Pain is a disinfectant

Zachary & Nicole

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    Spolliciometro
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    destiny has a
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    Gli animali gli erano sempre piaciuti. Non potevano dire bugie, non facevano sotterfugi, non erano cattivi: seguivano il proprio istinto, senza la concezione di bene o male, seguendo l’equilibrio naturale che avevano sempre rispettato.
    In fin dei conti erano l’esatto contrario dell’essere umano e, non fraintendiamo, Zac aveva fin troppa fiducia nel prossimo e trovava sempre il lato positivo, quello per cui essere grato. Il lavoro di Magizoologo, però, gli aveva fatto comprendere che gli animali, be’, erano molto più di compagnia delle persone! E, soprattutto, con i primi c’erano solo lati positivi, niente litigi, niente incomprensioni, niente di niente. Si poteva solo imparare!! Poi era lui a dover insegnare a Ranger che i propri bisogni andavano fatti sull’apposito tappetino, non sul tappeto di casa – ma questo è un particolare, ecco.
    L’unica cosa che rimpiangeva era di non poter avere un enorme acquario a casa – si conosceva, da due pesciolini presto sarebbe arrivato ad averne cento, non poteva permettersi di cedere al lato oscuro –, ma se la montagna non poteva andare da Maometto, Maometto sarebbe andato dalla montagna! Sì, il proverbio non è così ma Zac era contro i pregiudizi e le discriminazioni!!! (?)
    Quasi lo faceva ridere, pensare a cosa avrebbero pensato i suoi genitori vedendolo gironzolare per uno zoo; una cosa che i suoi genitori non avevano mai sopportato di lui, tra le altre cose, era l’attitudine a non prendere mai sul serio la vita, le persone, i problemi. Gliene avrebbero fatto una colpa anche adesso, perché alla sua età si permetteva di passare il tempo in un modo che non includesse il lavoro.
    Zac era cosciente del fatto che la sua famiglia non aveva mai imparato a conoscerlo. Lui decideva di prendere tutto poco sul serio, non aveva senso appesantirsi attribuendo troppa importanza alle aspettative, agli obiettivi. Viveva la vita come veniva, godendosela appieno secondo i propri interessi e, per chi invece fosse diverso da lui, ci sarebbe comunque stato.
    Gli unici per cui non ci sarebbe più stato, erano proprio i suoi genitori e suo fratello: poneva l’amore come il centro della sua vita, ma il rispetto per se stesso era alla base e il tatuaggio che gli segnava la pelle ne era testimone.
    Elwyn – senza cattiveria – amava ricordargli implacabilmente che un po’ bambino cretino lo era rimasto, però c’era da dire che la fase in cui picchiettava sul vetro degli acquari per attirare l’attenzione dei pesci l’aveva passata da un pezzo – se avesse visto Alla ricerca di Nemo avrebbe smesso di farlo molto prima!!1! – e questo gli permetteva di mantenere un minimo di parvenza adulta, mentre osservava con tacito entusiasmo le creature magiche dello zoo. Camminava avanti e indietro per i corridoi, illuminati dai riflessi azzurri dell’acqua; aveva sempre trovato ingegnosa l’idea di utilizzare un acquario al posto delle pareti, permettere ai visitatori di curiosare senza bisogno di passare da un acquario all’altro. A tal proposito aveva iniziato a buttare giù un progetto riguardante un particolare tipo di acquari, ma era finito in mezzo alla pila di fogli accantonati.
    In uno di quei corridoi, dapprima Zachary individuò una ragazza con cui parlare – a forza di stare zitto tutto quel tempo (dieci minuti) gli si sarebbero rovinate le corde vocali!!1! –, ma non era sicuro di conoscerla o meno. Da qualche parte l’aveva già vista, ne era sicuro, perciò cercò di scrutare la donna con discrezione tentando di associare il suo viso a un nome. «Nicole??»

    ZACHARY
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    Edited by xoxo‚ #PolgyGirl - 12/12/2020, 02:37
     
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0 replies since 30/6/2019, 10:25   173 views
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