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.Anjelika QueenNon sono cattiva, sono gli altri che mi disegnano così.
Non è vero.
Era sera tardi e la donna era ancora in ufficio al ministero per finire del lavoro dato che quegli incompetenti dei suoi colleghi non sembravano essere in grado di fare neanche la più semplice cosa. Quando aveva fatto richiesta per il posto di Superpavor sapeva di dover essere ancora più ligia al lavoro;ricordava come Damian fosse sempre molto impegnato ma non poteva immaginare quanti inetti fossero davvero presenti al ministero. Per fortuna che esistevano persone come la Queen che amavano quello che facevano e non solo, perché riusciva anche nel compimento del lavoro degli altri e persino in modo impeccabile.
«ti prego non mi uccidere» delle urla giunsero alla donna che poggiò la piuma sul tavolo e si mise in ascolto di quel favoloso sonoro. Erano mesi che non partecipava a qualche tortura e gli mancava sentire le urla, la disperazione e poi avere il cuore in mano del mal capitato. Doveva tornare in sala torture ogni tanto per poter dare gioia alla propria vita, ogni tanto. Magari poteva chiamare Aaron uno di quei giorni e fissare insieme per una tortura così da far tornare il sorriso alla donna che ultimamente lavorava senza sosta e senza gioia. Le mancavano davvero i bei tempi anche se essere a capo di tutto quello non era così male, sentiva il potere e le piaceva da morire anche se quella sera stava firmando delle semplici scartoffie.
«che nostalgia» sospirò sognante per poi tornare a scrivere.
Di solito le piaceva avere un dolce sottofondo come quello quando lavorava ma si rese conto ben presto che dover leggere e firmare quelle scartoffie ascoltando quei gridolini era davvero molto fastidioso. Le stava lentamente entrando il mal di testa e non era mai buono quando succedeva, soprattutto se poi doveva affrontare la persona che glielo aveva procurato. Dopo aver riflettuto qualche secondo decise di agire, si alzò di scatto e si recò verso l'ufficio accanto. Bussò alla porta per poi incrociare le braccia e battere freneticamente il piede a terra, prima toglieva dal mondo chi le aveva fatto venire quell'emicrania prima avrebbe terminato il lavoro.
«Possibile che...» la musica inquietante si fermò di colpo e dei passi incerti si avvicinarono alla porta. Ma che stava succedendo?
made in china — I'm here at the beginning of the endSPOILER (clicca per visualizzare)scusate era parte dell'evento di qualche settimana fa ma non me la sono sentita.
Prompt: Sono letteralmente incapace di guardare questo programma televisivo davvero intenso senza urlare ogni volta che succede qualcosa all'improvviso e tu ti sei cosi infastidito che stai martellando sulla mia porta d'ingresso per dirmi di chiudere il becco, ma siccome sono così preso da questo programma ce urlo e brandisco una mazza da baseball quando apro la porta.
Anjelika è il soggetto che bussa alla porta.. -
.nikita fitzgeraldNon sono pazza, sono gli altri che mi disegnano così.knock knock.
Fitz si irrigidì di colpo, scazzata. Senza distogliere lo sguardo dallo schermo allungò il dito, per prendere il telecomando e fermare il telefilm che andava in onda sul vecchio televisore... solo per accorgersi che non poteva fermarlo, non era registrato, poteva solo mettere momentaneamente muto. Madonna, i maghi erano davvero dei boomer.
Si alzò per andare a controllare chi c'era alla porta, gli occhi ancora sulla tele... E ODDIO COSA STAVA SUCCEDENDO!! squittì emozionata, tornando a sedersi sulla poltrona d'ufficio, le ginocchia strette al petto e sguardo fisso sullo show. Stava per arrivare il bello (perchè la bella, lei, era già lì) (ah ah ah) !!! il protagonista stava DI BRUTTO per scoprire che i manichini in realtà erano veri e si muovevano !! e poi quindi sarebbe stato ucciso-...
«Occupato!» gridò, in un lampo di lucidità (dopo aver rimesso il volume).
... ripensandoci, mr Henderson l'aveva chiusa in quella stanza dicendole di aspettarlo mentre lui compilava delle scartoffie per farle vedere le sue mamme, ma non le aveva detto che nessun altro potesse entrarci. Forse aveva mandato altri giovani special in quella sala d'aspetto improvvisata (che sembrava un vecchio ufficio adibito ad area relax; ci scommetteva che il prof si fosse fregato quella stanza per farsi i riposini e le maratone di telefilm)?
«Se devi entrare entra, ma stai zitta!» Si infilò in bocca delle mandorle, sorseggiando poi la bevanda magica non meglio identificata, ma simile a tè, che sempre lì dentro aveva trovato. A bocca piena, aggiunse: «'e 'on vuo' peeeeti l'omicidio, faaai melio 'a 'biigaati» e via un'altra manciata di mandorle in bocca.made in china — I'm here at the beginning of the endSPOILER (clicca per visualizzare)per me sta guardando Ai confini della realtà, o qualcosa del genere ma più horror/splatter.
