[oblinder] i'll eat you whole, i love you so

bugo123 + bugo17 / cottoncandy + fiorellino33 / betterthanyou + skyblue / f3rro + frenchfries

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    Avrebbero potuto esserci tanti, ma davvero tanti, posti dove dare appuntamento a qualcuno il giorno di San Valentino...allora perché ? Di certo, la radura gonfia di nebbia e macerie non sembra il luogo più opportuno per un appuntamento con la vostra anima gemella.
    Eppure.
    Non senza qualche ritrosia, seguite il fuoco fatuo che appare di fronte a voi, stando ben attenti a dove mettete i piedi. La nebbia è così fitta che quasi faticate a vederla, l’imponente magione di fronte a voi. Quasi. Salite i gradini in legno, cauti nel non infilare il piede in qualche bugo buco; la porta si apre senza alcuno sforzo da parte vostra.
    Non appena mettete piede dentro la villa, una sedia appare dal nulla e vi invita ad accomodarvi: è innocua, non temete. Vince la vostra repulsione costringendovi, quindi tanto vale collaborare.
    Vi porta, tramite una serie di binari non dissimili a quelli di un treno, in un piano sotterraneo dalle sfarfallanti luci al neon. Con la coda dell’occhio, vi sembra sempre - sempre - di vedere qualcosa muoversi nell’ombra, ma -
    ma poi non c’è niente.
    La sedia vi trascina in una stanza tonda e grigia. In un angolo, una piccola porta (dovete chinarvi per entrare) si apre su una cabina armadio davvero...particolare. Vi siete domandati il perché non abbiate incontrato ancora nessuno? Non preoccupatevi, si tratta solo dell’incanto apposto alla busta che avete ricevuto qualche giorno fa: fino a che non farete la vostra entrata nel Salone, non vi sarà possibile vedere né udire alcuno dei vostri compagni di giochi. La lettera vicino allo specchio, attira la vostra attenzione.
    Ciao nome; voglio fare un gioco con te.
    Credibile, eh?
    Sapevo che non avreste potuto farvi sfuggire un’occasione simile! In questa stanza, potete trovare tutto il necessario per cambiarvi d’abito: il tema della festa è horror; sbizzarritevi.
    Come scoprirete indizi sui vostri compagni? Molto semplice! Sui muri, visibili solamente a voi, di tanto in tanto appariranno delle magnifiche scritte fatte con il sangue: gioite!
    Che altro dirvi?
    Buona caccia!
    La sedia vi porta ancora oltre, verso una specie di giardino interno, e lì si ferma. La temperatura è mite, malgrado sopra di voi brillino opache le stelle dela notte: siete all’aria aperta, eppure non percepite freddo.
    Un certo senso d’ansia, di certo non diminuito dalle deboli luci dei fuochi intrappolati nel vetro, sì. E un odore...particolare, che non sapreste definire se non come non piacevole. Nella Sala, potete trovare tutto quello di cui avete bisogno: cibo, giochi - alcool.

    PRIMO PROMPT apparso sui muri che circondano il giardino:

    “IO NON HO MAI-”
    Che il gioco abbia inizio.




    INDIZI:
    1. come troveresti la tua anima gemella?

    bugo123 + bugo17
    [ chiederesti alle carte / nei tuoi sogni profetici + #quale anima gemella ]

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    [ sarà lei a trovare me + con una botta di culo ]

    betterthanyou + skyblue
    [ #quale anima gemella + con una botta di culo ]

    f3rro + frenchfries
    [ #quale anima gemella + facendo anagrammi statistici ]
    Ordunque, benvenuti ufficialmente al rapimento party organizzato da Polgygirl per farvi incontrare la vostra Anima Gemella! Dato che a Polgy le cose facili non piacciono mai, e si diverte con poco, ha deciso di non dirvi subito di chi si tratta: dovrete scoprirlo. Come? Indagando, ovviamente.
    Qua sopra sono segnate le coppie con i relativi nomi in codice. Voi sapete quali siano i vostri nickname (non divulgateli, mi raccomando!) ed il vostro compito sarà scoprire a chi appartengono i nickname associati al vostro (anche qui, non dovrete dire il nickname di chi state cercando, altrimenti what’s the point).
    come si svolgono le indagini?
    In modo molto...semplice, esattamente come fareste in un videogioco dei pokèmon: parlate con tutti. Più informazioni raccogliete, più saprete se l’altro si avvicina alla vostra Metà – e poi, ehi!, ciarlare è sempre un gran modo per trovare amici o qualcosa di più (tipo un parente. #oblivioncest). Ogni giorno, il Fato Bellissimo posterà nuovi indizi (sempre con lo stesso modus operandi) fino a che tutti non avrete trovato la vostra Dolce (forse non troppo) metà.
    Come scopro di chi si tratta, se è tutto anonimo?
    C’è un solo modo per fare outing, ma è a vostro rischio e pericolo. Dovrete scrivere in privato al player cui pensate appartenga il pg, e domandare, ad esempio: “coronafabri è Maeve Winston?” In caso di risposta affermativa, olè!, avete trovato la vostra anima gemella! In caso di risposta negativa, invece, oltre ad aver scoperto le vostre carte rivelando all’altro player chi siete, perderete dei punti cuore. Mi raccomando, a onor del gioco vi chiediamo di essere onesti ed ammettere i vostri errori.
    Cosa sono i punti cuore?
    Sono un sistema di punti #ganga che decreterà, a fine evento, i vostri premi. Può trattarsi di premi ON gdr (es: un tandem volante) o OFF gdr (blend; crackship) che andranno, ovviamente, alla coppia (quindi sì, i punti cuori si sommeranno). Ogni post varrà 1 cuore; in aggiunta, quando meno ve lo aspettate, ci saranno delle prove/prompt che vi permetteranno di guadagnare cuori bonus.
    Ci sono altre regole?
    No, ma ripeto le principali: NON RIVELATE I VOSTRI NICKNAME, Nè QUELLI CHE STATE CERCANDO. ON gdr, d’altronde, non avete nickname. Le informazioni, così come le prove, le riceverete tramite metodi speciali come descritto nel primo post. Mi rakk, non cercate di indovinare a caso, altrimenti dov’è il divertimento?
    Dopotutto, è questo il punto: divertirci, in modo stupido come piace a noi – e soprattutto, insieme. Anche se non riuscirete a postare spesso, vale la pena provarci! Non limitate il vostro soulmate, in quanto nelle sue indagini ha comunque l’opportunità di conoscere altri personaggi e farsi una vita, quindi non trattenetevi in favore degli altri: fate quello che vi fa piacere, se vi fa piacere ♥

    La discussione rimarrà aperta fino al 23.02 (domenica), fino ad allora potete postare quando e quanto volete. Sotto spoiler, segnate il vostro numero di Cuori, così che a fine evento sia più facile il conteggio, e le azioni che fate (parla a tizio; fa il baciamano a caio; ecc).

    may the odds be ever in your favor
     
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    "Ci son cascato di nuovo."
    Non era solo l'aulica citazione di un grande Maestro, era proprio vero.
    Gideon McPherson ci era cascato di nuovo, ecco.
    Ma questa volta, si era recato all'appuntamento da fidanzato, quindi era anche peggio. No, dubbi a parte, Narah era perfettamente a conoscenza della sua presenza in quel gioco! Non si era recato lì per conoscere la sua anima gemella, perchè l'aveva già incontrata un anno prima, ed era la sua attuale ragazza. Si era recato lì perchè, ancora una volta, Hazel shit happens.
    "Non sarà certo PolgyGirl a spiattellare in giro i cazzi miei se non ci vado".
    "Lei no ma io sì"
    Sua sorella e le sue tecniche di convincimento.
    Che ad Hazel non andasse bene Narah, per il semplice fatto che non avesse un pene, era cosa risaputa. E sebbene piano piano si stesse abituando all'idea di vederla girare per casa durante le feste, la strada era ancora lunga e tortuosa, soprattutto tutta in salita.
    "Non oseresti"
    "Lo sai che sono PsYcHo, lo faccio anche ora se non ci vai."

    Ma poi dai, magari avrebbe incontrato un amico! Qualcuno con i suoi stessi interessi! Alla fine, forse, tentare non era così male.
    E quindi si era ritrovato a seguire un fuoco fatuo nel famigerato quartiere Inferius. Anche quest'anno un appuntamento al buio in Inferius? Sempre. Polgy Girl sembrava avere dei criteri ben precisi per scegliere le sue vittime. E Gideon pareva essere associato all'Inferius in automatico, come quando pensi alle patatine fritte ed al ketchup. Erano simboli che andavano accoppiati.
    Camminando verso il magione abbandonato, si strinse nella giacca lunga fin sotto il ginocchio, domandandosi cosa avesse fatto di male nella vita precedente per meritare una sorella pazza e svalvolata.
    Il fuoco lo guidò attraverso la nebbia e dentro il magione in rovina, fin sopra scale distrutte nelle quali infilò, non un piede ma ben due, fino ad accasciarsi sopra di esse e sorreggersi con i palmi. Il volto ad un centimetro dal gradino di legno polvero. Cristo che schifo, CHE SCHIFO.
    Si tirò su velocemente, sbattendo le mani tra di loro e trattenendo il pianto.
    CI SON CASCATO DI NUOVO.
    Era diventato un mantra.
    E poi la seggiola, i binari, la cabina armadio. Cosa tutto doveva affrontare, il povero Gideon? Quella sedia che si muoveva, poi, lo faceva inorridire a tal punto. Che brutto pensiero aveva avuto! Aveva due gambe ed era bene che le usasse. Voglio scendere!!! Protestò a gran voce, ricordando i tempi in cui era bambino e, per la maggior parte del tempo, era costretto a rimanere fermo o muoversi in sedia rotelle per i lunghi tragitti. Odiava le sedie in movimento, le odiava! Arrivato dentro la cabina armadio, era pallido come un cencio. Nemmeno la rabbia era servita a fargli prendere un po' di colore. Recuperò la lettera leggendone il contenuto, con un brivido lungo la spina dorsale.
    Scritte fatte con il sangue?
    Ma era San Valentino, Dio Santo.
    Va bè che non è che ci credesse poi tanto, Gideon. L'amore andava celebrato ogni giorno, ma addirittura un tema HORROR? Per lui era meglio così, dopotutto non si trovava lì per trovare la sua anima gemella, per cui non pretendeva certo un tema romantico. Ma se c'era qualcuno, tra gli invitati, che si era presentato lì perchè credeva seriamente di poter incontrare una persona interessante? E il tema horror avrebbe aiutato in qualche modo o li avrebbe ostacolati? Avrebbe scritto un articolo su questo, per la scienza.
    Scelse degli abiti strappati ed applicò del sangue finto sopra, poi grazie alla sua abilità da metamorfomagus, completà quell'abito con occhi innaturalmente dorati, dei graffi sul volto a simulare l'attacco di un lupo, un po' di barba e orecchie a punta. Un perfetto licantropo. Sperò che i licantropi veri non se la prendessero a cuore, insomma...Gideon era cresciuto nel mondo babbano.
    Ripreso possesso della sedia, si fece trasportare, con sdegno, verso il giardino.
    Potè respirare, per lo meno l'ambiente lì sembrava meno creepy di quello precedente. Avrebbe dovuto conoscere i compagni presenti nel giardino? Non ne riconosceva nemmeno uno, ma non si era fermato ad osservarli troppo, per giunta forse stava pure diventando miope. Seguendo le indicazioni scritte sui muri, avrebbe confessato, alla persona che viene dopoh.
    Io non ho mai...ehm...provato a fumare. Le sigarette mi fanno anche un po' senso. Una volta ho visto la foto dei polmoni di un fumatore e...ewww.
    I have loved the stars too fondly
    to be fearful of the night.
    Gideon
    McPherson
    when: 22.07.2002
    where: Boston, USA
    sign: Cancer
    status: TAKEN


    Numero cuori: ♥

    E' vestito da licantropo da serie tv #wat #babbani.
    Parla alla persona che viene dopo di lui, se quella che viene dopo sta già scrivendo, allora a quella dopo ancora <3


    Edited by visions of gideon - 15/2/2020, 18:22
     
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    Continuò bellamente a ignorare sua sorella, scribacchiando sul foglio di pergamena e facendo finta in ogni modo di non avere una gemella.
    «E daaaaai
    «Non ci penso neanche.» Per nessun motivo si sarebbe prestato a quella buffonata. Francamente parlando, di trovare l’anima gemella a Perses Sinclair non poteva fregar di meno – già le bastava la sorella gemella, e poi era così bello e secsi e affascinante che solo a guardarsi allo specchio gli veniva voglia di sposarsi.
    PolgyGirl, San Valentino, cuoricini, cioccolatini, rosso e rosa ovunque… che nausea. L’incubo di Perses fattosi giornata mondiale. Avrebbe preferito dire addio alla sua perfetta e invidiabili chioma bionda L’OréalTM, piuttosto che sottoporsi a quella tortura.
    Ma poi, Theia happens e tutti i suoi buoni propositi di rinchiudersi a fare il Grinch del 14 febbraio venne meno. Perché?
    «Sai… Hunter ha ancora quelle famose foto del centro commerciale… sai…»
    NO. All’inizio non ci aveva creduto. Non poteva essere così infame, così Serpeverde. Questo pensò, prima di ricordarsi che Theia era, appunto, sua sorella gemella, sangue del suo sangue e pure veleno del suo veleno. Maledetta.
    La guardò in faccia, la consapevolezza di essere stato sconfitto. «Me la pagherai.»


    Ma dove era finito. Quasi sospettava di essere capitato di nuovo alla diretta di uno dei stupidissimi programmi di Yale Hilton – ciao Yale!!! – in cui era già cascato una volta, mentre alternava cattivissime occhiate al fuoco fatuo e altre ai propri piedi, cercando da leggero miope qual era di vederci qualcosa. E invece IHIH, meno di zero. Proprio niente. Salazar, avrebbe ammazzato sua sorella, stavolta davvero. Razza di cricetina bionda da strapazzo, le avrebbe fatto sparire tutte le sue cose firmate Gucci #kattivissimo
    Camminò fino a individuare una villa, un magione che, skusate, non aveva proprio nulla a che fare con la villa Sinclair. Era assurdo, la gente mancava totalmente di stile. Ad ogni modo, dopo il dovuto disprezzo alla situazione, salì sui gradini senza pensare che erano con tutte le probabilità più marci della coscienza di sua sorella – sì, ce l’aveva a morte, eccome se ce l’aveva. –, e si ritrovò con le chiappe d’oro al vento e il piede nel legno fino alla caviglia.
    Cercò di rimanere calmo, nonostante tutto, perché l’impassibile Perses Sinclair non poteva lasciarsi andare a certe sciokkezzuole da plebei come gli improperi, quindi respirò a fondo e… «SjkvjskbDLKNRHGOISN.» CHE GIORNATA. E non era ancora iniziata.
    Ma passiamo alla porta. Quella si aprì bene, per fortuna, e non appena varcò la soglia le sue ginocchia si piegarono da sole, facendolo sedere con un sonoro puff su una sedia spuntata chissà dove e chissà quando. Oh beh. Tanto non aveva voglia di finire col piede nel pavimento, magari su un qualche cadavere decomposto da mesi. A ben pensarci, nulla dello scenario sembrava romantico, e nella sua mente si affacciò l’idea concreta che fosse tutta una messa in scena e in realtà PolgyGirl avesse davvero rapito un bel po’ di gente. Mmmh, interessante. Iniziava a sentirsi a suo agio.
    Si fece trasportare di buon grado, una gamba elegantemente accavallata sull’altra, fino a una specie di sotterraneo illuminato da luci fosforescenti. Inarcò il sopracciglio, seccato e per nulla colpito. «Uao, sono fortemente impressionato.» Manco un po’. Arrivato in una stanzetta grigia, la sedia parve arrestarsi come in attesa di qualcosa. E c’era una porticina minuscola. Fatelo indovinare, doveva entrare là dentro stile Alice nel Paese delle Meraviglie.
    Là dentro Perses si ritrovò immerso in una sorta di armadio, ma quello che riscosse la sua attenzione fu il foglio posizionato vicino a uno specchio; lo afferrò tra le dita, e ne lesse rapidamente il contenuto con espressione sempre più scettica. Niente rapimento dunque? Era sul serio un appuntamento? Ah. Ma dai, pure gli indizi scritti col sangue?? Non era Halloween. «Che ansia.» Eh vabbè, se proprio dobbiamo facciamolo. Ci mise meno di un secondo a improvvisare un costume: le iridi del metamorfomagus virarono sul rosso sangue, i canini divennero appuntiti, i capelli – che rimasero di un color platino – si allungarono e con l’aggiunta di una riga rossa all’angolo della bocca fino al mento e un mantello nero fu prontizzimo.
    Risparmiamo la descrizione della sedia speedy che lo portava fino in giardino, e saltiamo al momento in cui Perses entrò in Sala. Mh. Perciò tra quei tizi si trovava la sua fantomatica anima gemella. Lesse i suggerimenti sui muri e alzò gli occhi al cielo, mentre una voce fin troppo famigliare gli giunse alle orecchie. Si volse, trovandosi davanti nientepopodimeno che, ZAN ZAN, il suo migliore amiko.
    Aggrottò le sopracciglia, confuso. «Ah ochei. Ciao.» Attimo di pausa, un perplesso “Ma tu non eri fIdAnZaTo???” a ronzargli in testa, ma il McPherson era una brava persona e si fidava sul fatto che ci fosse una spiegazione. «Io non ho mai desiderato essere figlio unico come in questo momento.» Altra pausa. «E bravo, fumare fa skifo.»
    you're
    in my
    veins
    PERSES
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    Numero cuori: 1

    Si è vestito da vampiro perché è molto originale #no e risponde al primo tipo che si è ritrovato accanto, CIAO GID!!1! E dato che è il primo turno non fa domande(??) #wat
     
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    «voglio morire» tutuntuntuntun.
    «THIS ISSSSSSSS GROUND CONTROOOOOL TO MAJOR GUMMMM»
    sempre e per sempre: «KE SUCCEDEEEEEEEEEEeEEeEE» cit. morgan.
    «YOU’VE REALLY MADE THE GRAaAaAaAaDE»
    Chi si è sentito male? «IO CAZZOOOoOoOOooo»
    Che, traduzione, significa: si stava meglio quando si stava in un appartamento spoglio a fissare il vuoto e, magari, quando questo diveniva troppo monotono, ordinare una pizza (rigorosamente online, ain’t nobody got the energy for le chiamate – qui ci sono persone con l’ansia, Karen) e spararsi una maratona di Matrix. Worst came to worst, cannetta di chiusura serata e passa la paura. E invece no, no, i cacciaviti parlanti dovevano capitargli.
    «smettila.» non si curò del fatto che la pressione continua delle unghie nella carne avrebbe sicuramente lasciato dei segni di guerra sul suo viso, troppo occupato a premere i palmi contro le palpebre nel (…l’inutile) tentativo di proteggersi dalla macchina della morte messa lì con lo scopo di elettrizzarlo o ridurlo in piccole, minuscole fettine. @ polgy whoever the fuck you are ma vuoi che mi prende l’attacco di panico e muoro? «no, giuro, se non la smetti.» c’erano poche cose che Gamal Jarvis odiava tanto quanto l’orribile vischiosità dell’ectoplasma, dopotutto, e in quel momento ne avrebbe tranquillamente fatto a meno. «ma poi mi spieghi che cazzo vuoi.»
    Scoprì di pochi millimetri l’occhio destro con mano tremante; non abbastanza da poter effettivamente capire da cosa fosse circondato, ma il giusto necessario per poter spiare l’altro – il quale, espressione divertita in volto, si grattò un sopracciglio prima di rispondere, secco, «solitamente cosa vogliono da te le persone morte?» «rompermi le palle nei momenti meno opportuni.» «bingo!» quantomeno onesto. Fu allora che, preso da un misto di esasperazione e improvvisa scintilla di coraggio (o qualcosa sulle linee di, insomma), decise di scoprire il resto del viso – doloroso ma necessario, in momenti simili. Preferiva generalmente trattare un incubo alla volta. «ne riparliamo. Okay? Ne riparliamo.» e contò fino a sette, la pover’anima: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, e «non ne possiamo parlare ora?» eh, ma come li conosceva, i suoi polli stecchiti. E Gamal, essendo un Gamal, di fronte a certe cose non trovava il cuore per rifiutare. Lo tenne sulla punta della lingua, quel va bene, fino a che non si sciolse come acido nel momento in cui l’adrenalina provocata dal panico andò man mano a dissiparsi, sostituita dalla scomoda sensazione d’essere osservato. Si guardò attorno veramente, quindi; il cielo. Il giardino. Le persone.
    Le persone vive.
    «…merda?» scosse un braccio nella direzione generale del fantasma, come a voler dissipare una nuvola di fumo – peccato non funzionasse, con quella peculiare tipologia di terzo incomodo. «non sono pazzo. sono solo–» quante volte l’aveva pronunciata, quella frase. Solo cosa? «ho una giustificazione.» tentò un sorriso nervoso, Gamal, che uscì più simile a un cipiglio di dolore – improvvisamente a disagio nel posizionare le mani, nel tenere le gambe ferme, nel fare qualcosa con le labbra che non fosse boccheggiare. «io, beh.» e alzò le braccia in cielo, maledicendosi per non aver portato dietro anche una sola misera tavoletta di benzodiazepine. «sono un medium, vedo I morti, eccetera.» un modo adatto per rompere il ghiaccio, sicuramente. «uh, io non ho mai – io fumo, comunque, quindi cheers?» buttiamo giù? Buttiamo giù. «non ho mai… capito perché questo gioco è così popolare.» #ah ochei.
    You lock the door
    And throw away the key
    And there's someone in my head,
    but it's not me
    gamal
    jarvis
    when: 08.03.96
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    sign: pisces
    status: SINGLE


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    gum è vestito da ... pharaoh mummificato? sì


    Edited by nocturnal - 16/2/2020, 15:19
     
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    2. scegli il testo di una canzone che ti esprima:

    a) i will not play this out discreetly, it is real and unashamed / i am human now and terrified, but want it all the same / 'cause i wanna overcome, and try to love someone / 'cause the heart is a muscle / and i wanna make it strong
    b) i'm scared to get close and i hate being alone / i long for that feeling to not feel at all / the higher i get, the lower i'll sink / i can't drown my demons, they know how to swim
    c) i'm a super she-ro, bitch, don't try me hoe / bad like a villain / i pop it and then i reload / all the best things in life come for free / but don't you think that applies to me
    d) life is old there, older than the trees / younger than the mountains, growing like a breeze / country roads, take me home / to the place i belong / west virginia, mountain mama / take me home, country roads
    e) poopy-di scoop, scoop-diddy-whoop whoop-di-scoop-di-poop poop-di-scoopty scoopty-whoop / whoopity-scoop, whoop-poop / poop-diddy, whoop-scoop / poop, poop / scoop-diddy-whoop / whoop-diddy-scoop scoop-diddy-scoop, poop


    bugo123 + bugo17
    [ opzione e + opzione a ]

    cottoncandy + fiorellino33
    [ opzione b + opzione b ]

    betterthanyou + skyblue
    [ opzione b + opzione a ]

    f3rro + frenchfries
    [ opzione b + opzione c ]

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    "Ciao Posh; voglio fare un gioco con te."
    Che trip allucinante, ragazzi.
    Si era addentrato tra nebbia e macerie e seguendo una strana luce fluttuante era entrato in una villa che sembrava uscita direttamente dalla nuova serie di netflix Locke & Key: in un'altra occasione, si sarebbe almeno chiesto il perchè di tutto quello. Ma Posh Gates in quel momento era fatto, dunque non stava mica lì a farsi domande.
    L'unica cosa a cui riusciva a pensare era di dover ricordarsi, il giorno dopo, di chiamare Barry e ringraziarlo: gli era capitato di rimpiangere Johnny ogni tanto (il suo vecchio spacciatore, quello che conosceva da una vita intera ma aveva iniziato a dargli roba scadente) ma dopo quella sera era certo che non l'avrebbe fatto più, perchè le pasticche che aveva comprato dallo skylinski erano proprio belle.
    Effetti del genere e non si sentiva minimamente male??? Nè giramenti di testa???? Sembrava tutto così vero!!!
    Fun fact: tra una cosa e l'altra, si era dimenticato di prendere le pasticche, quindi in quel momento non era assolutamente drogato. Ma Posh questo non lo sapeva, e di certo il posto dove la lettera di Polgy l'aveva portato non aiutava a fargli aprire gli occhi.
    Quindi , era convintissimo di esser sotto effetto di chissà quale sostanza psicotropa e no, probabilmente non si sarebbe mai accorto che in realtà non lo era.
    Il problema era uno solo, in realtà: posh, esattamente come la sua player, non dormiva da quattro giorni. Tra giri intorno a città varie e sbronze ogni notte non aveva accumulato in una settimana il necessario che normalmente era richiesto ad una persona in una sola notte. Quindi sì, era super messo male ma ovviamente era super felice: non dormire lo faceva stare bene come poche cose al mondo, più di una qualunque droga o di una lettura della mano andata in modo inconcludente.
    Quindi, vestito da rocky horror picture show perchè «ma tema halloween sto male CHE FIGO!!!&» dato che era l'unico film a tema che conosceva e quale occasione migliore di denudarsi???? L'alternativa era quella bionda stupida di mean girls alla festa di halloween, ma sfortunatamente non aveva trovato tra le cose a disposizione un paio di orecchie da topo e una tutina sexy e nera. E po non aveva tette da mostrare al mondo, che spreco. Però era comunque nudo, ed era l'occasione perfetta per sfoggiare gli addominali frutto di ore ed ore in palestra e soprattutto giornate passate senza mangiare perchè era povero.
    Oh, non era mica colpa sua se si era fatto la nuova compagna del padre e lui per ripicca l'aveva diseredato.
    «Una volta ho visto la foto dei polmoni di un fumatore e...ewww» ma cosa diceva, lui proprio non capiva «bELLOOOO, guarda che moriamo tutti comunque tanto vale farlo felici!!&» E detto ciò, tirò fuori il suo kit e si mise a rollare una sigaretta «sicuro che non ne vuoi una???? c'è sempre una prima volta per tutto» nel dubbio, magari riusciva a traviarlo. La domanda generale, invece, era un sacco difficile: alla veneranda età di vent'anni, con un passato come il suo alle spalle, aveva fatto praticamente tutto «io non ho mai.....VIAGGIATO IN SECONDA CLASSE!!!» Fino a che era in famiglia, era sempre andato tutto bene.
    Poi, dopo aver perso tutto, diciamo che non aveva viaggiato e basta, dato che non aveva i soldi per farlo.
    Ma questo non lo sapeva nessuno, no????? Fatto sta che tanto su un volo rayanair non ci era mai salito, CIAO POVERI!& (anche lui concretamente lo era, ma non nell'anima) «SBOCCING LIKE NO TOMORROW, AND YOU CAN FOLLOW MEEEE, FINO A CHE NON MOLLO, TU MOLLAMIIII» Era proprio un pagante, niente da fare

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    Philadelphia Sutton Maribel Soledad Hilton era ancora lì: appuntamento al buio il giorno di san valentino. Era passato un anno, ed era praticamente nella stessa situazione: era senza fidanzato ed anche se ancora sperava una chiamata da leo (tipo, non l'aveva nemmeno invitata alla premiere di once upon a time in hollywood???? quell'ingrato si meritava tutte le recensioni di merda sul film che penn aveva postato in giro da minimo cinquecento - aveva tanto tempo libero, non giudicatela - account fake diversi) nessuno dei rebound buddies che aveva trovato l'avevano soddisfatta, aveva ancora un figlio da crescere che iniziava a dire le prime parole quindi la hilton non poteva più permettersi di dire parolacce davanti a lui e, esattamente come un anno prima, avrebbe picchiato suo fratello a sangue il giorno seguente perchè anche quella volta ci vedeva il suo zampino dietro.
    Ma quell'anno aveva fatto una promessa con se stessa: se fosse capitata di nuovo ad un appuntamento con suo cugino, si sarebbe rassegnata al destino ed avrebbe abbracciato la vita da mamma single a pieno, senza più pensare al voler trovare una nuova relazione. Del resto, aveva capito che l'unico uomo di cui aveva bisogno nella vita era Bang e da soli loro due ( + tata, domestica, cuoca e cugini che ogni tanto si presentavano a casa sua ad aiutarla ma dettagli) se la cavavano davvero bene.
    Non appena arrivò all'indirizzo, analizzò la situazione e trovò due possibili motivazioni:
    1) era un ritrovo di serial killer o fan psycho che facevano parte di una setta, e l'avevano condotta lì per ammazzarla
    2) era il set di un nuovo film di Harvard.
    Ma cazzo, come poteva esser così sfigata???? «HARVARD, SE TUTTO QUESTO È ROBA TUA DIMMI CHE ME NE VADO, AH SE TI VA HAI TEMPO FINO A QUANDO ARRIVO A CASA PER CHIAMARE MIO FRATELLO E DIRGLI ADDIO» Beh sì, dopo questa l'avrebbe proprio fatto fuori, poteva rubare una delle armi di scena (??) che erano lì!!!& Ma, non ricevendo alcuna risposta, decise di tentare la sorte e proseguire (indossando una lunga vestaglia da notte bianca e sporca di sangue per fare Samara, e un manganello, che non c'entrava assolutamente nulla con il travestimento, per difesa personale)
    Tutte le sue congetture, alla fine, si rivelarono false: erano solo ragazzini. Niente setta satanica, niente set di film: stavano giocavano a non ho mai. «non ho mai… capito perché questo gioco è così popolare.» uh, questa era facile «è un ottimo modo per ubriacarsi ed allo stesso tempo vantarsi delle proprie esperienze di vita!» Quanto era bello quando qualcuno diceva qualcosa e tu potevi bere perchè ovvio che l'avevi fatto!!& Ed allo stesso tempo, quanto era bello scervellarsi per trovare qualcosa da dire in modo da far bere sicuro gli altri??? «io non ho mai..fatto uso di droghe» shoOoOk, vero????? Aveva studiato gli effetti che ogni sostanza, dal punto di vista chimico, aveva sul corpo e per questo motivo all'età di tredici anni aveva promesso a sè stessa che non avrebbe mai toccato nulla, in modo da non rischiare di danneggiare il suo cervello.
    Voi direte...e l'alcol??? Eh, sfortunatamente aveva iniziato a bere prima di legger qualcosa di scientifico a riguardo quindi aveva deciso di lasciar perdere perchè sarebbe stato troppo complesso smettere #cos
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    bene ma
    non benissimo
    se è beh
    mi ammazzo

    due giorni prima della fine


    «senti.. forse è meglio se non ci vediamo per un po'.»
    «sei sicuro?»
    «non sei tu, ok? sono io»
    «dicono tutti così.»
    «è che non voglio... non voglio che polgy si faccia delle idee sbagliate. stiamo sempre insieme, beh, tipo h24! ci credo poi che finisce come finisce!»
    «damn bro hai ragione non fa una piega!»

    due ore prima della fine


    non era pronto.
    «non sono pronto.»
    non poteva farcela.
    «non posso farcela.»
    chiuse gli occhi, mehan tryhard, entrambe le mani posate sul petto nella sua migliore interpretazione di una vecchia mummia. perche così si sentiva, soffocato dalle bende invisibili di una decisione evidentemente errata. «questo è uno sbaglio, non dovrei andarci. insomma, è improbabile che ci sia anche erin, giusto?» meglio per te che non ci sia, visto che la stai evitando come il coronavirus da cinque mesi. «non la sto evitando, ok? è solo che abbiamo impegni sempre in posti diversi, tutto qui.» questo si chiama eludere la realtà. «sarai tu un'elusione!» e stai parlando da solo. «ma sta zitto.»
    tanto lo sai cosa ti aspetta
    «no, non è vero. non succederà di nuovo. è contrario a ogni legge della fisica.»
    anche che il calabrone con quella massa possa volare, eppure..
    «AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH-»

    dieci minuti prima della fine


    in principio c'era una sedia.
    sulla quale meh si sedette gia immaginando il peggio, solo per scoprire che quel peggio andava ben oltre la sua immaginazione. fece tutto il percorso urlando come thor in ragnarok, le ginocchia premute contro il petto e la chiara consapevolezza di stare per essere ucciso, dopo due giorni lontano dal suo bro. possibile che avesse affrontato quell'agonia solo per finire torturato da qualche pazzo maniaco in uno scantinato puzzolente alla fine del tunnel? perdoname behan for mi decisione loca.
    «NON VOGLIO MORIREEEEEEEH» meglio precisare, nel caso qualcuno lassù avesse preso troppo sul serio il suo desiderio - ripetuto più volte a cadenza giornaliera - di scomparire per sempre dalla faccia della terra. «eH?» concluse con una nota sorpresa, rendendosi conto di essersi fermato proprio davanti ad una porta piccina picció, sotto la quale per la prima volta nella vita fu costretto a chinarsi anche lui. sono esperienze che possono segnare un uomo! «hello??? c'è nessuno??? Casper sei tu?» perché nel film c'era la sedia sulle rotaie, so che ci avete pensato anche voi #cos. ma nella stanzetta mehan era solo, in compagnia di un armadio a muro e un simpatico specchio che certo non rendeva giustizia alla sua figura compressa. «non ce l'ho mica tutta questa ciccia, oh!?» ma pensa te.

    la fine.


    con quel costume il grifondoro era andato sul sicuro: lunga tunica nera con cappuccio, un'inquietante maschera pallida, il classico coltello da cucina nella mano sinistra e l'immancabile cornetta del telefono nella destra. «WHADDAAAAAAAP????»
    «Io non ho mai desiderato essere figlio unico come in questo momento.»
    «Io non ho mai desiderato essere figlio unico come in questo momento.»
    «Io non ho mai desiderato essere figlio unico come in questo momento.»
    «Io non ho mai desiderato essere figlio unico come in questo momento.»

    oh perses, you son of a sweet mother, se solo sapessi.
    «guys???? GUYS!» e con una corsa spericulata raggiunse gideon e perses gettando le braccia al collo di entrambi, mossa che con un coltello in mano poteva anche venire fraintesa - ma a mehan non importava. era solo felice di riconoscere due volti amiki (perché erano amici, che lo volessero o meno) e nessuno eccessivamente familiare. possibile che l'avesse scampata? UNBELIEVABLE ! ! !
    e infatti fareste meglio a non crederci, amici lettori.
    di fronte alla comprensibile confusione della Gides il diciassette ricordi di indossare ancora la maschera sul volto, e si affrettò a spostarla verso l'alto così che potessero riconoscerlo. «sono meh!» capite? era meh.
    purtroppo, era meh.
    ricordate queste parole - Ringrazia il cielo: sei su questo palco / rispetta chi ti ci ha portato dentro / ma questo era meh.
    «io non ho mai..fatto uso di droghe» puntó le iridi nocciola su Penn, chiedendosi distrattamente se polgy l'avesse per caso accoppiato con una Hilton - IL COLPO DEL SECOLO! e poi diciamocelo, non voleva rischiare di interferire con il delicato equilibrio sentimentale della gides. «neanche io!» mean to be #wat «mhhh io non ho mai-» detto a una ragazza che mi piace? check. passato San Valentino con mio fratello? check. rapito il ragazzo di un amico? check. euu però quante cose aveva fatto nella vita! «preso l'aereo!» e mai l'avrebbe fatto ihihihih scatole mortali ihihih diecimila piedi sul vuoto infernale ihihih probabilità di sopravvivenza in caso di esplosione in volo zero.
    che dire, era un ragazzo ottimista, mehan tryhard.



    ma non abbastanza.
    mai abbastanza.


    curse my unquenchable
    thirst for a
    romantic relationship
    Mehan tryhard
    when: 26.07.2002
    where: london
    sign: cancer
    status: terrified


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    è vestito come il killer di scary movie (l'unica versione che conosce), abbraccia la gides, risponde e penn e fa il giochino!
     
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    Era san valentino.
    San valentino, e Behan Tryhard era ancora così: solo, condannato ad un'eternità di sfighe e con l'ansia perenne di - morire, cadere da qualche parte, rompersi un arto, non trovare mai una persona da amare, lista infinita che non staremo qui a completare altrimenti ci vorrebbero giorni su giorni per farlo - /cose/.
    Voi penserete: sarà pur migliorato qualcosa, durante la prima partita di quidditch dei tassi aveva preso il boccino e fatto vincere la sua squadra!& E invece no, amici, perchè la gloria derivata da quel momento era durata esattamente due (2) minuti, e tutto era svanito quando 1) aveva ricevuto un bacio che non desiderava - da una bellissima ragazza, nulla da dire, ANZI TROPPO PER LUI!!& - perchè insomma , il primo bacio!, lui l'aveva sempre immaginato come nei film e sognato ogni notte e 2) si era fratturato davvero qualunque cosa possibile ed immaginabile ed i giorni dopo la partita li aveva passati in infermieria dato che mamma tryhard era tutta pro rimedi naturali e contro l'uso della magia a scopi curativi. Voi direte: e perchè? Behan sfortunatamente non l'aveva mai capito, ma Teddy era comunque l'unica ad avere davvero autorità nei riguardi di suo figlio e nè suo marito nel corso degli anni nè phobos negli ultimi tempi avevano avuto il coraggio di discutere con lei e farle cambiare idea.
    La sua vita, dunque, era sempre la stessa.
    Fin troppo, la stessa: vedeva in quell'evento la possibilità di darle una svolta. Insomma, POLGY AVEVA SCELTO LUI?????? Di solito il tryhard era il tipo che non sapeva mentire ai suoi amici, e quando teneva un segreto, puntualmente era la sua faccia a tradirlo, o il fatto di iniziare a balbettare a caso peggio di Barbie. Però sì, quella volta ce l'aveva fatta: nessuno dei losers sapeva cosa avrebbe fatto quella sera.
    E per controllare che il fato non avesse deciso di fregarlo di nuovo (dai, lo fregava sempre ma due volte allo stesso modo????Era davvero un po' too much anche per i suoi standard) si era assicurato più e più volte che suo fratello fosse fuori da ogni possibile scenario, chiedendo a sua madre di far qualunque cosa per tenerlo a casa e permettergli di uscire solo dimostrandole di avere un appuntamento ben definito e non in qualche posto abbandonato.
    Quindi ERA SUPER KARIKISSIMO!!! Talmente in hype da non dar peso alla loceshion (voto: DIESCI!) super creepy, al sangue sui muri ed al fatto di doversi travestire: era pronto. Indossando un costume da dracula e pregando ogni divinità nella speranza di non aver scelto lo stesso travestimento di qualcun altro (been there, done that) alla fine fece il suo ingresso in sala.
    I primi che vide furono Perses e Gideon - "GIDES STAN NUMBER ONE, NON VEDO L'ORA DI DIRLO A NICKY!!!&" - e poi.
    Lo vide
    Lì.
    Vicino a loro.
    Era lui
    Talmente colpito, nel profondo, in quel momento, da non rendersi nemmeno conto della presenza di Penn Hilton nella stanza «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAA
    AAAAAA
    AAAA
    AAAAAA
    AAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA»

    Ma cosa aveva fatto di male nella vita.
    O meo deo, stava svenendo.
    VOLEVA SOLO UN APPUNTAMENTO NORMALE ERA FORSE TROPPO?????
    «Dovevi essere a casa PERCHÈ NON SEI A CASA»
    Voleva: morire
    when you try your best
    but you don't succeed
    beh tryhard
    when: un giorno del 2002
    where: casa???
    sign: non lo so, attendo il mio collega
    status: SINGLE 4evah


    + 1 Cuoricino (spezzato)

    è vestito da dracula e... /muore/
     
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    «sicuro che non ne vuoi una???? c'è sempre una prima volta per tutto» aprì e chiuse la bocca, Gamal, sguardo fisso sulla cartina di (…) lui perché, insomma. How to human. Probabilmente stava chiedendo troppo al suo cervello, che già di suo arrancava e ancora non sembrava essersi del tutto ripreso dalla Sedia della Morte(tm); scelse, per il bene dei suoi neuroni, di lasciar stare la causa persa e rinunciare in modo definitivo a uno dei pochi mezzi di relax a sua disposizione. E vbb, era andata così: time for death. «è un ottimo modo per ubriacarsi ed allo stesso tempo vantarsi delle proprie esperienze di vita!» rise nervoso, e in mancanza di cose da fare per rendersi piccolo aggiustò il colletto del costume da mummia, occhi puntati ovunque tranne che sulla Hilton – non abbastanza infognato da poter dire di essere starstruck, ma cosa fa un ansioso patologico di fronte a una persona importante (o almeno lui supponeva lo fosse: degli Hilton conosceva l’esistenza e il quantitativo preoccupante di soldi che producevano /e/ ricevevano a sproposito, di certo non quanti fans avessero – anche se la logica suggeriva: tanti – e/o quanto fossero considerati dai media – idem con patate, e non il pg)? Generalmente, uh, va in ansia. «e se non hai esperienze di vita di… cui… vantarti………» non una sviolinata, solo la dura verità: poche cose interessanti erano accadute nella vita di Gamal Jarvis, e quelle poche erano generalmente considerate tali solo da chi le storie le ascoltava, molto meno da chi le narrava, (o) il soggetto in questione, se è per questo. Non necessariamente uno spasso dover raccontare a uno psichiatra che la tipa per cui ti sei preso una cotta è morta e tu le parli con cadenza regolare. A quel punto, di solito, partiva il nodo in gola e il disagio fisico dovuto al … silenzio pregno d’imbarazzo, che certe affermazioni tendevano a creare, ma prima ancora che questo potesse colpirlo in pieno, arrivò «sono meh!» meh. E fin lì, ancora tutto ok, fatta eccezione per lo spazio tempo in chiaro stato confusionale, ma sorvoleremo. Un cenno col capo e un mezzo sorriso, quindi: «sono gamal» era gamal, e anche qui: apposto, no.
    Ma nulla – e dico nulla – avrebbe mai potuto preparare (lia) il Jarvis a ciò che ne seguì. Quasi (quasi) tranquillo, il francese, mentre ascoltava (ciò che non sapeva essere!) il fratello 1 di 2 Tryhard. «io, uh» umettò le labbra, quindi afferrò il drink più vicino per sorseggiarne un po’ …più del dovuto perché più era brillo e più era facile fingere di riuscire a conversare come una persona normale, quindi fece spallucce. «ho preso l’aereo un paio di volte nella mia vi-» e fu allora.
    Fu allora che accadde.
    «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAA
    AAAAAA
    («AAAAaAaAaAaAaAAa»)
    AAAA
    AAAAAA
    («CHE SUCCEDEEeEeEeE»)
    AAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAA
    («PANICO PANICOOOOOOO»)
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    («AAaAaAaAAaAaAa SCIVOLASCIVOLASCIVOLASCIVOLASCIVOLA»)
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA»

    Chi si è sentito male?
    Chi si è sentito male?
    Chi si è sentito male?
    Chi si è sentito male?
    «oh MIIO diO» mani a stringere contro il petto, e guardò Beh. Poi gli altri. Poi Beh. Poi gli altri. Quindi posò, calmo, il drink a terra – ginocchio sinistro poggiato contro la pavimentazione, braccia estese verso l’infuori così da formare un angolo acuto: «sTa MorENDO?» e altrettanto acuta era la voce mentre, con occhi strabuzzati, batteva con la punta della scarpa per attirare l’attenzione del resto del gruppo: «sta MorENDO???????»
    Non stava morendo. «Dovevi essere a casa PERCHÈ NON SEI A CASA»
    «ora svengo.»
    Lasciò che le braccia scivolassero inermi ai fianchi, quindi, for good measure, lo ripeté nuovamente: «ora svengo.» e svenne.
    You lock the door
    And throw away the key
    And there's someone in my head,
    but it's not me
    gamal
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    sign: pisces
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    PROMPT #2 (+3 cuori bonus)
    "inscena una rappresentazione teatrale/cinematografica con un partner a scelta"
    (nda: può trattarsi di chi credete sia la vostra soulmate, di chi già sapete lo sia, ma anche di qualcun altro a caso)



    INDIZI:
    3. aprile:

    a)è un mese
    b) è un mese di una stagione che odio
    c) è una stagione
    d)ALLERGIE. MICROBI. ALLERGIE E MICROBI
    e) is the cruellest month, breeding / lilacs out of the dead land, mixing / memory and desire, stirring / dull roots with spring rain


    bugo123 + bugo17
    [ opzione b + opzione e ]

    cottoncandy + fiorellino33
    [ opzione d + opzione e ]

    betterthanyou + skyblue
    [ opzione a + opzione d ]

    f3rro + frenchfries
    [ opzione d + opzione c ]

    may the odds be ever in your favor
     
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    Alzò gli occhi al cielo Antheia Sinclair, soffermandosi ad osservare il fuoco fatuo che apparve dinnanzi a lei e che sembrava voler essere a tutti i cosi seguito. Schioccò la lingua sul palato, incrociando le braccia al petto e fissando il luogo in cui era capitata, San Valentino? In un luogo come quello ci combatteva una guerra, in un luogo come quello poteva solo aspettarsi di essere inseguita da un maniaco con una motosega in mano. Questa è l'ultima volta borbottò cupa mente avanzava cauta nella fitta nebbia. Sarebbe mai tornata ad Hogwarts? Probabilmente no. Forse era davvero una trappola organizzata da un maniaco, altro che quella psicopatica di Polgy, ma i suoi segreti erano suoi e non se l'era sentita di rischiare in caso la minaccia si fosse rivelata vera. Se lei doveva soffrire ovviamente non poteva permettere che suo fratello se la spassasse a casa in mutande a mangiare gelato al cioccolato, ragion per cui lo aveva trascinato a quell'evento da brava sorella quale fosse, se doveva subire una tortura lei, non vedeva perchè lui dovesse essere risparmiato.
    Lo scorso anno si era divertita a San Valentino ma appunto non aveva trovato la sua anima gemella, che quello fosse l'anno buono? Certo... se la sua anima gemella era un serial killer. Apparve poco alla volta l'immagine della magione che andò via via a farsi più nitida per quanto la nebbia lo permettesse interessante commentò inciampando in un gradino. Si raddrizzò imbarazzata, ma quasi si rilassò non vedendo nessuno... a parte il fuoco fatuo. Ma quello non poteva parlare nè deriderla. Forse. Busso, non busso? chiese, a chi? Al fantasma formaggino che sicuramente si stava godendo quella scena pietosa. Toccò appena la porta e quella non si fece attendere aprendosi con un cigolio sinistro non busso entrò chiudendo la porta alle spalle e si bloccò squadrando al sedia.
    Nope.
    Non si sarebbe seduta. Si rifiutava di farlo nonostante la sedia la fissasse, e fu in quel momento che si rese conto che la paranoia si stava manifestando potrei darti fuoco, sappilo minacciò la sedia accomodandosi. Non si sarebbe mai aspettata di vederla muoversi, sopratutto non su dei binari? Cos'era un treno? Un urletto molto poco virile sfuggi dalle labbra dell'impavida Grifondoro che giurò su sè stessa che avrebbe ucciso Poly con le sue stesse mani se mai l'avesse incontrata. Temette per la sua vita tanto che non appena la sedia si fermò, la ragazza si trascinò a terra baciando il pavimento della stanza in cui si trovava. Merlino sussurrò guardandosi attorno e non vedendo assolutamente nulla, fatta eccezione per una porta. Poteva rintanarsi lì e nessuno lo avrebbe mai scoperto vero? vero.
    Proseguì oltre la porta perchè ci teneva ancora alla propria vita e la sedia era ancora lì con lei, meglio mettere qualche metro di distanza tra loro, e magari qualche muro se poteva. Tirò una mazzo capocciata allo stipite della porta -scusate è troppo alta per abbassarsi- e mentre si massaggiava la capa buttò uno sguardo alla cabina... armadio nella quale era entrata. Ora sì che si ragiona si avvicinò allo specchio temendo di vedere la propria immagine riflessa, e fu proprio mentre aggiustava un ciuffo di capelli ribelle che con la coda dell'occhio si accorse della lettera appesa. La strappò dallo specchio leggendola e rabbrividendo alla prima frase.
    Jigsaw is that you?
    Rilesse la lettera un paio di volte e fino ad horror non le era dispiaciuta, insomma era un tema bizzarro per il giorno di San Valentino, il giorno dell'amore per eccellenza. Ma l'amore poteva essere un amore fatale e da lì il tema horror' Intrigante, ma in particolare adorava l'idea di potersi travestire. Gli occhi le si illuminarono. L'emozione durò molto poco considerando che quel *compagni* l'aveva destabilizzata un attimo. Quindi era un'orgia di San Valentino? Merlino aiuto!
    Indossò un abito rosa pallido, tendente al bianco sporco di quelli in voga nell'ottocento e legò i capelli in due trecce che ricadevano morbide sul petto. Un belo di trucco e la sua pelle pareva di porcellana come la bambola maledetta che perseguitava i suoi sogni, anche chiamati incubi.
    Annabelle is here bitches.
    Ci aveva pensato alla suora eh, ma non voleva spaventare il suo valentino o la sua valentina, who knows.
    La sedia, la maledetta sedia se la ricaricò sulle ginocchia #wat e la condusse fino ad un giardino molto carino. A mai più ricvederci sedia, ma ti ho amato profondamente seh come no. Mosse qualche passo all'interno del giardino, soffermandosi sul tavolo delle vivande e sgraffignando un paio di biscotti glassati. OH. HELL. NO puntò un dito contro suo fratello MI RIFIUTO con il culo che aveva rischiava di essere l'anima gemella di suo fratello gemello, ci mancava solo quello davvero.
    Lanciò un'occhiata al muro storcendo il naso per lo stupido giochino, anche se la scritta con il sangue era d'effetto. Pestò accidentalmente il piede del gemello, sorridendo ai presenti, salutandoli calorosamente per poi immergersi nello spirito del giochino.
    Non ho mai... mostrato la mercanzia in un luogo pubblico la frecciatina era palese.
    I saw you smiling at me
    Was it real or just my fantasy
    You'd always be there in the corner
    Of this tiny in little bar
    ANTHEIA
    SINCLAIR
    when: 09.07.2002
    where: LONDON
    sign: CANCER
    status:SINGLE


    ♥ +1

    si veste da Annabelle e fa il giochino prompt #1, scusate non so interagire con le persone xD
     
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    Vedendo i volti delle persone arrivate nel giardinocimitero, Gideon iniziò a sentirsi un po' meno perso. Molti dei compagni lì presenti li conosceva, magari non così bene come avrebbe voluto, ma quella era l'occasione perfetta per farlo. Quando poi vide Perses, il suo sorriso si allargò ancora di più. COSA. Non ci credeva. Cosa ci fai tu qui? #AhLui. Doveva dirlo a Narah. E infatti, recuperato lo smartphone, provò a mandare un messaggio alla ragazza.
    "C'è ANCHE PERSES!!!"
    Aveva questa malsana credenza, del tutto inconscia, che fosse meno assurdo vedere sè stesso ad un appuntamento al buio, sebbene fosse già impegnato, rispetto a vederci PERSES SINCLAIR.
    Si avvicinò all'amico, sbracciandosi per avvolgerlo con le braccia da piovra. Una piovra che non trovava un vero riscontro perchè il Sinclair pareva una statua di sale, una statua che si limitava a fargli pat pat sulla schiena. Era felice, che ci fosse anche Perses a quell'appuntamento, che avesse trovato il coraggio di aprirsi un po' alla gente più povera - no, era sinceramente felice, davvero. E non poteva contenere il desiderio di avere il video replay dell'ingresso del Serpeverde, scazzato sulla sedia - già lo vedeva, cristo santo perchè se l'era perso - vestito da...Bellissimo questo costume da Giulietta Avvelenata, non ti facevo così creativo. Io sono un licantropo! Osservò i suoi capelli lunghi, permettendosi di avvolgere un boccolo al dito.
    Pensava che il peggio fosse passato, ma non era così. Sentiva una strana elettricità dell'aria, la stessa che si aspettava di sentire prima di morire. E non era a causa delle tombe disseminate per il giardino, no, era...qualcos'altro.
    E si rese conto che il suo sesto senso era infallibile, quando vide Ghostface corrergli incontro sguainando un coltello. In un mondo come il loro (Oblivion), in cui TUTTO, ma proprio tutto, poteva essere (fatale), fu già TANTO se al McPherson venne risparmiato l'infarto con morte istantanea. Il panico sul volto, il grido che venne sparato nell'aria AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!! Mai stato un asso nei riflessi, era più un tipo che combatteva i demoni nei sogni, ecco, e con i pensieri. Mai dal vivo. Se lo meritava, si meritava quel coltello. Per questo si mise due mani in faccia, terrorizzato e bloccato sul posto. Ma il tipo lo abbracciò, e non sentì lame affondargli nella carne, era ancora vivo? E perchè Perses aveva quella faccia da salame impassibile? Ma era UMANO??? Sbattè più volte le palpebre provando ad intravedere oltre la maschera pallida.
    "sono meh!"
    Cristo Santissimo. Si portò una mano sul petto, sollevato, con un cipiglio incazzoso nello sguardo che poi si disperse in un'espressione più serena - più o meno.
    Con quella cornetta in mano.
    Ti odio. Ammise. Il cuore che non poteva ancora aver ripreso un battito regolare, glielo aveva sfanculato e sarebbe stato aritmico almeno fino al giorno dopo. Ma poi si lasciò andare ad una risata, di gioia ed anche un po' isterica. Un inno alla vita.
    Decise che la vita aveva punito abbastanza i Tryhard, facendoli trovare in quello che doveva essere un appuntamento normale. Non osava immaginare come si sarebbe sentito se avesse trovato Hazel in una delle sue uscite. Mi dispiace molto. Disse, onesto. Non sapeva per quale dei due Tryhard essere più dispiaciuto. Anzi no, ma che CAZZO stava dicendo, era dispiaciuto per BEH!!! Ovviamente!
    Ma c'era anche Theia?! Chissà come l'avrebbe presa Perses. Ora che ci penso, avete proprio i capelli simili. Disse, spostando lo sguardo dal ragazzo, alla gemella. Come ci si sente a trovarsi ad un appuntamento con i propri fratelli? Era una domanda generale, dovuta solo dall'egoistica gioia data dal sapere che HAZEL ERA A CASA CON LA FEBBRE A 40. ihihih.
    Guardava tutti i compagni con sospetto, distratto solo dalla comparsa affatto promettente delle scritte sanguigne sui muri. Indizi che avrebbero dovuto suggerirgli chi fosse la sua anima gemella.
    Quei pochi indizi a disposizione lo mettevano in allarme, costringendolo a spostare lo sguardo sul Sinclair.
    Io non avevo capito che bisognasse bere, quindi quanti devo recuperarne? Domandò, non davvero desideroso di ricevere una risposta. Recuperò da bere e ne buttò giù tre in un colpo solo.
    Era pure a stomaco vuoto, quindi non ci sarebbe voluto molto perchè quei tre drinks gli andassero al cervello. Ma c'era Perses lì con lui, quindi poteva permettersi di impazzire, tanto lui lo avrebbe salvaguardato - vero? - Dopo qualche minuto, sentiva abbastanza brillo per permettersi di tentare la sorte. Rideva.
    Con estrema nonchalance, si avvicinò ad una delle tombe, bussando sopra di esse, e dicendo a gran voce. C'è nessuno? Onestamente, sperava di no. In caso contrario, l'infarto sarebbe stato...scontato? Ma sì, era tutta scena! Devo fare un annuncio importante!!!
    I have loved the stars too fondly
    to be fearful of the night.
    Gideon
    McPherson
    when: 22.07.2002
    where: Boston, USA
    sign: Cancer
    status: TAKEN


    Numero cuori: ♥♥

    Saluta Perses, si caga per Meh, Saluta tutti, Beve, bussa sulla tomba
     
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    4. sei in un'opera di shakespeare. come muori?:

    a) avvelenato, accanto al mio più grande (e forse unico) amore
    b) annegato nel fiume, nella disperazione
    c) divorato dagli animali
    d) accoltellato, probabilmente anche avvelenato. muori solo, tradito.
    e) mi son fottuto la mamma di amleto DANG IT


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    [ opzione b + opzione e ]

    may the odds be ever in your favor

     
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    Sperava con tutto il suo kuore di essere l’anima gemella di Gideon. Veramente tanto.
    FEEERMI TUTTI, non in quel senso!!1!1 Smettetela di capire quello che volete oh.
    Dicevamo, Perses Sinclair, com’era ovvio che fosse, non era lì per pura e semplice volontà, ma era stato costretto da quella strega di sua sorella e pertanto non aveva assolutamente voglia di essere lì e men che meno di conoscere gente nuova; e infatti, al fine di passare il tempo con una persona che gradisse senza eventuali smorfie poco convinte, sperava che il suo migliore amico fosse la sua dolce metà – più che dolce piovra, rifletté, mentre si lasciava avvolgere in un abbraccio di saluto e gli dava delle pacche sulla schiena, che per lui era già tanto, ma poi si decise addirittura a realizzare il sogno nel cassetto del McPherson e ricambiare l’abbraccio – con un (1) braccio, non esageriamo.
    «Giulietta cosa? Sono un vampiro antico,» precisò indignato, ma cosa parlava a fare non lo sapeva, dato che l’altro aveva già smesso di cacarlo per cacarsi addosso. Il motivo? Ghostface, che Perses fissò andar loro incontro di corsa con l’impassibilità di chi aveva preferito un rapimento e ora preferiva la morte. Purtroppo, non era Ghostface. Era Meh.
    Senza offesa Meh, ma tutta sta confidenza????? Un vampiro vecchio di millenni come lui non poteva accettarla. Si sfilò dall’abbraccio stritolante, il solito sguardo indignato e arcigno, mentre si sistemava il colletto della camicia. «Qual buon vento!» commentò, provando a fingere una sorta di entusiasmo per la situazione che, spoiler mai stato spoiler, non possedeva.
    Ma andiamo avanti, tra indizi che non gli interessavano minimamente, nuovi arrivati che non conosceva – ah no, c’era Beh… dove c’era Mehan. Poveri disgraziati, persino lui provò compassione mista a pietà per i Tryhard. Proprio… anime gemelle. E a proposito di gemelli, THEIA???? Rivolse alla sorella «Il costume ti dona, sei una bambola malefica.» Non si sentì affatto in colpa ad apostrofarla in quel modo, non quando lei GLI STAVA PESTANDO IL PIEDE!!1! E poi niente, non poteva non ammettere che la sua sorellina fosse sempre una bambolina, stava così bene1!11! Era tutta suo fratello. Per quello era bella. #ahochei «Credimi, sono contento tanto quanto te di vederti qui, dato che mi hai costretto tu Che si arrangiasse!!! «non ho mai… mostrato la mercanzia in un luogo pubblico.» Cioè, pure la furba faceva. «Oggi ti detesto.»
    Inutile dire che era così svogliato che nemmeno lui aveva capito che a ogni indizio si dovesse bere, perciò non ebbe una vera risposta da fornire a Gid. Ma dove l’aveva sentita questa cosa?? «Ne sei sicur-» Troppo tardi, il McPherson aveva l’alcol nelle vene(???) e l’aveva abbandonato. Mmmmh che gioia essere lì. «ora svengo» No non poteva. Guardò il tizio confuso al suo fianco, pensando alquanto egoisticamente che, se fosse svenuto, avrebbe dovuto soccorrerlo lui. «ora svengo» No dai.
    E invece sì. Svenne crollandogli addosso, come un bellissimo sacco di bubotuberi di circa settanta chili, e Perses decise definitivamente che non era giornata. «Per tutte le maschere al cetriolo. Theia? Gid?» Peccato che Theia fosse già a svolazzare qua e là, e il suo migliore amico già brillo. Di già, ma come aveva fatto?? L’espressione sempre più impassibile, di pari passo con l’esasperazione, lasciò vagare lo sguardo tra i presenti fino a incrociare quello della famozizzima Penn Hilton. Parente del simpatiko (no) Yale Hilton citato in precedenza, immaginava. «Scusa, potresti aiutarmilo? Ho un bambino da recuperare, se muore fammi un fischio.» WAT. Ce lo vedete Pers come infermiere? Se la risposta è no, siete delle persone sagge. Smollò tra le braccia di Penn il (cadavere) tipo svenuto, per andare a recuperare appunto il bambino che si era messo a bussare a una tomba = Gideon Brillo Facile McPherson.
    Mamma mia, era lì da quanto, un’ora, una e mezza?? E già voleva morire. Non rimaneva che sperare di azzeccare la sua anima gemella e, con un po’ di culo, potersene andare via da lì. Non funzionava così? Be’, Perses lo sapeva, ma stavolta voleva credere nei miracoli. Bussò alla tomba, per tentare la sorte con una punta di disperazione. «SO CHI È LA MIA ANIMA GEMELLA portatemi via da qui
    you're
    in my
    veins
    PERSES
    SINCLAIR
    when: 09.07.2002
    where: london
    sign: cancer
    status: single

    Numero cuori: 2

    Saluta Meh, si lamenta tra sé e sé, insulta un po’ Theia senza nemmeno salutarla, Gamal gli sviene tra le braccia e lo molla a Penn #altruista e va a bussare alla tomba dalla disperazione.
     
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29 replies since 15/2/2020, 02:30   931 views
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