[mini q] taking back the crown

Hogwarts.

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    Sfiorò la maschera con dita tremanti, cercando di abituare i polpastrelli alla sensazione d’acciaio – liscio, freddo e duro, piuttosto che morbido, poroso, caldo al contatto. Percepì la creatura muoversi e seguire il movimento, digrignare i denti, ferale, spaventata quanto Chouko stessa da un corpo estraneo così vicino; quindi ritirò la mano di scatto, imprecando a mente per il suo triste, triste destino. «…tutto ok?» «hm?» Si voltò nella direzione della voce, trovandone la fonte in un completo sconosciuto – gli occhi uno specchio dei suoi, pregni d’ansia e spaesamento, e le labbra schiuse a rilasciare respiri corti. Avrebbe voluto sorridere rassicurante, la Mizumaki, ma sembrava essersi dimenticata anche solo come si facesse – senza contare che il ragazzo non avrebbe avuto modo di vedere alcunché, con l’oni a coprirle totalmente il viso come una seconda pelle. «la–» e gesticolò vago, la mancina a creare ghirigori trasparenti attorno alla propria faccia. «oh– sì, assolutamente, è… non sono abituata.» Si strinse nelle spalle, cercando di sembrare disinvolta nonostante il palese nervosismo; chissà, magari così facendo sarebbe riuscita a convincere anche se stessa che fosse tutto okay. «è un po’ dispettoso, ma non fa male a una mosca.» Certo, questo finché non veniva sottoposto a rituali specifici che permettevano al demone di fuoriuscire e seminare panico, ma per il bene di entrambi decise di omettere tale dettaglio. «tu, piuttosto–» un cenno col mento a indicare la maschera stretta tra le sue mani, e indietreggiò istintivamente quando il ragazzo l’alzò in aria, fronte corrugata. Un bene che tra la Mizumaki e il Walsworth ci fosse la maschera della giapponese, o non sarebbe riuscita a nascondere l’imbarazzo quando quest’ultimo si lasciò andare a una risata. «naaaah, rilassati, è finta.» Rilasciò un sospiro che non sapeva di star trattenendo, felice quantomeno di non doversi preoccupare di potenziali esorcismi. «ancora non sono così impavido da andare in giro con una maschera dal valore di milioni.» e forse sentì il peso dello sguardo di Chouko, perché si affrettò ad aggiungere: «…e poi è maledetta, no, figuriamoci!!!» Ah, ecco. Lo osservò mentre se la sistemava sul viso, irrigidita dall’ansia nonostante le rassicurazioni – «visto?» diciamo che, potendo scegliere, avrebbe preferito non vedere e basta. Chiamatela pure superstiziosa, oh. «io sono Zeke, comunque.» Annuì, mano tesa a raggiungere quella del ragazzo: «Chouko.» «Chouko. Andrà tutto bene.» E non ne sembrava pienamente convinto, Zeke – riusciva a vedere la tensione della mascella laddove, ai lati del viso, la pelle era ancora scoperta. «andrà tutto bene.» Annuì nuovamente, gli sguardi di entrambi puntati sugli archi, il rumore di passi a riecheggiare nei loro petti. «andrà tutto bene.» Perché non poteva essere altrimenti.
    Strinse la catena attaccata alla mazza, spostando al contempo il peso sulla gamba destra posta in avanti, ginocchia piegate in attesa di poter compiere lo scatto; quindi prese a correre, volgendo una silente preghiera agli dei di Mortal Kombat affinché l’aiutassero a fracassare qualche cranio prima che la morte potesse raggiungerla. «TAKE A SELFIE» perché no, non si era ovviamente dimenticata del suo stupido amico e il suo impellente desiderio di morte. Lanciò in aria la mazza, minacciosa, poi puntò l’indice contro i due ragazzi in questione: «restate VIVI oppure giuro che vi faccio MALE» in modi mistici, ma l’avrebbe fatto. A costo di doversi comprare una ouija e prenderli a calci nell’aldilà. Tanto era concentrata sulle sue vittime del momento da non rendersi quasi conto del razzo che, di lì a poco, si sarebbe scontrato con la sua povera spalla per poi polverizzarla. «…oh n–AAAHSABHDSHDBHJSNJ?????%%» Jane ancielo del cielo no, non l’aveva considerata. Si dimenò per qualche secondo, cercando di processare ciò che stava accadendo e, al contempo, di trovare un modo per sopravvivere e non schiantarsi a terra malamente. Alla fine optò per stringere ogni arto stringibile a Jane come un granchio, bocca spalancata come Pikachu in pieno shock. «lo… lo senti anche tu?» l’amore? No, Godric che suonava Il Mondo è Mio qualche metro più in basso. «in quanti ti fanno la battuta di san gennaro?» un sospiro che valeva mille parole, e «troppi.» E in modi che non staremmo a discutere perché lo sa solamente il fato, tornò finalmente a terra. Ebbe giusto qualche attimo per riprendersi dal trauma, poiché chiaramente il mondo aveva troppo bisogno di lei (are you sure about that.gif) per concederle una pausa – tirò fuori la bacchetta al grido di «PHOeEeEeBeEeEeEe» e, sperando in un livello di precisione che non era del tutto certa di aver mai posseduto (aka: in una botta di culo), avrebbe quindi rivolto un «gelidus» in direzione dell’incendio, polso roteato e braccio teso. Fece per correre in direzione della ragazza, il bisogno di accertarsi che fosse ancora tutta intera a prevalere su ogni cosa, ma cambiò rotta all’ultimo quando con la coda dell’occhio notò il mostriciattolo che poco prima aveva tentato di disintegrarla. Quindi puntò il piede a terra e, catena ben stretta nei palmi, fece roteare la mazza sulla testa per prendere velocità – avrebbe atteso che questa fosse abbastanza leggera da poter essere scagliata senza troppo sforzo prima di urlare «死ね!!!!!!!!!!»* come un degno Bakugou e, finalmente, tirare l’arma nella generale direzione della sconosciuta.
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    * 死ね (shine): crepa


    (15) difesa phoebe (phoebe + chouko): incanto frozen
    CITAZIONE
    Formula: Gelidus. E' in grado di trasformare qualsiasi entità magica in ghiaccio.

    (20) difesa chouko (chouko + jane): si aggrappa a jane
    attacco su keila (chouko): le sferra la mazza
     
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    Gaylord era molte cose: uno studente, un influencer di successo, il figlio perduto dei Beckham, ma tra queste non vantava l’essere un soldato. Aveva la pelle liscia e morbida come il culo di un bambino, le mani delicate e prive di calli grazie al lavoro leggero che svolgeva, il suo unico difetto era stato inalare troppo setting powder qualche anno prima ma nulla che l’avesse rincoglionito troppo. Non era stato fatto per combattere e durante le lezioni era quello che preferiva ritirarsi in un angolo a studiare il campo di battaglia, piuttosto che i mille modi per strangolare una rana, eppure quella volta ci avrebbe provato. Per Erin, per tutti i suoi followers che lo stavano seguendo in diretta (come? Non si sa). «Gay ne dovresti prendere una a tua sorella per ricordo!!&» si voltò verso la voce del ragazzo, la menzione di sua sorella abbastanza da stringergli il cuore – sperava fosse in un posto sicuro, pronta a pregare su un suo altarino. Pensava di conoscere il Tryhard, il suo viso senza dubbio familiare, ma non ne era così sicuro quindi si limitò ad annuire con un sorriso imbarazzato, la mano ad afferrare una maschera tra le tante «sono sicuro che si divertirebbe a tormentare tutti con questa» chissà se quel ragazzo era uno spasimante di Willow, sperava di no o avrebbe dovuto spezzargli i bracci. Eh, la vita del fratello maggiore era dura. Prese la maschera che aveva pescato dalla cesta e se la mise addosso, ignorando la strana sensazione del lattice appiccicato alla pelle e- «ma sono trecce queste?» scosse la testa per testare le ciocche di capelli che fuoriuscivano dalla testa, scoprendo persino di poterle fare roteare «questa è la fine» della sua carriera? Probabile, non vedeva l’ora di essere coinvolto in uno scandalo a sfondo bdsm (bollente donnaiolo seduce milf).
    Non ebbe neanche il tempo di iniziare a pregare Social Blade che i pavor si fecero strada tra le mura di Hogwarts, adrenalina mista a una sana paura a scuotere ogni arto. Stava cominciando a rimpiangere ogni scelta che aveva preso nella vita, e se i suoi amati fans (i Gay, ma accettava tutti #simpa) e lo spirito di Godric non fossero stati lì a seguirlo pensava che sarebbe svenuto.MA DOV’ERA SUA SORELLA??????? Maledetta, si stava ancora vendicando per San Valentino. Cercò di conservare quell’indignazione per la battaglia davanti a lui, a partire da quell’incivile che pensava di essere in Karate Kid. «potrai anche essere Cheng, ma io sono Dre Parker» era suonato meglio nella sua testa, più d’effetto e badass, ma a quel punto non importava più: c’era solo più quel combattimento tra loro e la medaglia per il karateka più sexy del mondo. Gaylord assunse la Posizione della Pecora piegando le gambe, il pugno chiuso tenuto vicino al suo petto e l’altra mano tesa davanti a sé «quando avrò finito con te rimarranno solo degli involtini primavera» vide l’altro scattare in avanti con fare sicuro, una gamba scattare in avanti verso il suo viso con l’intento di deturpare il suo volto da milioni di sterline – non l’avrebbe permesso. Gaylord utilizzò la mano più vicina al suo nemico per avvolgerla sulla sua caviglia, sperando di renderlo vulnerabile il tempo necessario a estrarre la pistola. Non era la prima volta che ne usava una, anche se di solito era per sparare al manichino di Kat Von Dick. «Konnichiwa» avrebbe puntato la canna dell’arma davanti a sé, il dito a carezzare il grilletto in attesa di sprigionare il proiettile che avrebbe tolto la vita a Cheng. E l’avrebbe fatto, se fosse stato come loro, ma Gaylord Beckham non era un assassino e non avrebbe permesso ai pavor di trasformarlo in uno. All’ultimo momento avrebbe deciso di abbassare la canna, il proiettile ora diretto verso il suo altro piede. Non capì bene quando, sapeva solo che un momento prima se ne stava fiero a guardare con sfida Cheng e il momento dopo si era ritrovato con una ragazza sopra – non che si stesse lamentando, avrebbe solo preferito un poco di preavviso. «Tu sai Gay? Cioè non gay...anche se non ho niente al contrario. Io li adoro i gay. Insomma ciao io sono Phoebe» l’espressione sorpresa lasciò spazio a una sollevata, e lui che per un momento aveva pensato che Phoebe si fosse lanciata su di lui per strozzarlo «ciao, sì cono gay! cioè nel sens-» ancora prima che avesse finito di parlare, sentì il peso della ragazza svanire dal suo corpo e il momento dopo era scomparsa. Ah va bene?? Anzi di dilungarsi sull’accaduto decise che il suo tempo sarebbe stato speso meglio nell’aiutare un’altra ragazza, anche se sospettava che in fondo non avesse così bisogno di una mano. Sollevò la bacchetta verso un uomo che assomigliava terribilmente a Flynn in Rapunzel, provando a scagliare un aguamenti nella speranza che il getto d’acqua l’avrebbe colto di sorpresa, così da fargli sbagliare mira. «jane» ricambiò il cenno del capo della sconosciuta, incredibile quanti amici si stesse facendo in quella battaglia suicida! «gay!» «veramente, bi» per poco non gli venne una sincope, com’era possibile che nessuno kapisse!11!?? Tutta colpa di sua madre e dei suoi nomi da idioti «guarda, ver-» niente, come la ragazza di prima anche Jane era scomparsa.Ma cos'aveva fatto di male?
    01.06.19 - hogwarts
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    And all the paths I’ve crossed that led me to this place
    I may never find my way back to you but still I step into the flame



    COMBO DIFESA PER GAY (gay + phoebe): blocca il calcio con la mano
    ATTACCO (su hirune): gli spara al piede
    COMBO DIFESA PER JANE (gay + jane): aguamenti su di flynn


    Edited by cocaine/doll - 24/4/2019, 20:25
     
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    (9) DIFESA GAY (gay + phoebe): 8 + 15 = 23 pd (+15 pa)
    ATTACCO SU HIRUNE (gay): 5 + 15 = 20 pa
    DIFESA HIRUNE : 8 pd (- 12 ps)
    Hirune ha fatto del proprio meglio per evitare il proiettile, ma ahimè dovrà dire addio a tre dita del piede. è andata così!

    (15) DIFESA PHOEBE (phoebe + chouko): 14 + 11 = 25 pd (+10 pa)
    ATTACCO SU ALKYONE (phoebe): 8 + 10 = 18 pa
    DIFESA ALKYONE : 8 pd (-10 ps)
    Alkyone usa protego, ma troppo tardi: il braccio sinistro si rimpicciolisce.

    (20) DIFESA CHOUKO (chouko + jane): 9 + 14 = 23 pd (+3 pa)
    ATTACCO SU KEILA (chouko): 10 + 3 = 13 pa
    DIFESA KEILA : 1 pd (-12 ps)
    Uella peppa, Keila non ti ha vista arrivare. La mazza la colpisce rintronendola e facendola indietreggiare di qualche passo, un rivolo di sangue a scivolare dall'orecchio.

    (9) DIFESA JANE (jane + gay): 12 + 10 = 22 pd (+13 pa)
    ATTACCO SU FLYNN (jane): 3 + 13 = 16 pa
    DIFESA FLYNN: 2 pd (-14 ps)
    Diciamolo: sei stata fortunata. Il proiettile colpisce Flynn ad un fianco, passandolo da parte a parte - ma nulla di letale.

    GAY: Hirune cerca di colpirti con i nunchaku in faccia.
    PHOEBE: Alkyone tenta di trafiggerti con la forca.
    CHOUKO: Keila, bacchetta alla mano, ti lancia un Incanto Caliento.
    JANE: Flynn, nel dubbio , cerca di piantarti l'alabarda nello stomaco.

    Edited by portavoce del karma‚ ossequi - 24/4/2019, 18:38
     
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  4. run[away]
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    Alcune volte non ci pensava a quello che faceva. Quasi mai, in realtà. Era sempre stato abituato a ragionare solo per conto suo, senza dovessi preoccupare di chiunque lo circondasse tranne che per Self, perché che quelli fossero pronti a fotterlo era stata la prima massima che aveva avuto modo di apprendere quando si era affacciato al mondo, e che si era affrettato ad inserire nel proprio ingranaggio mentale, accompagnando quell’estrema pigrizia che sembrava avvolgerlo da quando aveva imparato a stare in piedi con le proprie forze. Aveva capito che o non facevi nulla, e a quel punto tutti avrebbero potuto coglierti di sorpresa ed attaccarti alle spalle, affidandosi alla sorte di qualcun altro, oppure facevi semplicemente qualcosa. Non importava cosa, talvolta. Alla fine quello che più contava, e quello che aveva mosso Away a partecipare a quella rivolta, era lo slancio mentale che ti spingeva a sollevarti appena dal terreno per poi collidere nuovamente con esso, in un tonfo che all'apparenza possedeva una propagazione minima, ma che in realtà, da qualche parte, bastava a smuovere tutto.
    «Dici che dovremmo scegliere qualcosa di coordinato?» domandò al cugino, accovacciandosi davanti ad una delle due ceste per poter scegliere una maschera che si sarebbe abbinata al nuovo tatuaggio che aveva sulla schiena; lo avrebbe mostrato? Avrebbe detto cosa fosse, almeno? Probabilmente no, ma sapete che plotwistone rivelarlo con foto aesthetic dopo la fine di quel diversivo? «Mmmh non so, non voglio essere troppo prevedibile, però» continuò a dire il Take, lasciandosi guidare dal suo istinto e dal Dio della morta che lo osservava dall’alto dei cieli (Godric, nel suo angolo oscuro), «Trovata!» e si voltò verso il Service per mostrargli il viso celato dalla maschera da Kitsune (di fortnite, almeno in quel gioco poteva morire facilmente).
    Nonostante fosse stato lo stesso grifondoro a proporgli di partecipare a quella missione suicida, Away continuava a sentirsi preoccupato per il cugino perché, per quanto la propria vita fosse qualcosa che avrebbe potuto buttare via in qualsiasi momento, Self non meritava di soffrire. Lo sapeva che quella era una sensazione che si aggrappava alla sua pelle e la faceva accapponare appena, un segnale di disagio che avrebbe tanto voluto debellare per mostrarsi sicuro ai suoi occhi, ma che era comunque lì, ad appesantirgli lo stomaco, e la cosa peggiore era che non potesse farci nulla. Il fatto era che nessuno di loro potesse effettivamente fare qualcosa singolarmente perché, per quanto potessero essere determinati, sarebbero stati comunque degli studenti di fronte ad assassini esperti. Erano sul filo del rasoio in ogni singolo senso, e quell’instabilità non gli piaceva, soprattutto quando c’erano loro due in gioco, ma al contempo sapeva quanto quella situazione fosse inevitabile, per quanto potesse essere rischiosa.
    «Sai che potresti fare ancora in tempo a tornare indietro? Potresti aspettare il mio ritorno ed aiutare i feriti.» si tolse la maschera per poterlo guardare effettivamente negli occhi, mentre l’altra mano iniziò a giocherellare distrattamente con il martello che aveva scelto come arma; chissà se Self avrebbe fatto del male a qualcuno, arrivando ad uccidere, e quali sarebbero state le conseguenze. Si sforzò di non pensarci, Away, nonostante la sopravvivenza fosse un pensiero insistente all’interno della sua testa.
    Alcune sensazioni giungevano con un riverbero di piacere inaspettato, quasi a farlo sentire vivo; un calore che si espandeva lungo tutto il corpo, raggiungendo finanche quegli organi putridi, tenuti in vita dal semplice afflusso di sangue. Adrenalina. La sentì pompare nel sangue quando vide la situazione mutare improvvisamente, prima quiete e poi l’inferno, tanto da portare Away a chiedersi se fosse stata la scelta migliore. Ed avrebbe palesato quei pensieri al cugino se non fosse stato per (una banda di ficcanaso!!!) Chouko che attirò la sua attenzione, portando il nippo-inglese a palesare un sorriso mascherato sotto uno sbuffo; per fortuna nessuno dei due avrebbe potuto vederlo: «Vivo, che parolone, al massimo posso promettere che tenterò di non morire volontariamente. E ci sto rimettendo.» beh, almeno era un passo avanti, come quello che fece quando la coda dell’occhio si poggiò Amèlie ed il suo ménage a trois con il suo nemico e la katana; beh, qui l’unica volte giapponese poteva essere lui, come si permetteva a fare appropriazione culturale?
    Dopo aver dato una pacca (perché le paccate sarebbero arrivate dopo) al cugino, Away si sarebbe sistemato meglio la maschera sul viso così da evitare che cadesse, correndo in direzione della ragazza avrebbe provato a lanciare un «protego immotus!» così da avere il tempo necessario per lanciare un’occhiata a Self ed indicare Halley e l’ascia che da un momento all’altro avrebbe potuto staccarle la testa e fare strike con i suoi sentimenti!!1!1 Corse in sua direzione, brandendo il martello in una mano e la bacchetta dall’altra, cercando di disarmare juju con un expelliarmus per poi tentare di colpirle lo stomaco con l’altra arma.



    例えどんな闇に消されても
    救い出すよ必ず
    君は独りじゃない
    Away
    Take
    17 y.o.
    gryffindor
    rebel
    the suicidal
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    (12) Difesa Amelie (Brooke + Take): Protego Immotus
    (8) Difesa Halley (Self + Take): Expelliarmus

    Attacco su Juju: martellata nello stomaco
     
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    The true soldier fights not because he hates what is in front of him, but because he loves what is behind him.”
    «Everybody was Kung Fu fighting» okay, forse non era il momento adatto per… darsi alla pazza gioia, ma creare un diversivo non era forse il loro compito? Conosceva Hogwarts come le proprie tasche; ogni anfratto, ogni piccola insenatura nella pietra dura, come campo di battaglia, o come pista da ballo improvvisata, aveva sicuramente un suo perché.
    Era divertente notare le facce confuse dei suoi colleghi, il non capire il perché un idiota mascherato stesse eseguendo la coreografia sulle note – stonate – della canzone di Carl Douglas «There were funky China men from funky Chinatown» stacchetto e—via di corsa per non essere preso a colpi di bacchetta nei denti.
    Scivolata sul pavimento della Sala, con tanto di capriola tattica per ripararsi dietro ad una colonna e—DAJE con le danze! «Si ma sei rude però! Un sectusempra!? DAVVERO?» ora, lo sapeva di non essere un ballerino professionista, che le sue movenze lasciassero a desiderare, ma ehi! Lui ci credeva in quel sogno, di danzare come in Dirty Dancing, libero come l’aria. Se quella megera non capiva la sua arte poteva anche andare a fanc--- raccogliere pomodori in Cina! Ooooh, ma era modo!? Loro cercavano di fare i buoni, di salvare il mondo come i supereroi – lui sarebbe stato sicuramente l’Avengers più forte – e di permettere a dei ragazzi venuti da un universo AU di tornare a casa e i Mangiamorte di ucciderli?? Non era mica giusto.
    Non è che pretendeva di avere, boh, una torta di ringraziamento per aver distrutto la Sala Grande, ma nemmeno morire dissanguato a causa di una pazza psicopatica! E allora! Ma che comportazione era mai quella.

    «Signorina, lei è molto KaTTiVa» uh, era un botto vicino alla colonna quello che aveva sentito arrivare o il pavimento era solo felice di vederlo e si era messo a scodinzolare? «Ah, bene» bene? Bene non tanto.
    «Gelidus!» perché di avere un Sectusempra nei denti--- magari no, ecco. «TVB non mi uccidereH!».

    Ora, era buono e caro. Davvero. Poteva essere considerato una patata con i piedi. Ma nessuno, n e s s u n o, poteva toccare i suoi bambini. Roger, hai un problema.
    «OOOOOHHH! SOFFUCO A CHI!? Collapse a te e alla tua famiglia!» attaccare così la piccola McPherson??? How dare you Roger!?

    «Gesù, aiutami tu»
    «Thor, non gesù!» un sospiro, occhi al cielo, e la bacchetta stretta nelle mani. Sapeva perfettamente di dover essere più veloce della Mangiamorte, il Rinaldi. Quando gli avevano parlato di “diversivo” non avrebbe mai immaginato di dover radere al suolo Hogwarts o di dover uccidere qualcuno «'A quattara ca va all'acqua, o si rumpi o si ciacca.» mormora, notando subito dopo lo sguardo confuso di Sylvester «I Lannister mandano i loro saluti» «AHHHH!» ecco, bastava parlare la lingua dei nerd per farsi comprendere dal Tragott «Ci penso io» segno di intesa e «Bombarda Maxima!» esagerato? Magari un pochino.

    Sylvester Lancelot Tragott

    ETA ✖ INFO ✖ DATA
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    COMBO DIFESA PER SYL (Syl + Hazel): Gelidus su Ethelinda
    ATTACCO DANTE (su Ethelinda): Bombarda Maxima
    COMBO DIFESA PER HAZEL (Syl + Hazel): collapse su Roger
     
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    «sono fiero di te, ragazzo»
    volevate il motivo per cui gli piacesse davvero Phobos? Ecco: quando mai Charles Dumont si era mai sentito dire una cosa del genere prima? Avrebbe anche potuto baciarlo ma, malgrado fosse potenzialmente vulnerabile a complessi d'edipo, daddy issues e via dicendo, sarebbe probabilmente stato too much anche per lui; ecco perché ritenne «AW grazie mamma, sempre gentilissima!!» più che sufficiente, lieto che la maschera celasse alla perfezione ogni sua espressione.
    Tornò a rivolgere l'attenzione al proprio avversario, osservando con soddisfazione il proprio operato: beh, almeno nessuno avrebbe mai potuto dire che non stesse imparando nulla come assistente del prof Campbell, alla luce dei risultati della sua precedente trasfigurazione. «BROOKLYN CHE FAI NON SI MANGIA» afferrò per le spalle la mora, tirandola via dall'omino marshmellow prima che potesse staccargli un altro pezzo di braccio «ma è commestibile!!» ma chissà quante delle sue parole risultarono effettivamente comprensibili, intenta com'era a masticare lo zucchero rosa senza porsi troppe domande. «ma cosa ti insegnano i tuoi genitori!!» ma chi, AU!Charles e AU!Iden? «che sono tutti anticorpi!!» tratto da una storia vera (cit.) «legit?» per l'appunto.
    Avrebbe anche cominciato a ponderare l'idea di assaggiarne un pezzo lui stesso, ma «beh, comunque non si mangia in guerra!!» era pur sempre un fottuto francese con un minimo d'educazione «aiutami a cercare mia sorella e non toccare, tipo, niente» e se anche avesse avuto una qualche speranza che la giovane, in quei mesi passati con Nicole, avesse acquisito un minimo di senno «sì signor capitano!!» ah no, per l'appunto, aveva vissuto con Nicole #noway.
    Giusto per esser chiari, malgrado si trovasse in una situazione ben che scomoda, per la prima volta dopo mesi Charles non stava pensando a niente che potesse turbarlo. Magari era perché aveva già la mente sin troppo impegnata a cercare di sopravvivere, oppure era l'adrenalina della battaglia, solo che, davvero, avrebbe quasi preferito restare così piuttosto che dover far ritorno alla sua vita di sempre. Quasi, perché per quanto fosse tutto molto bello, non è che avesse tutta questa voglia di sfidare il fato all'infinito, né aveva così tanto tempo da perdere (c'è una elisa qui che dovrebbe laurearsi, just saying).
    Al di là di questo, una piccola eppure consistente parte del suo cervello non aveva certo smesso di preoccuparsi per la sua famiglia, per gli amici che gli erano rimasti, ed il fatto di non aver ancora individuato Amélie gli metteva addosso una certa ansia.
    «allons enfants de la patrie, le jour de gloire est arrivé» prese dunque a canticchiare, schivando una jane volante e guardandosi attorno, seguito da Brooke, alla ricerca della chioma bionda della Dumont «contre nous de la tyrannie, l'étendard sanglant est levé (bis)» non è che fosse diventato scemo - sì -, ma come altro avrebbe potuto attirare una francese se non intonando la marsigliese? LE B A S I. «entendez-vous dans les campagnes mugir ces féroces soldats?» alt, dietrofront: «conosci l'inno francese?» «sì? me lo hai» insegnato tu, più o meno «cantatostanottenelsonno-ODDIOCIAOKINESEAIUTAMI» spostò velocemente lo sguardo dal Pavor a Take, da Take al Pavor, e - avrebbe potuto ponderare i pro ed i contro, pianificare una strategia più appropriata, ma perché mai? Senza pensarci due volte, si lanciò contro il Pavor a pochi passi da Amélie, afferrandogli il polso nel tentativo di fargli cadere la katana dalla mano. «aux armes, citoyens, formez vos bataillons, marchons, marchons» e, a ritmo di Marsigliese, avrebbe persino un manrovescio in pieno viso del Pavor (le cose che s'imparano avendo un iden come padre #rip).
    «sti cazzi in francese» commentò il Dumont, incrociando lo sguardo della sorella «ti avevo detto che non era posto per te» scosse il capo e puntò la bacchetta verso il Pavor con tutta l'intenzione di colpirlo di rimando all'attacco di Brooke, se solo - «merde» non si fosse accorto di Heather, a pochi passi da loro, sul punto d'essere colpita da un balsamum affatto profumato ed al cocco come quelli della garniér. Restare con sua sorella, o aiutare la Morrison? Quello era il dilemma.
    «okay, brooke, tu resta qui» tattici, t a t t i c i «ou'un sang impur abreuve nos sillons» s'avviò, parando la bacchetta dinanzi a sé «ciao heath, ti sono mancato?» scusa se non mi faccio vivo da, tipo, mesi, ma sono sempre stato qui anche se tu non lo sapevi!! «glacius» sperando che il ghiaccio, oltre a bloccare il Pavor, gli impedisse anche di focalizzarsi sul calore, condizione necessaria per lanciare una maledizione d'imbalsamazione efficace. «sono un po' come i parenti: appaio solo nelle feste, solo che qui la festa è una guerra OGNI COSA E' IN FIAMME E MORIREMO TUTTI» chissà se con la maschera da neonato-molestie-sessuali sarebbe risultato ancora più awkward di così «tranne i nostri bambini: heathcliff e charlotte avranno un futuro!!» avrebbe mai smesso di rinfacciarglielo? Mai. «AH, tu sì che mi sei mancata» coff.
    a message to let the masses learn that someone holds a light.
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    COMBO DIFESA PER HEATHER (charles + heather): lancia un glacius verso paride
    COMBO DIFESA PER AMELIE (brooke + take): afferra il polso di shane per fargli cadere la katana
    ATTACCO (su Shane): brooke gli dà una manata sulla faccia
     
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    Bingo!
    «UOOOH, siamo stati grandi, rifacciamolo!!!» Poteva sentire il “Ma anche no” di Gideon anche se lui non aveva aperto bocca. I fratelli McPherson avevano mostrato un’insospettabile capacità di collaborazione di cui Haz sarebbe andata piuttosto fiera se ne avesse avuto il tempo materiale, e nessuno dei due attacchi a loro destinati li ferì. Riuscì a schiantare Roger contro una statua e si prese un attimo per saltellare, sadicamente contenta di aver fatto male a quell’infame. Così imparava a fare il furbo, lei era una nana malefica e la cattiveria non dipendeva soltanto dal fattore età.
    Si guardò velocemente attorno, individuando Gideon poco lontano e, oh andiamo, LO SAPEVA che le aveva detto di stargli vicino, LO SAPEVA che sarebbe stata la cosa più intelligente per pararsi il culetto a vicenda come avevano appena fatto, ma secondo lui cosa avrebbe dovuto fare vedendo una tizia kattivissima che attentava pesantemente(??) alla vita di un loro compagno?? Se c’era una cosa che il Quidditch le aveva insegnato, a parte prendere a mazzate tutti – anche i compagni di squadra, ma questo fortunatamente non era il caso, ecco – e barare, era la voglia di vincere. Vincere assieme alla squadra, nel bene e nel male, e se era una squadra a vincere, allora i membri di questa squadra dovevano difendersi tra loro! Assicuratasi che nessuno l’avesse presa di mira e individuata Ethelinda, avrebbe alzato la pistola e preso la mira il più velocemente possibile prima di spararle; se il colpo fosse andato a segno, le avrebbe impedito di attuare il suo Sectumsempra. «MA TI SEMBRA IL MODO?» Un bel Bombarda Maxima, questo si meritava e sperava vivamente che qualcuno lo facesse, diamine!
    A quanto fare il suo Expulso doveva aver fatto incacchiare parecchio Roger, perché quest’ultimo si era alzato ed era tornato all’attacco – ma che, si era innamorato del caschetto di Dark Water? Madonna che molesto oh! –. Hazel si sarebbe vista costretta per l’ennesima volta a schivare il suo attacco, buttandosi per terra di spalla per compiere una veloce capriola; sarebbe poi scattata con le gambe per ritrovarsi in piedi. Infine, piuttosto arrabbiata, avrebbe rinforzato la presa sulla bacchetta e l’avrebbe puntata verso Rogerino bello, attaccandolo con un kattivissimo – oh, uno ci spera sempre – Glacius.
    Those who want peace should prepare for war.
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    COMBO DIFESA Hazel (20) da ROGER: Hazel + Sylvester – fa una capriola per sfuggire alla traiettoria del Soffuco.
    COMBO DIFESA Sylvester (20) da ETHELINDA: Hazel + Sylvester - spara a Ethelinda per impedirle di lanciare il Sectumsempra
    ATTACCO contro ROGER: lancia un Glacius
     
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  8. selfie col morto
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    KARMA IS A BITCH. Karma is a bitch e il fato doveva arrapparsi di meno, perché okay che loro erano semplici studenti nullafacenti, con la fissa per i social e l'aesthetic, ma addirittura bombardarli così sin dall'inizio. È così che immagino l'esame quest'anno. Quindi ripongo la fiducia in voi pg perché se vi va male vuole dire che mi andrà male l'esame. Pesce and love. Perché devo sempre mettere inserti che non servono a niente e non c'entrano con la role. A quanto pare Vins si arrapa a sfondare la quarta dimensione. Ma spostiamo l'attenzione sui nostri piccoli gioiellini che non si sono ancora resi del tutto conto a cosa stanno andando incontro - bella l'ingenuità della prima quest, eh, self? - e che si stavano preparando a morire o per meglio dire - viste le maschere - a fare un colpo alla zecca dello stato. Vi piacerebbe, eh? E invece sti poveri disgraziati avrebbero potuto non uscirne vivi. Ma questo è ciò che pensa Vins perché Self non era certo di quell'idea lì. «Dici che dovremmo scegliere qualcosa di coordinato?» Era per caso una proposta quella? «Mmmh non so, non voglio essere troppo prevedibile, però» EH, VOLEEEVI!1!1! «Trovata!» Osservò la maschera del grifondoro annuendo, era di fondamentale importanza ricordarsi chi fosse chi, perché già sarebbe stato difficile seguire tutti gli spostamento non da mascherati, con la maschera sarebbe stato ancora più difficile, a meno che le maschere fossero vistose e lui voleva essere riconosciuto sul colpo. Self era stato attratto come una calamita verso una maschera troppo figa. Cioè, talmente figa che se fosse rimasto vivo o se fosse rimasta intatta la maschera, l'avrebbe portata a casa. La maschera da cavalluccio. Non ne aveva mai vista una, quella doveva essere una special ediction. Neanche il tempo di realizzarlo che ce l'aveva già fra le mani. «E questa maschera si aggiudica un bel DIESCI.» Era veramente proud della sua scelta. «Sai che potresti fare ancora in tempo a tornare indietro? Potresti aspettare il mio ritorno ed aiutare i feriti.» Osservò Away togliersi la maschera per poterlo guardare effettivamente negli occhi. Era quello il momento in cui nei film, i due innamorati si baciavano in preda alla passione e si giuravano che niente avrebbe potuto dividerli e che sarebbe andato tutto bene???! DAMN quanto avrebbe voluto fosse così. Notò come il grifondoro stesse giocherellando con il martello e quasi gli venne il magone pensando che fosse nervoso o preoccupato per lui. Non aveva riflettuto a lungo sulla sua scelta, gli sembrava quella giusta e Away aveva fatto la sua stessa scelta, non lo avrebbe lasciato da solo. Non si fidava molto delle sue parole: se gli fosse successo qualcosa e lui non fosse stato presente, non se lo sarebbe mai perdonato. «Hai pensato anche per un misero istante che io ti avrei lasciato qui da solo ad affrontare tutto questo?» Sapendo che avresti anche potuto non tornare indietro? «Starò bene e anche tu. Ne usciremo vivi, è una promessa.» La cosa che lo spaventava era il fatto che per quanto avesse potuto impegnarsi, avrebbe potuto anche fallire, ma Away restava fra le sue più importanti priorità. La seconda cosa che lo terrorizzava era il fatto che avrebbe dovuto attaccare e quindi ferire -, o ancora peggio uccidere - delle persone. Non voleva pensare a cosa sarebbe successo se avesse messo fine alla vita di una persona quando uno dei suoi scopi era quello di tener in vita la maggior parte delle persone, come ad esempio i partecipanti del suicide club. Finì di sistemarsi la maschera e al grido di «TAKE A SELFIE» si girò di scatto, quasi colpendo qualcuno non ben identificato in faccia. UAU sarebbe potuta essere anche un'arma. Che ottima scelta aveva fatto. Un ottimo affare. Fu allora che vide Choucko che con aria minacciosa lanciò in aria la mazza, puntando poi l’indice contro di loro. «restate VIVI oppure giuro che vi faccio MALE» Sentiva l'astinenza da scrivere bigliettini - in quel caso porta fortuna - per quella missione. Perché sentiva quel l'astinenza in quel momento? «Vivo, che parolone, al massimo posso promettere che tenterò di non morire volontariamente. E ci sto rimettendo.» Fece scoccare la lingua sul palato guardando il cucinò e poi sposto lo sguardo verso Chouko. «RICEVUTO, CAPITANO. Ci penso io a tenerlo d'occhio. Vogliamo viva anche te, o facciamo un giretto negli inferi per recuperarti, mi raccomando!» Finger guns finale con il quale - ormai ci aveva preso gusto - concludeva ogni discussione con Chouko e ricevette una pacca da Away, con la speranza che una vera laccata prima o poi sarebbe arrivata sul serio, però per quello doveva andare in qualche tempio giapponese a pregare un po', forse. A passo di tango e qualche piroetta qua e là che non centrava niente, avrebbe cercato di spingere via Halley dalla pista di ballo aka la traiettoria dell'ascia di Juju. Avrebbe poi lasciato la mano di Halley per slanciarsi verso Hunter e fargli fare un casqué per evitare il proiettile. Il tutto tenendo la mazza da baseball (che aveva anche firmato #wat) in una specie di tracolla apposita che gli aveva creato, in modo che in momenti come questi sarebbe stato il grado di muoversi liberamente. Detto ciò si sarebbe slanciato per terra cercando poi di aggrapparsi alle gambe di Asa, per stingerle in un abbraccio spaccaossa e cercare di fargli perdere l'equilibrio.
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    (8) Difesa Halley (Self + Take): A passo di tango e qualche piroetta qua e là che non centrava niente, avrebbe cercato di spingere via Halley dalla traiettoria dell'ascia di Juju.
    (18) DIFESA HUNTER
    (Heather + Self):
    casqué per evitare il proiettile.

    Attacco su Asa: gli cinge e stritola le gambe in abbraccio spaccaossa per fargli perdere l'equilibro
     
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    "Non vorrà salire anche lui- oh sì. È salito sul tavolo anche lui. Momento rovinato."
    C'era una linea sottile fra gesto epico, e gesto noiosamente melodrammatico, e quella linea - già sfiorata dalla Aguilera - era stata scavalcata con i fiocchi dal suo gemello separato alla nascita (davvero, quei due vivevano in simbiosi?? Sarebbero stati anche una coppia carina, se non si fossero assomigliati tanto - un po' come Sabrina e Harvey, ecco). Scott Chipmunks, er traditore (slytherin before blood) aveva distrutto una scena altresì molto badass; non si aspettavano mica che ora tutti facessero como loro, vero? Heather si guardò intorno. Nah, solo loro.
    In fondo, le luci della ribalta non erano per tutti.
    Non per questo Heather non si alzò, ad un certo punto, e non per andarsene. Lavorare al ministero aveva i suoi vantaggi (no, non l'ufficio di Alister - ma anche), essere carina e bionda pure: la serpeverde aveva sentito dai propri capi che le acque si stavano smuovendo, che (ovviamente) la notizia degli AU era arrivata alle persone sbagliate, alle persone potenti, ed era stata diligente nel riferirlo subito a Bunny... solo per scoprire che già sapevano. «Stai pronta, mini-Bunny. Potrebbe servire anche il tuo aiuto... sempre che tu abbia le ovaie per farlo»
    Heather non si considerava una ribelle, e non si considerava decisamente un'eroina della patria - ma che vi devo dire? Aveva un grandissimo cuore sotto quegli strati di lingerie e vestiti di marca, e assai poca voglia che Vasilov slash Van Lidova conquistasse ancora più potere, o che la persona sbagliata aprisse varchi dimensionali in giro rovinando il continuum spazio temporale o quello che era. Non bisognava fare attenzione, con quelle cose? La Marvel lo aveva detto un sacco di cose, e lei lo aveva visto L'uomo nell'alto castello. Heather non aveva voglia di ritrovarsi per errore in un universo dove era nata brutta.
    E poi, era da un po' di tempo che pensava di unirsi al segretissimo (seh.) esercito di Amelie; quello poteva essere un giro di prova, per lei, per vedere se era davvero fatta per lottare per la libertà e bla bla bla. Basta sentimentalismi, più azione.
    La lingua a schioccare pigramente sul palato si diresse alla magica cesta delle armi. Prese una pistola, controllò i proiettili e che l'otturatore funzionasse, la sicura fosse inserita, e se la infilò nei pantaloni. Alzò lo sguardo verso la chipmunks e il suo arco, rivolgendole un piccolo sorriso. «sei stata convincente» e si voltò, come a indicare tutte le persone che erano rimaste; c'erano loro compagni che Heather mai più credeva avrebbero accettato un appello simile. E il bibliotecario??? Che ci faceva fuori dalla sua prigione di foglie e legno? «hai fegato»
    Con una spallata amichevole passò oltre, alla cesta delle maschere e prendendone una fra le mani (non esattamente la prima che trovò perchè - santo signore - c'erano delle cose inguardabili che non avrebbe messo neanche sotto tortura) (e poi perchè aveva cercato una dei pokemon, prima di notare chi altro l'aveva messa; no, non era ancora scesa ai livelli di quegli sfigati tassorosso e non voleva la ritenessero della loro specie NIENTE POKEMON CIAO). La osservò per un po', poi con un sospirò se la mise. Ta dan! Era ufficialmente diventata anche lei una magica ribelle non-così-tanto al servizio di sua maestà.
    «figo figata!!» Heather volse lo sguardo al proprio fianco, osservando la nana (ok, alta-come-lei) al suo fianco che aveva messo una maschera da- medico di assassin's creed? E che cristo ci faceva con una falce, voleva cavare un occhio a qualcuno di loro?
    «tienila giù» la sgridò seccamente, ma Fitz era così felice che a mala pena sembrò averla sentita. Anzi, cambiò direttamente argomento.
    «ma io la conosco!!!!» «parli-... con me?» «è adult-Guin !!» Heather seguì lo sguardo della ragazzina, guardando verso Gideon e la ragazza con cui stava chiacchierando. Non c'era assolutamente niente di strano in loro.
    «...o...k?» chi glielo aveva chiesto?? Si allontanò prima che la tipa strana potesse parlarle ancora.
    Vide nella folla Bunny, che la salutò con due dita alla fronte e un allegro saluto militare, e l'Altro Alister, verso cui si limitò a sorridere. Del gruppo ministero, andò invece a salutare Theia, appoggiandosi alla sua spalla col gomito. «vediamo di non farci ammazzare, Sinclair. Mh? Abbiamo un telefilm da finire» il che voleva implicitamente dire: non fare la grifondoro. Era chiedere tanto, lo sapeva, ma uno ci spera sempre.


    La vita è fatta di scelte. Nel caso di Heather: mi faccio salvare da Charles Fucking Dumont, o piuttosto muoio di una morte lenta e dolorosa perchè lo odio? Eh lo so, la scelta parrebbe scontata (morire.) ma la battaglia era appena iniziata e lei non si era ancora resa utile ai fini della causa, quindi non poteva dare un pugno a Charles per stenderlo prima che puntasse la bacchetta sul pavor,
    Purtroppo.
    Si sarebbe abbassata di scatto e, se il fato gliela mandava buona, l'incanto sarebbe arrivato a colpire qualcun altro (buono? Cattivo? NO ES PROBLEMA MIO!! *maracas e baffi finti*), e tirata fuori la pistola l'avrebbe fatta scattare una volta tolta la sicura. Due colpi verso l'uomo che aveva cercato di colpirla, cercando di ricordare dove lo avesse conosciuto. Al bar davanti al ministero? Sveltina in ascensore? Le aveva guardato il culo salendo le scale? Difficile ricordare tutti i pavor che lavoravano al ministero, soprattutto quando avevano un viso così anonimo. Era un vero peccato che le uniche (poche) persone di cui le importasse che lavoravano al ministero della magia non fossero fra chi dovevano attaccare.
    «Dumont» cercò di dirlo con leggerezza, ma probabilmente le uscì più un sibilo strozzato. «Perchè sembro l'unica sorpresa dalla tua non gradita presenza?» così, giusto per sapere, eh. Si rialzò in piedi, e facendo un passo indietro si ritrovò con la schiena contro il ragazzo, abbastanza vicino per potergli afferrare la gola e strozzarlo sentire il suo odore e sentire le sue scuse patetiche. Scuse, oddio. Non è che sembrassero molto scuse. Chiuse un occhio, prese la mira, e avrebbe tentato di sparare ad un altro tipo armato di pistola (Asa?) che osava prendersela con un ragazzino; Hunter era forse un idiota, ma di certo non meritava un proiettile in fronte. «PACE FATTA?» gli gridò con tono lezioso, e poi, con un altro passo indietro, scontrò nuovamente contro Charles.
    «tu non mi sei mancato» si voltò leggermente, lanciandogli un rapido sguardo. Le era mancato tropp, e questo rendeva un po' peggio la tranquillità con cui si era rifatto vivo; quanto tempo aveva avuto per parlarle prima, durante la scelta delle maschere e compagnia cantante? Abbastanza, a sua detta. «...ma sono felice di sapere che Charlotte e Heathcliff stiano bene» rapida distolse lo sguardo. Oh, non era colpa dei bambini immaginari nati dopo una notte di amortentia (e non solo?), se loro padre era un cazzone.
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    (14) DIFESA HEATHER (Charles + Heather) → si abbassa
    ATTACCO PARIDE (heather) → spara 2 colpi


    (18) DIFESA HUNTER (Heather + Self) → spara
     
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    15 pd
    50 ps
    mazza da baseball
    pistola semiautomatica
    chikako
    20 pa
    10 pd
    32 ps
    boomerang
    7 pa (mehan)
    gideon
    & guinevre
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    scudo
    pistola semiautomatica
    ambrosine
    20 pa
    10 pd
    35 ps
    fucile a pompa
    7 pa (gideon)
    hazel
    & perses
    15 pa
    15 pd
    44 ps
    pistola semiautomatica
    pugnale
    roger
    20 pa
    10 pd
    28 ps
    shuriken
    20 pa (hazel)
    jessalyn
    & behan
    15 pa
    15 pd
    49 ps
    manganello ( moltiplicazione )
    balestra
    vanessa
    20 pa
    10 pd
    33 ps
    bazooka
    10 pa (behan)
    amalie
    & connor
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    tirapugni
    pistola semiautomatica
    lysa
    20 pa
    10 pd
    50 ps
    nunchaku
    19 pa (amalie)
    stephen
    & take
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    falce
    martello
    dragoslava
    20 pa
    10 pd
    47 ps
    tirapugni
    18 pa (take)
    gaylord
    & meara
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    pistola semi automatica
    pugnale
    hirune
    20 pa
    10 pd
    38 ps
    nunchaku
    4 pa (gaylord)
    phoebe
    & et-chu
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    bastone da passeggio
    fucile (ombrocinesi)
    alkyone
    20 pa
    10 pd
    40 ps
    forca
    19 pa (phoebe)
    nicky
    & sam
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    teaser
    tonfa (pirocinesi)
    mayur
    20 pa
    10 pd
    46 ps
    fucile
    1 pa (nicky)
    heather
    & fitz
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    pistola
    falce (medium)
    paride
    20 pa
    10 pd
    42 ps
    shuriken
    3 pa (heather)
    hunter
    & chelsey
    15 pa
    15 pd
    42 ps
    boomerang
    mazza da battitore
    asa
    20 pa
    10 pd
    44 ps
    rivoltella
    13 pa (hunter)
    halley
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    granata stordente
    juju
    20 pa
    10 pd
    41 ps
    ascia bipenne
    12 pa (halley)
    amélie
    & ryan
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    spada da corte
    aa-12
    shane
    20 pa
    10 pd
    46 ps
    katana
    10 pa (amélie)
    self
    & kim
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    mazza da baseball
    fucile ( lumocinesi )
    bernie
    20 pa
    10 pd
    50 ps
    revolver
    20 pa (self)
    kain
    & au!kain
    15 pa
    15 pd
    50 ps
    mazza da battitore
    arco
    julie
    20 pa
    10 pd
    50 ps
    mazza chiodata
    1 pa (kain)


    (14) DIFESA HEATHER (Charles + Heather): 13 + 10 = 23 PD (+9 PA)
    ATTACCO PARIDE (heather): 8 + 9 = 17 PA
    DIFESA PARIDE : 9 pd (-8 ps)
    Un colpo lo prende di striscio sul braccio, facendolo sanguinare quasi copiosamente.

    (12) DIFESA AMELIE (Brooke + Take): 14 + 4 = 18 PD (+6 PA)
    ATTACCO SHANE (brooke): 4 + 6 = 10 PA
    DIFESA SHANE : 6 pd (-4 ps)
    beh dai, una manata abbastanza convincente?? lo destabilizzi, ecco.

    (8) DIFESA HALLEY (Take + Self): 9 + 13 = 22 PD (+14 PA)
    ATTACCO JUJU (take): 4 + 14 = 18 PA
    DIFESA JUJU : 9 pd (-9 ps)
    uella, di certo gli tolgi un po' di fiato dai polmoni - ma le costole sono ancora integre!!

    (18) DIFESA HUNTER (Heather + Self): 5 + 5 = 10 PD (-8 PS)
    il proiettile ti colpisce di striscio su una gamba; puoi camminare, sciallo.
    ATTACCO ASA (self): 12 PA
    DIFESA ASA: 6 pd (-6 ps)
    come super abbraccio non è male, ma - seppur contuso - riesce a sgusciare via.

    (20) DIFESA HAZEL (hazel + syl): 10 + 4 = 14 pd (-6 ps)
    ah, hazel - sei stata maledetta! FINO A CHE QUALCUNO NON PRATICHERà IL CONTRO INCANTESIMO, PERDERAI 1 PS AL GIORNO [soffuco] soffocando lentamente e dolorosamente.
    ATTACCO ROGER (hazel): 12 pa
    DIFESA ROGER : 9 pd (-3 ps)
    gli ghiacci appena i polpastrelli.

    (20) DIFESA SYL (hazel + syl): 8 + 9 = 17 pd (-3 ps)
    poteva andare molto peggio; l'incantesimo non ti colpisce, ma cadi e ti storti una caviglia #uau
    ATTACCO ETHELINDA (dante): 7 pa
    DIFESA ETHELINDA : 10 pd
    Nisba.

    SYL: ti viene un Lapsus
    HAZEL: roger ti odia e prova a tagliarti la gola con uno shuriken
    HUNTER: asa spara ancora verso la gamba già infortunata.
    HALLEY: juju torna alla riskossa, e con l'ascia cerca di tranciarti una mano.
    AMELIE: un bel tribumortem, e evviva la vita!
    HEATHER: non vuoi un Incantesimo Telendo? e invece te lo becchi comunque!
     
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    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    La Sala Grande non era mai stata tanto affollata.
    Sentiva gli scoppi degli incantesimi, il pavimento tremare, le urla di battaglia – e… qualcuno cantare in lontananza? Wut? – riecheggiare nel fragore della guerriglia. Gli era stato detto più volte di non farlo, di non partecipare, che sarebbe stato solo una zavorra in quella guerra che stavano combattendo, ma il problema era uno e fondamentale, impossibile da ignorare: non poteva far finta che tutto quello non lo riguardasse.
    Non poteva permettersi di perdere altre persone care; non avrebbe retto il colpo. Non ce l’avrebbe fatta a vivere serenamente, a darsi pace. Perché in quella folla c’era Charles, suo cugino, che seppure aveva commesso degli errori, ora era lì a fronteggiare la morte, come tutti i suoi compagni. C’era Hunter, con il quale aveva avuto una lite furiosa per via della sua scelta; c’era Halley, i Losers, Erin e tutti gli altri. Certo, erano protetti dalle maschere, ma era chiaro ai suoi occhi chi si celasse sotto di esse: ogni movenza, ogni ringhio frustrato, ogni nota stonata—avrebbe saputo dire con esattezza quali volti fossero celati sotto quelle protezioni blande, ma efficaci agli occhi estranei.
    Non era facile venire a patti con il fatto di non essere più un mago, di non poter più puntare la bacchetta contro un nemico e disarmarlo con un expelliarmus; era finita, non avrebbe mai più sentito scorrere la magia nelle vene, quella briosa sensazione frizzantina delle scintille a pizzicargli la pelle dopo ogni incantesimo.
    Adesso c’era il calore, la rabbia, la sensazione di andare a fuoco. C’erano le fiamme a fargli scintillare gli occhi, le dita a far serpeggiare lingue rossastre e iridescenti.

    Forse sì, non sarebbe stato utile. O magari, quella stessa ira che era riuscita a prendere il sopravvento, aiutata dalla sua nuova condizione da Special, sarebbe stata un ottimo deterrente per uccidere qualche Mangiamorte. Avrebbe provato pena, per loro? Nemmeno. Per. Un. Fottutissimo. Momento.
    Il pugnale stretto tra le mani non era che una rassicurazione, un qualcosa che potesse utilizzare nel caso in cui i suoi poteri non avessero funzionato a dovere; era instabile, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Nell’arco di pochi secondi, ciò che era riuscito a farlo incendiare come un fiammifero, era stata la visione del proiettile a mancare per un soffio la gamba di Hunter; il fatto che Weronika avesse tentato di disarmarlo con un expelliarmus era stata la goccia a far traboccare il vaso.

    Grazie all’aiuto di Obama-Gideon, approfitta dell’incanto lanciato dal ragazzo prima per creare uno scudo, cercando di difendersi e dopo… scagliandole addosso due raggi di fiamme per provare—letteralmente tentare a mandarla a fuoco #piromaniaportamivia. Quasi ringhia, mentre le iridi si fanno rosse, le mani scure per via della fiammata contro la Mangiamorte.

    «Dannazione--» un cenno del capo verso il Corvonero per ringraziarlo dell’aiuto, voltandosi poi in direzione del cugino e di Hunter, per accertarsi che fossero ancora vivi. Il bello delle battaglie, a parte il non avere idea se avrebbe continuato a vivere o meno, era il non sapere mai come fare per destreggiarsi ed aiutare le persone amate, qual ora queste fossero implicate nella guerriglia.
    Doveva concentrarsi. Far finta che fosse nato con quelle capacità, che non ci fosse nulla di strano nel credere di poter prendere fuoco e scagliarsi contro Leighton.
    Con uno scatto, si avventa contro il Mangiamorte, cercando di buttarlo a terra per impedirgli di controllare la Maledizione del Richiamo.

    «Ti faccio diventare un pollo arrosto, bastardo!» ecco, appunto.

    Only the dead have seen the end of war.
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    DIFESA VIK (Vik + Gideon) → Crea uno scudo di fiamme
    ATTACCO VIK → Lancia un cono di fuoco verso Wakanda Weronika.
    DIFESA Charles (Vik + Hunter) → Si butta in fiamme contro Leighton

    P.S.
    La maschera di Vik è questa <3
     
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    Vedere volare via la pavor che lo aveva attaccato, non fu liberatorio come aveva creduto. Al contrario, sentì di aver fatto un passo avanti verso una via di non ritorno. Se prima, forse, si era trovato ancora in una via di mezzo, con la possibilità di tornare indietro, adesso non poteva più. Si era messo contro il Governo, ed era quindi a tutti gli effetti un ribelle, pur non essendolo davvero. Ironicamente, si sentiva in colpa per suo padre - se lo avessero beccato a combattere contro il governo, lui sarebbe stato senza dubbio licenziato dal suo ruolo di Obliviatore. Il senso di colpa, per un attimo, fu persino più forte della paura di morire. Ma non aveva il tempo di farsi delle seghe mentali, al contrario, il tempo stringeva, come forte era il nodo che, all'improvviso, stringeva il suo stomaco. Non si distrasse, continuò a mantenere lo sguardo fisso sui pavor, perchè niente avrebbe fermato nemmeno loro. Un solo sguardo, lanciato verso Hazel, Perses, e tutti coloro con i quali solo qualche giorno prima aveva seguito le lezioni tra quelle stesse mura. Non riuscì a rendersi conto di come stessero, ma il fatto che Hazel ancora camminasse sulle sue gambe era, per lui, una rassicurazione più che sufficiente.

    Si concentrò sui movimenti dei pavor, soffermandosi su chi, prima degli altri, aveva sollevato la propria bacchetta tentando di scorgere tra i suoi compagni un obbiettivo da colpire. Avrebbe agito prima, tentando di battere sul tempo il nemico. Perchè, se anche non era una lepre nei movimenti, per lo meno i riflessi mentali (???) funzionavano ancora bene. Sollevò quindi la bacchetta per colpire la pavor che, altrimenti, avrebbe scagliato un incantesimo su un compagno dalla maschera inquietante (ma non quanto la sua #scusaObama) Se la memoria non lo ingannava, doveva trattarsi di Viktor Dallaire. Incarceramus! Immaginò di vedere delle corde liberarsi dalla sua bacchetta, tanto lunghe e forti da avvinghiare la pavor e stringerla in una morsa non letale, ma costrittiva. L'intento era quello di fermarla ed impedirle di scagliare un incantesimo, ma anche farle sbagliare la mira sarebbe stato un ottimo risultato. Se fosse riuscito in questa difesa, resa più forse grazie al fatto che, il grifondoro, avrebbe realizzato uno scudo di fuoco per bloccare l'eventuale incantesimo che avrebbe comunque potuto colpirlo, avrebbe abbassato l'arma, per concentrarsi si una scena peggiore. La peggiore che avrebbe potuto immaginare.

    Poco distante da lui, qualcosa stava uccidendo sua sorella. Cosa succede?! Si era fiondato su di lei, mantenendo lo scudo in posizione difensiva, così da pararsi da eventuali incantesimi che avrebbero potuto colpirlo. Si trattenne strapparle di dosso la maschera per capire cosa non andasse. Non riesci a respirare?? Hazel aveva scosso la testa. Il fatto che si fosse portata le mani alla gola, come in preda ad un soffocamento, fu sufficiente a fargli capire che la scelta più giusta non sarebbe stata la manovra di Heimlich. Non era una vera ostruzione, quella che le stava impedendo di respirare, era stata maledetta. Mantenne il sangue freddo e ci provò. Doveva. Non era sicuro che sarebbe riuscito nell'intento di liberarla dalla maledizione di soffocamento, poichè essendo questa tale, richiedeva una concentrazione maggiore di quella che lui sarebbe riuscito a raggiungere in preda al caos in sala grande. Puntando la bacchetta alla gola di Hazel, avrebbe immaginato di liberarla dalle corde invisibile che stringevano la sua gola, per darle finalmente modo di prendere aria. Trattenne il respiro, pronunciando con decisione la formula. Eximo. Se fosse riuscito nell'incanto, un fascio di luce gialla l'avrebbe avvolta, alleviando il dolore dato dalla maledizone e scacciando quest'ultima, consentendole di riprendere un respiro regolare. Se non ci fosse riuscito...bè, ci penseremo (?)

    Si sarebbe allora diretto su Roger, che aveva lanciato su Hazel la maledizione. Avrebbe concentrato su di lui la rabbia e la frustrazione provata per aver visto sua sorella soffrire. Reducto! La bacchetta puntata verso la statua in pietra più vicina al pavor. Se fosse riuscito nell'incanto, la statua sarebbe esplosa addosso al pavor che sarebbe stato sbalzato via dalla forza dell'impatto con essa.
    how long is forever? Sometimes just one second
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    DIFESA VIKTOR da WERONICA (combo con Vik): le fa un incarceramus + viktor crea uno scudo di fuoco
    DIFESA HAZEL dalla maledizione Soffuco (combo con Hunter): Pratica l'incanto di liberazione.
    ATTACCO vs ROGER: Reducto
     
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    Quasi gattonò verso il muro, Erin Chipmunks, stampandosi la parete alle spalle così d’essere certa di avere la schiena coperta. Non era che puro sadismo, in un momento come quello, volgere lo sguardo a vedere come se la stessero cavando i suoi compagni - amici - ma che altro avrebbe potuto fare? Sapeva che ne avrebbe risentito la sua concentrazione, ma non poteva fingere non le importasse: non ce l’avrebbe fatta neanche volendo, a continuare a combattere senza sapere come stessero gli altri. Vide Hazel iniziare a tossire sangue; vide Hunter quando il proiettile lo colpì alla gamba, e per poco non abbandonò la propria posizione per correre al fianco del Corvonero. Al fianco di Uran. Gli Oakes, Nicky, Chelsey e Chouko, li sentiva più una sua responsabilità rispetto agli altri, memore passiva di una vita che non ricordava di aver vissuto: aveva giurato di proteggerli, anni prima e dopo, crescendo con loro o vedendoli crescere. L’aveva promesso vedendoli sparire verso un’esistenza nuova e pericolosa, sapendo che le probabilità di ritrovarli fossero infime; poco importava che Erin non rimembrasse, e che fosse così – così! – diversa da Tupp, da riconoscersi a malapena dalle foto della Lettera, perché c’erano cose che rimanevano dentro. C’era roba che lasciava il segno, ed Erin non era mai stata il genere di ragazza in grado di lasciar correre.
    Se la caveranno anche senza di te, Erin; l’hanno fatto per tutta una vita. Saperlo non rendeva più semplice respirare, ma almeno le permetteva di voltarsi ed accertarsi che anche gli altri stessero bene, o avessero qualcuno al loro fianco. Osservò Heather di sottecchi, arrossendo – ancora? sempre - per il complimento che le aveva rivolto poco prima; non ricordava che la Morrison le avesse mai rivolto la parola, ed aveva significato tanto, per la Chips. Guardò Behan, così morbido, perfino in un frangente simile, da fargli ammirare ancor più il suo coraggio – e guardò il fratello, lo stesso Grifondoro che nel suo tempo libero dava lezioni di danza, faceva da baby sitter e riusciva a perdere i ragazzini. Abbassò lo sguardo sulle proprie mani prima che chiunque di loro potesse incrociarne gli occhi, sforzandosi a respirare piano ed esistere lentamente. Sapeva non li avesse obbligati; sapeva, non fosse stata una sua scelta - ma se fosse loro successo qualcosa, non avrebbe mai potuto perdonarselo. «erin?» Alzò il capo in direzione dell’inquietante maschera di Frankie, obbligando le labbra ad un debole sorriso. Mesi prima Hyde le aveva detto fossero cugini, ma la Chipmunks faticava a credergli: perché non compariva in nessuna foto? Non ricordava di averlo mai visto, né sentito parlare. Non le sarebbe dispiaciuto avere un Frankie Cobain tutto loro, ma – allora perché non lo avevano? Avrebbe potuto chiederglielo; aveva avuto centinaia di occasioni per farlo, ma alla fine s’era sempre risolta a mordersi la lingua. Forse non voleva saperlo davvero. «ci sono, scusa» arricciò il naso, il palmo a premere sul mento. «ok, bene, perché noah – cioè, scott – sta morendo» [high pitched scream] «CHE COSA?» Si staccò dalla parete alla velocità di celestebrownindornette, fiondandosi nella direzione indicata dal ragazzo. Non si sarebbe fermata neanche arrivata nei pressi del fratello, lanciandosi semplicemente contro, e sopra di lui, per trascinarlo a terra e coprirlo con il proprio corpo. «MI ERO DISTRATTA SOLO UN ATTIMO!» squittì, rotolando da Scott al pavimento con un principio d’infarto in corso. E poteva forse dormire sonni tranquilli? Ma certo che no, perché nel momento in cui fu in piedi, Hamlet le aveva nuovamente puntato la mitraglietta addosso. Un’arma così rude, poi! Anche se la preferiva al fucile, considerando che ancora portava i segni dell’ultimo proiettile che le aveva aperto un foro al ventre; difficile superare certe paure, quando avevano radici nella realtà. Avrebbe estratto la bacchetta, puntandola decisa di fronte a sé. Pregò tutti gli dèi dell’Olimpo che funzionasse, perché se così non fosse stato - beh: trovarsi sotto una pioggia di proiettili non rientrava nella lista dei suoi passatempi preferiti. «FLOS» e, se tutto fosse andato come previsto (rip erin) i proiettili sarebbero divenuti petali – innocui per se stessa, e per gli altri.
    E già che aveva la bacchetta alla mano, avrebbe compiuto una piccola spirale concludendo poi con un taglio netto, la punta rivolta alla testa dell’uomo. Non…non voleva ucciderlo, voleva solo renderlo inoffensivo: non chiedeva tanto, no? «interem»
    No, non chiedeva tanto – ma sapeva fosse comunque troppo.
    We are the warriors who learned to
    love the pain
    frankie cobain
    hufflepuff
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    cop
    upside down


    (17) SCOTT (scott + erin): placca scott
    (17) ERIN (erin + syl): flos sul serio a questo giro dai [Trasforma la polvere da sparo in petali. Colore: verde. Verbale.]
    ATTACCO SU HAMLET (erin): fattura bolla [interem. crea una bolla d'acqua nel quale viene imprigionato il soggetto, affogandolo. Verbale.]
     
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    I remember tears streaming down your face when I said I’ll never let you go.
    E non lo avrebbe mai fatto. Non Hunter, non Uran prima di lui. Qualsiasi decisione avesse preso la sorella, anche la peggiore, la più crudele, quella che avrebbe azzerato a entrambi le possibilità di sopravvivenza, il Corvonero l’avrebbe seguita. Sempre. Era già saltato nel vuoto una volta e avrebbe continuato a farlo. Tutto pur di saperla protetta, pur di saperla al sicuro. Halley era la sua famiglia, era tutto quello che aveva e tutto quello che gli restava, il perno attorno al quale ruotavano quei due universi di cui lei rappresentava il punto in cui si intersecavano. Non esisteva un Hunter senza Halley, né ci sarebbe stato se qualcosa fosse andato storto.
    Erano stati posti davanti a una scelta: potevano scegliere di separarsi, potevano scegliere chi di loro salvare, ma non era qualcosa che avrebbero mai preso in considerazione, uniti oltre lo spazio e il tempo. Se la Grifondoro si fosse unita alla battaglia, lui lo avrebbe fatto senza battere ciglio, con l’unico scopo di proteggerla, anche a costo della propria vita.
    La Ribellione chiamava Halley a gran voce, così come la consapevolezza che erano lì per cambiare il mondo, per provare a migliorarlo, per debellare sul nascere quel male che li aveva costretti a prendere una decisione che aveva cambiato irrimediabilmente le loro vite. Non aveva provato a fermarla, né a farle cambiare idea. Non aveva cercato di metterla davanti ai diversi scenari che si sarebbero potuti realizzare davanti ai loro occhi, a quelle conseguenze che sarebbero potute essere irrimediabili, che avrebbero potuto allontanarli per sempre.
    Sarebbe stato inutile e controproducente opporsi, anche se avesse voluto. Era la loro prima vera opportunità per cambiare le carte in tavola, per giocare la loro mano. Se fosse stata fortunata o meno, non era ancora dato saperlo.
    I remember you said don’t leave me here alone.
    Chiuse gli occhi, il volto tra le ciocche color grano della sorella. Profumavano di casa, perché ovunque lei fosse, ovunque lei andasse, era quello il porto cui sarebbe sempre tornato. Per quanto si fosse sempre sentito solo, per quanto si fingesse scocciato dalla sua presenza e dalla sua esuberanza, non avrebbe potuto chiedere un compagno di viaggio migliore. No, non perché fosse sangue del suo sangue, non perché quel legame era così forte da quasi far male, ma perché la bionda sapeva sempre cosa fare, cosa dire, per strappargli un sorriso, una risata, per farlo star meglio. Era il suo ossigeno, era la sua stessa vita. La strinse un po’ di più al suo petto, respirando piano, domandandosi se fosse lui a confortare lei o se Halley continuasse ad essere la sua roccia.
    Don’t you dare look out your window, darling everything’s on fire. The war outside our door keeps raging on. Hold onto this lullaby even when the musics gone, gone.
    La tempesta si sarebbe abbattuta presto su di loro, era questione di ore, di minuti. Probabilmente gli ultimi che avrebbero trascorso insieme. Voleva non pensarci, Hunter, ma non riusciva a far smettere quel ticchettio che rimbombava nella sua mente, quel conto alla rovescia che avrebbe cambiato per sempre le loro vite, in un modo o nell’altro. Non aveva mai stretto un’arma tra le mani, non aveva mai ucciso nessuno, per quanto ci fosse andato vicino nello scontare la punizione al Ministero nei mesi precedenti. C’era una linea sottile tra la tortura e l’omicidio e non era sicuro di volerla superare. Lui non era fatto per l’azione, non era fatto per i combattimenti, per gli spargimenti di sangue. In una battaglia medioevale sarebbe stato il vescovo che passava tra i corpi dei soldati che giacevano al suolo, alla ricerca di qualcuno da salvare, pregando un dio che non esisteva per non dover usare la lama della Misericordia su di loro, sperando ci fosse sempre una vita da salvare.
    Just close your eyes, the sun is going down.
    La sua voce era ridotta a poco più di un sussurro, le dita intrecciate in quelle della sorella, e non era più in grado di dire per chi fosse quella ninna nanna, quella dolce melodia che li aveva accompagnati fin da quando avevano memoria. Non sapeva quando l’avessero ascoltata la prima volta, solo che c’era sempre stata, che li aveva presi per mano fin da quando avevano iniziato a muovere i primi passi su quella terra. Li aveva protetti fino a quel momento, lenendo quel dolore all’altezza del petto e che era difficile da ignorare, ricucendo quello strappo che li aveva tenuti lontano dai propri ricordi.

    Ora… Ora non restava altro che il fragore delle difese che si infrangevano sul Castello. Erano un diversivo, esche date in pasto ai Pavor per liberare la strada al Ministero. Se Hunter avesse avuto a cuore il destino di Hogwarts? No, per lui era solo un mucchio di pietre in procinto di crollare, di distruggersi collassando su se stesso. Tuttavia, la sua famiglia era lì. Halley, Nicky, Mehan e Behan. Avevano tutti scelto di restare, nonostante la paura e la consapevolezza di non potercela fare. Ma erano insieme, non era questo a fare la differenza? Stretto ai Losers in Sala Grande, per un istante, aveva quasi pensato di potercela fare a superare la notte. Le iridi acquamarina studiavano le venature del legno mentre Erin parlava, la mano serrata su quella della sorella e il cuore che martellava nel petto talmente forte da coprire quel discorso di incitamento. Lui, in fondo, aveva già preso la sua decisione. Non per Aidan, non per tutti coloro a spasso nel tempo, non per gli abitanti dell’Upside Down, ma per coloro che sarebbero rimasti tra quelle mura, per essere un supporto, quella bacchetta in più che avrebbe potuto aiutare a fare la differenza. Sperava solo che i suoi genitori non fossero lì, tra le file dei Ribelli o dei Mangiamorte. Sperava che fossero nella loro casa, lontano da quella guerra e non armati fino ai denti pronti a combattere. Sperava solo di renderli fieri di lui, di sua sorella. Sperava di renderli orgogliosi restando e cercando di proteggere le persone che amava, provando a cambiare quel futuro già scritto, dando loro una speranza. Sperava solo di sopravvivere, non importava come, solo per incontrarli.
    Spostò lo sguardo dall’altro lato della Sala Grande, cercando il profilo di una delle poche altre persone per cui aveva scelto di armarsi di boomerang – sperava di essere un moderno Thor, ma per quanto suo padre potesse somigliare a un dio, di certo non era Odino, e che gli tornasse tra le mani da solo perché lui non ne aveva mai lanciato uno – e restare. Neanche a dirlo, avevano litigato. Avevano detto cose pensanti da digerire e la paura di perdersi era la bestia peggiore da affrontare, quella che gli attanagliava le viscere e che gli impediva di chiedere scusa. Perché avevano ragione e torto entrambi, perché Viktor era ancora troppo instabile per non rischiare di essere un peso o, peggio, di rimetterci la vita. Era un prezzo troppo alto da pagare e lui, Hunter, avrebbe preferito di gran lunga saperlo al sicuro tra le mura di Different Lodge, o a Hogsmeade, meglio ancora, piuttosto che lì. La cosa peggiore era sapere che le loro ultime parole sarebbero potute essere quelle pregne di risentimento e veleno, e non essere in grado di porvi rimedio.

    Poi… poi accadde tutto troppo velocemente.
    Neanche il tempo di estrarre la bacchetta o di lanciare l’ennesima raccomandazione in direzione di Halley – tipo che la granata stordente poteva stordire anche loro e non solo i nemici -, o di abbracciare i Losers prima di andare a morire combattere che si ritrovò con una pistola puntata all’altezza del petto, poi piroettato in un magistrale casquet e… fu in quel momento che sentì la gamba andare a fuoco, colpita di striscio. Beh, sempre meglio un polpaccio strisciato che un buco ad aprirgli il torace. Sgranò gli occhi incredulo, colpito improvvisamente dalla pericolosità di quella battaglia quasi fosse un’Epifania. Si voltò cercando di ritrovare la sorella, ma tutto quello che vide furono degli shuriken lanciati con violenza in direzione di Hazel. Chiamatelo istinto del fratello maggiore, chiamatela totale assenza di istinto di sopravvivenza, ma sentì le gambe muoversi di scatto, seppur una dolorante, verso la più piccola. Se fosse stato fortunato, se il suo intervento fosse stato tempestivo, avrebbe disegnato una spirale con la bacchetta, lanciando così una fattura idropompa con l’intento di deviare la traiettoria degli oggetti di metallo e fare in modo che non colpissero la Grifondoro.

    Non ebbe il tempo necessario per verificare avesse veramente aiutato la sua amica a deviare l’attacco, perché la sua attenzione fu catturata da alcuni spuntoni che sbucavano dal pavimento cercando così di infilzare uno dei ribelli. Se ci avesse pensato un secondo di più, se avesse collegato la maschera che aveva sul viso a quella che aveva visto in mano al Dumont in Sala Grande, al posto di provare a lanciare un incendio con l’intento di dar fuoco ai rami che rischiavano di stritolarlo, avrebbe tirato un pugno in sordina alla vittima dell’adacturi, spacciandola come una possibile difesa e non come un piccolo regolamento di conti. Perché Hunter si portava dietro quelle dita formicolanti dal ventuno dicembre duemiladiciotto.
    Si spostò giusto in tempo per individuare la fonte dell’incantesimo di cui aveva appena provato a impedirne gli effetti. Hunter non voleva uccidere, voleva solo stordire fortemente [semi-cit.], per questo avrebbe lanciato uno stupeficium in direzione di Leighton, sperando che, con la buona riuscita dell’incanto, l’uomo perdesse i sensi.

    Just close your eyes, you’ll be alright.
    Come morning light, you and I’ll be safe and sound.

    Stay up on that rise and never come down
    Hunter
    Oakes
    Loser
    17 y.o.
    Rebel
    Ravenclaw
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco



    DIFESA HAZEL (Gid + Hunter): lancia una fattura idropompa contro gli shuriken, sperando così di cambiarne la traiettoria.
    DIFESA CHARLES (Viktor + Hunter): lancia un incendio sui rami generati dall'incanto adacturi, sperando così di bruciarli e di non far colpire Charles.
    ATTACCO: Stupeficium contro Leighton

    Maschera: x


    Edited by Messier_43 - 25/4/2019, 02:06
     
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    The true soldier fights not because he hates what is in front of him, but because he loves what is behind him.”
    Okay, forse era stato un po’ troppo spumeggiante e non aveva calcolato bene la traiettoria dell’incantesimo, finendo non solo con il non prendere il Pavor, ma lasciando che la sua bimba preziosa venisse colpita dalla maledizione, rischiando di soffocare. Il colpo era stato così forte da stordirlo, rendendogli difficile persino mantenere l’equilibrio «Madò, gira tutto intorno alla stanza, mentre si danza» il che non era propriamente il momento migliore, dati gli incantesimi a svolacchiare a destra e sinistra, rischiando di colpire altri ragazzini innocenti.
    Senza pensare troppo – beh, ma quando mai. – si tira un ceffone per riprendersi, sbattendo le palpebre un paio di volte per mettere nuovamente la situazione a fuoco. Okay, ora la cosa non voleva essere letterale al punto da vedere la Sala Grande rossa come l’inferno «Aspè ma… Grifondoro!?» #siempre
    Non era tempo di rimanere impalato a fissare i colori sgargianti delle fiamme, né di ascoltare con le lacrime agli occhi gli incantesimi lanciati da quegli scriccioletti; era così… FIERO. Avrebbe dato un bacio a tutti gli studenti in battaglia, perché gli davano sempre così tante soddisfazioni, sigh.

    «CHE SIETE BELLI!» un po’ meno i Mangiamorte, ma non era colpa loro. Li disegnavano così. – cit.
    Sapeva perfettamente che non fossero degli stinchi di santi, anzi—dubitava persino che dentro il loro petto ci fosse ancora qualcosa simile ad un cuore, ma lanciare un… Crucio?? Contro dei bambini!? No, okay, era già inaccettabile che accadesse in Sala Torture e, pur di non far saltare la propria copertura, era stato costretto a tacere e prendersi cura delle ferite dei piccoli di nascosto… ma lì??
    «Oh no he better don’t!» #MamaRu
    Senza attendere oltre, scivola via dal nascondiglio della colonna per fiondarsi a soccorrere Self, ponendosi tra lui e l’incantesimo con un «Expelliarmus» per tentar di far volare via la bacchetta e di far perdere a Bernie la concentrazione «Ma come ti salta in mente?!» era difficile farlo arrabbiare, ancora di più costringerlo ad utilizzare incantesimi brutti e cattivi. Non gli piaceva. Non era nel suo stile. Ma doveva farlo per difenderli «Beh. Io volevo essere gentile, ma--» sospira, alzando gli occhi al cielo, nascosti dalla maschera di gatto Silvestro «BOMBARDA MAXIMA BITCHEEEES!» oh... Dante sì e lui no??

    «Oh shit oh shit oh shit» non avrebbe dovuto tirare un incantesimo tanto potente, non era in grado di—no. Non doveva autocommiserarsi per un fallimento. Doveva dar prova di essere degno, come il martello di Thor. E come farlo se non difendendo una donzella – che lo avrebbe steso con un pugno quasi sicuramente – dal nome sbarazzino (??)? Erin non sembrava affatto in difficoltà, tutt’altro, ma lasciarla sola non avrebbe avuto senso e quindi «OHI MA TE LA PRENDI CON LE GIOVINI DONNE?» cosa stava dicendo? Boh.
    «Incarceramus!» meglio i fatti che le parole, mh.

    Sylvester Lancelot Tragott

    ETA ✖ INFO ✖ DATA
    Dante Renzo
    Rinaldi
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco


    COMBO DIFESA PER SELF (Syl + Connor): Expelliarmus sul Pavor
    ATTACCO SYL (su Bernie): Bombarda Maxima
    COMBO DIFESA PER ERIN (Dante + Erin): Incarceramus sul Pavor
     
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