another ordinary day of some alien sh*t

roan + will (& beh)

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    Sapete cosa odiava davvero, davvero, tanto, Willow Beckham? Preparare la valigia per tornare ad Hogwarts. Più che fare shopping o esser usata come cavia da Gay per qualche sperimentazione di tecniche strane di makeup coreane viste in qualche pagina di bellezza su instagram.
    Anche perchè, puntualmente, quando arrivava il momento di prepararsi alla partenza i Beckham erano tornati solo da qualche giorno dalle loro lunghissime vacanze in giro per il mondo, e quell'anno non fu differente: aveva ancora il trolley aperto al centro della sua stanza, Will, e dal sabato della settimana prima era rimasto lì immacolato. E okay che ad Hogwarts tanto fosse costretta a metter la divisa, ma durante le uscite pomeridiane era libera di mettersi quello che voleva, e con quello che voleva intendeva la maggior parte dei vestiti nella valigia non ancora disfatta. Chissà se poteva semplicemente infilarci i vari capi della divisa, chiuderla senza controllare lo stato degli altri indumenti e partire così? Sarebbe stata la giocata del secolo. Poi però si ricordò anche che il trolley era pieno di cose super estive che non avrebbe mai messo nei mesi successivi, e che di conseguenza sarebbero stati soltanto un peso inutile da portarsi dietro.
    Gesù, non ce la poteva fare «GAA/AAAAY MI VIENI A DARE UNA MANO???» Non sapeva a che punto fosse il fratello nei preparativi, visto che da quando erano rientrati dalle vacanze Will aveva passato praticamente tutto il giorno chiusa nella sua stanza a far fronte alla depressione di fine estate guardando video di avvistamenti di fantasmi nei vari cimiteri del mondo, ma sperò che si trovasse molto più avanti di lei così da poter arrivare in suo soccorso. «GAA/AAAA/AAAAY» Ma...la stava ignorando? DI PROPOSITO???? Okay, lei lo aveva ignorato per tipo...tutta la settimana, ma Willow era...beh - non tryhard - una willow. E non andava assolutamente bene, quando Gay all'improvviso non aveva più comportamenti da Gay ma da Willow. «È USCITO» ??? L'aveva fatto uscire anche se quella mattina li aveva categoricamente obbligati a preparare le cose per la partenza??? O forse aveva finito ed era sgattaiolato via prima che Will lo incastrasse, TRADITORE! Uscì di corsa dalla sua stanza e, anche se si trattò solo di fare una rampa di scale e mezzo corridoio, arrivò alle soglie della cucina con il fiatone: non faceva decisamente per lei, l'attività fisica «con chi?????» sua madre, seduta a tavola, non alzò nemmeno lo sguardo dalla rivista di gossip che era impegnata a sfogliare «quella vostra amica che sembra una modella» ??? «quella con i capelli corvini, non ronnie» roan, ma vabbè: ormai era arrivata alla conclusione che sua madre non avrebbe mai e poi mai imparato i nomi dei suoi amici, per quanto ogni volta lei e gay glieli ripetessero e lei si sforzasse di metterseli in testa. Ma se suo fratello era uscito, poteva farlo pure lei no?? Tanto da sola non avrebbe combinato nulla, avrebbe finito per passare il resto del pomeriggio sdraiata sul letto a fissare i poster sul soffitto. «okay mà, esco anche io!!» E prima di dar tempo alla donna di farle alcun tipo di domanda - tipo: "hai preparato il baule??" o "ma vai da tuo fratello??"- la ragazza corse in camera a prender la borsa ed infilarsi un paio di scarpe, per poi precipitarsi in fretta e furia fuori dalla porta urlando un «A DOPOOO» prima di venir intercettata.
    Aveva una missione, Willow Beckham, ed era arrivato il momento di portarla a termine.

    «te che prendi? Io in vacanza ho mangiato davvero troppo, penso che andrò su qualcosa di leggero» che poi, trovare qualcosa di leggero nel menù del Red Velvet era un'impresa. Ed ancor di più mangiare qualcosa di ipocalorico quando, dopo circa due ore di avanti e indietro tra le vie di Diagon Alley, lo stomaco della ragazza reclamava qualcosa di super dolce per riprendere le forze. Sì, lo shopping la uccideva, sia fisicamente che mentalmente: per questo le volte in cui ci andava erano così sporadiche. Ma quella mattina, nel sistemare la stanza, si era resa conto che le mancava tipo... tutto - pergamene, inchiostro, persino un manico della borsa con cui trasportava i libri si era rotto! - e così aveva colto l'occasione per prender due piccioni - #sin triggered - con una fava: uscire con Roan per avere updates sulle sue vacanze e comprare tutto ciò che le mancava prima del ritorno ad Hogwarts. «ALLORA, qualche news???» Sì, nelle settimane in cui i Beckham erano stati via si erano continuate a sentire ed aggiornare per messaggio, ma i racconti dal vivo erano tutta un'altra cosa. E poi, la ragazza voleva chiacchierare un po' normalmente prima di dare la sua, di news: si sentiva un po' in colpa a dire tutto all'amica dopo aver fatto passare così tanto tempo ma, per esser onesti, la Beckham se n'era completamente dimenticata. Tra uccisioni e morti varie, la lettera che le aveva dato Flos Campbell prima di sparire insieme agli altri provenienti dall'universo alternativo le era totalmente passata di mente, così come ciò che le aveva chiesto: solo quella mattina, quando aveva tirato fuori il mantello della divisa e ne aveva controllato le tasche prima di darlo alla madre per metterlo a lavare, aveva ritrovato la lettera e la strana conversazione avuta con la bionda le era tornata alla mente.
    «...zia Will?» si era girata verso di lei, Willow, chiaramente confusa da tutto: aveva appena ucciso persone, altre che conosceva erano morte e sparite davanti ai suoi occhi e ora una ragazza la chiamava zia???? Chissà se aveva preso qualche pasticca nel sonno e tutto quello era solo una grandissima allucinazione. Che ne poteva sapere, la ragazzina, che nell'universo alternativo Behan Campbell e Willow Beckham erano migliori amici fin da bambini - perchè dai, tra famosi ci si conosce tutti - e dalla sua scomparsa Will si era praticamente trasferita a casa Beech per dare una mano a Roan con la bambina. «puoi dare questo a mia mamma? è importante» e, veloce come era arrivata, la bionda si era allontanata da lei per tornare dai suoi compagni, lasciando la Beckham confusa con la lettera in mano. Ma fu quando lesse il nome sulla busta, che si convinse ancora di più di esser sotto effetto di allucinogeni
    "Per Roanoke Beech"

    Okay, si trattava della versione proveniente da un universo alternativo, ma doveva comunque dire alla propria migliore amica che aveva conosciuto sua figlia!& (bellissima, tra parentesi, l'avesse incontrata in un'altra circostanza sicuramente si sarebbe presa una cotta per lei)
    Non era spaventata da ciò che di solito faceva paura alla gente, Willow Beckham, ma lì seduta a quel tavolo con la lettera in tasca? Era terrorizzata all'idea di star /potenzialmente/ per traumatizzare a vita la povera Roan
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    Era inutile quanto tempo Roan passasse davanti alla sua serie tv preferita, nemmeno quello era in grado di scacciare la crescente depressione che accompagnava il terminare dell’estate. Si sentiva male solo al pensiero di dover ritornare tra i banchi di scuola e gli adolescenti che odiava, specie perché erano ritornati tutti gli stronzi che erano scomparsi un anno e mezzo prima – ma diceva lei, non potevano starsene a spasso nel tempo? Anche perché non aveva voglia di venire accoltellata da uno qualsiasi dei freaks, e va bene che non ci teneva così tanto alla sua vita, ma faceva comunque male e lei era una persona delicata. Non era la prima volta che nella testa della Beech passava l’idea di cambiare scuola, era solo la presenza di Will e Roan a esitare, oltre al fatto che sarebbe stata una merda ovunque. Solo un paio d’anni, continuava a ripetersi nel fissare lo schermo completamente ignara di cosa stesse accadendo in 13rw. Sì, perché Roan era una di quelle persone che doveva vedere una serie anche se sapeva che avrebbe dato schifo, e Tredici era il perfetto passatempo per farla incazzare su qualcos'altro che non fosse la scuola. «ma come si fa a dire che clay è gnocco» scosse la testa, il naso a un palmo dall’immagine a scrutare la figura del Jensen, come a cercare di scoprire qualche arcano mistero. Nope, non capiva i gusti dei suoi amici, non le faceva alcun effetto quel faccino malnutrito e pallido. Un suono la fece sobbalzare, facendole quasi cadere il computer dalle ginocchia, e fu maledicendo qualsiasi persona ci fosse dietro a quella notifica che alzò il telefono. La sua espressione si rilassò a leggere che Willow l’aveva invitata fuori, fosse stato qualsiasi altro l’avrebbe ucciso a forza di gif, supponeva che non fosse una cattiva idea staccare il cervello dalla depressione scolastica per qualche ora.

    Se si stava pentendo lentamente di aver accettato l’invito della migliore amica? Kinda, dipendeva da quante buste avrebbe dovuto ancora portare in mano. Non aveva potuto fare a meno di offrirsi di aiutare la Beckham quando aveva visto che il numero di acquisti stava incrementando a vista d’occhio, e un po’ di palestra gratis non l’avrebbe uccisa, giusto? Ringraziò Sua Altezza satanica quando finalmente poté abbandonarsi allo schienale di una della sedie del Red Velvet, gli occhi a brillare immaginando tutti i dolci con cui si sarebbe sfamata «te che prendi? Io in vacanza ho mangiato davvero troppo, penso che andrò su qualcosa di leggero» «la prossima devi mettermi in valigia, non ne posso più di mia madre» scosse la testa all’amica, ancora triste che non si fosse potuta intrufolare nella loro vacanza di famiglia, dopotutto non era colpa sua se Will andava a visitare posti fikissimi. Al suo contrario lei aveva dovuto fare da babysitter a suo nipote, non la più magica delle esperienze. «comunque penso un french toast? Quello con la crema pasticcera perché voglio farmi del male» dopo tutta quella palestra che aveva fatto era il minimo per ricompensarsi, e poi era raro che uscisse di casa a mangiare cibo vero quindi doveva approfittarne. «mmhh l’unica notizia interessante è che ho scoperto questo posto a soho che fa i croissant giganti? E poi ci mette dentro la crema al pistacchio e altra roba, dobbiamo troppo andarci» Willow la vedeva la bava che scendeva dalle labbra di Roan? Perché la ragazza poteva decisamente sentirla, insieme alla soffice pasta del croissant e alla dolcezza della crema. «solo che è aperta solo di sera quindi, eh, devo convincere mia madre a lasciarmi uscire» la bionda mise su il solito broncio che accompagnava ogni cosa madre-related, quella vecchia che non le concedeva mai di fare niente. Ormai aveva diciassette anni, era abbastanza grande per uscire e bere! No, cioè, non bere. Non ditelo alla Madre tm. «comunque devi dirmi qualcosa? Hai quella faccia» strinse gli occhi nel cercare un qualsiasi indizio nel viso della migliore amica, le braccia incrociate sul tavolo come a un tipico interrogatorio. «o meo deo, non dirmi che gay è gay» sì, una delle preoccupazioni solito del duo roan-will.
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    «una torta al cioccolato ed un muffin red velvet al tavolo 3!» che bello era esser di nuovo a lavoro. Non appena sentì quella voce dalla cucina, il ragazzo corse a prendere i due piatti e a portarli al tavolo. Dato che in tre (3) giorni dal suo ritorno non aveva ancora spaccato nessun bicchiere o fatto cadere alcuna pietanza sui clienti, era forse arrivato per il ragazzo il momento di osare e chieder al suo capo ciò che sognava fin dal primo momento in cui aveva avuto l'onore di indossato la divisa di lavoro: un paio di pattini. Era consapevole del fatto che il red velvet non fosse poi così grande, ma un paio di ruote sotto i piedi poteva migliorare notevolmente l'efficenza del servizio che offriva ai clienti !!& E poi insomma, un cameriere sui pattini?? L'avrebbe reso super cool, sicuro tutte le ragazze sarebbero entrate lì per vederlo (#no) mentre volteggiava tra i tavoli con vassoi in entrambe le mani (e persino in testa forse, dopo un po' di allenamento) Doveva assolutamente fare quella proposta, aveva prefissato l'ottenere un sì come uno degli obiettivi da raggiungere entro natale.
    Anche se, bisognava ammetterlo, di solito i goals del ragazzo tali rimanevano per sempre: quell'estate ad esempio aveva obbligato convinto meh a stalkerare con lui i ferragnez nella speranza di riuscire a farsi una foto con fedez, tentare di fare il simpatico e diventare il migliore amico di chiara o offrirsi come babysitter gratuito per leo, ma le loro ricerche non avevano portato i risultati sperati, e così il piano ben strutturato del diciassettenne alla fine era andato a rotoli. E pensare che si era preparato anche tutto il discorso da fare alla ferragni così poi da poterlo scrivere come caption nella prima foto che avrebbero pubblicato insieme, CHE SPRECO! Così tanta fatica per nulla, si sentiva tremendamente demoralizzato. Anche se alla fine, tolto quel tasto dolente, da metà luglio a fine agosto le cose erano andate più che bene: la silenziosa civil war in corso tra theodore tryhard e phobos campbell aveva fatto guadagnare non una, ma ben due (2!!!) vacanze da paura ai gemelli, facendo loro assaporare per la prima volta i vantaggi dell'avere due genitori appena divorziati - anche se non erano mai stati sposati, e nemmeno fidanzati? probabilmente non più di qualche settimana, e non si sentivano da anni. Tornare a Londra dopo aver passato giornate intere a fare la lucertola al sole - e procurarsi scottature che gli avevano fatto salire la febbre, ma shhh non ricordiamo questi piccoli dettagli - non era stato facile, ma circondarsi di nuovo di dolciumi e torte era senza alcun dubbio un buon antidepressivo.
    Camminando tra i tavoli ed immaginando quanto sarebbe stato bello farlo avendo i pattini ai piedi, l'attenzione del ragazzo fu attirata da una willow beckham selvatica seduta in uno dei posti vicino all'ingresso: ma allora anche lei era tornata dalle vacanze! Aveva seguito con interesse le storie su instagram del fratello - era un suo followerz devoto - quasi più di quanto avesse fatto con quelle di giulia valentina durante il suo safari in africa. Si avvicinò a lei munito di block notes in mano per prender l'ordine, quando...OMG MA DAVANTI A LEI ERA SEDUTA ROANOKE BEECH???? MISSION ABORT, non ce la poteva fare!!!&&& Aveva una policy precisa, ed era quella di non darsi la zappa sui piedi da solo andando a prender gli ordini alle belle ragazze perchè andava nel panico, non riusciva a scriver ciò che gli chiedevano e, nella maggior parte dei casi, non riusciva nemmeno a prestare attenzione a ciò che stavano dicendo, troppo impegnato a capacitarsi del fatto che si trovassero a respirare la stessa aria. Già pronto a far dietro front e mandar qualcun altro a prender l'ordine, fu interrotto dalla mano di will che lo salutava ed un «hey beh!» che lo incastrò in quella situazione. Damn, perchè doveva andargli sempre tutto male??? Non avendo via di scampo, con un sorriso nervoso stampato in viso il tryhard si avvicinò alle sue ragazze, esordendo con un «ciaoragazzebenvenutealredvelvet COSA VI PORTO?????» super impanicato e sul punto di un attacco di panico, non ce la poteva fare. Respira, behan. Cercò di ripensare ai consigli che il fratello tentava di dargli da tipo...tutta la vita? ma senza successo, e poi si concentrò su ciò che lui avrebbe fatto al suo posto.
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    «ALLORA, come state?? pronte al rientro a scuola????» mamma santa, tra tante cose se ne era uscito con la classica domanda stile prozia clarissa, era davvero vergognoso. Aveva sbagliato tutto, ma vabbè non appena fosse stato in grado di scriver ciò che ordinavano sarebbe fuggito via dietro la cassa e mai più tornato indietro.
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    «mmhh l’unica notizia interessante è che ho scoperto questo posto a soho che fa i croissant giganti?» Per fortuna che erano già sedute in un negozio di dolci e stavano per ordinare, fossero state altrove will avrebbe fatto una gran fatica a reggere un discorso del genere senza correre a comprarsi qualcosa da mangiare «E poi ci mette dentro la crema al pistacchio e altra roba, dobbiamo troppo andarci» Non aveva certo bisogno di farselo dire due volte «ASSOLUTAMENTE» insomma: per quanto a molti sembrasse un automa senza cuore, o un fantasma arrivato lì da qualche castello abbandonato, la ragazza in realtà era umana e non poteva che sbavare all'idea di andare a mangiare una prelibatezza simile. «solo che è aperta solo di sera quindi, eh, devo convincere mia madre a lasciarmi uscire» ma dai, quello era un problema che potevano facilmente raggirare «vieni a dormire da me? tanto mia madre madre non si fa problemi se usciamo di sera» con una figlia che usciva nel cuore della notte per andare a vedere i cimiteri o cercare di catturare pipistrelli, la signora beckham aveva imparato a non farsi più domande a riguardo. L'importante era che la figlia fosse a casa la mattina seguente, altrimenti sai che scocciatura dover andare dalla polizia babbana per denunciarne la scomparsa e poi chiamare tutti i parenti e gli amici di famiglia per mettere su una squadra di soccorso e localizzarla?? «e di certo non è il tipo che lo andrebbe a raccontarlo alla tua» uno degli aspetti che più adorava di sua madre era che si era sempre astenuta dall'intromettersi nelle amicizie dei figli, evitando come la peste di socializzare con gli altri genitori.
    «comunque devi dirmi qualcosa? Hai quella faccia» omg
    OMG
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    Si vedeva????? Dammit, roan la conosceva troppo bene. Ma lei non era ancora pronta a parlare???? PANICO «o meo deo, non dirmi che gay è gay» per un attimo - di pura disperazione - la ragazza valutò se cogliere l'occasione e inventarsi cose sul fratello, ma abbandonò l'idea dopo pochi secondi: voleva troppo bene all'amica per mentirle, e le due avevano avuto davvero troppe conversazioni a riguardo per dirle qualche cazzata. (sì, la sessualità di gay era uno dei loro topic preferiti, erano sempre state entrambe molto confuse a riguardo?) «no, in realtà...HEY BEH!!!» l'aveva sentita? DOVEVA URLARE PIÙ FORTE??? Perchè sì, il suo piano era farlo arrivare lì a prendere gli ordini per rimandare ancora un pochino la rivelazione™ «per me una tazza di tè nero ed una porzione di pancakes alla nutella» Aspettò l'ordine dell'amica, per poi tornare a concentrarsi sul ragazzo: quando l'aveva chiamato, non aveva calcolato un piccolo dettaglio, e cioè il livello di social skills del ragazzo. Se quelle di Willow potevano classificarsi come decisamente scarse, quelle di behan tryhard erano proprio inesistenti. E infatti: nemmeno il tempo di rispondere alla domanda sulla scuola che ?? era già sparito??? Eh vabbè, le toccava dire tutto a Roan: del resto era per quello che erano uscite insieme quel giorno, no? «allora senti... ti ricordi inizio giugno?? Quando c'è stato quel casino a scuola, abbiamo trovato gay mezzo morto in sala grande e io sono scesa nei sotterranei??» ovvio che la ragazza lo ricordava, ne avevano parlato per giorni senza interruzione, ma giusto perchè era bene specificarlo ogni volta «la volta in cui io e jericho lowell ci siamo baciate!» niente da fare, quel momento sarebbe rimasto sempre il migliore nell'adolescenza della beckham. «ecco allora...lì ho conosciuto una persona e...» ma come si spiegava una cosa del genere?? Che ingrata che era stata Flos a darle una simile responsabilità. (In realtà anche lei avrebbe fatto la stessa identica cosa: bro, sappi che se un giorno scopriremo la verità e decideremo di parlare con penn toccherà a te far tutto, smack!) «sai che, ipoteticamente parlando, se farai una figlia un giorno sarà proprio bella???» Ripeto: era così difficile.
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