2019: osiris

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    osiris
    heather morrison - scott chipmunks - charles dumont - connor walsh - dante rinaldi


    Dovete andare nei sotterranei, saranno le pietre a indicarvi la strada. Era parsa una frase enigmatica, se non addirittura filosofica - un problema da risolvere per il quale nessuno di voi ha tempo; una, perdonando il francesismo, sentenza del cazzo prima di mandarvi al macello. Perché di mattatoio può benissimo trattarsi: l’ignoto che v’attende nei sotterranei di Hogwarts potrebbe essere una trappola mortale, e lasciando i vostri amici, la vostra famiglia, i vostri colleghi, le contro parti di un altro universo, a combattere una guerra che sapete di non poter vincere, siete pienamente coscienti del pericolo verso cui state andando incontro. Al piano di sopra, i vostri compagni sono sotto assedio – ma conoscete i tranelli dei Ministeriali, sapete cosa vogliono.
    Il sottosuolo, è un mistero.
    Eppure un gruppo di voi si fa coraggio, abbandonando gli altri per seguire un destino incerto, ed una speranza sottile. Alle vostre spalle udite i strazianti suoni della battaglia, percepite il peso degli incanti protettivi trattenere incantesimi che, senza indugio, sarebbero giunti anche voi.
    Ma scendete comunque, perché che altro potete fare?
    I sotterranei non sono diversi da come li ricordate, con le poche aule ad affacciarvisi sgombre e buie ed il tanfo pesante di pozioni antiche ad incollare la lingua sul palato. Non avete tempo di domandarvi quale sia il percorso da seguire: perché Andy è un ragazzo dannatamente pragmatico, e con saranno le pietre ad indicarvi la strada intendeva in senso letterale. Un grido sorpreso, ed in fretta soffocato, sfugge dalle labbra di Stiles, un palmo a coprire il dorso della mano opposta mentre le gemme volteggiano di fronte a voi. Una porta che prima non c’era, cigola di fronte a voi invitandovi ad entrare. Il vostro sguardo vaga dalla fresca entrata alla mano dello Stilinski, sul quale è impresso un tatuaggio colorato.
    Una clessidra.
    E nel momento esatto in cui uno di voi sfiora il ragazzo, l’inchiostro vi contagia ad uno ad uno, passando fluido da una mano all’altra, fino a che voi tutti non portate lo stesso marchio. Alcuni dello stesso colore; altri, di colore diverso. Non ci fate caso, o magari non pensate sia importante, fino a che, superata la spessa - ed antica - porta in legno, sette linee delle medesime tonalità non si ramificano sul pavimento di fronte a voi come vene iniettate di sangue.
    Ci sono tre corridoi: in quello più a destra, spariscono le linee magenta, viola, e blu; in quello centrale, solamente le verdi; nell’ultimo a sinistra, giallo, arancio, e rosso. Solo cercando di oltrepassare la soglia di uno dei colori che non vi appartiene, vi rendete conto di non poterlo fare.
    Siete legati al vostro marchio.
    È lui, a decidere per voi.
    Le vostre strade si separano dal principio. I corridoi con i tre gruppi, mano a mano che scendete infiniti, claustrofobici, tunnel sotterranei, si ramificano ancora costringendovi a separarvi dagli altri.
    Sette gruppi. Sette strade. Sette porte, i cui intarsi mostrano creature leggendarie dagli occhi vuoti - ma non per molto: le gemme che vi hanno accompagnato galleggiando al vostro fianco fino a quel momento, colmano le cavità orbite delle bestie magiche, le quali prendono vita attivando il meccanismo d’apertura. Sentite il rumore degli ingranaggi.
    Click.
    La porta si apre. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.


    State camminando da parecchi minuti, Osiris, quando finalmente lo vedete – e con metri e metri del nulla più assoluto alle spalle, non può che sorprendervi.
    Uno di voi fa notare, con una punta di perplessità – perplessità che diviene ansia, ansia che diviene paura –, che pochi secondi prima non c’era, quel cartello. Giura, davvero!, di aver guardato proprio in quella direzione – e laddove ora si erge un muro, prima c’era una strada. Un corridoio. Un… qualcosa. E forse non gli credete; forse sì. Non ha importanza: che vi piaccia o meno, il cartello è dinnanzi a voi, e vi pone di fronte a una scelta.
    Sul legno, in caratteri gotici, sono stati incisi dei versetti – di cui non siete in grado di comprendere appieno il significato, forse, ma che indubbiamente conoscete: “Per me si va ne la città dolente, / per me si va ne l’etterno dolore, / per me si va tra la perduta gente.” Appena sotto, attaccati con grossi chiodi arrugginiti, ci sono altre due tavole in legno: una che punta a destra, sulla quale è scritto ante, e una che, invece, punta a sinistra – rursus.
    Non vi resta che dividervi, per quanto possa risultarvi poco allettante, così da scoprire voi stessi di che si tratta.
    V’incamminate, dunque; tre da un lato, due dall’altro – spinti da pura e semplice curiosità mista al battito frenetico che pulsa nei vostri toraci, accorciandovi il respiro e rendendo il passo languido, incerto. Alla fine, notate con disappunto, avete percorso la stessa strada da due punti diversi; vi salutate dai poli opposti, sorrisi sghembi sui visi, prima che la terra tremi sotto le vostre scarpe e si rivolti. Rotolate su quello che una volta era il soffitto, e quando vi rialzate, mani a tastare incerte contro il cemento, vi rendete conto di essere totalmente al buio – salvo la flebile luce di una torcia che si erge in aria, sospesa nel nulla. A circondarla, ce ne sono altre: quattro, e sono spente. Afferratele, Osiris. Ne avrete bisogno.
    Fate bruciare legno contro fiamma, quindi, così da potervi muovere tra le colonne senza perdervi o ferirvi inutilmente.
    E poi… poi, girate un angolo, e li sentite.
    Rantoli che si sovrappongono e il rumore di tacchi che colpisce il pavimento riempiono l’aria, obbligandovi a fermare la vostra marcia. Sono… tanti. Feriti? Non potete saperlo. Combattete contro il vostro stesso istinto che vi suggerisce di correre, correre il più lontano possibile, e andate invece incontro alla fonte del rumore.
    E le torce – tutte, stavolta – si spengono.
    Per dieci lunghissimi secondi rimanete lì, bloccati.
    Tuc, tuc, tuc, tuc.
    Trattenete il fiato.
    Poi, lentamente, il bastone racchiuso nel pugno di Scott riprende a bruciare. E allora la vedete: il volto completamente fasciato, il corpo sporco di lerciume e sangue. La posizione innaturale delle gambe. Delle mani.
    Caccia un urlo raggelante, e altri come lei si materializzano a pochi centimetri dalla vostra faccia – li avete sentiti correre, ma non siete riusciti a muovervi, paralizzati dall’orrore. Chi di voi (già – chi?) ha il coraggio di distogliere lo sguardo, potrà notare che non ci sono solo loro, nella stanza – una figura imponente, accovacciata al suolo, fa scattare la testa verso di voi. È coperto fino alle spalle da un enorme triangolo appuntito che non vi permette di vedere l’espressione sul volto, ma vi basta notare i cadaveri martoriati che lo circondano per sapere che non ha buone intenzioni.
    E con uno schiocco delle dita, fa partire le sue bestie all’attacco.



    scott 25 pa25 (-5) pd68 psARMA: arco (0/24)
    heather20 pa20 pd65 psARMA: coltellini da lancio
    connor15 pa15 pd57 psARMA: pistola semiautomatica (0/24)
    charles10 pa10 pd50 psARMA: martello
    dante10 pa10 pd49 psARMA: pugnale
    pyramid head25 pa25 pd80 psattacco: --babbani
    oliver25 (+5) pa25 pd50 psattacco: 2 (scott)veleno | pugnale
    lilijana25 pa25 pd50 psattacco: 4 (heather)veleno | blakas
    moira25 pa25 pd50 psattacco: 4 (connor)veleno | katar
    farhan25 pa25 pd50 psattacco: 8 (charles)veleno | jimpul
    marshal25 pa25 pd50 psattacco: 3 (dante)veleno | balato


    SCOTT: Oliver tenta di ficcarti il pugnale in un occhio.
    HEATHER: Lilijana prova a infilarti il blakas in un fianco.
    CONNOR: Moira punta alla tua fronte con il katar.
    CHARLES: Farhan, invece, alla tua gola.
    DANTE: Marshal t'infila una mano in bocca, e prova a strapparti i denti.

    // La torcia è in mano a Scott per le prossime 48 ore: -5 punti di difesa (Scott); +5 PA Oliver).

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI] - e no, non c'è il limite di utilizzi del vostro potere come scritto nella pagina, potete usarlo quanto volete. Plus, ogni 10 post (del pg, non della slot) i pg a livello master avranno diritto ad una SUPER, differenziata da potere a potere; i maghi, a seconda che il loro potenziamento sia di pa o pd, potranno fare un incantesimo di guarigione che ridia tot ps (variabili a seconda del livello del pg da curare) o attaccare due png anzichè uno.. [P.S.: le granate possono essere utilizzate contro più di un PNG, ma il loro danno si dimezza. Se viene estratto, ad esempio, 9, contro un png farà danno 9, contro due png 4, contro tre png 3]
    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 23:59 del 24.05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio fino a che non sarà scoccata l'ora per il balzo epoca.

    avete tempo fino alle 23:59 del 31/05 per postare.

     
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    «prenditi cura di amélie» lanciò un'occhiata alla sorella il Dumont, soffermandosi su di lei un po' più a lungo del solito, sforzandosi d'imprimere quanto più dettagliatamente la sua figura in memoria «e di te» spostò poi le iridi brune sul Dallaire, un leggero sorriso a far capolino sulle sue labbra. Non voleva lasciarli lì, rischiare ancora una volta di voltar loro le spalle senza sapere se si sarebbero mai più rivisti, ma aveva scelto la sua strada diversi mesi addietro il francese, e se c'era anche solo una minima possibilità di riavere indietro la propria vita, magari persino migliore di quella che aveva sempre vissuto, che altra scelta gli restava?
    Braccia dietro la testa, collo leggermente reclinato indietro e sigaretta fra le labbra, seguì il resto del gruppo verso i sotterranei con la più rilassata delle espressioni. Non è che non avesse paura, ne aveva eccome, solo che l'idea di poter fare finalmente qualcosa di concreto era già più di quanto non avesse potuto sperare negli ultimi mesi; e poi, al contrario dell'Osborne, lui preferiva prendere le cose con ottimismo: almeno erano lì, insieme, e ci stavano provando. I presagi di morte non avrebbero certo aiutato nessuno.
    Si affiancò alla Morrison piuttosto, passandole un braccio attorno alle spalle come se non l'avesse mai mollata per mesi senza neppure un 'hey, sono vivo'. «mi odi, heath?» riusciva già ad immaginare la risposta della Serpeverde, ma era convinto di conoscerla abbastanza da poter leggere oltre le righe delle sue affermazioni «ho fatto una cazzata andandomene, lo ammetto» con la mano libera si sfilò la sigaretta dalle labbra, soffiando via una boccata di fumo «ma contattarti dopo sarebbe stato anche peggio, perché avrei potuto metterti nei casini» trattenne il mozzicone fra le dita, camminando con lo sguardo dritto dinanzi a sé «e, sì, anche perché non avevo le palle di farlo» sincero e diretto, che altro poteva aggiungere? «se ti fa star meglio, sono più o meno stato scaricato e gioco a nascondino da mesi - e mi sei mancata davvero» le diede una leggera stretta alla spalla prima di lasciarla andare, affiancandosi a Dante per porgergli il resto della propria sigaretta. Che arrivasse pure alla mistica rivelazione: era quasi arrivato a sperarlo ad un certo punto, riservandosi il diritto di obliviarlo nel caso fosse risultato necessario una volta fuori di lì. Tutto, purché non lo odiasse, purché non finisse in pericolo a causa sua.
    «merde» si lasciò sfuggire, portando istintivamente una mano sul dorso dell'altra, lì dove qualcosa pareva star prendendo magicamente forma. Si voltò rapido ad osservare Dante, un sospiro di sollievo nel riconoscere la clessidra sulla sua pelle dello stesso colore della propria. Incrociò il suo sguardo per un istante, piegando le labbra in un leggero sorriso, per poi voltarsi verso Heather e rivolgerle un piccolo occhiolino: neanche il destino poteva separare i cheather!! «jer? ah, che palle» beh, non poteva mica essere /così/ fortunato: sollevò il dito medio, andandolo a incrociare a quello della Lowell «ti tengo un posto all'inferno».

    Insomma, se Charles avesse saputo che i sotterranei di Hogwarts fossero così tanto simili all'inferno, forse si sarebbe risparmiato dal citarlo prima. Si guardò attorno con poca convinzione, la netta impressione di non avere punti fissi a cui appigliarsi in quello scenario incline al mutamento. Una sola certezza, in verità: quella di non volersi separare da Dante, né da Heather. Fu assieme a loro che proseguì verso uno dei due percorsi, salvo poi accorgersi che entrambe le strade indicate dai cartelli li avrebbero comunque portati nella stessa direzione. «ce stanno a pija per culo?» ma in francese, un istante prima che il pavimento iniziasse a tremare, sbalzandolo via senza possibilità di far resistenza. «dante?» chiamò in un sussurro, pregando che fosse tutto intero. Heather riusciva ancora a vederla, i capelli biondi rischiarati dalla flebile luce dell'unica torcia nella stanza. Si alzò in piedi, leggermente dolorante, avvicinandosi alle altre quattro torce, seppur spente, per afferrarne una ed accenderla.
    «non vorrei dirvelo, ma non mi sembra un granché rassicurante» né i rantoli a scalfire il silenzio, né tanto meno il rumore di passi a farsi sempre più vicini... né il fuoco a spegnersi, lasciandoli completamente al buio «proprio per niente» scusatelo, non ce la faceva a star zitto, specie nei momenti di tensione. Eppure, plot twist, rimase completamente a corto di parole quando la torcia di Scott riprese a bruciare, svelando il volto di un coso che neanche nei suoi peggiori incubi avrebbe mai voluto vedere. Nella sua testa era tutto un cheschifomaperchévogliomorire, ma all'esterno era semplicemente rimasto pietrificato, pallido in viso, incapace persino di respirare. Si era aspettato ministeriali, mollicci, dissennatori - ma quello, di grazia, che cazzo era? All'urlo dell'obbrobrio, portò istintivamente un braccio attorno alla vita di Dante e lo trasse a sé per allontanarlo da qualunque cosa quella fosse, sforzandosi di reagire e sfilare quanto meno la bacchetta dalla tasca con la mano libera. Ponderò l'idea di riaccendere la propria torcia avvicinandola a quella di Scott, ma si accorse che, per il momento, gli avrebbe dato fin troppo d'impiccio. La infilò dunque nello zaino, abbassandosi poi rapido per schivare il colpo diretto contro la sua gola.
    Nel rialzarsi, puntò la bacchetta contro il coso all'attacco di Dante, lanciandogli contro uno «stupeficium», prima di rivolgersi verso quello più vicino a sé e colpirlo con un calcio sullo....stomaco?
    charles dumont
    18 . slytherin . rebel
    Tell me which one is worse
    Living or dying first
    Sleeping inside a hearse.
    I don't dream.


    (3) DIFESA DANTE (charles + dante): stupeficium
    (8) DIFESA CHARLES (charles + dante): si abbassa
    ATTACCO FARHAN (dante + charles): calcio rotanteH
     
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    Dante Renzo Rinaldi
    Aveva fissato negli occhi Godric per quelli che gli erano parsi anni, chiedendosi il perché fosse lì a combattere insieme a loro una guerra in cui non aveva mai creduto; ma era felice? Sì. Maledettamente. Perché il solo saperlo vicino, in qualche modo, era riuscito a fargli tirare un sospiro di sollievo tale da farlo tremare, solo per un attimo. Perché, prima di scendere nei sotterranei, lontani dai loro compagni, dai Pavor a distruggere Hogwarts, aveva gettato uno sguardo verso l’Allen, con il cuore a rimbombargli nelle orecchie furiosamente, al ritmo dei suoi stessi pensieri. Era—terrorizzato. No, non tanto dall’idea di ciò che avrebbero potuto trovare lì sotto – anche se non era sereno, non poteva viste le circostanze – né era preoccupato per la propria incolumità; ciò che lo faceva sentire quasi sperduto, sull’orlo delle lacrime, era l’impotenza del non poter proteggere Ryan e di non aver rivisto tra gli AU il viso malizioso di Eméric. Aveva quel terribile, fastidioso, terrificante presentimento che il francese fosse morto e che, d’altro canto, presto anche il suo migliore amico avrebbe fatto la stessa fine.
    Ma… aveva fatto una promessa e l’avrebbe rispettata. Avrebbe lottato fino all’ultimo respiro, fatto sì che ogni singola parola non fosse stata buttata al vento, anche a costo di non fare più ritorno. Lo doveva al Lacroix e lo doveva a se stesso; lo doveva, principalmente ad Hazel, perché la visione del suo corpicino a scontrarsi con la pietra era stata la cosa più angosciante che avesse mai visto in tutta la sua misera vita. L’aveva vista sempre energica, solare, anche fastidiosa alle volte, ma era certo che sia lui che Chelsey avessero provato lo stesso identico terrore di non vederla più alzarsi in piedi. Che quegli occhi vispi non si sarebbero più aperti e che l’ultimo ricordo sarebbe stato quello del viso pallido e delle labbra socchiuse.

    E gli veniva da vomitare ad ogni passo, con lo sguardo alto e corrucciato per nascondere il malessere. Non solo per l’olezzo delle pozioni secche dimenticate nei calderoni, per la negligenza di alcuni studenti, ma anche per l’ansia. Era un Grifondoro e il coraggio faceva parte di lui, ma era pur sempre un ragazzo inesperto, novizio alla guerra e a tutto ciò che comportava. Seguiva i suoi compagni con la mente altrove, gli occhi rabbuiati dai pensieri cupi e le mani nascoste dentro le tasche della felpa per evitare di mostrare il tremore. Metteva un passo dietro l’altro con fatica, trovando la stoffa pesante della maglia un impiccio, un peso; sudava freddo, ma doveva darsi un contegno. Eméric contava su di lui, era stato fiducioso nelle sue abilità e… non voleva deluderlo. Non voleva veder morire nessuno; sentiva la responsabilità di Chelsey sulle spalle, così come di Charles.

    Proprio quest’ultimo, quasi intuendo i suoi pensieri, gli si era affiancato offrendogli—la metà della sua sigaretta. Per un attimo era rimasto a fissarlo, gli occhi azzurri appena più focalizzati sulla figura dell’Ex-Serpeverde, accennando infine un sorriso «Non posso» fumare una sigaretta insieme era un rito che voleva condividere solo con Eméric «ma grazie» era stato gentile da parte del Dumont cercare di stemperare l’atmosfera in quel modo. Forse il turbamento, per quanto stesse tentando di nasconderlo, era visibile sul suo viso; sapeva di essere un libro aperto, non riusciva davvero a nascondere le emozioni.
    E nemmeno dopo aver visto il simbolo della clessidra comparire sulla propria mano, di un giallo acceso, e la porta a spalancarsi di fronte a sé, mostrando le vie da seguire, si era premurato di celarle. D’istinto si era voltato verso Godric, deluso dal non poter proseguire insieme a lui; poi verso la Weasley, anch’essa con un colore diverso.
    L’unico che effettivamente poteva essere un riferimento, a quel punto, era Charles; Eméric gli aveva chiesto di tenerlo d’occhio e quindi dovevano essere amici. Avrebbe fatto il possibile per tenerlo vivo e per evitare che si facesse male «sembra un film horror» il fatto che fossero stati costretti a dividersi e andare verso dei corridoi bui era… beh, sconfortante.

    Dopo aver percorso la via, trovandosi di fronte un cartello con incisa una delle frasi della Divina Commedia – wow, si sentiva molto preso per il culo – e separandosi per poi ritrovarsi nello stesso punto – ma perché poi? Qualcuno si divertiva a confonderli? – inizia a guardarsi intorno, strizzando gli occhi per cercare di vedere qualcosa, aiutato dal fuocherello della torcia. Poi, un grido gli muore letteralmente in gola, sentendo la terra sfaldarsi sotto i piedi; lo stomaco gli si contorce dolorosamente, simile alla sensazione d’essere sulle montagne russe, prima di precipitare nel vuoto, cadendo sul pavimento in pietra con un tonfo e un lamento «Ugh…» mormora, sibilando per il dolore, ma lasciando indietro la sensazione d’essersi spaccato qualcosa solo per la realizzazione d’essere nell’oscurità più totale «Dante?» oh Dio. Allora erano vivi. Vedeva a malapena il viso di Scott e i capelli biondi di Heather «sono qui, sono qui--» mugugna, alzandosi in piedi, zittendosi subito dopo per l’improvviso spegnimento delle torce. A tentoni, avanza di qualche passo per ricercare uno dei suoi compagni, sentendone i respiri affannosi tanto quanto il proprio «forse ho le allucinazioni olfattive, ma credo di percepire un lieve tanfo di morte» ed era un eufemismo, considerando l’ambiente saturo di decomposizione. Quasi non sobbalza alla vista del fuoco e del «PORCA TROIAH» di Scott, per poi sbiancare totalmente, con le palpebre tanto aperte da far rotolare via le orbite.
    L’urlo della creatura, per un istante, gli fa perdere un battito, facendolo indietreggiare di qualche passo, fino ad incontrare la stretta incredibilmente forte di Charles intorno alla sua vita. Se fosse stata un’occasione diversa l’imbarazzo l’avrebbe mangiato vivo, portandolo ad arrossire fin sopra la punta delle orecchie, ma lì… lì era solo grato al Dumont per averlo preso. Per aver capito che avesse bisogno di un sostegno, il tempo di metabolizzare, di far funzionare gli ingranaggi che sembravano essersi inceppati «Cosa--» cosa diamine sono? Avrebbe voluto dire, se solo non fosse stato bloccato dallo Stupeficium del ragazzo e dalla consapevolezza di dover fare qualcosa. Qualsiasi cosa e non soltanto essere protetto; perché non era uno stupido, non era un codardo e doveva smetterla di sudare in quel modo!!
    Immediatamente estrae la bacchetta urlando uno «YABAI!» verso il mostro per impedirgli di ferire il Dumont alla gola, facendo uno scatto verso destra per evitare di ritrovarsi le mani putride dell’altro essere in bocca. Con uno sguardo orripilato, rabbrividendo al solo pensiero di ritrovarsi la carne marcia sul palato, si affretta ad andare verso Charles per tirarlo via dalla traiettoria dell’attacco.

    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    Now the dream of this life must end, and so too must the dreamers within it.
    Silent Hill - Promise
    17 y.o.
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    but anxious






    (3) DIFESA DANTE (charles + dante): indietreggia
    (8) DIFESA CHARLES (charles + dante): lo tira via
    ATTACCO FARHAN (dante + charles): Yabai


    Edited by Snow|Flake - 26/5/2019, 22:17
     
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    lilijana25 pa25 pd50 psattacco: 4 (heather)veleno | blakas
    moira25 pa25 pd50 psattacco: 4 (connor)veleno | katar
    farhan25 pa25 pd45 psattacco: 13 (charles)veleno | jimpul
    marshal25 pa25 pd50 psattacco: 4 (dante)veleno | balato


    (3) DIFESA DANTE: 6 (dante) + 1 (charles) = 7 pd

    (8) DIFESA CHARLES: 1 (dante) + 5 (charles) = 6 pd (-2 ps)
    L'arma di Farhan ti graffia appena il collo, un piccolo taglietto a sgorgare sangue sulla pelle. Ma brucia troppo, per essere solo un misero graffio.
    SEI STATO AVVELENATO. Perderai 1 PS ad ogni mezzanotte.
    ATTACCO FARHAN: 9 (dante) + 6 (charles) = 15 pa
    DIFESA FARHAN: 10 pd (-5 ps)
    L'incantesimo di trasfigurazione colpisce Farhan alla spalla - ma deve essere protetto da qualche antica magia, perché non lo congela completamente. Il calcio di Charles lo fa allontanare un po'.

    CHARLES: stavolta, Farhan punta a ficcarti il jimpul nello stomaco.
    DANTE: Marshal, invece, punta alla tua spalla con il balato.
     
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    «mi odi, heath?»
    Guardatelo, bello come il sole con il braccino attorno alla bionda, come se davvero non fosse sparito per mesi senza dire neanche dire mañana. Si voltò sorridendo verso Charles, la testa sollevata; mettendosi in punta dei piedi, avrebbe potuto scoccargli un bacio.
    «non odi qualcosa di cui non ti interessa più niente» che nella sua testa suonava come una frase sassy da "non ti odio, certo, perchè non mi importa più niente di te", ma che appena fatta scivolare sulle labbra suonò alle sue stesse orecchie come un'ammissione. Certo che era arrabbiata, sebbene avrebbe preferito il contrario, ma proprio perchè ci teneva ancora.
    «ho fatto una cazzata andandomene, lo ammetto» Arricciò il naso. Già, non era esattamente quello il problema; perchè i maschi erano sempre così lenti di comprendonio? «ma contattarti dopo sarebbe stato anche peggio, perché avrei potuto metterti nei casini... e, sì, anche perché non avevo le palle di farlo» ah ecco.
    Si fermò, obbligando Charles a fare lo stesso.
    «tu mi hai messo, nei casini» non c'era rancore, nella sua voce, voleva solo fargli notare l'ovvio. Ancora sorridendo leggermente alzò una mano (la lettera scarlatta del polso nascosta da uno spesso cinturino dorato), umettandosi le labbra mentre sfiorava la guancia dell'altro dolcemente... dandogli poi uno schiaffo - debole, figuratevi, mica voleva ucciderlo. Adesso. «usa la tua testa la prossima volta, coglioncello.»
    Sì, gli faceva vagamente piacere Iden lo avesse scarico (chicks before dicks - e poi quel corvo era una mina vagante che bullizzava charles, solo lei e gli altri serpeverde potevano farlo!!!) e, sì «mi sei mancato anche tu»
    Si allontanò prima lei di charles, perchè se la smolla per andare a dare la sigaretta a dante heather gli tira un altro schiaffo, questa volta da 20PA

    «game of thrones, 8x03» si voltò verso gli altri, sollevando le mani come per dimostrare la propria innocenza. «spoilers without context» torce, non morti, ghiaccio, persone con gli occhi azzurri... suvvia, era tutto troppo perfetto. PERSINO L'ASSENZA DI ELEFANTI!!! #TRIGGERED
    E sarebbe troppo bello però dire che la ragazza potesse godersi lo spettacolo in pace, perchè ovviamente i morti ce l'avevano con loro. Tutti loro. «che. Palle» roteò gli occhi, scivolando di lato per sfuggire ad una specie di accetta nel fianco.
    «L'avete visto anche voi il tipo degli Illuminati? Creepy as fuck» chissà se era il loro Re della Notte.
    Fece girare la bacchetta fra le mani, puntandola contro lo zombie che aveva cercato di attaccarla in un Incalescent. Ecco, mancava giusto il fuoco per ricreare la battaglia con i morti.
    «scott alza un po' di più la torcia - ecco, così, bravo»
    Heather portò le dita a saggiare le lame che portava al fianco. Non era una buona idea lanciare i coltellini, non quella luce (temeva non avrebbe potuto recuperarli e, soprattutto, non era certa avrebbe preso bene la mira), ma poteva sempre usarli come arma... peccato prima dovesse assicurarsi funzionasse. Ne prese uno in mano, e lo usò per tagliare la mano dello zombie che stava cercando di attaccare Charles. forse non poteva sentire male, ma magari poteva tagliargli pezzi senza che gli ricrescessero? «charles, ma sei già ferito? oh non ti si può lasciare solo due (2) minuti»
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    (4) DIFESA HEATHER (heather + dante) si sposta
    ATTACCO LILIJANA (heather + charles) Incalescent
    CITAZIONE
    Maledizione Gabbia di Fuoco ◆
    Formula: Incalescent. Crea una sottile lingua di fuoco che si avviluppa al corpo dell'avversario crescendo sempre più d'intensità. Il fascio di luce è arancione. Incantesimo Verbale.
    E' parecchio doloroso perché meno immediato di un normale incanto di fuoco, e diventa difficile da contrastare se non fermato al suo esordio.

    (13) DIFESA CHARLES (heather + charles) taglia la mano dello zombie

    CODICE
    <b>(2) DIFESA SCOTT (dante + connor)</b>
    <b>ATTACCO OLIVER (dante + connor)</b>

    <b>(4) DIFESA HEATHER (heather + dante)</b>
    <b>ATTACCO LILIJANA (heather + charles)</b>

    <b>(4) DIFESA CONNOR (connor + charles)</b>
    <b>(13) DIFESA CHARLES (heather + charles)</b>
     
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    Fosse stato una capra, probabilmente il Walsh non avrebbe colto la reference a Dante (non il loro) sul cartello apparso dal nulla. Ma, visto che stava studiato e - incredibile! - nel tempo libero faceva anche altro oltre a dipingere e drogarsi in linea con il perfetto cliché dell’artista quale era (più o meno), il ragazzo capì subito quella scritta in italiano antico e bigotto (non ai livelli di chi nel 2019 votava ancora salveenee, eh) «siamo all’inferno» come se non l’avessero già capito. Vabbè, comunque, magiko! L’avesse saputo prima, sarebbe sceso più spesso a prender ispirazione per i suoi quadri: aveva avuto l’opportunità di esser il discendente di Goya tutto quel tempo e non l’aveva mai colta??? Assurdo! Insomma, avrebbe passato lì molto più tempo di quello che, durante i suoi anni ad Hogwarts, aveva speso sulla torre d'astronomia, circondato unicamente dalle sue tele e dai suoi colori.
    «ce stanno a pija per culo?» il dumont espresse ad alta voce ciò che, probabilmente, in quel gruppetto stavano pensando tutti: il primo giro ok, non ci se ne rendeva conto, il secondo vabbè, coincidenza? il terzo ti metteva qualche dubbio ma a 'na certa si doveva proprio esser ciechi per non rendersene conto «mi sa di sì» che potevano fare? Magari... AAAAAAAAAh ecco, il pavimento era caduto sotto i loro piedi: bel modo per far fronte al problema! Non ci avevano nemmeno dovuto pensar loro, guarda te che fortuna XD «dante?» con il culo per terra dolorante, il Walsh si chiese se potesse esserci davvero lui dietro a tutto quello «magari è rimasto bloccato» secoli a vagare lì, disperandosi per l'amore non ricambiato da parte di Beatrice. Oh, che ne poteva sapere Connor che Charles si riferisse all'amico: lui conosceva un (1) solo Dante. Solo dopo essersi alzato dolorante ed aver afferrato una delle torce, guardandosi intorno si rese conto effettivamente dell'età dei ragazzi intorno a se e cazzo: era l'adulto badger. Era un bel problema, quello, perchè Connor Walsh non aveva neppure le skills necessarie per badare a sè stesso, figuriamoci per occuparsi dell'incolumità di altri quattro ragazzi quindi #rip osiris, è stato bello ancor prima di iniziare. Le sue evidenti mancanze ci misero ben poco a venir a galla: al «PORCA TROIAH» di Scott, il ragazzo fece un salto sul posto al grido di «CHE CAZZO???» per poi, dopo esser ritornato a respirare, avvicinarsi al Chipmunks ed accertarsi che stesse bene. Manco il tempo di chiederglielo, oh: dal nulla erano apparsi...che diamine erano?? Gli spiriti descritti nella divina commedia?? Meh, non sembravano. Piuttosto...«..THE WALKING DEAD??» era una delle sue serie preferite ma cazzo, se avessero tentato di ucciderli sicuramente non sarebbe riuscito a guardarla con gli stessi occhi. Subito, notando uno di loro avvicinarsi con fare minaccioso - un pugnale puntato contro un occhio non era l'esatta definizione di amichevole, ecco - il Walsh avrebbe afferrato Scott da sotto le braccia per sollevarlo di peso e rilasciarlo a terra un po' più in là, togliendolo dalla traiettoria dello zombie. Poi, una volta arrivato a portata di mano, avrebbe dato un bel pugno in faccia al tizio. Sarebbe stato bello anche aggiungere al tutto un that's my wife! che era sempre poetic cinema, ma 1)connor non lo era ancora e 2) era una persona triste equilibrata, non gli piaceva fare scenate in pubblico. Ciò che fece, invece, fu accovacciarsi a terra per sfuggire all'attacco dell'altro zombie, arrivato ad aiutare l'amico, forse??? Che palle, già li odiava da morire.
    Connor Walsh
    21 y/o - raven - artist
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    you don't want war


    (2) DIFESA SCOTT (dante + connor) lo prende di peso e lo sposta
    ATTACCO OLIVER (dante + connor) pugno in faccia

    (4) DIFESA CONNOR (connor + charles) si abbassa
     
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    Dante Renzo Rinaldi
    Ci aveva provato.
    Sul serio, aveva tentato con tutte le proprie forze di impedire che Charles si facesse del male, ma aveva fallito. Di nuovo. Era una costante quella di non riuscire a proteggere le persone a lui care – che poi il Dumont non poteva nemmeno essere definito tale. Il suo era solo un interesse puramente collegato all’affetto nei confronti di Eméric e del rispetto per le idee dell’Ex-Serpeverde – e la cosa stava iniziando a dargli sui nervi. Era… stanco. Esausto per quel continuo fallimento, per non essere in grado di fare la differenza, nonostante a lui importasse davvero della causa. Era entrato nella Ribellione per un motivo, perché credeva in un mondo migliore e per garantire ai maghi del futuro di avere la possibilità di vivere una vita fatta di gioia e non contornata dal terrore. Perché era assurdo che dei ragazzini di appena undici anni si trovassero costretti a torture che nemmeno un adulto dalle spalle larghe avrebbe potuto sopportare.
    Ed odiava quell'orrore, perché gli ricordava che l’uomo era sempre, costantemente, un animale e nulla di più; l’intelletto era una scusa becera per portarsi al di sopra di ogni creatura vivente, ma alla fine era sempre e solo una questione di supremazia. Non era diverso da un leone o da una pantera, eccetto il fatto che questi ultimi agissero per istinto e fossero guidati dallo spirito di sopravvivenza; l’unica cosa a smuovere l’essere umano era solo la prevaricazione, il desiderio di essere potente e di soggiogare il prossimo. Quindi era sempre un loop, un continuo mordersi la coda; le guerre mondiali non erano servite a nulla.

    Ma non era il momento per le lezioni di storia, né di pensare a quanto schifo gli facessero i Mangiamorte; quello a cui doveva dar conto era, senza ombra di dubbio, il fatto che Charles fosse ferito e che gli altri suoi compagni rischiassero di fare la stessa fine.
    «Ehi!» quasi non capitombola sul Dumont, tanta la preoccupazione «ti ha ferito? Come ti senti?» senza attendere una risposta, scosta la maglia stracciata dal taglio per osservare – seppure con difficoltà – la ferita. Non andava bene, non… quel verde putrescente gli dava la nausea. Con uno sguardo colpevole fissa per un attimo Charles, profondamente dispiaciuto, prima di voltarsi verso il possessore della torcia e scattare in piedi come una molla. Non poteva permettere che Scott venisse ferito. Non solo perché era importante che tutti tornassero vivi e vegeti nella Sala Grande, ma anche perché era l’unico ad avere tra le mani una fonte di luce. Punta allora la bacchetta verso il Chipmunks esclamando un «Inciampante!» verso il mostro e dopo anche uno «Stupeficium!», dedicandosi poi a tentare di salvare le chiappe anche alla Morrison, presa di mira da un’altra di quelle creature. Agita quindi la bacchetta verso la bestia, pronunciando ad alta voce un «Protego!» per evitarle di essere colpita.

    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
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    (2) DIFESA SCOTT (dante + connor): incantesimo inciampante
    ATTACCO OLIVER (dante + connor): stupeficium
    (4) DIFESA HEATHER (heather + dante): protego
     
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    «mh?» perché no, Charles mica se n'era accorto di esser stato ferito. Si portò due dita al collo, e aggrottò le sopracciglia in una smorfia lievemente stupita nel vederle macchiate di sangue. «ti è andata male heath: è solo un graffio, e a quanto pare non ti libererai di me neanche oggi» si strinse nelle spalle, rivolgendole però un leggero sorriso.
    Le ultime parole famose? Beh, per restare in tema, le definirei più simili a quella volta in cui Robb Stark pensò bene di partecipare ad un matrimonio in casa Frey. Che vuoi che sia?
    Stava per voltarsi a guardare Dante, quando il bruciore lo costrinse a stringere la mano contro la ferita. «christ» si lasciò sfuggire, piegando le labbra in una smorfia di dolore. La nascose immediatamente, allontanando il palmo dalla zona lesa e sbattendo un paio di volte le palpebre per scacciare ogni traccia di sofferenza. «tranquillo, sto bene» mormorò, sollevando entrambi i pollici per rassicurarlo: non aveva certo intenzione di mostrarsi debole per un fottuto graffio da niente. «tu sei tutto intero?»
    Si accorse giusto in tempo dell'arma puntata contro il suo stomaco; saltò indietro, per nulla intenzionato a lasciarsi ferire ancora, avvertendo tuttavia nel farlo un'altra ondata di bruciore. Era normale? Forse non così tanto.
    «potremmo avere un problema» affiancò Heather, la voce ridotta a un sussurro per non allarmare il resto del gruppo. Ponderò per qualche istante l'idea di non dire niente e sperare fosse soltanto una propria supposizione. Scelse di prender tempo, allungando la bacchetta dinanzi a sé e supportando l'incantesimo della Morrison con un «ad ignem» sullo zombie. Beh, se aveva ragione, e le armi degli zombie erano davvero avvelenate, allora probabilmente era il caso di farlo presente a tutti per intimar loro di stare più attenti. D'altra parte, la pressione avrebbe potuto rendere le cose più difficili, e se si fosse sbagliato avrebbe senza dubbio fatto la figura del deficiente.
    «credo che le lame siano avvelenate» soffiò infine, avvicinandosi quanto più possibile alla Serpeverde.
    Si sporse poi per allungare una mano verso Connor, afferrandolo per la maglia e tirandolo verso di sé.
    «le cazzo di lame sono decisamente avvelenate» informò anche lui, portandosi nuovamente la mano sulla ferita.
    charles dumont
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    ATTACCO LILIJANA (heather + charles): ad ignem
    CITAZIONE
    incanto Ad ignem ◆
    Formula: Ad ignem. scalda il sangue nel soggetto colpito fino a giungere alla temperatura d'ebollizione. Il colore del fascio di luce è giallo.
    fare un movimento secco della bacchetta verso il basso. viene utilizzato solitamente come tortura, dato che, usualmente, non porta alla morte, malgrado possa causare la rottura di uno o più capillari. Controincantesimo: Succus.

    (4) DIFESA CONNOR (connor + charles): lo tira via
    (13) DIFESA CHARLES (heather + charles): salta indietro
     
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    connor15 pa15 pd57 psARMA: pistola semiautomatica (0/24)
    charles * 10 pa10 (-5) pd48 psARMA: martello
    dante10 pa10 pd49 psARMA: pugnale
    pyramid head25 pa25 pd80 psattacco: --babbani
    oliver25 pa25 pd26 psattacco: 1 (scott)veleno | pugnale
    lilijana25 pa25 pd34 psattacco: 2 (heather)veleno | blakas
    moira25 pa25 pd50 psattacco: 12 (connor)veleno | katar
    farhan25 (+5) pa25 pd45 psattacco: 18 (charles)veleno | jimpul
    marshal25 pa25 pd50 psattacco: 4 (dante)veleno | balato


    (2) DIFESA SCOTT (dante + connor): 5 + 8 = 13 (+11)
    ATTACCO OLIVER (dante + connor): 9 + 13 + 11 = 33
    DIFESA OLIVER: 9 (-24)
    Il pugno lo fa barcollare, e lo stupeficium lo schianta con violenza contro una parete.

    (4) DIFESA HEATHER (heather + dante): 12 + 4 = 16 (+14)
    ATTACCO LILIJANA (heather + charles): 10 + 14 + 14 = 38
    DIFESA LILIJANA: 22 (-16)
    Urla, Lilijana - le fiamme a leccarle la pelle e il sangue a bollirle nelle vene. Si accascia a terra in preda alle convulsioni, ma Pyramid Head riesce a contrastare le maledizioni prima che la uccidano.

    (4) DIFESA CONNOR (connor + charles): 9 + 3 = 12

    (13) DIFESA CHARLES (heather + charles): 13 + 5 = 18

    Danza debole, la fiamma nella torcia di Scott; poi si spegne tutta insieme, lasciandovi nuovamente al buio.
    Pochi attimi di silenzio snervante, e, lentamente, la luce torna da voi - illuminando per primo il volto del Dumont.
    // la torcia di Charles si accende.
    Charles: -5 pd
    Farhan: +5 pa



    CHARLES: Fahran porta il jimpul alla tua gola, e tenta di tagliartela.
    SCOTT: Oliver si riprende, e ti tira un pugno.
    CONNOR: Moira prova a infilarti il katar in una tempia.
    HEATHER: Lilijana ti dà un calcio sulla schiena.
     
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    Vide distrattamente le mani di Connor posarsi sui fianchi (in realtà no, ma era distante dai) del Chipmunks prendendolo da dietro, e roteando gli occhi Heather disse addio alla possibilità di un limone duro con l'unica (l'unica) altra persona interessante nel magico team banana (perchè piaceva a tutti i presenti, non diciamoci palle, non solo perchè erano magicamente gialli). Nel caso ci fossero dubbi, la prima era lei.
    Chissà se doveva avvisarli che avendo Scott la torcia era lui quello attorno a cui c'era più luce, e quindi non era il caso (nè il momento; ma soprattutto il caso) di dare spettacolo... non ebbe tempo di osservare meglio lo svolgimento dell'azione, che già Dante si era precipitato al fianco suo e del Dumont quasi spingendola via per assicurarsi della salute del ragazzo.
    «anche io sto bene, figurati» neanche guardò dante - che, comunque, non la stava cagando di striscio, troppo preso a fare gli occhi dolci a Charles. «insomma, tipo cinque minuti fa mi sono beccata un crucio da 19PA ma tutt'apposto» Persino Scott stava peggio del Dumont; il bacino sulla bua a lui no?
    BEH, in ogni caso «grazie charles di aver messo la tua pelle al servizio della comunità» almeno ora sapevano che le armi erano infette (o forse era solo Charles che - come tutti i maschi - aveva una soglia del dolore pari a zero). Insomma, non che se fossero state solo arrugginite di secoli e portatrici di tetano heather si sarebbe fatta tagliuzzare allegramente, ma meglio sapere di che morte sarebbero dovuti morire. «il tuo sacrificio non verrà dimenticato: appena torniamo in superfice» *se torniamo in superficie ihih <b>«ti offro una giornata alla spa da amortentia» non solo perchè, negli ultimi mesi, aveva sentito la mancanza del giovane su cui testare nuovi prodotti per la daily skin routine, o perchè gli avrebbe fatto piacere passare di nuovo del tempo insieme per farsi raccontare cosa avesse fatto in quel periodo di latitanza, farsi bidonare a parte.
    rotolò a terra prima che la zombie di prima (quella che testa a piramide aveva spento; ma un pacco di cazzi tuoi?) le tirasse un calcio, e ancora giù avrebbe recuperato la bacchetta per aiutare dante, sbattendo via il morto prima che lo toccasse con un Everte Statim - troppo lontano per tentare di nuovo di dargli fuoco, senza aver paura di beccare il ragazzo...
    Mh. A proposito di Dante e fuoco.
    «ehi, golden boy!» richiamò la sua attenzione «cosa ne pensi di diventare un drago?»
    Non aveva mai pensato fosse un buon incantesimo di attacco l'alito pepato, ma ehi, poteva essere utile avere qualcuno che sputava fuoco dalla loro parte, per dare fuoco a quelle bestie di satana (letteralmente, no? Connor aveva detto che fossero all'inferno; come se già la vita non lo fosse normalmente di suo).
    Agitò la bacchetta, e lanciò l'incantesimo sul ragazzo, correndo dietro di lui per non essere ferita.
    heather morrison
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    (2) DIFESA HEATHER (dante + heather) Rotola
    ATTACCO LILIJANA (dante + heather) alito pepato su dante (così sputa fuoco sui morti)

    (4) DIFESA DANTE (dante + heather) Everte Statim

    non perderti con la strategia difficilissima...
    CODICE
    <b>(2) DIFESA HEATHER (dante + heather) </b>
    <b>ATTACCO LILIJANA (dante + heather)</b>

    <b>(4) DIFESA DANTE (dante + heather)</b>
     
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    Dante Renzo Rinaldi
    Alla fine la torcia di Scott si era spenta.
    Il buio, in quella situazione, era terrificante. Un po’ perché c’erano delle creature assolutamente agghiaccianti a volerli fare a pezzettini, ma anche perché non riusciva a vedere i propri compagni. Non aveva idea di cosa, quei pochi secondi di buio, potessero portare una volta riaccesa la luce. Quest’ultima, alla fine, aveva nuovamente preso vigore tra le mani di Charles.
    «Anche io sto bene, figurati» la voce di Heather era riuscita, nel giro di cinque secondi, a mandarlo in fiamme. No, non perché si sentisse in colpa per essersi precipitato verso Charles – oh, voleva riportarlo sano per far piacere a Eméric, non per altro – e, di conseguenza, per averla ignorata, ma per il dispiacere di non averla aiutata a dovere. Non che la Serpeverde si fosse mai fatta troppi scrupoli nei suoi confronti e non la conosceva abbastanza bene da poterla additare come, appunto, serpe – sia nel cuore, che nella vita -. Non era uno di quelli che giudicava in base alla casata di appartenenza, eppure doveva ammettere che la Morrison possedesse tutte le caratteristiche dei seguaci di Salazar.
    «Uhm, scusa?» che altro dirle? Forse «stai abbastanza bene mi pare, no?» okay, forse da Grifondoro non era propriamente interessato ad avere una discussione con la bionda, ma—dannazione. Doveva smetterla, non doveva cadere in quegli stupidi pregiudizi «sarei corso pure da te se avessi avuto una ferita infetta, non fare la stronza» molto meglio. Bravo Dante.

    Vabbè rip, ci aveva provato e non era assolutamente in grado di comunicare normalmente. In più la situazione non era di certo classificabile come una delle migliori o adatta per fare conversazione. Magari, usciti da quel posto – se mai fossero rimasti vivi – avrebbe invitato Heather a prendere una cioccolata, per farsi perdonare di un simile affronto.
    «Ehi, golden boy!» di scatto si volta proprio verso la ragazza, interrogativo, prima di schivare l’attacco dello zombie che, come una furia, gli si era lanciato addosso per conficcargli l’arma nella spalla e lanciando un protego verso la Serpeverde per difenderla «cosa c’è?» ha il tempo di dire, prima di sentirla nuovamente parlare «cosa ne pensi di diventare un drago?» what the fuck?
    Okay, non poteva negare che l’idea non fosse allettante, ma che cosa intendeva la Morrison??
    A rispondere alla propria domanda, l’incantesimo di quest’ultima lo prende in pieno, facendogli bruciare la gola di uno strano calore: Alito Pepato.
    Ammirato, per un attimo la fissa, incredulo che sotto quella testolina bionda ci fosse una mente tanto geniale. Così, senza aggiungere altro, prende un profondo respiro per poi lanciare una fiammata dalla bocca verso il mostro.

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    (2) DIFESA HEATHER (dante + heather): protego
    ATTACCO LILIJANA (dante + heather: alitata fiammeggiante
    (4) DIFESA DANTE (dante + heather): si sposta
     
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    connor15 pa15 pd57 psARMA: pistola semiautomatica (0/24)
    charles * 10 pa10 (-5) pd48 psARMA: martello
    dante10 pa10 pd49 psARMA: pugnale
    pyramid head25 pa25 pd80 psattacco: --babbani
    oliver25 pa25 pd26 psattacco: 1 (scott)veleno | pugnale
    lilijana25 pa25 pd10 psattacco: 9 (heather)veleno | blakas
    moira25 pa25 pd50 psattacco: 12 (connor)veleno | katar
    farhan25 (+5) pa25 pd45 psattacco: 18 (charles)veleno | jimpul
    marshal25 pa25 pd50 psattacco: 3 (dante)veleno | balato


    (2) DIFESA HEATHER (dante + heather): 10 + 10 = 20 (+18)
    ATTACCO LILIJANA (dante + heather): 2 + 6 + 18 = 26
    DIFESA LILIJANA:2 (-24)
    Hmmmm Dante che fiato pesante, ma non te li lavi i denti? Ugh.
    Le bende che coprono la faccia di Lilijana prendono fuoco; tenta di spegnerle con un braccio, bruciando la pelle al punto da disintegrarla.

    (4) DIFESA DANTE (dante + heather) 8 + 5 = 13

    HEATHER: Lilijana stringe il blakas nella mancina, e prova ad amputarti il torace.
    DANTE: Marshal scivola a terra - rapido, striscia verso di te e tenta di tagliarti un piede.
     
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    «n'imagine pas, madamoiselle» mormorò, un misto fra il seccato e il divertito. Cioè, era davvero tutto molto bello: Dante illeso, Heather con ancora voglia di rivolgergli la parola, Connor e Scott - e vabbé sì, poteva shipparli anche se Scott era stato amico di Iden, non era mica tanto immaturo da fissarsi su questi futili pregiudizi #si. Poi oh, c'era forse bisogno di sottolineare la fortuna che avevano avuto nel ritrovarsi al cospetto di esemplari tanto mistici quanto orripilanti? Insomma, aveva parecchio di che essere felice il Dumont, salvo che l'idea di poter morire.... meh, non lo allettava particolarmente: magari era eccessivamente pretenzioso, ma salvarsi la pelle non gli sarebbe dispiaciuto troppo, e quella ferita infetta non sembrava un granché in linea coi suoi progetti.
    «il tuo sacrificio non verrà dimenticato: appena torniamo in superfice ti offro una giornata alla spa da amortentia» non riuscì tuttavia a trattenere un sorriso a quell'affermazione, osservando la Morrison con in viso una mal celata espressione di vittoria. Se sapeva che alla fine avrebbe ceduto? Conoscendo Heather, in verità, dubitava avrebbe mai smesso di rinfacciarglielo ma, a parti invertite, era certo che non sarebbe stato in grado di odiare la Serpeverde tanto a lungo, e si era quanto meno concesso di sperare che per la bionda fosse lo stesso.
    «guarda che ci conto: è da mesi che sogno di tornarci» con te, ma quello s'augurava fosse sottinteso per entrambi «dici che con la polisucco la skin care funziona uguale?» dieci a uno che riferirsi ad alta voce alla polisucco fosse una delle peggiori uscite della sua esistenza, ma che poteva farci? Era così da tutta una vita, e dubitava di poter fare qualcosa per quel particolare aspetto del suo carattere. In compenso, c'erano tante altre cose in cui poteva dire d'essere cambiato, tanto che l'idea di essere del tutto sincero con Heather e dirle di Eméric gli parse per qualche istante plausibile - ma non era ancora così maturo, il francese, da sentirsi in grado di rischiare ancora una volta di complicare le cose con lei, giusto ad un passo da una quasi riconciliazione, ed al contempo non voleva che Dante ne avvertisse anche il solo sentore. Non lì, non con così poco tempo per spiegare, non senza essersi psicologicamente preparato ad essere di nuovo Charles. Quasi in fondo aveva iniziato a piacergli nascondersi dietro qualcun altro.
    Fu a lui che rivolse un'occhiata veloce, probabilmente per assicurarsi che, nel sentirlo, fosse giunto a scomode conclusioni.
    «too cool to say 'dracarys'?» spostò lo sguardo da Dante alla Morrison, sinceramente impressionato dalla combo dragon style. Allungò un braccio per illuminare la zona buia alle spalle della bionda, balzando quasi indietro per la sorpresa nel trovare un'altra di quelle cose ad un passo da lei. «vorrei non dovertelo dire, ma hai presente quella volta in cui un insetto orribile ti si è posato sui capelli?» la superò, provando ad afferrare velocemente il polso di Lilijana (uau, aveva anche un nome!!) per impedirle di colpire Heather «ecco, è solo un tantino più grande e schifosa» avvicinò la torcia al braccio dell'essere, provando a darle nuovamente fuoco.
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    (9) DIFESA HEATHER (charles + dante): afferra il braccio di lilijana -
    ATTACCO LILIJANA (heather+ charles): - e prova a darle fuoco con la torcia
     
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    Dante Renzo Rinaldi
    Magico. Davvero.
    Cioè quel tipo di alito l’aveva solo dopo aver mangiato i peperoncini ripieni di sua nonna. La poteva sentire nella sua mente oltraggiata dal tradimento «Si nna cosa fitusa!! Putissitu veniri ogni tantu a manciarti ii cosi da nonna. Ah sti picciriddi, mancu una cartulina!!11*» ma l’idea di Heather era stata formidabile e doveva ammetterlo: i Serpeverde erano più svegli. ARGH, il dolore al cuore, tipo il vecchio del meme.
    I Grifondoro erano più… come dire… teste di cazzo. Agivano d’istinto e piuttosto che ragionare con la testa, preferivano usare quest’ultima come arma. Letteralmente. Se lì ci fosse stata una porta, probabilmente, non avrebbe pensato ad un modo per aprirla o trovare, magari, la chiave. No. Si sarebbe gettato a peso morto per tentare di sfondarla a spallate.
    E quindi sì, purtroppo era così. Le serpi avevano quel vantaggio chiamato cervello che i grifoni compensavano solo con la testardaggine e il motto “TI SPACCO LA FACCIA”. Forse una delle poche eccezioni verde argento era Charles, perché—dai. DAI. Era un Grifondoro mancato, altro che seguaci di Salazar, gente sveglia bla bla bla.
    Lui… era un leone un po’ più contenuto, ma un esempio calzante di quella grinta era sicuramente Ryan; non aveva mai visto nessuno così alterato e propenso alle risse come l’Allen.

    «Mi brucia la gola» tossicchia, umettandosi le labbra, lanciando uno sguardo alla Morrison per farle sapere che fosse tuttappò. Più o meno.
    E proprio dietro la bionda, nota immediatamente il katar di uno degli zombie a gravare minaccioso sulla tempia di Connor e proprio per questo, superando di corsa la ragazza, si getta a capofitto sul Walsh per salvarlo da una dolorosa agonia. Visto? Grifondoro.
    Poi estrae la bacchetta, puntandola verso il mostro – la mostrA? Boh – e le spara in faccia un «diffindo!» perché magari poteva tagliarla in due e tanti saluti.

    *Fai schifo. Potresti venire qualche volta a mangiare le cose che ti prepara la nonna. Ah, questi ragazzini, nemmeno una cartolina!

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    (12) DIFESA CONNOR (heather + dante): si getta sul ragazzo
    ATTACCO MOIRA (dante): diffindo
     
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    «Si nna cosa fitusa!! Putissitu veniri ogni tantu a manciarti ii cosi da nonna. Ah sti picciriddi, mancu una cartulina!!11»
    «cosa ma in siciliano»
    no davvero what is happening. Insultava lei? I morti? Lo aveva ucciso?? STAVA AVENDO UN ICTUS?? Aveva letto che funzionava così. Gli prese un braccio, scuotendolo «Non osare morirmi così!» signore santo, erano in cinque contro una banda di morti e il loro capo super creepy, non potevano perdere già un (possibile scudo umano) soldato e aumentare ancora il distacco numerico! SOPRATTUTTO SE ERA LEI AD AVER UCCISO UNO DEI LORO!
    Per qualche secondo andò nel panico invece, shokkante, rendere Dante un pikkolo draghetto funzionò davvero. Heather sbatte le palpebre più volte, stupita e affascinata; non sorpresa che la propria idea fosse stata geniale, quello mai (tranne quei secondi di puro panico poco prima ihihih), quanto che il grifo si fosse effettivamente rivelato utile alla causa anche senza sbatterlo in giro come arma impropria.
    «Mi brucia la gola» sorridendo soddisfatta, gli diede una pacca sulla spalla. «ingoia e passa tutto» nel dubbio, ci stava sempre.
    «too cool to say 'dracarys'?»
    Il sorriso sparì dalle sue labbra. «sono chiaramente una lannister» soprattutto dopo il finale di stagione ics dì. «non mi serve indossare una corona per governare»
    E poi non ci aveva pensato ihihih
    Fece un expelliarmus verso l'arma del morto per evitare che infettasse anche Connor , e aveva già la domanda sulla punta della lingua verso charles (in che senso pozione polisucco? Quindi era stato in giro in quei mesi?) quando «vorrei non dovertelo dire, ma hai presente quella volta in cui un insetto orribile ti si è posato sui capelli?»
    Si irridì. «cosa.»
    «ecco, è solo un tantino più grande e schifosa»
    Non che Heather fosse spaventata dagli insetti come clichè vuole, ma «sui- sui miei capelli?» i suoi capelli? Si voltò così rapida, che Lilij non la vide neanche arrivare, la testata. Mal di testa? Ne valeva la pena. Si allontanò di un passò, facendo un Alimentes Flames perchè la torcia la bruciasse meglio. «non pensare neanche di toccarmi mai più»
    heather morrison
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    (9) DIFESA HEATHER (heather + charles) testata
    ATTACCO LILIJANA (heather + charles) alimens flamens

    (12) DIFESA CONNOR (heather + dante) expelliarmus

    CODICE
    <b>(9) DIFESA HEATHER (heather + charles)</b>
    <b>ATTACCO LILIJANA (heather + charles)</b>

    <b>(12) DIFESA CONNOR (heather + dante) </b>
    <b>ATTACCO MOIRA (dante)</b>
     
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