C'mon, baby, let me see what you hiding underneath

poetic-#000 + King-03work

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    darling, didn’t you know?
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    Una festa bellissima, vero? Le stelle sopra di voi, il fuoco a scaldarvi ed illuminarvi, le risate e le danze... uau, ma che fantastico gruppo di sconosciuti in cui siete incappati. Tutto meraviglioso, fino a che non si tirano su il cappuccio, e fanno entrare l'ospite d'onore della serata: un capretto, che portano su quello credevate fosse un tavolo da picnic ma si rivela essere un altare.
    Voi siete gli unici privi di tonaca.


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    King-03work

     
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    Anjelika era felicemente single. Dopo tanto tempo era tornata Miss Queen, non che avesse smesso di esserlo quando era sposata, ma ora uccideva chiunque non la chiamasse in quel modo anzi prima torturava e poi gli toglieva la vita se non era pienamente soddisfatta.
    Eppure c'era un grande "ma", perchè nonostante fosse una donna libera, negli ultimi mesi si era talmente gettata a testa china sul lavoro che aveva dimenticato come fosse la vita al di fuori del ministero e di Hogwarts. A dirla tutta se la meritava una serata di svago, dato che passava le sue giornate tra incompetenti da torturare e uccidere ogni due minuti, e ragazzini idioti che avrebbe volentieri mangiato se solo avesse potuto farlo, purtroppo poteva solo torturarli quando chiaramente tutti meritavano qualcosa di peggio, se solo fosse diventato possibile farci merenda o cena con gli studenti, la sua vita ne avrebbe sicuramente giovato.
    Dopo mesi in cui si era sentita in colpa o forse no, riguardo a Damian e il loro rapporto oramai andato alla deriva aveva deciso di chiudere quel capitolo della sua vita per provare a fare qualcosa di diverso ma altrettanto divertente. Si era messa comoda ma non da stracciona come le sue coetanee che non sapevano proprio come approcciarsi alla vita. Che amarezza.
    «Stasera esco. Elfa stai attenta alla bambina o anche no. Non mi riguarda» per quanto le interessava potevano anche prendersela quella creatura, visto che non serviva a niente se non a toglierle la gioia di vivere ogni volta che la vedeva. Era una pessima madre? Forse, ma diciamo che quella non era sua, ed era persino una special e nonostante le avesse bloccato il potere non meritava il suo tempo. Mai. «si padrona» disse la piccola elfa per poi sparire forse dalla bambina. La donna nel frattempo si era messa il mantello ed uscì. Non aveva un davvero uno scopo per quella serata, magari avrebbe trovato qualcuno da torturare o da uccidere se le fosse andata bene o male che andava si sarebbe ritrovata a fare una banale passeggiata, ma almeno avrebbe goduto di quell'aria tetra che ogni volta si presentava a Londra quando faceva buio.
    Il destino o Satana la fece approdare ad una festa al parco. Anjelika ad una festa in un parco, come poteva essere che era lì? sempre grazie a Satana anche lo scoprirà più tardi. Le avevano offerto da bere e le persone sembravano per bene, di una certa classe proprio come piacevano a lei, non poteva andarle tanto male. Le stelle facevano da sfondo alla serata e il falò scaldava i più freddolosi, ovviamente non lei, anche se era un animale a sangue freddo non si chiudeva nella sua tana per questo motivo. Poteva migliorare quella serata? Assolutamente si. Improvvisamente tutto si fece più silenzioso, quasi in segno di rispetto e un capretto fece il suo ingresso portato da alcuni dei presenti, che nel frattempo avevano tirato su il cappuccio. Fu in quel momento che Anjelika capì cosa stava succedendo. Erano ad un rito satanico. Perchè non si era messa il mantello col cappuccio, dannazione. Si era fatta trovare impreparata e non era da lei. Perchè nessuno l'aveva avvertita? Avrebbe portato la sua riserva di sangue preferita per quelle occasioni. «Sapevo che il meglio doveva ancora avvenire.» si coprì col mantello, almeno quello era dello stesso colore degli altri e aspettò con ansia il momento del sacrificio. Sapeva che prima o poi avrebbe partecipato a qualcosa del genere, bastava avere fede. Grazie Satana. «Spero di essere io la fortunata a tagliare la gola al capretto.» disse euforica, come Wendy al matrimonio. Era davvero nel posto giusto. Grazie Satana di nuovo. « ma poi lo beviamo il sangue? » chiese al compagno senza cappuccio come lei.

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    Anjelika
     
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    (n.) the sudden sensation that you can do something reprehensible and no-one is around to witness it
    «quindi non siete hippy» borbottio ben udibile quello del Knowles, nel silenzio calato nella radura. «ero convinto foste hippy» ribadì arcuando le sopracciglia, dando una spallata amichevole al satanista al proprio fianco. CJ aveva sempre avuto una mente aperta, e pochi cazzi da sbattere riguardo le vite altrui per preoccuparsi di cosa se ne facessero: islamici, cristiani, massoni, illuminati, saranesimi – era tutto uguale agli occhi del Tassorosso; funzionava, ed avrebbe funzionato, tutto alla grande, fino a che non avessero rotto i coglioni a lui personalmente. Patti chiari amicizia lunga, tante cose belle, rosso di sera bel tempo si spera, eccetera eccetera. Giungendo però da quasi due anni a Bodie, California, 1917-1919, i feticisti di Satana avevano fatto l’upgrade diventando fra i preferiti di CJ, che figlio del parroco di paese aveva davvero, ma davvero, fatto qualunque cosa pur di alimentare le dicerie sull’Anti Cristo. Li trovava piuttosto ganzi, affascinanti nella maniera inconsueta di un animale che continuasse a sbattere la testa contro la porta a vetri nel tentativo di uscire: per essere posseduti dal demonio non serviva un pentacolo, bastava guardare “non è la d’urso” ed il gioco era fatto – ma che dire? Punti di vista. Si guardò attorno mentre le fiamme lambivano i profili in ombra della setta, sentendosi un po’ esposto con la pelata a riflettere le luci delle fiaccole. Istintivamente, retrocedette fino a tornare nell’ombra, assecondando l’intuito dell’invisibile, intoccabile che aveva appiccicato al culo come una targa trash su una ferrare da tutta la vita. Sarebbe anche rimasto a guardare, nulla di nuovo rispetto ai pigiama party con Gwen nei sotterranei della chiesa californiana, se solo «ehi» alzò la mano per attirare l’attenzione generale, salutando il popolo con un sorriso affilato e storto. «perchè la capra?» tale madre e tale figlio; mentre una Run selvatica fuggiva fra i corridoi dei Laboratori insieme ad Elijah per salvare il tacchino, CJ Knowles si sentiva in dovere di salvaguardare la vita dell’ovino: le capre erano amiche, non vittime sacrificali – semi cit. «non vanno più di moda le vergini?» incrociò lo sguardo dell’ultima persona che pensava di trovare ad un rave satanico, offrendole un mezzo inchino rispettoso ed onorevole. «prof, glielo dica anche lei» un altro sorriso, l’ennesimo a brillare d’ironica follia nelle schegge verde degli occhi del Knowles. Se avrebbe scambiato la vita di una persona con quella di un animale?
    Che domanda del cazzo. Migliaia di volte.
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    La donna era davvero felice di essere in quel posto e sperava che fosse così anche per le persone intorno a lei, insomma quella era una setta e non poteva che essere un’esperienza unica da vivere. Strano che non avesse fatto parte in passato, in effetti era da lei essere parte di una setta con il ruolo di alto sacerdote, ovviamente, anche se forse una donna ancora era difficile da vedere in quel ruolo, ma si trattava di Anjelika Queen e tutto era possibile per lei, era nata per avere il potere anche in una setta non a caso era diventata Superavor a soli trent'anni.
    «perché la capra?» si voltò verso la persona che sembrava contrariata da quello che stava succedendo. Ma chi poteva essere? Sicuramente una persona normale che non accettava così facilmente un sacrificio di qualsiasi natura, ma sono dettagli. Quando vide Cj, alzò gli occhi al cielo perché di certo lui non era normale come non lo era la donna, ma diciamo che lo erano in due modi del tutto differenti e non era quello della donna ad essere sbagliato. «Preferisci essere tu quello sacrificato? » disse acida perché il ragazzo era intervenuto in un momento delicato della serata, il più bello e il sacro. Certo che era davvero difficile avere a che fare con certa gente. Sbuffò ascoltando il farneticare del ragazzino «non vanno più di moda le vergini?» scosse la testa davvero desolata per quell'infelice uscita del tassorosso, che non poteva che essere di quella casa.
    «prof, glielo dica anche lei» alla donna mancavano gli occhi che incenerivano e poi avrebbe ucciso con un solo sguardo ma anche così ci andava davvero molto vicina, infatti fulminò Christopher per fare subito dopo un sorriso al quanto inquietante «Potevano anche usare una creatura senza cervello e a quel punto non avrebbe rischiato solo la capra» si voltò verso gli altri che continuavano con il rito. Dannazione perché aveva avuto un compagno come lui per assistere ad un tale evento?! Ancora non se ne capacitava, ma doveva accettarlo o quasi. «ma purtroppo hanno optato per l’animale» un chiaro riferimento al Knowles?! Ovviamente si e non riusciva neanche a sentirsi in colpa, uno studente in meno era sempre un pensiero in meno. Amen.

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    Anjelika
     
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    «Preferisci essere tu quello sacrificato? » uh, rude? CJ inarcò un sopracciglio verso la docente, reclinando leggermente il busto all’indietro con una mano sul cuore come se quelle parole l’avessero colpito fisicamente. Non che fosse stupito, perchè avrebbe dovuto esserlo, ma dov’era la solidarietà hashtag hogwarts cursed quando serviva? Il Tassorosso aveva quasi vent’anni ed era ancora al quinto anno, era un regolamento non scritto che i profs lo trattassero con un occhio di riguardo. Cioè, oramai erano quasi coetanei, potevano prendersi una birra insieme e prendere in giro le matricole. «possono sempre provarci» curvò le labbra in un sorriso lento e predatorio, le palpebre ad assottigliarsi mentre le iridi verdi scrutavano la folla ivi riunita. Era un ghigno derisorio quello del Knowles, una lama a doppio taglio che non aveva mai avuto timore d’usare, e che in quel momento affondò nelle tuniche che lo circondavano. Perchè okay, era in inferiorità numerica, ma aveva una houdini a portata di mano, ed una bacchetta dentro la tasca interna della giacca: sarebbe morto male, non aveva dubbi, ma con sé avrebbe portato abbastanza satanisti da evocare Lucifero in persona. «Potevano anche usare una creatura senza cervello e a quel punto non avrebbe rischiato solo la capra» Battè le palpebre ed alzò gli occhi al cielo, la lingua a scivolare sulle labbra. Se davvero non avesse avuto un minimo di cervello, come la Queen era portata a credere, quello sarebbe stato il momento in cui le avrebbe ricordato che a) ci fosse un motivo se suo marito avesse preferito i pinguini in Antartide a lei; honestly same, e b) il fatto che non fosse più sposata, non implicava che dovesse indossare una cintura di castità: se la scopa l’avesse usata come verbo anziché infilarsela nel culo, sarebbero stati tutti più felici. «ma purtroppo hanno optato per l’animale» Meh. Come se al Knowles potesse importare delle scelte fatte da qualcun altro. «le regole sono fatte per essere infrante» osservò, puntando lo sguardo sull’ovino che quelle teste di minchia avevano ben deciso di sacrificare. Rapido, estrasse la bacchetta e la puntò contro l’uomo che teneva la capra, iniziando a scuoterla con fervore: «YABAI yabAI YaBai yABAI» quando il satanista si trasfigurò in cristallo, rapido come una faina entrò in scivolata sulle sue caviglie.
    Spaccandolo, esatto, ma prendendo al volo la capretta prima che potesse farsi male. Le fuckin priorità. «COME AND GET ME MOTHERFUCKERS» con l’ovino sottobraccio, che ribattezzò billy ray cyrus, alzò un sentito dito medio alla folla.
    E scappò. Fine.





    O almeno, credeva fosse la fine: era solo l’inizio.mp3
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    Era una giornata come le altre, o quasi, le nuvole nere in lontananza erano chiaramente un presagio di qualcosa di tragico in arrivo, tutti in sala lo sanno, ma non Ellis, lei era del tutto ignara riguardo a quello che stava per accadere ma arriveremo anche a questo. La sua vita era decisamente cambiata dopo Bodie, un pò come la nascita di Gesù si poteva dire che c'era l'epoca Avanti Bodie e Dopo Bodie; se prima di quella mistica esperienza era una barbona che viveva nello scantinato del negozio di erbe, dopo due anni a fare la dama da compagnia di Run ora era una barbona che viveva nello scantinato nel negozio di erbe. Una cosa era cambiata, si era tagliata i capelli e schiariti, almeno poteva dire di aver dato una svolta alla propria esistenza. Non è vero.
    Non sapeva bene cosa fare della propria vita, magari poteva iniziare col contattare i suoi genitori, ma non voleva davvero farlo, a dirla tutta non era ancora pronta ad avere un rapporto con i due e poi dovevano prima trovarla. Purtroppo non aveva indizi a riguardo quindi doveva solo sperare di poter un giorno stare con loro. Qualcuno direbbe che potrebbe approfittarne visto che erano entrambi lì con lei dopo due anni in cui si erano separati, ma assolutamente non era pronta, meglio continuare a vagabondare e fingere di lavorare nel negozio di erbe; un giorno avrebbe anche cambiato lavoro, quando la player farò il colloquio magari ma per il momento doveva accontentarsi, ma la cosa positiva era che poteva fumare liberamente quello che voleva e quando più lo desiderava.
    «A volte non ci rendiamo conto di quanto siamo dipendenti dalla tecnologia» disse controllando il cellulare ancora una volta, ma nessuna novità su nessun social; aveva una vita molto piatta lei, ma sperava sempre in qualche pettegolezzo o magari qualcosa da parte del suo migliore amico Cj ma niente. Non erano stati molto insieme, perchè a Bodie li avevano divisi, forse perchè quando erano insieme la morte era la terza amica che spesso si prendeva chiunque provassero a salvare o solo conoscere. Erano i due dell'apocalisse ma questo non li aveva mai fermati da fare cavolate, anche se da quando erano tornati non si erano visti molto, forse pechè il ragazzo al contrario della ragazza, stava ancora ripetendo l'anno. Sfigato ahah.
    Con la mano libera spense la canna per guardare il suo amico di fumo, che ovviamente non sapeva chi fosse ma quando fumava faceva spesso amicizia con le persone. «Ovviamente anche sopravvivere senza la magia non è facile» disse per poi smater- no. vide una capra sotto braccio a Cj?! «Quella canna era davvero buona, cioè Knowles con una capra sotto braccio in stile baguette è davvero una bellissima allucinazione»
    «L'ho visto anche io» disse il nuovo amico png
    «Ah ecco. Scusa ma devo andare a controllare.» pacca sulla spalla per poi correre dall'amico. «Cj..Ciao! tutto bene?» disse dopo averlo fermato. Come? aveva corso fino a lui, per poi fermarsi non appena lui lo fece. Semplice. Chissà da dove veniva ma cosa più importante «...dimmi che hai una capra sotto ad un braccio.» sarebbe stato molto triste sapere che tutto quello era solo dato dall'effetto della canna. Buona per carità ma era comunque triste sapere che quella capra non esisteva.
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    Ellis Drinkwater
    «E COSÌ IL LEONE S'INNAMORÒ DELL'AGNELLO.
    CHE AGNELLO STUPIDO.
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    rawa-dawa
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    Vorrei dire fosse la prima volta che il Tassorosso si trovasse a correre con una capra sotto braccio, ma si parlava di CJ Knowles, e la sua quotidianità era la stravaganza dell’essere umano comune. Certo, quand’era fuggito per le sterrate strade di Bodie, California, 1918 con un ovino stretto al petto, non l’aveva prelevato da un rito satanico ma da una propiziatoria danza della pioggia, e quando nella periferia di Londra aveva agguantato Fior di Latte ed aveva corso fino a perdere polmoni e pancreas, era stato per sottrarlo ad una macelleria, ma i dettagli erano la nicchia di Satana. Sorrise alle fronde ed alle stelle, aguzzo come un pezzo di vetro mentre saettava saltando radici e piccoli cespugli mettendo quanta più distanza possibile fra sé e gli amici di Anjelika Queen, e continuò a correre senza avere realmente idea di dove andare. Sapeva che avrebbe subito le conseguenze della propria scelta – fosse un pomeriggio qualsiasi ad Hogsmeade incontrando un membro della setta, fosse ad Hogwarts per mano dell’insegnante di Pozioni - ma non gliene poteva fottere un cazzo di mano: poteva anche avere pochi principi, ma erano abbastanza fottutamente saldi da reggere l’intera catapecchia, quindi vaffanculo. Assordato dal battito del proprio cuore e gli incessanti belati di Ox (si, aveva deciso il suo nome fosse ossicodone, ox per gli amici) a strinare i timpani, non si rese conto di non essere solo fino a che, fermandosi di fronte ad un incrocio (ma chi cazzo aveva inventato gli incroci? Quanta responsabilità, in sentieri diversi), non percepì un’antica litania latina provenire direttamente dall’oltretomba: non ebbe neanche bisogno di guardarla, per sapere chi fosse. L’universo aveva già iniziato a tremare.
    «Cj..Ciao! tutto bene?»
    Sorrise ad Ellis, guance arrossate ed iridi verdi gonfie di malizia ed aspettativa. «una favola» ed era vero, come n’era testimone l’eccitato sguardo giada, ed il ghigno tagliente sulla bocca. Aveva passatempi particolari, no kink shaming. «letteralmente: au!cappuccetto rosso, dove i cappuccetto rosso malvagi ci stanno inseguendo ed io sto cercando di salvare il lupo» «...dimmi che hai una capra sotto ad un braccio.» Per chi l’aveva preso? Arcuò un sopracciglio verso la Drinkwater, impassibile nel «ho una capra sottobraccio» con cui constatò l’ovvio. «si chiama ox» precisò, lanciando un’occhiata alle proprie spalle. Indicò con un cenno del capo la strada di fronte a loro, un gomito contro il braccio della mora per indicarle di seguirlo. «corri» ed era forse il suono degli alberi che iniziavano a collassare sui Satanisti, quello dietro di loro? La cigellis apocalypse stava avendo inizio? Non lo confermo, ma non lo nego neanche. «volevano sacrificarlo per evocare qualche mignotta infernale» spiegò ansimando, la lingua a guizzare sulle labbra. Si fermò di colpo, sguardo serio sulla ex (contro ogni usuale logica, una delle cose che il Knowles preferiva nella Drinkwater: fanculo i pregiudizi) Corvonero: «sai come la penso sui sacrifici animali.» not in front of his salad. «tu cosa ci fai da queste parti?» un grido acuto vibrò nell’aria fino a loro; probabilmente un albero gli aveva tranciato la gamba. «a casa tutto bene?» un altro paio di strilli; potè quasi giurare di sentire l’odore del sangue. «la famiglia?» Ignorò i passi in avvicinamento, perché era un cazzo di gentiluomo, e non poteva ignorare i convenevoli con una vecchia amica. «il fidanzatino?» o la fidanzatina, o i fidanzatini: love wins.
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    Se avessero chiesto ad Ellis chi era la persona con la quale avrebbe affrontato la guerra - tra l'altro era già successo - lei avrebbe senza alcun dubbio scelto Cj, non perchè avrebbero salvato insieme tutte le persone anzi al contrario, con alte probabilità sarebbero stati gli unici a rimanere in piedi. E poi c'era la capra Ox, così l'aveva chiamata e in effetti le stava davvero bene come nome, il ragazzo ci sapeva fare nell'affibbiare nomi a cose, persone, animali, persino a Bodie era riuscito a dare un nomignolo alla loro piccola pianta di barbabietole da spaccio; al momento le sfuggiva il nome ma chissà in quale altro momento della giornata o della propria vita le sarebbe tornato in mente, magari mentre mangiava un hamburger, oppure in una noiosa giornata in negozio mentre spulciava il giornale di Polgy.
    «corri»
    «Aspetta cosa?!» non aveva ascoltato la storia dei cappuccetti rossi che volevano ucciderlo e si ritrovò a correre senza sapere cosa stesse capitando, ma se lo diceva lui non poteva non farlo, l'apocalisse era sempre dietro l'angolo quando si trattava di loro due e metterci qualche metro di distanza era sempre la miglior soluzione. Forse.
    Non appena si fermarono, si guardò dietro cercando di riprendere fiato ma era davvero dura, per avere vent'anni aveva un fisico da sessantenne. «Credo di aver perso un polmone» disse poggiando le mani sulle ginocchia rischiava di svenire da un momento all'altro. Dannato fumo.
    «volevano sacrificarlo per evocare qualche mignotta infernale»
    «Volevano evocare l'apocalisse....» era così schockbasita per quello che aveva appena sentito, era avvenuto mentre lei era a farsi una canna, non era molto carino. Almeno non potevano dare la colpa alla coppia cigellis per quello che stava succedendo in quel campo abusivo. «usando Ox» ci era finalmente arrivata. Guardò l'animale, vivo e ne fu davvero felice, chissà per quanto ancora lo sarebbe stata, sperava di non portare la morte anche quando si trattava di salvare gli animali.
    «sai come la penso sui sacrifici animali.» assolutamente si, perchè come lei non tolleravano che si facesse del male alle bestie, soprattutto per un rito satanico visto che c'erano tanti altri modi per farlo, come farsi salvare dai due e lasciarsi quindi morire in quel modo. «tu cosa ci fai da queste parti?» già, che ci faceva lei da quelle parti? «Ti ho visto e abbiamo corso insieme fino a qui» questa era la miglior risposta che poteva dare perchè era confusa al momento. «a casa tutto bene?..la famiglia?..il fidanzatino?» E poi tutte quelle domande difficili a quale rispondere per prima?! Sicuramente non era semplice parlare della famiglia, quale poi? Insomma non parlava con sua madre e tanto meno con Will. Da quando erano tornati li aveva evitati o lo avevano fatto loro, insomma era una cosa molto difficile da gestire, sicuramente persino Cj ne sapeva qualcosa, quindi perchè rispondere quando era evidente che era meglio lasciare stare e farsi di canne. «la miglior risposta a tutte queste domande è che una bella canna è la cosa che al momento mi regala più gioie.» ecco, semplice e vero, il resto era dannatamente e fottutamente difficile, quindi era meglio lasciare stare.
    E poi niente avrebbe voluto continuare a parlare con l'amico e sapere se anche la sua vita era difficile, anche se poteva immaginarlo, visto cosa stava succedendo, peccato che rimanere concentrata era praticamente impossibile visto che l'atmosfera intorno a loro non era da cappuccino e chiacchierate in allegria. Si guardò intorno rendendosi conto solo in quel momento di quanto fossero inquietante tutto quel posto, per non parlare che quelle urla in sottofondo mettevano i brividi «senti anche tu le urla vero?» forse la roba che aveva fumato era davvero buona o molto pessima per farle sentire quelle voci ma in cuor suo sperava di non essere la sola a vivere in quel trip, pauroso e inquietante trip. «forse dovremmo andare a raccontarci delle nostre vite qualche metro più in là. Qui fa un cazzo di paura.» poteva anche lei sentire persino l'odore di sangue e questo voleva dire che l'apocalisse era davvero vicino a loro e non era buono. No buono. Per niente.


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    «ragazza,» CJ Knowles, fresco come una rosa e con una capretta sotto braccio, lanciò un’occhiata inquisitoria alla stanchezza evidente della Drinkwater. Quale pusher aveva così poca resistenza fisica, e sopravviveva per vent’anni senza finire dietro le sbarre? Doveva avere come amici dei pezzi grossi, tipo Santa Maria (la Madre di Dio, quella che prega per i nostri peccati. Amen), o il Tassorosso non sapeva come spiegarselo. «dovresti davvero allenarti di più.» non che il Knowles fosse un ammiratore degli sport – non si fidava abbastanza per concedersi il lavoro di squadra, e negli sport individuali mancava il divertimento; c’era un motivo se la sua carriera da Portiere era iniziata e finita l’ultimo anno di Kain Kellergan – il suo era semplicemente talento e applicazione: prima di diventare il leone che al mattino si svegliava per rincorrere la gazzella, era stato la cazzo di gazzella. «potresti trovare qualcuno che nel momento del bisogno ti abbandona così che tu possa guadagnargli tempo» tipo la famosa Agnese di cui narrava la leggenda, lasciata in balia de Signore dei Materassi mentre le massone portavano a compimento la missione in totale sicurezza. Sorrise ad Ellis, sopracciglia arcuate ad ammiccare, lasciando intendere che quel qualcuno avrebbe potuto essere lui - ma sapevano entrambi, non lo sarebbe stato. CJ non era, quel tipo di persona.
    Non aveva mai voluto esserlo, neanche quando l’avevano costretto a farlo. Poteva non aver memoria del CJ Hamilton ch’era stato, ma lo sentiva vibrare nelle ossa e nei fottuti muscoli. «la miglior risposta a tutte queste domande è che una bella canna è la cosa che al momento mi regala più gioie.» Si meritava solo una risposta, secca e coincisa: «fattona di merda» ma la seguì comunque, perché fosse mai che dicesse no ad una canna. Inoltre, non aveva mai visto una capra fattissima: era la sua occasione. Gli piangeva il cuore non ci fosse Sandy, ma magari poteva fargli un video su tiktok. «senti anche tu le urla vero?» CJ piegò il capo sulla spalla, palpebre assottigliate mentre un altro strillo squarciava il cielo. Affatto preoccupato, rivolse un cenno affermativo alla ex Corvonero, schioccandole poi le dita davanti alla faccia. «non hai sentito quello che ho detto? c’è una setta che mi insegue.» e soprattutto: «con anjelika queen di mezzo. Probabilmente si è rotta il cazzo di aspettare, ed ha iniziato a mutilarli tutti» la cosa non lo sconvolgeva quanto avrebbe dovuto, e di suo avrebbe già dovuto essere testimone di quanto fottuto fosse il mondo – ma che potevano farci? Era il loro mondo, e l’unico che conoscessero. Osservò il petto di Ellis alzarsi ed abbassarsi frenetico, e quasi – quasi – gli fece compassione; aprì la bocca per proporle di smaterializzarsi, ma decise che un po’ di allenamento non le avrebbe fatto male. Le afferrò un gomito, e ricominciò a correre.
    Così, a caso. Senza una meta, un obiettivo, un percorso lineare. Con altrettanta caotica energia, si fermò nel bel mezzo del nulla, guance rosse e fronte sudata – ma oh, come sorrideva. Sembrava avesse il sole in tasca, CJ Knowles, piuttosto che una capra sotto braccio e dei satanisti alle calcagna. «sgancia l’erba, drinkvodka» sì, quello gli sembrava il posto perfetto per uno spinello; le urla dei nemici erano ormai rumore bianco. «e davvero, dimmi come te la passi: non so neanche dove vivi» grattini distratti al mento della capretta. Magari poteva smollarla ai Corvi: i blu bronzo avevano un peculiare fetish per gli ovini, e Pastina aveva bisogno di un nuovo amico. «ancora sotto i ponti?» domande lecite.
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    (n.) (of a person or their conduct) characterized by or showing a lack of shame; barefaced or brazen.

    «potresti trovare qualcuno che nel momento del bisogno ti abbandona così che tu possa guadagnargli tempo»Ellis non era mai stata una persona atletica, odiava lo sport di ogni genere, compreso il quidditch che trovava fin troppo violento a parare suo anche se spesso si ritrovava a farci soldi per via delle scommesse. Le mancava solo per quello. Correva solo quando doveva, come in quel caso, ma cazzarola le mancava il fiato e non poteva farci niente. Poi era comunque sopravvissuta fino a quel momento quindi o aveva trovato qualcuno più lento di lei o correva abbastanza da potersi salvare ecco.
    «Sono qui e tu con me, quindi va bene.» fece una smorfia ma alla fine non si era offesa dato che non era permalosa e in passato aveva subito peggiori parole; persino dai genitori che l'avevano cresciuta non appena avevano scoperto che era una maga le avevano affibbiato parole poco delicate per poi sbatterla fuori di casa senza mai riaprire quella porta. Insensibili babbani. Dimenticò velocemente quelle parole e dopo che si spostarono verso un posto più sicuro riuscì finalmente a rollare una canna.
    «non hai sentito quello che ho detto? c’è una setta che mi insegue.» l'aveva detto?! Forse si era distratta, aveva solo capito di correre, senza un vero motivo e l'aveva fatto per spirito di sopravvivenza, come una gazzella nel deserto che quando arriva il giorno deve correre per non finire in bocca al leone e stronzate simili, comunque lei, Ellis, sapeva correre. «con anjelika queen di mezzo. Probabilmente si è rotta il cazzo di aspettare, ed ha iniziato a mutilarli tutti»un brivido percorse la sua schiena a sentire il nome della Queen, quella donna era peggio di una setta, molto peggio. Scosse la testa e scacciò il pensiero della donna perchè non voleva avere gli incubi quella notte. «Meglio non pensarci» si accese la canna e diede il primo tiro, assaporandosi il dolce fumo bruciarle la gola e darle quel sollievo che tanto aveva bisogno. Quasi sicuramente l'effetto che avrebbe dovuto la canna non ci sarebbe stato dato che fumava erba come se fossero delle semplici sigarette ma quegli attimi in cui il fumo scendeva in gola erano comunque piacevoli e nasceva spontaneamente un sorriso nel suo volto, non che non sapesse farlo senza. Non era musona come sua madre -biologica- o qualsiasi cosa fosse suo padre -biologico-, ma sicuramente somigliava molto più a lui che a lei e ne era quasi fiera. Doveva ancora parlarci ma era così difficile aver a che fare con loro, da una parte aveva persino paura. Di cosa? Di essere abbandonata di nuovo, di non essere amata di nuovo quindi era meglio lasciare tutto come era; con ognuno di loro che viveva la propria vita di stenti.
    «sgancia l’erba, drinkvodka»
    «Eh cosa?» guardò l'amico per poi guardare la canna che aveva ancora in mano, aveva fatto solo un paio di tiri e già si era estraniata da tutto. Meno male che non aveva più effetto la droga su di lei. Sorrise tornando in modo definitivo sul pianeta terra e allungò quindi la canna. «tieni, anche se non te la meriti visto che mi hai quasi lasciato in pasto ad Anjelika» ok, non era vero, anzi era stato lui a dirle di correre. Forse si era di nuovo distratta dalla vita.
    «Cooomunque si.» si a cosa? Che viveva sotto ai ponti? che era viva o cosa? ti prego Ellis riprenditi! Una vocina provava ogni tanto a farla ragionare.
    «Vivo ancora in una stanza sotto al negozio di erboristeria, il proprietario è stato molto gentile e mi ha lasciato tutto com'era. Sai dovresti passare ogni tanto. Ho della roba che potrebbe piacerti.» inutile negare che i due avevano quella cosa in comune, oltre ad uccidere persone con l'intento di salvarle o scaturire l'apocalisse quando volevano solo aiutare i due non dispiaceva fumare insieme. Non era Wren, ovviamente dato che il ragazzo che aveva davanti non si poteva definire un amico, cioè si. Insomma non fraintendere, per Ellis, Cj era un amico, uno di quelli con il quale vivere ogni sorta di avventura, era l'amico con il quale combinare guai e fumare ovviamente ma Wren era speciale.
    «Ti va una burrobirra, portiamo anche Geppy no aspetta, come hai detto che si chiama?! » guardò la capra, chissà se potevano drogarla tramite fumo passivo. Ci si poteva provare no? ma prima doveva capire una cosa «coomunque che ne facciamo della capra?» era confusa, come sempre del resto.
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    deatheater
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    20 ANNI.
    Ellis Drinkwater
    «E COSÌ IL LEONE S'INNAMORÒ DELL'AGNELLO.
    CHE AGNELLO STUPIDO.
    CONCORDO.»
     
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