lezione iv storia della magia + iii erbologia

03.05 — 10.05

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    quinn

    Impaziente, Richard Quinn, mentre si stringeva nella mantella in pelle di drago — perché lui, a differenza del Milkobitch al suo fianco, tendeva a preoccuparsi di piccolezze simili: aveva accolto la sua mise da beach volley con lo stesso austero sguardo che era solito riservare agli studenti particolarmente duri di comprendonio. Un silenzioso rifletti sulle scelte di vita che ti hanno portato a questo punto che era solito fare magie per la coscienza dell’adolescente medio. Un po’ meno per quella di un adulto — e che esemplare d’adulto, aggiungerei —, ma ci stava lavorando.
    Alzò il polso mancino per dare una rapida occhiata all’orario, labbra ad arricciarsi quasi impercettibilmente nel prender nota delle lancette posizionate sul cinquantacinquesimo minuto; dai portoni in roccia che si aprivano sui cortili di Hogwarts fino al capanno del guardiacaccia, d’altronde, ci avrebbero indubbiamente messo dai tre ai quattro minuti. Considerando che era stato detto loro di presentarsi al luogo d’incontro a conclusione del banchetto serale, c’era poi un’altra manciata di minuti da tenere in considerazione — di difetto, ecco. Eppure, incredibile! ma vero, ancora non gli pareva di scorgere alcuno studente. Credeva d’essere stato piuttosto chiaro, Dick, nell’insistere sull’importanza della puntualità durante le sue lezioni; complice, forse, quel po’ di shock culturale rimasto dai tempi in cui insegnava a Durmstrang (più soldati che semplici studenti, i nordici; specie se comparati alle bestie — bestie a cui, giuro, s’era addirittura affezionato — che frequentavano la Scuola di Magia inglese), ma il fatto che ci fosse l’abitudine di presentarsi addirittura a distanza di minuti dall’inizio gli pareva ancora inconcepibile.
    Poi, certo, «no.» aveva anche quella situazione tm da tenere a bada. Mormorò un «ma grazie» perché non era un animale, Dick, ma insomma — no. Inarcò un sopracciglio, lasciando vagare, per la millesima volta negli ultimi dieci minuti, lo sguardo su supplente e assistente d’Erbologia, rispettivamente. Si soffermò in modo particolare su di un Jeremy impegnato nel riporre le sigarette in tasca; aprì la bocca, pronto a chiedere ancora, nello stesso tono pacato e con la stessa velata preoccupazione se avesse compreso appieno cosa stessero facendo. Non era ancora riuscito ad ottenere una risposta soddisfacente. Ma, ahimè, fu interrotto dalla prima ondata di ragazzini happy-go-lucky. Spalle dritte e mascella stretta, sibilò «Stanno Arrivando.» con l’energia di chi si stava preparando psicologicamente a guidare un esercito in battaglia — certo che la sarebbe stata. E mandiamogliela buona, per una volta.
    «studenti.» e inspirò dal naso, passando gli occhi smeraldini sui presenti: «ben trovati.»
    Non avrebbe atteso i ritardatari, il professor Quinn; erano le ventuno e uno. Per quel che gli riguardava, la classe era al completo. «spero abbiate preso tutti visione del materiale consigliato in preparazione di questa lezione. Mai come stanotte» e, grave, abbassò il mento per poterli studiare di sottecchi: «il fumo si dissipa nell’aria.» Persino i nuovi acquisti avevano ormai imparato, d’altronde, a riconoscere il Segnale della Morte TM: ogni mattino, preciso come un orologio svizzero (ironico, davvero), il Portavoce della Gente designato si piazzava davanti alla stanza di Richard. Se nulla accadeva entro delle 7.45, il corpo studentesco poteva considerarsi salvo (per poco). D’altro canto, se il profumo di pipa attraversava le porte andando a Dissiparsi Nell’Aria con lo stesso solenne ritmo di un incenso funerario, significava che il Male, altresì conosciuto come interrogazione a tappeto, incombeva sulle loro teste.
    «la lezione d’oggi, come avrete avuto modo d’intuire, è un po’… speciale. Vedete, la storia della comunità magica è una storia complessa — una storia che, se ci limitiamo ad osservare solo dal punto di vista della specie umana, sarebbe per forza di cose lacunosa.» Unì i palmi, accennando un sorriso; certo, c’era qualche precisazione da fare. «ciò non precluderebbe il mantenimento della disparità di diritti che, come noi tutti suppongo ricorderemo, è in grado di mantenere la nostra società protetta e sicura — sia mai, non è questa l’intenzione. Il confronto con le altre specie è incoraggiato, però, nel tentativo di raggiungere una comprensione più profonda di eventi di cui altrimenti conosceremmo poco o niente. Fact checking, se vogliamo.» e insomma: ognuno poteva interpretare la cosa a proprio modo.
    «Sarò breve, dunque: dovrete entrare nella foresta» e fece un cenno col mento in direzione della foresta proibita, fin troppo tranquillo per uno che stava potenzialmente per uccidere una ventina di persone. E vabbè, che sarà mai. «e trovare una creatura disposta a dialogare con voi. Badate bene che il vostro modo di porgervi avrà conseguenze dirette: se ancora non avete avuto modo di studiare le poche pagine assegnatevi, insomma, è caldamente consigliato farlo adesso.» certo, sempre che non avessero un desiderio di morte. «in caso contrario: non riceverete sorprese. Mantenete la calma, e ricordatevi le indicazioni del libro.
    Ovviamente non è tutto — sarà vostro compito quello di convincerla a condividere fatti storici da poter tramandare al resto della classe.»
    semplice, no? «è bene che ricordiate di star trattando con esseri a voi sconosciuti, e che a loro volta non sanno della vostra esistenza. Anche qui vi chiedo d’agire con cautela.» E basta, insomma. «ora:» e mosse la bacchetta in aria, così da far volare i pacchetti di tela direttamente tra le mani dei diretti interessati. «all’interno delle sacche troverete una fiala contenente un distillato che vi renderà invisibili a chiunque — o, comunque, quasi — sia nei paraggi. È per permettervi di agire indisturbati; prima di addentrarvi, quindi, controlleremo che lo ingeriate. Un altro importante oggetto, che siete pregati di tenere sempre a portata di mano, è il fischio d’emergenza. Non produce suono, ma lancia un avviso direttamente al signor Wayne e il signor Cavendish; non avete di cui preoccuparvi, quindi. Fischiate e loro verranno in vostro soccorso.»
    Okay! Voltò il busto in direzione di Erbologia 1 ed Erbologia 2. «lascio a voi la parola.» citando: oh no.
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    Sospirò, tamburellando l’indice sulla sommità del morbido pacchetto di sigarette. Gli ci volle un’eternità a costringere una singola bastarda a saltarnee fuori, ma quando finalmente riuscì nel proprio intento – reso indubbiamente più difficile dalla brezza a scivolare infida sotto la t-shirt («figurati erin, siamo a giugno e farà un caldo assurdo: che me lo porto a fare il mantello» spoiler, non faceva un caldo così assurdo) e dal buio della Foresta Proibita – scoprì quanto effimera fosse la gloria: fece appena in tempo a portare il cilindro di tabacco alle labbra, che il perentorio «jeremy.» del Quinn gli arrivò in faccia come una palla da demolizione cavalcata da Miley Cyrus. Sgranò gli occhi e sollevò entrambe le sopracciglia, confidente nel fatto che non ci fosse bisogno di aprir bocca, affinché il docente di Storia della Magia cogliesse il silente che c’è? insito nello sguardo; lo confondeva così tanto quell’uomo, e gli voleva bene anche per quello. Allungò dunque il braccio verso di lui, capendo che il problema fosse stata la mancata condivisione: mai avrebbe pensato che per l’altro fosse un problema fumare all’interno della proprietà scolastica, dato il profumo d’incenso che emanava la sua classe nei Giorni Bui™, o le varie occasioni in cui s’erano ritrovati a smezzarsi un joint sulla Torre di Astronomia parlando di filosofia – che il Milkobitch spesso e volentieri non capiva, ma non era quello il punto. Invece «no,» «rude dick» «ma grazie» ok, già andava meglio. Spostò lo sguardo ceruleo dal professore ad Erin, piegando le labbra in una smorfia confusa – perché, allora, quale mai poteva essere il problema (escludendo il rischio di dar fuoco all’intera foresta, ma era abbastanza attento da poter evitare una simile catastrofe)? La Chipmunks ricambiò la sua perplessità, ma l’indice sollevato in lontananza dal centodiciassettenne trentenne spiegò tutto ciò che c’era da sapere. «stanno arrivando» Jeremy non avrebbe mai scoperto se il tono ominous nella voce di Richard fosse intenzionale o meno, ma l’effetto che ne sortì sarebbe stato lo stesso in ogni caso. «oh no,» e dai molteplici significati.
    Oh no che palle, non ho fatto in tempo a fumare prima dell’inizio della lezione.
    Oh no, significa per caso che in quanto finto docente dovrei dare il buon esempio e non accendermi una sigaretta agli stessi studenti cui passo sotto banco la droga?
    Oh no – Erin aiuto io non ho davvero capito cosa dobbiamo fare.
    Era sinceramente confuso, e non l’aveva nascosto nemmeno per un secondo né a Dick né alla propria assistente; le lezioni combinate le aveva sempre vissute dall’altra parte della cattedra, ma essere presupponeva aspettative che un Milkobitch qualunque non era in grado di soddisfare – già tenere delle lezioni da solo era difficile, ma così? C’era da ammetterlo: la tentazione spericolata di lanciarsi tra gli alberi con tutto il necessario per lo svolgimento del compito sulle spalle esisteva, ed era forte.
    Ma si trattenne, e con un discreto orgoglio e sangue freddo nel non mostrare ai ragazzi, mentre si avvicinavano alla radura e mentre il Quinn spiegava le sue cose, quel principio di panico.
    Alla fine, nelle Serre ce la faceva tranquillamente. Sul campo da Quidditch, andava che era una bomba.
    Cosa poteva mai andare storto?
    E giurò di aver sentito la voce di Todd sussurrargli, da dietro le spalle, che avrebbe potuto essere responsabile della sparizione di qualche studente nel bosco.
    Chiuse gli occhi e si schiarì la voce, pensando così intensamente ti voglio bene ma ‘fanculo, Todd che probabilmente il fratello, ovunque egli fosse, avrebbe percepito la sua voce. «bene ragazzi, se è tutto chiaro,» e sperava per loro che lo fosse, perché lui aveva passato più tempo a scambiare occhiate perplesse con Erin che altro durante la spiegazione. «passiamo a ciò che dovrete fare con questi».
    Si tolse lo zaino dalle spalle, poggiandolo sulle foglie per recuperare dal suo interno due sacchetti. Uno lo diede alla Chipmunks, facendole cenno di avvicinarsi con lui agli studenti. «quelli che vi stiamo consegnando sono dei semi incantati: come vedete è uno ciascuno, il che significa che avrete una sola occasione di fare le cose come si deve.» sottinteso nella piega delle labbra di Jeremy, c’era chiaramente una preghiera: non voleva dover recuperare cadaveri quella notte. «quando arriverete alla fine,» alla fine di cosa? Alla fine. «questo seme diventerà una pianta: una qualsiasi, che sia babbana o magica non avrà alcuna differenza. l’effettivo germogliare si avrà, per l’appunto, una volta arrivati verso la fine del percorso, ed in cosa crescerà il seme non è un dato affidato al caso; saranno le vostre intenzioni del momento a far capire al seme cosa dovrà diventare, e non potrà trasformarsi in seguito – quindi, fate affidamento a tutte le proprietà che avete studiato riguardo al regno vegetale per non fallire miseramente.» una volta consegnato l’ultimo seme, tornò al proprio posto e sorrise alla classe mista. «dovrete donare la pianta alle creature che vi troverete davanti: questo gesto è una vera e propria cerimonia che vi consentirà di entrare in contatto con chi incontrerete, perciò è molto importante che sia l’intenzione che l’intuizione siano il più corrette possibile. ed ovviamente le vostre conoscenze avranno un ruolo centrale» nell’esperimento «nella prova.» si grattò la nuca, volgendo nuovamente lo sguardo a Dick. «immagino sia tutto – ah, non morite!» era abbastanza sicuro non ci fossero pericoli letali, ma istillare un po’ di sano terrore psicologico con lui aveva sempre funzionato benissimo.
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    Avete appena il tempo di premere le suole delle scarpe contro il limite della foresta proibita, prima che un'ondata di voci e suoni e immagini vi colpiscano in pieno.
    Da un punto imprecisato una voce chiama insistentemente il vostro nome, chiedendo aiuto; alla vostra destra, chissà quanto profonda, un canto dolce attira la vostra attenzione.
    Davanti a voi, invece, una scia di liquido caldo e di un rosso fosforescente macchia il suolo, creando un sentiero che porta dritto nell'oscurità.
    A nord-est, infine, un fulmine si spacca a terra. Pochi secondi dopo, nello stesso punto, luci mistiche simili a quelle di un fuoco d'artificio s'innalzano, quindi si bloccano a mezz'aria.
    cosa scegliete di seguire?
    il sentiero
    il fulmine
    la voce
    il canto


    e ce l'abbiamo fatta! :perv king: benvenutissimi alla lezione congiunta di erbologia e storia della magia, a lot to unpack here, lo so, quindi procederemo per punti così da rendere la vita più semplice a tutti:

    — la lezione si svolgerà dal 03.05 fino al 10.05, notte compresa;
    — l'entrata è facoltativa, e questa discussione rimarrà aperta per tutta la settimana così che voi possiate ripostare. ovviamente ogni azione in questa discussione è ambientata prima dell'entrata nella foresta proibita;
    — potete portare quanti studenti volete, tenendo sempre a mente che i fittizi devono fare comunque lo smistamento per poter partecipare, altrimenti i punti casata non valgono;
    — si tratta di una lezione abbastanza interattiva, quindi il consiglio è di non procrastinare all'ultimo minuto per non morire poi alla fine. vvb.

    svolgimento.
    la primissima cosa da fare è, ovviamente, il test che troverete cliccando su una delle quattro opzioni. laddove vi chiede di inserire un nome mettete nome e cognome del pg. una volta svolto riceverete una parola chiave; aprite qui una discussione, sempre mettendo nome e cognome del pg come titolo, e la parola chiave ottenuta nel post. e per ora, storia della magia si conclude qui.
    per quanto riguarda erbologia:
    .....
    [nda: i puntini erano già esplicativi, ma mi sforzo dai]

    BUONGIORNISSIMO!
    jeremy vi ha già detto tutto quello che vi serve da sapere, quindi vi farò esempi pratici sulla consegna:
    - vi capita una creatura Saraforme, di cui OvViAmEnTe saprete tutto grazie agli appunto del prof dick (informazioni che non dovrete inventare, vi saranno date) (credo. oppure dovrete dedurle. si tratta pur sempre di lia il prof quinn)
    - dovete scegliere che pianta donarle. conoscendo le abitudini delle saraforme (malsane) ed il suo habitat (il letto), chiederete gentilmente al seme di diventare una pianta di caffè
    - dato che le sareformi sono ignoranti, la cerimonia per donarlo implica spiegarle di cosa si tratti ballando "we're all in this together" di hsm perchè è una grande fan. se le sare fossero più sveglie e sapessero già si tratti di una pianta di caffè, sapendo che la sua è una razza pigra, dovreste letteralmente posarglielo fra le mani, perchè da sola non arriverebbe mai a prenderlo - troppo sbatti.
    - fine that's it. credo dobbiate postare in questa discussione la parte inerente erbologia (liaedit: E INVECE NO ZANZANZAN verrete informati più avanti bacini), ma chissà cos'è la vita. lascerò che i colleghi leggano e correggano perchè sono confusa quanto voi.
    se tornate vittoriosi vi aspetta un vassoio di biscotti fatti da erin !!!&&&

    lista & giustifiche.
    chi di voi ha preparato il piano prima che si pianificasse la lezione congiunta avrà con molta probabilità segnato solo una delle due materie, e si ritrova quindi a farne una bonus. era stato permesso di modificare il piano così da non avere problemi, ma (siamo pigri. vero @ lia che guarda quell'aidan gallagher in lista e si maledice? sì, vero) non tutti sono riusciti a sistemare in tempo. una vera e propria soluzione, per chi vuole fare una sola materia, non c'è: per una questione di completezza, chi deve farne una dovrà fare anche l'altra. detto questo: la lezione è stata pensata in modo da venire incontro al peso di due materie in una settimana, quindi se è l'impegno a preoccuparvi we got you covered ♡. se la questione invece è il tempo, e sapete già di non poter star dietro a una, figuriamoci due, la lezione vi porterà via una giustifica (sia nel caso di entrambe le materie nel piano, sia nel caso di una sola) qualora decidiate di non partecipare.

    VII anno
    Amalie Shapherd (entrambe)
    Gideon McPherson (entrambe)
    Heather Morrison (sdm)
    Nicky Winston (entrambe)
    Perses Sinclair (sdm)
    Phoebe Campbell (entrambe)
    Mehan Tryhard (erbologia)
    Behan Tryhard (erbologia)
    Hunter Oakes (erbologia)
    Park Sehyung (erbologia)
    Narah Bloodworth (erbologia)

    VI anno
    Jane Darko (sdm)
    Aidan Gallagher (erbologia)
    Kim Sujin (entrambe)

    V anno
    Mckenzie Hale (entrambe)
    Sunday De Thirteenth (sdm)
    Lucy Beech (entrambe)
    CJ Knowles (erbologia)
    Joseph Moonarie (erbologia)
    Sersha Kavinsky (erbologia)

    partecipa
    assente
    giustificato

    aaaand fine, per qualunque dubbio sapete dove trovarci!


    Edited by nocturnal - 18/9/2020, 10:14
     
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    last man standing
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    «ma-» «no» «cigei-» «no» con entrambi i gomiti sul tavolo ed una coscia di tacchino mezza azzannata fra le dita, CJ Knowles rivolse un sorriso all’espressione seccata dello Skylinski, labbra serrate e luccichio divertito negli occhi verdi. «e non cercare aiuto» allontanò l’ennesimo piatto da davanti il Corvonero, a cui i Freaks avevano deciso spettasse la Fame, mordendo la carne fino all’osso e scuotendo piano la testa. «non ti aiuterà nessuno.» che funzionava generalmente sempre, ma un po’ di più in quello specifico contesto: quella merda di Barrow aveva deciso di fare il diverso e non inserire nel piano di studi né storia della magia, né erbologia; per una (1) lezione in cui riuscivano ad esserci tutti, lui doveva fare lo speciale e rimanere al sicuro, per quanto sicuro potesse essere, fra le mura del castello.
    If you act like a shit, you gonna starve to death like a shit.
    Gli lanciò l’osso, ripulito e con impressa l’arcata inferiore dei denti del Tassorosso, con un ghigno crudele e affettuoso che accompagnò ad una poderosa pacca sulla schiena, ed un braccio avvolto sulle sue spalle per trascinarlo a sé. «lo facciamo per il tuo bene» gli ricordò, osservandolo solenne. CJ ondeggiava sempre fra profonda serietà e inequivocabile, quanto malsano, divertimento, con poche sfumature nel mezzo che potessero spingerlo più da una parte che dall’altra: pur essendo grigio in una vita grigia, la gamma d’emozioni che mostrava al mondo, amici compresi, era sempre bianco su nero o nero su bianco. «così la smetti di fare l’infame di merda» sussurrò dolce e affabile, stampandogli un bacio umido d’olio sulla tempia, notando con la coda dell’occhio come parte della Sala Grande, con lo stesso scarso entusiasmo del Knowles ed il medesimo sguardo vuoto, stesse iniziando ad alzarsi per dirigersi verso la Foresta Proibita.
    CJ non si fidava di Dick Quinn. Non si fidava delle sue lezioni nel cuore della notte, di come raramente s’esponesse al sole, di come non l’avesse mai visto mangiare al tavolo dei suoi colleghi; di come, quando i raggi UV s’infiltravano fra le tende, sembrasse brillare di luce propria, e di come fosse rapido a scansarsi al tocco del tipo che lavorava al BDE. Il dubbio s’era insinuato sin dal primo momento in cui aveva posato le iridi verdi sul profilo - cesellato; marmo bianco - del prozio, ed allora aveva abbassato il capo per sussurrare all’orecchio di Nicky e Beh parole che li avrebbero segnati per sempre: dillo. «io so cos’è» Ad alta voce.
    Glitter. Dillo. Pantaloni minimal. «un dornette» ed aveva tamburellato l’indice contro l’occhio sinistro per incitare i due ragazzini a non perderlo di vista, che quelli si muovevano a velocità supersonica non appena sentivano sentore di stelle (e i becky certo ch’erano due stelle) – allergici alla gastronomia, narrava la leggenda.
    Il fatto (non Jeremy; il fatto generico) che avesse voluto tenere una lezione di notte, e nella Foresta Proibita, non faceva che titillare tutti i sensi del Portiere dei Tassorosso: buio; ottimo pretesto per farli morire dissanguati. Un piano perfetto.
    Mentre si avviavano verso il luogo dell’incontro, una Sersha persa per strada che fingeva (ancora) di avere il ciclo e stare troppo male per partecipare (ma sapevano tutti volesse solo tenere compagnia a barry; piccola bastardella anche lei), CJ lanciò l’Occhiata Cospiratoria (it’s capitalized so it must be true) ai due concasati dell’ultimo anno, sopracciglia a scattare verso l’alto ed un guizzo di labbra a fingere d’essere sorriso. Non c’era bisogno d’aggiungere altro, loro non avrebbero saputo.
    Sperava di averli addestrati bene, considerando che avevano gli esami dietro l’angolo; non poteva accettare entrassero nel mondo degli adulti scordando tutti gli insegnamenti di detective cj.
    Dick: sguardo solenne; cose sicuramente importanti ma difficili da prendere sul serio quando a dirle è edward cullen
    CJ, che di tutto il discorso si è concentrato solamente su “il fumo si dissipa nell’aria”, ed i cui occhi verdi avevano cercato divertiti la testa bionda di Jeremy Milkobitch, che quando si parlava di fumo pareva il minimo: «finalmente» cit yorick
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    am i famous? no. will i wear sunglasses & a hoodie to target @ 9 pm just to avoid being recognized by locals? absofuckinglutely.
     
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    Non era suo solito intromettersi nei fatti dei freaks, ben felice di lasciarli in pace nel loro mondo e non azzardarsi ad entrarci troppo: poteva anche esser fidanzata con uno di loro ed imparentata con due su cinque, ma di certo questo non le dava il diritto - o la voglia, ad esser sinceri - di immischiarsi nelle loro cose.
    Loro continuavano a fare ciò con cui occupavano di solito il tempo (risse, omicidi di genitori, piani per rimanere a scuola fino ai trent'anni, stuff like that) e lei altrettanto (gatti, cioccolate calde e sleepover con erin, tutoraggio ad un fratello che sembrava ben intenzionato a farsi bocciare) e tutti vivevano tranquilli e sereni. C'erano però giornate come quella in cui l'istinto da rompiscatole futura psicomaga della shapherd prevaleva, ed allora eccola lì incapace di trattenersi «non lo bullizzate un po' troppo?»
    Pura curiosità, la sua: capire se ce l'avessero ancora così tanto con barry per la storia del "siamo finiti per due anni interi tutti nel far west e solo tu a parigi nel futuro" era un buon modo per studiare le dinamiche di gruppo e le ripercussioni che il tradimento di un singolo membro poteva causare. Non che barry li avesse traditi volontariamente - non certo come quella volta si era schierato dalla parte di vasilov nel pieno delle sue facoltà mentali: lì si che avrebbe meritato tanti schiaffi - ma, insomma: era comunque stato lontano da loro per due anni interi, passando pomeriggi interi ad esplorare la Francia del ventiduesimo secolo mentre gli amici erano bloccati in california a raccogliere barbabietole.
    Ah, e poi quando erano tornati nel presente era stato così cretino da morire e rimanere un cadavere per un mese intero.
    Riflettendoci, avevano i loro buonissimi motivi, anche se ormai era passato quasi un anno dal loro ritorno. E poi barry si ostinava a fare la merdina, tipo non segnando storia della magia e erbologia (dico, erbologia!!! Quando il prof era Jeremy e l'assistente ERIN, quale persona sana di mente non l'avrebbe voluta seguire come materia???) e di conseguenza saltava le lezioni di notte nella foresta proibita. Aggiungiamoci poi il fatto che avesse deciso di farsi bocciare, così da farsi altri due anni a scuola: amalie la nuova moda di non volere prendere il diploma prima dei vent'anni proprio non la capiva. Lei si sentiva in terribile difetto ogni volta che si presentava a lezione, o anche solo quando si svegliava e si rendeva conto di esser ancora nel dormitorio dei corvonero: amava hogwarts con tutta se stessa, era stata la sua prima vera casa, e non era intenzionata ad abbandonarla del tutto, ma avrebbe di gran lunga preferito esser lì in veste di assistente di un professore o di psicomaga piuttosto che studente!!! Sfortunatamente però, nonostante avesse implorato maeve e william, le lezioni che aveva seguito con loro durante il periodo a parigi non le erano state riconosciute e.. nulla, eccola ancora al suo ultimo anno. «...anzi no, dimenticate che ve l'abbia chiesto» eh, più ci rimuginava su e più capiva che un po' di sano bullismo sullo skylinski non poteva che fargli del bene.
    Si era sentita un sacco in colpa quando, uscendo dalla sala grande, aveva ignorato la richiesta d'aiuto di barry, un'alzata di spalle scoraggiata e un bacino lanciato verso di lui da lontano: aveva sentito dire da cj che nessuno doveva aiutarlo, e lei di certo non aveva voluto mettersi contro il nipote knowles. Prima dell'inizio della lezione dunque si era avvicinata a quest'ultimo, nel tentativo di... capire? migliorare le cose?? forse, ma le bastò rifletterci su un attimo per scacciare via ogni buon proposito «effettivamente sta bene così» ciao barry, ams ti ama sempre non dimenticarlo ♡
    Non appena il professor quinn iniziò a parlare, amalie spostò tutta la sua concentrazione su di lui e su ciò che stava spiegando loro. L'idea di addentrarsi da sola nella foresta non era proprio... entusiasmante, ma vabbè cosa non si fa pur di ottenere un diploma. E poi dai, lei studiava un sacco (perchè aveva poco altro da fare), sperava che le sue conoscenze la salvassero dal dover usare il fischietto e chieder aiuto. Sai che figura: "Zio daaaaak, sto morendo?", voleva proprio evitare. Ancora peggio, poi, quando in realtà sarebbe stato "Zio daaaaak, sto morendo per colpa di zio dick???"
    Inoltre, se ci fosse stato un serio pericolo di vita, Erin l'avrebbe avvisata, no???? Lanciò un'occhiata all'amica, e lei di rimando le sorrise. Okay, forse non proprio uno dei suoi sorrisi più sereni, ma pur sempre un sorriso!!! Era un buon segno???
    Meh (non tryhard)(o anche)(non voleva morisse neppure lui: erin meritava un fidanzato vivo)(averlo morto non era decisamente una bella esperienza #ehbarry)
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    amalie
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    Edited by (kind)le - 4/6/2020, 11:17
     
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    mehan aveva un metodo infallibile per svegliarsi sempre in orario: ci pensava Reginald. quel ragazzino aveva chiaramente qualcosa che non andava, perché qualunque fosse il suo bed time alle 6 precise del mattino (tutte le mattine. ) saltava su pimpante come un grillo, e per questo il tryhard in lui aveva scorto del potenziale.
    quello della sveglia umana.
    un lavoro semplice, (poco) remunerativo, ma comunque di grande responsabilità. come molti altri assidui frequentatori delle sue lezioni di danza classica, Reggie conosceva bene l'intima e spesso contenuta natura vendicativa e rancorosa di mehan tryhard; e come gli altri non ci teneva a metterla alla prova (le voci su gente che spariva e veniva psicologicamente torturata giravano per i corridoi della scuola a ritmi vorticosi).
    ma quella mattina, quando reginald si era affacciato sul letto del diciassettenne pronto a scuoterlo come uno shaker, lo aveva trovato già con gli occhi spalancati e un sorriso radioso così ampio che pareva una paralisi dei muscoli facciali. «LEZIONE DI ERBOLOGIA!» that's it.
    gli interessava un sakko anche storia della magia (prof dick tvb), ovviamente, ma per la materia sopracitata Mehan aveva proprio un amore folle! adorava le piante, il loro profumo, il colore intenso degli steli, la luminosità del loro sorriso- mh, no, il sorriso no. quali piante sorridono???? ahahaha, stupido correttore! «e storia della magia. soprattutto storia della magia. sono le ultime, reggie, capisci????» no ovviamente reginald dal basso del suo quarto anno non poteva capire: gli esami per il ragazzino erano ancora lontani, la fine della scuola solo un miraggio, e non aveva nemmeno una ragazza con cui poteva stare solo nel week end e quindi se ti capitava una lezione con lei un po' di adrenalina magari ti sale eh! «davvero insane!!! come ti senti??? e poi ci sarà erin!» quasi si commosse, mehan tryhard, di fronte a quell'arguzia decisamente inattesa. gli era sempre sembrato un po' tardo, il buon vecchio reginald, ma forse crescendo in altezza stava anche sviluppando un po' di cervello. «chiedimelo a fine mese, ragazzo» quando sarò fuori di qui e non avrò la più pallida idea di cosa fare della mia vita ihihi.

    la cosa triste della vicenda era che jeremy e il professor quinn avevano piazzato la lezione talmente tardi da rendere non solo vano il suo entusiasmo mattutino, ma anche dannoso. gli si era ritorto contro, letteralmente. ad un certo punto imprecisato della serata (subito dopo cena, perché era allora che l'abbiocco colpiva duro), behan gli aveva messo dei pezzi di scotch sulle palpebre per tenere gli occhi aperti.
    giuro.
    per un po' il diciassettenne era andato in giro (seduto in sala grande) come il protagonista di arancia meccanica, lo sguardo fisso e terrorizzato sull'unica cosa che potesse attirare la sua attenzione e mantenerla: i capelli di suo fratello. il quale, con spirito di sacrificio aveva continuato a gettarli acqua in faccia a) per svegliarlo e b) per umettare gli occhi prima che gli si seccassero nelle orbite. insomma, era stata una mezz'ora divertente, e adesso che il momento critico era passato, mehan tryhard se ne stava davanti al prof di storia della magia con due segni rossi a solcare entrambe le palpebre - segni di guerra lasciati da uno scotch mediocre. «spero abbiate preso tutti visione del materiale consigliato in preparazione di questa lezione. Mai come stanotte... il fumo si dissipa nell’aria.» era un indovinello?
    meh si guardò intorno cercando di capire se qualcuno dei compagni lo aveva già decifrato, ma nella penombra del cortile sembravano tutti confusi quanto lui; qualcuno non dava segni di vita. perfettamente comprensibile. «non può essere peggio di quella quella volta che abbiamo contato zellini per ventiquattro ore» più a se stesso che ai losers al suo fianco, sebbene non ci credesse molto nemmeno lui. la foresta proibita alle spalle non aiutava per niente, e poi richard quinn era troppo difficile da inquadrare: la foto di lui ubriaco appesa alla bacheca del BiDEt dava quasi un senso di disponibilità e apertura, ma poi diceva cose come il fumo si dissipa nell'aria traslucendo al buio e ti dava da pensare.
    «Sarò breve, dunque: dovrete entrare nella foresta» quindi si cominciava alla grande. ma, a suo avviso, si finiva ancora meglio. «lascio a voi la parola.» aaahh, quant'era bella erin! anche jeremy eh, Mehan non voleva fare torto a nessuno (soprattutto se vestito in quel modo: ci voleva coraggio), ma era inevitabile che passasse il tempo della spiegazione a salutare la Chipmunk con la mano, osservandola oltre la spalla del fratello senza riuscire a togliersi di bocca quel sorriso un po' ebete riservato solo a lei. il che però non implicava per forza che non avesse ascoltato una parola: multitasking il grifondoro ci era nato - si spera.

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    Di tre cose ero del tutto certo: primo, Richard era un dornette. Secondo, una parte di lui, chissà quale e quanto importante, voleva che indossassi vestiti minimal. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente, innam-
    «No» si sistemò con una mano gli occhiali sul naso (quelli con lenti non graduate che aveva comprato apposta per fare l'Intelligente™), e usò l'altra per picchiettare sul foglio. «Dominic non può essere già innamorato di lui dopo solo mille parole» si strinse nelle spalle «Si perde tutto»
    Behan non pareva convinto. «Pensavo fosse una storia sull'amore a prima vista»
    «Certo che lo è» convenne Nicky, ma stringendo pollice e indice aggiunse: «it's about the slow burn. Lui lo ama da subito, ma non sa di amarlo da subito»
    Il tassorosso annuì, scribacchiando appunti sul margine del diario Becky. «Sposto la cit a quando vede Richard all'ospedale» perchè che storia romantica gay era, senza una scena in ospedale? cit.
    Alla fine, era anche colpa di CJ Knowles se Nicky e il Tryhard, invece che mangiare il dolce, si erano chiusi in loro stessi a scribacchiare una fanfiction con protagonista il loro professore di Storia della magia. Come pensava che lanciare loro una bomba del genere non li avrebbe triggerati per i giorni a venire? Pensare al Quinn membro della famiglia dornette risvegliava non solo ricordi traumatici e PTSD, ma anche l'estro creativo dei tassorosso. Dopo l'annuncio del Freaks i due Losers si erano guardati e lo sapevano, di dover scrivere una storia sul loro prof; lo sentivano. Il con chi non era neanche importante, a quel punto; bastava fosse qualcuno.
    Era la quinta ff che scrivevano su Richard Quinn. Per ora.
    «Meh, vuoi farci da proofreader?» il grifondoro gemette torturandosi le mani borbottando qualcosa sul fatto che Erin quella sera fosse super carina e non voleva sembrare uno zombie o qualcosa del genere. Nicky si strinse nelle spalle, tornando col naso sul diario. «Ok la leggerai poi una volta pubblicata» era una progetto grande, quello: i due tassorosso si erano divisi le parti e contavano di fare almeno dieci capitoli; Nicky non ammetteva errori. Non puntava a diventare scrittrice nella vita, figuriamoci, ma era la scrittrice che il suo fandom meritava, anche se non quella di cui aveva bisogno adesso. Ma un giorno? Un giorno una ragazzina con diversi complessi avrebbe cercato su wat-pad il tag sul professor quinn, e avrebbe trovato le storie dei Becky. Nicky non avrebbe deluso quella ragazzina qualsiasi.
    E poi scrivere cose stupide e romantiche la tranquillizzava, cosa che le serviva un sacco quando la lezione che stava per svolgersi sarebbe stata nella foresta proibita.
    Di notte.
    Tenuta dal professor Quinn.
    Si fidava di Erin, davvero, e si era detta di non fasciarsi la testa prima di rompersela solo perchè il Quinn aveva una certa fama... ma quando l'assistente di arti oscure a inizio cena aveva gridato in un finto sussurro al Milkobitch: «Devo dire agli studenti che moriranno addio per sicurezza, o poi danno di matto?» Nicky aveva dato di matto. O meglio: aveva tirato fuori Becky e chiesto a Beh di scrivere con lei il capitolo (non troppo) soft porn della nuova ff, quindi siam lì. A ognuno il suo coping mechanism.
    Qualche minuto dopo stavano andando verso la foresta, e la Winston non si sentiva granchè più sicura. Anzi, per niente. Si era appiccicata ad Hunter (hunter ci sei vero?) e lì era rimasta.
    Finchè i professori avevano detto quello che sarebbe successo da lì a poco.
    «Oh no.»
    Oh no davvero.
    Da sola??? al buio????? A DOVER COMUNICARE CON QuALCuNO DI SCONOSCIUTO??? Ma perchè non si era data malata! Pensava che come al solito i prof avrebbero fatto delle coppie per la lezione speciale - E INVECE! «I regret everything»
    Ma, eh, ormai era lì, e the show musteva go on. «Preferivo contare zellini» borbottò. Almeno, non si era mai sentita sinceramente in pericolo se non a livello sociale e imbarazzo, durante la lezione del Campbell. «Chissà se posso dire a Milkobitch che se muoriamo, Stiles farà uno sciopero del sesso» insomma, il Guru non aveva mai detto loro che lo avrebbe fatto (in generale, non parlavano della sua vita sessuale) (ma questo non voleva dire che i Becky avessero scritto ff al riguardo STILES TI AMIAMO) ma Nicky sperava bene che li amasse abbastanza da punire Jeremy nel caso fosse successo loro qualcosa.
    «ehi, Beh, psssst» gli sussurrò prima di andare oltre il buio della foresta «nota: Dick è tutto per la segregazione razziale, AU special-purosangue in arrivo»
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    lezione terminata!


    / la sottosezione è ora accessibile a tutti. + l'uscita è facoltativa: non vi dà punti, ma rimarrà aperta fino al 18.06 così da darvi tutto il tempo per (denunciare i professori per i traumi e) leccarvi le ferite [hysterical laughter] grazie mille per aver partecipato, e da prof dick - per ora - è tutto ♡
    vi regalo una soundtrack per i post di ritorno ✨
     
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7 replies since 3/6/2020, 00:52   455 views
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