2119: saraswati

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    It's fate, not luck.

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    saraswati
    jason maddox - laurent miller - agape bourne - william fetcher - tokyo lovecraft - alec lowell


    Non avete alcuna certezza, Viaggiatori temporali o dimensionali che siate: andare a Salem, cento anni dopo i vostri compagni, non assicura alcuna risposta certa sul vostro futuro, ma quale altra possibilità avete? Quale altra speranza avete? E quando pensate di separarvi, di lasciare al sicuro i più fragili – coloro ad un soffio dalla morte; le bambine, certo che altri rimarranno con loro per proteggerli – vi viene messa di fronte un’altra scottante verità: non c’è certezza, che torniate. O quando lo facciate: se cercando Lafayette e Lancaster rimaneste incastrati nell’universo alternativo, con il tempo a sbeffeggiarsi di voi e scorrere in maniera diversa, al vostro ritorno potrebbe essere tardi. Troppo tardi. E se c’è una minima, minuscola!, possibilità che possiate davvero tornare a casa…non potete che concordare con la logica esposta.
    Perché alla fine, è l’unica scelta che avete.
    Chi abita il 2119 da tutta una vita, vi riferisce quel che è successo all’antica scuola di Magia – ma non vi prepara allo spettacolo che vi si para innanzi agli occhi nel momento in cui gli Altri praticano il rito del Trasporto.
    Il buio non dovrebbe stupirvi. Le sette ore di differenza da un continente all’altro, gravano in una notte densa terribilmente, disperatamente, silenziosa, quasi l’intero universo stesse trattenendo il fiato prima di sbuffarlo in tempesta. Tutto sembra immobile, alieno, nel luogo che il secolo precedente ha ospitato i vostri amici - la vostra famiglia.
    Dopo l’esplosione del Dicembre 2017 in cui i Traditori sono stati dichiarati morti, la scuola non è mai stata ricostruita. Le macerie paiono macabri fiori schiusi in Primavera a costellare un prato un tempo verde smeraldo; i lampioni, entro cui fuochi fatui guizzano beffardi, delineano il percorso che porterebbe alle porte dell’istituto, se solo ve ne fossero ancora. Una fitta nebbia, di cui nessuno sa quanto vi sia di artificiale, e quanto di scenico per propaganda, vi scivola nei polmoni e sugli occhi, ovattando suoni e forme e dandovi l’illusione di essere gli unici superstiti. Giace scomposta, la scuola di Salem; una parte, ancora integra, sembra invitarvi ad entrare - e sapete, per sentito dire, di non essere gli unici ad aver percepito l’inquietante e tentatore canto dell’azzardo.
    La zona, dichiarata chiusa al pubblico dopo diversi incidenti avvenuti nel 2026, è divenuta leggenda e spauracchio per bambini: si dice che all’interno di Salem i corridoi si snodino in Labirinti machiavellici, gonfi di creature vomitate direttamente dai vostri incubi; che i maghi più pericolosi, i ricercati, abbiano ivi trovato dimora, e non attendino altro che un passo falso per mietere nuove vittime; che i pazzi, gli stravaganti, abbiano trovato una casa dove poter adempiere al loro destino, fatto di torture ed urla nella notte. Che sia infestata, da fantasmi del passato e del presente. Il tutto, porta ad unica e univoca conclusione, indipendentemente dalla storia celata alle spalle: chi vi entra, non ne esce mai.
    Ovviamente: «dobbiamo entrare»
    Lo fate, perché - quale altra scelta avete? Rimanete stretti gli uni agli altri, un fronte compatto a muoversi armonico. Bacchette, magia, torce; qualunque sia lo strumento utilizzato, i fasci dorati incrociano i vostri passi tracciando forme che potrebbero esserci, ma è assai più probabile non sia così. Pezzi di statue, maschere abbandonate - vestiti laceri, computer. Manichini? Rabbrividite, ma il passo è stabile.
    E andata avanti.
    Avanti.
    Ci siete tutti?
    Sì; e allora, avanti.
    Fino a che di fronte a voi, memori di altre avventure, non si diramano sette diversi corridoi.
    Qualcuno ci prova, a proporre di non dividersi. Voci deboli, ma determinate: cedete solo quando, infine, non giunge l’ammissione.
    Nessuno sa quale sia la strada giusta. Potrebbero esserlo tutte; potrebbe non esserlo nessuna. Potrebbe esserlo solo una. E come dividersi, domanda qualcuno? Dall’universo alternativo, non fidano né dei Viaggiatori, né degli abitanti di quel futuro; i Viaggiatori non possono fidarsi delle ombre di un’altra vita, e chi abita quel mondo – beh. In ogni caso, non avrebbe molto da perdere, ma non è intenzionato a perdere di vista i propri amici, per una guerra che non li riguarda.
    Il suggerimento giunge quasi in un sussurro. Quasi divertente - tanto da sembrare uno scherzo. Le scuole elementari magiche hanno adottato sin dagli albori un metodo per prevenire il bullismo che colpisce i bambini quando entra nel loro vocabolario la parola gioco di squadra, utilizzando un neutro, semplicissimo, incantesimo, sottovalutato ma importante. Tale magia segue la logica di ogni genere di magia, irragionevole ma funzionale, e sceglie i membri di una squadra basandosi sulle eguali possibilità di ciascun membro.
    Vi prendono per il culo?
    Sperate davvero di sì, ma sapete - vedete che la risposta è no – e sentite di non avere altra scelta, perché quello dell’incanto non è un suggerimento: è un obbligo. Nel palmo di ciascuno di voi appare una moneta; coloro che possiedono la moneta del medesimo colore, fanno parte dello stesso team. Potete provare a scambiarla, ma non funziona. Nel momento in cui la moneta cambia proprietario, cambia colore assumendo quello della squadra originale.
    Coloro esclusi dalla partita verranno scortati da Ron Parker nelle retrovie; seguiranno uno dei gruppi, ma ad una debita distanza di sicurezza: sono al sicuro, per quanto possibile.
    Se, possibile.
    Ed anche se non vi piace, ed anche se non vorreste, non vi rimane che salutarvi. Se c’è davvero, davvero, la possibilità di porre fine a quelle pazzie, dovete provarci. Dovete fidarvi.
    E dovete pregare, nell’imboccare uno dei corridoi, che sia abbastanza.

    Ad ogni vostro passo, la nebbia sembra farsi più consistente anziché diramarsi – più spessa e, se solo provaste a passare dal piano metaforico a quello letterale, scoprireste che non siete così lontani da poterla tagliare con un coltello da burro. Continuate a camminare, provando ad ignorarla. Continuate a camminare, sempre più a tastoni nei corridoi disastrati: oramai, il fiato pesante, dovete chiamare i vostri compagni per assicurarvi siano ancora lì insieme a voi. È lentamente che s’insinua in voi quella che, oramai troppo tardi, comprendete non essere nebbia. Qualcuno potrebbe riconoscere quel gas nervino, e se lo fa potrà dire agli altri che non è letale – ma nel farlo, la voce si fa più melliflua, sbiascicata; le parole più difficili da pronunciare, o anche solo da pensare. Svenite, senza nemmeno rendervene conto.
    Riaprite gli occhi dopo poco tempo, esattamente nella stessa posizione in cui li avete chiusi: non vi siete mossi, siete sempre rimasti lì; in compenso, la nebbia – il gas - è oramai sparito. Potete notare un’ampia aula, le pareti completamente ricoperte di graffiti – alcuni molto artisti, altri decisamente meno: volgari ed inappropriati turpiloqui rivolti a solo Dio saprebbe dirvi chi, come dediche d’amore vecchie come il mondo. Una parte del soffitto è crollata, permettendovi di vedere sopra ad un mucchio di macerie, pochi dettagli di un’altra vita - di un’altra Salem.
    Ma è quando vi voltate, che notate l’unica cosa che davvero possa interessarvi in quel momento. Sei figure incappucciate vi osservano, allineate contro la parete – qualcosa di familiare a pungere il palato, nell’osservare altezza e postura di ciascuno di loro.
    Quando abbassano il cappuccio, preferireste non l’avessero mai fatto: siete voi.
    Ogni loro movimento è il vostro, identico, ma non vi danno il tempo di elaborare la situazione – prendono loro l’iniziativa, alzando armi e bacchette.
    Facendo fuoco.

    jason20 pa20 pd70 psARMA: fucile a pompa
    laurent23 pa17 pd70 psARMA: pistola | potere: geocinesi
    agape15 pa15 pd60 psARMA: mitragliatrice
    william f10 pa10 pd50 psARMA: pistola semiautomatica
    tokyo11 pa9 pd50 psARMA: nunchaku | potere: atmocinesi
    alec10 pa10 pd50 psARMA: arco
    maddox20 pa20 pd60 psattacco: 20 (jason)fucile a pompa
    miller20 pa20 pd60 psattacco: 17 (laurent)pistola | geocinesi
    bourne15 pa15 pd50 psattacco: 11 (agape)mitragliatrice
    fetcher10 pa10 pd40 psattacco: 8 (will)pistola semiautomatica
    lovecraft10 pa10 pd40 psattacco: 2 (tokyo)nunchaku | atmocinesi
    lowell10 pa10 pd40 psattacco: 1 (alec)arco


    JASON: Maddox ti lancia un sectumsempra per aprire propriamente le danze.
    LAURENT: Miller spacca la terra sotto i tuoi piedi.
    AGAPE: Bourne apre il fuoco su di te, sparando a raffica.
    WILLIAM: Fletcher alza la bacchetta e ti lancia un teddy ursus.
    TOKYO: Lovecraft cerca di colpirti con i nunchaku in faccia.
    ALEC: Lowell scocca una freccia verso il tuo ginocchio.

    ┉┉┉ info. potete fare un solo attacco per post, e massimo due difese. A meno che non ci sia un solo PNG, solo un massimo di due PG può attaccare lo stesso nemico. Vi ricordo sempre di parlare al condizionale, e mai auto determinare le vostre mosse. Più postate più potrete guadagnare PE, e viceversa.
    Ricordate che potete usare solamente incantesimi del vostro livello [INCANTESIMI - POTERI] - e no, non c'è il limite di utilizzi del vostro potere come scritto nella pagina, potete usarlo quanto volete. Plus, ogni 10 post (del pg, non della slot) i pg a livello master avranno diritto ad una SUPER, differenziata da potere a potere; i maghi, a seconda che il loro potenziamento sia di pa o pd, potranno fare un incantesimo di guarigione che ridia tot ps (variabili a seconda del livello del pg da curare) o attaccare due png anzichè uno.. [P.S.: le granate possono essere utilizzate contro più di un PNG, ma il loro danno si dimezza. Se viene estratto, ad esempio, 9, contro un png farà danno 9, contro due png 4, contro tre png 3]
    Dopo 48 ore dall'ultimo fateggio, se il vostro PG non viene difeso da altri personaggi e non avete postato per difendervi autonomamente, ai vostri PS ne verranno sottratti tanti quanti sono i PA dell'avversario (es: Tizio attacca Sempronio con un Expelliarmus da 10 PA; Sempronio non si difende entro le 48h, quindi ai suoi Punti Salute di partenza, ne vengono sottratti 10). Nel caso si dovesse arrivare a 0 PS il pg rimane "bloccato" per 48 ore durante le quali non può postare; dopo le 48h, può riprendere a postare, ma con la metà dei punti salute.

    ➞ combo. gli attacchi/le difese combo fra più personaggi, devono essere postati a massimo due ore di distanza.

    ➞ spoiler. specificate sempre sotto spoiler l'attacco/la difesa + numero munizioni usate.

    ➞ è obbligatorio. mandare del tutto K.O. i nemici, quindi farli arrivare a 0 PS.
    Se non riuscirete a concludere l'ostacolo in tempo, ve lo trascinerete anche a settimana successiva, quindi l'accanimento terapeutico è caldamente consigliato. Se, al contrario, riuscirete a finire prima delle 23:59 del 24.05, avrete la possibilità di raccogliere BONUS che potranno influenzare i punti (attacco; difesa; salute) del vostro personaggio fino a che non sarà scoccata l'ora per il balzo epoca.

    avete tempo fino alle 23:59 del 24/05 per postare.



    Edited by homini lupus - 18/5/2019, 18:48
     
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    I do not need it to happen.
    I’m not resigned to it.
    «vaffanculo, mic» si era sbattuto la porta alle spalle ed era andato via. Più precisamente: era fuggito. Lo faceva sempre d'altro canto, era l'unico modo che aveva per sottrarsi a quella dannata casa, a quel dannato volto che, con la sua sola presenza, gli ricordava ciò che aveva perso e che non avrebbe mai più riavuto indietro.
    Mickey. Evelyn.
    Non aveva più importanza ormai. I loro occhi si sovrapponevano nei suoi ricordi, sfumati dall'alcol e dalla stanchezza, gli rendevano arduo il compito di riconoscere chi fosse ancora cosa. Ma Evelyn era morta, mentre Mickey era ancora lì, vivo, con la sua aria strafottente ed il suo rancore verso ogni cosa, William compreso. E aveva ragione a odiarlo, il Fetcher lo sapeva bene, ma non era tagliato per fare il padre, non lo era mai stato. Per tutta la vita non aveva conosciuto altro che morte e violenza, eccezion fatta per quella breve parentesi di felicità che era stata la sua ormai defunta sposa, e non c'era niente che potesse insegnare a suo figlio, niente che comportasse dolcezza, o comprensione, o amore. Quel poco che aveva lo aveva seppellito assieme ad Evelyn, nascosto sotto strati e strati di terra umida.
    Ad ogni fuga tornare a casa diventava sempre più difficile. Il solo pensiero di rimetter piede in quel mausoleo di ricordi dolorosi, di dover affrontare le accuse di Mickey o, peggio, di non trovarlo più al suo posto, bastavano a fargli prolungare il suo viaggio di un altro giorno, un'altra settimana ancora. Trovava conforto nel proprio lavoro, in quelle cose che chiunque altro avrebbe invece considerato destabilizzanti: l'odore del sangue, il suono del caricatore della sua semiautomatica, la sensazione del grilletto sotto il polpastrello - un colpo, un morto. Erano tutte cose familiari, stabili, certe. Non c'erano parole che dovesse sforzarsi di mettere insieme, né sentimenti da ordinare perché acquisissero una coerenza. C'era solo lui, la sua arma, il suo bersaglio. Facile, pulito, era bravo con quella roba.
    Quello però non era lavoro, non soltanto almeno: era più una faccenda personale.
    Lo era diventata nell'istante in cui Mephisto aveva bussato alla sua porta, una donna fra le braccia e una richiesta chiara ed inequivocabile: aiuto.
    Lo era diventata quando William non aveva potuto farci niente, quando per l'ennesima volta aveva dovuto rispolverare il dolore di veder morire qualcuno d'indifeso e sentirsi impotente, incapace di far altro che restare a guardare il suo ultimo, agonizzante respiro. Sebbene non fosse altro che una sconosciuta, sebbene non c'entrasse niente con la sua vita - era stato come perdere Evelyn, ancora una volta.
    E il Fetcher era stanco, fottutamente stanco, e talvolta avrebbe voluto voltare quella pistola contro di sé e porre fine, una volta per tutte, alla tortura che era sempre stata la sua esistenza, ma non poteva. Non poteva, perché sentiva d'avere un debito morale nei confronti di chi, come Evelyn e Amelia, avrebbe forse potuto salvare ma che aveva lasciato morire.
    Andandosene, certo non avrebbe mai più neanche potuto tentare.
    «agape?» la voce gli sfuggì roca, più greve di quanto non avrebbe voluto. Posò una mano sulla spalla della donna, pressando leggermente affinché si voltasse. Ne osservò i tratti, senza fretta, cercando di ritrovare in memoria i tratti di quella bambina oramai diventata adulta.
    Da quanto tempo non la vedeva? Secoli, ma era sempre lei, sempre sua sorella. Un altro tassello di quel passato che avrebbe soltanto voluto dimenticare.
    Sapeva che l'avrebbe incontrata lì, eppure non poté fare ugualmente a meno di provare un senso di vergogna per quelle cicatrici sul proprio viso, per quell'espressione cupa che non era in grado di nascondere ormai da tempo. E tuttavia sorrise, di un sorriso stanco e poco convincente, ma qualcosa in più dei suoi comuni standard. Aprì il palmo per mostrare la propria moneta alla Bourne: almeno, dopo tutto, sarebbero rimasti insieme.

    Avanzò in silenzio, lanciando di tanto in tanto un'occhiata ai volti dei suoi compagni: aveva già combattuto al fianco di Laurent e Tokyo una volta e, per quel poco che poteva saperne, aveva comunque una discreta fiducia nelle capacità di Agape. Gli altri restavano un'incognita per il Fetcher, ma era ben determinato a cancellare alla svelta ogni dubbio. Non sarebbero andati lontano se non fossero riusciti a muoversi come una squadra e, malgrado preferisse sempre lavorare da solo, William lo sapeva bene.
    Accompagnato da un grugnito non bene identificabile, sollevò il braccio con uno scatto, coprendosi il naso col bavero della giacca «non respirate» grugnì, percependo tuttavia la testa farsi già pesante «non è letale, ma» non ebbe il tempo di completare la frase: la vista sempre più sbiadita, le gambe tremendamente pesanti, e poi d'improvviso più niente.
    Nel riacquistare i sensi, puntò d'istinto l'arma dinanzi a sé, voltando il capo verso entrambe le direzioni per ricostruirsi un più chiaro quadro della situazione. I suoi compagni erano ancora tutti lì, vivi, e la nebbia era sparita. In compenso, tuttavia, il resto della stanza pareva essersi tramutata nel set d'un film dell'orrore.
    Si voltò lentamente, la pistola ancora in pugno. Non erano soli, ovviamente.
    Con estrema calma posò l'altra mano sull'arma, facendo scattare indietro il caricatore senza mai spostare lo sguardo dalle sei figure incappucciate «porca troia» mormorò fra sé, riconoscendo il proprio volto fra quelli dei loro avversari, poi quello di Agape, di Tokyo, di Laurent e di tutti gli altri.
    Beh, in ogni caso aveva sempre voluto farsi fuori: per una volta, ne avrebbe avuto davvero l'occasione.
    Estrasse nel dubbio anche la bacchetta, affiancandola alla pistola e preparandosi a reagire: non attaccava mai per primo. Preferiva studiare il nemico, difendersi fino a che non fosse giunto ad una efficace strategia. Avendo contro una copia di sé, sarebbe stato persino più facile. Doveva soltanto essere certo che... «expelliarmus con un gesto rapido della bacchetta, tentò di disarmare l'altro Fetcher prima che potesse colpirlo. Dopo di che, rapidamente, sollevò il braccio con l'arma e mirò dritto fra gli occhi del suo clone. Bang.
    «vacci piano, ha l'animo sensibile» lo indicò a Tokyo con un cenno del capo, lasciando a lei l'onore di continuare a colpirlo e voltandosi per dare un'occhiata ad Agape.
    Le corse incontro, afferrandola per un braccio e tirandola verso di sé per impedire che la sua copia potesse spararle contro «proprio una fetcher» si lasciò sfuggire, accorgendosi solo troppo tardi dell'errore «una bourne» si corresse dunque, mollando la presa sul suo braccio.
    william fetcher
    32 . killer . dusrmstrang
    And you won’t ever know,
    you won’t ever see,
    How much your ghost since then
    has been defining me.


    (8) DIFESA WILL (will + jason): expelliarmus
    ATTACCO SU FLETCHER (will + tokyo): spara (1)
    (11) DIFESA AGAPE (tokyo + will): la tira via
     
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    The heart of those we love
    is our real home.
    Continuava a rigirare la monete nella mano, forse sperava che cambiasse colore, ma sapeva quanto quello fosse impossibile. Lui aveva quella di colore viola e non era decisamente uguale a quella di Dakota che continuava essere blu, aveva provato a guardarla in diversi modi ma quel colore non cambiava in nessun modo. «Rosso, io non sono molto convinto» era in ansia, sapere di dover continuare senza di lui non lo faceva stare tranquillo; non perchè non credesse nelle abilità del ragazzo, perchè a dirla tutta era molto più in gamba di Jason e tra i due quello che avrebbe potuto farcela era lui ( invece è già infetto ma shh). Odiava ammetterlo ma saperlo lontano da lui lo faceva stare in ansia perchè dipenda dal ragazzo più di quanto lo facesse la droga, da quando erano tornati insieme non si erano più separati e avevano persino affrontato il 2119 insieme, l'idea di perderlo lo spaventata tanto da lasciarlo senza fiato, Jason non esisteva senza Dakota; ovviamente questo non gli aveva mai detto e mai lo avrebbe fatto. «andrà tutto bene» gli rispose il compagno e fece un sorriso, uno di quelli che ogni volta lo scioglievano e del quale si era innamorato. Gli rubò un bacio e ancora un altro «ci ritroveremo. Ci ritroviamo sempre» Jason finse un sorriso, ma non era bravo come Dakota, glielo si leggeva in faccia, in quel momento che non voleva separarsi da lui «Sempre.» e lo baciò più e più volte prima di doverlo lasciare andare. Salutò anche Melvin che faceva parte del la coppia oramai «Non morire bionda» chissà perchè lui e le bionde amiche di Dakota non andavano mai molto d'accordo. Comunque si divisero e percorse coi presenti, col quale molto probabilmente non aveva mai parlato ma chi lo sa, in fondo la quest è un buon modo per morire fare nuove conoscenze, non che avesse già deciso di rimpiazzare Dakota, non lo avrebbe mai fatto e poi non era un tipo molto socievole.
    La nebbia non permetteva di vedere lontano e poco a poco sentì le forze venir sempre meno «Dannazione. Non è nebbia» e grazie al cazzo capitan ovvio, avrebbe dovuto aggiungere qualcun altro e forse avvenne ma lui comunque non udì niente perchè cadde a terra svenuto per il gas nervino.
    Quando si rialzò, aveva una gran voglia di vomitare, come se fosse stato in astinenza, e forse lo era chi lo sa. Notò una parete ricoperta di graffiti e se fosse stato qualcun altro lo avrebbe trovato anche romantico ma non gliene fregava assolutamente niente. Poi davanti a loro sei figure che «Oh cazzo.» odiava dal profondo del proprio cuore ritrovarsi davanti al suo doppio, non andava mai a finire bene «Io li odio i doppi! Non muoiono mai!» disse a chiunque lo stesse ascoltando ma lui parlava anche bene da solo ecco. Sospirò e si preparò a farsi del male, perchè ne avrebbe prese di santa ragione. Ed ecco che arrivava verso di lui un Sectumsempra, voleva proprio iniziare alla grande eh?! «Fanculo!» provò a scansarsi per poi attaccare, ma invece di fare l'attacco sul se stesso, provò con Lovercraft, così a caso, se qualcuno doveva morire era bene iniziare da subito e con lui. Punto la bacchetta verso il doppio e « Bombarda Maxima» gli piacevano i fuochi specialmente se avessero funzionato e colpito in qualche modo il nemico. Quando si voltò per cercare lo sguardo di Dakota però si ricordò che non erano insieme, sarebbe stato davvero lungo come ostacolo senza il suo ragazzo al suo fianco, senza sapere come stesse. Però doveva fare team, anche se non era bravo e iniziò aiutando William, così a caso puntò la bacchetta verso Fletcher e «Orbis» avrebbe provato ad accecarlo così che sbagliasse il suo incantesimo prima di colpire il compagno.
    Jason Maddox
    21 y,o || 2119 || Mayneinlove
    «YOU'RE MY BITCH
    I RULE THIS FUCKING KINGDOM.»




    (20) DIFESA JASON (agape + jason): si sposta di lato
    ATTACCO SU LOVECRAFT (agape + jason) : Bombarda maxima
    (8) DIFESA WILL (will + jason): orbis
     
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    «ma quindi...» Era un secondo perplessa: di cose strane nella sua vista ne aveva viste tante, avendo viaggiato un po' per tutto il mondo ed essendo entrata in contatto con le culture più diverse. Ma una cosa del genere?? Mai «...quelli siamo noi?» Era..perplessa. Ancora una volta, così come l'anno prima, si ritrovava coinvolta in quella missione senza un preciso motivo: un po' per i suoi amiki, un po' perchè i suoi fanz non si sarebbero potuti perdere un tale spettacolo. E così, armata di cellulare e gopro per filmare il tutto, la Lovecraft aveva deciso di andare con tutti gli altri a Salem. Se iniziava a pentirsene? Mai, amava esser sul punto di morire!! E, soprattutto, era appena tornata da due settimane di ritiro spirituale in un monastero in Thailandia (quello reso famoso dalla nascita di Bangkok Hilton!! Uno dei più cool al mondo!!&) quindi si sentiva super carica e piena di forze. L'unica cosa che le dispiaceva era l'essersi persa Vin per strada: quanto ci era rimasta male che la loro moneta - tra parentesi, idea fighissima, doveva iniziarla ad usare anche lei quando organizzava eventi (???) - non si fosse colorata allo stesso modo. Per fortuna, almeno, Laurent era lì con lei: senza di lui si sarebbe sentita completamente persa. Ed era a lui che la ragazza si era affiancata per tutto il tragitto nel lungo corridoio dell'ormai distrutta Salem, telefono in mano e modalità reporter attivata: non poteva caricare i video in tempo reale perchè lì dentro non c'era campo, ma una volta tornata a casa avrebbe montato tutto e caricato il filmato sul suo canale youtube. «in foto esco meglio, perchè nessuno me l'ha mai detto??» Di persona sembrava un po' più sciatta, ancor più bassa e decisamente non così carina come dal suo feed di instagram. Forse per quello Gael, il suo ultimo fidanzato, aveva deciso di metterle le corna?? Non si era mai fatta tanti problemi sul suo aspetto fisico ma..che dire, c'era sempre una prima volta per tutto. «mi sento offesa nel profondo» Ancor di più, poi, quando la sua copia decise dal nulla di volerla far fuori: HEY, VOLEVA MICA PRENDERE IL SUO POSTO??? Rubarle l'identità, appropriarsi della sua fama e dei suoi soldi, che maleducata!!& NON GLIEL'AVREBBE PERMESSO!! Così, per prima cosa, avrebbe generato una raffica di vento contro la fake!tokyo per impedire di venir colpita dai suoi nunchaku e poi, controllandone la traiettoria, tentato di farli volar via dalle mani della ragazza per colpire in piena faccia il fake!william. «vacci piano, ha l'animo sensibile» Ah, e vabbè, magari non lo colpiva nemmeno!! E poi dai, un nunchaku in faccia non faceva così male, no???? Si «ma dite che facendogli del male sentiamo anche noi il loro dolore???» Insomma, erano la stessa persona!!! Sperò vivamente di no, altrimenti sarebbe stato un bel problema. «e quella è una mitragliatrice?? Ma la sta per usare davver-AAAAA» Con un atletico calcio volante, la Lovecraft avrebbe tentato di colpire la mano della fake!agape per farle cadere l'arma: aveva sempre odiato suo padre per averle fatto seguire tutte quelle lezioni di taekwondo da bambina - la sua fissazione per il giappone era stata una condanna per la ragazza, da piccola. Insomma, bastava pensare al fatto che l'avesse chiamata takeshi! - ma in momenti come quelli si rivelavano particolarmente utili.
    Tokyo Lovecraft
    19 y/o - blogger - atmokinesis
    We will carve our place
    into time and space
    We will find our way,
    or we'll make a way,
    say hey, hey, hey


    (2) DIFESA TOKYO (agape + tokyo) scarica di vento sui nunchaku...
    ATTACCO SU FLETCHER (will + tokyo) ...che cerca di far volare su di lui
    (11) DIFESA AGAPE (tokyo + will) calcio alla mano
     
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    illness sits inside every woman,
    waiting for the right moment to bloom.
    Fece roteare la moneta nel palmo, sfregando appena i polpastrelli sulla superficie ruvida, quindi portò una ciocca ambrata dietro l’orecchio. Agape Bourne, né Fletcher, di guerre ne aveva conosciute. Sfiorando le pagine di libri polverosi, pregni ancora di magia antica; tenendo la mano di sua madre mentre sorseggiava un martini e, con lo sguardo basso, le ricordava di scegliere le sue battaglie con cura. Ne aveva poi sentito il peso sulle spalle, macigno doloroso, mentre, con mano tremante, quella mattina aveva portato il caffè alle labbra – s’era aggiustata gli occhiali da sole con movimenti lenti, schiena diritta e mento alto in un tentativo di auto-infondersi quel po’ di coraggio che le avrebbe concesso di riprendere a respirare a un ritmo normale, e aveva chiuso gli occhi, lasciando che i raggi del sole le scaldassero la pelle diafana; una giornata strana, s’era detta, per rischiare la morte.
    E la sentì ancora, negli occhi del fratello, quando si voltò a guardarlo: batté le palpebre, la mano a posarsi istintivamente sull’avambraccio di William mentre, con labbra socchiuse, percorreva i tratti del viso più e più volte. Familiari, i lineamenti spigolosi, eppure così distanti da ciò a cui era abituata; quasi se lo lasciò sfuggire, quel sei uguale a papà, prima d’ammonirsi. Invece sussurrò un «will», sorriso timido a farsi strada sulle labbra ciliegia. Più volte aveva pensato a come sarebbe potuto andare il loro primo incontro dopo tutti quegli anni di sporadiche lettere, e ancor più rare chiamate. Una lista infinita di domande da porgere, di momenti persi da recuperare, di accuse dure da strillargli contro fino a sentire il veleno delle sue stesse parole graffiare e logorare la gola – perché diventiamo tutti le nostre madri, prima o poi; lei non era da meno. E invece, nulla di tutto ciò: «che combinazione.» Alzò a sua volta la moneta; poi girò su se stessa così da potergli camminare a fianco, un silenzio tranquillo a guidarli verso il resto del gruppo.


    «non respirate» e non lo stava facendo, Agape: occhi ridotti a fessure, portò la mancina davanti al viso per poter coprire bocca e naso, mentre col braccio destro stringeva Laurent a sé in un tentativo di proteggerlo. «andrà tutto bene», tentò di aggiungere – pareva rilassata, la Bourne, mentre lottava con unghie e denti per rimanere vigile, ma c’erano allarmi a risuonarle prepotentemente in testa, sempre più forti man mano che avanzavano. Non poteva fare a meno di sentirsi responsabile – e dio, come biasimarla quand’era circondata da bambini? «andrà–» e deglutì, le parole di William a farsi ovattate, palpebre pesanti a chiudersi e aprirsi senza sosta. Ci provò di nuovo, Agape, le braccia rese inermi tutte d’un tratto – ebbe il tempo di sussurrare «bene», quindi, prima di cadere a terra.

    Potremmo dunque dire con una certa sicurezza che nulla, indipendentemente da quante volte lei lo ripetesse, stava andando bene. Mugugnò, la fronte corrugata dal dolore. Tastò il terreno in cerca della propria arma, quindi si alzò lentamente in piedi, asciugando il rivolo di sangue che le aveva macchiato lo zigomo. Fece per mormorare uno state bene, bocca ancora impastata, ma «porca troia» e roteò il busto in direzione di qualunque cosa avesse attirato l’attenzione dell’altro – dunque sussultò, indietreggiando d’istinto alla vista dei nuovi arrivati. «come… com’è possibile?» Stessi capelli, stessi occhi, stessa faccia. Stessa Agape. Aprì e chiuse la bocca per qualche attimo, inutilmente; crudele fu tutto ciò che riuscì a produrre la sua testa in quel momento. Era crudele, e basta. Riempì i polmoni d’aria, quindi «con calma.» Avrebbe puntato gli occhi sulla replica di Jason, uno «scintillae fulgentis» esclamato in sua direzione così da farlo indietreggiare prima che questi potesse sfiorare il moro – per poi voltarsi a guardare il resto del team, un «non uccideteli» appena mormorato. Non finché, almeno, non avrebbero avuto la certezza che quelle fossero semplici copie. Lasciò andare la mitragliatrice a terra, quindi, preferendo agire con qualcosa di meno potenzialmente fatale – e, mani a stringere le spalle di Tokyo, l’avrebbe quindi strattonata via prima di lanciare un «expulso» sulla sua copia esatta.
    agape bourne
    35 + pureblood + phlegmatic
    The night breeze Carries
    Something sweet, A peach tree
    Wild women don't get the blues
    But I find that Lately I've been
    crying like a Tall child



    (20) DIFESA JASON (agape + jason): scintillae fulgentis
    (2) DIFESA TOKYO (agape + tokyo): la strattona via
    ATTACCO SU LOVECRAFT (jason + agape): expulso


    CODICE
    <b>(20) DIFESA JASON:</b> (agape) + (jason)

    <b>(2) DIFESA TOKYO:</b> (agape) + (tokyo)
    <b>ATTACCO SU LOVECRAFT:</b> (agape) + (jason)

    <b>(8) DIFESA WILL:</b> (will) + (jason)
    <b>ATTACCO SU FLETCHER:</b> (will) + (tokyo)

    <b>(11) DIFESA AGAPE:</b> (tokyo) + (will)


    Edited by portavoce del karma‚ ossequi - 21/5/2019, 18:38
     
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    jason20 pa20 pd70 psARMA: fucile a pompa (0/12)
    laurent23 pa17 pd70 psARMA: pistola | potere: geocinesi
    agape15 pa15 pd60 psARMA: mitragliatrice (0/60)
    william f10 pa10 pd50 psARMA: pistola semiautomatica (1/24)
    tokyo11 pa9 pd50 psARMA: nunchaku | potere: atmocinesi
    alec10 pa10 pd50 psARMA: arco (0/24)
    maddox20 pa20 pd60 psattacco: 18 (jason)fucile a pompa
    miller20 pa20 pd60 psattacco: 17 (laurent)pistola | geocinesi
    bourne15 pa15 pd50 psattacco: 7 (agape) 12 + 2 (tokyo)mitragliatrice
    fetcher10 pa10 pd26 psattacco: 10 + 7 (will)pistola semiautomatica
    lovecraft10 pa10 pdK.O.attacco: --nunchaku | atmocinesi
    lowell10 pa10 pd40 psattacco: 1 (alec)arco



    (20) DIFESA JASON: 12 (agape) + 12 (jason) = 22

    (2) DIFESA TOKYO: 13 (agape) + 6 (tokyo) = 19 (+17)
    ATTACCO SU LOVECRAFT: 12 (agape) + 19 (jason) + 17 = 48
    DIFESA LOVECRAFT: 3 (lovecraft) + 2 (bourne) = 5 (-43)
    Che dire. La combinazione d'incanti la fanno schiantare contro il muro con estrema violenza. Il sangue le scende dall'attaccatura dei capelli come una macabra corona, e pensate di averle spaccato il cranio - potete avvicinarvi, qualora voleste. Tanto, per lei, c'è poco da fare, ormai.
    Ora potete servirvi dei suoi nunchaku.

    (8) DIFESA WILL: 1 (will) + 20 (jason) = 21 (+13)
    ATTACCO SU FETCHER: 9 (will) + 11 (tokyo) + 13 = 33
    DIFESA FETCHER: 1 (fetcher) + (18) maddox = 19 (-14)
    I nunchaku lo colpiscono in pieno; barcolla, disorientato, e non si accorge della pallottola sparata da William, che però gli si conficca nella spalla.

    (11) DIFESA AGAPE: 6 (tokyo) + 4 (will) = 10

    JASON: Maddox ci riprova, stavolta con un monstrum.
    AGAPE: anche Bourne tira fuori la bacchetta, e ti lancia un exulcero.
    WILLIAM: Fetcher vuole ripagarti con la tua stessa moneta, e ti spara in fronte. Lowell, nel frattempo, scocca anche a te una freccia, ma stavolta puntando allo stomaco.
    TOKYO: Bourne ti prende per i capelli e ti sbatte al muro. Maddox, invece, ti dà una botta sulla schiena con la canna del fucile.

    Edited by homini lupus - 18/5/2019, 18:48
     
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    «non uccideteli» disse miss saggezza, Jason si voltò per guardare la rossa mentre a terra cadeva uno dei sosia,forse li aveva avvertiti troppo tardi. Così guardò Tokyo «Lei sembra ancora in vita» disse quasi inacidito per poi guardar la ragazzina, ma quanti anni aveva? Dieci forse, era così uno scricciolo. Se ci fosse stato Dakota, avrebbe avuto l'istinto di proteggerla per questo anche se c'erano effettivamente pochi anni di differenza tra loro.«Ti senti bene no?» la guardò da capo a piedi per poi scrollare le spalle, fino a che stava sulle proprie gambe voleva dire che poteva fare il culo al proprio doppio. Non avrebbe dato quindi ascolto alla rossa e affiancò Alec, che come lui avevano già affrontato una battaglia simile, forse erano altri doppi come quella volta, ma era meglio non pensarci, aveva fin troppe cicatrici per ricordarle tutte. Gli piaceva il fatto di averlo in team, perchè come lui non era una persona particolarmente logorroica ed era sempre pronto all'azione, ad averne come lui. «Sei con me?» disse puntando il fucile a pompa verso il finto Laurent o anche lo stesso, non faceva poi così differenza per lui, perchè non era il giusto pg di Ari Dakota. Ma pensi sempre a lui? SEMPRE e in ogni post . Puntò all'addome, ma dipende tutto molto dal fato quindi premette il grilletto sperando di aver preso la mira giusta.
    «Scusa un secondo» non che avesse bisogno di scusarsi perchè voleva allontanarsi e comunque non si sarebbe spostato di molto, quel tanto che bastava per avvicinarsi al sosia Will e fargli lo sgambetto con il calcio del fucile prima che questo potesse prendere la mira per sparare o comunque per farlo sbagliare dai. Poi sempre col calcio del fucile ( si mi piace ridirlo per farvi vedere che lo so) avrebbe dato un colpo in faccia all'uomo. Senza pietà, sempre.
    «come stai?» chiese a Will, alla fine di tutto, sperando che non fosse andata troppo male, ma anche in quel caso sarebbe stato carino interessarsi e lui aveva l'obbligo di fare team perchè secondo il suo compagno di vita era troppo scontroso con gli altri. Magari Will, gli sarebbe stato utile in futuro, anche come scudo umano.




    Jason Maddox
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    I RULE THIS FUCKING KINGDOM.»




    (17) DIFESA WILL ( Will + Jason): sgambetto col fucile
    ATTACCO FETCHER ( Jason + Will): Spara
    (17) DIFESA LAURENT ( Jason + Alex): Fucile sul volto.
     
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    I do not need it to happen.
    I’m not resigned to it.
    «ma dite che facendogli del male sentiamo anche noi il loro dolore???»
    Ah, merda. D'istinto, si portò una mano sulla spalla per tastare eventuali fori da proiettile, poi si voltò verso la Lovecraft per assicurarsi che fosse tutta intera: beh, almeno la testa sembrava esserci ancora. Invero, era stata una mossa azzardata quella di accanirsi senza neppure provare a mettere in conto le eventuali implicazioni di quella situazione, ma eh, William ragionava come un soldato: per lui le cose erano nere o bianche, uccidiamo o ci facciamo uccidere, easy peasy.
    Che poteva farci? Era decisamente Agape quella con un pizzico di perspicacia in più della famiglia: non gli era mica sfuggito quel «non uccideteli» appena mormorato - che poi l'avesse bellamente ignorato era un altro discorso.
    Probabilmente ad un certo punto avrebbe anche dovuto rivolgerle una parola in più, dirle che era bello averla di nuovo accanto, che gli era mancata, ma per Will quel genere di cose non erano mai state semplici. Non ci aveva mai saputo fare e, negli ultimi anni, la sua incapacità era divenuta sempre più marcata, abituatosi ad una vita fatta di scontri con Mickey, grugniti e discussioni esclusivamente di carattere pratico. Il fatto che il contesto non favorisse la conversazione, dunque, non rappresentava altro per il Fetcher che una situazione di comodo, dietro cui nascondersi per evitare ogni tipo di confronto.
    «cristo, era già complicato con una sola» mormorò, sollevando la bacchetta per lanciare un protego contro l'incantesimo della finta Bourne «guarda che se mi fai fuori lei poi te lo becchi tu il discorso da reunion» carte in tavola, era meglio essere chiari sin dal principio.
    Poi oh, metti gli anni di esperienza in combattimento, metti tutte le volte in cui era rimasto zitto ad ascoltare gli altri parlare, aveva sviluppato un certo orecchio il Fetcher, abbastanza da fargli captare il fischio della freccia diretta contro il proprio stomaco un'istante dopo esser stata scoccata. Che poi riuscisse a mettere in moto i riflessi con velocità sufficiente a non farsi beccare in pieno, meh, era tutta un'altra storia. Poteva provarci quanto meno, e l'avrebbe fatto, ma scampare il peggio non gli avrebbe certo impedito di riversare il proprio rancore sull'altro Fetcher. Dai, era davvero un palo in culo, e il fatto che fosse una sua esatta copia non rendeva certo la cosa più sopportabile, al contrario.
    «se morissi ti faresti davvero un favore, lo sai anche tu» se era anche solo minimamente un William, doveva saperlo per forza. Scelse quindi di facilitargli le cose: pronunciò un infirmitatem sul finto Fetcher, sperando così d'agevolare il colpo anche al Maddox, immobilizzandogli il bersaglio.
    «come stai?» eulà, persino in vena di attaccare bottone? L'avrebbe probabilmente liquidato in una frazione di secondo William, se solo non avesse colto nell'altro la sua stessa difficoltà nel mostrarsi....vagamente cordiale? E beh, si sentì in dovere di provarci a sua volta quanto meno, sebbene gli costasse ancor più fatica che combattere fino allo sfinimento.
    «come uno a cui hanno appena provato a bucherellare lo stomaco e ficcare un proiettile in fronte immagino» rude, poteva decisamente fare di meglio «bel fucile»?? «l'importante è saperlo usare» ecco perché non parlava mai, davvero. «vabbé, solo grazie» cristo.
    william fetcher
    32 . killer . dusrmstrang
    And you won’t ever know,
    you won’t ever see,
    How much your ghost since then
    has been defining me.


    (17) DIFESA WILL (will + jason): prova a spostarsi via
    ATTACCO SU FLETCHER (will + jason): maledizione infirmatur
    CODICE
    Formula: infirmitatem. paralizza il nemico impedendogli di difendersi, ed al contempo lacera la pelle creando ferite ed abrasioni. Il colore del fascio di luce è blu.
    ! se scagliato con molta potenza, può diventare letale. a causa della sua complessità, è difficile mantenerlo attivo per più di qualche secondo. Sconsigliato in un duello. Controincantesimo: Invicto. ©

    (7) DIFESA AGAPE (laurent + will): protego
     
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    «non uccideteli»
    EEEEEEEE invece. Laurent si passò nervosamente una mano fra i capelli, osservando ad occhi sbarrati il corpicino di Tokyo (un'altra Tokyo) steso a terra in una posizione innaturalmente scomoda, sangue attorno alla testa.
    «Lei sembra ancora in vita. Ti senti bene no?» non voleva vedere non voleva vedere non voleva ve- alzando lo sguardo sull'amica, Laurent sospirò di sollievo, buttandosi verso di lei per abbracciarla. Si staccò solo per controllare, mani sulle sue braccia per tenerla ferma, che fosse effettivamente tutta intera «ti ha fatto male? Senti qualcosa?»
    Era già abbastanza nervoso all'idea di essersi dovuto separare da Jamie, Vin, Kieran... non gli serviva sapere che Tokyo si era involontariamente fatta male per colpa di una magia antica che non pensava di conoscere. Con la coda dell'occhio vide altre due copie avvicinarsi, e tendendo la mano avrebbe provato a creare un muro di pietra fra loro e nemici, spostando anche di peso Tokyo, leggermente più in là, per tenerla al sicuro. Deglutì, e sollevò lo sguardo sulla signorina Bourne, sperando di ricevere supporto; gli piaceva Jason, ma non approvava i suoi metodi «Forse non dovremmo ucciderli comunque. Se venissero da un altro universo...?» certo, era assurdo che ci fossero insieme persone del 2119 e del 2017, ma perchè no? Sobbalzò leggermente vedendo Jason combattere contro l'altro Laurent, e si sfiorò il viso... notando subito dopo una bacchetta puntata su Agape. «ATTENTA!» si fiondò su di lei, spostandola di peso e prodigandosi subito dopo in infinite scuse.
    Ok, non andava... così bene la situazione. Non riusciva a convincere Jason e il signor fetcher a non attaccare per uccidere, e d'altro canto non sembrava che parlare funzionasse... ugualmente, si piazzò di fronte alla finta Agape, le mani sollevate. «possiamo trovare un accordo...» espirando per concentrarsi, avrebbe cercato di manipolare la gravità per renderla più pesante, impossibilitata a muoversi. «cosa volete? Siete... guardiani di questo posto? Siete almeno reali?» Tokyo morta sembrava molto reale. magari non avrebbe avuto risposta, ma non voleva scoprire una volta che li avevano uccisi tutti che ci sarebbe stato un modo meno violento per farla finita.
    laurent miller
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    And you don't have the time
    We both keep on waiting
    For something we won't find




    (7) DIFESA AGAPE (will + laurent) sposta!
    (14) DIFESA TOKYO (laurent + alec) scudo di pietra
    ATTACCO BOURNE (laurent + alec) la blocca con la gravità rendendola pesante (???) e parla

    CODICE
    (7) DIFESA AGAPE (will + laurent)
    (14) DIFESA TOKYO (laurent + alec)
    ATTACCO BOURNE (laurent + alec)

    (17) DIFESA WILL (will + jason)
    ATTACCO FETCHER (jason + will)

    (17) DIFESA LAURENT (jason + alec)
     
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    Camminare nuovamente sul suolo americano era un toccasana, aveva trascorso i migliori anni della sua vita ad Ilvermorny quindi si sentiva nuovamente a casa, benchè Salme fosse una scuola ben diversa. In quell'epoca poi, non era più la scuola rigogliosa che era stata un tempo, era solamente un ammasso di macerie. Non era altro che un castello fantasma e loro si stavano davvero introducendo al suo interno. Non finirà bene masticò tra i denti sorpassando alcune macerie.
    Erano trascorsi giorni, settimane, mesi o forse anni. Aveva in qualche modo perso la cognizione del tempo ma sapeva che a casa sua, nel suo tempo stavano tutti bene. Lo sapeva. Aveva fiducia nelle sue sorelle, potevano occuparsi di sua figlia e benchè fosse distante sapeva che lei stava bene e che aveva accanto persone che le volevano bene. E forse, in cui suo lo sperava davvero, presto avrebbe potuto abbracciarla di nuovo.
    Il nostro destino affidato ad un moneta? Non finirà bene la moneta assunse una tonalità di viola ed Alec cercò con lo sguardo chi altro possedeva la medesima moneta, lo sguardo ricadde su Jason chi non muore si rivede gli disse sollevando la moneta con un paio di dita.
    Seguì il percorso affidato alla sua squadra e ad ogni passo nella nebbia si pentì amaramente di quella scelta perchè la nebbia non portava mai nulla di buono. Non seppe come ad un certo punto perse i sensi e quando riaprì gli occhi si guardò attorno disorientato rendendosi conto che c'era qualcosa di strano, molto strano. State tutti bene? chiese sincerandosi delle condizioni dei compagni prima di accorgersi delle figure incappucciate che li stavano guardando, controllando forse.
    Loro.
    Dei cloni davvero? In pratica ci prenderemo a calci da soli, originale commentò schioccando la lingua sul palato ed impugnando arco e frecce, l'immancabile compagno che l'aveva seguito dalla sua epoca. Non se ne separava mai e non avrebbe cominciato certo ora.
    Sarebbe intervenuto in soccorso di Tokyo prendendola per le spalle e tirandola giù a terra dove il nunchaku non l'avrebbe raggiunta il tuo doppione deve amarti davvero molto le avrebbe detto, purtroppo per lui non era una persona che sapeva fare dello humor, perchè ci provasse ancora non lo sapeva. Sarebbe poi corso alle spalle di Bourne cercando di strangolarlo con l'arco stresso sulla gola dell'avversario.
    Non so cosa tu voglia fare ma te lo sconsiglio vivamente avrebbe detto comparendo alle spalle di Miller -si sentiva quasi un ninja o batman ad apparire così di soppiatto- e lo avrebbe spinto in avanti, facendoli perdere equilibrio e concentrazione.
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    TILL HE COULD DIG YOU
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    I KNOW


    COMBO DIFESA per LAURENT (alec + jason): spinge Miller in avanti
    COMBO DIFESA per TOKYO (alec + laurent): afferra Tokyo e tira giù a terra
    ATTACCO COMBO su BOURNE (alec + laurent): strangola con l'arco
     
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    alec10 pa10 pd50 psARMA: arco (0/24)
    maddox20 pa20 pd60 psattacco: 18 (jason) 10 (will)fucile a pompa
    miller20 pa20 pd60 psattacco: 20 (agape) 11 (laurent)pistola | geocinesi
    bourne15 pa15 pd31 psattacco: 14 (tokyo)mitragliatrice
    fetcher10 pa10 pd26 psattacco: 9 (will)pistola semiautomatica
    lovecraft10 pa10 pdK.O.attacco: --nunchaku | atmocinesi
    lowell10 pa10 pd40 psattacco: 1 (alec) 6 (agape)arco


    (7) DIFESA AGAPE (will + laurent): 6 + 9 = 17 pd (+10 pa)
    (14) DIFESA TOKYO (laurent + alec): 16 + 3 = 19 pd (+5 pa)
    ATTACCO BOURNE (laurent + alec): 12 + 5 + 10 + 5 = 32 pa
    DIFESA BOURNE (miller + fetcher): 5 + 8 = 13 pd (-19 ps)
    Mentre, pesante, viene brutalmente strangolata dalla corda dell'arco, che le lascia un lungo segno ed il respiro pesante, Bourne sorride melliflua a Laurent, un semplice «siamo voi» a rispondere alle tue domande.

    (17) DIFESA WILL (will + jason): 1 + 17 = 18 pd (+1 pa)
    ATTACCO FETCHER (jason + will): 2 + 8 + 1 = 11 pa
    DIFESA FETCHER (maddox + fetcher): 15 + 9 = 24 pd

    (17) DIFESA LAURENT (jason + alec): 19 + 5 = 24 pd

    [maddox + fetcher] WILL: Maddox ti lancia un incarceramus, così che Fetcher possa spararti in testa in tutta tranquillità.
    [miller + lowell] AGAPE: Miller evoca degli enormi spuntoni nel terreno con cui trafiggerti, e Alec per confonderti lancia un farfallus explodit.
    [bourne] TOKYO: Bourne tenta di darti un potente calcio rotante sui denti.
    [miller] LAURENT: approfittando dell'attacco su Agape, Miller fa in modo che una delle stalagmiti di pietra si allunghi fino a te, per tranciarti una gamba.
     
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    Jason non era particolarmente bravo a socializzare, lo aveva fatto in passato ma era stato grazie alla droga e l'alcool, di fatto aveva avuto più amici in quel periodo buio che ora , da sobrio da tutto; si poteva dire era normalmente scontroso con tutti, non gli piaceva il contatto fisico almeno che non fosse per fare del sesso e da quando era diventato monogamo, amava il contatto solo con Dakota. (di nuovo!!) Quindi alla sua domanda "come stai" fatta a Will, in realtà a lui non interessava la risposta del ragazzo ma su quell'affermazione «bel fucile Jason si guardò il pacco, perché? Perché si, era Jason «Grazie» fece per andarsene per poi l'importante è saperlo usare» allora voleva proprio sentirselo dire «Lo so usare e anche molto bene.» e movimento di bacino con tanto di occhiolino alla Shia. ( si mi manca occhei!?) , se voleva intendere bene sennò che se ne andasse in roulotte. ( simpatica ahah) Non ascoltò neanche il suo grazie, ma era così idiota, capitelo e lui voleva solo uscire da quel posto per tornare da Dakota. Poi vide il suo amico, ma che dico, conoscente Alec sotto tiro da una freccia, ovviamente anche l'altro usava bene l'arco. Maledetti doppi.
    «Alec, attento alla freccia!» avrebbe potuto fare di più effettivamente ma andiamo perché scomodarsi per una freccia? E poi per farsi perdonare lo avrebbe aiutato nell'attacco provando con un «Incarceramus» non era troppo doloroso ma magari delle corde ben strette lo avrebbero tenuto fermo quel tanto che bastasse per fare fuori gli altri. Credici Jason. Forse doveva smettere di fare il finto eroe e guardarsi intorno perché Maddox era incazzato forse più di lui, ed era difficile visto che lui era sempre scontroso con tutti quando non aveva il rosso al suo fianco. Chissà se il doppio aveva il suo stesso problema o era solo una scatola vuota che si limitava a copiare le sue azioni. Comunque vide il tatuato attaccarlo con un altro incantesimo «Mi piacerebbe avere uno scontro corpo a corpo. Stronzo!» e così puntò nuovamente la bacchetta verso se stesso «Finitus incantatem» , forse poteva non sembrare molto efficace ma sperava di far sparire il mostro (?) creato dall'altro. Davvero non ho idea se vada bene o meno, fato amami lo stesso.
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    (1) DIFESA ALEC( Alec+ Jason): dice di stare attento
    ATTACCO LOWELL ( Jason + Alec): Incarceramus
    (20) DIFESA JASON ( Jason + Alec): finitus incantatem.
     
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    I doppioni si erano rivelati essere più difficili di quanto avessero mai pensato, erano svegli, sapevano lavorare in squadra. Era qualcosa a cui non aveva ancora assistito, in genere gli avversari che si trovava di fronte erano degli sbruffoni e come tali tendevano a comabttere da soli perchè dovevano dimostrare di essere i più forti e di poter affrontare chiunque. Il giorco di squadra non era nelle loro corde.
    Ma queste erano le loro perfette copie, e forse avevano ereditato anche delle abitudini che appartenevano loro come ad esempio il lavoro di squadra. Erano bravi almeno in quello non c'era che dire, ma Alec non si sarebbe fatto scrupoli affrontato persone che somigliavano al loro gruppo, perchè sapeva che non erano davvero loro. Il problema era non confondere i nemici con i compagni.
    Se non fosse stato che avevano un'espressione per nulla rassicurante sul volto li avrebbe confusi con Jason e gli altri, ma non era quello il caso fortunatamente. Non ti fa incazzare sapere che il tuo sosia cerca di farti il culo? chiese rivolto ad uno dei compagni che aveva intravisto accanto a lui.
    Avrebbe scoccato una freccia in direzione di Maddox, un po' gli dispiaceva perchè conosceva Jason già da un po' ed insieme avevano combattuto anni fa, finendo poi per rimanere bloccati nel futuro. Si era quasi abituato a quell'epoca ma non era la sua. Ed in fondo immaginava fosse lo stesso anche per gli altri. Gli dispiaceva perchè quel Maddox aveva proprio la faccia del suo Maddox pertanto era difficile prenderlo a calci, ma neanche si sarebbe fatto prendere a calci in culo da una copia da due soldi. Perchè di quello si trattava, copie che pensavano di poter essere come loro se non meglio, ma non era così.
    Si sarebbe poi voltato giusto in tempo per bloccare la freccia che gli era stata scoccata addosso -da sé stesso- ed avrebbe usato l'arco per colpirla prima che potesse raggiungerlo. Tu non sei me, scordatelo. Ne devi fare di strada per imparare a tirare con l'arco avrebbe commentato guardandosi quasi allo specchio, ma non era esattamente uno specchio. Era una persona in carne ed ossa. Non era solo un riflesso.
    Avrebbe impugnato la bacchetta e dopo averla puntata contro il nemico avrebbe lanciato l'incanto mulier adultera muovendo il polso fino a formare un cerchio in senso antiorario, un fascio di luce rosa sarebbe scaturito dalla bacchetta colpendo in pieno la brutta copia di sé stesso, rendendolo una perfetta bambola gonfiabile.
    Chi non voleva un Alec versione bambola gonfiabile?
    ALEC
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    COMBO DIFESA per JASON (alec + jason): scocca una freccia contro Maddox [1/24]
    COMBO DIFESA per ALEC (alec + jason): blocca freccia con l'arco
    ATTACCO COMBO su LOWELL (alec + jason): mulier adultera
     
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    It's fate, not luck.

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    DIFESA JASON (alec + jason): 1 + 17 = 18 pd

    DIFESA ALEC (alec + jason): 4 + 7 = 11 pd (+10 pa)
    ATTACCO LOWELL (alec + jason): 6 + 3 + 10 = 19 pa
    DIFEA LOWELL (lowell + maddox): 8 + 15 = 23 pd

    [lowell + maddox] ALEC: mentre Lowell arriva alle tue spalle per tenerti immobile, Maddox ti lancia un homunculus lignum.
    [bourne] JASON: a te invece, Bourne riserva un contundens.
     
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    «ti ha fatto male? Senti qualcosa?» Scosse la testa per rassicurare il ragazzo: era già una situazione complicata, quella, e di certo non voleva che Laurent corresse più rischi di quanti non ne stesse correndo già perchè distratto ad assicurarsi che Tokyo stesse bene. Che poi, fisicamente, lo era: non aveva sentito alcun dolore sul capo, lì dove invece il cranio della sua copia era andato ad impattare contro il muro. Era a livello spirituale che la Lovecraft si sentì un po' morire: aveva appena assistito alla sua morte in diretta. Non sua sua, ma insomma: era perfettamente identica a lei nell'aspetto, ed ovviamente vederla perdere la vita davanti ai suoi occhi provocava un certo impatto. «era solo una copia, no?» magari non era neppure umana. Forse un'illusione causata dal fumo inalato al loro arrivo?? Ci sperò davvero. Ma comunque, di qualunque cosa si trattasse, non poteva starci a rimuginarci troppo su: aveva già imparato cosa significasse prender parte a quelle missioni, tokyo, e di conseguenza si era ritrovata costretta anche ad accettar il fatto di non poter ripensare alle azioni compiute o al male causato: se avesse permesso ai sensi di colpa di farsi strada in lei, probabilmente non ne sarebbe uscita sana di mente. Era questione di sopravvivenza, quella, e come le aveva insegnato l'ormai serie cult dell'epoca 2010's de cento, maybe there are no good guys. Così, con voglia di morire nel cuore e di uccider nell'istinto (#cos), avrebbe prima lanciato una scarica di vento contro Bourne nel tentativo di farle volar via la bacchetta ed impedirle di colpire il povero Jason, per poi saltare all'indietro per sfuggire al calcio della donna diretto ai suoi denti «ma non ci provare nemmeno!!!» la sua dentatura era sacra, così come il suo cellulare ed il suo portatile: il resto? potevano anche romperglielo, non si sarebbe lamentata troppo «HO SOPPORTATO ANNI DI DENTISTA ED ODIOSO APPARECCHIO, QUINDI NON TI AZZARDARE!!» Non avrebbe permesso che venisse compromessa!! Anche perchè odiava il dottor Yimbuy, ed il giorno che si era tolta quella ferraglia dai denti aveva promesso a se stessa che non avrebbe mai più messo piede nel suo studio. Così, avvicinandosi a fake!agape, le avrebbe dato un bel calcio ai denti per ripagarla con la stessa moneta
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    We will carve our place
    into time and space
    We will find our way,
    or we'll make a way,
    say hey, hey, hey


    (11+10) DIFESA JASON (laurent + tokyo) raffica di vento su bourne
    (14) DIFESA TOKYO (tokyo + jaz) salta all'indietro
    ATTACCO BOURNE (tokyo) calcio ai denti
     
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44 replies since 17/5/2019, 23:45   704 views
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