L'estate era alle porte e presto avrebbe salutato per l'ultima volta Hogwarts, la sua casa negli ultimi anni. Avrebbe smesso di vedere suo fratello tutti i giorni e se da una parte era felice di non averlo più tra i piedi (ma neanche troppo) dall'altra non era pronta affrontare la vita da sola, sentiva di dover ancora imparare a volare mentre Phobos già la voleva fuori dal nido perchè pensava che lei fosse pronta ad aprire le ali al cielo. Era ovvio che non fosse così, lei era Phoebe, che si dimenticava quello che voleva dire mentre lo diceva; non ascoltava mai e anche se lo faceva non capiva mai veramente quello che le veniva detto. Non era pronta ad essere adulta.
Molti ragazzi erano abituati a stare lontano dalla propria famiglia, frequentando Hogwarts era la prassi, ma non lei, la mora era abituata ad avere costantemente il fratello a vegliare su di lei e non riusciva in alcun modo a immaginarsi qualcosa di diverso, ma come facevano gli altri studenti senza i genitori? Probabilmente la giusta risposta era che si sentivano liberi ma non lei che al contrario era sempre stata bene con lui al suo fianco, si era sentita amata, protetta e poi diciamoci la verità, Phobos era un padre fratello molto permissivo e comunque era sempre dolce anche nel rimproverarla, quando lo faceva (mai).
Ansia. Cosa avrebbero fatto nel mondo? Cioè una volta diplomata sarebbe diventata a tutti gli effetti un'adulta. Non era pronta, ma chi lo era davvero? Nessuno. Panico. Ogni tanto si perdeva in quei pensieri ed entrava nel panico tanto da dover fare qualche pazzia per dimenticare. Aveva una gran paura di crescere, di diventare matura e prendere delle decisioni serie quelle che ti cambiavano la vita o definite importanti. L'ansia la divorava. Sempre ma era brava a nasconderla con una gran sorriso. Brava Phoebe.
«Per oggi abbiamo finito. Potete andare» Ah ecco, si era distratta ancora una volta e si era persa l'ultimo pezzo di coreografia. In realtà l'aveva persa tutta ma questi erano dettagli ed era anche prevedibile, probabilmente nessuno più si aspettava che la mora seguisse gli allenamenti in modo attivo. Ecco perchè non era pronta ad essere un adulta. Aiuto.
«Abbiamo finito?» chiese alle ragazze che al contrario della ragazza sembravano provate per l'esercizio fatto; non che lei non fosse sudata dato che comunque era dentro quel coso puzzolente, forse da un paio d'ore, non lo sapeva neanche lei da quanto. «A chi va di andare a bere qualcosa?» dato che erano liberi potevano uscire. Forse no ma magari poteva sempre rubare qualcosa da bere nella stanza di suo fratello. Forse prima doveva togliersi il completo della mascotte dei grifondoro dato che non era comodo andarci in giro, a stento riusciva a camminarci figuriamoci a starci per così tante ore. Si avvicinò a SuJin compagna di casa, amiche probabilmente da tempo quindi si presupponeva che ci fosse un sano rapporto tra di loro, eppure aveva leggermente paura della ragazza quando si trattava di allenamenti e pure lo sapeva di non doverne avere, era una ragazza adorabile per non parlare che la Campbell era una meangirls e in teoria doveva essere lei quella a incutere il terrore. Chiaramente non era così.
«Ti va di fare qualcosa con me?» improvvisamente divenne la ragazza più timida del mondo
| 17 y.o - Campbell - Grifondoro | | |
