2019: geb

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    It's fate, not luck.

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    geb
    stiles stilinski - jeremy milkobitch - sinclair hansen - todd milkobitch - nicole rivera - theia sinclair


    Dovete andare nei sotterranei, saranno le pietre a indicarvi la strada. Era parsa una frase enigmatica, se non addirittura filosofica - un problema da risolvere per il quale nessuno di voi ha tempo; una, perdonando il francesismo, sentenza del cazzo prima di mandarvi al macello. Perché di mattatoio può benissimo trattarsi: l’ignoto che v’attende nei sotterranei di Hogwarts potrebbe essere una trappola mortale, e lasciando i vostri amici, la vostra famiglia, i vostri colleghi, le contro parti di un altro universo, a combattere una guerra che sapete di non poter vincere, siete pienamente coscienti del pericolo verso cui state andando incontro. Al piano di sopra, i vostri compagni sono sotto assedio – ma conoscete i tranelli dei Ministeriali, sapete cosa vogliono.
    Il sottosuolo, è un mistero.
    Eppure un gruppo di voi si fa coraggio, abbandonando gli altri per seguire un destino incerto, ed una speranza sottile. Alle vostre spalle udite i strazianti suoni della battaglia, percepite il peso degli incanti protettivi trattenere incantesimi che, senza indugio, sarebbero giunti anche voi.
    Ma scendete comunque, perché che altro potete fare?
    I sotterranei non sono diversi da come li ricordate, con le poche aule ad affacciarvisi sgombre e buie ed il tanfo pesante di pozioni antiche ad incollare la lingua sul palato. Non avete tempo di domandarvi quale sia il percorso da seguire: perché Andy è un ragazzo dannatamente pragmatico, e con saranno le pietre ad indicarvi la strada intendeva in senso letterale. Un grido sorpreso, ed in fretta soffocato, sfugge dalle labbra di Stiles, un palmo a coprire il dorso della mano opposta mentre le gemme volteggiano di fronte a voi. Una porta che prima non c’era, cigola di fronte a voi invitandovi ad entrare. Il vostro sguardo vaga dalla fresca entrata alla mano dello Stilinski, sul quale è impresso un tatuaggio colorato.
    Una clessidra.
    E nel momento esatto in cui uno di voi sfiora il ragazzo, l’inchiostro vi contagia ad uno ad uno, passando fluido da una mano all’altra, fino a che voi tutti non portate lo stesso marchio. Alcuni dello stesso colore; altri, di colore diverso. Non ci fate caso, o magari non pensate sia importante, fino a che, superata la spessa - ed antica - porta in legno, sette linee delle medesime tonalità non si ramificano sul pavimento di fronte a voi come vene iniettate di sangue.
    Ci sono tre corridoi: in quello più a destra, spariscono le linee magenta, viola, e blu; in quello centrale, solamente le verdi; nell’ultimo a sinistra, giallo, arancio, e rosso. Solo cercando di oltrepassare la soglia di uno dei colori che non vi appartiene, vi rendete conto di non poterlo fare.
    Siete legati al vostro marchio.
    È lui, a decidere per voi.
    Le vostre strade si separano dal principio. I corridoi con i tre gruppi, mano a mano che scendete infiniti, claustrofobici, tunnel sotterranei, si ramificano ancora costringendovi a separarvi dagli altri.
    Sette gruppi. Sette strade. Sette porte, i cui intarsi mostrano creature leggendarie dagli occhi vuoti - ma non per molto: le gemme che vi hanno accompagnato galleggiando al vostro fianco fino a quel momento, colmano le cavità orbite delle bestie magiche, le quali prendono vita attivando il meccanismo d’apertura. Sentite il rumore degli ingranaggi.
    Click.
    La porta si apre. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.

    Dal primo passo che avete mosso nel corridoio, vi siete potuti rendere conto di quanto il suolo fosse impervio, logorato da antica magia e dall’umidità a permeare nella roccia; procedete lenti, vicini gli uni agli altri per sorreggervi a vicenda quando l’equilibrio sembra venire meno. Fino a quando l’evidenza non prende il sopravvento sulle mere supposizioni, credete semplicemente sia colpa del piccolo strato d’acqua a scrosciarvi sotto i piedi, se ad ogni metro percorso vi sembra di scivolare: avete voluto sperare, che non fosse realmente inclinato, il pavimento. Ma dovete sempre più tenervi alle pareti, alle mani dei vostri compagni, per non finire a terra.
    Ed infine, la discesa si fa troppo ripida per pensare di continuare in quel modo. Uno ad uno, cadete come birilli su una pista da bowling, percorrendo il resto della strada come se foste su di uno scivolo infinito; la corsa, si interrompe bruscamente contro una parete.
    Un vicolo cieco, dal quale non potete tornare indietro. Vi si stringe il petto, che tachicardico cerca di scoppiare: non avete via d’uscita.
    È accidentalmente che scoprite come tirarvene fuori; con il braccio sporco di sangue per l’impatto, Sinclair Hansen s’appoggia alla parete, che flebile s’illumina per un istante – uno solamente, e poi torna come prima. Ci riprova, ma il risultato è lo stesso.
    «un pegno di sangue» un sussurro, la voce dello Stilinski a cercare conferma negli sguardi dei suoi compagni. D’altronde v’era stato detto, quei percorsi fossero impregnati d’antica magia. Jeremy prende l’unica arma da taglio di cui siate provvisti – la mazza chiodata di Theia -, ed a giro fa un solco sul palmo d’ognuno di voi.
    Basta premere la mano sulla parete dinnanzi a voi, per farla cadere in mille pezzi ed aprirvi un varco.
    Entrate in una stanza ben più spaziosa ed illuminata di quanto non fosse il corridoio di poco prima, il pavimento liscio a farvi tirare un sospiro di sollievo. Provate a proseguire, ma dei passi rimbombano tutt’intorno; troppi passi, troppe risate.
    E come se quelli non fossero abbastanza per farvi accapponare la pelle, ciò che vedete rende il tutto più sgradevole – familiari, a chi di voi è stato a Brecon.
    Sei tra uomini e donne in abiti eleganti fanno il loro ingresso nella stessa stanza, ma è quello che vedete a terra a storcere i nasi: altrettante persone, sono tenute per il collo da uno stretto guinzaglio a catena, coperti da stracci sgualciti ed umilianti.
    Lo capite subito, quale è la razza pura e quale quella sporca: non c’è bisogno che ve lo spieghino.
    Avreste voluto, avreste guadagnato tempo.
    Ma di tempo da perdere loro non ne hanno.
    Ed il vostro, sta per scadere.

    stiles30 pa25 pd85 psARMA: kalashnikov 0/12
    jeremy25 pa25 pd60 psARMA: mazza
    sinclair23 pa17 pd33 psARMA: bastone da passeggio | POTERE: idrocinesi
    todd20 pa20 pd70 psARMA: mazza da baseball
    nicole10 pa10 pd49 psARMA: pistola 0/24 | POTERE: empatia
    theia10 pa10 pd47 psARMA: mazza spinata
    miley & hannah25 pa30 pd80 psattacco: 18 + 22 (stiles)tomahawk | em. onde
    ash & pikachu25 pa25 pd70 psattacco: 23 + 19 (jeremy)pistola | elettrocinesi
    kim & paris20 pa20 pd60 psattacco: 2 + 7 (sin)frusta | telepatia
    holly & benji20 pa20 pd60 psattacco: 11 + 18 (todd)granate | telecinesi
    diprè & tommasi10 pa10 pd40 psattacco: 2 + 10 (nicole)fionda | empatia
    eminem & mgk10 pa10 pd40 psattacco: 3 + 5 (theia)mitra | illusioni


    STILES: Miley rotea vorticosamente attorno a Hannah, togliendole e mettendole la parrucca per confonderti, mentre quest’ultima («ITS THE BEEEEEST OF BOTH WORLDDDDDSSSSS») ti urla contro.
    JEREMY: Ash ha scelto te! ti tira la pistola in testa a mo’ di pokéball, e nel frattempo Pikachu scuote la coda per sferrarti una scossa (va bene!) elettrica.
    SINCLAIR: Kim è tipo, cioè, troppo felice di vedere un tale vip delle piccionaie — bible. Ti distrae chiedendoti i segreti sulla cura dei pappagalli, così che Paris, indisturbata, possa darti un calcio dove non batte il sole.
    TODD: Benji ti tiene immobile con la telecinesi, mentre con un calcio da vero campione Holly ti tira una granata in faccia.
    NICOLE: Sara cerca di farti sentire super felice d'essere nel suo privè, mentre Andre («dio è morto, ma io sono ancora qui») ti lancia uno stupeficium.
    THEIA: MGK vuole persuaderti a rappare, mentre poco clemente Eminem decide di eliminare la concorrenza aprendo il fuoco.

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI] - e no, non c'è il limite di utilizzi del vostro potere come scritto nella pagina, potete usarlo quanto volete. Plus, ogni 10 post (del pg, non della slot) i pg a livello master avranno diritto ad una SUPER, differenziata da potere a potere; i maghi, a seconda che il loro potenziamento sia di pa o pd, potranno fare un incantesimo di guarigione che ridia tot ps (variabili a seconda del livello del pg da curare) o attaccare due png anzichè uno.. [P.S.: le granate possono essere utilizzate contro più di un PNG, ma il loro danno si dimezza. Se viene estratto, ad esempio, 9, contro un png farà danno 9, contro due png 4, contro tre png 3]
    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 23:59 del 24.05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio fino a che non sarà scoccata l'ora per il balzo epoca.

    avete tempo fino alle 23:59 del 31/05 per postare.



    Edited by idk‚ man - 25/5/2019, 15:19
     
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    amaris 🍑

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    So I'll keep it inside and bury it deep
    I know it's not healthy but you won't hear a peep.
    Strinse le dita attorno al braccio di Stiles, avanzando con cautela d'un passo dopo l'altro nel tentativo di non spezzarsi l'osso del collo ancor prima di essere giunti alla vera minaccia. Che fosse quella, invece? Conoscendosi, avrebbe potuto risultarle fatale anche un semplice pavimento scivoloso, ed ecco perché, pur riluttante, si era decisa a sfilar via la maschera da piccione prima di procedere lungo i corridoi dei sotterranei: non era particolarmente pratica per procedere nella penombra.
    «ma porca -» piegò leggermente il capo e sorrise Nicole, allungando anche l'altra mano verso la schiena del fratello per salvarsi dall'ennesimo potenziale capitombolo. Lo trattenne saldamente dalla maglia, sperando di non aver decretato anche la sua morte nell'impatto. Una volta assicuratasi che fosse stabile lo lasciò andare, conscia di non poter attentare anche alla vita di Stiles coi suoi evidenti problemi d'equilibrio. Proseguì a rilento dunque, fissandosi i piedi ed allargando leggermente le braccia per darsi un po' di più sicurezza, ma il pavimento pareva diventare sempre più scivoloso e «kakapo a ore tre!!», la prima cosa che le venne in mente per far notare a Sinclair che, di lì a poco, gli sarebbe letteralmente piombata addosso. Sedere a terra, cercò di frenare la scivolata coi palmi, ma niente: aveva già travolto l'Hansen, aggrappandosi poi al suo polpaccio per chissà quale altra ragione se non trascinarlo con sé verso l'oblio. «il bastone!!» provò a indicargli, sperando che riuscisse a farlo aderire alla parete ed a frenarli almeno un po' «escilo!!» oltre che con la gravità, aveva anche evidenti problemi con la comunicazione «allungalo!!» ecco perché non aveva mai pensato di fare il militare. Allungò una mano per provare ad aggrapparsi a Stiles, poi a Theia, col solo risultato di trascinarli inevitabilmente con sé. Deadpan, guardò rassegnata la parete in fondo allo scivolo, contando mentalmente i secondi a separarla dall'impatto. Mollò Sin per cercare di darsi una leggera spinta e girarsi su un lato, attutendo così la brusca frenata. «ahia» comunque.
    Si rialzò in piedi, reggendosi il fianco dove, sicuramente, sarebbe presto apparso un brutto livido scuro. Le ci volle qualche secondo prima di riuscire a rielaborare gli ultimi istanti, realizzando solo improvvisamente di aver probabilmente accelerato la scivolata dell'Hansen «oddio, scusascusascusa» allungò una mano verso il braccio ferito dell'idrocineta, non osando tuttavia toccarlo «è che ho un serio problema con la gravità, e...» serrò le labbra, annuendo in risposta al tacito ordine nella sua testa: smetti di ciarlare. Prese un profondo respiro, e «...però guarda, ti ho reso magiko??» cioè, uau, adesso poteva illuminare le pareti con le braccia!!
    «un pegno di sangue» ah ecco, adesso aveva decisamente più senso, e pareva anche meno piacevole. Porse il palmo verso Jeremy, lasciando che vi aprisse una leggera ferita sopra. Trattenendo a stento una smorfia di dolore, poggiò poi la mano contro la parete, indietreggiando appena nel vederla crollare letteralmente a pezzi dinanzi a sé.
    Avanzò in silenzio assieme agli altri, guardandosi attorno con una lieve sensazione di smarrimento. Andava bene continuare ad avanzare, anche perché non avevano molta altra scelta, però... Eh, l'idea di essere forzati a seguire una sola direzione non le suggeriva nulla di buono, doveva ammetterlo, e mai una volta che si sbagliasse, quando si trattava di cose spiacevoli: istintivamente, si avvicinò a una delle figure al guinzaglio, ignorando bellamente il resto. Non ebbe bisogno di toccarla per percepirne la disperazione, tanto che un leggero capogiro la costrinse a tirarsi appena un po' più indietro. Caparbia, si chinò per provare comunque ad usare il proprio potere e concederle un po' di sollievo, rialzandosi poi lentamente in piedi e voltandosi verso i propri compagni.
    «sei sara?» era Sara, giusto ad un palmo dal suo naso. Si portò una mano sulle labbra, improvvisamente sh00ked e veramente euforica «cioè, ma quindi questo è il tuo privé??» quale o n o r e. Rimase in silenzio per qualche istante, fissando la donna con espressione estasiata, giungendo infine ad un'improvvisa rivelazione: ma quando mai le era importato qualcosa del privé di Sara Tommasi? «è davvero molto triste» scosse il capo, in viso un'espressione profondamente delusa «questo design è fuori moda almeno da dieci anni» le indicò l'ambiente circostante con un dito, guardandola negli occhi per trasmetterle tutto il suo disappunto. Spostò lo sguardo per una frazione di secondo, incrociando quello di Sin per sillabargli un «sto facendo amicizia», indicandogli di sottecchi la Tommasi «ci pensi tu a quello lì per il sociale? poi ti devo un favore» abbassò gli occhi sul suo braccio ferito «anche due eh, quello che vuoi!!» e passò un braccio attorno alle spalle della donna, trascinandola con sé attraverso la stanza «dovresti rivedere le decorazioni, gli interni, le tue priorità» continuò a blaterare a caso, sino a scorgere Theia alle prese con un discorso da rapper very «magari un nuovo partner? guarda che carino quello lì» e le indicò MGK, lanciandogliela poi contro senza troppi complimenti.
    nicole rivera
    29 . emphaty . rebel
    I need to let go and I swear
    that I've tried,but opening up
    means trusting others
    and that's just too much,
    I don't want to bother.


    (12) DIFESA NICOLE (sin + nicole): usa l'empatia per convincere sara che il suo privé sia fuori moda #cosa
    ATTACCO MGK (theia + nicole): gli lancia sara contro

    ! nessuna sara oblivion è stata maltrattata per scrivere questo post :perv2:
     
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    «tutto questo è-» il piede scivolò, ancora, sul terreno, costringendo Jeremy, di nuovo, ad afferrarlo dalla spalla per impedirgli, un’altra volta, di cadere. Il tono di Andrew Stilinski aveva raggiunto i drammatici gradi dell’isteria, il cuore a pulsare nelle tempie come un uccellino in gabbia. «- ridicolo fece guizzare gli occhi scuri sui compagni, un velo di sudore sulla fronte aggrottata, sciogliendosi poi in un’espressione terribilmente vicina al panico nel posare lo sguardo su Sinclair. Avrebbe voluto essere più indipendente, più determinato, meno Stiles e più Andy, ma quell’attitudine nei confronti della vita era decisamente un passo troppo lungo per la goffa gamba dell’ex Tassorosso, il cui Fato aveva deciso di trascinarlo in una missione nei sotterranei della scuola, con un’assai peculiare compagnia dell’anello. In un altro frangente, avrebbe trovato esilarante, al limite del traumatico, condividere una tale esperienza di vita con la ritrovata sorella, il padre che aveva deciso di avere, e l’inghippo romantico nel quale li aveva tragicamente inclusi, senza contare la delicata faccenda JeremyMilkobitch ed il fatto che Nicole sapesse più di Jeremy-e-Stiles che non il sopracitato. Non che Stiles avesse mai fatto nomi dell’amico di un amico, ma la Rivera era troppo sveglia per non aver compreso il sottinteso di un (1) anno di sproloqui. Aveva egregiamente evitato di esporsi, attento a dividere i due campi della propria vita proprio per evitare simili inconvenienti, ma il destino sembrava avere un’idea tutta sua riguardo il terrorismo psicologico da pressare sullo psicomago. «rid-IH-» scivolò ancora, aggrappandosi disperato al fianco del Milkobitch, un sibilo asciutto a scuotergli le spalle. L’avventura era appena iniziata, e Stiles aveva già compreso quanto poco facesse per lui. «-colO» un grugnito arrabbiato ed imbarazzato, le guance in fiamme e le sopracciglia corrucciate. CHI ERA L’ARCHITETTO DI QUEL POSTO DI MERDA. Normalmente avrebbe finto di avere più dignità, ma dopo aver baciato il pavimento tre (3) volte, aveva deciso che l’amor proprio fosse sopravvalutato, stringendo da un lato Nicole, e dall’altro un Jeremy con più equilibrio dei Rivinski brothers – il suo nuovo centro di gravità permanente. Sempre in circostanze migliori, malgrado avesse dovuto essere abituato a quello stretto contatto fisico con l’allenatore della squadra di quidditch, l’imbarazzo sarebbe stato elevato, la agguanterei, ma l’angoscia di Stiles aveva battuto perfino il suo pudore. «senti jeremy, saresti così cortese da darmi il tuo - CAZZO» E Nicole scivolò, portando con sé un lato di Stiles, la mano infilata nel colletto della maglia di Jeremy che – sperava – avesse trovato un appiglio migliore dove tenersi. MA perché SIN NON GLI AVEVA FATTO UNA SLITTA D’ACQUA? E – aspetta. «no - appoGGIO, L’APPOGGIO!» fu grato di inciampare e poter nascondere il viso chinandolo verso il basso, le palpebre strizzate ed il respiro in brevi rantoli. «LA MAZZA!!!» indicò frenetico l’arma del Milkobitch, il cuore oramai sulla lingua ed un principio di vertigini a rendere difficoltoso concentrarsi sull’impervia strada. «dioseciseiscavaunabucaesotterr-AAAAAAAA»
    Era Dio. Si arrotolò su Todd e Theia come un tacos al suo ripieno, la mano a stringere qualcosa di morbido e- «AAAA? NON INTENDEVO - SCUSA???» STAVA PALPANDO UNA MINORENNE? «non denunciarmi sonolapersonapIùLEGALEDELMONDO» Mollò la presa in un dornettesecondo, e tanto bastò a farlo volare verso l’abisso. Vorrei dire che cadde con grazia, Andrew Stilinski, ma chi vogliamo prendere in giro? Cadde su Nicole, un braccio allungato per attutire il colpo oltre le sue spalle così da non schiacciare anche Sin. «non parlo più.» asserì, chiudendo gli occhi in respiri frenetici.
    Quando vide la luce, il suo primo – ovvio – commento fu: «ecco,» sguardo verso l’infinito ed oltre. «siamo morti» beh dai, almeno era morto pacificamente e con persone che amava. C’era di peggio, al mondo – durga: confirmed. Se fossero morti, però, non avrebbe sentito così male ovunque, no? Si sforzò di pensare, chiedendosi per quale fottuto motivo la parete avesse iniziato a fare giochi al led, toccandola cauto con l’indice per cercare pulsanti d’accensione segreti. No? Niente? Forse era il potere del piccione a salvarlo.
    O più probabilmente, essendo un luogo inquietante da videogioco horror, «un pegno di sangue?» perché fosse mai, FOSSE MAI!, che bastasse un bacino sulle pietre.
    Ora. Stiles non aveva la fobia del sangue, né di farsi male, ma non era neanche un fan dell’ago puntura. Si fidava di Jeremy? Sempre, ma quando fu il suo turno di allungare la mano perché il Milkobitch vi praticasse un tagliettino di merda, si ritrovò ad esitare come un bambino la mattina del prelievo. «piccolino, eh» gli cedette il palmo, per poi istintivamente trascinarlo verso di sé sottraendolo alla presa dell’altro. «scusa, si - scusa» ancora porse la mano, chiudendo gli occhi e tentando (fallendo.) di rilassarsi con il breve, confortante, contatto con la mano di Jeremy, la lingua a guizzare sulle labbra. «fai il conto alla rovescia? No? Ah ochEI» ritrasse rapido la mano sporca di sangue stringendola protettivo al petto, un’occhiata bieca ed offesa all’altro. Si rese conto con un istante di ritardo di quanto fosse stata stupida la sua reazione, le palpebre a battere lente sugli occhi bruni. Non mi hai fatto male, avrebbe voluto dirgli; quel che invece borbottò, fu «senza neanche un po’ di preliminari; non ti ricordavo così rude» che se solo non fosse stato egregiamente terrorizzato, avrebbe anche svolto l’originaria funzione di SKERZONE XD con cui allentare la tensione, ma che suonò invece tremante quanto si sentiva. Quando Jeremy si riprese la mano di Stiles, lo osservò di sottecchi pregando che non dovesse ampliare l’incisione - non doveva, no? DAI secondo lui poteva bastare JEEEREEEE/EEE/MYYY - serrando le palpebre per non guardare. Attese trepidante il contatto con il chiodo («theia senti, ma l’hai lavata né? No kritike, ma non vorrei prendermi il tetano»), ma quel che invece sentì fu il caldo respiro del Milkobitch sulla pelle, a costringerlo suo malgrado a socchiudere un occhio. Il battito del cuore a premere sulla lingua, per un lungo secondo, non ebbe nulla a che fare con la paura o l’adrenalina della caduta, e tutto con quella leggera, e così inappropriata, pressione delle labbra poco sopra l’incisione. Ma perché doveva essere così? La vita di Stiles sarebbe stata ti amo tremila volte più semplice, se Jeremy Milkobitch non fosse stato così Jeremy Milkobitch. L’ombra di un sorriso scivolò sulle labbra dell’ex Tassorosso, consapevole che l’idiozia dell’altro fosse direttamente proporzionale al suo livello di panico; sentì il cuore stringersi, e fu rapido ad abbassare sguardo e capo sui propri piedi, pregando che la luminosità intermittente non gli permettesse di vedere le guance arrossate. Perché non avrebbe dovuto fargli quell’effetto, e lo sapeva – Dio, se lo sapeva. «ah ecco» bisbigliò con la gola secca, sfiorando del tutto accidentalmente il labbro inferiore di Jeremy con la punta del pollice, nel ritrarre ancora la mano e tenerla testardamente premuta contro lo sterno. Fu uno degli ultimi a schiacciarla contro il muro.
    E temette davvero di aver ucciso tutti, quando la parete crollò. «IIIIII» che uomo coraggioso, Andrew! «…haw - yeehaw» corresse con classe, fingendo di non sentirsi svenire. Chissà cosa si provava ad essere coraggiosi.
    SPOILER: non l’avrebbe scoperto a breve.
    Perchè dieci minuti dopo: «ma quella è -» indicò Paris e Kim, spostando poi confuso la mano su Eminem e MGK. «e loro…?» Cercò con lo sguardo Sin e Jeremy, gli unici che avessero già avuto a che fare con quel genere di stranezze. Era…era normale? Perché boh, per lui non era normale neanche uno scivolo sotterraneo, ma tant’era. Umettò le labbra, alzò un braccio e lo riabbassò.
    Cosa stava succedendo. «siamo finiti sul set di un porno hardcore?» ed avrebbe cercato il profilo di Paris, alzando le dita per attirare la sua attenzione. «mi scusi signorina paris – sì – senta ma, c’è per caso harvard dietro questo - eHI » MA CHE STAVA FACENDO? Istintivamente, si sarebbe lanciato verso di lei agendo come (non) avrebbe fatto in una rissa ai Tre Manici per placare l’escalation di violenza, le braccia cinte alla vita per bloccarle ogni movimento. «non c’è bisogno di…? ERA SOLO UNA DOMANDA» nel panico più completo, avrebbe cercato lo sguardo dell’Hansen, lanciandola verso l’uomo con la silente supplica che lui potesse far qualcosa di fiko – tipo «SKIZZALA» cioè «bagnala?» fece un rapido ping pong di occhiate da Sin a Nicole, le mani ad alzarsi in segno di resa. «niente di sessuale??????» cercò il supporto di MGK, il quale – ignaro quanto lui – si strinse nelle spalle. Nessun aiuto dai kattivi? Beh, allora avrebbe cambiato argomento: «SONO KURIOSO DIMMI UN PO’, ma nel video di rap devil stavi mangiando cereali o fiocchi d’avena? IL MONDO HA BISOGNO DI SAPERE!!!»
    Don't know how to say it That I'm losing my mind Trying to find the
    perfect line

    miracle - the score
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    (8) DIFESA THEIA (theia + stiles): chiede a mgk se nella tazza c'erano cereali o fiocchi d'avena
    (9) DIFESA SIN (sin + stiles): spinge paris
    ATTACCO KIMRIS (sin + stiles): e la lancia a sin




    master 1/10

    CODICE
    (9) <b>DIFESA SIN (sin + stiles):</b>
    <b>ATTACCO KIMRIS (sin + stiles):</b>

    (12) <b>DIFESA NICOLE (sin + nicole):</b>

    (8) <b>DIFESA THEIA (theia + stiles):</b>
    <b>ATTACCO EMK (theia + nicole):
     
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    Sinclair si sentiva morire.
    E non è un eufemismo, Sinclair si sentiva letteralmente morire.
    Il sapore del sangue era pungente sulla sua lingua e credeva di non riuscire a mettere un passo dietro l’altro tali erano i giramenti di testa. Lasciò cadere a terra la maschera da piccione, stringendo la mano sulla spalla di Jeremy nell’incamminarsi in quel corridoio «scusa, sono solo stanco» gli sorrise rassicurante, quasi non sentisse il bisogno di piegarsi in due a rimettere. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, e ne era maledettamente spaventato – cercò per un momento gli occhi di Nicole davanti a lui, domandandosi se potesse percepire le sue emozioni. Sperava di no, perché non era nulla di cui andasse fiero, e l’ultima cosa di cui avesse bisogno era la compassione delle persone. E non voleva farsi vedere così da lei, ma era un’altra storia, quella.
    L’Hansen non capiva come il pavimento potesse farsi sempre più scivoloso, ok che era in fin di vita ma non era solo lui, vero? Uno sguardo al resto dei suoi compagni gli confermò che era un avvenimento comune, che per quanto lo tranquillizzasse un poco non lo rendeva comunque naturale. «kakapo a ore tre!!» «eh??» non fece in tempo a lanciare uno sguardo profondamente confuso alla rossa che lo tirò giù con sé, piombandogli addosso. Ah ochei. Ho già detto che sta un po’ morendo? Ecco, perché quello scivolo infernale non stava migliorando la situazione. «il bastone!!» scosse la testa, lo sguardo a trasformarsi in due punti interrogativi; quale bastone?? «escilo!!» AH, capito! «mi sembra un po’ presto?» era un gentiluomo, lui, non gliel’aveva detto Stiles? Tentò di rallentare la caduta premendo le mani a terra a creare una seconda corrente sotto al gruppo, attempt che non ebbe l’effetto desiderato a causa della sua debolezza ma che comunque servì a non farli schiantare malixximo. Quando sentì la presa della Rivera a farsi meno sulla sua gamba, portò immediatamente la mano in avanti per afferrarla, non gli importava nemmeno di rischiare di spezzarsi l’osso del collo. Al suo posto sentì solo l’acqua a trascinarli verso la parete, parete che lo accolse in un brutale tonfo - ahia. «mai più» dichiarò deadpan, reggendosi alla parete per tirarsi in piedi. Passò gli occhi suoi suoi compagni per assicurarsi che stessero bene, anche perché non avrebbe accettato nulla di meno. Fu sorpreso dal trovare il suo braccio a brillare, o forse era il muro, e il sospetto di essere diventato Edward Cullen gli riempì la mente. «oddio, scusascusascusa» «ehi, stai tranquilla non mi sono fatto niente» le rivolse l’accenno di un sorriso, perché non importava quanto si sentisse le ossa a pezzi, non avrebbe permesso che si sentisse in colpa. Era ancora tutto d’un pezzo, era tutto ciò che contava.
    Il gruppo <s>suicida si inoltrò in un altro corridoio, fino a trovare delle persone che Sinclair conosceva fin troppo bene. Non perché fossero famose, ma perché aveva già incontrato qualcosa del genere. «sto facendo amicizia» l’Hansen inarcò un sopracciglio sorpreso, ma davvero? «ci pensi tu a quello lì per il sociale? poi ti devo un favore; anche due eh, quello che vuoi!!» Sinclair scosse divertito il capo, era molto più resistente di quel che pareva, nonostante quello era però lusingato dal fatto che Nicole si preoccupasse per lui «resta viva, è il favore più grande che tu mi possa fare» vide quel viscido di Diprè dirigersi con la bacchetta puntata su Nicole, e solo Cristo sapeva quanto non gli avrebbe permesso di toccarla con le sue luride mani «il dipreismo è uno stile di vita: sei pieno di soldi, sei pieno di figa» con quelle sagge parole richiamò a sé il getto d’acqua con cui cercò di travolgere l’uomo, spingendolo via dalla rossa. Spostò la corrente d’acqua alla sua destra per colpire anche una Kim che minacciava di rompergli le palle con i pappagalli, ok che gli piacevano gli uccelli ma tutta quella confidenza era eccessiva. «SKIZZALA» oh my- «bagnala?» ma perché guardava anche Nicole????? Sinclair se la giocò molto cool schiacciando Pairs contro la parete con l’ennesimo (eh, è poco originale) getto d’acqua, mai forte come quando si era sbattuta il suo amiko della sua sex tape ma ci provò comunque.
    sin
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    (12) DIFESA NICOLE (sin + nicole): getto d'acqua
    (9) DIFESA SIN (sin + stiles): getto d'acqua?
    ATTACCO KIMRIS (sin + stiles): getto d'acqua!
     
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    Appartenere alla casata di Grifondoro aveva sempre rappresentato un vanto per la giovane dei lunghi capelli biondo cenere. Era la casata dei coraggiosi, delle teste calde che facevano girare la testa agli insegnanti e la casata il cuo colore le donava meglio, anche quello contava qualcosa in fin dei conti. Per una come lei poi. Si era buttata a capofitto in quella situazione, quasi senza pensare a cosa avrebbe potuto significare, ma a Theia poco era importato. Non si sarebbe tirata indietro, doveva fare la sua parte se voleva stare bene con sè stessa, e poi non le sarebbe diapiaciuto rivedere ian, perchè diciamocelo c'era del tenero ed avrebbe mentito se avesse detto il contrario. Non osava imppaginare cosa sarebbe successo il giorno in cui Pers lo avrebbe scoperto, prevedeva cazzotti ma non sarebbe stato il fratello a vincere, nope. Gli voleva bene lo stesso, ed ora si sentiva ancora più in colpa per non averlo avvisato di quanto avrebbe fatto, ma non poteva e non voleva dargli quel dolore.
    Voglio sapere dove stiamo andando? ovvio che no pensò scendendo nei sotterranei umidi. I Serpeverde sarebbero stati a loro agio lì sotto, per una che era abituata a vivere in una torre, non sarebbe stato facile. oltretutto le vie di fuga erano pressocchè inesistenti e quello era un enorme problema. Oh una clessidra, bella disse mentre compariva un simgolo colorato sulla sua mano rettifico: brutta e cattiva commentò guardando il marscho blu che macchiava la pelle candida. Provò a rimuovere il simbolo con la saliva ma non ebbe molto successo, questa è una cosa che si chiama sfiga. Già voleva del sangue per quell'affronto.
    Ian cos- si sarebbe zittita trovandosi letteralmente la lingua del ragazzo in gola, non che le dispiacesse. Dopo un momento di sbigottimento avrebbe risposto attivamente al bacio, e sperava di cuore che tutti si godessero lo spettacolo perchè erano una bomba sexy e facevano così tatne scintille che temeva sarebbe scoppiato qualcosa da un momento all'altro. Una mano poggiata sul petto ed una sul collo che risaliva fino alla nuca, sentire le mani del ragazzo sui suoi fianchi era piacevole, ne sentiva il calore. Si staccarono e con ancora le gote arrossate entrambi rispose ripensando alla domanda che le aveva posto in precedenza. Ci contava ad arrivare viva al loro primo appuntamento, perchè l'incursione al Ministero della magia nonera in alcun modo un fottutissimo appuntamento. Non fare l'eroe gli disse sperando anche lui decidesse di non lasciarci le penne.
    Non ci credeva che il fato li aveva separati mettendola in gruppo con Todd. Non si fa fato, pessima mossa. Non che avesse qualcosa contro Todd per carità ma... non era ian, bastava come spiegazione?
    Si incamminò seguendo il proprio gruppo oltre la porta che le gemme incantate aveva aperto. Inferno arriviamo se continuavano di quel passo avrebbero davvero raggiunto gli Inferi e non era certa Lucifero avrebbe gradito la loro presenza, ma magari era un tipo simpatico. Chi poteva mai saperlo.
    Fanculo rispose trovandosi spiaccicata contro la parete senza quasi sapere come diavolo ci fosse finita. Chi aveva deciso che doveva finire così? Ora capiva perchè i ragazzi non tentavano mai di entrare nel dormitorio delle ragazze, gli scivoli erano il male, non li invidiava per niente. Si massaggio la schiena dolorante.
    Un'altra stanza e che la muscia cominci.
    Fatti da parte sfigato avrebbe detto al tipo che le si era piazzato di fronte la tua non è vera musica, fattene una ragione e vai a giocare con le bambole avrebbe continuato a martoriare la musica rap perchè quella non era musica. La musica classica, quella sì che meritava di esistere. Parlare non era cnatare. Fine della questione. Già che ci sei rifatti il look, sembri un drogato, colpito e affondato. E per non farsi mancare nulla avrebbe tirato una mazzata a MGk o come diavolo di chiamava, colpendolo sul ginocchio perchè lei poteva. Lucille era dalla sua parte.
    Grazie Negan per la mazza.
    ANTHEIA
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    THESE FINGERS OF MINE
    THEY GOT BRAINS IN 'EM
    YOU DON'T TELL THEM
    WHAT TO DO -
    THEY DO IT


    COMBO DIFESA per THEIA (theia + stiles): discute con MGK
    ATTACCO COMBO su EMK (theia + nicole): mazzata sul ginocchio
     
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    ash & pikachu25 pa25 pd70 psattacco: 23 + 19 (jeremy)pistola | elettrocinesi
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    holly & benji20 pa20 pd60 psattacco: 11 + 18 (todd)granate | telecinesi
    diprè & tommasi10 pa10 pd40 psattacco: 7 + 3 (nicole)fionda | empatia
    eminem & mgk10 pa10 pd6 psattacco: 9 + 3 (theia)mitra | illusioni


    (9) DIFESA SIN (sin + stiles): 17 + 18= 35 pd (+ 26 pa)
    ATTACCO KIMRIS (sin + stiles): 5 + 6 + 26= 37 pa
    DIFESA: 12 pd (-25 ps)
    Il vostro gioco di squadra funziona alla perfezione, Mila e Shiro sarebbero fieri di voi!, e Paris sbatte alla parete.

    (12) DIFESA NICOLE (sin + nicole): 3 + 10= 13 pd

    (8) DIFESA THEIA (theia + stiles):10 + 20= 30 pd (+22 pa)
    ATTACCO EMK (theia + nicole): 3 + 10 + 22= 35 pa
    DIFESA: 1 pd (-34 ps)
    MGK non riesce a reagire in tempo all'attacco di Theia: si fa colpire dalla sua mazza e per non farsi mancare niente Sara gli finisce addosso, facendolo cadere a terra.


    SINCLAIR: Kim è venuta a sapere che anche te hai molti figli, così di avvicina a te domandandoti quale sia il tuo preferito; Paris nel frattempo gattona verso di te e cerca di morderti il polpaccio.
    NICOLE: Sara si avventa su di te tentando di tenerti ferma per le braccia, mentre Diprè tira una striscia di coca dalla tua spalla.
    THEIA: MGK è estremamente triggered dai tuoi commenti sul suo aspetto «ma ti sei vista?», così tenta di darti un pugno al naso mentre Eminem cerca di stordirti con il calcio del mitra.
     
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    «ehi, ehi» allungò istinto un braccio verso il biondo, un’occhiata terrorizzata attorno a sé. Stava… stava piangendo? Poteva accettare gli insulti, poteva capire gli attacchi nei loro confronti, ma le lacrime? Lo indebolivano come kriptonite rossa, appellandosi a quel lato da paladino della giustizia che l’aveva spinto a cercare una strada per aiutare gli altri. «io – mi dispiace? non intendevo essere indiscreto…?» ma dai, se lo chiedevano tutti! Lanciò un’occhiataccia alla faccia insanguinata, e ghignante, di Eminem, comprendendo la verità dietro quel pianto: credeva forse fosse una frecciatina perché era team eminem? Perché in quel caso, avrebbe avuto ragione – ma non l’aveva intesa con cattiveria: era davvero curioso, lo Stilinski. «e tu che cazzo ridi?» allo sguardo funereo di Marshall, si sentì in dovere di fare un inchino profuso e sentito: «skerzavo, slim shady» Fece comunque un passo in direzione di mgk, incapace di resistere alle lacrime sofferenti del giovane; sarebbe anche andato ad abbracciarlo, se la mano di Nicole non gli si fosse serrata sulla spalla, ricordandogli che quelli fossero i nemici. Ma come potevano esserlo? il real slim shady, la cugina degli hilton belli, miley cyrus bipolare, e soprattutto………. Aveva cercato d’ignorarlo fino a quel momento, lo Stilinski, perché sapeva che si sarebbe lasciato distrarre.
    Ma zio caro: c’era un pikachu. Un PIKACHU. Decise d’interpretarlo come un segno del destino che fosse la strada giusta per arrivare dalla Skywalker, e non si domandò come una stregoneria del genere fosse possibile. L’unico quesito che gli sorse spontaneo, fu: ma ce l’ho una pokèball dietro? Perché sì, ovviamente Stiles ne aveva una (evviva l’incanto di estensione!), ma acciderbolina non aveva pensato che gli sarebbe servita. Me tapino. «almeno lui posso…?» indicò con un cenno la creaturina gialla, occhi spalancati e speranzosi verso la Rivera. «è pikachu, nic. pika-fuckin-chu» PRONTONE?? Nessuno lì capiva la gravità della situazione? Si sentiva il cuore in tumulto, come il mondo prima dell’arrivo di Xena. Quindi potete solo immaginare la gravità della situazione, quando vide lui e il suo (ormai ex; ciao ash thank u next) allenatore avventarsi su Jeremy Milkobitch. Spalancò la bocca oltraggiato, gli occhi a guizzare da Pikachu al Milkobitch: quella era una guerra fra titani. Poteva tradire l’amore decennale nei confronti dei pokèmon, per salvare Jeremy? Non ebbe realmente bisogno di pensarci, perché la risposta era sì, sempre - e non così scontata; erano poche le persone che avrebbe preferito ad un pikachu, forse neanche Todd si sarebbe salvato. D’altronde nessun Pokèmon (o almeno, non coscienziosamente cosa) si era mai offerto per fingere di avere una relazione con Stiles per mesi, né gli aveva mai rimboccato le coperte quando ondeggiando si era presentato al loro zerbino (e sì, una volta aveva suonato ad un certo signor Charmender; non era andata molto bene), ed era abbastanza convinto che neanche Jynx avesse le labbra morbide quanto quelle dell’ex Tassorosso. Non che….non che fosse importante ai fini della causa, eh, o che fosse uno dei motivi per tenerlo in vita – xk avrebbe dovuto importargli xD – era chiaro che lo preferisse a Pikachu perché erano amici.
    Ovviamente Stiles non aveva affatto pensato a tutte le cose sopracitate, da subito convinto che fosse la lealtà (…ed il buon senso.) ad un amiko a renderlo preferito rispetto ad un cartone. «jeremy» ridusse la distanza fra loro, una mano sulla spalla per attirarne l’attenzione. Non gli avrebbe mai chiesto di non uccidere pikachu, ma: «ti prego, non morire» punto, grazie tante. «per colpa di un pokèmon. La mia vita non sarebbe la stessa senza» i pomeriggi a sognare di diventare il più grande allenatore di pokèmon della contea di Londra. «…di te, ovviamente» beh, anche - e data la peculiare situazione nella quale si trovavano, decise di rendere meno cheesy l’affermazione offrendo un brofist. FOSSE MAI CHE FRAINTEDESSE! XD Si chinò poi al suolo, gomiti poggiati sulle ginocchia. «pikachu-pikapi» avrebbe iniziato a cantilenare, schioccando la lingua sul palato per richiamare a sé la creaturina. «ayAYAY CAGNOLINO WATCHIUFLAIII» annuendo e con un sorriso ebete sulle labbra, avrebbe anche continuato la campagna promozionale #BE MY FRIEND, se solo in quel momento non fossero apparse due ragazze.
    No, una.
    No, due.
    No - «dov'è la wreckin ball» nel 1919; jay: triggered fu il commento più lucido che riuscì a partorire, gli occhi a guizzare dall’una all’altra…? Sulla stessa? «e niente da leccare? se vuoi ti posso dare qualcosa di mio – ma trattalo con cura, è delicato» sì, pur di placare le (la???) bestie, Stiles gli avrebbe offerto il suo kalashnikov da ciucciare come un martello. Era la parrucca, a confonderlo - dannazione, aveva fatto bene a usarla come copertura: FUNZIONAVA UNA BOMBA - cit xXx_Yuno . «te lo do aSPETTA un attiMO non riesco a prenderlo??» se stava litigando con l’imbracatura del fucile? Sì, sempre. «è troppo - ugh» ma come cazzo si levava quella cinghia. Di cos’era fatta, amianto?? «duRO»
    Aspetta. Perché stava pensando di darle il suo fucile? L’AVEVA CONFUSO! STILES è COSì CONFUSO CHE SI COLPISCE DA SOLO! Si volse di scatto verso Jeremy, il palmo aperto nella sua direzione «mi serve la tua - PALLAAAAH» gli indicò la pokèball, ottimisticamente abbattuta poi lontano da space jam vrs baseball. «- mANO, la tua MANO!» ed una volta che avesse avuto gli occhi coperti, sarebbe infine riuscito a pensare: doveva togliere dai giochi la parrucca. «dov’è» cosa. «come cosa» in che senso nessuno stava parlando? «la parrucca??» e noi fingiamo che Jeremy ed il suo sesto senso (sviluppato in anni di conoscenza: c’era chi aveva lo spider senso, e chi lo stilesmifaisenso) comprendessero di doverlo guidare, così che Stiles potesse lanciare un «incendio» alla cieca. Non Bells, possibilmente. Non si sa mai, qui (:
    E quando tutti gli altri fossero andati a fare i serial killer, si sarebbe infine schiarito la gola: «ehi ash, senti….che per caso posso accarezzarlo un cenno con il capo a Pikachu, e DO THE HARLEM SHAKE! Alzando le braccia per unirsi alle danze, perché quando l’harlem chiamava lo shake rispondeva, avrebbe dato una gomitata ad Ash.
    EH VBB TANTO CE NE Può ESSERE SOLO UNO.
    Don't know how to say it That I'm losing my mind Trying to find the
    perfect line

    miracle - the score
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    (40) DIFESA STILES (jeremy + stiles): le incendia la parrucca
    (42) DIFESA JEREMY (stiles + jeremy): canta una serenata a pikachu
    ATTACCO ASH (stiles): gli da una gomitata in faccia

    master 2/10

    CODICE
    <b>(40) DIFESA STILES (jeremy + stiles):</b>
    <b>(42) DIFESA JEREMY (stiles + jeremy):</b>
    <b>ATTACCO ASH (stiles):</b>

    <b>(10) DIFESA NICOLE (sin + nicole):</b>
    <b>ATTACCO DIPRè (nicole + jeremy):</b>

    <b>(12) DIFESA THEIA (sin + theia):</b>

    <b>ATTACCO HOLLY (sin + theia):</b>
     
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    too late for a prayer
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    «un pegno di sangue?» ovviamente.
    Ovviamente.
    Strinse con maggiore forza il braccio attorno alla vita di Sin, cercando di essere più stabile sull’umido pavimento di quanto le circostanze non gli permettessero, solo per fare in modo che lo psicomago sapesse d’avere un appoggio solido sul quale scaricare il peso qualora ce ne fosse stato il bisogno; non era esattamente fresco come una rosa, Jeremy Milkobitch, già alquanto provato dalla battaglia al Ministero, ma quello era l’ultimo della lista dei suoi problemi. Era stato peggio d’allora, molto più di quanto non avesse le forze di raccontare, e per quanto le ferite ancora fresche potessero dolere ad ogni passo, sapeva di poter contenere qualsiasi sofferenza – di ammortizzare, i denti stretti e i nervi il più saldi possibile – se questo avesse significato poter essere d’aiuto. Doveva esserlo, doveva essere forte, perché l’Hansen non era solo stanco – e che lo fosse realmente o meno, non gli interessava: poteva anche soltanto avere sonno perché quella alla bocciofila era l’ora del riposino; avrebbe comunque continuato a sorreggerne il peso per tutto il tragitto, e se avesse dovuto caricarselo in spalla non avrebbe fatto una piega –; perché Nicole e Theia, sicuramente, non avevano mai dovuto vivere una cosa simile in tutta la loro vita; perché Todd aveva bisogno che suo fratello smettesse di fare il cazzone e che glielo facesse capire, che lì a parargli il culo ci sarebbe sempre stato; perché lo Stilinski non avrebbe nemmeno dovuto finirci lì – così come il rosso, a voler essere sinceri: avrebbe dovuto imporsi di più, impedire agli altri di andare ed aspettare nel locale di Isaac e Niamh, ignorando la voce che gli ricordava non fosse sua la decisione da prendere; un vero peccato, che fosse così egoista da volerli lì ad ogni costo.
    Ma porca troia, pure un fottutissimo pagamento in oro scarlatto? Che non lo vedeva il muro, il muro!, a chi lo stava chiedendo? Non bastava che già volessero morire, e che alcuni ci stessero effettivamente riuscendo prima di altri: no, certo!, facciamoli dissanguare prima di arrivare alla meta. Già temeva il prossimo casello avrebbe richiesto una cazzo di analisi del sangue per far alzare la sbarra – e non quella che il Milkobitch avrebbe voluto –, e non era sicuro d’essere pronto ad accettarlo.
    Eppure sapeva perfettamente, quella fosse l’unica soluzione giusta. Anche perché, chiedere gentilmente alla signora roccia di togliere il suo maledettissimo culo di merda dalla loro strada, non aveva funzionato.
    Fece scivolare gli occhi azzurri su ciascuno dei presenti, uno chiaramente meno volenteroso dell’altro a farsi tagliare il palmo – non poteva dargli torto: come minimo, si sarebbero beccati la tetanica -, puntandoli poi direttamente su Sinclair. «ce la fai?» sottovoce, cercando l’approvazione del maggiore prima di lasciarlo (cadere a terra, perché non era pronto) ed andare a prendere la mazza chiodata della Sinclair: era abbastanza certo che se non si fosse mosso alla svelta, sarebbero tutti rimasti ad attendere una soluzione più semplice, e non avevano davvero molto tempo per pensare a come non tagliarsi; allo stesso tempo, si sentiva fin troppo in colpa ad allontanarsi. Si era affezionato facilmente all’Hansen, e l’idea che stesse morendo lo terrorizzava. Più che per sé, per Stiles: era indubbio il legame che avevano instaurato i due, ed il solo pensiero – respirò, scuotendo la testa e non esitando un solo secondo prima di premere il chiodo sulla mano, stringendo poco dopo per evitare che la ferita s’aprisse più di quanto non fosse necessario, perdendo più sangue di quanto non fosse necessario. Pensare che quel taglio, ed i successivi, fossero propedeutici al ritorno di Run, Arci, Will, tutti, gli fece passare ogni timore – ma anche lo Stilinski ci mise del suo.
    Lo osservò di sottecchi, al limite tra il divertito e l’esasperato, inarcando il sopracciglio ogni qualvolta fuggiva la mano dalla sua presa; fino a quando non lo prese in contropiede. «senza neanche un po’ di preliminari; non ti ricordavo così rude» soffiò aria dalle narici, scuotendo la testa sorridente, prima di recepire meglio il suono della voce. Avrebbe voluto non pizzicasse corde dolorose, eppure lo fece, ad un livello così profondo da non essere capace di risalire in superficie senza grattare le pareti del pozzo – perché temeva che nulla, a quel punto, sarebbe riuscito a togliergli dalla testa la convinzione che Stiles non avesse solo paura della missione, della situazione nella sua complessità, ma anche di lui. Allora riprese di nuovo la mano del ragazzo, senza alcun motivo, stringendola tra le proprie nel portarla alle labbra; un bacio sfiorato sul palmo, le palpebre socchiuse per un breve momento di pace. «ora va meglio?» «ah ecco»

    Ah ecco un cazzo; porca troia (parte seconda: “la vendetta della madre puttana”).
    Perché gli andava bene tutto – cecchini? Okay. Ibridi mostruosi? Se po’ ffà. Decine e decine di pavor a tentare di ucciderli, contando sul numero e sull’innegabile esperienza di un mago navigato? Eh, c’est la vie putain.
    Ma quello no. Quello, per giusta causa, era il terzo dei suoi peggiori incubi – perdendo solo per i flashback di guerra del capanno, e per quelli sulla morte della sorella (aggiungendoci, perché no?, la raccapricciante immagine dei Cata, di Todd e di Stiles accanto alla Crane: it’s a funeral party!).
    Alzò la mazza, puntandola minaccioso contro tutti e dodici le facce di merda – e poco gliene fotteva, che la metà fossero schiavizzati e costretti a fare ciò che veniva loro ordinato: non aveva alcuna importanza, che cercassero di salvarli o meno. Sarebbero morti comunque, e non avrebbero potuto fare nulla per evitarlo. Ci aveva provato. «andate a fare in culo, uno per uno»
    S’era aspettato morte e perdizione fin da subito, memore dell’esperienza di Brecon, ma «SKIZZALA» e da lì, tutto scivolò nell’inesorabile nonsense.
    Allargò le braccia, esterrefatto, gli occhi a vorticare da Stiles che chiedeva a Machine Gun Kelly dei fiocchi d’avena a Nicole che parlava d’arredamento d’interni con Sara Tommasi. «sbaglio, o ai nostri tempi non era questo l’approccio?» chiese, alzando solo all’ultimo le iridi celesti su Sinclair – che come lui aveva vissuto l’esperienza gallese, che come lui aveva vissuto l’orrore, che «il dipreismo è uno stile di vita: sei pieno di soldi, sei pieno di figa»
    Strinse un braccio al petto, la mazza da baseball penzoloni lungo la gamba e l’altro braccio poggiato sulla mano, le dita a grattare il sopracciglio del capo chino.
    Beh, c’era da dire che li amasse tutti molto – altrimenti avrebbe creduto che di sopravvivere, non ne avessero così tanta voglia. «ochei, va bene» piegò la testa a destra ed a sinistra, sgranchendo il collo, per poi far roteare la mazza provocatorio – un sotto a chi tocca implicito: avrebbe voluto partecipare al trash, ma a. non era sotto droghe, e la cosa lo rallentava; b. se proprio non poteva attingere al Grande Potere Verde (sulveenee: triggered), doveva almeno processare il tutto con i propri tempi. Avrebbe quindi continu- «jeremy» si bloccò, piegando la testa sulla spalla per incrociare gli occhi scuri di Stiles – felice, finalmente, di non dover incontrare quelli di un cavallo. «ti prego, non morire» (billie dallaire: triggered) sorrise a mezza bocca, strizzandogli l’occhio. «oh, non devi pr-» «per colpa di un pokèmon. La mia vita non sarebbe la stessa senza» spalancò gli occhi, confuso – oh, se solo avesse saputo quanto lo avrebbe confuso di lì a poco! «…di te, ovviamente» mentirei, se qui affermassi che non morì un po’ – giusto per rimanere in tema. Teneva a Stiles, e immaginava il sentimento fosse reciproco, ma aveva sempre temuto d’essere una comparsa – lo era sempre, era normale.
    Si soffermò sulle sue labbra, sul battito nel petto e la mano del maggiore sulla spalla, e – sul pugno. Sul pugno. Confuso – ancora, sempre – alzò il proprio, colpendo le nocche dell’altro con la stessa enfasi con cui Joey Moonarie era solito ueppare. Beh, cosa si era aspettato?
    «pikachu-pikapi» esattamente quello. Così, tra un fraintendimento e l’altro – e l’altro ancora, e toh!, un altro, e poi un altro; ma quanti erano ahahah perché doveva fare così, si sentiva un po’ «mi serve la tua – PALLAAAAH» «ahahah in che senso, stiles. che richiesta – OH, PALLA!» e con un fluido movimento imparato nell’estate passata a lavorare per gli Hilton, avrebbe battuto la pistola, facendola volare via alla velocità di celestebrownindornette.
    Successero molte cose, ma Jeremy ne comprese mezza: capì che doveva chiudere gli occhi a Stiles, e così fece. L’avrebbe guidato??? In… qualche modo???
    Harlem shake? Com’erano giunti a quello? Chi lo aveva chiamato!?
    Ah Nicole, okay – ed allora avrebbe iniziato a fare il verme sul pavimento, sperando in qualche calcio addosso a Diprè.
    Che avevo detto? Che aveva tempo per metabolizzare il trash???
    Un vero peccato che di tempo non ne avessero ahahah pekkato.
    jeremy milkobitch
    19 | hufflepuff | mudblood
    Walk right in all you sinners and saints
    Tonight's the night
    we're gonna take off these chains
    This romance with ignorance
    has left us behind


    difesa jeremy. homerun
    difesa stiles. gli chiude gli occhi
    attacco diprè. harlem shake
     
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    Rimase sbigottita dalle infondate accuse di quel drogato che evidentemente aveva sniffato troppa polverina della felicità che sembrava talco ma non lo era, la sua spacciatrice gli aveva rifilato qualcosa che gli aveva mandato in pappa il cervello sicuramente. Oh Pollon, sempre lei, la spacciatrice cui si affidavano gli Dei dell'Olimpo, evidentemente aveva finito la roba buona e al tizio tatuato che fingeva di saper cantare dava solo gli scarti, come darle torto in fondo povera bambina, nemmeno lei avrebbe dato roba buona a quel troll. Certo che mi sono vista, ho dgli specchi a casa disse incrociando le braccia al petto e non puoi competere come me tesoro. Ti batto in tutto e per tutto gli rispose convinta di ciò che diceva. Era una bella ragazza, giovane e con la voglia di vivere a mille. Le paiceva diversirsi con gli amici, e non aveva bisogno di strafarsi per essere qualcuno. Lei era qualcuno perchè era sè stessa sempre e comunque. E di certo sapeva cos'era la musica dato che la madre li aveva fatti studiare duramente ed alla fine si era appassionata per davvero al pianoforte ed al violino, il canto era venuto da solo come se il saper suonare uno strumento musicale avesse richiamato la sua voce, alla stregua di un richiamo per uccelli.
    La sai una cosa? Ne ho abbastanza di te, e del tuo boy toy, chiaramente non siete soddisfatti... poverini disse compatendo un pò quei due poveracci che dovevano essere davvero molto frustrati per litigare con una ragazzina. Senza perdere il sorriso cotninuò a guardarli entrambi ho capito ho capito, vi serve terapia di coppia si avvicinò ad Eminem compatendolo perchè nemmeno lei avrebbe potuto immaginare la vita insieme ad un fallito come il rapper che non sapeva nemmeno fare una critica costruttiva. Il massimo che sapeva dire era "ma ti sei vista", ma chi era Enzo miccio? Che si fosse travestito per criticare come si erano vestiti in quell'occasione? Beh non si poteva certo dire che avesse prestato particolare attenzione al look odierno, in fondo se doveva ritrovarsi ricoperta di sangue di certo non si andava a metter eun vestito elegante, quello lo avrebbe tenuto da parte da indossare al primo appuntamento. Senti Enzo Miccio dei poveri, credo che noi abbiamo un problema disse infine annuendo lievemente.
    Doveva aver fatto arrabbiare i due "cantanti" squattrinati perchè ad un crto punto se li sarebbe ritrovati addosso e prima ancora che potessero pensare di sfiorarla con un solo dito, si sarebbe abbassata di colpo facendo la spaccata perchè lei poteva, sparendo dalla vista dei de che probabilmente si sarebbero colpiti a vicenda. Le strategie quelle belle.
    Sarebbe rotolata via scontrandosi con due calciatori. Uh wow disse osservando il portiere con l'immancabile berretto in testa. Era quello che lo rendeva piacevole, e anche perchè era bello e tenebroso e meno sfigato dell'attaccante del duo. Insomma, si sa che alle ragazzine piaceva lui. La domanda era: chi era Holly? E chi Benji? Si sentiva molto confusa sulla loro identità ditemi che voi sapete distinguerli plz si voltò in direzione dei compagni sperando la aiutassero nella crociata che stava per compiere. Il problema? Non mi piace il calcio, quindi mi urtate parecchio in questo momento avrebbe finito col dire, insomma okay che non sapeva riconoscerli ma serviva davvero a poco capire chi era il portiere e chi l'attaccante quando lei comunque di calcio capiva poco o niente, non era per nulla interessata. Non aveva nemmeno una squadra preferita. Perchè doveva seguire uno sport babbano quando loro avevano il Quidditch? Non ne capiva il senso.
    E comunque... tu non mi piaci avrebbe detto impugnando la bacchetta magica -perchè Lucille si era guadagnato il tanto meritato riposo- e lanciando un incanto bombarda in direzione di Holly avrebbe sperato di vederlo esplodere insieme a tutt le sue granata. Ma forse la proporzione dell'esplosione sarebbe stata catastrofica. Si sarebbe accontenta di far esplodere Holly, giusto perchè sarebbe potuto adnare in coppia con jfgdsfsdkl quello che non sapeva manco scegliersi un nome con delle vocali.
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    THEY GOT BRAINS IN 'EM
    YOU DON'T TELL THEM
    WHAT TO DO -
    THEY DO IT


    COMBO DIFESA per THEIA (theia + sin): fa la spaccata
    ATTACCO COMBO su HOLLY (theia + sin): bombarda
     
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    Avrebbe senz'altro potuto, Nicole, smettere di trattenere il fiato e lasciare che le emozioni di Stiles, di Jeremy, di Theia, di Todd e persino di Sin le si fiondassero addosso con violenza, percependole sulla pelle come fossero state le proprie, a infrangersi tutte assieme come un fiume in piena. Un tempo non avrebbe potuto che farsene travolgere, incapace di distinguere le proprie sensazioni da quelle altrui - per questo, per anni, aveva scelto di isolarsi, di allontanarsi da tutto il caos che quei dannati sette anni passati ai Laboratori le avevano impresso addosso come un indelebile marchio.
    Eppure alla fine aveva imparato, sebbene con estrema fatica, a trattenere le redini di quel potere decisamente più grande di lei, ad avere il controllo su di sé prima ancora che sugli altri, e si era promessa una cosa: che mai avrebbe usato quella conoscenza per violare le emozioni altrui senza una buona ragione, che ne avrebbe fatto un saggio utilizzo.
    Per questo non aveva voluto conoscere lo stato d'animo di Sin. Non perché non vi avesse prestato attenzione, né certo perché non l'avesse desiderato, ma perché non aveva ritenuto giusto farlo, e perché aveva un po' paura di ciò che vi avrebbe trovato. Non avrebbe retto niente da lui che assomigliasse alla paura, al dolore, o anche soltanto all'indifferenza, perciò non poté che odiarsi nel percepire chiaramente le sue difese crollare, incapace di trattenersi oltre dinanzi a quella piccola, forse per chiunque altro insignificante, confessione: «resta viva, è il favore più grande che tu mi possa fare». Perché poteva non essere niente, una di quelle cose dette per dire, dettate dalla foga del momento, ma che per una Nicole, per una che aveva sempre rifugiato gli affetti nel terrore d'esserne sopraffatta, per una che aveva passato gli ultimi anni a sentirsi costantemente sola, erano più di quanto fosse in grado di sopportare.
    E la sentì la paura, la sensazione che qualcosa non andasse, la fatica ad andare ben oltre la consueta stanchezza, e, cos'altro? Distolse in fretta lo sguardo per non doverlo scoprire, non potendo comunque più scacciare il peso ad attanagliarle ora lo stomaco come un macigno.
    Magari era puro slancio da crocerossina, lo stesso che l'aveva spinta ad avvicinarsi a uno dei mezzosangue in catene, o forse si era semplicemente lasciata influenzare troppo da quell'impatto breve ma intenso, soltanto che non riuscì a impedirsi di mollare lì la Tommasi, Theia, e qualunque altro buon proposito soltanto, per il solo bisogno - perché di quello ormai si trattava - di ritrovare l'Hansen, anche solo con lo sguardo. Forse, fino a quel momento, aveva dato per scontato che tutti loro sarebbero usciti di lì trionfanti, senza mai mettere in conto la possibilità che potesse non andare come previsto, che qualcuno potesse farsi male - e, cristo, Sin stava già così male, oramai Nicole riusciva a sentirlo sulla propria pelle.
    Fece per avvicinarglisi, chissà poi con quale proposito, ma la Tommasi fu più veloce nel trattenerla per le braccia.
    «ma è la fionda quella che sento o sei solo felice di rivedermi?» in ogni caso, non aveva davvero voglia di conoscere la risposta: provò a divincolarsi, per niente intenzionata a lasciarsi avvicinare da Dipré senza possibilità di reagire. In un moto di frustrazione, mollò una gomitata sul naso a Sara, in perfetta sincronia al pugno di Sin sul suo compagno.
    Avrebbe voluto abbracciarlo, sul serio, perché insieme alla gratitudine c'era quel moto di roba col marchio Hansen che ancora Nicole non era in grado di decifrare ma che, paradossalmente, le mettevano addosso sollievo e preoccupazione insieme.
    Rimase in silenzio per qualche istante, cercando di mettere insieme due parole che risultassero di senso compiuto «sin?» mormorò infine, ancora incapace d'incrociare un'altra volta il suo sguardo «non voglio che tu muoia» soffiò, osservando con interesse un punto indefinito oltre la sua testa «mi vai bene così» vecchio? Beh, stava più o meno indicando il bastone da passeggio col mento «vivo» aggiunse invece, trovando il coraggio di guardarlo, seppur ancora con una certa reticenza «perciò fidati di me e seguimi senza farti domande».
    Avanzò verso il centro della stanza, tirando nuovamente fuori dallo zaino la maschera da piccione (sapeva che le sarebbe tornata utile!!) e un paio d'occhiali da sole dal taglio trash. Si schiarì la voce, estremamente seria, e fece per aprir bocca, ma «stiLES??» lo afferrò per una spalla, sperando bastasse a impedirgli di fraternizzare col nemico «almeno lui posso…?» e avrebbe voluto ribattere la Rivera, ma sapeva benissimo anche lei d'avere la stessa indole del fratello, tanto che, voltandosi a guardare il pikachu indicatole da Stiles, non poté fare a meno che desiderare, a sua volta, di fargli /cose/ - non in senso sessuale, s'intende. Beh, tanto meglio: avrebbe usato la voce dello Stilinski come base per la sua prossima mossa.
    «pikachu-pikapi»
    Si voltò verso Sin, sorridendogli appena prima d'iniziare a muovere braccia e bacino al ritmo della pikachu song.
    «ayAYAY CAGNOLINO WATCHIUFLAIII»
    aka the new
    «DO THE HARLEM SHAKE!!»
    e, per il mistico potere dello Scuotere di Harlem, eccola con la maschera da piccione nuovamente sul viso e gli occhiali da sole poggiati sul becco, una mano a stringere Stiles al guinzaglio (??) e l'altra a rispondere prontamente al richiamo di Sin «nic, presto vieni a spingermi!» (insomma, chi era lei per dire di no ad una simile richiesta?), afferrando il manico della carrozzina d'acqua su cui era seduto per sbatacchiarla a destra e sinistra. «jer? guarda che puoi cavalcarmi il cane!!» cioè, era anche lui parte della big famTM.
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    that I've tried,but opening up
    means trusting others
    and that's just too much,
    I don't want to bother.


    (10) DIFESA NICOLE (sin + nicole): gomitata in faccia a sara
    ATTACCO DIPRè (nicole + jeremy): DO THE HARLEM SHAKE
     
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    «TI SEI BAGNATA EH, PARIS?» ubriaco di troppa euforia, l’Hansen, nell’esultare a grande voce la vittoria padre-figlio con Stiles. Era evidente che sentisse la morte a respirargli sul collo, perché ormai aveva perso ogni self control e nemmeno gli importava: che senso aveva, doveva lasciare i suoi ultimi insegnamenti a tutti i suoi figli della terra. Persino a quelli che non sarebbero mai nati, tipo Mabel, per colpa di quella heinous donna di Bella. Pensavate che non fosse offeso, che nella sua ultima ora di vita si concentrasse su cose più importanti? Sciocchezze, Sinclair non l’aveva mai mandata giù, non importava di cosa si fosse convinto nei mesi precedenti. Era convinto che se avesse avuto più tempo avrebbe trovato un’altra luce della sua vita, già poteva sentirne il tepore, ma non credeva di poter resistere tanto. «hai preso tutto da me» batté il cinque a Stiles, un sorriso PATERNO a curvare le labbra – eh, doveva goderseli i figli finché ancora si ricordavano della sua presenza, non come Murphy che era andata a vivere i Messico. Cosa? Cento anni del futuro? Nope, il suo cuore non poteva accettarlo senza sentirsi male, quindi preferiva fingere fosse a mangiare tacos insieme a un narcotrafficante.
    Sapete cosa? A Sinclair quel Diprè e la sua fidanzata incominciavano a piacere sempre di meno, specie quando alzavano le mani su Nicole. Cioè, se alla ragazza avesse fatto piacere le avrebbe lasciato fare, ma dato che non era così potevano anche tenersele fottutamente a posto. «imparerai mai a farti i cazzi tuoi?» quando lo vide avvicinarsi alla Rivera, strinse le dita sulla sua spalla per impedirgli di avanzare: che non ci provasse neanche. Tirandolo indietro e facendolo voltare verso di lui, gli sferrò un gancio sul naso con la speranza di romperglielo; non gli sarebbe dispiaciuto lasciargli un regalo affinché si ricordasse di lui.
    Dopo aver sentito le parole che Theia aveva rivolto a MGK e le conseguenti lacrime del gelato, quasi non volle intervenire in favore della bionda. Si costrinse a farlo solo per il Bene Superiore, e perché affianco a lui c’era la Rivera pronto a sostenerlo. Cristo, Elisa ha talmente sotto che crede di star per raggiungere il Nirvana. «sin?» udendo la voce della ragazza, voltò il capo nella sua direzione, lo sguardo ad ammorbidirsi. La verità era che, quando si trattava di lei, qualcosa nell’Hansen si faceva meno ruvido, la presenza della rossa a levigare tutti quegli anni di traversie «non voglio che tu muoia» non aveva idea di cosa si sarebbe dovuto aspettare, ma non era quello. Si punterellò il labbro inferiore con i denti, mentre una sensazione di calore gli scaldava il petto - da quando, qualcuno al di fuori della sua famiglia non si preoccupava per lui? Detto dalla Rivera, poi, era un altro conto. Si sentì una merda a doverla avvisare di non avere scelta, che sentiva che qualcosa in lui si stesse decomponendo respiro dopo respiro, battito dopo battito «nicole, io-» «mi vai bene così, vivo» e a quel punto solo Dio sapeva quanto gli costasse rimanere fermo dov’era, impedirsi di chiudere la distanza che lo separava da lei per stringerla a sé «non posso prometterti niente, ma ci proverò ok?» non aveva nessuna parola di conforto per lei, ma almeno quello poteva concederglielo. «perciò fidati di me e seguimi senza farti domande» l’accenno di un sorriso curvò le sue labbra, per quanto potesse essere /allegro/ in un momento del genere «ti lascio volentieri il comando» un po’ come Elisa aveva lasciato il comando al suo Comitato, che poteva vedere affacciato da un balcone a spiare tutti i movimenti. All’improvviso, l’Hansen udì un’antico canto vichingo a risuonare tra le pareti della stanza, siccome Sin sapeva nel suo cuore cosa sarebbe venuto dopo, si preoccupò di creare una carrozzina d’acqua in fretta e furia «nic, è il Momento» quale? Il momento di spingere la carrozzina verso Theia, che domande. Sinclair percepì chiaramente il cambio delle vibrazioni che governavano l’universo nell’aria, fu quasi come se tutto si fece più elettrico. Trattenne il fiato per qualche secondo, ed ecco il drop dell’harlem shake. Come preso da una frenesia primordiale, il corpo dell’Hansen l’erse ogni forza di volontà, prendendo ad agitarsi molle in preda agli spasmi - probabilmente una delle sue braccia avrebbe colpito Eminem, impedendogli di avvicinarsi a Theia. Passato il momento clou, l’uomo so sarebbe spinto (rip nicole) vicino a Holly e Benji, i quali parevano impegnati in una make out sessione (gugel siete voi?) e per quanto odiasse interrompere il giovane amore, Sinclair si vide costretto a colpire Holly forte sulle chiappe, utilizzando il suo fido bastone.
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    (10) DIFESA NICOLE (sin + nicole) pugno

    (12) DIFESA THEIA (sin + theia) carrozina + harlem shake

    ATTACCO BOLLY (sin + theia) bastone della sventura
     
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    sinclair23 pa17 pd33 psARMA: bastone da passeggio | POTERE: idrocinesi
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    nicole10 pa10 pd48 psARMA: pistola 0/24 | POTERE: empatia
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    miley & hannah25 pa30 pd80 psattacco: 17 + 5 (stiles)tomahawk | em. onde
    ash & pikachu25 pa25 pd63 psattacco: 22 + 3 (jeremy)pistola | elettrocinesi
    kim & paris20 pa20 pd35 psattacco: 12 + 12 (sin)frusta | telepatia
    holly & benji20 pa20 pd60 psattacco: 11 + 18 (todd)granate | telecinesi
    diprè & tommasi10 pa10 pd33 psattacco: 10 + 8 (nicole)fionda | empatia
    eminem & mgk10 pa10 pd6 psattacco: 9 + 8 (theia)mitra | illusioni


    (40) DIFESA STILES (jeremy + stiles): 24 + 2 = 26 pd (-14 ps)
    Poteva andare peggio: non riesci ad incendiare la parrucca di Miley, la quale la spezza come a metà, di modo da porgerti un profilo diverso ad ogni cambio tattico di personalità. Aggiungendo al danno la beffa, è Miley e non frickin Hannah Montana a colpirti un braccio con l'ascia, procurandoti un taglio d'ammonimento.
    (42) DIFESA JEREMY (stiles + jeremy): 13 + 16 = 29 pd (-13 ps)
    Ehhh anche qui poteva andare molto peggio. Quando lanci via la pistola, parte un colpo, ed una pallottola ti si pianta direttamente nel fianco.
    ATTACCO ASH (stiles): 23 pa
    DIFESA: 16 pd (-7 ps)
    Ash ti fa il dito medio.

    (10) DIFESA NICOLE (sin + nicole): 4 + 5 = 9 pd (-1 ps)
    eddai, almeno una piccola sniffatina!!
    ATTACCO DIPRè (nicole + jeremy): 2 + 15 = 17 pa
    DIFESA: 10 pd (-7 ps)
    Sara e Diprè ballano con voi; si prendono una piccola storta.

    (12) DIFESA THEIA (sin + theia): 2 + 4 = 6 pd (-6 ps)
    Niente, malgrado la spaccata f e n o m e n a l e, non riesci ad evitare il calcio del mitra di Eminem, il quale ti colpisce preciso alla nuca.
    ATTACCO HOLLY (sin + theia): 4 + 2 = 6 pa
    DIFESA: 18 pd
    "Holly e Benji, i quali parevano impegnati in una make out sessione (gugel siete voi?)" con 18 pd di difesa, non credo proprio XD (: lol cmq niente, non si sprecano neanche ad inveire contro di voi, evitando con classe (perchè sono due kampioni!!!) le offensive di entrambi.

    STILES: scuote il tomcoso di fronte ai tuoi occhi. «no prob, ce l'ho qualcosa da lekkare!» ed intende il tuo braccio, che cerca di staccarti con un colpo netto. Nel mentre, canta.
    JEREMY: Pikachu non è ancora convinto di voler passare dalla vostra parte; tenta di morderti la caviglia, mentre Ash, recuperata la pistola, spara alla tua testa.
    NICOLE: Sara cerca di afferrarti il braccio convincendoti che vuoi abbracciare diprè. mentre l'uomo cerca di piantarti la fionda fra le scapole.
    THEIA: Eminem ti dice che non ha paura, ed apre il fuoco su di te mentre MGK cerca, tramite le illusioni, di renderti momentaneamente cieca.
     
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    Corrugò le sopracciglia, il capo ad abbassarsi verso la ferita sul braccio. «uh…» quand’era successo. Dov’era. Fece rimbalzare gli occhi scuri su Miley, labbra strette fra loro e spalle leggermente curve. Faceva male? Eh, era stato meglio – ma onestamente, anche molto peggio. «ti sembrava il caso?» indicò con la mano il sangue a sporcargli il braccio, lo sguardo a guizzare dal taglio alla ragazza. «era proprio necessario?» cioè – rude? Ma poi perché? Non aveva neanche tentato di amputarglielo, sembrava più un graffio a sfregio per vedere se la lama fosse affilata. Piegando il gomito, Stiles si rese conto che beh, di certo la lama era affilata, perché era più profondo di quanto non gli fosse parso.
    Pure, capite. Pure. «se avevi un problema con me, bastava dirlo» bofonchiò, ancora convinto che ci fosse un’altra strada. Non era buon cuore, quello dello Stilinski – era mero pragmatismo: che senso aveva tutto quello? Chi li pagava. Li avevano assunti su craiglist? C’era una magica categoria di suicide squad dalla quale attingere per situazioni come quelle? Credevano fosse un gioco? Erano sotto Imperio? Non era sua intenzione salvarli, ma se avesse potuto evitare di perdere le braccia (che, per inciso, gli servivano: i brawler non livellavano da soli) nel tentativo di ucciderli e fosse bastato, boh, offrire loro un biscottino, di certo non si sarebbe offeso. «¢σмυηι¢αzισηє» scandì, la testa a scuotersi flebile. «incred- uh2 Erano stati davvero minuti intensi, perchè – evidentemente – non si era neanche reso conto dello sparo. Era stato uno sparo, almeno? Guardò la chiazza di sangue allargarsi sul fianco di Jeremy, un’occhiata di sottecchi al Milkobitch. Lo sapeva che gli avevano sparato? Doveva dirglielo? «ti hanno sparato» e meno male che c’era Stiles a farglielo notare, perché altrimenti era fritto! XD Indicò impacciato la zona incriminata, sinceramente confuso su come approcciarsi alla situazione. Ovviamente aveva letto la guida di primo soccorso su wikihow per ferite da armi da fuoco, ma per buona parte dei punti, non avevano tempo - plus, nessuno spiegava mai come approcciarsi al malcapitato.
    O forse Stiles iniziava a mostrare i primi segni di shock, perché non stava neanche uscendo fuori di testa. Eh beh, a quel punto, meglio. «posso…?» Non attese realmente risposta, perché immaginava che l’altro avrebbe detto qualcosa di superbadass ed assolutamente falso tipo è solo un graffietto, lol od altre stronzate simili che avrebbero loro fatto perdere più tempo di quanto avrebbe richiesto una rapida occhiata.
    1. poteva offrire aiuto senza compromettere la sua incolumità? Eh, più o meno #next
    2. CENTODIGIOTTO? Nope, #next
    3. non spostarlo? Haha #next
    4. agisci tempestivamente. chill pill, k
    5. premi sulla ferita. mmmh.
    Umettò le labbra, chinato al fianco di Jeremy con un gomito sulla gamba per mantenere l’equilibrio, e l’altra mano ad esitare sopra il foro. ma kome si faceva. Non gli sembrava affatto una buona idea quella di schiacciare, ma…? Lo diceva wikihow, quindi doveva essere vero? Ci provò davvero, Stiles, a premere sul taglio, ma quando sentì i muscoli irrigidirsi involontari sotto le dita, fu rapido nel ritrarre la mano. no ok NON CE LA POSSO FARE SCUSA JEREMY CI HO PROVATO. e poi c’erano alte probabilità che in quei corridoi avesse preso, boh, la le smaniosi, e ci mancava solo che lo infettasse. «magari puoi chiedere a sin di, uh, lavarla?» alzò il capo verso l’alto, un sopracciglio sollevato e palpebre socchiuse. «poi possiamo,» sfiorò la pelle attorno con l’indice, il naso arricciato. «fasciarla?» send help. E dire che avrebbe dovuto essere lui, quello responsabile. Caso mai non si fosse capito, non gli era mai capitato di avere a che fare con ferite d’armi da fuoco – sue him. Con la coda dell’occhio, osservò Holly e Benji che…stavano…limonando? Ok, evitare con classe sia l’incantesimo di Theia, che la bastonata di Sin. Cioè, fatemi capire: i cattivi pomiciavano e non si facevano un cazzo, loro ballavano KOMBATTEVANO e si ritrovavano sempre messi peggio? Ma non ho capito. «dovremmo provarci anche noi» riflettè a bassa voce, abbassando delicato quel ch’era rimasto della maglietta. Cosa? cosa. «eh?» CIUPA! Ovviamente non aveva davvero pensato alle implicazioni di quanto appena detto, e la consapevolezza lo colpì con i -14 ps che il taglio sul braccio non gli avevano tolto. Impallidì, un rapido panic moonwalk indicando holly e benji. «mi chiedevo SE IN GIAPPONE AVESSERO I TORNEI1!!» ma stavano ancora pomiciando? «d-di calcio, n-non di – BEH VADO SEMPRE IN FORMA EH» gli diede una pacca sul ginocchio, alzandosi e fuggendo in una nube d’imbarazzo che lo trascinò, meccanicamente, verso Nicole.
    Bold of you credere che lo Stilinski avesse compreso l’offensiva, quando cinse le spalle della sorella stringendola a sé, sussurrandole all’orecchio un «macosanonvainme» pregno di disperata esasperazione nei confronti dell’universo. Non poteva nascere muto e fare un favore al mondo? Perché doveva essere così. Ingoiò il battito troppo veloce sulla lingua, distanziandosi ed osservando con occhio clinico la Rivera. Corrugò le sopracciglia indicandole un po’ di polverina bianca sul collo. «è zucchero, quello?» una vera fortuna che non ebbe il tempo di sniffarlo; holly e benji avevano deciso di aver paccato abbastanza, partendo all’attacco – come le vere otp – insieme: ma non su Todd, dai. Allontanandosi dalla rossa, si sarebbe fiondato sul Milkobitch innocuo (per Stiles, non nei confronti del mondo: non si sapeva mai quando avrebbe potuto #uscire la vena killer del suo doppio), trascinandolo a terra ed allontanandolo dalla granata.
    Forse. Ancora al suolo, avrebbe poi stretto il fucile al petto, la canna mirata ai due mori. «riconoscerli? mmmmm» fece guizzare lo sguardo su Theia, tornando poi ai due giapponesi di fronte a loro. «ha importanza??» una domanda sincera e gonfia di panico, quella dello Stilinski, mentre puntellandosi sui gomiti avrebbe sparato ad uno dei due.
    Don't know how to say it That I'm losing my mind Trying to find the
    perfect line

    miracle - the score
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    (18) DIFESA NICOLE (stiles + nicole): abbraccia nicole
    (29) DIFESA TODD (sin + stiles): placca todd
    ATTACCO BOLLY (sin + stiles): spara a caso

    master 3/10

    CODICE
    (17) <b>DIFESA THEIA (sin + nicole):</b>

    (18) <b>DIFESA NICOLE (stiles + nicole):</b>
    <b>ATTACCO DITOMMASI (nicole):</b>

    (29) <b>DIFESA TODD (sin + stiles):</b>
    <b>ATTACCO BOLLY (sin + stiles):</b>
     
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    Era probabilmente uno dei momenti più felici della vita di Nicole, secondo solamente all'abbraccio collettivo riverhansinski giù al ministero: la maschera a sbatacchiare a destra e sinistra, la musica (quale?) a coinvolgere le masse, Sin che volava via con la sua carrozzina menando chiappe a bastonate.
    «con los terroristas
    do the harlem shake
    ey (ey)
    con los terroristas
    ey (ey)
    ey (ey)
    »

    E chissà se era la sua voce quella, o se Godric era riuscito ad eludere la propria clessidra e a seguirli fino a lì per allietarli col proprio canto. Nicole non ne era più tanto sicura. Aveva ancora due sole certezze: «voglio così bene a stiles» affermò, portandosi una mano al petto con una certa commozione, il tutto ad un palmo dal naso di Jeremy «e sto per morire» sfilatasi la maschera, si voltò per poggiare la fronte sulla spalla del fratello, chiudendo gli occhi per qualche istante nella speranza che fosse sufficiente a portar via il casino che aveva in testa.
    «sappi che è colpa tua» si lamentò, non osando sollevare il capo «ma sì, "gUArdA cHe fiKO sinCLAIR"» insert spongebob meme here «e adesso che faccio?» sospirò sconsolata, riaprendo gli occhi per puntarli contro quelli del fratello. Pausa. «che palle».
    E per un attimo credette di dover starnutire.
    Si passò una mano sotto al naso, e per puro caso posò lo sguardo sulle proprie dita. Guardò confusa prima Stiles, poi Sinclair, poi Sara, sbattendo più volte le palpebre per assicurarsi che non fosse un'allucinazione. Spoiler: non lo era, e la polvere bianca era ancora lì, sulla propria pelle.
    Trasse un profondo respiro Nicole, psycho smile sulle labbra, e si voltò versò Dipré «...no» sollevò il dito ad un palmo dal naso dell'uomo «MA LO SAI QUANTO COSTA LA DROGA??» cioè, l'aveva drogata?? quando?? come?? Ancora in pieno trip euforico, sollevò una mano per stampargli un pieno cinquantacinque sulla guancia, cercando poi di scrollarsi Sara dal braccio. «send help?» cercò Stiles con lo sguardo, indicandogli un Dipré nuovamente attivo e sul pieno di guerra «non ho ancora capito se voglia uccidermi o stuprarmi, ma nel dubbio io li mollerei a te - tvb bro» e ciaone, avrebbe abbracciato stiles e mollato lì la coppia nel tentativo di mettere quanta più distanza fra sé e il fake giornalista.
    Se ne era turbata? Abbastanza. Al di là del fatto che avesse già provata a palparla e a drogarla, le trasmetteva una certa sensazione di viscido difficile da scrollarsi di dosso. Magari era la droga, magari il suo principio di ocd, o ancora Sinclair /cristo/, ma dovette ricorrere ancora una volta al proprio potere per impedirsi di lasciarsi andare ad un crollo nervoso. Non avrebbe voluto fiondarsi dritta verso di lui, né voleva che l'Hansen la vedesse prima che si fosse del tutto ripresa, così come certo avrebbe preferito non sentire quel bisogno di cercarlo per riprendere a respirare, lei che aveva sempre preferito affrontare qualunque problema da sola «dio» - eppure, involontariamente, l'aveva comunque fatto. Si passò una mano sul viso, sbirciando il volto di Sin tra le dita «cocaina» commentò, indicandogli col pollice la coppia di fattoni «ad un certo punto mi passerà, immagino» si strinse nelle spalle, chiedendosi quanto potessero risultare imbarazzanti le sue condizioni viste dall'esterno «puoi sopportarmi per, tipo, dieci minuti al massimo? proverò a non essere molesta» l'avrebbe persino aiutato: afferrò Eminem per una spalla, trasmettendogli tutta la paura che era in grado di mettere insieme malgrado la confusione.
    nicole rivera
    29 . emphaty . rebel
    I need to let go and I swear
    that I've tried,but opening up
    means trusting others
    and that's just too much,
    I don't want to bother.


    (17) DIFESA THEIA (sin + nicole): usa l'empatia per trasmettere paura a eminem
    (18) DIFESA NICOLE (stiles + nicole): si scrolla sara dal braccio
    ATTACCO DITOMMASI (nicole): dà uno schiaffo a dipré
     
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    Sinclair aveva osservato preoccupato i Bitchinski nel loro scambio di offensive con il nemico, trattenendo il fiato per paura che se si fosse mosso avrebbe rovinato la loro concentrazione. Neanche gli importava delle fitte al ventre a piegarlo in due, non sarebbe servito a niente arrivare sino a lì per poi perderli. Strinse le dita al bracciolo della carrozzina quando vide un taglio profondo aprirsi sul braccio di Stiles, e quasi non si scaraventò verso Jeremy per impedire che il proiettile gli trapassasse il fianco. Cristo, se solo fosse stato più forte per proteggerli quel compito non sarebbe toccato a loro, se solo- serrò gli occhi per qualche secondo per impedire al suo panico di avere la meglio. Nope, non poteva permetterselo, era un adulto e si sarebbe comportato come tale. «ha ragione stiles, è meglio fasciarla prima che si infetti» e non volevano che si infettasse, fidatevi di uno che aveva operato su ferite del genere. Si avvicinò al Milkobitch e con un gesto calcolato rimosse il pezzo di stoffa attorno alla ferita; si prese qualche momento per chinarsi ad osservarla e assestare il danno provocato, da quel che vedeva non sembrava niente di eccessivamente grazie. Ecco, diciamo che non sarebbe morto dissanguato subitiximo lol. «dovresti davvero lasciartela fasciare» con un senno del capo indicò la ferita sul braccio a Stiles, mentre utilizzava il suo potere per pulire la carne dell’altro tassorosso. Quando ritenne di aver fatto un buon lavoro si rialzò per lasciare il timone (della ship, l’avete capita? k simpa che era) allo Stilinski «fasci- ma stanno ancora paccando?» era meravigliato dalla capacità dei due calciatori di rimanere in apnea così a lungo, forse avrebbero dovuto considerare una carriera nel mondo nel nuoto. Lasciò il fianco dei suoi figli per occuparsi di Theia, un’altra ragazzina che era deciso a portare viva da quella stanza; MGK pareva però il giovane messo peggio là dentro, costantemente preso di mira per il suo aspetto e le sue scarse capacità da rapper. Aveva un cuore grande, l’Hansen, e vi avrebbe accolto anche Colson «ehi, lasciali perdere» poggiò le mani sulle sue spalle, dovendo tilt il capo di qualche centimetro per guardarlo negli occhi. Cristo, era ancora un ragazzino, non doveva avere più dell’età di Murphy «io credo in te e nel tuo rap, devi solo crescere ancora un po’ come artista» non tutti erano nati imparati, suvvia! Gli poggiò un bacio in fronte come avrebbe fatto con un figlio, ammetteva che ormai lo sentiva un po’ come tale. Come qualsiasi giovane sotto i venticinque anni icsdì.
    Sapete per chi invece non aveva pietà? Per quelle merde di Holly e Benji, gli avevano davvero sfracellato i tre quarti di minchia con le loro paccate e difese di ferro. Alzò una mano a evocare un getto d’acqua per spingere i due serial killers lontano da Todd, non contento si sforzò per creare un secondo tentacolo con cui frustare Benji.
    sin
    clair
    hansen

    geb - walking cane
    1989 - hyrokinesis
    psychowiz - rebel
    You are not alone
    I've been here the whole time singing you a song
    I will carry you, I will carry you
    Is anybody out there?
    tumblr_m7w2n46Pdl1r6o8v2 carry you - ruelle



    (17) DIFESA THEIA (sin + nicole): lo distrae

    (29) DIFESA TODD (sin + stiles): sposta i due
    ATTACCO BOLLY (sin + stiles): frusta benji
     
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55 replies since 24/5/2019, 23:01   1013 views
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