!!11!» nel rendersi conto di essere rimasto cinque minuti a fissare il maggiore senza dire una parola, il sacchetto ancora premuto sulla bocca, ty sbattè le palpebre dipinte di nero quella trentina di volte necessarie per mettere a fuoco la realtà, con già troppa gente che pian piano si stava accalcando loro intorno. «ciao?» poteva solo ringraziare le luci soffuse e il trucco perfetto, il sedicenne, se il suo smarrimento non appariva all'esterno totale quanto lo era dentro; poi che la confusione di avvertisse a pelle, quello era normale.
    «ci ha insidiato mac» *invitato «quindi devo... cercare.. mac? » che poi era vero eh. lo avevano salutato qualcosa come quindici minuti prima, ma ty ci teneva a fargli sapere che ce l'avevano fatta, erano arrivati sani (quasi) e salvi (per ora.), pronti a saltare sul posto perché l'hale glie l'aveva chiesto e i veri amici per i loro amici saltano. solo che in quel momento trovare il corvonero appariva all'altair anche come una deplorevole via di fuga, un porto sicuro per ripararsi dalla tempesta che lo scuoteva dentro e, di quel passo, anche fuori. forse a willow un bel temporale al chiuso per fare atmosfera sarebbe piaciuto, ma certamente a Gideon un po' meno - fulmini trigger. un piano perfetto, quello di ty, rovinato prima ancora di essere messo in pratica, perché «meh (non tryhard)» quante persone c'erano con mac???????? ok, solo tre, ma erano già tre di troppo. «nope. ci ho ritrovato.. no, riposato.» [bri_che scuote_la_testa.gif] «ripensato» duolingo uccidimi.
    quindi doveva stare lì.
    a guardare Behan (che sudava) e sentirsi un idiota.
    a pensare ad un bacio che nemmeno ricordava cosi bene, e a sentirsi un idiota
    «wow che caldo, voi non avete caldo?? con questa tuta sembra di stare a rio de janeiro» era la sua occasione! senza saperlo, il tryhard aveva appena offerto a ty un argomento di conversazione neutro (come le previsioni del tempo per i vecchi) al quale anche lui poteva dare il suo contributo: a) indossava una tuta intera, sebbene non ingombrante come quella di beh, e capiva perfettamente cosa volesse dire raggiungere la temperatura limite di autocombustione, b) con un po' di fantasia poteva dare la colpa alle luci, alla gente, spostare l'attenzione su quanto le discoteche fossero evil (skus mac tvb tu sei bellissimo, ma era meglio se lavoravi in un museo.) e la musica sparata nelle casse non proprio il suo genere; si poteva andare avanti almeno venti minuti buoni così, senza intoppi, prima che fosse ora di andare a saltare in pista.
    tutto facile - bastava solo concentrarsi intensamente e non dire ad alta voce quello che in realtà stava pensando, non dire che se ha caldo forse era il caso di togliere la tuta. per favore, davvero ty, non dire a beh che si deve spogliare e andrà tutto bene, non dire «Wow Ty, sono così felice tu sia qui!!» «-spogliati» no. bri no non tradurre.
    DÍ QUALCOSA PRIMA CHE LO FACCIANO LORO!
    ochei.
    *inhale*
    *exhale* «per strada un tizio mi si è avvicinato per stendermi (*vendermi) la droga e ho provato a dargli i soldi ma ha pensato volessi mostrargli la mia bacchetta perché cercavo nei pantaloni e io non ho la bacchetta penso intendesse l'altra bacchetta non so bene alla fine non me l'ha venduta la droga» non si notava affatto, che non era fatto. «scusa se non ho più risposto al massaggio- al messaggio! » che c'entrava poco, ma già che c'era tanto valeva dirlo, soprattutto perché l'ultimo messaggio senza risposta inviato da Behan risaliva ad una settimana prima ("i was sleeping " "for two weeks? " - ho un pin per questo). già spossato dalla vita, e la serata era appena cominciata, ty guardò prima bri e poi livy alla ricerca di sostegno emotivo e psicologico, poi di nuovo Behan perché ogni aiuto era ben accetto, anche da parte sua nel dubbio; già che era vestito da scheletro magari poteva infilarsi in una delle tombe e dormire per sempre. «niente droga» ripeté, like a mantra, così che il concetto fosse ben chiaro a tutti e tre - o che magicamente nel continuare ad invocarla apparisse dal nulla tra le sue mani.
    forse aveva ragione la o'keeffee, lì c'era davvero da limonare e basta ma dov'erano gli acidi di fake (dov'era fake, punto.) quando servivano????


    stonange🐢 @stonangers
    @bananapower404
    devi usare le ruote
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    kermit
    thanks to © © ©


    arriva al Fiendfyre con livy e bri, parla con loro e poi con beh, sbarella, vede mac ma ha paura a salutarlo perché sta con altre persone, sbarella.
    già detto che sbarella?


    Edited by anxie/ty - 13/11/2020, 07:33
     
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    but that's the price you payin'
    if you want my magic
    who you gonna call? PERSES SINCLAIR EDWARD CULLEN
    «Vi prego torniamo a casa.» Si volse in direzione del McPherson, fulminandolo con lo sguardo. Gli voleva bene, ma: «No.» Secco e diretto, il Sinclair non è che disdegnasse poi tanto l’idea di andarsene, ma – a parte il fatto che aveva da dire qualcosina a Mehan – conosceva Gid troppo bene e sapeva che poi se ne sarebbe pentito. A quanto pareva aveva salutato un ragazzo con cui aveva parlato su twitter, rimanendo però ignorato (rude); ciò che per Perses poteva essere una fortuna, per Gideon poteva essere un motivo per scoraggiarsi. Era un’anima pura e awkward, il Corvonero, e meno male che c’era Sua Magnificenza a trattenerlo da fare cose stupide – tipo mollare su due piedi la festa. «le persone ti ignorano e tu ci rimani male?» Fissò Willow, stupito che gli avesse letto nel pensiero, e annuì una (1) volta con zero (0) espressione facciale, che era il suo modo per mostrarsi completamente d’accordo. In genere era lui che snobbava la gente, ma capitava che gli altri, irretiti dalla sua suprema bellezza, non potessero fare a meno di approcciarlo; che condanna, che tragedia. Ma andava sempre avanti, il Sinclair, che negli ultimi tempi stava scoprendo di avere in comune un sacco di – insopportazione – cose in comune con la Beckham.
    Li lasciò parlare di questioni di cuore, non volendo saperne assolutamente nulla finché ne avesse avuta la possibilità e cercando uno stand che avesse roba buona, b u o n a, di qualità!!1!
    Se c’era qualcosa che odiava più delle bevande e il cibo dei distributori, erano quelle fatte da nEgOzI e che facevano comunque pietà. Era come un critico gastronomico, anche se di gastronomia non se ne intendeva: bastavano le sue soavi papille gustative a compensare il resto. Proprio nel momento in cui si stava decidendo a prendere la cioccolata al BDE – extrafondente. –, incrociarono un gruppetto costituito dalla Bloodworth e le sue amiche + l’assistente del prof Quinn. Chissà se lo avrebbe salutato confondendolo per lui «Salve,» salutò educatamente, e si soffermò sulla figuretta vestita di rosso di Fitz, mosso da un’inspiegabile e improvvisa simpatia. «Ciao.» ??? Si sentiva davvero strano, negli ultimi giorni – sempre bellissimo e fantastico, ma ugualmente strano. Rimase a fare la bella – *perfetta, pardon – statuina fino a quando non arrivò il momento di congedarsi.
    Ma che era appena successo. Lasciò che fosse Willow a rispondere all’interrogativo di Gid. Chissà se si era rincretinito di colpo o gli sfuggiva qualcosa – quale figura di merda??? «perses, ricordami ancora perchè siamo suoi amici?» Silenzio stampa. Fissò la Beckham, probabilmente senza che lei lo notasse data la cecità – ahimè, pure lui rischiava di divenire cieco a guardare certi orrori in giro, anzi l’avrebbe voluto. «Non c’è risposta.» Come già detto, Gideon McPherson aveva rincoglionito lui e non solo: lo si amava punto e basta. Aveva persino iniziato ad apprezzare quando gli snocciolava nozioni random sugli insetti, e!!! Segretissimo!!! I suoi abbracci!!! (ricambiava poco e niente lo stesso, aveva una reputazione da mantenere) Sciock. Magari era una qualche forma di potere da special.
    Finalmente poté procurarsi la sua cioccolata extrafondente, ma sul voto ci avrebbe riflettuto. I problemi di quando si aveva un migliore amico socievole era evidente: si fermarono di nuovo, stavolta per una ragazza che aveva riconosciuto Gid, e dopo un regal saluto con la manina tornò a bersi la cioccolata. «Ma anche lui non scherza.» «Perses Sinclair non scherza mai.»

    IMG-20201112-124659

    Si fissò il polso con aria critica, tentando di decifrare quella pittura rupestre. Mmmh un homo erectus che scappa da un ufo? Aveva forse sulla pelle la prova che tutti aspettavano per credere agli alieni? (cosa? Cosa) La felicità – che era come vedere Persessinclairdellacasatadeiserpeverde sorridere – di Willow gli suggerì uno scenario molto macabro prima ancora che lui stesso ispezionasse il locale. Carino, doveva concederlo. Chissà se Gideon gli aveva chiesto cosa ne pensasse per un parere oggettivo o perché sapeva che avrebbe ottenuto una delle sue uscite. Gid avrebbe potuto tranquillamente interpretare il suo breve silenzio come “me lo stai domandando davvero?”. Oh be’. «Bellissimo.» Ispezionò un cadavere a terra, per poi scavalcarlo con nonchalance. «Peccato siano stati invitati i vivi. Willow non volevi usare l’accetta?»
    «Devo vomitare hahahahah.» Ma non aveva ancora bevuto? L’occhiata che il McPherson scambiò con la ragazza, Perses, non la comprese. “Fermami, nel senso…..” cosa? La consapevolezza che Gid lo stesse tenendo all’oscuro di un fatto che invece condivideva con la Beckham lo infastidì. Se non fosse nato impassibile, il suo volto si sarebbe rabbuiato di pari passo col suo umore. BEL BFF!!! Si ficcò le mani in tasca, mentre offeso accompagnava i due fino a raggiungere Joey e Mac. Com’era ovvio che fosse, non partecipò alla conversazione, limitandosi a studiare le ali di Gideon e successivamente lasciar scivolare lo sguardo sull’Hale quando seppe che era stato lui a farle. «Complimenti.» Nel caso non si fosse capito, NON ERA PIU’ DELL’UMORE. (ah, lo era mai stato?)
    Et voilà, nel bel mezzo delle frasi confuse del suo migliore amico – cos’era quel balbettio? era proprio strano, gli nascondeva qualcosa. –, ecco l’intuizione. Scrutò Gideon. Poi McKenzie. Poi il rossore di Gideon. Poi McKenzie. E cos’era quel balbettio immotivato?
    … Era una serata troppo leggera per indagare, ma la questione non finiva lì.
    Nel bel mezzo di quei pensieri torbidi, davanti a lui si materializzò colui che stava cercando. Quasi rischiò uno strappo da quanto velocemente girò il collo per puntare mEhAn tRyHaRd. Era giunto il momentoTM. Non gli lasciò nemmeno il tempo dei convenevoli, esordendo con un: «tryhard, dobbiamo parlare.» Adesso, la consapevolezza del suo nome sul kuore era tornata più prepotente che mai: era sicuro che lui c’entrasse qualcosa COME DIAVOLO POTEVA ESSERE DIVERSAMENTE???
    Tant’è che il Tryhard stesso lo trascinò via per primo. Uao, ma che irruenza. Gli mollò uno schiaffo sulla mano che gli teneva il braccio, e abbozzò un saluto verso Behan quando lo incrociarono lungo il cammino: ebbe però uno spasmo nell’anima, udendo la parola bagno. Meo deo, aveva la minima idea di quanti germi ci fossero nei bagni pubblici, il Tryhard???? «Aspetta. Io lì non ci vengo.» Niente, forse non era stato sentito, forse era stato ignorato, fatto sta che con la sofferenza nel petto per starsi avventurando in un luogo di perdizione, si ritrovò in bagno. Diffidente, studiò velocemente i lavandini, lo specchio e per terra: non c’era uno sporco troppo evidente, poteva resistere qualche minuto.
    «ok, prima io.» … Cosa. Fu così che la tuta del Tryhard, una volta abbassata – Salazar, ma non aveva caldo con quella? –, gli rivelò qualcosa che non avrebbe mai creduto di vedere nella sua vita. «Però Tryhard, ti credevo mingherlino e invece!» contenta Rob HA APPREZZATO!! Spoiler: non era il tatuaggio.
    Ma c’era anche il tatuaggio. Neutro, confuso e irritato, lo ascoltò parlare: il prof Campbell gli aveva… tatuato il suo nome, ma cosa gli era saltato in testa??? COME GLI ERA VENUTO IN MENTE???? «Ah Respirò profondamente, per evitare di contattare il suo magiavvocato ed esporre denunzia e querela. Okay. Il tatuaggio in questione non era solo il suo, ma era un… tatuaggio di c o p p i a. Dove qualcuno avrebbe detto “non so se ridere o piangere”, lui disse: «Non so se rimanere impassibile o rimanere impassibile.» Che lotta interiore intensa, quella del Sinclair.
    Be’. Dovevano andare fino in fondo in quel mistero. Si tolse la camicia, passando poi alla maglietta rivelando la pelle diafana, ignorando bellamente Mehan che ovviamente era stato ammaliato dai suoi pettorali e aveva pensato MALE MALISSIMO. «In un bagno poi. Ma secondo te.» Inarcò le sopracciglia in sua direzione, l’indice a indicarsi il punto dove il tatuaggio spiccava sul pallore vampiresco. «vabbe, volo Fece una lieve smorfia infastidita. «Sì, dalla finestra,» rispose piccato. Era una cosa seria, senza offesa per il Tryhard ma non voleva il suo nome sul corpo per il resto dei propri giorni – che a quel punto sperava fossero davvero pochi. E secondo lui poteva trovarsi con lui e Phobos in ufficio?? Era una cosa così stupida che neanche la contemplava; ma a quel punto, l’incomprensibilità si infittiva. Non è che il prof aveva usato un incantesimo per quel tatuaggio?? Ma poi DA QUANDO SAPEVA FARE TATUAGGI. Si passò le dita sulle palpebre, unico segno dell’esaurimento imperante. La situazione non poteva peggiorare.
    «posso farti una domanda personale?» «N-» Non è che mal sopportava le persone espansive come Mehan, ma mal sopportava le persone espansive come Mehan. Sempre così tante domande. Se non altro, però, era una domanda intelligente: il Tryhard aveva chiaro di chi fosse il primato dei capelli più belli e voleva conoscere i suoi sekreti. Già si sentiva un po’ meglio. Ancora a torso nudo, come se niente fosse (ma Meh non ha ancora le retine bruciate?), alzò un indice come Dottor Strange in Avengers Endgame. «Uno e uno soltanto.» Non sapeva se Meh fosse degno di quella rivelazione, ma decise di proporre un baratto #wat. «Ti cedo un flacone di balsamo se tu trovi il modo di togliere questi Ma a proposito. «Fai palestra? Sono fortemente sorpreso.»
    Da Halloween a salotto del tè è un attimo.

    what about no.
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    edward
    thanks to © © ©

    - incrocia il gruppetto delle Heathers e Nate ma non dice granché ihih
    - salutino striminzito a Cora
    - al fiend segue Gid e Will fino a Mac e Joey
    - va in bagno con Meh e si rivelano sekreti
     
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    Narah J. Bloodworth
    TELEPATH - 18 Y.O. - CUPCAKE - AWKWARD
    do you ever feel stuck?
    stuck in the middle of your life?
    wondering will it be alright?
    isn't the moon so very bright tonight?
    who you gonna call? HEATHER MCNAMARA
    La differenza rispetto all’ultima festa di Halloween cui aveva partecipato era enorme: all’epoca era rimasta appiccicata a Jane più tempo possibile, osando pronunciare sì e no qualche parola balbettante e stordita dagli studenti che affollavano la sala comune tassorosso. A distanza di due anni Narah era davvero *lacrimuccia* cresciuta. Non solo non era lì lì per rendersi invisibile e sparire, non solo non si stava sentendo sull’orlo di una crisi di nervi – e di gente ce n’era parecchia, quel giorno! –, ma si stava sentendo addirittura a suo agio!!!! Certo, che fosse affiancata dalle sue migliori amiche la aiutava un sacco, ma erano cambiate tante di quelle cose in due anni!! Non del tutto in maniera consapevole, quella sera la Bloodworth se ne stava rendendo conto e si sentiva davvero contenta.
    Aveva salutato con un sorriso sia Laurel, con cui Jane aveva parlato un po’ – «Sei una mummia? Che carina!!» – che a Dani, colui che la Darko aveva additato come traditore della patria per una dinamica di Twitter che le risultava ancora un po’ oscura. «Tu chi devi incontrare?» chiese alla medium, sistemandole una ciocca di capelli biondi che le aveva acconciato con tanta cura. Era sicura che ci tenesse ad avere un costume perfetto dalla testa ai piedi! Chissà se i contatti twitteriani di Fitz corrispondevano almeno in parte ai suoi?? Sarebbe stato fantastico, era proprio curiosa. Fu così che al gruppetto si aggiunse anche San Daniele (cit); nonostante Nah non ci avesse mai parlato le andava a genio! Insomma, ce ne voleva per andare d’accordo con Jane Darko, che tra l’altro aveva un modo bizzarro di dimostrare la sua amicizia – i maltrattamenti in primis, ma tanto col tempo anche la Darko aveva dovuto arrendersi alle sue attenzioni più coccolose.
    Quando vide Nathan le venne spontaneo avvicinarsi, una punta di timidezza mentre lo salutava, ancora una volta inevitabilmente awkward. Sì che era migliorata, ma mica così tanto!!! Per fortuna Narah lo incrociava al castello quasi ogni giorno, aveva raggiunto un livello di confidenza tale da non morire dall’ansia all’idea di approcciarlo per prima! Allo stesso tempo, però, sperò di non averlo disturbato – magari stava aspettando dei conoscenti! Tuttavia, il sorriso di Nate la rassicurò un po’, incoraggiandola a… fare domande stupide, nella pratica. Ed effettivamente le era sembrato strano che Jane non avesse detto nulla, qualcosa del tipo «da solo? Non ce li hai degli amici?» Ah ekko. Rivolse un paio di occhi sgranati a Jane; non che non ci fosse abituata, lei, solo che sapeva quanto la sua amica potesse essere un… primo impatto forte, diciamo. E infatti, tornando a rivolgere l’attenzione a Nathan, nei suoi occhi lesse una confusione palese cui rispose con un piccolo sorriso e un’alzatina di spalle. Jane aveva un buon kuore, non c’era nulla di cui preoccuparsi!!!
    Non quanto una Willow Beckham munita di accetta che si avvicinava. Ke succede. «Buonasera.» Un altro sorriso sulle labbra, a quella voce che non avrebbe potuto non riconoscere tra mille. Narah aveva sempre sorriso tanto, e che negli ultimi tempi avesse ripreso a farlo forse più di prima era decisamente un buon segno. Pigolò un «ciao» a Willow e Perses, prima di venire avvolta dall’abbraccio di Gideon che le riscaldò il cuore – per lei non era scontato che fosse ancora così affettuoso nei suoi confronti. «Ciao,» ripeté, e alzò le sopracciglia notando le sue iridi rosso sangue, passando poi a scrutare le ali con ammirazione. «Un angelo caduto??» Si lasciò baciare la guancia, lasciando cadere il braccio con cui l’aveva stretto come meglio era riuscita dato quanto fosse minuta rispetto a lui. Tentò di ignorare quel sussulto emozionato al petto per il bene di entrambi: voleva essere la migliore amica possibile per Gid, e al di là di questo era felice si stesse comportando con naturalezza, con lei, tantissimo. Non voleva rovinare l’equilibrio che sembravano aver raggiunto dopo mesi. Non le sfuggì la piccola(??) tensione tra il McPherson e Jane, ma la telepata non era la tipa che si impicciava e non commentò.
    «Venite al fiend, sì? Ci becchiamo lì!» …. Mio dio. Il fiend??? HEAVY BREATHING. E voi direte, fino a poco fa lavorava al Lilum, in confronto quello non era niente!!1! Okay, ragionissima, ma non è che l’ambiente la appassionasse granché.
    Volevano avventurarsi al Fiend?? Rivolgendo un’occhiata a Gideon, e vedendo che pareva tenerci, comprese che… sì, si sarebbero beccati lì. Meno male che era lei quella della tecnica occhioni, eh. Sospirò e annuì in sua direzione prima di osservarlo allontanarsi, preparandosi psicologicamente. La voce perplessa di Jane la raggiunse. «ci becchiamo lì?» eh. Si girò verso Fitz. C’erano sempre i lati positivi! Tornò a guardare Nathan. «Dei programmi??» Rifletté. Meh (non tryhard), a Fitz bastava andare in giro e godersi l’atmosfera, Jane ne approfittava per proseguire coi suoi studi antropologici e magari dare del San Daniele alle persone: l’unico programma che avevano era stare insieme!!! o forse quello era solo il programma di Nah? #dettagli
    E okay, lei e Nathan non si conoscevano da tantissimo tempo, ma Narah aveva passato tutta la vita ad ascoltare e osservare le persone, piuttosto che essere il centro della conversazione. Capire gli altri, forse per empatia intrinseca o forse per qualche effetto collaterale della sua telepatia(??), era ciò che le riusciva meglio: le era chiaro che Nate fosse nervoso. «Volevo dire...» Poverino, sapeva quanto fosse difficile quando non ci si sentiva realmente a proprio agio. «Sì…?» Lo ascoltò con un sorriso incoraggiante, pensando fosse tenero. La sua gentilezza era quello che l’aveva aiutata ad avvicinarsi e diventare amici; quantomeno, Narah era affezionata a Nathan e lo considerava un amico, ma non si sarebbe offesa se l’altro l’avesse pensata diversamente.
    Domandona: «Cosa sono i Kurtoskalacs?» Accento pessimo ma ci era andata vicina. Che le avesse chiesto di fare un giro per le bancarelle, per Narah, era la prova schiacciante che il giovane fosse a disagio per la presenza di Jane e Fitz!! In genere con lei era espansivo, non aveva problemi a raccontarle della sua vita o dei posti che aveva visto. Era davvero per quello?? Non aveva motivo, le altre due Heathers erano un amore – ognuna in un personalissimo modo. Voleva fare qualcosa per tranquillizzarlo!
    Riassunto: oltre al nervosismo di Nate, la special non aveva capito NIENTE. Non le sarebbe mai venuto in mente che quella fosse una proposta per passare del tempo da soli, neanche lontanamente!! Bensì, la credeva una manifestazione di timidezza in cui sperava di essere d’aiuto. «Io- sembra un programma bellissimo, ma magari potresti…» «posso unirmi a voi!» Si illuminò. «Esatto!! Ti va??» !!! ALLORA AVEVA CAPITO BENE #no. Narah voleva passare la serata con Jane e Fitz, visto che non sempre poteva, e se Nathan pensava di non essere il benvenuto lo avrebbe fatto ricredere!! Poteva già sentire i commenti acidi di Jane al proprio fianco, ma si sarebbe stupita del contrario. «Le targhette?? È una specie di riunione di alcuni utenti di twitter! Non ne sai niente?»

    IMG-20201114-135654

    Si sentiva un po’ stupida, non c’è che dire. «Voi cosa avete??» Bene, controlliamo la lista: autocontrollo?? C’era. Agitazione condita da un velo di claustrofobia?? C’era. Pensieri positivi? N- CERTO CHE C’ERANO!!! Voleva incontrare delle persone, magari lì le avrebbe trovate!!
    Che ansia.
    Prese un bel respiro, facendo scivolare lo sguardo dallo Shine a Fitz e Jane, pregandoli silenziosamente che UNO DEI TRE, CHIUNQUE!!!, le facesse strada. Lei, in caso contrario, di sicuro non avrebbe avuto l’ardire di muoversi. «… Okay.» Cosa? Niente. «Vedete Gid?» Da dov’erano lei vedeva solo le decorazioni – molto belle tra l’altro, complimenti!!1!
    WHATATRAGEDY @WHATATRAGEDYX3
    @canwespeakinflowers
    there's so much i wanna say but nah
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    parla con fitz, jane, nate, gideon, e poi arriva al fiend e non ho scritto altro perché sono fusa ihih.
     
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    Johannes Belby
    16 - special - pyrokinesis
    And I can't sleep, my heart accelerates
    A thousand words are screaming
    I can't communicate
    Breathe, or you're going to fade
    who you gonna call? nessuna maschera
    Stato ipnopompico, quel momento che segna la soglia, non così definita, tra sonno e veglia. Il momento in cui si esce dal sogno per tornare alla realtà; un momento di confusione, tempi di reazioni rallentati, allucinazioni.
    Hans aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che gli venne in mente fu quel termine che, contrariamente a tante altre cose, non aveva mai dimenticato; erano sempre le cose più assurde, quelle più particolari, a rimanergli impresse. Ma il tempo di mettere a fuoco la stanza e il momento era già passato; l'unica cosa che rimaneva del sogno appena fatto era l'immagine vivida di una stanza buia e di alcune figure disposte in cerchio, dai contorni fin troppo chiari per l'ambiente in cui si trovavano, eppure confusi al punto che Hans non avrebbe mai potuto dire chi fossero. Li vedeva ancora, chini su qualcosa che sfuggiva al suo sguardo, mentre si sentiva allontanare di peso. Erano gli attimi peggiori, quelli, quando il sogno continuava a rimanergli appiccicato sulla pelle ma troppo confuso perché lui potesse ricordarlo davvero; e più si sforzava, meno stralci di esso riusciva a recuperare, così, in breve tempo, non rimaneva che una sensazione vaga di star dimenticando qualcosa di importante, ma al contempo non importante abbastanza da essere ricordata.
    Non era la prima volta che gli capitava di fare lo stesso sogno, negli ultimi giorni, ma lo scenario cambiava sempre; ciò che non cambiava era la fine, la fine. Del sogno, certo, ma anche la sua. Non aveva mai avuto grandi aspettative, Hans Belby, e sapeva che ogni istante su quella terra fosse un istante rubato sin dal giorno dell'incendio, e più di una volta aveva sognato di chiudere gli occhi e non riaprirli più. Ma alla fine, lo faceva sempre. In un modo o nell'altro, Hans andava avanti. Forse non nella maniera più giusta, sicuramente non nella maniera più salutare, ma era arrivato a vedere quasi l'alba dei diciassette anni: era o non era un traguardo?
    Ladro, impostore, gli gridava una voce, perché in quei giorni si sentiva molto meno vivo del solito. Qualcosa che persino i suoi amici dovevano aver notato perché Ty aveva allungato una mano verso di lui per stringersi alla sua felpa più volte in quell'ultima settimana di quanto non avesse fatto in tutti i mesi trascorsi dalla gita a Nydiaville; Bri, essendo una Bri, aveva decisamente notato qualcosa al punto da portarlo, con l'inganno, persino a trovare Nah in infermeria. Avrebbe voluto essere un po' meno assente, Hans, per poter chiedere ai suoi amici cosa non andasse, perché lui non lo capiva. Ma non lo era, così si limitava a rivolgere loro sempre la solita espressione che non diceva nulla – e al contempo diceva tutto – e a fingere che andasse tutto bene; gli incubi di certo non erano una novità, e lui era un pro nel gestirli. Per un attimo, però, per un brevissimo attimo, fu sollevato dal notare che fosse completamente solo all'interno del salotto di Different Lodge: tutti gli altri inquilini erano... altrove, non gli fregava davvero un tubo di dove fossero, purché non si trovassero . Era solo, e solo andava benissimo in quel momento. «Credi che a Bri dispiacerebbe se...» Per la serie: cose strane ma perfettamente normali, Pentacolo lo guardava rigirandosi una merendina tra le mani. Si, mani non zampe. Hans non si soffermò troppo né su quel particolare, né sul destino che sarebbe spettato alla non-capra se la meteorologa avesse scoperto chi rubava dAvVeRo dalle sue scorte (capito, Bri? Hans non centra nulla.) ma si limitò ad alzarsi, con grande fatica, dal divano e raggiungere il suo letto, attraversando l'intero alloggio riservato agli special. La tentazione di buttarsi sul materasso era enorme, alimentata dal terribile mal di testa che da giorni non lo faceva quasi respirare; alle volte gli sembrava come se qualcuno stesse facendo risuonare una grancassa nella sua calotta cranica (spoiler: la grancassa era la sua calotta cranica) e solo una massiccia quantità di antidolorifici e altre pasticche riuscivano a mitigare il dolore. Fu proprio alla ricerca di una di quelle che si avventurò, infilando una mano nello squarcio nel materasso, unico posto dove sperava che Bri non fosse arrivata, ma non trovò ciò che sperava. «Hai ancora una di quelle canne regalate dal tipo» ah sì, lo special che aveva beccato a lezione e che gli aveva regalato “una novità” per promuovere la sua nuova attività. Non ringraziò Pentacolo e il suo commento non richiesto, ma si mise a cercare la merce, quel mix di valeriana e gelsomino che, stando allo special, lo avrebbero calmato al punto da fargli vedere il Nirvana. Non era poi così certo sull'ultima parte, ma in tutta onestà? Hans l'avrebbe fumata pure se fosse stata erba del campo di Quidditch, arrivato a quel punto. Alzò la canna ritrovata in direzione di Pentacolo, domandandosi quale fosse la cosa giusta da fare: ignorare la non-capra? Offrirgli un tiro? Smettere di parlarci perché era una cosa da pazzi? Chi lo sa, di certo non Hans che si limitò a fare spallucce e a lasciare Different Lodge: alla non-capra decidere se seguirlo o meno.

    «Potevi andare con loro» Ah, quindi l'aveva seguito, grandioso. «Sono tutti alla festa... beh, almeno credo, non posso saperlo per certo, sono qui con te io... però immagino siano tutti lì!» Come si spegneva? Che fatica avere un animale domestico. «Finisci allo spiedo.» Twat gli avrebbe dato una mano; infondo ne aveva ancora una buona, no? Il pirocineta sbuffò via una risata natale, per niente divertita, nell'immaginarsi un Twat senza un braccio. Perché mai avrebbe dovuto immaginarsi un Twat senza braccio...? Guardò preoccupato prima la canna, poi Pentacolo, poi di nuovo la roba che stringeva tra le dita. «Troppo tardi.» Per smettere? Per iniziare a vivere in maniera sana? «Non è troppo tardi per raggiungere gli altri!» Ah, per raggiungere gli altri. «Dai! Andiamo! Voglio vedere il costume di Narah! E tirare le trecce di Bri! E spingere involontariamente Ty contro Behan!» Maledetta non-capra. «Voce. Interiore.» Lo ammonì, mentre aspirava profondamente. «Ma è una voce interna. Solo non la mia.» Una non-capra logorroica e criptica, stupendo. «Ti metto sullo spiedo» Ancora una volta, affinché anche quelli sul fondo sentissero. «Vacci da solo alla festa.» E non che si fosse aspettato davvero qualcosa, il Belby, nel pronunciare quella frase piena di stizza, ma di certo non aveva immaginato che Pentacolo lo prendesse sul serio e scappasse dal cortile, diretto verso i cancelli del castello e poi, da lì, alla volta di Hogsmeade.
    Non seguirlo”, si disse, “è una stupida capra e si merita di finire nei guai”. Onesto, no? «fuck, se la capra fa una brutta fine poi chi se li sente» già le sentiva le accuse dei bimbi sperduti: “l'hai arrostita, non è vero”? MAGARI!!!! avrebbe voluto urlare lui. Ma no, manco quella soddisfazione.

    E questa è la (non proprio) breve storia (abbastanza) triste di come Hans si era trovato, la notte di Halloween, a vagare per High Street senza una meta alla ricerca di una non-capra che, a quel punto, poteva avere qualsiasi dannatissima forma. Mani nella maxi tasca della felpa, calciò con forza un sassolino lontano dal suo cammino. Dove diavolo era finita? Doveva lasciarla al suo fottuto destino, no? E poi cos'erano quelle minchiate di poco prima? A quale voce interiore si riferiva? Non potevano lasciarla sull'altare a Nydiaville? Maledetta capra. «Hai visto una capra? O qualsiasi altro animale.» Si era forse preoccupato di aver interrotto una conversazione tra il capitano Tassorosso e... un tizio random? Certo che no. Aveva posto quella domanda a bruciapelo, senza un “ciao” o un “buonasera” o un “come va”: non gli fregava dei convenevoli, voleva solo prendere l'animale e trascinarlo a casa. «Attenta a quel chiodo.» Così, dal nulla, indicò un chiodo puntellato nella colonna di legno che sorreggeva lo stand, apparentemente innocuo ma sia mai che si rivela essere un altro chiodo-vampiro, eh Joni? «Vabbè, quindi hai visto la capra?» Attese una risposta? No? Forse? Chi lo sa. Secondo me, così come era arrivato, Hans se ne andò. E' stato breve ma intenso.
    «Arrosticino, dove sei?»
    Non una brillante idea quella di trascinarsi per tutta Hogsmeade alla ricerca di una fucking bambino non-capra, non dopo essersi fumato un'intera canna alla valeriana, ma Hans non era famoso per le sue scelte furbe, no? Il punto è che stava maledicendo ogni scelta che lo aveva portato fin lì, High Street nello specifico ma /lì/ in generale. Erano troppe per tenere davvero il conto. Fu da qualche parte tra il motivo venti e il venticinque che il Belby lo vide: una gatto che faceva la fila fuori dal Fiendfyre. Come faceva ad essere sicuro che fosse la sua non-capra? Semplice: «ti metto sullo spiedo!!!!!» «MEWWWOOOWWW» Era l'animale bastardo. «Stupida ca... rana. Stupida rana.» Strinse la presa sul corpicino viscido di Pentacolo che, manco a dirlo, aveva cambiato svariate forme pur di sfuggire al pirocineta, che se lo ficcò comunque nella felpa. «Voglio-» «darti una mossa? Magari, grazie.» Il tono sarcastico della persona dietro di lui gli scivolò completamente di dosso, ma alla spinta che lo fece avanzare non poté resistere: era veramente troppo fatto per funzionare, e sentiva gli arti pesanti, incapaci di fare qualsiasi altra cosa se non seguire la fila fino a ritrovarsi faccia a faccia con un buttafuori alto e largo tre volte lo special. «Cosa nascondi nella felpa?» «Una capra mutaforma.» L'occhiataccia che ricevette dall'uomo lo confuse: ci credeva? Non ci credeva? Boh, com'era difficile capire la gente. «Non mi pagano abbastanza.» E, così dicendo, gli afferrò un polso e gli stampò un «Batman su una moto troppo piccola, carino. PROSSIMO!!» L'urlo dell'uomo arrivò amplificato alle orecchie di Hans, che già vedeva e sentiva tutto in maniera molto... come dire, particolare. Ci mise un secondo di troppo a capire cosa fosse appena successo, e Pentacolo approfittò del momento per fare un salto e sgusciare via dalla sua felpa, all'interno del locale, dove Hans lo seguì più per un riflesso istintivo che per voglia.
    Le luci, la musica, la gente lo colpirono più violentemente del previsto, e lo costrinsero ad arrestarsi a pochi metri dall'entrata; le persone in maschera che si muovevano tutto intorno a lui lo sballottarono da una parte e dall'altra fino a che, frastornato, non finì col posarsi violentemente contro una lapide. «Cos-» C'erano lapidi e ragnatele e cadaveri e maschere e gente e musica ovunque e non c'era Pentacolo dov'era Pentacolo «Pentacolo» Ma chi l'avrebbe sentito oltre il chiasso della festa, per Merlino perché faceva così caldo lì dentro, doveva uscire ma non riusciva a staccarsi dalla lapide che, a conti fatti, era il suo unico supporto in quel momento, doveva trovare la capra – no, la rana... no, il «passerotto» che si stava posando in quel momento sulla spalla di una figura di spalle, ma a giudicare dalle trecce e dalle persone che aveva intorno, doveva essere Bri. O non era Bri e quella non ero nemmeno Pentacolo. Era impossibile dirlo con la stanza che girava e perdeva nitidezza un attimo sì e quello dopo pure. «Sempre il solito guastafeste.» E non furono le parole a renderlo improvvisamente lucido, ma la voce che avrebbe riconosciuto ovunque, tra mille; una voce che Hans non avrebbe mai pensato di sentire di nuovo; una voce che si ritrovò a seguire, istintivamente pur sapendo che non fosse veramente lì, voltandosi troppo di fretta, cercando un appiglio diverso dalla (si spera) finta lapide per evitare di crollare a terra, la stanza sempre il solito blur di immagini, colori e suoni. Un appiglio che non trovò e, complice un po' tutto, registrò con un istante di ritardo le gambe cedere e potè solamente allargare il braccio in un gesto istintivo, arpionando la prima cosa trovata – era... pelosa? Pentacolo? - e cadendogli addosso. O cadendo a terra e portandoselo appreso? O non cadendo proprio? Chi lo sa, era difficile da dire quando non riusciva ancora capire se fosse la stanza a girare, o lui.
    E pensare che Hans voleva solo dormire.
    You're jokin', you're jokin', I can't believe my ears
    I'm drownin' in my tears, it's funny, I'm laughing
    You really are too much! And now, with your permission
    I'm going to do my stuff.
    #TEAM
    what
    thanks to © © ©




    quando apri word per scrivere un fattone ma poi l'intera settimana comes crashing down on you e ti ritrovi a scrivere un altro fattone, unexpected
    vorrei sottolineare che non fa assolutamente nulla se non:
    - parlare con pentacolo che vede in forma umana (dai, dopo draghi e madonne non è nemmeno così strano), farsi pare, prendere una cioccolata da joni, far entrare una capra nel fiend di nascosto (eh), andare a sbattere contro qualcuno (la sorte ha scelto posh), vedere da lontano bri e ty, altri svarioni, il tutto non necessariamente in questo ordine

    me: no ma hans ad una festa ?? vi pare ?? quando mai
    also me: I regret everything

    note to self: non scrivere mai hans ascoltando la playlist di hans.

    ps: è del tutto random? non volevo dovevo davvero postare qui, ho iniziato a scrivere per caso e non doveva essere affatto così il post, ma poi ero a metà e... mi avete detto di non cancellarli più, no? lol peggio per voi :vcool:
     
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    You either die,
    break up
    or get married
    who you gonna call? heather chandler
    «cosa ne pensi di Nathan?» Diede un morso alla mela caramellata, lanciando un'altra - l'ennesima - occhiata al ragazzo sopracitato, che chiacchierava (*mangiava con occhi) Narah. Non si curò di abbassare il tono di voce quando aggiunse, sempre rivolta a Jane «Lo trovo così... normale» e se entrambe le ragazze sapevano quanto, per la medium, quello fosse un insulto, anche a loro sarebbe potuto sembrare strano, da parte della bionda, tanto astio nel dirlo. "Forse ha usato quel tono per aggiungerci un po' di drama", avrebbero potuto pensare "non è così assurdo Fitz pensi una cosa e ne dica un'altra solo per cercare di apparire interessante".
    Ma no, era stranamente sincera nel guardare con leggera stizza il giovane mago. Che aveva fatto Nathan di tanto brutto da meritarsi tale sguardo inquisitore? Esisteva, ed esisteva nella maniera più silenziosa e comune possibile - la versione umana di una frase ottimista di pinterest. L'incarnazione del consiglio "sii te stesso!!" (un consiglio stupido, a detta di Fitz; perchè qualcuno avrebbe voluto essere un Nathan, quando avrebbe potuto essere, boh, un astronauta filippino rimasto bloccato 17 anni su marte in una spedizione segreta e solo adesso tornato a Londra e incapace di avere ancora relazioni umane perchè gli mancava il pezzo di roccia lunare che aveva chiamato Fred con cui aveva una storia omoerotica?).
    Un po' timido, disagiato, ma non abbastanza da essere un ostacolo al farsi amicizie; nerd, ma non da essere preso in giro a vita per questo. Buono- no, buonista.
    Mago.
    Fitz lanciò uno sguardo da lui a Nah, di nuovo a lui. Assottigliò lo sguardo.
    Era gelosa? Era gelosa. Era spaventata? Era spaventata. Qualche giorno prima aveva fatto un sogno a s s u r d o, e oltre a essersi scoperta super fan di Perses e CJ per qualche motivo, si era anche resa conto di quanto facesse affidamento sui propri poteri. Si era svegliata dopo un incubo in cui si era ritrovata da sola - niente fantasmi, niente inferi - con l'unica compagnia di due ragazzi che non avevano bisogno di lei. Era morta, nel sogno- e Nah e Jane non c'erano. Forse era una specie di monito del suo subconscio. Forse un presagio del futuro. A Fitz non piaceva l'idea di stare - tornare - sola, e vedere Nathan con Nah non le piaceva. Aveva paura che Narah si sarebbe ricordata cosa volesse dire avere una vita normale, essere in una relazione normale-... aveva paura che avrebbe lasciato lei e Jane alle spalle. Era stata una strega, in fondo. Era stata normale. E ora che viveva una vita da adulta, magari voleva cercare di tornarci. Con Nathan.
    «Ehi, Natalino?» coooosa non chiama così? Assurdo! E sì era l'assistente del professor quinn e del drama club ma non erano a Hogwarts, e poteva bullizzarlo senza temere ripercussioni. Se ce ne fossero state, era solo la dimostrazione che non meritava Nah. «Cosa faresti se ti strappassero dalla tua famiglia per obbligarti a vivere in un altro mondo? Saresti amico con una persona simile?» sorrise.
    Don't get her wrong, non odiava tutti i maghi (al massimo, le stavano poco simpatici di base, ecco, ma potevano guadagnare punti col tempo!)... ma quelli così felici della vita e ottimisti? Un po' di più. Non puoi fingerti un buon essere umano, quando una delle persone che ti cammina a fianco è uno special muggle a cui non hai mai davvero parlato prima di prenderti una cotta per la sua bff. Aveva mai parlato con il preside o qualche ministeriale del fatto che venisse pagato meno di Nah pur facendo un lavoro molto meno utile o faticoso?
    ON A HAPPIER NOTE!!! - ergo, Fitz non aveva voglia di passare una cattiva serata solo perchè gelosa di un maschio bianco etero - (e poi fitz viveva un quarto di miglia alla volta LA VITA ERA TROPPO BREVE PER RESTARE OFFESA BASTA LE ERA GIA' PASSATA PER IL MOMENTO - ma era comunque gelosa.)
    «UH MA È ZOMBIE!PERSES?» il tatuaggio di nah? SI ERA LUI!!11 «io invece ho- V A B B E!!!!» Mostrò orgogliosa il suo timbro «shakespeare con la gonna?? MA E' PERFETTO»
    Indicò poi verso la folla «là ci sono Mac e il Cap» individuati grazie al diamantino. «Forse Gid e compagnia sono lì vicino»
    Quando è passato posh ad abbracciarla? Nel dubbio si era triggerata a vedere il vestito (ANCHE LEI AVEVA RICICLATO L'OUTFIT CHE AVREBBE USATO PER CAPPUCCETTO ROSSO!!), e anche se una parte di lei avrebbe voluto fingersi super incazzata con lui per la famosa rottura, si era presa l'abbraccio un po' sorpresa. Ah, che bella la gente ubriaca: così unexpected e bellissima!
    Forse Nathan doveva solo ubriacarsi per (svelare di essere un serial killer e diventare interessante) piacerle di più?
    «Vi spiace se vado un attimo a fare una cosa per il radutwitter?» Tanto l'avrebbe fatto comunque.
    Anche se non si erano dette gli account, Fitz aveva quella sera parlato un sacco dell'esperienza anonima su twitter delle ultime settimane alle due amiche («Com'è possibile che abbiamo tutti lo stesso numero di follower?» lei ne meritava di più «Puzza di complotto, come se facessimo parte di un gioco più grande di noi» e ridacchiò «Joking!! sguardo verso la telecamera <i>«...unless?»)
    Separandosi dalle due, sgusciò fra le persone, camminando fino alla postazione del DJ. Poteva fare richieste? Oh beh, era pur sempre una medium col potere della manipolazione. Se il DJ non avesse accettato, dopo un sorriso e una mano sulla sua spalla, Fitz lo avrebbe gentilmente convinto a farsi dare il microfono e abbassare la musica.
    «TEAM GATTI, SIETE PRONTI?» e dopo aver detto ciò, sarebbe partita la canzone. Dai, tre minuti, CHE SARANNO MAI!!! MICA E' UN ATTENTATO!!!

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    «DE-SPA-MICIO!» PUT YOUR HAND IN THE HAIR TEAM GATTI!!! (o chiunque voglia)
    despaMicio @despamicio
    b@man
    Dance first. Think later. It's the natural order
    #TEAM
    gatti
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    - fa la edgy con nathan, lo guarda male tutto il tempo alle bancarelle (sì a quanto pare i miei pg a questa festa sono tutti mainagioia e arrabbiati col mondo e con se stessi. Assolutamente non rispecchiamo il mio umore che dite)
    - arriva alla discoteca con nah, jane e nathan con cui parla commentando i tatuaggi
    - va alla postazione DJ e fa mettere in modo molesto despacito per cantare e ballare col microfono del DJ. Poteva? Beh ormai l'ha fatto

    fra una storia e l'altra ho iniziato a scrivere fitz almeno tre volte dovendo ogni volta riniziare quindi è super caotico - più del solito. Scusate?? non so che altro dire mi spiace
     
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    DI ALMENO QUATTRO RIGHE
    EDDAI
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    «Però Tryhard, ti credevo mingherlino e invece!» vedi che faceva bene a spogliarsi di tanto in tanto!!!! e hunter sempre a dirgli di coprirsi, che non è il caso mehan ci sono 15 gradi qui dentro e ti prendi un raffreddore! non era colpa sua se A) aveva sempre caldo e a toccarlo pareva una stufa e B) ci teneva a mostrare al mondo le sue grazie. che detto così suona male ma il senso è davvero quello.
    si impegnava molto, il tryhard, per compensare quel poco che madre natura gli aveva donato in altezza con una massa muscolare adeguata, che gli permettesse di volteggiare e dondolare e whatever the fuck facesse in palestra (chi non l'ha mai visto camminare sulle mani a testa in giù per i corridoi mente) - voleva solo che qualcuno lo notasse. capite che poi se i complimenti (era un complimento quello??) arrivavano dall'inespressivo perses sinclair allora la soddisfazione era doppia. «aaww, grazie, è tutta salute» ??? come a voler sottolineare il concetto l'assistente si batté entrambe le mani sui pettorali in bella vista, chiedendosi con una punta di ansia da prestazione se fosse il caso di sfilare completamente la tuta per mostrare a perses anche i bicipiti. un passo alla volta mehan, un passo alla volta. prima il vero motivo della loro scappatella in bagno: il tatuaggio!
    «Non so se rimanere impassibile o rimanere impassibile.» quella sua mancanza di reazioni lo uccideva. dov'erano gli occhi sgranati, le mani a premere sulla bocca, le palpitazioni? ovvero tutte quelle cose che erano capitare al diciottenne quando si era svegliato e guardandosi allo specchio aveva fatto la scoperta; era certo che se fosse successo, che ne so, a mac, l'amico gli avrebbe dato qualche soddisfazione in più. cioè, anche un pianto a dirotto andava benissimo. «io direi impassibile, ma è solo la mia opinione» ahaha, divertentissimo, solo che perses non stava ridendo - si stava spogliando: robe che non succedevano nemmeno nello studio della D'Urso, con quella tensione elettrica (mlmlml) nell'aria, l'ansia dell'attesa e poi la rivelazione finale.
    un altro tatuaggio.
    con il suo nome.
    sul kuowe di perses sinclair della casata dei Serpeverde.
    era davvero troppo emozionato mehan per percepire la frustrazione nei commenti del ragazzo, così si limitò ad osservare i pettorali di entrambi riflessi nello specchio, una lacrima negli occhi scuri «è davvero bellissimo» cioè, pensala come vuoi perses, ma per meh è un gran momento. soprattutto perché adesso aveva qualcosa di concreto in mano con cui farsi figo alle riunioni del club; CHI È LA VERA PERSLADY ADESSO EH?!? per evitare che perses intuisse la sua eccitazione (solo mentale, i swear), il tryhard fu abile a cambiare argomento, spostando l'attenzione del Serpeverde su un sentiero che sapeva lo avrebbe attirato come una falena spiaccicata su una lampada (?): i suoi capelli fluenti e tutto ciò che riguardava cura e mantenimento.
    «Uno e uno soltanto. Ti cedo un flacone di balsamo se tu trovi il modo di togliere questi.» e poi dici che uno non deve volare, oh. la cosa bella, una vera fortuna!, era che mehan già sapeva come eliminare i tatuaggi; meglio, lo sapeva phobos. di conseguenza quel baratto pendeva tutto a suo favore, ma finse comunque di pensarci su mentre con la mancina sfiorava i propri capelli castani osservando se stesso allo specchio. «mh» poteva essere l'occasione per smettere di tagliarli corti e tornare ai suoi riccioli naturali (perche meh ha i capelli mossi. shooked), ma doveva giocarsi bene le sue carte (quali) «va bene, perses. abbiamo un accordo» finse un sospiro greve, Nathaniel docet, nel voltarsi nuovamente verso perses con una mano tesa verso di lui. non era un vero patto, senza la stretta finale.
    «Fai palestra? Sono fortemente sorpreso.» questo perché non sei mai venuto alle lezioni di danza, infame «e io trovo la tua sorpresa vagamente offensiva, mi alleno davvero un sacchissimo» cioè ma non lo aveva visto quando faceva le flessioni in cortile???? insane. piegò le braccia come per gonfiare i muscoli, accorgendosi solo in quel momento dello sguardo evidentemente critico del Sinclair rivolto alle sue tettine; le coprì immediatamente con i palmi delle mani, il diciottenne, come a volerle difendere da quel l'occhiata indiscreta «si, sono un po' irritati, ok??? non giudicare. vorrei vedere te con un costume di plastica che ti ci sfrega contro» protect the retine tettine bruciate at all costs 2k20.
    poi, una voce in lontananza
    «TEAM GATTI, SIETE PRONTI?»
    un brivido lungo la schiena
    «aaaahh perses hai sentito???» ma si dai, con l'udito da vampire in a daylight era impossibile che il richiamo non fosse giunto anche alle sue sensibili orecchie «devo andare. È IL NOSTRO MOMENTO» dei gatti, perché erano già una sqwad senza nemmeno conoscere i nomi dei singoli membri! bellissimo. ma prima mehan tryhard aveva ancora una cosa da fare, un rischio da correre: poteva contare solo sulle sue forze, sfruttare le skills che (Phobos e Terry) Morgan gli aveva donato per uscirne vivo - non era poi così scontato.
    rapido e letale (?) il loser infilò una mano nella tasca laterale della tuta verde da astronauta, stringendo tra le dita qualcosa di piatto, dalle dimensioni ridotte; non voleva dare tempo a perses di comprendere, l'effetto sorpresa era davvero tutto. «MATCHING TATOOES!!!» si mise al fianco del Serpeverde con un unico, lesto movimento, le dita della mancina a fare il segno della vittoria mentre con l'oggetto nella mano destra scattava la foto ricordo per immortalare quel momento specialissimo e intimo «madò, bellissima» cioè erano proprio belli™, anche se la pelle bianca del Sinclair faceva tipo effetti flash e rovinava la resa dei megapixel, ma who cares «ok devo andare assolutamente a ballare Despacito, dopo chiamiamo Phobos! vieni anche tu? » chiese, ma senza attendere la risposta: non poteva lasciare che la kasta gatti facesse quel passo sotto le luci della ribalta senza di lui.
    per questo, senza nemmeno riallacciare la tuta o mettersi il passamontagna verde in testa, mehan schizzò letteralmente fuori dal bagno (mi suona malissimo, why), raggiungendo la pista dove qualche gatto (?) e altra gente si era già radunata; vabbè, anche Beh e Tyler ballavano Despacito? unreal. «DE-SPA-MICIO!» uuuhh, ma era Fitz!!!!! DESPAMICIO!! e Stan? UNO? banana power???? DOV'ERANO I SUOI AMIKI GATTI??? chi erano, soprattutto #priorità «QUIERO RESPIRAR TU QUELLO DESPA-MICIO» certo che sapeva a memoria il testo, malfidenti: un salto qua, un colpo d'anca là, dai non lasciatelo da solo a pogare in mezzo alla pista (o anche si, insomma, non si imbarazza mica.)

    crewmate⚠️ @crewmate101
    @isawtheparadise
    questa è una maledizione allora
    #TEAM
    CATS
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    parla con perses in bagno, poi sente il richiamo di Fitz e va a ballare Despacito ♡
     
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21 replies since 9/11/2020, 17:40   783 views
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