| | blank space taylor swift | | bubblegum bitch marina | | antartide ptn | | «Scacco matto.» E grazie tanto, non c'era bisogno di dirlo ad alta voce, le pedine si stavano già brutalmente massacrando tra loro, era più che palese che (anche quel)la partita l'avesse vinta il biondo Cox-Wood. O meglio, Behemoth o qualsiasi fosse il suo nome in quel momento - per essere una Miss-Perfettina, Nice stava avendo seri problemi a distinguere le loro nuove identità da quelle vecchie. Comunque, poco importava: era la terza partita a Scacchi Magici di fila che Albie vinceva. Maledetto. Ridusse gli occhi a due fessure talmente strette che, complice anche la scarsa luce della sala comune, rendeva impossibile persino riconoscere le iridi chiarissime, tipicamente CoxTM: se gli sguardi fossero stati armi, i due cugini si sarebbero uccisi a vicenda anni prima (o dopo, dipende dai punti di vista, insomma) con le loro occhiatacce reciproche eppure non c'era altra persona al mondo con cui Nice avrebbe preferito passare quel pomeriggio, sfidandosi nel gioco che entrambi amavano. Ciò non toglieva che la piccola Hillcox non gli avrebbe mai perdonato l'averle fatto fare una figura così pietosa. E di fronte ai marmocchi compagni di Casata! Ma, d'altro canto, non gli avrebbe nemmeno dato la soddisfazione di vederla sconfitta. Si alzò, mento alto e schiena dritta proprio come le aveva insegnato zio Tyler, e si sistemò la gonna ripulendola da granelli di polvere inesistenti; un fluttuare di capelli castani e lucenti fu l'unico saluto che rivolse al cugino prima di accettare la disfatta e dirigersi verso le cucine dove, come penitenza, avrebbe dovuto sottrare agli elfi domestici qualcosa da sgranocchiare quella sera mentre, avvolti nella coperta, leggevano i loro (pesantissimi) libri. Che tipi super divertentissimi, i cugini Cox(-Hill-Wood). «Sai già cosa preferisco!» E la voglia di mandare all'aria la sua aria composta e rifilare al cugino un dignitosissimo dito medio era molto, molto forte.
Nice Hillcox, quindi, non c'entrava assolutamente nulla con quella piccolissima folla che si era riunita nelle cucine, essendoci finita in quel preciso momento solo per caso, con l'intento di sgraffignare qualcosa che avrebbe soddisfatto il palato sopraffino di Bertie, un'impresa già abbastanza ardua, e si era ritrovata incastrata in quella situazione. Incastrata o, per meglio dire, incuriosita ma avrebbe negato vita natural durante, anche sotto tortura. C'è da dire che l'incipit della storia non era stato un granché - chi mai avrebbe scommesso su una cosa tanto idiota (Murphy Hammond, ecco chi) - ma il proseguo era stato così delirante che, suo malgrado, Nice si era ritrovata incollata al suo posto, sul ripiano in legno dove si era seduta pochi minuti prima. Aveva osservato la scena e quel «scommetto che non riesci a bere quel’intera bottiglia di salsa BBQ» sollevando appena un sopracciglio curato e incrociando le gambe lunghe che la gonna fin troppo corta non riusciva a coprire granché. Con un ginocchio accavallato sull'altro e il gomito destro posato con eleganza sopra di esso, Nice osservava critica la scena. Non voleva (poteva?) quasi crederci che il Corvonero aveva accettato davvero la sfida! Si presupponeva che fossero quelli intelligenti e non dessero retta a certi impulsi così.... grifessi, ecco. Se avesse dovuto rapportare la cosa alla sua esperienza personale e familiare (e la ragazza tendeva a farlo più del dovuto) avrebbe asserito che un cosa del genere se la sarebbe aspettata da mamma Zoe e da zia Milly, due Grife fatte e finite, e non da(ll'amato) zio Hugo, perfetto esemplare di Corvonero. A quanto pareva, non ne facevano più come lui #wat Invece eccolo lì, Murphy "The Seal" Hammond, pronto a farle ricredere qualsiasi cosa buona avesse sperato di trovare nel 2020. Non c'era mai limite alla follia adolescenziale umana. E così, vuoi per avvalorare la sua tesi, vuoi perché infondo era la figlia di Zoe in molti più versi di quanto fosse disposta ad ammettere, lasciò che la curiosità avesse la meglio; aveva preso posto non lontano dal compagno per osservare tutta la scena e poter giudicare (duh) perfettamente ogni aspetto di quella saporita vicenda. Una sfida per quanto stupida era sempre una sfida e, per chi come lei era cresciuta insieme a tre (3) donne molto competitive (e a tratti borderline idiotic) erano pur sempre attimi di svago: voleva proprio vedere fino a dove si sarebbe spinto Hammond. Ciò non la frenò dal riservare al Corvonero delle occhiate piene di malcelato giudizio per quell'improbabile scelta. Salsa BBQ? Davvero? Non poteva scegliere qualcosa di meno disastroso per il suo fegato? Latte di mandorla ad esempio? «Beh quanto meno non è maionese.» riusciva a sentire il tono contrariato di A(da)lbert anche da lì, un tono saccente sporcato appena da una sottile ironia degna di papà-barra-zio Adam. «Che idea stupida» uh, allora su qualcosa erano d'accordo, la Serpe e il Corvo. «FACCIAMOLO! BISBOCCIA!» Come non detto. Nice si portò una mano alla fronte scuotendo impercettibilmente la testa. Chissà come sarebbe andata a finire. Era stranamente curiosa di scoprirlo. E, ammettiamolo, non aveva molta voglia di tornare da Albie e vederlo ancora gongolare per le tre vittorie, dannazione. Il rapporto di amoreodio che aveva con il cugino la spinse addirittura a pensare che, nonostante tutto, avrebbe preferito che fosse lì con lei, la combo dei loro #judgingstares avrebbe fatto desistere chiunque dal compiere quella follia, ma ahimè poteva solo fare affidamento sulla sua ottima memoria per poi riportare tutto, per filo e per segno, al biondino. Con tanto di commentario perché duh non si sarebbe certo astenuta dal rifilarne! Era pur sempre Nizza Nice Cox-Hill. O, insomma, Berenice Hillcox come si presentava in quel decennio. Si limitò a ricambiare l'occhiolino di Hammond con una smorfia che, in teoria, avrebbe dovuto somigliare ad un sorriso forzato ma Nice non era molto brava in quello (cosa?)(le persone in generale) e alla fine uscì un misto tra una paralisi facciale e un principio di mal di pancia. Come quello che sarebbe venuto al ragazzo, probabilmente. The dab? Seriously?! Alzò involontariamente gli occhi al cielo nel vedere quel gesto: quei giovani erano così vintage...! Era da un pezzo che quella moda era stata surclassata! La sua espressione non migliorò di certo quando, fiero della sua impresa, il Corvonero iniziò a saltellare in giro molto felice per chissà quale assurdo motivo; non si rendeva conto che con ogni probabilità stava per salire a bordo dell'espresso per l'Infermieria, viaggio diretto, nessuna fermata? Avrebbe rischiato mooolto meno se avesse ingerito una pozione creata dai ragazzini di primo anno! Lo stomaco umano non era fatto per mandare giù tali schifezze quali salsa barbecue in quelle quantità! «Cosa ho vinto? Un... un..» Una pacca sulla spalla per la tua furbizia? Un cartellone con scritto "congrats idiot you may live to see another day (and do something even dumber)"? Un apparato digerente nuovo di zecca? Un cervel... «..ok, credo di non sentirmi molto bene» Oh. Dov'erano finiti tuti?! Dov'erano gli studentelli che fino a quel momento si erano aggirati furtivi nelle cucine, incitando Muphy Hammond in quella sciocca impresa? Oddio, c'erano stati studenti o Nice se li era immaginati?! Fatto sta che, in quel momento, mentre Hammond moriva lentamente #rip con le mani strette sull'addome, e diventava un tutt'uno con il pavimento freddo, in cucina c'erano solo loro due. Nice, ovviamente, rimase immobile al suo posto. Avrebbe voluto ridere. Albie avrebbe forse riso. (Florence avrebbe decisamente riso.) Ma lei non era suo cugino (e non era di certo sua sorella) quindi rimase stoica ad osservare mentre Hammie si accasciava al suolo avvelenato dalla sua stessa idiozia. Avrebbe dovuto fare qualcosa, si rendeva conto che era il minimo che ci si aspettasse da lei, ma... cosa? «devo vomitare. promettimi che non racconterai mai di avermi visto così» Prima di tutto: che schifo. E, secondo: assolutamente no, era palese il fatto che Albert poteva considerarsi già informato della cosa. O, insomma, Adalbert. Dannati nomi. E idem Buck, a lei diceva tutto. Per non parlare del fatto che probabilmente lo avrebbe preso per il culo i fondelli ancora per molto. Se avese avuto il suo fidato smartphone avrebbe persino ripreso quella scena, così, giusto per accertarsi che le future generazioni potessero crescere sapendo. Annuì poco convinta, mentre un sorrisetto poco rassicurante le si disegnava lento in volto. Stava già pensando a chi, come e quando dirlo. Decise solo a quel punto di scavallare le gambe e, con un piccolo saltello, tornare con i piedi saldamente a terra. I tacchi neri risuonarono nella stanza vuota mentre si avvicinava al Corvonero, passo lento e composto. Se aveva fretta di accertarsi che non stesse davvero morendo? Mpf, assolutamente no. Confidava nelle ottime capacità di Dakota e Dominic per rimetterlo in sesto entro il tramonto successivo qual'ora l'avvelenamento fosse stato un po' troppo. Poteva quindi farlo crogiolare ancora un pochino nella sua stessa idiozia! Era divertente (#notveryNiceofyou) Una volta arrivata abbastanza vicina al (quasi) cadavere, si accucciò accanto a Murphy, per niente impietosita, arricciando le labbra. Con le mani sulle ginocchia e il sedere poggiato sui talloni lo osservò silenziosamente per svariati minuti. Lo stava giudicando? Lo stava giudicando. «mi metti due dita in gola?» «Ew.» Se c'era un'espressione che Nice aveva imparato a padroneggiare nel corso degli anni era quella di SchifataTM, la stessa espressione che stava ora riservando al corvetto. «Pensare che proprio quando mi ero finalmente decisa ad aiutarti,» ma quando? Non terminò la frase, comunque, lasciò semplicemente che il piccolo 'tsk' risuonasse nello spazio tra loro. Una pausa carica di pathos (?) «potrei morire. qui, oggi, adesso, di fronte a te. Murphy Hammond ucciso dalla BBQ» «No.» un "no" fermo e deciso, risoluto. Non sarebbe morto per colpa della BBQ. «Se muori è solo colpa della tua stupidità, Hammie.» Gli passò un'unghia curata (club nail art lovers) delicatamente sulla fronte per spostare un ciuffo di capelli biondiccio, mentre studiava la sua aria sofferente. Chissà se stava davvero davvero soffrendo. «Dimmi, da uno a dieci quanto ti senti vicino al mondo degli spiriti?» Non è che Nice Hillcox provasse piacere nel vedere gli altri soffrire (Albert, ti vedo che stai scuotendo la testa! Don't.) ma non le andava neppure di gridare "al lupo!" per nulla; avrebbe atteso ancora un po' prima di portarlo in infermeria - ma non avrebbe mai accettato di aiutarlo a vomitare. EW sul serio! Quindi, in pratica, era stata utile come un pettine in mano a Claudio Bisio, ma almeno era rimasta coerente con se stessa #cos E, tanto per esserlo finot alla fine «Se mi vomiti sulle scarpe sarò io ad ucciderti ♡» | I'm a nightmare dressed like a daydream |