2019: anubis

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    It's fate, not luck.

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    ANUBIS
    JEKYLL CW - EDWARD MOONARIE - HYDE CW - DICK QUINN - GODRIC OSBORNE - CHELSEY WEASLEY


    Dovete andare nei sotterranei, saranno le pietre a indicarvi la strada. Era parsa una frase enigmatica, se non addirittura filosofica - un problema da risolvere per il quale nessuno di voi ha tempo; una, perdonando il francesismo, sentenza del cazzo prima di mandarvi al macello. Perché di mattatoio può benissimo trattarsi: l’ignoto che v’attende nei sotterranei di Hogwarts potrebbe essere una trappola mortale, e lasciando i vostri amici, la vostra famiglia, i vostri colleghi, le contro parti di un altro universo, a combattere una guerra che sapete di non poter vincere, siete pienamente coscienti del pericolo verso cui state andando incontro. Al piano di sopra, i vostri compagni sono sotto assedio – ma conoscete i tranelli dei Ministeriali, sapete cosa vogliono.
    Il sottosuolo, è un mistero.
    Eppure un gruppo di voi si fa coraggio, abbandonando gli altri per seguire un destino incerto, ed una speranza sottile. Alle vostre spalle udite i strazianti suoni della battaglia, percepite il peso degli incanti protettivi trattenere incantesimi che, senza indugio, sarebbero giunti anche voi.
    Ma scendete comunque, perché che altro potete fare?
    I sotterranei non sono diversi da come li ricordate, con le poche aule ad affacciarvisi sgombre e buie ed il tanfo pesante di pozioni antiche ad incollare la lingua sul palato. Non avete tempo di domandarvi quale sia il percorso da seguire: perché Andy è un ragazzo dannatamente pragmatico, e con saranno le pietre ad indicarvi la strada intendeva in senso letterale. Un grido sorpreso, ed in fretta soffocato, sfugge dalle labbra di Stiles, un palmo a coprire il dorso della mano opposta mentre le gemme volteggiano di fronte a voi. Una porta che prima non c’era, cigola di fronte a voi invitandovi ad entrare. Il vostro sguardo vaga dalla fresca entrata alla mano dello Stilinski, sul quale è impresso un tatuaggio colorato.
    Una clessidra.
    E nel momento esatto in cui uno di voi sfiora il ragazzo, l’inchiostro vi contagia ad uno ad uno, passando fluido da una mano all’altra, fino a che voi tutti non portate lo stesso marchio. Alcuni dello stesso colore; altri, di colore diverso. Non ci fate caso, o magari non pensate sia importante, fino a che, superata la spessa - ed antica - porta in legno, sette linee delle medesime tonalità non si ramificano sul pavimento di fronte a voi come vene iniettate di sangue.
    Ci sono tre corridoi: in quello più a destra, spariscono le linee magenta, viola, e blu; in quello centrale, solamente le verdi; nell’ultimo a sinistra, giallo, arancio, e rosso. Solo cercando di oltrepassare la soglia di uno dei colori che non vi appartiene, vi rendete conto di non poterlo fare.
    Siete legati al vostro marchio.
    È lui, a decidere per voi.
    Le vostre strade si separano dal principio. I corridoi con i tre gruppi, mano a mano che scendete infiniti, claustrofobici, tunnel sotterranei, si ramificano ancora costringendovi a separarvi dagli altri.
    Sette gruppi. Sette strade. Sette porte, i cui intarsi mostrano creature leggendarie dagli occhi vuoti - ma non per molto: le gemme che vi hanno accompagnato galleggiando al vostro fianco fino a quel momento, colmano le cavità orbite delle bestie magiche, le quali prendono vita attivando il meccanismo d’apertura. Sentite il rumore degli ingranaggi.
    Click.
    La porta si apre. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.

    Dopo quelle che sono sembrate interminabili ore arrivate a un vicolo cieco, davanti a voi una parete che vi impedisce di proseguire. Cercate nei volti dei vostri compagni una risposta, senza che però nessuno sappia rispondervi – proponete di tornare indietro, ma a che pro? Non potete aver fatto tutta quella strada per niente. Accade tutto in un battito di ciglia: alle vostre spalle una seconda parete si chiude a bloccarvi ogni via di fuga; non avete idea di come, ma un vostro passo falso deve aver attivato un meccanismo di difesa e le quattro mura incominciano a chiudersi su di voi. Qualcuno suggerisce di provare a guadagnare del tempo usando la magia, peccato che quando provate a lanciare un incantesimo non accade nulla, a quanto pare non vi è concessa nessuna scorciatoia per salvarvi. Così, percependo fisicamente la stanza ad avanzare e il fiato a il respiro a farsi corto, iniziate a tastare le mattonelle nella speranza che una di quelle sia la salvezza che state cercando – eppure, non importa quanto ci proviate, non accade nulla. Ormai i vostri corpi sono schiacciati l’uno sull'altro, potete sentire la stanza che preme sulle vostre membra nel tentativo di conquistare quegli ultimi centimetri.
    Siete convinti di non avere più scampo, Anubis, quando le pareti si sgretolano completamente. Non importa come, vi basta sapere che una cupola protettiva appare sopra alle vostre teste per proteggervi dall'impatto dei massi.
    Potete tirare un sospiro di sollievo, siete salvi.
    Quando la nube di polvere si dissolve notate di non essere nello stesso corridoio di prima, anzi, l’intero scenario è cambiato. Non è particolarmente grande la stanza in cui vi trovate, ciò a suscitare il vostro stupore sono le pareti completamente trasparenti a mostrare le acque del Lago Nero. Abbassando lo sguardo non trovate nessun pavimento, in tema con la lochescion marina l’acqua ha sommerso la superficie fino ad arrivarvi alle ginocchia.
    Per quanto vi piacerebbe interrogarvi sul cosa stia succedendo, le sei figure comparse davanti a voi non ve ne lasciano il tempo.

    jekyll29 pa21 pd80 psARMA: martello | POTERE: pirocinesi
    edward20 pa20 pd63 psARMA: mazza da muratore
    richard15 pa15 pd58 psARMA: lancia da guardiano
    hyde15 pa15 pd60 psARMA: pistola 0/24
    godric10 pa10 pd50 psARMA: violino semiautomatico
    chelsey10 pa10 pd45 psARMA: mazza da battitore
    tony effe25 pa25 pd70 psattacco: 21 (jekyll)frusta
    dark pyrex20 pa20 pd60 psattacco: 10 (eddie)bazooka | elettrocinesi
    wayne santana15 pa15 pd50 psattacco: —falce
    sick luke15 pa15 pd50 psattacco: 5 (hyde) 12 (dick)tomahawk
    roshelle10 pa10 pd40 psattacco: 5 (godric)chigiriki | aerocinesi
    loomy10 pa10 pd40 psattacco: 7 (chelsey)arco


    JEKYLL: Tony si avvicina a te, chiaramente affascinato al tuo orologio da povero «ué guagliò, bell’ st’orolog’» e tenta di rubartelo distraendoti con una capocciata.
    EDWARD: Pyrex ha deciso che gli stai sul cazzo, quindi ti lancia una saetta.
    RICHARD: Luke è così di buonumore che ti lancia un exulcero.
    HYDE: oggi è il tuo giorno fortunato, Luke tenta di staccarti la testa ad accettate.
    GODRIC:Roshelle prova a sbatterti al muro con una raffica di vento.
    CHELSEY: Loomy, che si crede Katniss Everdeen, scocca una freccia in direzione del tuo petto.

    [ATTENZIONE!] ogni due giorni, se non si uccide un PNG e si dimezzano i ps di un altro, sarà lanciata una scossa elettrica in acqua (15 PA).

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI] - e no, non c'è il limite di utilizzi del vostro potere come scritto nella pagina, potete usarlo quanto volete. Plus, ogni 10 post (del pg, non della slot) i pg a livello master avranno diritto ad una SUPER, differenziata da potere a potere; i maghi, a seconda che il loro potenziamento sia di pa o pd, potranno fare un incantesimo di guarigione che ridia tot ps (variabili a seconda del livello del pg da curare) o attaccare due png anzichè uno.. [P.S.: le granate possono essere utilizzate contro più di un PNG, ma il loro danno si dimezza. Se viene estratto, ad esempio, 9, contro un png farà danno 9, contro due png 4, contro tre png 3]
    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 23:59 del 24.05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio fino a che non sarà scoccata l'ora per il balzo epoca.

    avete tempo fino alle 23:59 del 31/05 per postare.



    Edited by cocaine/doll - 25/5/2019, 11:28
     
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    Purtroppo, unire pacato le dita sotto al mento in muta preghiera a Dio, non bastò ad appellare Gesù Cristo lì, seduta stante, a sacrificarsi per lui e per tutti in remissione dei peccati (amen), ed aggiungendo al danno anche la beffa, nessun fulmine si schiantò sulla sua testa bionda ponendo fine alle sue mortali sofferenze: scioccante, e triste. Non accadde proprio un cazzo mentre Hyde, chinando il capo verso l’acqua ad inzuppargli i pantaloni fino a poco sopra il ginocchio, commentava inflessibile: «credo sia il caso di suggerire al vice preside winston di controllare l’impianto idraulico» Occhi azzurri a sollevarsi sul vuoto cosmico di fronte a sé, sperando di cogliere nell’assoluto nulla le risposte a tutti i suoi quesiti.
    In primo luogo, perché. Un perché generico, ma sicuramente comprendeva anche la domanda che tu, lettore, credi Hyde si stia facendo. «consiglio spassionato, eh.» Infilò le mani nelle tasche del mantello, il capo poggiato sulla spalla nel lanciare una bieca occhiata a zio Dick. Stesso zio Dick sul quale un adolescente con evidenti problemi (punto) nelle proprie scelte di vita, aveva sollevato la bacchetta.
    Ah beh, certo. M’ero forse scordata di commentare i tre fanciulli la cui presenza, ignota ed ingiustificata, allietava una fottuta ed insensata stanza sommersa dall’acqua in segreti sotterranei del castello? Sei casi umani più fatti di Jek nei giorni dispari, di cui quattro immigrati («quanto cazzo sono british» e brava testa di minchia, il tuo english iumor non ti smentisce mai), una falsa madonna dai capelli rosa confetto e le sopracciglia dall’inequivocabile forma di un kriss, ed un boyscout smarrito.
    «vale affogarmi?» durga: TRIGGERED. Reclinò il capo per lanciare uno sguardo di sottecchi a Godric, un debole quanto piatto sorriso a far capolino su un angolo delle labbra. Arcuò le sopracciglia senza aggiungere altro, perché a buon intenditore poche parole – ma anche perché gli stava sul cazzo parlare, siamo onesti. – prima di sollevare, con un sospiro già esistenziale, la bacchetta di fronte a sé tentando un «protego» in direzione del Quinn.
    Ebbene sì. Per un non meglio identificato motivo, se non una sorte di per sé avversa, Hyde Joyce Crane Winston si era ritrovato a condividere quello strano percorso («CHE OGNUNO DI NOOOOI» «jek, ti stacco la lingua.») con un Jekyll, una Chelsey, un Richard, un Godric, e un – boh, tipo. Aveva valutato l’idea di staccarsi la mano e provare ad infilarsi a sgamo con la Lowell, ma gli era parso un po’ estremo. Avrebbe continuato a fingere non curanza fino a che qualcuno non avesse notato l’assurdità del gruppo, od avesse iniziato a fare domande scomode al Capo del Consiglio: fingere di aver già superato il Problema, parola d’intenditore!, di solito funzionava. Avrebbe poi seguito il volo ad angelo dell’Osborne con interesse lucido e clinico, dita alla fronte nel degno saluto militare che meritava: «gentile a provarci per primo» ad affogarsi, s’intendeva. Sempre bello avere tester volenterosi per esperimenti scientifici di alta cultura. E non…sapeva davvero cosa fare, Hyde, confuso e disturbato da---beh, tutto. Ho già detto cunicoli sotto il lago nero? E la stanza che aveva cercato di abbracciarli, premendoli gli uni contro gli altri, invadendo gli spazi personali del Daniels e superando il limite massimo di contatto fisico concesso da lì a Dicembre? E l’esplosione delle pareti? L’acqua?
    Sto pensando ad alzare il mio pane
    Baguette, pancarrè, rosette e ciabatte.
    Dovevano essere creature immortali, se la selezione naturale non aveva fatto di suo nulla. Arricciò lievemente il labbro superiore, un «diffindo?» indeciso verso il polso della Yuno tarocca: il metodo più veloce per vedere se poteva sanguinare, se aveva l’osteoporosi e quindi le si staccavano gli arti ch’era una meraviglia, o se una volta persa una mano gliene rinascevano altre due.
    Tutta strategia.
    A thousand pictures in my mind In a painting of the
    past

    golden dandelions - barns courtney
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    (12) DIFESA DICK (jek + hyde): protego
    (5) DIFESA GODRIC (hyde + godric): lo saluta
    ATTACCO ROSHELLE (godric + hyde): diffindo per tastare il terreno xD



    CODICE
    <b>(5) DIFESA HYDE (jek + godric):</b>
    <b>ATTACCO SICK LUKE (jek):</b>
    <b>(5) DIFESA GODRIC (hyde + godric):</b>
    <b>ATTACCO ROSHELLE (godric + hyde):</b>
    <b>(12) DIFESA DICK (jek + hyde):</b>
     
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    Si rigirò la sigaretta fra le dita Godric, spenta.
    Sapete cosa? Era incazzato. Ce l'aveva con Charles, che spavaldo camminava assieme al resto del gruppo come se stesse finalmente realizzando il proprio sogno: quello di farsi ammazzare, evidentemente. Oh, morire da martire era una delle cose che Godric avrebbe ritenuto particolarmente calzante con le inclinazioni suicide del Dumont e, per quel che gli riguardava, non aveva la minima intenzione di intralciare i suoi progetti di gloria.
    Ce l'aveva con Ryan poi, che aveva fatto tanto bordello per trascinarsi fino alla Sala Grande, quasi dovesse partecipare ad un rave e non ad un tentativo di prematura dipartita collettivo, ed alla fine era rimasto al piano di sopra a fare solo dio sapeva cosa, probabilmente guardare il culo a qualche altra ribellina-not-so-ribellina come lui.
    Ce l'aveva con Dante, forse più dei precedenti, perché se non fosse stato per lui l'Osborne sarebbe già, con tutta probabilità, tornato con la testa fra i suoi libri, noncurante del castello a crollargli attorno. Ma a chi importava che Hogwarts implodesse, che tutti quanti venissero schiacciati dalle macerie, che persino lui perdesse la vita senza neanche accorgersene: era così stanco di pensare. Avrebbe accettato qualsiasi cosa, davvero, qualunque destino il fato avesse in serbo per lui, se solo — se solo non ci fosse stato il fottuto Rinaldi di mezzo.
    Odiava lui a quel punto, e odiava sé stesso un po' più del solito, perché ancora lasciava che le proprie emozioni avessero la meglio sulla sua imperturbabilità. Non voleva provare paura, quella di perdere; non voleva provare affetto, non per delle teste di cazzo; non voleva provare rabbia, ma cristo se era incazzato.
    Ficcò la sigaretta in tasca, sistemandosi la custodia del violino in spalla e passandosi poi una mano fra i capelli, in silenzio. Lanciava un'occhiata al Rinaldi di tanto in tanto, ma teneva le labbra serrate in muta protesta. Non aveva detto una sola parola da quando aveva seguito nei sotterranei il resto del gruppo, e certo non aveva intenzione di farlo presto: la sua presenza lì era già ben più che sufficiente.
    All'improvviso stop dello Stilinski, lasciò correre lo sguardo verso la porta apparsa sulla parete, poi sul dorso della propria mano, lì dove lentamente pareva starsi formando qualcosa. Guardò ancora una volta Dante, poi Charles, Chelsey, con lo stesso segno a marchiarli uno per uno, solo di colore diverso - e non gli piacque, non gli piacque per niente.
    Serrò le dita più forte attorno alla bacchetta, sfiorando con la punta i contorni della clessidra ormai impressa vividamente sulla sua pelle, ma non accadde nulla. Continuò a tenerla d'occhio, sforzandosi di mettere in moto gli ingranaggi del cervello per capire cosa il tatuaggio potesse rappresentare. Tempo, sì, ma pareva una soluzione estremamente banale. Si lasciò sfuggire un sospiro, frustrato, proseguendo lungo i corridoi dei sotterranei affianco a Dante, fino a bloccarsi in prossimità di un corridoio costeggiato da linee gialle.
    Non ebbe bisogno di chiedersi niente, per giungere all'ineluttabile conclusione: «io non posso passare». Sollevò il dorso della mano per mostrarlo al Rinaldi, rendendo palese a entrambi l'impossibilità di proseguire assieme per via del differente colore di quelle fottute clessidre.
    E a Godric venne da ridere.
    Una roba più simile ad un ghigno che una vera e propria risata, l'isteria data dalla consapevolezza: oh, il karma sembrava divertirsi sempre così tanto con lui. Era sceso fino a lì, contravvenendo ad ogni suo principio, solo per seguire Dante - e adesso non poteva seguirlo. Da piegarsi in due per le risate.
    «torna indietro» sibilò infine tra i denti, afferrando il braccio del Rinaldi e guardandolo dritto negli occhi, ormai più serio di quanto non fosse mai stato in tutta la sua vita. Ma sapeva che non l'avrebbe fatto il Grifondoro, che non avrebbe mai mollato, non quand'era arrivato così in fondo. E c'erano solo due cose che Godric poteva fare: tramortirlo, e impedirgli con la forza di continuare, o avvicinare il capo al suo orecchio e mormorare «non osare morire rinaldi, saremo ancora quattro una volta usciti da qui», mollandogli il braccio per lasciarlo andare. Si voltò a quel punto, proseguendo verso il proprio corridoio senza guardarsi indietro, neppure una volta.
    Che senso aveva per Godric, ormai, continuare? Nessuna: era la pura inerzia a spingere le sue gambe a muoversi, assieme ad un'impazienza tale da rendergli in ogni caso impossibile mollare tutto per tornare alla propria vita di sempre.
    E probabilmente fu a quel punto che se ne accorse.
    Non subito, impegnato com'era a imprecare silenziosamente in tutti i modi a lui conosciuti, ma ad un certo anche fingere la sua assenza sarebbe stato impossibile. E non che non l'avesse scorta sin dal principio, la figura di Hyde Joyce (no, di Jack Daniels), non aveva neppure avuto bisogno di cercarla: i suoi occhi ormai la trovavano e basta, a prescindere da quanta altra gente potesse esserci a far da contorno. Solo che Godric aveva voluto ignorarla, ripetendo a sé stesso che doveva senz'altro trattarsi d'una visione, che non ci fosse alcun motivo logico per cui l'altro dovesse trovarsi lì, che non poteva in ogni caso lasciarsi distrarre da una cosa assolutamente priva d'importanza. Ma erano rimasti in pochi ormai, e rimanere in disparte non sarebbe più stato sufficiente per poter eludere la realtà dei fatti.
    Ancor di più, poi, bloccati in una claustrofobica stanza senza vie d'uscita.
    Evitò d'incrociare il suo sguardo l'Osborne, concentrandosi sul gomito di Chelsey a conficcarglisi nello sterno, qualcun altro a spingerlo contro la parete sempre più vicina, sempre più vicina.
    «ottimo» commentò rassegnato, non riuscendo a vedere altro che un'amara conclusione a quel persistente restringimento di campo, a cui neppure con gli incantesimi pareva possibile far fronte.
    E così finiva la storia di Godric Osborne, che in quei cazzo di sotterranei neanche voleva andarci.
    Invece nope, e l'improvviso rilascio delle pareti gli fece quasi perdere l'equilibrio, un braccio a protendersi istintivamente sulla testa per evitare i detriti in caduta. Nope un'altra volta: oh, ma proprio non ce la facevano a lasciarlo morire in pace.
    «vale affogarmi?»
    Non osare ridere Godric.
    Non.
    Osare.
    Ridere.
    Zenit.
    Kaonashi.
    «per. godric.» abbassò lo sguardo sull'acqua a lambirgli le ginocchia (probabilmente le caviglie #191cm), arricciando le labbra in una smorfia: meh, sempre meglio del fuoco.
    ...
    ...
    ...
    Chi cazzo ce l'aveva messa in mezzo all'acqua una barRIERA DI FUOCO??
    Trattenne il respiro, indietreggiando involontariamente d'un passo e ficcandosi le unghia nei palmi per imporre a sé stesso di mantenere la calma. Tra tanti momenti in cui avrebbe potuto permettersi un attacco di panico, quello era decisamente il meno opportuno.
    Boccheggiò per qualche istante, cercando di regolare il respiro e di sollevare la bacchetta quel tanto che bastava a puntarla contro di sé. Un suicidio così, veloce e indolore? Nah dai, non ancora.
    «oblivion amigdlae» mormorò invece, rendendosi conto solo a quel punto d'essersi letteralmente fiondato via dall'uomo torcia, in acqua, come una rana in uno stagno. Tornò a respirare per giusto un istante, prima d'accorgersi dello sguardo di Hyde nuovamente su di sé. «dovere» e niente, non ci riuscì a non sorridere un po', /pochissimo/, sollevando poi la bacchetta per lanciare un everte statim sul beat maker del gruppo: non è che volesse ucciderlo, magari poteva persino chiedergli una collab alla fine!!
    Spostò nuovamente lo sguardo sul Daniels, mordendosi la lingua per impedirsi di dar voce alla domanda che continuava a fluttuargli in testa da tutto il tempo. Si rialzò piuttosto, affiancandolo per puntare la bacchetta contro l'aerocinetica e lanciare a sua volta un «infirmitatem» nell'idea di non risultare eccessivamente letale.
    Non risultare eccessivamente letale.
    Un Godric ed un Hyde.
    Non risultare eccessivamente letale.
    Ancora.
    «non mi faccio domande?» si lasciò sfuggire infine, incapace di smettere di chiedersi che cazzo ci facesse Jack Daniels lì.
    godric osborne
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    This task ahead,
    this task at hand,
    Ominous and daunting,
    crippling undertaking,
    I'm f r o z e n.


    (5) DIFESA HYDE (jek + godric): everte statim
    (5) DIFESA GODRIC (hyde + godric): si vola via (da jekyll in realtà, ma fa lo stesso ihih)
    ATTACCO ROSHELLE (godric + hyde): infirmitatem
     
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    Gli occhi chiusi, il mento alzato verso un tremante e sempre più pericolante soffitto, le labbra piene appena socchiuse a far sì che l’aria entrasse ed uscisse da sola, senza alcun ausilio da parte del diaframma – perché non aveva il tempo, o le forze necessarie, per concentrarsi anche sul muscolo: che se la sbrigasse da solo, il bastardo. Jekyll Orwell Crane-Winston teneva le mani premute tra di loro, posate sul petto ed in fremente visibilio, che se solo avesse creduto in un dio qualsiasi avrebbe potuto dire d’essere in preghiera; ignorava il trambusto della battaglia al piano superiore, ignorava le voci degli altri e la loro stessa esistenza. S’erano in attesa che muovesse un passo, o che quantomeno la smettesse di saltellare sul posto come un maledetto martello pneumatico, beh – flash news!, potevano anche baciargli il culo, e non avrebbe comunque fatto una sola grinza.
    Aveva soltanto bisogno d’un momento, il biondo – per metabolizzare e realizzare; per rendersi conto ci fossero davvero dentro fino al fottuto collo. Oh, in realtà nemmeno troppo: era potenzialmente una missione suicida, ma quello non era un vero e proprio problema. Perfettamente consapevole dei rischi, già al primo accenno riguardo al progetto aveva alzato la mano esuberante, disposto a firmare con il proprio sangue se fosse servito per segnare la propria partecipazione; non aveva paura, e non ne aveva mai avuta – non per sé stesso, almeno. Ed anche l’avesse avuta, la sola idea di non poter essere al fianco del fratello avrebbe fatto in modo che questa si sciogliesse come neve al sole: aveva fatto una promessa a suo padre tanti anni addietro, e mai sarebbe venuto meno a quel patto – come se poi avesse avuto bisogno di assicurarlo a qualcuno, che avrebbe dato la propria vita per Hyde.
    Ed era per lui – e certo, anche per Noah e Tupp, per Chelsey e Leslie e Dominique e Jessica e chiunque fosse partito solo un’ora prima di lui; per i suoi zii, che poco contava non fossero davvero loro e che di lui non avevano nemmeno un sentore a pizzicare il palato, a suggerirgli quanto li avesse adorati in un altro tempo, in un’altra vita; ma non prendiamoci per il culo: la priorità del pirocineta era sempre stata, e sempre sarebbe stata l’attuale Capo del Consiglio –, se tanto esitava a schiudere le palpebre. Se forse, qualche supplica a Dio (Eminem, naturalmente) sperava arrivasse.
    Perché già aveva visto troppi segni differenti – sulle mani dei gemelli, su quella di Sinclair Hansen, sbirciando da sopra le spalle come quest’ultimo avrebbe fatto davanti alle transenne di un cantiere –, e la sola idea di doversi separare lo mandava in paranoia. Come se già di suo, non lo fosse; zio Sin stava male, ed accettare di non poterlo controllare a vista era già devastante anche senza pensare che se ciò stava accadendo, significava che suo padre, che Aloysius Crane – porca troia, Jekyll: non è lui –, fosse messo anche peggio. Non avrebbe potuto sopportare di non avere lo stesso colore di Hyde.
    Non esisteva.
    Inspirò, espirò. Aprì lentamente un occhio, l’iride d’un limpido celeste a cercare di intravedere nel palmo socchiuso il colore.
    Allungò il collo, dall’alto del suo metro ed ottantotto, le labbra piegate verso il basso ed il capo ad annuire con tutta la calma del mondo. «HHHHHHHHHHHH-» non Hyde, non Hyde; Jack Daniels, e tu sei il maledettissimo Frank. «HHHhhheeei baby.» poca enfasi, così come la situazione richiedeva, sia nel tono di voce del Crane che nell’ambiente: si sentiva in imbarazzo? Mai, non aveva la minima traccia di pudore; ma sapeva quand’era troppo inopportuno. «uh… ah.» beh non poteva mica finire così la strofa. Come un elefante in cristalleria, caracollò vicino al minore. «sono viOLA!!!» non era felice anche Hyde, di quella fantastica notizia? Come se avesse realmente altre opportunità: non si sarebbe mai liberato del rapper, per quanto ci provasse.
    E sapeva, che non lo volesse realmente. Erano un pacchetto unico, i Crane-Winston: prendere o lasciare. «non sei felicissimo!??!?» «yay.» era veramente euforico.

    Jekyll era un camaleonte – ma con una decisamente minore capacità di mimetizzarsi: era più come la Regina Elisabetta ed i suoi vestiti fosforescenti; nella folla, doveva farsi sempre riconoscere e far notare al popolo la propria presenza –, estremamente abile nell’adattarsi ad ogni più avversa situazione. Giusto tre anni prima s’era ritrovato nel deserto degli Emirati Arabi con il fratello, ed in men che non si dicesse bam!, avevano un serpente albino ed un cronocineta morto!
    Ah, e si era anche fidanzato con la figlia di uno sceicco che l’aveva rivestiti d’oro incenso e mirra vita natural durante: una vita in vacanza, se non fosse stato per il fatto ch’erano rimasti intrappolati a ventisette anni di distanza da casa.
    Gli andava davvero bene tutto – anche se aveva un certo riserbo per i kink più estremi, ma ci avrebbe lavorato sopra -, ma… quello? «credo sia il caso di suggerire al vice preside winston di controllare l’impianto idraulico» «puttana zoccola» giusto per dare ragione al biondino, enfatizzando l’oltraggio provato per quella grandissima merda. Sollevò le gambe con fare fin troppo goffo, le labbra strette tra di loro l’odio più puro nello sguardo trasparente. «avete una cazzo di idea di quanto mi siano costate?» si rivolse alle sei nuove mistiche figure apparse, decidendo che per quel momento non meritavano d’essere riconosciute dal mitico JOWC ed indicando loro le scarpe. Spoiler alert, non le aveva pagate: non era un ladro, giammai!, si era semplicemente dimenticato di passare in cassa! Cose che capitano. «odio l’acqua.» appena un brontolio, quello di Jekyll, che per protesta (verso chi? verso cosa?) estrasse una sigaretta dalla tasca del giubbotto di jeans. Era un maledetto pirocineta, possibile che proprio a lui dovesse capitare la piscina? Con tanta gente a spassarsela per i cunicoli di una Hogwarts inquietante? Sperava soltanto di non andare in tilt: ogni tanto succedeva.
    E figurarsi, figurarsi!, se gli fosse concesso d’accenderselo, quel fottuto cilindro di tabacco. Perché mai avrebbe dovuto, d’altronde! «ziooooooo» dovevano attaccare uno dei pochi familiari di cui ricordasse vividamente il viso dal futuro, giustamente; sarebbe corso (o meglio: avrebbe voluto correre, ma questa merda d’acqua ed il suo attrito rovinano l’effetto – ma almeno è alla moviola!) verso Richard, braccia sporte in avanti e filtro tra i denti, e con un «… yyyooooooo!» di salvataggio in zona cesarini, l’avrebbe avviluppato come un koala e con uno stacco dal terreno, avrebbe cercato di volarlo via il più lontano possibile dall’offensiva. Rapido come un supereroe, dopo averlo (fatto cadere in acqua) adagiato composto a terra, sarebbe volato davanti al fratello, la schiena rivolta al suo avversario ed occhi cerulei a cercare quelli di Hyde. «vuoi?» e mentre alle sue spalle avrebbe creato uno scudo infuocato, così da impedire all’ascia di colpire il Capo del Consiglio («ma non lo sai che è una persona importante?? Informati, CAZZO!»), avrebbe alzato gentile il pacchetto al ragazzo. Uno schiocco di dita, e le stesse fiamme della barriera si sarebbero convogliate nel suo palmo, prendendo la forma di una lunga lancia da lanciare (cit.); ci avrebbe avvicinato la punta del cilindro, e quando anche l’altro avesse fatto – prima il piacere e poi il dovere: diffidate da chi sostiene il contrario! –, avrebbe girato il busto e come un antico greco alle olimpiadi, avrebbe cercato di infilzarlo.
    Come, non era quello lo sport olimpionico? «CAMPIONI DEL MONDO!»
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    DIFESA DICK (hyde + jekyll): fa volare zio
    DIFESA HYDE (godric + jekyll): barriera di fuoko
    ATTACCO SICK LUKE: lancia di fuoko

    CODICE
    (5) <b>DIFESA HYDE</b>: (jek) + (godric)
    <b>ATTACCO SICK LUKE</b>: (jek):
    (5) <b>DIFESA GODRIC</b>: (hyde) + (godric)
    <b>ATTACCO ROSHELLE</b>: (godric) + (hyde)
    (12) <b>DIFESA DICK</b>: (jek) + (hyde)
     
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    jekyll29 pa21 pd80 psARMA: martello | POTERE: pirocinesi
    edward20 pa20 pd63 psARMA: mazza da muratore
    richard15 pa15 pd58 psARMA: lancia da guardiano
    hyde15 pa15 pd60 psARMA: pistola 0/24
    godric10 pa10 pd50 psARMA: violino semiautomatico
    chelsey10 pa10 pd45 psARMA: mazza da battitore
    tony effe25 pa25 pd70 psattacco: 21 (jekyll)frusta
    dark pyrex20 pa20 pd60 psattacco: 10 (eddie)bazooka | elettrocinesi
    wayne santana15 pa15 pd50 psattacco: 9 (dick)falce
    sick luke15 pa15 pd30 psattacco: 14 (hyde)tomahawk
    roshelle10 pa10 pd17 psattacco: 10 (godric)chigiriki | aerocinesi
    loomy10 pa10 pd40 psattacco: 7 (chelsey)arco


    (5) DIFESA HYDE (jek + godric): 10 + 6= 16 pd (+11 pa)
    (12) DIFESA DICK (jek + hyde): 4 + 11 = 15 pd (+3 pa)
    ATTACCO SICK LUKE (jek): 16 + 11 + 3= 30 pd
    DIFESA: 10 pa (-20 pd)
    Che dire, Jekyll, la tua performance è proprio da vero atleta! La lancia trafigge la spalla di Luke e le fiamme gli ustionano la pelle, prima che riesca a spegnerle.

    (5) DIFESA GODRIC (hyde + godric): 11 + 5= 16 pd (+11 pa)
    ATTACCO ROSHELLE (godric + hyde): 10 + 7 + 11= 28 pa
    DIFESA: 5 pd (-23 ps)
    Ok che Roshelle è un po' emo, ma non apprezza i tagli profondi che le aprite sulle braccia, né il fatto di essere stata paralizzata.

    DICK: Wayne si desta dal suo torpore e tenta di tagliarti la gola.
    HYDE: Luke non demorde e ti lancia un lapsum flexilis .
    GODRIC: Loomy lancia un finitus incantatem a Roshelle, così che possa muoversi nuovamente. La ragazza non vede l'ora di mostrarti come funzionano il suo chigiriki glitterato, così tenta di sfregiarti la faccia con la catenella.


    [ATTENZIONE!] ogni due giorni, se non si uccide un PNG e si dimezzano i ps di un altro, sarà lanciata una scossa elettrica in acqua (15 PA).
     
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    1. drink whatevers in that beaker
    i know you fucking want to

    «da questa parte! dobbiamo sbrigarci!»
    «eh?»
    «edward, buondio, smettila di picchiare quel cadavere!»
    «cosa?»
    oh, ma che avevano tutti da urlare e sbraitare. Eddie, preso dentro da un richard quinn con tutti i capelli ritti in testa, ebbe giusto il tempo di tenersi le mutande e aggrapparsi con forza alla sua mazzetta da muratore prima di venir trascinato via nel fuggi fuggi generale. «non sapevo ci fossimo iscritti ad una maratona, dickie!» nel dubbio lui correva, approfittando della confusione generale per palpare qualche sedere strada facendo (vuoi che sia il tuo? fatti avanti!) senza davvero capire cosa cazzo stesse succedendo. Eh, era troppo preso a spaccare i denti di tutti i pavor morti per ascoltare davvero quello che aveva detto andrew stilinski nel rendersi conto di quanti pochi avversari fossero stati mandati loro incontro. Ebbe modo di scoprirlo poco più tardi, quando tutti insieme appassionatamente piombarono come una mandria di bufali impazziti ancora una volta tra le mura di hogwarts: qualunque cosa stessero cercando per salvare chi ancora non gli era ben chiaro, decisamente non si trovava al ministero. «quindi insomma, siamo andati lì solo per fare spedizione punitiva..» un sorriso radioso gli si dipinse sul volto scoprendo i denti piccoli e ben allineati, un braccio avvolto attorno al collo di richard «ke bello!!!!» era davvero felice, edward moonarie, di essersi sfogato un po' a gratis, senza nemmeno un obiettivo comune da usare come la classica scusa del bene superiore. «vabbè, e adesso? che facciamo? DICK TESTA DI DICK ANDIAMO A PICCHIARE QUALCUNO!» non è che quella mattina si fosse svegliato presto - le due (14) -, lavato e profumato solo per mandare al creatore un paio di pavor e poi starsene con le mani nei pantaloni a trastullarsi mentre gli altri rincorrevano il destino. Sarebbe anche potuto rinanere lì alle porte della sala grande a spaccare le teste dei nuovi lavor che continuavano ad arrivare a frotte, ma il moonarie adorava tutte quelle stronzate mistiche da caccia al tesoro, antiche profezie e vasi da portare in salvo. Si pisciava troppo sotto guardando le trasmissioni di giacobbo, e non era da escludere che ogni tanto gli partisse anche un pruritino intimo di rapida soddisfazione, e il pensiero di finire addentro uno di quei misteri nascosto tra i sotterranei di hogwarts - che non s'era mai dato la pena di visitare quando ancora frequentava la scuola, troppo impegnato a farsi le canne - un po' glielo faceva venire barzotto. Effetto voyager.

    quindi insomma, ecco dove l'aveva portato l'ennesima erezione: sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, il suo mix preferito. «non poteva essere un drsgone orientale o una donnina nuda?» cioè, se proprio doveva farsi in tatuaggio gli sarebbe piaciuto poter scegliere tra uno dei due soggetti; s'era invece beccato una clessidra, la cui sabbia all'interno aveva la stessa tinta di quella presente sulla mano di dickkino. La cosa più divertente, almeno per eddie, saltava all'occhio rivolgendo una certa attenzione ai loro compagni di viaggio, perfettamente divisi come lo erano sempre stati anche gli eddick, e proprio per questo meravigliosamente coordinati: voglia di morire featuring party hard. Ok, forse stava un po' azzardando nel definire party hard il biondino con la faccia da labrador e la studentessa con i capelli ramati alta quanto una cassettiera da camera, ma al moonarie piaceva puntare alto e rischiare tutto. «LET'S GO BITCHES!»
    eh ma lets go un paio di gran coglioni.
    poche cose potevano sconvolgere il sempreverde, abituato a farsi scivolare addosso praticamente qualunque cosa a partire dall'odio immotivato che quella vacca di sua madre provava nei suoi confronti, ma quello che avvenne una volta superata la porta e fatto il loro ingresso nella nuova stanza eddie non ebbe modo di metabolizzarlo con il solito savoir faire. «cristo. i. mocaSSINI DI PRADA!» zio canaglia impestato con l'aviaria, GLI SI ERANO BAGNATI I MOCASSINI IN PELLE!?!? la peste a chiunque avesse lasciato aperti i rubinetti! che potesse venire loro una cagarella fulminante ed inarrestabile! «ma dai. ma scherzate. ma guarda quiiii» non sapeva nemmeno lui se fosse più triste o incazzato nel guardare l'immagine distorta dallo specchio d'acqua delle scarpe comprate con i sudatissimi soldi dell'ultima rapina, immerse ed irreparabilmente rovinate. «io vi ammazzo.» definitivo, non gliene sbatteva nemmeno un cazzo di chi avesse di fronte, fossero anche sei nani minorenni.
    raggiunse per primo lo scippatore seriale che stava tentando il furto ai danni del labrador (jek), senza quasi accorgersi sul principio della presenza del biondo - perché non stava davvero difendendo il ragazzo, quanto più sfogando la propria ira funesta sull'avversario piu a portata di sputo. «Omme 'e mmerda! Comme cazzo te permiette?» era noto a tutti che chi di napoletano ferisse, di napoletano finiva per crepare male. «'o ssaje pecché aggio fatto 'o pazzo in galera? Pecché 'o ssapevo, Gennari', ca tu nun sî buono!» povero gennarí! sputacchiando in faccia a tony, gli avrebbe anche restituito il favore della testata sul naso, afferrandolo per il collo della maglia (?) così da allontanarlo da jekyll. «E sulo asciendo je 'a llà dinto, putevo salva' tutte cose! Ma aggio fatto tarde...» si sentiva già un pochino meglio, il moonarie.
    E la situa migliorò ulteriormente quando il daniels si lasciò sfuggire una proposta davvero indecente, alla quale eddie non poteva davvero dire di no. «volami come una delle tue ragazze napoletane, pikkolo golden retriever!» e aprendo le ali- ops, le braccia, si sarebbe limitato ad agevolare il potere di jek abbandonando completamente il proprio corpo al volo, su sempre più su, nel blu dipinto di blu, insieme a rovazzi e gianni morandi che questi giovani di oggi nooo. scusate ho sonno. Strinse con forza le mani sul manico della mazza, vendendo avvicinarsi la sagoma di dark pirex, simpatiko coglione, un sorriso beato dipinto dul volto «buttami giù cagnolinoooo!» e niente planando sul nemico gli avrebbe dato una martellata sui denti, fine.



    edward moonarie
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    (21) DIFESA JEK (jek + eddie): gomorra + testata in faccia
    (10) DIFESA EDDIE (eddie + hyde): vola
    ATTACCO DARK PYREX (eddie + jek): martellata sui denti
     
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    Piegando il capo sulla spalla, osservò il preciso taglio netto sul braccio della fake Madonna con interesse scientifico e pragmatico, il sangue di lei a macchiare l’acqua di un rosa leggermente più scuro dei suoi capelli.
    Quasi poesia. E la dimostrazione che no, non fossero esseri ancestrali ed immortali: se sanguinavano, potevano morire. Piccoli progressi. «non mi faccio domande?» reclinò maggiormente la testa per alzare lo sguardo sul Corvonero, sopracciglia sollevate in un moto di scettico scherno. Se aveva intenzione di spiegare perché si trovasse lì? Poteva già immaginare la conversazione (Guarda, nulla di personale, ma i miei genitori, le mie sorelle, ed i miei nipoti, sono bloccati in due diverse epoche a cent’anni di distanza da noi, quindi – come dire – mi pareva il minimo presenziare, considerando che sono rimasto in questa annata del cazzo solamente per loro: eh sì, pensa te, vengo dal futuro), e dato che avrebbe implicato un numero alquanto superiore di parole cui fosse normalmente abituato, oltre ad essere di per sé una violazione di ogni regola dei viaggiatori temporali ed una semplice rottura di palle personale, la risposta era assolutamente no. Ciò non toglieva che «sarebbe stupido da parte mia chiederti di non farti domande,» con tanto di lento battito di ciglia a sottolineare quanto, in ogni caso, ritenesse assurda l’idea stessa che l’Osborne fosse in grado di contenere la propria spiccata, e suicida, curiosità. Non poteva neanche accusarlo di volersi fare i cazzi suoi; sapeva, semplicemente sapeva, che volesse solo capire l’ennesimo tassello di un enigma impossibile da risolvere. Una sfida personale, che Hyde – o Jack che fosse – non gli avrebbe lasciato vincere di principio: era cosa buona e giusta che iniziasse a comprendere come girava il mondo all’infuori di Hogwarts; l’ignoranza, era una benedizione. «e stupido da parte tua pensare di domandare, ed ottenere una risposta soddisfacente.» Il modo più diplomatico e machiavellico per un sempre verde minchie di mare; Winston, quest06: triggered mie, con tanto di leggero sorriso a sporcare appena l’azzurro degli occhi, ed un’ironica stretta delle spalle. Con una leggera scivolata laterale, e l’occhiata omicida che il bimbo tunz tunz meritava, Hyde avrebbe evitato l’incanto che l’avrebbe reso una (utilissima, per carità) zattera per i suoi compagni, un sospiro a tentare di svuotarlo della frustrazione che sentiva accumularsi nel petto. «la generazione zeta andrebbe davvero estirpata dalla società» E giusto per sottolineare il concetto, avrebbe sollevato gli occhi chiari verso l’altro piskello_XD compare del predecessore con il fetish marshmallow, stringendo nel mentre l’arma da fuoco per togliere la sicura. «tua madre si è pentita di non aver preso la pillola?» Una volta tolta, l’avrebbe impugnata mirando alla Yuno dei poveri, braccio teso e polmoni svuotati. Assicurò i piedi al terreno, poco intenzionato a perdere l’equilibrio a causa di qualche onda anomala (eddie, eddie era l’onda anomala) e sparare per errore a, boh, suo fratello: se fosse giunto il giorno in cui gli avesse sparato, che cazzo, voleva fosse con cognizione di causa. «ha cercato di affogarti nella vasca da bagno quand’eri neonato?» Avrebbe premuto il grilletto mirando al torace della non troppo dolce fanciulla, tornando poi impassibile a continuare il proprio terrorismo psicologico sul ragazzino. «o ti ha abbandonato in un cestino dell’umido?» perché certo, neanche in un momento simile Hyde avrebbe scordato l’importanza della raccolta differenziata: we dont have plan(et) b intensifies. «curiosità personale.»
    A thousand pictures in my mind In a painting of the
    past

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    (10) DIFESA EDDIE (eddie + hyde): gli chiede se mamma ha rimpianto di non aver abortito
    (14) DIFESA HYDE (hyde + godric): si sposta
    ATTACCO ROSHELLE (hyde + godric) spara

    1/24

    CODICE
    <b>(21) DIFESA JEK (jek + eddie):</b>
    <b>(10) DIFESA EDDIE (eddie + hyde):</b>
    <b>ATTACCO DARK PYREX (eddie + jek):</b>
    <b>(14) DIFESA HYDE (hyde + godric):</b>
    <b>(10) DIFESA GODRIC (jek + godric):</b>
    <b>ATTACCO ROSHELLE (hyde + godric)</b>
     
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    «mi sarei stupito del contrario» si strinse nelle spalle, piegando le labbra in una smorfia di noncuranza. Non stava fingendo: davvero, non era importante. Un po' come non aveva ritenuto particolarmente rilevante il fatto che gli si fosse presentato con un nome diverso dal quello ufficiale, o che fosse il Capo del Consiglio del Ministero, o che avesse ucciso una persona in sua presenza senza farsi troppi scrupoli. Non aveva bisogno di sforzarsi per lasciare che quelle cose passassero in secondo piano, né intendeva rendersi più strafottente di quanto in verità non fosse. Solo che ci aveva riflettuto l'Osborne, a suo parere anche fin troppo, ed era giunto alla conclusione che nessuna di quelle cose costituisse per lui un problema, né una minaccia, né probabilmente mai l'avrebbe fatto. In linea generale, lo stesso discorso sarebbe dovuto valere per l'intera essenza di Hyde Joyce, o Jack Daniels, o qualunque cazzo fosse il suo nome, ma nella pratica... eh, ci stava ancora lavorando. Perché era semplice ignorare da dove venisse, chi fosse o cosa facesse, ma non lo era altrettanto fingere che la sua presenza o assenza non spostassero niente per il Corvonero, ostentare indifferenza dinanzi alla possibilità che il magiavvocato restasse ucciso in quei dannati sotterranei.
    Ma che cazzo c'era venuto a fare?
    No, davvero, solo per la scienza: aveva abbastanza fiducia nelle capacità dell'altro da sentire fisicamente il bisogno di vedere lì dove, a differenza del Joyce, lui non riusciva evidentemente a posare lo sguardo. Era pronto a rivedere le proprie priorità, se ve ne fosse stata ragione - non aveva saputo fornirgliene una Dante, né Charles, ma Hyde?
    «beh, vedi comunque di non morirci» perché aveva prima bisogno di capire, cristo, e perché «mi riterrei terribilmente offeso se lo facessi prima di me» sul serio, o si sarebbe risparmiato dal dirlo. Probabilmente anche per questo, senza pensarci troppo, sollevò nuovamente la bacchetta contro Luke, esitando dinanzi ad una sola questione «se preferisci lo lascio fare eh, potrebbe anche avere la sua utilità»: se una marshmellow!Chelsey poteva già avere la sua specifica pericolosità, non osava immaginarlo nemmeno un marshmellow!Hyde. E poi, vista l'acqua a riempire la stanza, forse poter galleggiare si sarebbe rivelato persino un vantaggio..... «inciampante» nel dubbio, perché se si fosse limitato a colpirgli solo le braccia nella caduta, Hyde avrebbe sempre potuto sfruttarle come braccioli.
    E poi boh, a volte le cose succedono come in slowmotion: la catena glitterata di un chigiriki a sfiorargli la faccia, il tentativo di tirarsi indietro prima d'essere colpito, e l'uomo torcia a venire in qualche modo (come?) in suo aiuto. Spostò lo sguardo su di lui, indugiando sulla sua figura per qualche istante. «ma glielo hai poi spiegato perché il tuo sicarius è batman, o l'hai lasciato col dubbio esistenziale?» e no, Godric sapeva di non sbagliarsi nell'azzardare che quello fosse suo fratello. Gli somigliava troppo, e calzava decisamente con l'idea che si era fatto di lui da quel che gli aveva detto Hyde.
    «tu comunque dovevi restare ferma» puntò la bacchetta nuovamente verso Roshelle, mormorando stavolta un «petrificus totalus», e via la paura.
    godric osborne
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    I'm f r o z e n.


    (14) DIFESA HYDE (hyde + godric): inciampante
    (10) DIFESA GODRIC (jek + godric): si sposta
    ATTACCO ROSHELLE (hyde + godric): petrificus totalus
     
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    Il lancio del giavellotto non era mai stato lo sport preferito dal Crane Winston – anzi, nessuno sport lo era mai stato; era un artista, più incline a passare i propri pomeriggi steso su di un prato a sfondarsi d’erba ed a pensare a sempre nuovi testi, le attività sportive non avevano mai fatto per lui, sebbene il lavoro di squadra lo avesse sempre entusiasmato da morire: poteva non essere il più brillante del team, ma senza dubbio era quello che più si sbatteva per dare sostegno morale e portare a termine il lavoro. A voler essere onesti, c’era qualcuno che amasse così tanto quell’attività? Qualche ultras del giavellotto, disposto a seguire la propria squadra (c’erano le squadre?) ovunque essa andasse sui pullman sponsorizzati, muniti di striscioni ed aste di gomma in miniatura (che, alla mente di Jekyll, apparivano come inquietanti dildi longilinei: non chiedetegli mai il perché, tanto non saprebbe come rispondere)? Avevano un motto?
    Perciò, nel seguire il proprio tiro e nell’ammirarne l’eccellente mira, non poté fare a meno di sollevare comicamente le bionde sopracciglia, voltandosi completamente nella direzione del nemico ed alzando le braccia al cielo, le mani strette a pugno; si sarebbe anche lasciato uscire un fischio, se solo questo non avrebbe comportato la caduta della sigaretta: già di suo odiava l’acqua, non poteva permetterle anche di portargli via ciò che amava. «hhhhhhh – jack! senti, ma posso chiamarti hyde? njafaccio – HAI VISTO?» si girò alla ricerca dello sguardo (apatico) d’infinita ammirazione e gioia dipinto sul volto di suo fratello, solo per rendersi conto che «bro?» non c’era più. E non aveva visto il suo bellissimo lancio?
    Ah, ochei. Piegò brevemente le labbra verso il basso, traendo un lungo tiro di sigaretta; lasciò cadere la cenere nell’acqua, guardandosi distrattamente attorno – ma nemmeno poi così superficiali, gli occhi chiari del venticinquenne, a cercare quelli altrui in quell’orgia d’incantesimi ed assalti: diciamo che stesse anche cercando di capire cosa fare, voleva rendersi utile, però… «nessuno ha visto il tiro?» alzò una mano, indicando con il pollice dietro le proprie spalle il truzzo con ancora l’arma conficcata nella spalla che prendeva fuoco. «nessuno nessuno era un ragazzo molto semplice, Jekyll Orwell Crane-Winston: se non gli venivano date le attenzioni necessarie, gli veniva da piangere e morire. Aveva il costante bisogno d’approvazione, non lo faceva apposta.
    E a quanto pareva, erano tutti molto presi dal rimanere in vita per rendersi conto delle sue mirabili gesta: beh dai, avevano una buona scusa – non poteva biasimarli. Si strinse nelle spalle, muovendo qualche spensierato passo nell’acqua: avrebbe volentieri nuotato, ma… no, non l’avrebbe fatto – che schifo, ma stiamo scherzando? «uè fratè, ma che cazzo fai» si avvicinò confuso al ragazzo, vedendolo muovere la propria («cos’è??? HYDE POSSO COMPRARLO?») cosa in direzione di Godric. Sarebbe sciocco affermare che non conoscesse il corvonero, giunti a quel punto della propria vita – insensato, provare a fingere che non avesse seguito, con Chelsey, l’appuntamento di Hyde del quattordici febbraio scorso: invisibili, ma erano lì. Sapevano, e perciò non avrebbe potuto permettere ad un poraccio di uccidere una delle poche persone che fosse in grado di comunicare con il fratello. Aveva atteso vent’anni quel momento, vacca boia. «ma non cerchi di capire cosa fa sentire un uomo vero accigliato, avrebbe quindi stretto la mano del ragazzo che teneva l’arma, iniziando a surriscaldarsi – metaforicamente, e meno. «se non l’emozione di un amore solo col pensiero?» cioè insomma, sperava andassero almeno oltre la casa base – una paccata? Sapevano come si faceva? -, ma ognuno aveva i suoi tempi. Dopo che ebbe reso incandescente il («ma ha un nome ‘sta roba?») coso, lasciandoglielo cadere in acqua, si sarebbe reso conto dell’affronto.
    L’Affronto, con la a maiuscola.
    Sentendo l’aria di Napoli avvicinarsi, avrebbe anche creato un flûte con le fiamme: inizialmente, per restare fedele all’Opera, avrebbe voluto calarsi i pantaloni ed urinarci all’interno; purtroppo, almeno per allora, era ancora troppo. Si sarebbe limitato a riempirlo con la stessa acqua che gli stava fracicando i piedi, sputandoci dentro, e quando il nemico si sarebbe avvicinato «BIIIIV» incattivito, avrebbe allungato il bicchiere verso di lui. «aggià capì si me pozz’ fidà e te» «uè guagliò, bell’ st’orolog’»eh?
    Ma non lo sapevano che di suo, Jekyll, fosse una persona assai confusa? Perché dovevano fargli quello? «ma quale orologio» già, quale?, che nemmeno sapeva leggere l’ora analogica. Nell’alzare il braccio, cercando di capire a cosa si stesse riferendo, mentre Eddie (eh ma se già non lo amava, il bff4e yes homo bro ihih di zio Dick) sbraitava nell’antichissima lingua neomelodica usata esclusivamente nelle domeniche d’agosto in cui cadeva molta neve, avrebbe accidentalmente dato una gomitata in faccia al ragazzo. «non ho nessun orologio?» lo aveva? Hyde send help.
    E poi. E poi «volami come una delle tue ragazze napoletane, pikkolo golden retriever!» «o em gi» le mani a coprire la bocca, gli occhi illuminati dalla luce del Signore (i discendenti dei vippini si vedo per questo, mica da altro! ahah.). «credevo non me lo avresti mai chiesto!» e prima che potesse fargli notare che si conoscessero da solo qualche decina di minuti, lo avrebbe cinto in vita con le braccia e spiccato il volo insieme a lui. «il mondo è bellissimo da quassù!» erano a soli pochi centimetri da dove di solito avesse la testa, ma tanto valeva. «buttami giù cagnolinoooo!» e lui, come il cane qual era, lo avrebbe buttato giù.
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    DIFESA GODRIC (godric + jekyll): surriscalda l'arma
    DIFESA JEKYLL (eddie + jekyll): gamorra + gomitata in faccia
    ATTACCO DARK PYREX (eddie + jekyll): vola eddie

    CODICE
    (21) <b>DIFESA JEK</b>: (jek) + (eddie)
    (14) <b>DIFESA HYDE</b>: (hyde) + (godric)

    (10) <b>DIFESA EDDIE</b>: (eddie) + (hyde)
    <b>ATTACCO DARK PYREX</b>: (eddie) + (jek)

    (10) <b>DIFESA GODRIC</b>: (jek) + (godric)
    <b>ATTACCO ROSHELLE</b>: (hyde) + (godric)
     
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    (21) DIFESA JEK: 3 (jek) + 4 (eddie) = 7 pd (-14 ps)
    Loomy non è un grande fan di Gomorra, e non si fa intimidire: ti ruba l'orologio #quale e ti becchi la capocciata in pieno sul setto nasale.
    (14) DIFESA HYDE: 10 (hyde) + 6 (godric) = 16 pd

    (10) DIFESA EDDIE: 19 (eddie) + 4 (hyde) = 23 pd (+13 pa)
    ATTACCO DARK PYREX: 4 (eddie) + 28 (jek) + 13 = 45 pa
    DIFESA DARK PYREX: 19 pd (-26 ps)
    Il volo d'angelo di Eddie è fantastico, da 10 e lode!, ma Dark Pyrex è un osso duro ed ammortizza al meglio.

    (10) DIFESA GODRIC: 2 (jek) + 3 (godric) = 5 pd (-5 ps)
    Non ti sfregia la faccia, ma la catena dell'arma di Roshelle ti colpisce al collo.
    ATTACCO ROSHELLE: 4 (hyde) + 3 (godric) = 7 pa
    DIFESA: 3 pd (-4 ps)
    Un po' debole, l'offensiva: Roshelle rimane immobile per poco tempo, e lo sparo la colpisce di striscio alla spalla.

    JEKYLL: Tony si prende gioco di te, e ti lancia un confundus.
    EDDIE: Dark Pyrex, offeso, decide di spararti con il bazooka.
    HYDE: Sick Luke riprova con la decapitazione, e ti lancia il tomahawk.
    GODRIC: Roshelle diventa gas e decide di provare a soffocarti.
     
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    «beh, vedi comunque di non morirci. mi riterrei terribilmente offeso se lo facessi prima di me» Non gli aveva risposto, perché cosa avrebbe potuto dirgli? Che la morte era la sua migliore amica da tutta un’esistenza, ed era sopravvissuto a più malattie mortali lui di Panella? Che, per quanto l’idea non gli dispiacesse, non poteva ancora morire perché aveva un fratello demente, ed una famiglia dalle peculiari scelte di vita? Aveva sorriso debolmente, Hyde, senza percepire quel ghigno freddo giungere alle iridi cerulee, spostando lo sguardo dall’Osborne agli avversari. Non gli aveva chiesto di non morire, il Crane; la sapeva più lunga del chiedere a qualcuno l’impossibile.
    Ci aveva provato per anni, e non aveva mai funzionato.
    In compenso, aveva arricciato il naso altamente seccato dal fatto che la stronza in rosa avesse deciso di seguire il loro esempio, e non morire: come osava? Con quale coraggio si sottraeva al suo destino? «affatto necessario.» commentò impassibile, riponendo la pistola nella tasca con la sicura, un’occhiata greve e vuota in direzione della donna. Le avrebbe anche sparato una seconda volta, così, per puro principio e sentimento di rivalsa, se solo Jekyll non avesse dimostrato, come sempre, di essere un gran cazzone. E fu esattamente quel che gli disse, quando planò (male) nell’acqua, il viso sporco di sangue dalla capocciata del tunz tunz: «sei un coglione.» impassibile perfino nel serrare i denti ed i pugni, una bieca occhiata allo scippatore seriale che prometteva silente quanto sarebbe morto male, per quell’affronto: il fatto che anche lui volesse prendere a testate Orwell un giorno sì e l’altro pure, non le dava il permesso di farlo; se resisteva Hyde, che doveva sopportarselo da quasi due decenni tutti i giorni tutto il giorno, di certo poteva resistere lui per dieci minuti di merda. «e la tua lancia faceva schifo» severo ma giusto, nell’osservarlo freddo mentre si rimetteva in piedi. Come poteva - come poteva, dopo tutto quello che avevano passato, farsi prendere a testate da un coglioncello qualunque? E se avesse avuto un’arma? Non era stupido quanto sembrava, Jek; un po’ speciale, certo, ma non era così idiota da non rendersi conto della gravità della situazione: allora perché non si svegliava, CAZZO, NON SI SVEGLIAVA? Dovette chiudere i pugni lungo i fianchi, tentato di accelerare quell’agonia e affogare Franklin prima che fosse uno di quei pezzi di merda, a ucciderlo.
    Ottimizzazione dei tempi. «e per inciso…» giusto per essere chiari; gliel’avrebbe ripetuto una (1) volta, poi sarebbe ricorso alla violenza. Magari la tattica droga funziona anche sui dpg, e se avesse attaccato jek avrebbero iniziato a spararsi anche loro: lol. «chiudi quella cazzo di bocca» (a), perché stava davvero iniziando a parlare a sproposito, e (b): «no, non puoi chiamarmi hyde.» un sibilo, la voce ridotta ad un sussurro. Non si sarebbe fatto problemi se ci fossero stati Chelsey o Godric, Cristo, manco Eddie gli avrebbe cambiato la vita – ma Dick? Zio Dick, nei giusti tempi, avrebbe potuto: meno informazioni condividevano su di loro, meglio era. «anzi, facciamo così» avrebbe estratto la bacchetta, seccato dall’esistenza e l’universo, un silente flipendo a cogliere l’ascia scagliata nella sua direzione, per lanciarla sulla freccia diretta a Chelsey. Anche lì, se qualcuno s’era guadagnato il diritto di scoccare un dardo nel petto della Wesley, quello era lui - e nessun.fottuto.altro. «non chiamarmi e basta.» e con la semiautomatica nel palmo, avrebbe sollevato il braccio mirando alla testa del mancato, sicuramente non per mancanza di tentativi, aborto, facendo fuoco.
    …No, non Jekyll. Non era ancora a quel punto.
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    (4) DIFESA HYDE (hyde + dick): flipendo -
    ATTACCO SICK LUKE (hyde + dick): spara

    (7) DIFESA CHELSEY (hyde + dick): - flippa con l'ascia
    2/24

    CODICE
    <b>(4) DIFESA HYDE (hyde + dick):</b>
    <b>ATTACCO SICK LUKE (hyde + dick):</b>

    <b>(7) DIFESA CHELSEY (hyde + dick):</b>
     
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    road work ahead?
    uh... yeah? i sure hope it does
    Non essendo muniti del tempo necessario per recuperare virtualmente mezza parola di ciò che è accaduto sopra a questo post, fingeremo semplicemente che Dick, tra una cosa e l’altra, fosse andato in tilt. Nulla di nuovo, dopotutto; innumerevoli le volte in cui aveva rischiato di finirci stecchito perché, la testa china su libri e libri e libri e libri, s’era dimenticato di nutrirsi e bere un (1) bicchiere d’acqua al giorno. Figuriamoci: aveva accidentalmente dato vita a un intero club dell’occulto nei suoi giorni da studente universitario. C’era chi, nel duemiladiciannove, ancora spaventava le matricole con le avventure del famigerato College Casper che s’incamminava tra i corridoi dell’accademia, bisbigliando fra sé e sé teorie sul Menesseo platonico. Durante il periodo degli esami finali era riuscito a raggiungere un tale livello di catarsi dovuta al micidiale mix di malnutrizione, insonnia e disidratazione da essere asceso (di diversi metri) su piani astrali e aver sfiorato il fottuto velo di Maya – che proprio Schopenhauer fammi una pippa. Normale amministrazione; il suo cervello tendeva a immagazzinare informazioni rapidamente e a processarle cento volte più lentamente, quindi il modus operandi tipico di un Richard Quinn selvatico era, più o meno:
    - Considera la questione da più punti di vista;
    - Considera la questione da punti di vista che non hai affrontato la prima volta che hai cercato di vederla da lati diversi;
    - Considera la questione da punti vista non affrontati quando si è considerata una seconda rivalutazione dei punti di vista già osservati;
    - Oh no troppi punti di vista;
    - Oddio;
    - La natura della realtà stessa implica che esistano infiniti punti di vista e non potrai mai considerarli tutti perché possiedi un cervello umano, con limiti chiari;
    - Birth is a curse and existence is a prison;
    - (momento di stallo segnato da lunghi, intensi monologhi interiori inconcludenti)
    - Ah ma bastava inserire la chiave nella toppa;
    - Cazzo ahaha vabbè facciamo finta di niente.
    Quindi, insomma. «ah ma dove siamo» probabilmente lo scoprirà tra qualche post – nel frattempo si sarebbe lanciato come un qualunque personaggio di Baywatch addosso alla povera Chelsey Wesley che, non aveva dubbi, didn’t sign up for this. Improvvisandosi pinguino, poi, sarebbe rimbalzato sull’acqua fino a raggiungere il nemico e, fronte corrugata dalla concentrazione, avrebbe («ZACCHETE») afferrato Sick Luke per le gambe così da farlo scivolare a terra, terminando il tutto con una bella lancia nel petto del Dark Polo.
    richard quinn
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    aaaaaaaaaaaa
    stop!!!!!!!!!!!
    i could've dropped
    my croissant


    madre di gesoo

    (7) DIFESA CHELSEY (hyde + dick): l'afferra ??? al volo ???
    (4) DIFESA HYDE (hyde + dick): afferra il tizio per le gambe
    ATTACCO SICK LUKE (hyde + dick): lancia in petto


    Edited by homini lupus - 26/5/2019, 23:53
     
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    (4) DIFESA HYDE (hyde + dick): 3 + 11 = 14 pd (+10 pa)
    ATTACCO SICK LUKE (hyde + dick): 11 + 15 + 10 = 36 pa
    DIFESA: 1 pd (-35 ps)
    Il proiettile colpisce Sick Luke al centro della fronte; il corpo rimane immobile qualche istante, prima che Dick gli piomba addosso completando l'opera, trascinandolo nell'acqua con una lancia nel petto. Rimane a galleggiare nell'acqua, testa in giù. Il tomahawk è vostro, ora.

    (7) DIFESA CHELSEY (hyde + dick): 8 + 2 = 10 pd

    HYDE: Wayne Santana vuole completare le ultime volontà dell'amiko, cercando di decapitarti con la lancia.
    CHELSEY: Loomy, scaglia un'altra freccia mirando al tuo stomaco.
     
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    oh god, I don't think I could do two.
    Narratore: su tre pg, ne ho già due con una ferita al collo. Coincidenze? Io non credo.

    «ma porca puttana» ma chi insegnava a prendere la mira a questi rapper moderni?? Le questioni erano due: (1) smettevano d'importunarlo, e iniziavano a menarsi fra loro; (2) s'impegnavano a dargli una botta fatale (wink wink) e via la paura.
    Adesso, potrei dirvi che avrebbe voluto aspettare la fine delle danze per tirar fuori l'arma del demonio, ma insomma - Godric si era già rotto il cazzo.
    Con estrema calma, tirò giù dalla spalla la custodia del violino.
    Fece per posarla sul pavimento ma, nope, l'acqua.
    Ne estrasse dunque lo strumento, rigettandosela poi in spalla e posando leggero il quattro corde sotto al mento.
    Sollevò le iridi su Hyde, in viso un'espressione deadpan da: qualcun deve pur farlo.
    Sospirone.
    Arco sulle corde, palpebre ora abbassate, e «all cowboys need to trust».
    Sviolinata.
    «that this town might be big enough» ripeté e, qualora ve lo steste chiedendo, non era il banale tentativo d'imitare Kirin J Callinan: quello era il suo next level, la versione ominous accompagnata dallo stridere violento del violino e l'espressione morta di Godric.
    «for both of us» dovevano essergli grati per quell'esibizione; in genere si sarebbe fatto pagare fior di quattrini (??), ma aveva acconsentito ad un live exclusive solo in nome di un bene superiore: la purificazione dell'eretica dpg.
    Si schiarì la voce.
    «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH»
    Silenzio.
    «AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH» con più intensità, perché questo era per Hyde, xoxo.
    Silenzio.
    «vaffanculo» sollevò il violino, e sparò un colpo dritto contro la fronte di Wayne Santana.
    Fine dello spettacolo, drop the mic.
    godric osborne
    17 . ravenclaw . golden fridge
    This task ahead,
    this task at hand,
    Ominous and daunting,
    crippling undertaking,
    I'm f r o z e n.


    (9) DIFESA DICK (godric + hyde): AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
    (9) DIFESA HYDE (godric + hyde): AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
    ATTACCO WAYNE SANTANA (godric + hyde): gli spara (1)
     
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    L’evoluzione no
    Non l’avevo considerata
    d'accordo lo accetterò, il piccione è cosa ormai datata,
    garantito da dick, un nuovo pesce un po' articolato...
    mentre io rischierei, ma eh se non mi sparerei....
    perché no? Lo rifarei...
    lui chi é? Lui chi é?
    lui chi é? E si vedrá...

    Se Hyde Joyce Crane Winston avesse potuto essere più impassibile, l’avrebbe fatto – ma ahimè, il passo successivo al suo immobilismo era la decomposizione. Battè le ciglia chiarissime sulle movenze da pesce angelo di Richard Quinn, senza muovere mezzo muscolo se non il dito a premere sul grilletto (per il qual il colpo, fra l’altro, non provò alcuna soddisfazione: perché avrebbe dovuto gioire di qualcosa che sapeva sarebbe successa? Non aveva contemplato la possibilità che Luca Malato -ma era quello gay? Che adesso sta con lei? Xk io non dico sia una malattia lol icsdi è solo OMOSESSUALITà – quasi cit – potesse effettivamente sopravvivere, o che sbagliasse mira due volte su due; irrealistico.). Portò gli occhi sui cinque minchioni fuori dall’acqua, un atono «avete rotto dick» a sgusciare dalle labbra socchiuse. «ABBIAMO ROTTO ER CAZZO???» ma che volgari. Li guardò una manciata di secondi, il tempo per Pamela Anderson di scuotere la chioma corvina uscendo dalle (inesistenti) onde del mare della Miami sotterranea di Hogwarts. «no, dick» Indicò con un cenno del capo il Quinn, aggiungendo uno scontato, ma forse per loro non troppo, «se avessi voluto dirvi che avevate rotto il cazzo, avrei detto avete rotto il cazzo» anche perché con le creature di qi evidentemente inferiore, bisognava usare terminologia semplice e comprensibile al loro statuto sociale. Con un Jekyll come fratello, era super skillato. Udendo fruscii al proprio fianco, volse la propria attenzione ad un Godric intento a – prendere il violino. Era contro la sua religione mostrare stupore, quindi si limitò a fissarlo confidando che sapesse quel che «all cowboys need to trust»
    Davvero, Godric non quello famoso. Davvero. Ricambiò l’occhiata impassibile, distogliendo l’attenzione solo per recuperare l’ascia abbandonata da Luca, ed evitare così che pesce quinn diventasse sashimi quinn. L’avrebbe lanciata contro l’ennesimo truzzo, tenendo poi il braccio sollevato per lanciare un «accio tomahawk» con il quale, come il migliore dei Thor, recuperare l’arma, e colpire così ancora il figlio di un cane che aveva ben deciso di staccargli la testa. Che poi, perché essere così violenti, quando bastava chiedere? «AAAAAAAAAA» Ruotò le iridi sulla Weasley, perché lo sentiva, nel profondo nel cuore, fosse colpa sua.
    E di chi altro. «cosa gli hai fatto, mostro» Nel dubbio, pensare che Chelsey fosse colpevole, risparmiava un sacco di tempo; e per non farsi mancare niente, avrebbe ripreso la semi automatica facendo eco al colpo dell’Osborne, mirando alla gamba di «non so come chiamarti» perché essere umano, gli sembrava un’offesa personale a se stesso.
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    (9) DIFESA DICK (godric + hyde): lancia l'ascia (jek, in bg: ma lancia o lascia xD non ho capito)
    (9) DIFESA HYDE (godric + hyde): accia l'ascia
    ATTACCO WAYNE SANTANA (godric + hyde): spara
    3/24

    CODICE
    <b>(9) DIFESA DICK (godric + hyde):</b>  
    <b>(9) DIFESA HYDE (godric + hyde):</b>  
    <b>ATTACCO WAYNE SANTANA (godric + hyde):</b>
     
    .
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