dance till the MAGO ends

Gideon ft ...tu?

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    Voglio fare una pazzia. Aveva esordito il McPherson, spuntando alle spalle dell'amico (il sempre biondissimo Perses Sinclair). Voglio farla con te. Aveva poi continuato, quando il ragazzo aveva finalmente deciso che accarezzare il morbidissimo pelo di Sleepy non fosse poi tanto più importante che guardare il corvonero negli occhi, non quando gli stava facendo la proposta. e voglio farla stanotte. Perses aveva iniziato a guardarlo con sospetto, perchè cosa mai voleva fare di così folle???
    ...non sto nella pelle. Il tono di voce lasciava intendere che avrebbe preferito lasciarsi disintegrare da un treno, piuttosto che ascoltarlo. La stessa, identica, calda e gioiosa voglia di vivere che da sempre lo contraddistingueva. Si era inumidito le labbra, Gideon, non sapendo bene come dirglielo perchè sapeva che avrebbe potuto essere una proposta scomoda, la sua. Dopotutto...non era quello il loro passatempo preferito, tutt'altro!! Prese un respiro, e poi sputò fuori.
    ANDIAMO AL FIENDFYRE?
    Lo aveva detto, ci era riuscito, ed era stato davvero difficile. Indovinarne i motivi non era poi così complicato, anzi: per quanto Gideon amasse le feste, la musica, ed anche ballare - perchè no? - non poteva certo dire che quella fosse la sua serata tipo ed aveva messo piede nel locale solo...mai non ci era stato mai e, insomma era un po' strano! Era un adolescente ad Hogwarts e non aveva mai messo piede nella discoteca magica di Hogsmeade?? Non voleva lasciare la scuola senza mai esserci andato, anche solo per curiosità! E Dio, manacava così poco ai MAGO che aveva proprio voglia di fare il colpaccio: recarsi in discoteca, ballare, bere qualcosa e (non svegliarsi nel letto di un vecchio morto - cit). Per una sera, i suoi amati libri avrebbero atteso. Accese il suo sorriso migliore sulle labbra rosa, espressione perfettamente in contrasto con l'aria corrucciata di Perses. Lo vedeva che era in conflitto. Così silenzioso che pareva stesse avendo una dura conversazione con sè stesso, quindi, provò a piazzare motivazioni valide del perchè andarci sarebbe stata una scelta saggia. So che non è proprio il nostro ambiente, ma così quando criticheremo la musica alta e l'impossibilità di comunicare, i corpi delle persone ammassati gli uni sugli altri, il sudor- okay, forse stava sbagliando approccio, e se avesse continuato così, certamente non avrebbe convinto Perses ad andarci. INSOMMA, potremmo dire che ci abbiamo provato e non ci è piaciuto, possiamo...dire che è un'esperienza che abbiamo fatto! Un ragionamento debole e sciocco, lo sapeva, come sapeva che, secondo questo ragionamento, avrebbe dovuto provare qualsiasi cosa per confermare che, semplicemente, non faceva per lui. E questo modo di pensare ed agire poteva essere pericoloso - per esempio da tempo meditava di provare il dietilamide dell'acido lisergico!!! (la LSD) per pura curiosità e forse non era proprio una scelta saggia.
    Ma tornando a noi...doveva trovare altre motivazioni!! E poi ci lavorano anche Mac e Joey!! Dai, non posso non andarci nemmeno una volta. Allora Perses aveva continuato ad osservarlo e meditare, ed alla fine aveva acconsentito con un tirato...se proprio ci tieni.
    Davvero? Non se l'aspettava. Incredulo e scioccato, SERIAMENTE? A patto che non mi lasci da solo.
    Ma figurarsi SE LO LASCIAVA DA SOLO!!!


    PERSES?? TI HO PERSO Non un gioco di parole, ma la triste verità. Cristo, ma dov'era finito? Non lo aveva lasciato solo, era la sala ad averlo fatto sparire! Si guardava intorno, Gideon, cercando di riconoscerlo tra la calca delle persone danzanti al centro del locale, ma non ci vedeva molto bene, in quel momento. Forse bere quei tre shottini di fila era stata una pessima idea. In quel momento la sua vista non faceva onore al ruolo da cercatore che ricopriva nella squadra. Ma non era necessario avere chissà quale vista da falco per trovare un Sinclair, insomma, bastava cercare la testa più bionda del locale. Un affatto lucido McPherson, si ritrovò dunque a ridere da solo, a quel pensiero, allungando una mano verso un tizio di spalle e toccandogli il braccio, credendo di averlo trovato ma CHE VUOI? non era lui.
    Un sorriso di circostanza, impacciato e di scuse, mentre agitava entrambe le mani per fargli capire che aveva sbagliato persona. Stava andando tutto male, quella sera: la sua t-shirt sapeva di vodka alla pesca perchè una ragazza disattenta gli aveva rovesciato addosso il suo bicchiere ed ogni tanto un moscerino andava a molestarlo, a causa dei vestiti impregnati di zucchero. Non era un assassino di moscerini, Gideon. Quando poteva, faceva banchettare le zanzare sul suo corpo, perchè era consapevole che anche loro avessero una vita difficile, e se Dio le aveva fatte succhiatrici di sangue certo non era colpa loro! Ma diamine, quella sera non se la sentiva proprio di lasciarsi succhiare. E per questo motivo, non con l'intenzione di uccidere o mutilare, semplicemente aveva sventolato una mano per scacciarne una più molesta delle altre. Quel brusco movimento di mano, però, andò a cozzare contro qualcosa, nello specifico, una faccia. La sua mano si era sbattuta con forza contro la faccia di una persona. E accidenti, poteva considerare quel gesto come il suo primo pugno?????? Ehi scusa, mi dispiace tanto! E con le luci ballerine, il gioco di ombre in sala gli impedì di riconoscere subito quella persona (vuoi essere tu?). Certo era che il suo naso era sporco di sangue, liquido che impregnava anche il dorso della mano del corvonero. Sgranò gli occhi, alla vista del liquido cremisi e caldo sulla pelle. DIO scusa davvero, ti ho fatto male??? Ti accompagno a prendere del ghiaccio??? Mi dispiace tantissimo! Alzò la voce per farsi sentire, avvicinandosi un po' alla persona per vederla meglio in viso. Con le mani andò a frugare le tasche per cercare un fazzoletto.
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    «quindi è fatta?» stranamente, cigei non stava parlando di serscia.
    perchè in quel caso la domanda sarebbe stata retorica e barry non avrebbe avuto bisogno nemmeno di annuire, o stringersi nelle spalle; sottolineare l'ovvio non era necessario, tra di loro. «così pare» sollevò gli occhiali da sole di qualche centimetro per accertarsi che quello apparso sul volto di joseph fosse davvero un accenno di sorriso, e se ne pentì subito: il fiendfyre era l'ultimo posto dove gli occhi fotosentibili del corvonero avrebbero voluto trovarsi dopo una canna fumata nel parcheggio, con quelle cazzo di luci stroboscopiche che non la smettevano di bruciargli le retine più di quanto già non fossero. «pago pegno e forse prima dei trent'anni ci diplomiamo tutti» cosa da non dare per scontata, ovviamente.
    ma almeno un problema se l'era tolto.
    farsi bocciare alla fine del semestre, a conclusione di un anno scolastico moderatamente soddisfacente, non era stato facile come barry pensava all'inizio; aveva valutato tutte le opzioni, scegliendo poi quella che rientrava più nelle sue corde. la detenzione per spaccio di stupefacenti non è poi così male se hai qualcuno che ti porta le arance come nei film polizieschi anni '90, e se dopo una settimana finisci a colloquio con eugene jackson diventa tutto più semplice. si erano fissati a vicenda in silenzio per una decina di minuti, il professore e barrow, finchè «non ti avevano mai beccato prima»; che era un po' come dire ti conosco abbastanza da sapere che spacci, solo ti facevo più furbo, e il diciannovenne si era limitato ad una stretta di spalle - capita anche ai migliori. «vuoi ripetere l'anno per stare con i tuoi amiki?» in fondo la fortuna di barry era stata tutta lì. probabile che se fosse capitato da richard quinn, o da anjelika, le cose sarebbero andate diversamente. «sì» il jackson aveva annuito, prima di battergli quella sua mano da muratore sulla spalla. «good for you, barruly. considerati bocciato, approvo»
    perciò sì, era fatta.
    «BROOOO, DOBBIAMO FESTEGGIARE!» che era sort of il motivo per cui si trovavano a mezzo metro da una cassa stereo, con la musica a palla e le luci fluorescenti a seguire il ritmo sulle loro teste; ne avevano anche già parlato (barry aveva riunito i freaks proprio con le parole 'andiamo a festeggiare'), ma che i neuroni di sandy perdessero il senso dell'orientamento facilmente era risaputo. soprattutto dopo marijuana e Tavernello da discount. «altrimenti i soldi dei cooper cosa li ho ereditati a fare?» quello forse non era il primo posto in cui barry avrebbe pensato di spenderli, ma di fronte al continuo spam dell'hale aveva ceduto. c'era qualcosa negli occhi di mckenzie (probabilmente lacrime) che rendeva impossibile dirgli di no - forse non sarebbe stato un problema per il diciassettenne Barrow Cooper, ma i bei tempi da passivo aggressivo del corvonero erano ormai finiti.
    era tutto dannatamente più facile quando non doveva un cazzo a nessuno.
    «e la tua patata come l'ha presa? non ti ha ancora mollato?» il volto di sersha non esprimeva emozioni, as usual, ma barry sapeva che sotto quella maschera di apatia che li accomunava (e contemporaneamente distingueva da sandy) la sorella si stava divertendo. le sue beghe sentimentali la mettevano sempre di buon umore, quasi quanto spaventare i primini e rubare loro (la droga) le caramelle. «stranamente no. è troppo presa dai MAGO, non ha il tempo di darmi del coglione» anche se qualche minuto di solito lo trovava sempre - santa amalie. negli ultimi giorni, poi, avevo una strana scintilla psycho negli occhi, e il corvonero sapeva bene che quando appariva lo sguardo da gattara (o da tifosa sfegatata) era meglio non starle troppo addosso. «in compenso murphy ha cercato di picchiarmi, ma non è riuscita a prendermi per via della pancia» che era già esageratamente grossa: pensare ad un baby kieran, lì dentro, metteva a barrow i brividi, a mai quanti gliene faceva scorrere lungo la schiena l'idea di un piccolo se stesso nell'utero di akelei.
    you can't wake up, this is not a dream.
    per un momento, nel casino generale, lo sguardo dei freaks si perse nel vuoto cosmico, ognuno appresso al suo warflashback personale; immaginare una kieran neonata con la tutina da alieno era traumatizzante per tutti, ma c'era di peggio. «se nasce maschio spero la chiamino Boba Fett.. o Jabba!» «mh, bella idea sandra. diglielo in faccia se ne hai il coraggio» ricordavano tutti l'abbraccio killer della sargent, nel bene e nel male. «ma poi perché stiamo parlando di queste cose, è inquietante» davvero troppo «vado a fare rifornimento» sottinteso di alcol, ovviamente. tutto il resto era lui a rifornirlo, non il contrario: prima di dar loro le spalle lasciò cadere una bustina trasparente tra le mani di sersha, all'interno una decina di simpatiche pasticchette rosa con uno smiley stampato sopra. niente che potesse nuocere alla salute dei freaks più di quanto non lo avesse già fatto la vita. «a sandy non più di una, se no si denuda come l'ultima volta» che è sempre divertente, ma soprattutto fuori da una chiesa alla fine della messa domenicale.

    e si era allontanato da un minuto.
    un fottuto minuto, prima che qualcuno nella mischia decidesse di colpirlo in piena faccia. inaspettato, ma nemmeno troppo. «ma che cazzo-» era un dolore che conosceva bene, Barry, e anche la sensazione calda e viscida del sangue ad imbrattargli la bocca non era esattamente nuova. aveva un che di familiare, quasi rassicurante, sebbene di norma fosse il corvonero a cercare per primo la rissa; quando erano i freaks, a picchiarlo, la storia era diversa. «Ehi scusa, mi dispiace tanto!» pensa se non gli dispiaceva.
    con gli occhiali scuri appoggiati sui capelli e gli occhi serrati, barry si prese un istante per capire se poteva ancora respirare, le dita umide a stringere il setto nasale; non era rotto, e tanto bastava. «DIO scusa davvero, ti ho fatto male??? Ti accompagno a prendere del ghiaccio??? Mi dispiace tantissimo!» lo riconobbe prima dalla voce, nonostante la musica a palla nelle orecchie, anche perché quando sollevò le palpebre barry per un istante vide solo macchioline rosse e blu a danzargli davanti agli occhi. una vera fortuna essere già leggermente brillo. «ti sei sfogato, mcpherson? » poi il frastuono tornò tutto d'un colpo lì dove i suoni si erano fatti ovattati, e con un battuto di ciglia riuscì a mettere a fuoco anche gideon «merda. era una bella maglietta questa» non particolarmente dispiaciuto, barrow skylinski, mentre controllava le condizioni dei propri vestiti sui quali il sangue era già gocciolato, senza comunque procurarsi di pulire quello che aveva sulla faccia: stava bene lì dov'era, come sempre. «quanto cazzo hai bevuto, fulmine domanda lecita: un po' per il pugno random, un po' perché gideon puzzava di vodka lontano un miglio, nemmeno ci avesse fatto il bagno dentro.
    ah, giovani.

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    L'immagine di un Gideon incazzoso che sferrava un pugno ad una persona faceva un po' ridere se presa fuori contesto, ma l'idea che lo avesse fatto per sbaglio ridimensionava il tutto, ed addirittura diventava qualcosa di probabile. Non era mai stato l'esempio della coordinazione, il Corvonero: sin da quando era piccino, i pochi passi che poteva permettersi di fare erano pochi e incespicanti e, purtroppo, crescendo la situazione non solo non era cambiata, ma era addirittura peggiorata! Probabilmente la colpa era dovuta all'altezza eccessiva, che lo faceva muovere in maniera spastica come un giunco al vento, se poi c'era anche la musica di sottofondo, che gli dava quasi il diritto di muoversi, le cose diventavano catastrofiche. Per quelli come Gideon, i locali affollati avrebbero dovuto essere off limits, o sarebbe dovuta esistere una patente apposita, per capirci.
    Aveva di buono, però, che sapeva rimediare ai propri errori: li riconosceva, per lo meno, e tentava di porre rimedio in qualche modo, senza assicurazioni. Le mani corsero dirette ai lati del viso, bloccandosi a mezz'aria quando l'occhio intercettò la presenza di sangue rosso scuro sul dorso della propria mano. Tirò fuori il fazzoletto, porgendone uno al ragazzo e prendendone un altro per pulire la propria mano. Voleva evitare di imbrattarsi del sangue altrui, se poteva.
    Biondo, era biondo, ma per quanto forse avrebbe preferito che lo fosse, non era Perses. Non che colpire Perses fosse più bello, soddisfacente o meno grave di colpire Barrow Cooper, ma sinceramente con il Serpeverde avrebbe avuto la confidenza giusta per alleggerire la questione e, conoscendolo, avrebbe saputo meglio cosa fare e cosa non fare. Anzi, magari con quel colpo gli avrebbe dato una botta (.) di vita (?). Ma con il Cooper non poteva dire di avere chissà quanta confidenza, nonostante facessero parte della stessa Casa ed a pensarci era piuttosto bizzarra, come cosa. Che fosse quella l'occasione per conoscersi meglio ed avvicinarsi un po'? Certo era partito con il pugno sbagliato.
    ti sei sfogato, mcpherson? Ma cosa aveva capito?? Pensava che lo avesse fatto apposta?! Dai, poteva succedere! Non aveva forse messo in conto di andare in un locale affollato e beccarsi qualche sberla?? Non era così che succedeva in genere nei locali festosi e pieni di gente? ihih Non era così che si faceva amicizia?? No?? ops BARRY! Esclamò, alzando la voce per farsi sentire oltre la musica. CERTO CHE NO! Spiegò, avvicinandosi di un passo per poter evitare di urlare e farsi sentire sopra la musica. Okay che era brillo, ma non così tanto, non tanto da diventare violento, per lo meno, o addirittura cambiare carattere ed iniziare a prendere tutti a pugni per divertimento: non era mica Hazel, lui. E' pieno di zanzare e...e in genere le lascio succhiare ma oggi voglio un po' di tranquillità riuscì a filtrare le parole prima che lasciassero le proprie labbra. E niente, sono fastidiose, NON TI AVEVO OVVIAMENTE VISTO! Si sarebbe dovuto sentire offeso nella propria intelligenza. Sfogato????? Lui non si sfogava mica in questi modi ROZZI!
    Il fatto che il ragazzo fosse preoccupato per la propria maglietta, un po' lo rasserenò, significava che il colpo non faceva poi così male e gli permetteva, quindi, di preoccuparsi per altro. Per i vestiti, c'era sempre modo per recuperarli, con un incantesimo o una pozione. Conosco un incantesimo che leva benissimo il sangue! Le cose che aveva imparato frequentando madrina. ♥ Quanto cazzo hai bevuto, fulmine? Eu. A Gideon pareva arrabbiato nero, e la cosa non lo divertiva per niente, gli dispiaceva. Optò per un sorrisetto sinceramente dispiaciuto, e soprattutto per la sincerità. Troppo poco, preferirei essere decisamente più sballato per giustificare questo pugno dato per sbaglio. La vera domanda della vita non era quanto aveva bevuto, ma chi lo aveva messo su una scopa da Quidditch. Ridacchiò, portando una mano ad accarezzarsi un ciuffo di riccioli scuri. E invece sono proprio io: sono nato così. Gli spiegò. Nessun alcolico che potesse giustificare quella spasticità, nessuna caduta dal seggiolino in età precoce, era così e basta. Allungò una mano verso il braccio del ragazzo, afferrandolo senza stringere troppo, ma il tanto da poterselo portare dietro, lanciandogli quella che secondo lui era un'occhiata rassicurante. Vieni, ti aiuto. Si spostò solo di qualche passo perchè il bancone non era troppo lontano. Certamente adesso Barry era diventato una sua responsabilità!! Non poteva mica far finta di niente. Cercò con lo sguardo Mac o Joey, sperando di trovare uno dei due dietro al bancone. CAAAAAAP????? MAAAAAAAC???? Qui urge del ghiaccio! Avrebbe lasciato le spiegazioni al giorno dopo, prima avrebbe passato il cubetto di ghiaccio a Barry e prima si sarebbe sentito meglio anche lui. Intanto osservò l'altro ragazzo per capire se avesse smesso di sanguinare. Ti offro qualcosa!! Propose, già che c'erano.
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    Edited by visions of gideon - 21/6/2020, 19:40
     
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    «BARRY! CERTO CHE NO!» povero gideon. si vedeva lontano un miglio che non ci era abituato, a tutto quello.
    dove quello erano i pugni random dati alla prima persona che gli capitava a tiro, e il tono stonato nella voce di barrow cooper che spesso chi non lo conosceva bene scambiava per rabbia - l'apoteosi della frustrazione. la verità pura e semplice era che un barry incazzato si riconosceva da altri segnali, quando invece di rispondere con una battuta sarcastica come quella rivolta al mcpherson non parlava proprio. a volte annuiva, più a se stesso che al suo interlocutore, poi caricava a testa bassa e chi si è visto si è visto: non aveva nessuna importanza il risultato, perché spesso era il primo a prenderle, ma il come ci fosse arrivato.
    e per fargliele girare così forte ci voleva ben altro che un pugno involontario sul naso, soprattutto da parte di un concasato che nella vita non si era mai esposto con una parola di troppo, o la sbruffonaggine tipica di quelli della sua età - detto in parole povere, gideon mcpherson non era un freak, ma un ragazzino con la giusta dose di sfiga attaccata addosso, una passione per le ship complicate e un'insana attrazione nei confronti di fulmini e affini. anche volendo, mettendosi di impegno, uno come gid non sarebbe riuscito a far scattare l'interruttore personale del ventenne corvonero, e in quel caso era evidente a tutti che non voleva.«calma mcpherson, stavo-» scherzando, anche se non tutti capivano quando barry scherzava. come i suoi compari, ogni parola che usciva dalla bocca del biondo viaggiava su una china pericolosa, sempre in bilico tra sarcasmo, ironia e verità, sempre troppo difficili da tradurre con esattezza. «E' pieno di zanzare e... E niente, sono fastidiose, NON TI AVEVO OVVIAMENTE VISTO!» già che gli si era avvicinato, il corvonero ne approfittò per osservare meglio gideon in volto, il colorito pallido che mal si adattava con l'odore intenso di vodka emanato dal ragazzo; insomma, sembrava troppo lucido, troppo se stesso per aver bevuto quanto barry aveva creduto inizialmente. «ho capito, ho capito, non andare in crisi adesso.. aspetta i mago»
    e per essere una battuta, quella, andava proprio a colpire vicino a casa - cit.
    come poteva immaginare che di li a pochi giorno gideon mcpherson si sarebbe fatto bocciare? che l'idea di vivere una vita da adulto, lontano dalle mura di hogwarts, lo confondesse a tal punto da mandare a cagare sette anni di dolore e sudori freddi? quando barry si era fatto bocciare, volutamente e organizzando un piano apposito, nessuno si era sorpreso: faceva parte dell'ordine naturale delle cose, una sorta di riequilibrio del karma. seguiva i suoi (il correttore suggerisce:) amiki, polli, sentimenti, problemi, amichetti, tornava tra loro come destino voleva. non che gideon fosse un genio indiscusso di quelli che manco avevano bisogno di studiare per passare un'interrogazione, ma a parte la sfiga se l'era sempre cavata con dignità (ok, quasi sempre), e barrow se lo immaginava già fuori, nel mondo, ad aver paura dell'adulthood come tutte le persone normali.
    invece.
    annuì, il biondo, quando gid si offrì di togliergli il sangue dalla maglietta - non tanto perché gli desse fastidio sentirselo rapprendere addosso, au contrair. era talmente abituato ad avere i vestiti imbrattati di sangue (suo o di altri, in tempi non sospetti faceva poca differenza) che una macchia in più non gli avrebbe certo impedito di godersi il resto della serata, e per il dolore pulsante alla base del naso esisteva sempre il vecchio rimedio della nonna: un'aspirina. ma accettate l'aiuto del concasato gli sembrò comunque la scelta migliore, che magari bastava quel piccolo gesti a far calmare il mcpherson prima di vederlo crollare a terra per una crisi epilettica; per quello si che barry non avrebbe saputo cosa fare. la domanda seguente fu di rito, perché barrow lo aveva già capito dallo sguardo impanicato del corvonero che di alcol non ne aveva ancora mandato giù (toccato si, visto quanto puzzava), e infatti «Troppo poco, preferirei essere decisamente più sballato per giustificare questo pugno dato per sbaglio. E invece sono proprio io: sono nato così.» vabbè, che speciale.
    rimase un attimo perplesso di fronte a quella risposta così netta e sincera, al limite della proverbiale bottiglia data volutamente suo testicoli (tafazzi.gif); ancora di più quando gideon lo prese per un braccio, stretta alla quale ll skylinski non si oppose solo per inatteso stupore. «ellamadonna mcpherson non esagerare con l'amor proprio eh. che poi è troppo» dai, adesso doveva capirlo per forza che era ironico. o forse no. probabilmente no, ma chi era barry per dirglielo? nessuno. e poi il buon gid si era appena offerto di pagargli da bere, mica cazzi. «si ecco bravo, bella idea..» portò entrambe le mani a coppa intorno alla bocca, con il sangue ormai rappreso sotto il naso a colargli lungo il mento, deciso ad urlare anche se aveva pepito a nemmeno un metro di distanza «JOOOOEEEYYYY! ghiaccettino? dentro un bicchiere però, insieme a rum e coca- quella frizzante eh. paga gid» meglio specificare tutto, nel dubbio. in attesa del drink barry si appoggiò mollemente al bancone, sognando il momento di uscire dal locale per fumarsi in pace una sigaretta, le iridi grigio azzurre venate di rosso nuovamente ad osservare il suo interlocutore. «per essere uno che non ha bevuto sai parecchio di vodka, gideon. ti ci sei fatto il bagno?» oh, domande lecite.
    e poi, giusto perché amalie lo stava addestrando a diventare ciatella e sia mai che poi gli chieda un resoconto dettagliato «sei con qualcuno?» innocente quanto un baby eddie di fronte alla nonna ricca di turno, ma pronto a carpire i gossip più importanti: tipo SEI VENUTO CON PERSES????

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    calma mcpherson, stavo- pensando di ammazzarti di botte fuori perchè qui c'è troppa gente? poteva essere, ed il fatto che lo Skylinski fosse così tranquillo non era certo motivo di tranquillità per Gideon, perchè era anche peggio, la furia omicida gelida e placida era la peggiore! Ma forse stava semplicemente scherzando? #strike Gli pareva che Barrow pendesse più per questa seconda opzione, ma non poteva esserne davvero certo.
    ho capito, ho capito, non andare in crisi adesso..
    Oh, questo non se lo aspettava davvero. Si stava preoccupando per lui? ..aspetta i mago
    ...in che senso? ssh non nominiamoli. Serrò le palpebre, raccogliendo aria dalle narici perchè quella era la parola taboo che non voleva proprio sentire in quel periodo ma tutto lasciava credere che Barry non si sarebbe vendicato per quel colpo al naso, spaccandoglielo a sua volta, e quindi Gideon potè rilassarsi un po' - più o meno, per quanto fosse possibile rilassarsi in una sala piena zeppa di persone con le quali stavi a stretto contatto (durante una pandemia che dicevano non ti riguardasse ma che...CHI POTEVA SAPERLO DAVVERO?).
    Il ragazzo non fece opposizioni lasciando che lui estraesse la propria bacchetta e con un colpo delicato sulla maglietta rimuovesse i residui di sangue fresco. Come nuova! Si sarebbe adoperato anche per sistemare il sanguinamento al naso con un epismendo ma era da tempo immemore che il McPherson non si fidava degli incantesimi lanciati al volto. Non era insicuro, si riteneva un ottimo mago, ma questo pregiudizio riguardo gli incantesimi al volto aveva radici profonde che affondavano nell'infanzia, quando sua sorella alle prese con i suoi primi incantesimi era riuscita a lanciargli una fattura che gli aveva fatto spuntare le zanne per una settimana. Non c'era stato verso di liberarsene. I vecchi rimedi babbani erano per lui sempre i migliori, almeno per gli incantesimi che coinvolgevano il corpo. Arrivati al bancone, tamburellò con le dita sul marmo in attesa che Joey e Mac dedicassero loro le attenzioni che meritavano (?).
    sai parecchio di vodka, gideon. ti ci sei fatto il bagno?
    Per quanto l'idea di un profumo alla vodka fosse interessante, purtroppo è molto più triste di così. Si passò una mano a stirare la t-shirt macchiata. Una ragazza mi ha rovesciato addosso il suo bicchiere. E non era nemmeno stata una scusa per conoscerlo o per attaccare bottone, insomma... zero, le era proprio caduto il bicchiere, Gideon era shooket. In teoria sono con Perses. In pratica l'ho Persos.
    DAI, avrebbe passato la fottuta nottata a fare quell'ingrata battuta. Quasi sperava di non ritrovare l'amico per potersi lamentare in giro di Perses Persos. Però, no, chissà dov'era finito. E soprattutto chissà se lo credeva morto in un angolo della stanza per aver osato addirittura ballare. Il Sinclair era consapevole dei rischi che correva il suo cuore debole, e l'ultima cosa che Gideon voleva era farlo preoccupare in quei termini. Per questo, con lo sguardo, vagava lungo la sala, cercado di intercettare l'amico, ma senza risultati. Tu invece con chi sei?
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    n.b.: KILL NICE. Obvs.

    Madonna, stavolta l’avrebbe proprio uccisa. Sarebbe morta male. Ma proprio tanto. Non solo aveva osato fargli perdere una scommessa – contro sé stessa, tra l’altro, ma questi sono dettagli irrilevanti, ovvio – ma… quella punizione. Ecco, a proposito di dettagli irrilevanti, forse un pochino se l’era cercata. Ma era comunque colpa di Nice, che, quindi, l’avrebbe pagata. Ora come ora era così furioso che nemmeno ricordava su che cosa avessero scommesso; purtroppo, però, ricordava benissimo quale penitenza era stata scelta per il perdente. Penitenza scelta da lui. Cazzeggiando sui social, dove, chiaramente, aveva solo account falsi, perché non è che ci tenesse a farsi beccare, lui che aveva scelto, come nome per passare inosservato, Adalbert, gli era saltato fuori il volantino di quell’evento. Cabaret di magia! Il novello Houdini era specializzato nella sparizione di cose e persone! Ovviamente, lì per lì, l’aveva trovato molto trash e divertente. Vedere i babbani dilettarsi con la “magia” faceva sempre molto ridere e, inutile dirlo, quel genere di spettacoli erano una delle cose più brutte e noiose che riuscisse ad immaginare. Gli erano bastati pochi secondi, quindi, per decidere il da farsi: la penitenza per chi avesse perso la scommessa sarebbe stata partecipare a quello spettacolo di magia di un saltimbanco. Con la clausola, naturalmente, di offrirsi in modo del tutto spontaneo come volontario. O comunque, di farsi scegliere, ovvio.
    Dopo essersela risa per giorni, pregustandosi il momento… adesso non rideva più. Non solo era allo spettacolo – dove, alla fine, era andata anche Nice, chiaramente per assistere alla sua umiliazione pubblica, la maledetta –, ma il “mago” doveva scegliere qualcuno per fargli da assistente al prossimo numero di sparizione. Nice gli dice una gomitata, come per esortarlo a fare quello che, purtroppo, aveva inconsapevolmente deciso di infliggere a sé stesso. Alzò gli occhi al cielo, Bertie, con una faccia schifata, quindi puntò la bacchetta, ovviamente ben nascosta dagli sguardi babbani, verso il saltimbanco. L’uomo si illuminò e, sbracciandosi, lo invitò a raggiungerlo sul palco «Ti ammazzo. Sappilo» sibilò alla cugina, un attimo prima di alzarsi. Il fatto che fossero seduti in ultima fila non aiutò per niente: raggiungere il palco fu una lunga, dolorosa camminata della vergogna.
    Una volta arrivato non si sforzò nemmeno di provare a sorridere per le battute dello pseudo mago, ma, anzi, mantenne tutto il tempo la sua classica espressione da funerale. Anche se era lontana poteva benissimo vedere Nice gongolare, quindi, con lo sguardo, tornò a farle sapere che l’avrebbe uccisa, appena finito quello strazio.
    Che gli piacesse o no si infilò nella cassa verticale che intanto il saltimbanco aveva fatto portare sul palco, non senza notare come questa fosse piena di quelle che, ne era certo, era rune. Vere rune. Come faceva un finto mago babbano ad avere un oggetto del genere? La cosa era veramente sospetta, nonché, più che altro, inquietante, ma, nonostante tutto, Albert era comunque un uomo d’onore. O meglio, in realtà era solo troppo cocciuto ed orgoglioso per scongiurare la cugina di non fargli fare cazzate come quella, quindi… non disse niente. Qualsiasi cosa sarebbe successa se la sarebbe cavata. Era pur sempre un mago brillante e una persona intelligente. Molto più intelligente di chiunque altro, ovvio. E poi, davvero, tanto lo sapeva che non sarebbe successo nulla. Al massimo avrebbe battuto il fondoschiena per terra, cadendo nella botola che, ne era certo, era sicuramente situata sul pavimento della scatola e sotto i suoi piedi, nel palco.
    … perché stava provando la stessa sensazione di quanto ci si smaterializza? Lo stomaco sottosopra, le gambe molli, la testa che gira… forse c’era della droga in quella cabina? Forse Nice gli stava facendo uno dei suoi stupidi e orribili scherzetti?
    Riaprì gli occhi, ma solo per richiuderli un istante dopo, trovandosi accecato da delle luci stroboscopiche. Ma che cazzo stava succedendo?! Quell’illuminazione… quella musica… quella puzza, soprattutto, di corpi e corpi ammassati, corpi di adolescenti, non prometteva nulla di buono. E gli fece venire in mente una cosa sola. Discoteca. Era una cazzo di discoteca! E lui odiava le discoteche! Adesso, però, riaprendo gli occhi, era pronto. Quello che non si aspettava era di essere in piedi sopra ad un bacone. E di aver appena rovesciato, con i suddetti piedi, due drink, che ora si stavano spargendo e colando ovunque. «Ops» non aveva certo intenzione di scusarsi, ma… «EHILA’!» esclamò, scoprendo a chi appartenevano. A fissarlo, accomodati proprio in quel punto del bancone, c’erano McPherson e Skylinski. «Che si dice?» Sorrideva. In modo un po’ creepy ma sorrideva. Dopotutto… #concealdon'tfeel.
    Adalbert Natanail Behemoth

    Panic! at the Disco. literally.


    CITAZIONE
    SNOCCIOLAMENTO DOLCETTI E SCHERZETTI LOTTERY DI HALLOWEEN !!!
    12 - [scherzetto - prompt] Ti chiedi mai dove vanno le cose che scompaiono? Da oggi non devi più chiedertelo! Partecipando ad uno spettacolo di magia di un saltimbanco sei stato scelto come volontario, e lui ti ha fatto sparire!!!
    ...e sei riapparso del tutto a caso nel bel mezzo di un'altra role a tua scelta, qualsiasi.

    IHIHIHIHIH.
     
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    barry skylinski

    «è molto più triste di così. Una ragazza mi ha rovesciato addosso il suo bicchiere» this is so sad, Alexa play-
    You spin my head right round, right round
    When you go down, when you go down down
    You spin my head right round, right round
    When you go down, when you go down down

    va se non era il momento peggiore per far partire quella canzone; non voleva pensare alla scena finale di Una Notte da Leoni mentre Gideon gli raccontava le sue disavventure, eppure quella era chiaramente la tortura che gli toccava.«soffro per te» anche se era una frase di circostanza, un commento rapido e indolore; il minore aveva già spostato l'attenzione su un altro argomento, e Barry ne approfittò per seguirlo in quella discesa lontano da una consolazione che tanto non sarebbe stato in grado di dargli. le parole di conforto non erano proprio il suo forte: Barrow Skylinski era il tipo di persona (che finiva nel 2119 per correre dietro ad una patata che ancora non sapeva di volere, lasciando le merde a perdersi in quel di BODIE, California) che se vedeva un amico piangere si limitava a stare in silenzio, le iridi grigio azzurre impassibili ad osservare il fenomeno.
    ma tanto nessuno dei Freaks piangeva, se non quando la droga arrivava al cervello a solleticare le sinapsi, e il problema non si poneva.
    «In teoria sono con Perses. In pratica l'ho Persos.» ah, finalmente un po' di azione! ok, forse non aveva bevuto abbastanza per ridere di gusto alla battuta, ma Barry si sforzò comunque di sorridere al concasato allungando il braccio destro per appoggiarlo sulle sue spalle - ma quanto cazzo era alto «chiedi a Joey di fare un annuncio, come al supermercato. conoscendo il Sinclair di sicuro non è al bagno» un bagno pubblico? unreal, blocked. che poi non si conoscevano così bene, ma certe cose sono chiare a tutti e persino al primo scemo che passava loro accanto avrebbe fatto la stessa osservazione dopo una sola occhiata a Perses Sinclair della casata dei Serpeverde: troppo perfettino anche solo per aver messo piede in una discoteca piena zeppa di corpi sudati e alticci. «deve proprio volerti bene per passare qui la serata» una piccola bomba sganciata quasi per caso, come gli aveva insegnato Amalie.
    che cosa sto diventando.
    «Tu invece con chi sei?» al che Barry si strinse nelle spalle, indicando un punto random dalla parte opposta della sala, dove la posta da ballo finiva e iniziavano i divanetti sistemati accanto alle casse «le solite merdine» non sentì il bisogno di specificare elencando i nomi, si capiva già dal tono morbido con cui la parola /merdine/ aveva abbandonato le labbra sottili «siamo venuti a rompere un po' le palle a joey» tutto regolare «e festeggiare-» niente, uno manco può finire una frase che ti appare Bertie dal nulla a fare la lap dance sul bancone: non fosse stato per i due drink rovesciati, una macchia di alcol sulla maglietta appena ripulita, Barry non si sarebbe sorpreso. «Ops EHILA’!» il sopracciglio inarcato del corvonero dichiarava che era completamente not impressed, aveva assistito a colpi di scena migliori; sollevò comunque le iridi chiare sul Serpeverde, lasciandosi sfuggire un sospiro di rassegnazione «adalberto.. qual buon vento» la mancina sollevata per indicare al ragazzo dietro al bancone (un collega di mac, il quale li osservava un po' shocked a qualche metro di distanza) che andava tutto bene - per ora. «si dice che il prossimo giro lo offri tu» cioè, me pare il minimo oh «se non hai intenzione di scendere dal bancone almeno facci un balletto sexy come le ragazze del coyote ugly» che poteva sembrare una battuta eh, ma Barry non stava sorridendo. sul l'alcol versato il corvonero non scherzava mai.

    inhale, exhale
    it is well, it is well
    all of this
    is a part of the story
    you will tell
    gifs
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
     
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    And I don't wanna be lonely
    So show me the way home
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    « chiedi a Joey di fare un annuncio, come al supermercato. » Una mano poggiata sulla schiena dell'altro. MA CERTO! Un'ottima idea, sempre meglio della sua alquanto bizzarra iniziativa di cercare il Sinclair scrutando quali, tra le numerose chiome presenti in sala, fosse la più splendente.
    Mh-mh... Però aveva il sospetto che Perses lo avrebbe odiato a morte per il resto dell'anno, se avesse Richiesto La Sua Presenza, in quel modo tanto plateale. Al contrario, forse avrebbe preferito non essere trovato mai, piuttosto che essere chiamato a gran voce in una discoteca. Pensandoci, quel posto era soffocante, e se conosceva bene Perses come credeva, probabilmente si era solo allontanato dalla sala, per uscire fuori dal locale a prendere un po' d'aria, sperando che lui unisse da solo i puntini. Certamente non poteva trovarsi in bagno e questo lo aveva capito persino Barrow che non lo conosceva. Probabilmente è fuori. Faccio qualcosa di più veloce Ed estrasse il proprio cellulare Lo tengo solo per le emergenze (e per twitter) - quella era una mezza emergenza, perchè insomma non si erano persi al luna park ed erano entrambi semi adulti ma ad una certa bisogna comunicare, no? - Estrasse il telefono dalla tasca con cautela, voltandosi e dando le spalle alla gente in delirio, con il corpo diretto verso chi stava dietro il bancone. Di ladri ne giravano parecchi, così come persone che ballavano senza preoccuparsi di lanciare schiaffi in giro o chi, come lui, schiaffeggiava la gente nel tentativo di scacciare moscerini. Non voleva che il telefono gli scappasse di mano o cose simili ma ora erano al bancone ed era più sicuro. Scrisse velocemente un messaggio al Sinclair, spiegando dove si trovava, e ripose il telefono in tasca.
    « deve proprio volerti bene per passare qui la serata » Oh sì, tanto.
    Si rivoltò verso il Barrow, scrutandone l'espressione del viso per capire come prendere quell'affermazione, le dita a tamburellare il bancone, consapevole che avesse proprio ragione. Non bisognava essere un amico del Sinclair per capire quanto poco lui si trovasse in un ambiente simile: persone ammassate e sudore, non esattamente lo stile di vita che Perses avrebbe scelto. Sì, lo penso anche io, è praticamente venuto solo per me. Questo non è decisamente il suo ambiente. E poi lanciò uno sguardo verso il resto della sala stracolma, sollevando entrambe le sopracciglia. L'idea di rimanere seduto al bancone per il resto della serata non era così malvagia! Ma in realtà non è nemmeno il mio ambiente. E' più una piccola sfida personale. Fregava a qualcuno? Probabilmente non allo Skylinski. Avrebbe poi riportato l'attenzione sui bicchieri pieni ed a loro disposizione, se qualcuno non fosse comparso così, dal nulla, sul bancone, facendogli prendere un colpo. Ed all'improvviso era tutto un nonmelosospiegare.mp3 seguito da un sempreverde chesuccede.gif. Ebbe i riflessi pronti il giusto da spalancare le cosce così da far colare il liquido colorato sul pavimento e non sui suoi jeans. E sollevò entrambe le mani, non potendo più toccare il bancone bagnato d'alcol. MA DAI. CHE SERATA! Sollevò gli occhi sul ragazzo appena comparso.
    Adalbert?! E non potè negarsi un piccolo shock, sbattendo entrambe le palpebre con perplessità. Non lo conosceva così bene, anzi, ma vederlo sul bancone di una discoteca era...bizzarro! Però, se pensava al fatto che Narah Bloodworth aveva lavorato come ballerina al Lilum, tutto riacquistava un certo equilibrio e la presenza di Adalbert non era più così assurda. Non...sapevo lavorassi qui? Ma lavorava lì? Perchè era comparso dal nulla?? Avrebbe dovuto rivedere le sue skills come cameriere, però, perchè aveva appena rovesciato due bevande addosso a due clienti. Poco gli importava dell'alcol versato, adesso tutta l'attenzione era su Adalbert, con il quale non aveva mai avuto modo di scambiare più di una sola occhiata di sbieco e doveva rimediare!! Non aveva ancora capito il suo ruolo dentro quel locale, quindi, doveva indagare, capire. Quindi lavori qui? Domandò, adesso più dubbioso. E perchè era comparso dal nulla? E' un nuovo effetto scenico? Non funziona benissimo. Sorrise appena, confuso, e indicò il lago di alcol sul banco e sul pavimento, non voleva girare il dito nella piaga, ma...aveva combinato un pasticcio!!!!!!!!!!!!!!!!!! Poi, per non farlo sentire in colpa - ma dove, Gideon, quale colpa - continuò con Ma non preoccuparti, si sistema tutto! Ma aveva un po' di timore a fare la domanda fondamentale: gli avrebbe ballato davanti per allietare la serata?????? E soprattutto Gideon era pronto a GUARDARE e rimanere serio??? Vedere Bertie ballare sarebbe stato un po' come vedere PERSES!
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    Era pronto .
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    ravenclaw
    not a braveheart
    Cursed or Some Shit
    Gideon
    McPherson
     
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7 replies since 3/6/2020, 19:18   389 views
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