He's a good looking guy, no question

Dante x Hazel x Chelsey

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    Dante Renzo Rinaldi // I'm a lion in a strange land
    «Io—non credo che sia una buona idea» spoiler: non lo era davvero.
    Aveva abbastanza spirito di autoconservazione per credere fermamente che l’idea partorita dalle Chazel fosse pericolosa. E no, non solo per la propria salute fisica, ma soprattutto mentale; non aveva voglia dare modo alla McPerson e alla sua assistente di trovargli l'anima gemella, come si ostinava a ribattere. Non ne aveva bisogno, non era necessario ma, più di tutto, non pensava nemmeno di possedere delle skill sociali tali da essere un accompagnatore decente. L’aveva dimostrato ampiamente l’appuntamento finito a catastrofe con HyeSu, la ragazza asiatica che aveva tentato, fino alla fine, di farlo sentire a proprio agio, per poi essere brutalmente scaraventata in un’aiuola solo per colpa di Hazel. Sì, perché se quest’ultima non gli fosse piombata addosso, con il sedere ben poggiato sulla sua colonna vertebrale, magari avrebbe evitato ogni attentavo verso la sua accompagnatrice, non dandole modo di credere che fosse un buzzurro. Si era persino presentato con un mazzo di fiori per essere galante! Cosa che, in tutta franchezza, le due Grifondoro sembravano ignorare. Una troppo intenta ad immaginare… com’è che le chiamava? Ship? Tra persone ignare che, con molta probabilità, avrebbero preferito spararsi in bocca piuttosto che sapere degli intrighi mentali della nana malefica; l’altra, invece, con le aspirazioni da serial killer e un autocontrollo degno della bomba atomica. Bastava poco per accendere Chelsey, quasi che i suoi capelli fiammeggianti fossero un messaggio premonitore, un avvertimento. Il perché non avesse colto i segnali era rimasto un mistero. Non aveva nessuna spiegazione valida, niente che potesse ricondurlo al momento in cui aveva deciso di rischiare la vita diventando loro amico. O cavia? Perché quello a cui lo stavano sottoponendo non era di certo piacevole, ma una tortura a tutti gli effetti.

    Stava lì, impalato di fronte allo specchio, lasciando che la bionda lo ispezionasse da capo a piedi, ormai condannato a quell’uscita che aveva programmato con un tizio – o una tizia? Boh – a caso, secondo lei “perfettamente calzante con il suo profilo”. Sembrava quasi che la giovane avesse studiato le sue mosse – o quelle dell’altra persona – proprio come un sito d’incontri; uno di quelli per single disperati, fatti a pennello per chi non voleva più passare le sere in solitudine.
    Per lui non sarebbe stato nemmeno necessaria una mossa tanto azzardata; non gli piaceva stare in compagnia di estranei, si sentiva perennemente a disagio e dire una parola, improvvisamente, diventava più complicato che salire su una scopa. Cosa che, tra parentesi, detestava con la forza di mille soli.
    Come se non bastasse, l’interesse per Ryan era ancora lì, presente e senza alcuno sbocco, e non si sentiva assolutamente pronto per fare il passo più lungo della gamba. Dire a Chelsey e Hazel che provasse simili sentimenti o pulsioni verso gli uomini avrebbe significato scavarsi la fossa con le proprie mani; l’unico a cui l’aveva confessato, inaspettatamente, era stato Eméric, forse perché aveva visto in lui la figura adulta di cui aveva avuto bisogno in quel momento. Di sicuro le due amichette psicopatiche non l’avrebbero presa tanto alla leggera, piuttosto l’avrebbero (o avrebbe? Forse, tra le due, quella più interessata alle robe amorose era Hazel. Quelle degli altri, chiaramente) costretto ad altri mille appuntamenti con altri cento soggetti diversi.

    Non aveva voglia. Davvero.
    Si sentiva quasi compresso per la mancanza di spazio e l’idea di affrontare un estraneo lo turbava più di quanto avrebbe potuto ammettere a parole. Era abbastanza chiaro dallo sguardo dubbioso, dalle sopracciglia arcuate in cerca di pietà e nella mascella rigida «Non so nemmeno chi è. Perché mi avete messo in questa situazione?» sì comunque, se proprio doveva dirla tutta, ce l’aveva ancora con la Weasley per avergli provocato uno zigomo ammaccato durante la lezione di Trasfigurazione. Conservava ancora l’ombra del livido violetto a tingergli la pelle. Per lei era la normalità, per lui… eh, un po’ meno? Preferiva risolvere i conflitti pacificamente, qual ora fosse possibile farlo; ma la rossa no. Se non fosse appartenuta al mondo magico come giocatrice di Quidditch, avrebbe sicuramente fatto parte della squadra di Rugby femminile Babbana.

    «Lo sapete che non—non mi interessano queste cose» o magari non gli interessavano perché la verità era un’altra, ovvero che fosse troppo impegnato a struggersi per qualcuno che a stento lo vedeva come un essere umano. No, dai, magari come un amico, ma non di certo qualcosa in più. Ed era frustrante, perché non riusciva a farsi piacere nessun altro; si sentiva uno stupido, più del normale «sto bene solo. Davvero. Essere single è la mia aspirazione nella vita» era chiaramente una bugia, ma come fare? Probabilmente non gli avrebbero dato conto nemmeno se avesse confessato loro di essere, boh, una Mandragola. Quasi sicuramente lo avrebbero piantato in un vaso e aspettato che facesse le radici per accoppiarlo ad un’altra pianta della sua specie. Sarebbe stato così… da loro «e non credo che chiunque mi aspetti da Madama Piediburro sia—insomma, non credo che--» che tutto quello avesse un senso.
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    The existence of other people is essentially awkward.
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    La piccola McPherson era elettrizzata. Aveva sempre sognato di avere una cavia persona che si affidasse a lei per la sua situazione sentimentale e, finalmente, l’aveva trovata! O forse era meglio dire che lei l’aveva acciuffata e obbligata a un appuntamento al buio? Oh be’, per lei non faceva la minima differenza, l’amore era amore(?) e ogni appuntamento poteva essere l’occasione buona per trovare l’anima gemella. Insomma, se lei stessa fosse stata interessata a quelle cose, non avrebbe fatto altro che andare all’entusiasta ricerca della sua dolce metà!
    Fortunatamente per chi avrebbe rischiato di accollarsi una pazza psicopatica a vita senza esserne nemmeno consapevole, Hazel aveva la sensibilità di una pozzanghera e l’ultima sua aspirazione era accasarsi o legarsi sentimentalmente a qualcuno. Ma davvero, a lei l’idea dell’amore piaceva e anche un sacco! Voleva trovarlo a tutti i costi ma, ripeto, non per lei bensì per gli altri! La Grifondoro proprio non capiva perché fossero sempre tutti così contrari alle sue iniziative, dato che l’unico motivo per cui faceva era far felici le persone – e vederle accasate con la controparte che piaceva a lei coff coff –. Insomma, lei era una specie di specialista in quel campo, avrebbero dovuto far fare a lei, oltretutto che non pretendeva neanche un compenso in cambio! #wat
    C’era stato Gideon, che non le aveva mai dato retta e aveva evitato come la peste gli appuntamenti che Haz gli organizzava; tanto poteva dire quello che voleva, lei sarebbe sempre stata convinta che a suo fratello piacevano i ragazzi. Solo che non conosceva ancora questa parte di sé! Per mesi e mesi era stata certa di aver trovato il vero amore di Gid in Hunter – e badate, lei alla McOakes ci credeva ancora! –, ma ultimamente aveva visto il sogno del matrimonio dei due sgretolarsi ed era stato davvero un duro colpo per il suo cuoricino di shipper. A tal proposito doveva ancora beccare quel Viktor dei suoi stivali, doveva proprio fargli un bel discorsetto e non gli sarebbe sfuggito, parola di Hazel McPherson!!
    Adesso, invece, c’era Dante. Haz gli aveva organizzato un appuntamento con un carinissimo ragazzo della sua età che, secondo i dati che aveva ricavato grazie alle sue notevolissime dote di stalker incallita – stalker vere si nasce, non si diventa. Un po’ come gli uomini veri per intenderci –, gli sarebbe piaciuto sicuramente! Solo che, mentre ispezionava Dante con aria critica e arrivava alla conclusione che il suo abbigliamento fosse P E R F E T T O per l’occasione, si rese conto che se lui avesse continuato ad avere un’espressione da funerale avrebbe sabotato tutto! Non aveva lo spirito giusto!
    Esasperata e un po’ indispettita, Haz si allontanò da lui di un paio di passi, incrociando le braccia al petto e sbuffando teatralmente con uno sguardo truce, non prima di aver lanciato un’occhiata complice a Chelsey. Certo, Chelsey non aveva a cuore come lei la questione appuntamenti al buio, quindi probabilmente ci provava gusto ad assecondare le sue pazzie perché era il loro modo di divertirsi – erano folli e, insieme, erano più pericolose di una bomba ad orologeria. Provare per credere! – e, ultimo ma non per importanza, a far soffrire quel poveraccio di Dante.
    Ma secondo il suo punto di vista Dante era solo troppo riservato, gli serviva una spintarella! (giù dal burrone) Alla blanda protesta del ragazzo, più rassegnato che infastidito, mise su un piccolo broncio. «Come sarebbe a dire perché? Per trovare la tua metà della mela, no??» Il ragazzo aveva ripetuto loro qualcosa come trecento volte la storiella del “sto bene da solo”, “mi piace essere single”, “non mi interessa trovare qualcuno”, ma con la McPherson non abboccava. Assottigliò lo sguardo, risoluta.
    «Sono tutte balle. In adolescenza tutti sentono il bisogno di qualcuno!» E poteva essere oggettivamente vero o no, ma per lei sarebbe sempre stata una verità inconfutabile. «Poi insomma, ci vuole una scopata ogni tanto!!1!11 Guarda come sei rigido, sicuramente avresti dei benefici.» Sottile come sempre.
    Aveva persino iniziato a battere il piedino per terra, ascoltando le parole esitanti di Dante proprio non riuscendo a capirlo, mentre fregava dalle mani di Chelsey un lecca lecca alla Burrobirra, se necessario pronta a fare a botte con lei per conquistare il territorio. Tanto loro due erano maschi alpha, erano abituate a risolvere le controversie con le maniere forti. Dante, invece, era chiaramente un ragazzo molto più calmo e riflessivo di loro; nonostante Hazel riuscisse a trovare involontariamente – e non – tutti i modi per cercare di accopparlo, lo trovava molto carino, bisognoso di una persona al suo fianco di cui fidarsi e con cui aprirsi! In tutti i sensi, sì.
    Schioccò la lingua contro il palato, scrutando il giovane con sospetto. «Dimmi un po’ bello, non è che stai barando e hai già una cotta per qualcuno eh??? Sennò non mi spiego tutti questi pregiudizi verso una persona che non conosci nemmeno!» Nel dirlo aveva iniziato a brandire il lecca lecca – benedetti quei cosi!! Sentiva proprio l’astinenza da una bella bevuta, e a tal proposito «Chels, ce la beviamo una birra stasera? Importuniamo mio fratello ai Tre Manici!!1! Con un po’ di culo troviamo anche qualche tifoso di Quidditch con cui fare a sprangate, ci stai???» – e, gesticolando un po’ troppo, aveva finito per lanciarlo non so dove, stranamente non nell’occhio di Dante.
    PFFFFF ma vi pare!!! Sì, gli finì dritto nell’occhio. Stupidini se vi eravate illusi del contrario. Meno male che non era appuntito. «Ops eheheh.» Era proprio vero che ogni cosa era una potenziale arma. Si schiarì la voce facendo finta di niente, lasciandosi cadere di peso e con le gambe divaricate stile cow boy su una poltroncina della Sala Comune.



    HAZEL E. MCPHERSON
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    hobby:Quidditch
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    “Non è una buona idea.” Non lo era affatto. Cioè, come potevano anche solo pensare di puntare al primo posto non facendo un Quidditch-mercato decente? Non se ne capacitava. Era in momenti come quello che la Rossa voleva andare sotto gli uffici della Sede Legale dei Falmouth Falcons, aspettare che uscisse il dirigente e prenderlo a ceffoni. Andiamo! Si fissavano sempre con i Bulgari, quando non era assolutamente vero che essere dell’Europa dell’Est fosse sinonimo di cattiveria in campo, o di aggressività nel gioco. Doveva andare a dirglielo lei? Doveva davvero prenderli a testate uno ad uno affinché rinsavissero? Ci stavano un sacco di giocatori validi nel panorama inglese, bastava prendere 2/3 giocatori dal campionato italiano e dal campionato tedesco per far tremare le altre squadre. Oppure cercare nelle giovanili e, finalmente, dar spazio ai giovani. Un po’ come stavano facendo i Pride of Portee o le Harpies e no, non lo diceva soltanto perché Arabells Dallaire, QUELLA DALLAIRE!!! giocasse come secondo Cercatore e fosse comunque in grado di fare il culo una volta in volo. A differenza dei Cannoni di Chudley, che avevano inspiegabilmente scelto di prendersi tutti giocatori più scarsi del mondo e di continuar loro a rinnovare il contratto sperando nel miracolo della stagione successiva, i Falcons avrebbero dovuto puntare a crescere una squadra forte, a formarsi un vivaio in grado di andare a sostituire i giocatori ormai più anziani o in cerca di nuove prospettive! Ci era arrivata persino lei, quanto poteva essere difficile un concetto simile? E lei era capitano da quanto? Un anno? E giocava a Quidditch in modo agonistico da 4 anni! Quattro anni! Però un po’ li capiva, lei su un manico di scopa ci era praticamente nata.
    “Ok che manca totalmente di esperienza, ma uno così si dovrebbe solo vergognare!”
    Esclamò ancora, voltando la pagina della gazzetta del profeta, e commentando così una delle papere più colossali del portiere dei Montrose, e per fortuna si ritenevano essere una delle squadre più forti del Regno Unito! L’immagine a rallentatore mostrava il giocatore alzare le braccia per prendere la palla e fare un formidabile battimani degno del peggiore degli ubriachi. La pluffa, ovviamente, era passata indisturbata tra queste.
    “Come non sai chi è?” Domandò ruotando appena sul fianco, spalmandosi ancora di più sul letto del Rinaldi, noncurante della possibile, e alquanto probabile, presenza di liquidi corporei ispirati dalla presenza dell’Allen in quella stanza. “È il portiere! Lui!” Indicò con una mano l’immagine sul giornale, riportando gli occhi sulle pagine, sbuffando un maschi a dir poco esasperato. Oh, gli potevi parlare per ore di una cosa che tanto comunque non capivano! E non che Grifondoro, in quello specifico caso, avesse colpe: in fondo era pur sempre lei a star portando avanti un discorso parallelo, distratta dalla missione del giorno non appena aveva visto il Morsmorde sul comodino, puntando le pagine sportive tanto quanto un Cacciatore con gli anelli.
    “Io voglio diventare il Battitore dei Falcons!” Annuì convinta, pescando una gelatina al cerume, il cui bleah! che ne seguì poteva considerarsi valido anche per il Locale cui sarebbe andato Dante al suo primo appuntamento. “Ma ciò non vuol dire che non possa iniziare la carriera agonistica partendo da un’altra squadra, non puoi mica avere tutto e subito. Quindi puoi tornare single dopo esserti fidanzato, assumerebbe tutta un’altra prospettiva.” Un po’ come vivere sognando il giorno di indossare la maglia della sua squadra del cuore sapendo di essere degna, di essersi fatta le ossa altrove per vivere il suo sogno senza alcun rimpianto.”
Incrociò le gambe, puntellando i piedi a uno dei sostegni del baldacchino, continuando indisturbata a leggere la rivista, alzando lo sguardo di tanto in tanto per osservare la situazione.
    Perché fosse lì? Per dare tormento a Dante, ovviamente. Era bastato un semplice andiamo a dare fastidio dal Rinaldi a convincerla, perché, in fondo, la McPherson attuava solo loschi piani e, finché questi non la riguardavano, aveva carta bianca.
    “Ew. Quanto è kitch Madama Piediburro. Tutto troppo… rosa. Ma i dolci sono buoni, fatti consigliare da Erin se è di turno!”
    Il che le faceva tornare in mente che doveva chiedere a Jek di spedirle un’intera scorta di zuccotti di zucca perché i suoi erano finiti e, se avesse avuto abbastanza tempo, anche le ultime novità del Red Velvet. Tutto ciò la rendeva molto triste, perché stava a significare che per almeno una settimana avrebbe dovuto razionare le sue scorte e andare a caccia nel Castello per procacciare i suoi amati dolcetti.
    “Ho mangiato io metà della mela!” Continuò sollevando il torsolo, continuando a sfogliare il giornale, troppo concentrata e persa nel suo mondo per capire di cosa stessero effettivamente parlando. In fondo, le bastava ci fosse cibo.
“Una lucidata al manico serve sempre! Altrimenti si fiacca. E’ ordinaria manutenzione, no? Più ci tieni, più vai veloce. Ma non tutti riescono a cavalcarlo a oltre 150 km/h. Dilettanti. Ehi, molla il lecca-lecca!” Si sporse in avanti, cercando di strapparglielo dalla bocca e magari portarle via qualche incisivo quando vide lo stile del Rinaldi.
Si diede una spinta con i piedi, facendo una capriola all’indietro e mettendosi così nuovamente in piedi.
“BIRRA SIA e… Ti sembra modo di uscire questo?” Domandò orripilata, osservandolo da capo a piedi. “Come prima cosa togli la camicia dai pantaloni, neanche i Corvonero si vestono così e tu non sei tutto precisino, psycho-perfettino come l’Osborne. Poi…” si avvicinò ancora, serrando le dita attorno al viso del Grifondoro, spostandolo a destra e a manca, gli occhi sottili e ridotti in due fessure. “Punterei tutto sul bad boy dal cuore d’oro, enfatizzando il livido sulla guancia scompigliando un po’ i capelli, Merlino, non stai andando in chiesa! E, soprattutto, togli quel calzino bianco o chiamo il Dallaire e ti faccio dare fuoco.”

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    Edited by C h e l l S E Y - 7/5/2019, 21:22
     
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