[Prom '20] The Night of Nights

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    Per Willow

    Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
    o freccia di garofani che propagano il fuoco:
    t’amo come si amano certe cose oscure,
    segretamente, entro l’ombra e l’anima.

    T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
    dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
    grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
    il concentrato aroma che ascese dalla terra.

    T’amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
    t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
    così ti amo perchè non so amare altrimenti

    che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
    così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
    così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


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    Qualche giorno prima del Prom

    Appena Sorta aveva saputo del Prom, aveva cercato suo fratello che inaspettatamente ne era a conoscenza già da prima perchè faceva parte del comitato??? E lei non sapeva niente??? E poi chi sano di mente lo avrebbe inserito in un comitato? Aveva lasciato perdere quelle domande per passare subito alla domanda principale: chi avrebbe invitato al Prom suo fratello e come c'era da aspettarselo, lui le nominò mezza Hogwarts e si sa che quando l'indecisione prende il sopravvento, parte la sfida. Il caro Fato ci mette sempre lo zampino e anche quella volta non mancò, facendo passare Arturo proprio in quel momento. La sfida? Conquistarlo per il Prom e se fosse riuscito nel suo intento sarebbe stata la sua schiavetta per un mese. Per sua fortuna Costas perse amaramente la scommessa. «Hai il cuore infranto? Povero il mio fratellino» Quando c'erano di mezzo le scommesse, Sorta non aveva alcuna pietà, anche se suo fratello in quel momento si trovava in un baratro di tristezza e rabbia. Doveva distrarlo e beh, dopo che aveva perso la scommessa lei avrebbe dovuto riscattare il suo premio. «Vai al diavolo.» Non era sorpresa. Costas amava le scommesse finché non perdeva, era una così soddisfacente averla vinta sul fratello. «Non essere sgarbato, fratellino. Ti ricordo che -» E lei amava stuzzicarlo in quei momenti, era così irritabile e faceva di tutto per farlo sbottare. Un vero e proprio divertimento. «Ma perchè non vai dalla tua Crush? magari avrai anche tu il tuo no.» Oh ma lei non avrebbe mai ricevuto un no, anche se stava pensando di andare da sola al Prom e poi una volta arrivata lì avrebbe cercato di provarci con qualcuna. Inoltre non si poteva dire che Sorta avesse una crush. Amava le donne, questo era chiaro e nella maggior parte dei casi era diretta solo che aveva un approccio ben diverso dal fratello, Se non fosse stato suo fratello probabilmente lo avrebbe pestato dopo aver avuto una delle sue proposte. «Non è la mia Crush e comunque a me dirà di si.» Non gli accennò del fatto che probabilmente non avrebbe fatto nessuna proposta e che avrebbe fatto in modo di evitare qualcuno che glielo chiedesse prima del ballo. Avrebbe eliminato il divertimento. «Si certo. Senti posso andarmene?» Era cotto a puntino e per il momento bastava, aveva ancora molto tempo per riscattare la sua ricompensa. «E sia....»

    Qualche ora prima del Prom

    Una lettera per lei? Prese in mano la busta sfilandone successivamente il foglio e iniziò a leggere. Lesse il nome. Lo rilesse. Non ci credeva. Scoppiò a ridere. Costas l'avrebbe uccisa. Firmato polgygirl. Questa volta polgygirl non poteva aver sbagliato più di così. Se era riuscita a scansare tutte le proposte e a non invitare nessuno per andare al ballo da sola e divertirsi cercando di conquistare qualche ragazza direttamente lì, ora si era trovata accoppiata ad un ragazzo che come se non bastasse era anche la crush platonica di suo fratello. Seriamente, ci sbavava dietro da un anno. Sarebbe stato un Prom da ricordare nella storia. Le voci però giravano piuttosto velocemente ed era venuta a sapere che Costas era stato invitato al ballo e che lui aveva anche accettato.«E così andrai con Aidan. Bel colpo.»
    «E te invece con chi andrai?»
    «Non posso dirtelo.» O meglio, non avrebbe voluto diglielo, non in quel momento almeno perchè 1) Non era una ragazza e 2) Avrebbe fatto più effetto scoprirlo direttamente al ballo. «Se fosse Turo non rovinarmelo,sono mesi che gli faccio il filo.»
    «Come se fosse colpa mia se non ti vuole.»
    «comunque ora devo andare a cambiarmi. Ho un principe dal bel culo che mi aspetta»
    «Comunque anche il mio accompagnatore ha un bel sedere ma a te non sembra più importare»
    «..ah..il culo di Gideon.. sarà sempre il mio preferito»
    «E Arturo?»
    «Arturito è diverso...»
    Che si fosse innamorato seriamente per una volta? Era per questo che gli rodeva così tanto quella sconfitta? Non tanto per la penitenza ma per essere stato rifiutato da lui? Tornò in camera anche lei per prepararsi. Aveva trovato un vestito stupendo che secondo lei rappresentava a pieno sia il tema che il suo stile. Blu come la notte, con interzi d'argento ed una luna alla base del petto. I capelli invece li lasciò ricadere sulle spalle, definendo i ricci e intrecciandosi i capelli di lato.

    Al Prom

    Si guardò intorno in cerca del ragazzo senza il quale non sarebbe potuta entrare e una volta trovato gli si avvicinò. «Ma quindi prima del ballo ci si accoppia?» Se in quel momento avesse bevuto qualcosa, sicuramente gli avrebbe sputato in faccia cercando di riprendersi dallo shock di quelle parole. Non capiva proprio perché Costas fosse così perso per Gideon. Capiva l'amore per il suo culo ma veramente un amore del genere poteva renderti così sottone per così tanto tempo? Che poi ripensandoci dopo avrebbe riportato seriamente quella conversazione per farlo ingelosire. Avrebbe scommesso l'intera sua esistenza che Costas avrebbe pagato oro per essere stato al posto suo e sentire quelle parole anche se alla fine lui il partner per il ballo comunque l'aveva trovato nonostante fosse stato prima rifiutato. Anche Costas aveva il suo bel giro, che dire. «Cioè...intendo, si viene accoppiati?» Decise di lasciar perdere la prima domanda e far finta che il discorso fosse iniziato con quest'ultima perché a quanto pareva doveva trascorrere almeno parte della serata con Gideon. «A quanto pare sì, questo almeno avrei voluto saperlo da mio fratello.» Almeno non ci sarebbe stato il problema di essere stata accoppiata con un ragazzo perché a quel punto si sarebbe gettata veramente di petto a fare una proposta a qualche ragazza anche che magari non conosceva. Dopo essersi messi le spille e dopo quella frase però iniziò a percepirsi un certo imbarazzo, un gelo della conversazione, forse anche a causa sua finché Gideon non decise di interrompere il silenzio. «Tuo fratello mi spaventa, è fissato con il mio fondoschiena.» Qui non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere. Poverino doveva averlo traumatizzato per arrivare a fargli paura. «Lo so e diciamo che non è neanche un asso con le parole, però potrebbe anche averti infastidito più del dovuto per colpa mia. Ci piacciono le sfide e quelle impossibili sono le più appaganti.» Non sempre le loro sfide avevano portato ottimi risultati, a volte avevano combinato danni disastrosi, erano finiti in punizione o si erano fatti male. Erano due petardi pronti ad esplodere. «E quindi Sorta...che mi dici? Forse ti aspettavi qualcun altro per questo ballo, ma... Ma dopo uno o due bicchieri di whisky sono certo che diventeremo migliori amiki.»
    «Ad esser sincera non mi aspettavo nessuno, con la lettera ho sperato in una ragazza ma» «ma potrebbe non essere un completo disastro. Diventare amici? In teoria semplice, in pratica... mo' vediamo. All'alcol però non dico mai di no.» Nel frattempo però spostarono lo sguardo sulle due barche. «Belle le barche.» Gideon doveva sentirsi veramente a disagio con lei. Sembrava la tipica frase "Il tempo è bello oggi". Non le sembrava di essere stata ancora intimidatoria. Per ora era anche tranquilla e non aveva minacciato di morte nessuno. «quella a sinistra è chiaramente una nave fenicia, vedi la punta? mentre quella infondo è una nave vichinga!» Sinceramente era ad un ballo e del tipo di barche gliene fregava più o meno niente e se avessero continuato così tutta la sera avrebbe preferito farsi sparare. Pensare che si stava anche impegnando per non sembrare intimidatoria, «Gideon ma... Ti spavento come Costas? Vedila così, se non sei te stesso non possiamo essere amici, quindi andiamo a bere.» Se era spaventato da lei poi sicuramente non voleva averla veramente come amica, quindi aggiunse «Comunque se vuoi non farti problemi a raggiungere i tuoi amici o chi vuoi, sono sicura sopravvivrò lo stesso.»
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    fitzgerald
    ready for the *charles' voice* draaaamaaaa
    Dire che era emozionata era dire poco; Fitz non era una ragazza da persone, e fino a due anni prima non aveva mai avuto amici vivi (avrebbe voluto dare la colpa al suo potere ma, meh, anche prima di entrare nei lab non era stata una bambina a cui venisse facile fare amicizie sincere)... e ora invece sarebbe entrata al prom di fine anno con un vippino? Che aveva accettato il suo invito non per pietà ma perchè aveva sinceramente riconosciuto il genio creativo della Fitzgerald??? A s s u r d o. Sapeva di meritare la creme de la creme del mondo, ma era certa che quest'ultimo fosse ancora troppo indietro per riconoscerle il suo talento indiscusso.
    Dondolando i piedi dalla sedia troppo alta, ancora si guardò allo specchio, entusiasta del proprio trucco. Il rossetto acceso spiccava contro i capelli quasi bianchi - schiariti per l'occasione - ed era bellissimo. Chissà perchè non lo metteva più spesso.
    «Grazie, Defu-sama. Come farei senza di te» l'infero, con addosso un adorabile completo da cameriera ottocentesca (con tanto di cerchietto in pizzo!!) si inchinò leggermente. Era stata Fitz a muoverla per farsi vestire e tutto il resto, ma questo non voleva dire che Defu(nta) sama non si meritasse un ringraziamento per aver contribuito alla scena di un gruppetto di giovani fanciulle che si facevano aiutare a prepararsi per il gran ballo. «E grazie anche a te, Jess» che era lì per aiutare Nah ma insomma, alla fine tutte le ragazze aveva approfittato della sua fantasmagorica (ah ah) presenza per questo o quel motivo. Fitz non aveva mai avuto il piacere di prepararsi insieme alle sue amiche per un'uscita ufficiale, e voleva fare le cose per bene.
    La biondina si sistemò le pieghe del vestito. Considerando il disdicevole poco preavviso del comitato nel riferire il tema, era soddisfatta della ragazza- dea che vedeva riflessa nello specchio. Fra spedizione rapide online, costumi del drama e costumi di Fitz (sì, le piaceva raccattar abiti strani, e allora? Non sai mai quando vorrai vestirti da fenicottero) lei e Posh avevano messo insieme un sacco di idee sul come abbinare i propri abiti, ma alla fine, vuoi aliexpress che tardava, vuoi posh ladro che non aveva trovato quello che cercavano, e vuoi paura di cadere nel banale (ma accidenti, che voglia di fare Ade e Persefone !!! lei ovviamente Ade), aveva vinto la coppia invernale (si era anche fatta possedere dal fantasma di una sarta per aggiustare dove necessario i vestiti!! non ricordava come avesse fatto a farlo, ma sicuro era felice del risultato). Era pronta a congelare sul posto tutti con la sua bellezza divina (ah ah ah che simpatica).
    «Siete bellissime ragazze» no, davvero, erano così belle?? AAAAHHH ragazze.
    Ma a parte i dovuti complimenti che lascerò vaghe perchè non so chi ci sia, se Jane sia già alla festa, le altre special magari sono già andate ?? (ma se siete lì: bacino sulla guancia a tutte!!!) ECCO che finalmente qualcuno bussava alla porta.
    Fitz si alzò con uno scatto.
    Prese un grosso respiro. "Non sarà poi COSI diverso che fingere di andare al ballo con qualcuno di popolare. L'hai fatto un sacco di volte". E poi Posh anche se tamarrissimo era eccentrico come piaceva a lei, ed era stato divertente cercare insieme idee per costumi originali e allo stesso tempo che potessero risaltare le qualità migliori di entrambi (le capacità recitative di lei, e il petto nudo di lui)... ma poi di che si stava preoccupando, esattamente? Lei era fantastica.
    «Fitz?» Si rese conto di aver chiuso gli occhi, e si voltò a guardare il fantasma. «Sai che se hai bisogno, ci sarò»
    Aveva detto ad Ari che probabilmente non avrebbe avuto bisogno di lei, visto che il prom sarebbe stato così pieno di gente, ma ora annuì velocemente. Per anni si era sentita a Hogwarts da sola pur sempre circondata da gente, e ogni tanto temeva che le cose potessero tornare così, con lei che fingeva di essere troppo figa e troppo popolare per sedersi con la plebe, o maledetta da qualche strega malvagia o cose così. Era divertente, di solito, costruirsi la propria storia, ma lo era un po' meno se non poteva raccontarlo a nessuno; già era terrorizzata all'idea, a settembre, di non riavere Nah a scuola. E se Jane si fosse trovata qualche altro caso umano e non avesse più avuto tempo per lei??
    «Azione» mormorò, e aprendo la porta si preparò all'espressione da fredda ma bellissima dea della neve che tanto aveva preparato.

    Vaaaabbè. Ma cosa stava guardando??? ERA TUTTO !!! COSI !!! FIKISSIMO ???!!!!
    Non era una grande fan dei maghi (leggasi: per niente), ma sapeva ammettere quando ci davano dentro col talento. Doveva assolutamente fare i complimenti a Jane- e a proposito di Jane !!! «Andiamo a farci qualche foto!!»
    Afferrò la spilla, e prima ancora di appuntarsela aveva preso Posh per il braccio, tirandolo verso la postazione dove ci sarebbero state (forse?) callie e jane. Ah ma c'era Gideon CIAO GIDEON!!
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    15.05.2003
    ice ice baby w/ posh
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    - si prepara a different lodge
    - posh va a prenderla ma STACCHETTO!
    - al prom prende la spilla e tira posh per andare a farsi una foto
     
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    Phoebe Campbell
    «Keeping on tiptoe is not growing.»
    Aveva trascorso le ultime settimana completamente impegnata nel comitato per poter riuscire in un ballo spettacolare, forse anche per non pensare alle parole di Phobos, era meglio dimenticarle e far finta che non fosse cambiato niente anche se era chiaro che non fosse così. Niente sarebbe stato più come prima, dal fatto che i due Tryhard fossero suoi fratelli al fatto che stava per diplomarsi. Non sarebbe stato più niente come prima e più ci pensava e più sentiva che le mancava l'aria; così per evitare attacchi di pianto ossia di panico per dirla meglio evitava con cura di pensare e anche se pensate che per lei fosse facile non era davvero così, purtroppo di momenti di vuoto la sua vita ne era piena, era solo brava a nasconderlo. Avrebbe voluto essere più sorella con Behan e Mehan ma era bloccata e se prima si parlavano almeno con quest'ultimo perchè della stessa casata, nelle ultime settimane la situazione si era fatta più dura e aveva sperato fino all'ultimo di non capitarci insieme.
    Era tutto pronto e doveva solo capire con chi affrontare quel ballo, le sarebbe piaciuto chiedere ad Albert, ma non aveva avuto il coraggio e così alla fine pure all'organizzatrice del ballo arrivò la lettera. «Joey...Joey...»la disperazione prese il sopravvento, sapeva quanto fosse orso quel ragazzo a stento in quegli anni si erano persino rivolti la parola, non avevano praticamente niente in comune e per il gran giorno sarebbe stato il suo accompagnatore. «Rimarrò sola.»
    «Non dire così, prova a chiederglielo. Magari non è così male.» che carino Self che cercava sempre di consolarla, ma sapevano entrambi che il Moonarie era un osso duro e convincerlo a farsi dire di si almeno sull'indossare qualcosa di abbinato sarebbe stata davvero impossibile. «Ci proverò ma se non va bene. Verrai tu con me.» non aspettò la risposta e soprattutto non voleva sentirsi dire che sarebbe stato presente con Take, lo sapeva anche lei, ma loro erano coppia formata da tre persone perchè anche se non lo accettavano lei sarebbe stata per sempre una di loro. Love Kinesi sempre.

    «Le suppliche hanno avuto successo!» disse facendo una giravolta, alla fine aveva scoperto che anche Joseph aveva un cuore e grazie ai suoi occhioni da cerbiatta era riuscita ad abbinare almeno la parte dorata del vestito col compagno. Forse non era tutto perso e quel ballo sarebbe stato un successo, almeno per lei. E poi una volta in Sala si sarebbero anche divisi, non prima di aver fatto con lui un ballo, ovviamente, perchè glielo doveva. vero? Sicuramente avrebbe avuto un due di picche ma oramai i miei pg sono abituati. I due amici si salutarono e non si sa come mai ma la ragazza per la prima volta fu quasi puntuale, non di certo per paura di Joey, ma voleva godersi ogni attimo del ballo. Scese le scale, forse affianco a Costas che la faceva sfigurare ma passiamo oltre e concentriamoci sulla Campbell che con un sorriso a trentadue denti arrivò da Joey
    «ciao, Phoebe Campbell, è bello vederti»
    « Ciao. Sei bellissimo» disse ammirando il non suo principe, era davvero splendido ed era contenta di averlo convinto in qualche modo ad assecondarla. Lo avrebbe volentieri preso sotto braccio ma lui non sembrava dello stesso avviso. Poco importava, avrebbe fatto da sola, e di fatto si attaccò a lui mentre entravano in sala. «Le spille.» disse per poi prenderne due e dargliene una a lui e l'altra per se stessa. Intanto tutto quello che avevano pensato prese quasi vita e si ritrovarono su di un vascello. «È venuta bene---L'ambientazione. Bravi.»
    «Grazie.» gli sorrise per poi guardare il set dover fare la foto. Doveva farne assolutamente una
    «Ci facciamo una foto?»
    «conoscevo un tizio positivo all'HIV»
    «Cosa?» non aveva capito perchè si erano parlati sopra, ma poco importava, voleva una foto; anche se. Improvvisamente ebbe un'illuminazione.«Adoro questa canzone» disse saltellando per quanto le fosse possibile, ora aveva voglia di ballare. Inutile negare che non era coordinata e questo lo sapevano tutti visto la sua scarsità come mascotte. Ma questo non la fermava dal volere ballare, neanche un Joey che chiaramente non voleva stare lì con lei. lo prese per un braccio e provò a trascinarlo sulla pista da ballo, stando attenta a non cadere nell'acqua. «Dai vieni a fare questo ballo. Uno solo. é la mia canzone preferita.» disse mostrando di nuovo gli occhi da cucciola bastonata, glielo doveva un ballo.«Uno solo e poi sei libero di fare quello che ti pare per il resto del ballo. TI prego Joey..sii il mio cavaliere per questo ballo» se fosse stato necessario gli occhi si sarebbero fatti persino lucidi. Voleva un ballo. Uno solo.

    17 y.o
    Grifondoro
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    ti prego Joey un ballooooo
     
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    comme des garçons (like the boys)
    rina sawayama
    sawayama
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    Every time you see me It's like winning big in Reno
    Don't fuck with me, hoe, Take you down like judo
    Make it rain
    I'm taking names from London to Meguro
     
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    charles dumont
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    Non si premurò neanche di bussare, o d'assicurarsi che nessuno fosse nudo o in condizioni poco presentabili prima di infilarsi senza troppi complimenti nella stanza di Arturito, chiudendosi la porta alle spalle e fermandosi con le braccia conserte a osservare lo spettacolo pietoso che era il Capitano Serpeverde tra le lenzuola aggrovigliate. «qui dentro puzza peggio che negli spogliatoi» arricciò il naso in una smorfia disgustata, vagando con lo sguardo per la stanza nel tentativo di capire da quanto tempo Turo si trovasse effettivamente in quelle condizioni. A giudicare dall'odore e dai vestiti ancora sparsi sul pavimento - parecchio. Probabilmente la scelta più saggia sarebbe stata chiamare il centodiciotto tirargli via le coperte di dosso e costringerlo a rotolare giù dal letto ma, diciamocelo: Charles non aveva alcuna voglia di toccare il cadavere stagionato di Arturito. Gli voleva bene, ma non così tanto ecco. «Capitano -» provò più dolcemente, simulando poi un silenzioso conato di vomito. Cosa gli toccava fare. «- non puoi passare il resto dell'anno nascosto sotto le coperte» prese a battere impazientemente il piede sul pavimento, chiedendosi in quale momento della sua vita fosse diventato tanto magnanimo da scegliere volontariamente di lanciarsi al salvataggio dell'amico depresso con un estremo bisogno di sapone e acqua, quando avrebbe semplicemente potuto farsi i gran fatti suoi e vivere più felicemente. Fanculo a sé stesso, e al suo rinnovato perbenismo, e fanculo ad Arturo, a cui non riusciva a non voler bene. «e soprattutto non puoi farci morire asfissiati.» aggiunse, abbandonato il tono mellifluo di poco prima in favore di uno appena più perentorio «Tra l'altro stasera c'è il ballo e devi venire!» ai limiti dell'esasperazione il Dumont scelse che quella sarebbe stata la sua ultima affermazione prima di puntargli contro la bacchetta e minacciare di trasformarlo in una penna.
    Che Turo avesse intuito le sue intenzioni o avesse semplicemente deciso di sbucare fuori dal suo giaciglio al momento giusto, non ebbe il tempo di trarre un sospiro di sollievo Charles, che l'Hendrickson prese a parlargli in spagnolo come posseduto dal demonio. Indietreggiò di un passo il Dumont, chiedendosi se non fosse il caso di farsi il segno della croce, chiamare un prete, afferrare il Capitano Serpeverde per le spalle e scuoterlo fino a scacciargli il MaleTM dal corpo. Nel dubbio, provò con la prima cosa che gli venne in mente: recitargli Alors on Danse con assoluta nonchalance per testare la sua reazione - ma niente, Arturito era ormai perso nelle sue elucubrazioni spagnole e non si curava neanche degli evidenti problemi comunicativi della situazione, probabilmente convinto che Charles lo capisse. Spoiler: non capiva. Ragion per cui rimase a fissarlo in attesa che smettesse di vaneggiare, arcuando le sopracciglia in un lieve disappunto. «.» okay, si era definitivamente rotto le palle. Gli tirò via le lenzuola di dosso in un solo gesto deciso «Hai quindici minuti per rimetterti in sesto. Se quando torno non sarai pronto ti trascinerò al ballo in queste - pietose - condizioni.» e con ciò, mic drop, Charles out.

    Lasciò la stanza dell'Hendrickson senza guardarsi indietro, scuotendo il capo fra sé e sé con un certo disappunto. Non sapeva perché Turo fosse in quelle condizioni, ma qualcosa gli diceva che poco c'entrava il rifiuto di Heather, e che la mazza di Costas avesse invece centrato il bersaglio con più foga di quanto non facesse coi bolidi.
    Attraversò il corridoio del dormitorio, cogliendo con la coda dell'occhio un Perses intento a prepararsi per il ballo assieme al McPherson, non potendo fare a meno di sentire distrattamente anche la loro conversazione. Trattenne a stento un sorrisetto divertito, cercando nel riflesso dello specchio lo sguardo del Sinclair solo per potergli mimare uno spassionato 'gaaaayyyy' prima di svanire dietro l'angolo e risparmiarsi gli insulti che ne sarebbero certamente seguiti.
    Era decisamente in ritardo, un po' come sempre nella sua vita, ma abbastanza soddisfatto per aver portato a termine la missione di salvataggio Arturito, ed era abbastanza sicuro che anche Narah avrebbe capito. Quando aveva scoperto che sarebbe stata lei la sua accompagnatrice al ballo, si era ritenuto piuttosto fortunato. Poteva certamente andargli peggio, poteva finire con Hunter!! Il loro rapporto era migliorato, indubbiamente, ma aveva sempre un che di precario che Charles non s'azzardava a smuovere di un solo millimetro. La Bloodworth, invece, era un terreno più solido. Oltre a essere indubbiamente carina, restava una delle poche a non odiarlo a Hogwarts e l'unica ad avergli dato una mano quando, dopo l'ennesima sessione in Sala Torture, era troppo provato persino per trascinarsi da Dante. Voleva concederle una serata degna d'essere ricordata, sebbene fosse la persona meno adatta a compiere gesti carini, ed avrebbe comunque provato a fare del suo meglio. E poi, ammettiamolo: era stra-curioso di sapere quanto la cosa avrebbe potuto infastidire il Rinaldi. Fino a quel momento, l'unico commento dell'ex-Grifondoro era stato: «ma perché ti vesti da un dio uccello» e la sua risposta, tanto ovvia quanto inevitabile: «perché mi piacciono gli uccelli».
    Beh sì, anche, ma se aveva scelto di vestirsi come la divinità egizia del sole era perché sapeva che Narah aveva scelto Osiride, e gli faceva piacere matchare con la sua compagna. Ecco perché aveva indossato un completo grigio e bianco (click!), ornato di una grande quantità di collane, bracciali e anelli e, dulcis in fundo: lo smalto dorato. Viktor sarebbe decisamente stato fiero di lui.

    Si lisciò le pieghe del vestito, scoccando l'ennesima occhiata all'orologio. Okay, doveva decisamente smetterla di guardarsi allo specchio. Uscì di corsa dalla propria stanza, ricordandosi solo un secondo prima di lasciare il dormitorio di Arturito. Si guardò indietro, indeciso su quanto tempo potesse concedersi ancora di perdere. Alla fine, optò per l'afferrare la spalla del Behemoth e chiedergli se l'Hendrickson fosse resuscitato dal limbo. «ancora nella sua stanza?» «ancora nella sua stanza». A quel punto, restava una sola cosa da fare: «seEeErSHaAAaaA» bastava chiamarla, e la bestia era pronta all'attacco. Se non fosse riuscita lei a muovere Turo, allora nessuno l'avrebbe fatto.

    «ma allora sei veramente una merdina» cioè, Aidan, la luce della sua vita, il boccino della sua scopa, l'Edward Cullen della sua Svizzera, aveva invitato al ballo Costas e non lui? Inaccettabile. «me ne ricorderò Gallagher» lo indicò con una certa indignazione «e te ne ricorderai tu quanto denuncerai Costanzo per molestia sessuale» finger guns al suo compagno di casata, con tanto di occhiolino ammiccante.
    Si voltò poi a cercare la Bloodworth, scorgendone finalmente i ricci scuri tra gli studenti all'ingresso. Andò alle sue spalle, coprendole gli occhi con entrambi i palmi. «indizio: non puzzo, non vedo i fantasmi, e non sono decisamente Jane Darko» la lasciò poi andare, passandole un braccio sui fianchi per avvicinarla a sé e posarle un bacio veloce sulla guancia. «sapevo che mi avresti fatto sfigurare» la squadrò da capo a piedi, rivolgendole poi un sorriso raggiante. «spille?» spille.
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    NARAH BLOODWORTH
    «Nice costume» «Thanks, I'm hopeless» «What?» «A goddess*!»
    Tutto quel fermento era troppo bello, persino per lei che generalmente amava la tranquillità!!! Era tutto il giorno che per Different Lodge gli special – non tutti, ma quasi – chiacchieravano del prom, si mostravano gli abiti a vicenda – o si rifiutavano categoricamente di fare spoiler – e si aiutavano coi preparativi: ancora una volta, Narah si era resa conto di quanto a settembre le sarebbe mancata quella sorta di famiglia improvvisata, perciò si era goduta l’entusiasmo generale, girando di qua e di là a sbirciare tutto il sbirciabile. Il costume di Brandy era uno di quelli che l’avevano incuriosita di più, e si era fermata accanto al ragazzo a guardarlo, espressione perplessa ma in ogni caso piena fiducia nelle sue capacità di stupirla(??). «ma c’è il trucco» le aveva detto lui, lasciandola sulle spine senza alcuna pietà. «Ooooh A dire il vero ne sapeva meno di prima MA rispettava il diritto alla suspence.
    Poi era arrivata Jessalyn, ponendo fine alla quiete prima della tempesta. «Ciao sorellina SONO VERAMENTE EUFORICA.» Aveva riso, accogliendola con un affettuoso abbraccio e un «Lo vedo», il sentore che sarebbe stato un lunghissimo pomeriggio. Ma non si pentiva affatto di averle chiesto aiuto, da sola non avrebbe mai fatto una cosa decente, lo sentiva – e d’altro canto Jess stessa si era offerta, probabilmente vedendo il suo paniko, e le aveva assicurato che sarebbe stata nei paraggi in Sala Grande; avevano pure stabilito un segnale segreto in caso di emergenze, cosa poteva esserci di meglio!!1! –. All’inizio non era sicura sarebbe andata al prom: non aveva sperato in un promposal per ovvi motivi, e poi l’unico ragazzo con cui avrebbe voluto andarci non l’avrebbe sicuramente invitata, e andava bene così, davvero! Per fortuna, Narah non era tanto masochista da illudersi su un cambio di rotta del ragazzo, e l’idea che potesse uscirsene con una proposta per il ballo non le aveva sfiorato la mente. Non era ancora arrivata al punto in cui ci avrebbe pensato e forse non avrebbe avvertito alcuna tristezza, ma era del tutto onesta e oggettiva, e non sperare nell’impossibile la aiutava tantissimo!! Aveva parlato con il Corvonero giusto tre giorni prima, ma anche lui le aveva lasciato addosso una certa curiosità non avendole anticipato quali panni avesse deciso di vestire. Le era parso un po’ nervoso, sulle sue, e si era appuntata mentalmente di chiedergli cosa non andasse in un momento più tranquillo e meno affollato. Aveva ipotizzato potesse essere per i MAGO alle porte, chissà.
    Il prom era comunque un’occasione “formale”, e in quanto tale le metteva addosso un po’ troppa pressione, ma alla fine cosa aveva da perdere? Era l’ultima serata da Ivorbone, sarebbe stato stupido sprecare un’opportunità di stare coi suoi amici per timidezza! Per fortuna c’era stata Jess a fugare i mille dubbi creatisi dopo il “d’accordo, CI VADO”: come avrebbe dovuto vestirsi?? Le pareva carino vestirsi da Iside, aveva anche la carnagione adatta perciò via metà della fatica #pigra, ma se avesse esagerato? E nulla, avevano decisamente optato per andare insieme alla ricerca di un abito adatto, santa Jess. Senza sua sorella non sarebbe per niente stata la stessa cosa!!!! Ne era stra convinta.
    Ed eccole alle prese coi preparativi ufficiali, che Nah avrebbe voluto rapidi e indolori, ma sapeva che l’opzione non era neppure contemplabile. Mentre tirava fuori il vestito dalla busta, notò che dentro quest’ultima c’erano altri dettagli che non avevano concordato insieme. «Jessy??» la chiamò, e se in genere quel vezzeggiativo lo usava per prenderla per i fondelli, ora era genuinamente incuriosito. Tirò fuori un paio di ali dorate, bellissime. «Dove le hai…» No niente, le risparmiava la domanda. Da brava, le lasciò carta bianca per il trucco, e passò metà del tempo a ridacchiare per i continui «QUANTO E’ BELLA LA MIA SORELLINA???» e simili che la facevano sentire un po’ imbarazzata ma contenta; già che c’era, aveva barattato l’aiuto di sua sorella con gli/le altri special in cambio di preziosi attimi di pausa in cui bighellonare e rompere le scatole a Fitz e Jane. «Quanto siete carine???» Puppy face emozionata nel vedere le sue migliori amike tutte in ghingheri, entrambe coi loro personalissimi stili. La rendevano debole, punto e basta. L’infero che stava preparando Fitz invece la inquietava, ma cercò di essere gentile anche con lui – lei?? – e far finta di niente #wat
    «TADAAAAN, finito!!» Non pensava avrebbe vissuto abbastanza per udire quelle parole. Lanciò un’occhiata nervosa all’orologio appeso al muro, constatando di essere in ritardo quando in genere era puntualissima. Lasciò un bacino frettoloso sulla tempia della sorella, prendendosi giusto qualche minuto per pettinarsi i ricci – impresa epica – e guardarsi allo specchio. Davanti al proprio riflesso, constatò che quel vestito era stupendo, dalla base dorata e il tessuto sovrastante di un viola acceso: ma, e non l’avrebbe mai detto a Jess per non rovinare il suo buonumore, forse era troppo bello per lei. Non gli rendeva giustizia, ecco. Scrutò il trucco – «È… precisissimo.» «Non è waterproof, così non puoi versare neanche una (1) lacrima.» NOOO. «JeSS.» «Scherzavo.» Ah ecco –, per poi passare a squadrare con tremenda insicurezza e indecisione lo spacco che lasciava scoperta gran parte della gamba fino a metà coscia. Mosse la gamba, giusto per fare una prova. Oddio. Veramente troppo per lei ma… già che era in ballo, doveva ballare.

    Non era riuscita a nascondere del tutto il disagio quando aveva incontrato Charles, che per fortuna era persino più in ritardo di lei: primo, per quella dannatissima gonna che a ogni passo rivelava una distesa di pelle, e secondo perché… be’, si sentiva dispiaciuta. Con tutte le probabilità il Dumont non aveva preventivato di andare al prom con Narah Bloodworth tra tutte le persone che c’erano al castello, anche se quando si erano incontrati, dopo aver ricevuto la lettera, lui non era parso eccessivamente infastidito. Sì, un po’ si sentiva in colpa e aveva promesso a se stessa che avrebbe cercato di non essere troppo noiosa, e rimaneva il fatto che invece a Nah non dispiaceva essere capitata col Serpeverde. Non si era proprio aspettata di leggere il nome di Charles Dumont, e non sapeva come avesse reagito lui, ma lei aveva tirato un gran sospiro di sollievo, sentendosi subito meglio. Conosceva Charles, ed era convinta al cento per cento che fosse un ragazzo buono e gentile: una volta l’aveva difesa da degli idioti di sua spontanea volontà, e qualche tempo dopo Nah non aveva potuto che aiutarlo, avendolo incrociato in corridoio in condizioni disastrose. Perciò sì, Narah si sentiva molto fortunata!
    Appurato che il Dumont non fosse ancora arrivato, Nah si era messa ad aspettare pazientemente, e non passò molto che due mani le oscurarono la visuale proprio mentre cercava di intravedere Brandy e FINALMENTE capire cosa intendesse con il “trucco”!!1! Sobbalzò, spaventandosi come una scema, ma alla voce maschile che riconobbe si rilassò, lasciandosi sfuggire una piccola risata. «Non hai commentato Jane, ti fa paura?» scherzò neanche tanto, pur sapendo che la Darko aveva un cuore di panna ricoperto da una dura scorza al cioccolato, lo pensava e lo sosteneva!! (E insomma, Gideon non puzzava di certo ma non credeva che qualunque difesa avrebbe mai potuto cancellare il ricordo della festa al Walshella. Cioè, teoricamente da telepate avrebbe potuto farlo, ma aveva dei saldi principi lei!!! Eh.) Si girò verso il ragazzo, e il sorriso di saluto si trasformò in un timido rossore quando l’altro la avvicinò assestandole un bacio sulla guancia. Non era abituata a tutta quella confidenza, ma in verità le faceva piacere, e Charles non sembrava così infastidito dalla situazione! «sapevo che mi avresti fatto sfigurare.» Mmmh ESAGERATOH, Narah ne era convinta, nonostante di fatto ancora non avesse visto il suo vestito. Abbassò lo sguardo, e lo stupore non fu poco rendendosi conto che- «Siamo abbinati???» AAAAW. Un po’ esteta la Bloodworth la era, quindi non poteva che farle piacere(??), e poi era una cosa così carina! «Che cosa carina!!» Appunto. «Molto elegante!» Ricambiò il suo sorriso in modo meno espansivo ma altrettanto sincero, annuendo, e da bravi ritardatari non ebbero l’occasione di vedere spuntare dal vivo tutti i dettagli con cui era stata allestita la sala, ma le fece comunque una grande impressione. Uao, ma era la stanza giusta?? Scrutò ogni dettaglio con un sorriso adesso intenerito – chissà quanto ci avevano messo per preparare tutto? Era da apprezzare davvero troppo – e scorse addirittura quella che sembrava una fatina svolazzare nei dintorni della capanna delle spille. Provò una gran voglia di esplorare i velieri e trovare altri dettagli simpatici – non pensare allo spacco, non pensare allo spacco –, ma tutto a suo tempo, non voleva mica trascinare Charles come un manichino, soprattutto dopo che era stato tanto cordiale con lei, MAI. Perciò, resistendo alla tentazione di cercare una testa di ricci scuri tra i presenti, fu senza pretese che gli chiese: «Ti va se andiamo a trovare Jane e Callie alla postazione foto? … Ovunque sia.» Be’, mica poteva essere così introvabile, dai.

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    «mi spieghi...» non aggiunse altro, limitandosi a puntargli un indice al petto, per poi farlo scorrere fino alla punta delle scarpe. Stava forse alludendo alla sua pazzeska mise per il ballo? Benissimo, Posh non vedeva l'ora di iniziare a vantarsene: erano già le sette e l'unica persona ad aver visto il risultato di quasi due giorni di ricerche, ordini online, lavori di sartoria (?) e qualche furto era stata fitz, la sua compagna d'avventura per quella serata, ma la ragazzina non contava sul serio perchè, avendo assistito a tutte le fasi del processo, aveva sfortunatamente dovuto rinunciare all'effetto sorpresa finale. Dunque era contento Indie fosse arrivata lì prima del ballo: poteva ottenere da lei un anteprima di quella che sarebbe stata la reazione di tutti, una volta iniziato il prom «sono uno spirito delle nevi!» gli sembrava anche sciocco dover star lì a sottolinearlo: dava per scontato che lo spray di neve sintetica, spruzzato in gran quantità su spalle, collo e petto lo rendesse riconoscibile a chiunque «..o forse avevamo deciso mostro?» nah, in realtà aveva il viso troppo angelico per sembrare una creatura cattiva! e poi, esclusion fatta per le spedizioni punitive in compagnia di baby eddie - ma lì si trattava di farla pagare a criminali e render il mondo un posto migliore, era una buona causa!! -, il ragazzo non avrebbe mai fatto del male ad una mosca (partecipanti alla lezione di controllo dei poteri vvb, non voleva spararvi davvero ♥︎ forse) «vabbè, non so bene chi» aka: in realtà non era nessuno di preciso. Dopo ore ed ore passate a prendere in considerazione idee e poi scartarle, lui e fitz avevano deciso che il travestimento più carino e originale sarebbe stato quello da Chione, dea della neve, e da... posh versione invernale. Un po' jack frost, un po' rampollo di una ricca famiglia in vacanza a sankt moritz. Fin da subito infatti aveva assicurato a fitz il suo pieno appoggio per qualunque travestimento la ragazza avesse scelto, imponendo un'unica condizione: sarebbe andato a petto nudo. «ma sto benissimo, no? voglio lanciare una nuova moda» perchè una carriera da trendsetter non si manteneva mica da sola, e sapeva che da quel ballo i suoi followerz si aspettavano molto: doveva stupirli con un look fuori dagli schemi, altrimenti avrebbe perso consensi. E sapeva di aver centrato l'obiettivo: con il paio di banalissimi skinny jeans neri, l'ampia e pesante pelliccia bianca, lunga fino ai piedi - ovviamente ottenuta dopo aver fatto un salto a casa di paris, grazie alle chiavi di scorta che gli aveva regalato penn - ed ogni centimetro della pelle del petto ricoperto da un leggero strato di neve sintetica, posh era il miglior uomoslashspiritoslashmostro delle nevi che instagram avesse mai visto «fikissimo, no?» e se qualcuno fosse stato presente in quel momento ed avesse visto l'espressione schifata sul volto di indie, avrebbe quasi potuto pensare che no, non era per niente fikissimo. Ma posh conosceva l'amica, e sapeva bene che aveva un modo tutto suo di trasmettere agli altri ciò che provava. La ragazza rimase ancora ferma per un po', continuando ad osservarlo senza dire nulla. Poi sussurrò qualcosa, a voce troppo bassa perchè il gates la sentisse, ed alla fine decretò che «sembri una escort di lusso» VEDETE? APPROVAVA A PIENO IL SUO OUTFIT!!! «GRAZIE!» E così, con ancora più entusiasmo di prima che la Jonesin facesse capolino nella sua stanza, il ragazzo tornò ad ammirare il suo riflesso allo specchio: non vedeva l'ora di farsi vedere da twat!!!! E poi doveva assolutamente andare a controllare che cosa avesse scelto di indossare l'amico per il suo primo appuntamento con brandy, e dare la sua approvazione: era una scelta troppo cruciale per lasciargliela prender da solo, soprattutto visto che twat era... beh, uno twat. Posh sospettava che in quel momento lo sciagurato fosse ancora in pigiama, barbone che non era altro. Un altro che avrebbe avuto bisogno del suo aiuto in quel momento era arturo ma... «il capitano è ancora in stato vegetativo?» indie del resto era una serpeverde, e negli ultimi giorni dalle loro parti si parlava praticamente solo del triangolo costheaturo (?) «quando sono uscita ho sentito charles ricorrere all'arma segreta» sersha: ma allora era in buone mani!!! e in caso non avesse deciso di alzarsi allora rip turito, posh ti ricorderà per sempre con affetto ♥︎ «bene, allora lo vedrò direttamente al ballo» anche perchè «i suoi pensieri ultimamente sono troppo deprimenti» e sì, i cazzi suoi posh mai.
    Ma del resto aveva un dono, come poteva non usarlo??? E, a tal proposito... «InDiE!!1! non ho mica una cotta per arturo» perchè sì, poteva anche non averlo detto ad alta voce ma posh l'aveva sentito. La ragazza alzò le spalle deadpan, totalmente inalterata dal fatto che il ragazzo le avesse appena letto la mente senza il suo consenso: era per questo che le stava così simpatica « vabbè, se lo dici tu»

    «Andiamo a farci qualche foto!!» Fece appena in tempo ad afferrare una delle spille ed appuntarsela in fretta e furia ai pantaloni - perchè beh (non tryhard), ovviamente sulla pelliccia sarebbe stato impossibile - prima di esser trascinato da fitz verso la postazione delle foto. Non che lui fosse contrario all'idea, anzi!! «yesss! voglio un sacco di foto!!!» del resto aveva bisogno di immortalare quella serata e quell'outfit per sempre, sarebbe stato un sacrilegio il contrario!! E poi Callie e Jane erano tra le poche a non odiarlo per come erano andare le cose a lezione. La bionda sembrava incapace di odiare, in generale, mentre la mora era... beh, jane: non era servita la lezione per dare a posh l'impressione che lei lo odiasse (sì, ovviamente la darko lo intimoriva: era tamarro mica scemo) AH, aveva una domanda da fare «... ma narah mi odia?» giusto per capire: sapeva quando fossero amiche lei e fitz e voleva evitare momenti awkward... gli sarebbe bastato un semplice heads up della bionda per regolare il suo comportamento di quella sera. Poteva parlarle?? Far finta di non esistere?? O forse andar via quando sarebbe arrivata da fitz per chiacchierare o ballare.. posh voleva far in modo di non rovinare la serata a nessuno!!! «perchè, ad esempio, sono certo che hans mi odi ancora» cioè boh, sembrava non ricordare fosse stato tutto finto!!!! E sapeva che fitz era l'unica a poterlo capire, dato che anche lei a lezione era stata un soldato come lui!!1!

    «ma.... in che senso» will stringeva il foglio tra le mani, e continuava spostare lo sguardo dalle parole scritte sulla carta al viso di halley, presa come lei a decifrare la lettera. Era caduta all'improvviso, dal cielo, posandosi tra le mani della beckham e lasciandola profondamente confusa: era un indizio? una caccia al tesoro?? un messaggio in codice??? «"t’amo come la pianta che non fiorisce".... tu vedi fiori particolari qui intorno??? » la ragazza osservò la sala alla ricerca di un qualche oggetto, pianta o punto preciso che potesse riferirsi alle parole della lettera. Poi riportò lo sguardo sulla bionda, più che mai felice di aver lei al proprio fianco «halley, penso proprio che sia un'indagine segreta!!»
    spoiler: non lo era.
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    meh & barry
    my last word will probably be either "whoops" or "shit"
    «cosa mi avete fatto» non era davvero una domanda, perché barry già conosceva la risposta.
    lo avevano rotto, ecco cosa.
    loro, al plurale, tutti ─ stiles e murphy in primis perchè si sa: la colpa è sempre dei genitori; la bionda che gli stava di fronte, tanto per fare un esempio. «hai finito di lamentarti?» ma, in fondo, nemmeno quella era una domanda. lo conosceva troppo bene per avere qualche dubbio in proposito «no.» gli occhi chiari della ragazza si sollevarono rassegnati verso il soffitto, un sorriso stampato sulle labbra che sapeva di vittoria ─ perchè aveva vinto tutto, amalie, a mani basse: lui, il prom, il maledettissimo vestito. e non gli stava forse piazzando in testa una corona fatta di foglie e fiori? ricordati l'alternativa, barry.
    quel dannato cappellino verde di feltro.
    «e allora vai pure avanti» si sporse per posargli un bacio a fior di labbra, e quasi quasi lo convinse a sorridere ─ ma no! doveva resistere. «ma stai fermo o ti ficco una forcina negli occhi» sempre difficile dire dove finisse l'avviso e cominciasse la minaccia, un confine molto labile sul quale la bionda camminava spesso e volentieri con sapiente leggiadria. «beh.. ok.»stette più fermo possibile mentre amalie gli scompigliava i capelli con una mano e con l'altra gli fermava altre foglie tra le ciocche, la forcina puntata dritta contro il suo bulbo oculare «non volevo la vostra sofferenza. perchè mi avete trascinato giù con voi? ams, io vivevo così bene prima di diventare-» e lì si interruppe, inghiottendo a vuoto.
    non voleva dirlo.
    amalie inarcò un sopracciglio, quel sorrisetto affilato ancora presente a tenderle gli angoli della bocca. «coraggio, row. ci siamo solo noi due, liberati da questo peso.» quando le iridi grigio azzurre della corvonero si abbassarono sul torace di barry, fissando altre foglie alla fascia di pelle che portava a tracolla, il ragazzo prese un bel respiro ─ inhale ─, labbra dischiuse a rubarle un bacio che non era affatto leggero e fuggevole, ma una richiesta disperata di ossigeno ─ exhale ─: «uno psycho shipper. quanto vi odio» e magari fosse stato vero! invece no, non poteva nemmeno maledire i suddetti tre pazzi per averlo influenzato fino a quel punto, rovinandogli la vita come le droghe non avevano mai fatto negli ultimi sei anni; in compenso, come stiles, murphy e amalie (insieme a qualunque altro membro dello shipper club, non si scampa alla tortura), ora poteva sfogare la sua nuova frustrazione contro le ship che non ne volevano sapere di diventare canon. si ritrovò ad allargare le braccia come un higuain qualunque quando non gli passano la palla, aria soffiata a forza tra i denti e il rischio concreto di finire con un pettorale trafitto dall'infame forcina. «come.. come fate, ams??? come sopportate due cretini che non capiscono di dover stare insieme?»
    alquanto specifico.
    «non lo ha nemmeno invitato al prom. perche è cosi pirla.»
    decisamente specifico.
    «forse perché è tuo fratello. avete un sacco di cose in comune» touché. «ma non preoccuparti, ho già qualche idea».
    tremate #jodey, tremate.


    «guardami vik! guarDAMI GUARDAMI!1!» bell'idea quella degli specchi comunicanti, (ari) nicky, stupenda. chissà se viktor si era ormai rassegnato a quello che la sua relazione con hunter lo aveva condannato o se dentro di sé ancora sperava di liberarsi di loro a breve ─ forse era troppo intelligente per quella seconda ipotesi.
    doveva averlo capito, arrivati a quel punto, che non poteva fare più nulla (no, nemmeno lasciare hunter: in quel caso i losers lo avrebbero perseguitato con maggior accanimento).
    «hai visto il mantello?!?!? cioe dai quanto è figo!» fece una piroetta davanti allo specchio magico, frapponendosi tra un hunter gia morto dentro e il riflesso del francese al di là del vetro (vik non si esattamente dove sei, spero in un bel posto #wat), il cappuccio nero gia calato in testa. il processo di scelta non era stato semplice, soprattutto perché l'oakes collaborava tanto quanto il tronco di un albero malato che deve essere abbattuto, e durante quel percorso tortuoso qualche problemino meh e hunter lo avevano avuto ─ reminiscenze di una pace fatta alla maniera losers, senza chiarirsi davvero.
    l'incidente diplomatico era stato solo sfiorato con «se faccio hercules, tu puoi fare filottete» «...è perché sono basso?» «ma no! perché è saggio, un modello di vita!», e toccato non proprio pianissimo al «chissà se posso suonare il flauto» «spero non il mio AHAHAHAH» «...» (tratto da conversazioni reali), ma alla fine ce l'avevano fatta. «ho anche il pugnale! il puGNALE!!!!» se stava per andare in iperventilazione? sicuro. non era certo colpa di mehan se gli altri pg di rob avrebbero preferito morire (qualcuno lo aveva fatto davvero balzando il prom dell'anno scorso, barry furbone) piuttosto che affrontare il ballo: lui non stava più nella pelle. poteva stare con i suoi amici, pomiciare con erin negli anfratti bui, roteare con il suo mantello da bad bitch traditore in mezzo agli studenti ─ senza, e questa cosa gli stava particolarmente a cuore, doversi preoccupare di finire in qualche modo accoppiato con suo fratello.
    oh boy, you can't even imagine.
    «e comunque hunter mi fa battute sul suo flauto, digli qualcosa vik» eh!

    e voi dite, ci interessavano questi preamboli? assolutamente no, ma sono tre giorni che ho le idee confuse su questo post, sono certa di averlo anche sognato ma poi ovviamente la mattina ricordavo solo spezzoni - non ha funzionato nemmeno stare seduta mezz'ora sul gabinetto alla ricerca di ispirazione.
    quindi insomma, diciamo che siamo giunti al clou della serata: «WHOA!» un commento entusiasta generale, quello del diciottenne grifondoro; labbra dischiuse e occhi da cerbiatto spalancati, sembrava un bambino all'ingresso del luna park (volendo escludere la casa degli specchi.), di fronte a luci e colori sfavillanti, il profumo appiccicoso dello zucchero filato che già puoi sentire sciogliersi sulla punta della lingua ancora prima di mangiarlo.
    «ehi tryhard, sei vestito da tristo mietitore?» il mantello nero col cappuccio un po' confondeva le idee, mentre quello di barrow skylinski non lasciava particolare spazio all'immaginazione: doveva solo essere grato che nell'outfit preparato da amalie non fosse prevista anche la classica calzamaglia verde oliva. «perché se è così magari a metà serata ti faccio un fischio» che era un po' come chiedere al boia una morte rapida e indolore, con un bel colpo secco di mannaia. «seh, ti piacerebbe» l'amava amalie eh, l'amava un sakkissimo ♡ «ma no, siamo i bros! frenemies bromie dudes! dai, re Artù e Mordred» già un po' disperato, il diciottenne si aggrappò al braccio del compagno loser cercando di incrociare lo sguardo di hunter da sotto il cappuccio «ma davvero non si capisce?»
    i balli in maschera, sempre una fregatura.
    «AAAWWW TOPETTI!» pensavate che mi fossi dimenticata di euge, eh! e invece no ─ purtroppo no. «COME SIETE BELLINI!» il jackson, che non aveva affatto una fiaschetta di vodka infilata nelle mutande, batté con forza le mani sulle spalle rispettivamente di hunter e meh, rivolgendo ad amalie un inchino da galantuomo. cosa che il prof era, nell'animo, se solo non fosse stato per «si è dimenticato i pantaloni?» non che ci fosse qualcosa di strano, o di nuovo. «barruly, (le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua ingratitudine, la tua arroganza, ringrazia il cielo che stai ancora al sesto anno, rispetta chi ti ci ha lasciato dentro) sei proprio un gen z.» scuotendo la testa euge fece un passo indietro portando gli occhiali da sole (?) sulla punta del naso, lisciando la stoffa della camicia rosa confetto: oltre a quell'indumento, l'outfit del professore per la serata prevedeva solo un paio di mutande e calzini bianchi. «sono tom cruise in Risky Business!» «ma- il tema della serata non era mitologia?» youth. «e infatti tom cruise è un mito, tryhard. adesso filate a prendervi le spillette e a scatenarvi!»
    via che partono le scommesse su quante persone hanno già corretto il punch ─ eugene conta doppio perche ha già fatto due giri.
    «GUARDA!!!! vedo pannocchia uno e..speedy gonzales» psycho shipper mode attivated, e nel momento migliore: se lo sentiva, Barry, che euge stava per mostrare a tutti il balletto del film. «io ho beccato pannocchia 2. » le indicò joey con un cenno del capo, e visto che erano d'accordo le diede anche un pizzicotto /sulle ali/ ─ 'posso toccare il sedere alla mia ragazza?' 'eh no, se hai una missione da psycho shipper no' 'ah no?' ─ preferendo poi puntare verso joey.
    cosi, perché qualcosa gli diceva che l'amico era quello più bisognoso di aiuto.
    e infatti «conoscevo un tizio positivo all'HIV» ueppa. «vai alla grande homie» solo un sussurro all'orecchio del moonarie, giusto un istante prima che phoebe invitasse pepito a ballare; Barry non poteva salvarlo, non più. «auguri» con tanto di bacio soffiato sulla punta delle dita.
    «ams, la situa è più complicata del previsto» le tornó accanto, cercando di sistemare la spilla presa all'ingresso «vuoi ballare?» si, lo so, unexpected, MA È PER TENERE MEGLIO SOTTO'OCCHIO LA SITUA.

    ♡ hunter & ♡ ams
    gryff | prof | raven
    gif: crediti
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    cose prima del prom inutili ♡
    al prom meh parla con hunter, Barry e euge, barry parla con meh, euge, amalie, joey e poi invita ams a ballare ♡
    volevo far fare qualcosa anche a meh ma non sto capendo più niente VVB
     
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    heather morrison
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    «che ne pensi?» girò su se stessa, lasciando che la gonna, seppur leggermente, si sollevasse. Di nuovo in piedi di fronte a Alister, si gustò per qualche istante lo sguardo dell'uomo che la studiava flemmatico. Neanche le importava cosa pensava del suo outfit: poteva dirle di odiarlo, per quanto le concerneva, finchè le piaceva la ragazza che lo stava indossan-
    «Carino»
    -do.
    «solo carino Ok, forse le interessava. Abbassò lo sguardo per guardare il vestito che avrebbe indossato al prom di fine anno; era stata indecisa se comprarlo o no, non certa che un abito pensato per chi aveva gambe decisamente più lunghe delle sue potesse starle bene, ma ora era piuttosto convinta di stare una favola. Certo, non aveva i capelli intrecciati come programmava di farseli per ricordare lo stile vichingo, mancavano le "ali" dorate, e ovviamente ai piedi non avrebbe indossato quelle robe nere da tutti i giorni, ma solo "carino" era un po' esagerato. «le scarpe non sono ancora quelle-» «Staresti meglio senza»
    Sollevò lo sguardo, facendo spuntare di nuovo un sorriso mentre una fitta calda le invadeva lo stomaco. Non avrebbe definito quella per Alister Black una cotta, ma diciamo che era difficile tornare a scuola circondata da adolescenti imbarazzanti dopo le visite al ministero e a tutto... quello.
    «dici?» domandò ingenuamente, e si voltò, dandogli la schiena, voltando il viso per guardarlo oltre la propria spalla. Lanciò uno sguardo verso il basso e la cerniera del vestito. «forse dovrei provare» pausa. «per il ballo, si intende.»
    Quando l'uomo si avvicinò, Heather chiuse gli occhi sospirando leggermente prima ancora che la toccasse (e probabilmente rovinasse il momento di quiete prima della tempesta sbattendola contro la scrivania senza neanche toglierle del tutto il vestito; chissà; non che se ne sarebbe lamentata).
    Già. Decisamente non era facile tornare a Hogwarts dopo Alister Black - forse per quello era andata lì, per ricordarsi che oltre al castello, alla scuola, al castello, c'era di più. Non era la fine del mondo, il diploma. Era solo l'inizio.

    La sera del prom.


    «sei bellissima» e poco importava che lei e Reggie, pur essendosi messe d'accordo per il tema del vestito, l'una con l'altra c'entrassero poco; era anzi interessante come avessero interpretato entrambe il tema. «e giusto per sapere» schioccò la lingua sul palato prendendola sottobraccio. «hai anche tu una cotta segreta di cui dovrei sapere prima di entrare?» così, giusto perchè era un sakkissimo divertente essere sempre l'altra donna, ma meglio avere un piano b. Chissà perchè non aveva pensato di chiederlo prima, visti i precedenti. «se devo trovarmi un ripiego con cui fare sette minuti in paradiso, sarà il caso tenere gli occhi aperti fin da subito» eh sai, fra tutti questi finti etero e ragazze too gay to function.
    Entrando alla ricerca delle magiche spille che a quanto pare dovevano mettere (in barba che rovinassero l'aesthetic dei vestiti e puzzassero di fregatura (cit qualcuno)), vide anche Charles e Nah poco prima che emigrassero verso il galeone delle foto. «Narah, sei un amore» e il sorriso languido sparì nel rivolgersi al francese. «charlesmagne dumont-» «Charles non è diminutivo di-» chi l'aveva detto - charles stesso o qualcun altro? nel dubbio, heather chiuse fra loro le dita contro il pollice, universale segno di "stai zitto". «un uccellino» non quelli che piacevano a lui «mi ha detto che hai fatto una scenata a aidan gallagher perchè non ti ha invitato al ballo» sollevò un sopracciglio. «sappiamo entrambi che Arturito non era il gay ingenuo che doveva chiedermi di andare al prom insieme, quindi lagnati meno. Merdina Dumont (ipocrita e) infame per te solo lame.
    ...però no, davvero, Heather un po' se l'era aspettava la sua promposal. Sapeva che il loro rapporto non fosse davvero unilaterale, ma Charles la conosceva, più di quanto la conoscesse la maggior parte delle persone; se avesse voluto, avrebbe saputo come farle la richiesta perfetta (magari su una ruota panoramica? Un cartellone con scritto scelgo te? qualche rosa??) - anche solo come amici senza poi andare davvero insieme !! - invece si era limitato a ridere a quelli che le chiedevano senza cuore semplicemente di far loro da accompagnatrice. "GNN POTEVA FARLA LEI!!" sì ma poi non sarebbe stato divertente. «e anche se l'Egitto è in Africa e il solo vedere il vestito che hai scelto ha abbassato la media del QI della sala- beh, sei discretamente scopabile. Approvato.» Gli soffiò un bacio, e si rivolse a Reggie. «sei sicuramente un'accompagnatrice migliore di questa bestia» tipo, al 100% «e sono felice di essere con una ragazza così carina, ma ciò non toglie che lui me la dovesse di base» insomma, era il suo resusciversario!! era una data importante!!!!
    Detto ciò, vide Arturo Hendricks nella folla (mezzo... nudo? Unexpected, ma chi era lei per lamentarsi), e forse dovette fermarsi a guardarlo uno o due secondi di troppo secondo qualcuno, perchè incrociò lo sguardo torvo di una ragazzina. Heather roteò gli occhi, tornando a Reggie e co. Non aveva mai pensato che dire di no ad un ragazzo potesse farla passare per la cattiva della storia, ma a quanto pare non a tutti quanti era chiaro, ad Hogwarts; shipper Arters non ne abbiamo, ma quelli Coturo sapevano essere veri diti nel culo (e non in senso buono). "Bu bu bu, hai fatto piangere la nostra principessa".
    E che piangesse.
    Secondo Heather, non c'era assolutamente niente di male in un po' di autocommiserazione da parte del futuro capitano di quidditch, considerando che ormai era palese come l'aria che fingesse solo di essere triste e disperato per lei quando in realtà lo era per Motherfucka che si sarebbe scopato Aidan Gallagher (il fortunello!) -e aveva ragione a preoccuparsene, perchè dubitava il serpeverde sarebbe rimasto con le mani in mano, preferendo usarle in altro modo. Non capiva cosa gli piacesse tanto di Costas, ma di certo doveva starsi mangiando le dita per l'occasione sprecata.
    (not so) mean girl
    14.11.2001
    valkyrie w/ reggie
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    - premessa con alister
    - arriva al ballo con reggie
    - complimenta nah e parla con charles
    - nota arturo (?)
     
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    berenice hillcox
    In chess, the king can move one space at a time;
    but queens are free to go wherever they like.
    Non riusciva a crederci neppure lei ma finalmente, dopo settimane (forse mesi) di preparativi, era finalmente tutto pronto. Nella Sala Grande erano stati posizionati tavoli, colonne, piccoli cespugli e tanti altri oggetti che poi, con qualche incantesimo sapientemente lanciato, avrebbero assunto altre forme e dimensioni. Servivano solo come riferimenti e niente più, nessuno avrebbe mai visto la vera natura di tutto quello che la magia poi avrebbe trasfigurato. Altro che allestimenti del drama club, il Comitato di quel Prom2020 aveva fatto le cose in grandissima. Avevano contribuito tutti, dal primo all'ultimo, ma l'entusiasmo della Campbell non aveva avuto eguali d ora, a pochissime ore dalla festa, Nice la poteva veder letteralmente vibrare di emozione mentre impartiva le ultime istruzioni agli studenti di primo anno, appena fuori la capanna delle spille. Le piaceva, Phoebe Campbell, le ricordava un po' zia Milly con i suoi modi di fare così esuberanti, gli occhioni grandi ed espressivi e il suo desiderio di fare sempre qualcosa. Era una forza della natura e averla nel comitato era stata una gran fortuna.
    Ad essere onesti, la Hillcox (doveva iniziare a pensare a se stessa con quel nome, per non finire con il blaterare quello originale ad alta voce, prima o poi) era stata sorpresa nel trovare, all'interno del comitato, tutte persone molto valide e la cosa l'aveva stupita più del dovuto: forse doveva iniziare a dare un minimo di chance alla popolazione del castello, non sembravano poi così male.
    O forse no, ed era solo l'emozione di vedere finalmente i frutti del proprio lavoro venire alla luce a farle pensare quelle smancerie - e poi la sua permanenza in quell'anno aveva una data di scadenza, non aveva senso fare progetti. Meglio godersi il presente e via, senza troppi pensieri per la testa. Infondo avevano ancora un sacco da fare prima di poter decretare definitivamente chiusi i preparativi; in special modo, doveva ancora andarsi a preparare! E non era cosa da niente, insomma.
    Percorse velocemente la sala fino a raggiungere i tavoli che avrebbero ospitato il ricco buffet, dove venivano sistemate le ultime decorazioni celtiche, qualche ampolla lì, una piccola roccia incisa la, una candela di qua. Sembravano messe a caso (?) ma Nice aveva studiato accuratamente ogni dettaglio e aveva persino fatto una riproduzione su pergamena segnando con una X dove sistemare cosa e poi aveva delegato alle uniche persone di cui si fidava. Vabbe, all'unica diciamo, ma dettagli.
    Si schiarì la voce per rendere nota la sua presenza, una volta giunta in prossimità del tavolo, e vide chiaramente le spalle dei due ragazzi irrigidirsi impercettibilmente; se non fosse stata Nice non se ne sarebbe neppure accorta. Ma lo era e, soprattutto, li conosceva entrambi da fin troppo tempo per non cogliere quei piccoli gesti. Cosi come sapeva perfettamente che era solo un riflesso incondizionato e nulla di più. Spostò lo sguardo chiaro da Albie a Costas e poi, a rischio di far venire giù il mondo per quel gesto inusuale, sorrise - gentile, compiaciuta, soddisfatta. «Ottimo lavoro, ragazzi.»
    "Gnegnegne, io faccio sempre un ottimo lavoro" - era così che la sua mente le aveva riposto, imitando il tono schifettino di Albert, perché infondo lo conosceva abbastanza bene da sapere che era esattamente ciò che pensava, ma dopo averli tenuti per settimane sotto scacco (aka per le palle, cit.) e controllato ogni loro singola mossa, le pareva giusto complimentarsi per il lavoro svolto. Non che ne avessero davvero bisogno, Albert perché già lo sapeva, dal momento che non faceva mai nulla senza impegnarsi al 100% affinché fosse perfetta, Costantine perché sembrava essere finito nel comitato ancora più per caso del Behemoth e forse non gli fregava neppure un ciufolo ma, hey! Nice lo aveva visto ridere, di tanto in tanto, per una battuta della Darko o per un gioco di luci di Callie Jackson, quindi era abbastanza sicura che anche lui si fosse divertito, alla fine. Non gli aveva ancora perdonato il fatto che le avesse fatto perdere una scommessa, anzi aveva in programma di vendicarsi per bene, ma in compenso ne era nata una nuova insieme a Sorta e andava bene così, ogni scommessa era buona per la Serpeverde.
    Ma comunque, tornando al ballo e ai preparativi... «Credo che sia tutto pronto.» annunciò soddisfatta, mentre con precisione sistemava un centrotavola leggermente disallineato rispetto al suo memo. Per il resto, era davvero contenta di tutto quanto e non vedeva l'ora che tutti vedessero finalmente ciò per cui si erano impegnati così tanto!
    «Possiamo andare a farci belli... beh, ancora più belli hihihi» dai, era Nice e stava parlando con Costanzo e Alberto, erano praticamente la Hogwarts Royalty #cos

    «Accettabile»
    Alzò gli occhi al cielo, senza reale emozione, perché a quei commenti di Albie c'era abituata: per lui niente era mai più di un semplice 'accettabile' e non aveva alcun senso sottolineare quanto si fosse impegnata per far sì che il filo dorato bastasse per entrambi i loro costumi matchassero così egregiamente: il fatto che lo stesse indossando era già una soddisfazione bella e buona. Non che avesse avuto molta scelta, il (futuro, cit.) Caposcuola verde-argento, perché non avevano letteralmente un soldo e rimediare un completo decente per il ballo non sarebbe stata un'impresa facile - e poi perché NOW WAY che Nice l'avrebbe autorizzato a lasciare il dormitorio con qualcosa addosso che non portasse la sua firma.
    E poi, era uno schianto. Non quanto lei, ma vabbe, non c'erano paragoni ♡
    «So che Moonaire ha messo su il suo in quattro e quattr'otto, attingendo dai costumi del drama club.» affermò sistemandosi la scollatura sul davanzale prosperoso - grazie mamma Zoe per le forme morbide - e poi tornando a dedicare estrema attenzione ai lunghi capelli castani, «Potevi chiedere a lui di rimediarti qualcosa.» *blows kiss in the air* «Ma non saresti stato altrettanto figo.» Ed era figo solo perché era per metà figlio di Daisy Bulgakov, futura stella del cinema magico - attualmente incastrata nella sua primissima esperienza in TV, che cosa strana i viaggi nel tempo. La stessa Daisy che, tra l'altro, era stata musa ispiratrice per la scelta dei costumi, ispirati a due divinità slave, così come slave erano le origini di sua zia. Oźwiena e Veles erano così perfetti per loro due che Nice non aveva neppure tentato di proporre una delle sue alternative, già persa nelle mille idee che le erano venute leggendone le descrizioni (Aveva sogghignato «Ti metterò le corna!» #inkesensosks e alla fine lo aveva fatto davvero)
    Adorava l'idea di andare in giro vestendo i panni della Dea della comunicazione, del suono, delle chiacchiere ma soprattutto dei gossip... era praticamente lei! E in più aveva deciso che avrebbe girato tutta la sera con un corno incantato che le avrebbe permesso di origliare le conversazioni altrui, non importa quanto alta fosse la musica scelta da Dani.
    Ma doveva concordare con A(da)lbert, nessuno avrebbe colto al volto la #reference perché probabilmente nessuno era ferrato sul pantheon slavo come loro (che in realtà lo avevano studiato un pomeriggio, mentre erano in pausa dai preparativi) - beh, almeno sarebbero stati originali e (tra) i più fighi comunque, con il vestito di Nice che era praticamente un velo nero poggiato sul corpo sinuoso e un mantello semitrasparente decorato con un filo dorato (magico, fatto in modo che chiunque la vedesse, anche se non la stava cercando #cos) e lui con quel completo nero, il gilet decorato, il mantello delle stesse fattezze di quello della ragazza, il bastone e le corna. Che tocco di classe. Sembrava un demone, e rievocava perfettamente l'immagine di Veles che lei si era fatta nella testa.
    «Chissa se riesco a convincere il Sinclair a invitarti per un ballo.» Ammiccò, picchiettando il rossetto con un dito per controllare che fosse asciutto, «O magari posso stregare te affinché tu possa tirare la testa fuori dal buco del culo del cappuccio e accettare. O magari entrambe.»
    Si sentiva così in vena di giocare a fare cupido, quella sera, che aveva quasi pensato di trasfigurare all'ultimo il suo vestito... ad ogni modo, cupido o no, si sarebbe divertita.

    I #nilbie osservavano la sala riempirsi pian piano, impassibili e regali alle pendici del tempio greco. Avevano appena lanciato l'incantesimo insieme a Costantine e la de Thirteenth e ora poteva godersi l'inizio della festa aka giudicare (manco troppo) silenziosamente i costumi dei partecipanti. Le costava molto ammetterlo ma avevano fatto tutti un ottimo lavoro: chi più chi meno, tutti avevano centrato il tema scelto per quel prom e Nice era molto soddisfatta, bravi bimbi.
    Piegò leggermente un angolo della bocca verso l'alto in un sorriso sghembo e perfettamente conscio del fatto che sì, era elegantissima nel suo vestito impreziosito da gioielli dorati, alle mani, al collo, tra i capelli. «Anche tu non sei niente male. Ma ora basta perché quel tizio laggiù ci ha già chiamati Cersei e Jamie.» terminò, indicando un ragazzino di terzo anno che guardava il mare a bordo della nave fenicia. Aaaah quanto adorava il corno-spiatutti. Poteva sentire le conversazioni letteralmente di chiunque.
    «Mh. McPherson ha saputo distinguere la nave fenicia da quella vichinga.» annuncio esterrefatta, «Allora non è finito nei Corvonero per caso!» per Morgana se si stava divertendo con quel coso. Lo stava usando più che altro per sapere cosa ne pensavano gli studenti delle decorazioni, ma anche per farsi gli affaracci loro ♡ ohi, se Posh poteva origliare i loro pensieri, lei poteva origliare le loro conversazioni! What's fair is fair, che è la traduzione un po' così, ad catsum per rimanete in tema, di "quel che è giusto è giusto".
    «Oh per Salazar, la McPherson - no, non Gid ho detto la - ha puntato il buffet. Guarda come sta bene nel suo vestito da Schiaccianoci!» anche se lei, Nice Cox-Hill, non si sarebbe mai presentata ad un evento del genere indossando i pantaloni. Aveva delle gambe da urlo e doveva mostrarlo, tipo -
    «We stan one (1) true queen» (no, non Taylor)(anche Taylor) «Guarda un po' Narah! Lasciare Gideon le ha fatto proprio bene.» e lo so che sembra che abbia puntato i McPherson(s) ma vi giuro che sono andata a casissimo hihihi
    «Andiamo?»
    «Uff, Al, mi stavo divertendo!»
    Ma nonostante la lamentela, accettò il braccio del cugino e si incamminò con lui attraverso la sala, spilla già al petto e corno pronto a cogliere altri gossip.
    slytherin | 21 | vi
    #proud
    #nilbie
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    - ultimi preparativi alle decorazioni + cambio d'abito
    - giudica (e origlia) l'intera sala insieme a Bertie
     
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    In sua difesa, c'era stato un primo avviso - anche se Phoebe l'aveva ignorato.
    «Le spille» «Lasciami» la prima volta che la Grifondoro gli aveva preso il braccio, Joey si era limitato a irrigidirsi e scacciarla non troppo malamente scrollandosela di dosso, sguardo fattosi leggermente più scuro mentre teneva a bada il nervoso. Era già difficile accettasse che i suoi spazi personali venissero invasi quando se li aspettava, e da persone a cui era affezionato, quindi una Phoebe (che chi era per lui, se non una mezza sconosciuta? Aver passato i primi anni scolastici nella stessa classe non la rendeva un'amica) che lo afferrava senza avviso era troppo. Poteva impegnarsi ad essere un umano decente, ma aveva dei limiti... limiti che sentiva stringersi intorno a lui mentre, dopo una prima intrusione non richiesta, si rendeva conto di quanta gente ci fosse effettivamente a quella festa, di quanto Phoebe stesse vicina. Era una creatura piuttosto fedele alla routine, Joseph Moonarie, a cui piaceva attaccarsi alle cose familiari... e si rese conto che non ce n'erano in giro. Si guardò attorno, cercando Barrow, cercando Sandy. Vedendo Gideon e Willow chiacchierare poco distanti, si rilassò leggermente, alzando una mano per salutarli. Il conforto di Barry passato di lì per caso lo scaldò più del previso. «vai alla grande homie» Andava alla grande.
    Finchè.
    «Dai vieni a fare questo ballo. Uno solo...»
    La seconda volta, Phoebe fu meno delicata nell'aggrapparsi a lui e a cercare di trascinarlo - e Joey, agendo d'istinto, fu meno delicato nello spingerla via, occhi grandi e - arrabbiati? spaventati? - mentre le metteva la mano appena sotto la spalla e con forza la respingeva, incurante che potesse sbattere contro qualcuno o perdere l'equilibrio e cadere.
    L'aveva fatto senza pensarci davvero, una reazione naturale che in altre situazioni lo aveva salvato, e quando si rese conto di come aveva agito, e di come l'aveva guardata, e di come era indietreggiato, e di come aveva già portato la mano al coltello, si sentì leggermente preso dal panico. No, non in colpa (era lei che era stata molesta), ma di certo non era così socialmente inetto da non capire che non fosse del tutto socialmente accettabile minacciare di prendere un'arma contro una ragazzina che ti chiede di ballare.
    Deglutendo e stringendo i pugni lasciò rapido cadere la mano lungo i fianchi, prima che Phoebe potesse credere che davvero le avrebbe fatto qualcosa. «non... toccarmi senza chiedere. Non puoi» Aggrottò le sopracciglia. Non poteva neanche chiedendo, ma insomma, sarebbe stato comunque meglio di essere preso a caso. «mi dà la nausea» spiegò. e non l'aveva detto con disgusto, ma come se stesse esibendo dei semplici dati.
    Prima che il silenzio si prolungasse troppo e la ragazza chiedesse spiegazioni che Joey non voleva dare, cercò di far girare nuovamente le rotelle nel suo cervello per salvare la situazione. Cosa avrebbe detto internet?? OH GIDEON GIVE ME STRENGHT. . "Trova qualcosa di semplice che condividete. Ecco alcuni modi per stabilire un terreno comune:" «Il prof d'inglese è esilarante!» Ao. (nel senso che forse avrebbe dovuto dire *ao, non inglese. Ma poi quale prof di inglese era esilarante? Loro non lo avevano come materia). Prese un grosso respiro, già sentendosi meglio. Ok, probabilmente aveva sistemato tutto con le sue abilità di conversazione. GOT IT!

    «yesss! voglio un sacco di foto!!!»
    D A I mezzonudo e egocentrico??? «poi posso vendere i tuoi scatti?» da dire: Fitz non era una a cui piaceva maneggiare il vile denaro, ma comprarsi costumi di scena costava un botto, e anche se in teoria aveva ancora da parte soldi babbani, era molto più conveniente fare soldi magici. Aveva appeso per la scuola volantini in cui offriva i suoi servigi di medium ma per ora non aveva guadagnato molto. Se solo JD si fosse deciso a diventare un investigatore di omicidi l'avrebbe aiutato a risolvere un sacco di casi col suo potere !!!
    Si guardò in giro, notando gli sguardi che la gente rivolgeva a lei e (ok, solo) a Posh, e sorrise civettuola e un po' algida, gongolando sia come Fitz che come Chione. Come Fitz perchè aveva sentito dire che molti avrebbero voluto invitarlo, ma nessuno si era osato essendo lui così famoso e sicuramente già pieno di inviti, e come Chione perchè non sapeva esattamente da cosa fosse vestito Posh - un elfo? Uno yeti? un tipo molto peloso? - ma qualsiasi cosa fosse, era canon per Fitz fosse la puttana di Chione e quindi la sua.
    «... ma narah mi odia?»
    ?? «per la lezione, dici?» aggrottò le sopracciglia, scrollando le spalle. «narah non odia nessuno; è un essere troppo speciale per odiare. E poi, stavamo solo recitando, perchè dovrebbe odiarti?» Fitz lo faceva di continuo - una volta aveva detto a Narah di aver ammazzato tre persone solo per vedere se era in grado di convincerla di ciò (spoiler: lo era. Non sapeva che farsene della consapevolezza che Nah la credesse capace di una cosa simile, ma prima o poi ci avrebbe trovato un utilizzo).
    «perchè, ad esempio, sono certo che hans mi odi ancora»
    ah. «non lo conosco bene» ammise «ma è un po' psycho» era famoso per quello no? Per non saper usare il proprio potere e bruciare cose. Chissà se LUI aveva mai davvero fatto fuori qualcuno. «mi piace» Con un sorriso, diede una pacca sulla spalla dello special. «se ti uccide, resta in zona - se serve posso farmi possedere senza problemi. In più, penso saresti un infero proprio carino» chissà se leggendole nella testa poteva vedere l'immagine che le era venuta di fantasma!posh e infero!posh guidato da lei che giocavano a carte.
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    - joey si scrolla di dosso phoebe quando lo afferra (la prima chill la seconda malamente)

    - fitz parla con posh camminando verso le foto
     
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    Now I feel in love, babe
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    And I'm so lucky you found me in the day I needed love
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    Poteva sembrare nervoso, il McPherson, magari persino affetto da diarrea verbale, ma era più lucido di quanto apparisse in verità. Aveva la capacità di scollegare il cervello dalla bocca così che mentre questa si muoveva cacciando fuori discorsi per riempire i silenzi, il cervello ragionasse da solo. In quei momenti, stava studiando Sorta. Come si muoveva, come parlava, e persino la scelta delle parole usate, ciò che voleva trasmettere. Ed anche se poteva sembrare che fosse...distratto e nervoso, lui c’era completamente. La sua mente aveva già iniziato a delineare la figura della ragazza, facendo sondaggi e dedicandosi a formulare ipotesi e percentuali su quali fossero i suoi tratti caratteriali. Un marchingegno complicato, il cervello del McPherson.
    Sentendo la ragazza parlare, gli parve seriamente più assennata di quanto non fosse suo fratello, e per questo motivo concluse che, ufficialmente: Sorta gli piaceva e quindi, poteva rilassarsi. Non importava davvero che a lei piacessero le ragazze, come da sua stessa ammissione, perchè certamente il McPherson non si trovava al ballo per trovare la sua metà o cose simili, ecco, ma probabilmente Sorta avrebbe preferito una ragazza al suo fianco. Mi spiace. Sollevò le spalle, il giovane, dedicando uno sguardo alla sala che adesso andava a farsi gremita di persone. Ma ci sono tante belle ragazze in sala, sono sicuro che alcune di loro sono libere.
    Si rese conto, inoltre, di essere sembrato fin troppo nervoso al primo approccio: succedeva sempre così, il McPherson aveva la brutta abitudine di essere spaventato dall'ignoto, e diventava nervoso con le persone che non riusciva ad inquadrare. Ma era un sentimento che passava in fretta quando, dopo attente osservazioni anche di pochi minuti, riusciva a farsi un'idea di chi avesse di fronte. No, non mi spaventi come Costas, per il momento nemmeno a paragone! Accennò un sorriso un po' intimidito ma sincero. Che dire, non rispose alla frase sul "non poter essere amici se non era sè stesso" perchè...era proprio lui, era così: imbarazzante e nervoso, ma solo agli inizi! Sapeva anche essere piacevole, quando si trovava a proprio agio, per questo sperava ed era convinto che non avrebbe rovinato la serata alla Motherfucka, ne gliel'avrebbe resa pesante (aveva fatto una promessa: non avrebbe parlato di insetti, quella sera).
    Voleva certamente bere anche lui, per cui seguì la ragazza verso lo stand bevande, saltando per il momento quello delle foto (si può? comitato help). Prese qualcosina da bere, stringendo tra i denti la cannuccia mentre osservava il vestito della ragazza, nel dettaglio. Non si erano affatto messi d'accordo, per quegli abiti, ma pareva quasi che lo fossero: lui era il Dio del sole, in un certo senso (e di tante altre cose), mentre lei era Nyx? La dea della notte, no? Bellissimo abito. Commentò, onestamente. Tutto il tema mi ispira parecchio, amo la mitologia! E lo sguardo curioso passò in rassegna altri studenti, come Brandy che era vestito da Hades, Willow che vederla negli abiti da lui scelti mozzava il fiato, Heather cristo santo, com'era bella? Amalie e Barry facevano una gran figura nei loro abiti ispirati a Peter Pan, ma ciò che apprezzò oltre ogni immaginazione furono gli abiti scelti da Fitz e Posh, e Albie e Nice, poi??? Niente, amava tutto. Aveva sorseggiato un po' della bevanda quando lo sguardo era ricaduto su...Narah, appena entrata in sala accompagnata da Charles. Scusa un attimo, Sorta. Vado a salutare degli amici e torno. La guardò negli occhi due secondi. Non ti mollo, non temere. E sì, suonava come una minaccia #wat Passò velocemente dietro le Hallow permettendosi di poggiare le mani sulle spalle di entrambe a mo di saluto, fuggendo via e lasciandole alla loro indagine segreta, avvicinandosi alla coppia di giovani vestiti da Dei egiziani.
    Narah era bella come un sole, e non riuscì a trattenere un sorriso caldo, Gideon, mentre le si avvicinava guardando prima lei per intero e rimanendo colpito dalle bellissime ali dorate che facevano parte del suo outfit. Lui, dalla sua, aveva una faretra con frecce, ed era pronto a scagliarne qualcuno verso la gentaglia più fastidiosa. Poi spostò lo sguardo su Charles, che vestito da Ra, era praticamente la sua controparte Egizia (???) almeno simbolicamente. Complimenti davvero, siete bellissimi.
    LO POTEVA FARE? NON LO POTEVA FARE?
    Lo fece. Si sporse ad abbracciare Narah, rimanendo per qualche secondo con le braccia strette ad avvolgerla, e staccandosi solo se avesse percepito da parte sua resistenza o diffidenza.
    Il cuore si strinse in una morsa, mentre si staccava da lei, e gli occhi iniziarono a pungere, ma solo un po'. Il sorriso sulle labbra era perenne.
    La mia accompagnatrice mi aspetta (ahah non è vero, Gideon, Sorta sta benissimo così) scusate! E così dicendo voltò il capo per non farsi vedere in volto.
    Era già ubriaco, il McPherson? Aveva la sbronza confusa come Betta? Rideva mentre piangeva? No. Era solo...felice. Ma era anche triste ??? Felice di aver visto Narah, felice di vederla accompagnata da Charles, che non conosceva davvero bene ma del quale Perses ogni tanto spendeva buone parole. Ma era anche triste, più che altro nostalgico, poco sereno, non si sentiva tranquillo, al contrario, era inquieto.
    Sarebbe tornato da Sorta subito, se non avesse assistito ad una scena che lo aveva lasciato...di stucco?? Aveva sentito praticamente tutto, dalle parole di Joey a quelle di Phoebe, e poi il ragazzo l'aveva spinta via.
    Ed anche se il McPherson non c'entrava davvero un cazzo, si era sentito non in dovere ma in volere (?) di intervenire.
    Tutto okay? Aveva domandato, una volta vicini ai due spostando lo sguardo da lei a lui, e domandandosi perchè Joey si fosse vestito da Lord Farquaad azzurro. Phoebe aveva gli occhi lucidi, ed il ragazzo fece due più due, collegando la scena vista poco prima e le parole udite dalla bocca della ragazza. Si volse dunque verso la giovane, porgendole la mano. Senti, non sono un principe, ma ti andrebbe di ballare con me? Sperò che accettasse il suo invito. Te la rubo solo per...un ballo! Fece un occhiolino a Joey, convinto che per un ballo solo non se la sarebbe presa per quel rapimento della sua accompagnatrice. Si sarebbero allontanati di qualche passo spostandosi nella zona dedita ai balli.
    Scusalo, non ce l'ha con te, ma non gli piace proprio essere toccato. E' più forte di lui. Avrebbe detto alla giovane, una volta che si fossero allontanati dal ragazzo. Non voleva giustificare l'amico in alcun modo, conosceva il Capitano e sapeva quanto potesse essere pungente, delle volte. Ma non voleva che Phoebe pensasse di essere /lei/ il problema. Se non accetta di ballare (MA PERCHE NON DOVREBBE) salta queste ultime righe ciao)

    RAVENCLAW
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    - Si rende conto che Sorta è una persona per bene e si tranquillizza wat
    - Osserva la sala amando molto i costumi di tutti
    - Chiede a Sorta un attimo per salutare degli amici
    - Saluta le Hallow con una stretta di spalle fugace
    - Saluta Narah - e l'abbraccia - e Charles e per poco piagne
    - Vede la scena Joey / Phoebe, si avvicina e chiede a Phoebe di ballare + le spiega che Joey non ama essere toccato
     
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