[oblinder] I Wanna Be With You

«Che ne dici amico, sto bene così? Oh, addirittura una favola?? Che esagerato sei!» si schernì con una risatina demenziale, sistemandosi l’orlo della giacca, avendo nel frattempo cura di non far cadere il piccolo cestino con un bellissimo fiocco rosso all’esterno. Cosa conteneva? Delle strepitose ciambelle che aveva preparato con le proprie manine e con tanto amore! Sapeva che erano strepitose perché aveva ceduto al richiamo del cibo e ne aveva fregata una dal contenitore durante il tragitto da casa all’area picnic. Osservò allegramente il suo Eros Piumato che gli svolazzava attorno, seguendolo nella sua camminata verso il luogo del suo appuntamento; gli sarebbe piaciuto un sacco rubarl- prenderlo in custodia e aggiungerlo alla sua schiera di amici animaletti e magari anche vestirlo da formichiere. Sarebbe stato così adorabile!
Era veramente di buonumore e curioso di scoprire con chi avrebbe passato la giornata: Carrow’s District era uno dei suoi posti preferiti in assoluto! Aveva fatto bene ad affidarsi a Mara Myoncki e Christian Maljoeyo, un’idea magnifica, non c’era che dire. E poi non aveva resistito, la prospettiva di incontrare una persona con cui fosse in sintonia, un nuovo amico insomma, non aveva potuto che entusiasmarlo. Adorava fare nuove conoscenze e stringere legami e, nonostante in realtà non fosse alla ricerca di qualcuno con cui avere un legame amoroso, Zac non escludeva mai nulla a priori! San Valentino era la festa dell’amore e lui amava l’amore(?) – e strapazzare di coccole la gente fino a farla scappare –, perciò quale modo migliore di celebrarlo mettendosi in gioco con l’iniziativa?
Gli sarebbe piaciuto dire che per l’occasione si era pure fatto la barba – insomma, era una frase cliché, andava detta #wat –, ma Zachary era troppo affezionato alla sua cara barba per compiere un simile sacrilegio. Però poteva affermare di averla tenuta corta e curata e che grazie a quello non appariva un barbone! Vi sembra poco?? Aveva pensato di portare con sé anche Ranger, però era giusto giusto in orario e sapeva che ci avrebbe messo più tempo a cercare un vestitino per lui rispetto a quello che aveva impiegato lui per vestirsi, era matematico.
«Sono elettrizzato! Tu non lo sei, Cupido? Certo che se non mi fossi piombato addosso sarebbe stato un inizio migliore per tutti ma l’audacia si apprezza sempre, bravo!» ??? Il suo sorriso si allargò quando l’Eros Piumato, da lui soprannominato Stupìdo Cupido, incominciò a richiamare stridulo la sua attenzione e illuminarsi come una lampadina – «Sei fluorescente, forte!» –, segnale che il suo Master_Of_Karatea doveva essere vicino.
All’inizio scrutò vagamente i tavoli da picnic, domandandosi come avrebbe fatto ad accorgersi di chi fosse il suo Valentino, per poi rendersi conto che sarebbe stato decisamente facile: un tavolo in particolare era allestito con una tovaglia e addirittura del vino e una targhetta con il nick che Zac stava cercando. Era tutto troppo tenero e buffo, e non poté trattenersi dallo scoppiare a ridere. Apprezzava tutta quella cura per il dettaglio, si vedeva che ci teneva e la constatazione aumentò l’entusiasmo. Si avvicinò verso l’uomo, e allora si focalizzò su di lui con il suo sguardo vivacemente curioso. Aaaaw, gli stava simpatico a pelle! Aspettò che si accorgesse di lui.
«Ciao! Sono BBQ, cioè sono Zac ma mi aspettavi come BBQ, ecco.» Saltellò accanto a lui e, senza pensarci due volte, si sporse per coinvolgerlo in uno dei suoi abbracci micidiali e gli lasciò un affettuoso bacio sulla guancia. Invadente, fuori luogo, un po’ molesto? Sempre, ma con affetto. Si staccò solo per sedersi di fronte all’uomo, e mise il cestino che aveva tenuto sottobraccio al centro del tavolo. «Aspetti da tanto??Ho preparato delle ciambelle! Sono buone, giuro,» esclamò. Era felice che il suo Valentino gli trasmettesse simpatia, ed era positivo per il loro appuntamento.

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E in soli cinque secondi di UraganAffetto, probabilmente Nathaniel aveva già decretato che Zac un po’ squilibrato doveva esserlo e gli era venuta voglia di prendere il vino e filarsela alla velocità della luce. Poi si chiedeva perché avesse pochi amici che non avessero un’adorabile codina, quattro zampette o un paio di ali con cui prenderlo a sberle quando provava a pettinarne le piume.
Ma il lato positivo di essere se stesso, era che Zac neanche se ne accorgeva quando era molesto, quindi per lui stava andando tutto a meraviglia!!! Liberò quel povero malcapitato dall’abbraccio per sedersi, ridendo divertito all’esortazione dell’altro e forse, forse, capendo che aveva un pochino esagerato con la confidenza, ma giusto giusto un pochino. Poteva essere colpa del suo fascino?? Cupido gli aveva detto – no non è vero, ma secondo lui glielo aveva detto – che vestito così avrebbe steso chiunque! C’era anche da aggiungere che il Magizoologo era un tipo molesto, non se la tirava per la sua presunta magnificenza.
«Tendo a essere molto espansivo, scusami,» aggiunse, ma la sua mente era già sorvolata alla propria domanda successiva. Gli sarebbe veramente dispiaciuto se lo avesse fatto stare lì con le mani in mano, beatamente ignaro del fatto che la sua positività fosse leggermente contrastata da quella piccola questione che si chiamava incesto; quella era la prova che anche le persone solari sapevano attirare sfighe notevoli, ma solo una persona speciale come Zac poteva vantare di aver avuto un appuntamento con suo zio prima della propria nascita. #cosa BAH, questa negatività!!1!1 Rassicurato sulla puntualità, annuì soddisfatto e gli rivolse un altro sorriso, ricambiando il suo sguardo con una punta di perplessità. Non era da lui domandarsi come apparisse, se fosse abbastanza elegante o vestito bene, ma quella era un’occasione particolare e ci teneva a essere tutto carino e coccoloso. Nathaniel gli sembrava una persona educata e gentile e uao, avevano pure lo stesso naso, sembravano quasi parenti. Che cosa carinaaa!
«Tassorosso, sì,» confermò subito, posando gli avambracci sulla superficie del tavolo, mentre gesticolava appena con una mano, riuscendo a non prendere Nate con uno schiaffo involontario #wat A quel punto si fece più pensieroso, tacendo per un miracoloso attimo mentre inclinava di lato la testa e cercava di ricordare se avesse conosciuto un Nathaniel ai tempi degli studi. Tabula rasa. «Temo di essere più grande di te, ma potremmo esserci incontrati nel castello.» potremmo essere parenti invece #shock
Era molto probabile, ma ad Hogwarts Zac ne aveva molestata incontrata di gente – ciao Elwyn –, avrebbe facilmente potuto non ricordarsi di lui. Fece un rapido calcolo mentale, fermandosi come sempre nelle sue elucubrazioni psicopatiche derivanti dal fetish preoccupante dalla sua passione per la matematica – «Sia 91 che 93 sono divisibili per due mlmlml secsi, 94 però no, accidenti!» E nel linguaggio spesciale di Zac C'È UNA SPIEGAZIONE. 94 non è divisibile per due perché è l'indice di secsaggine ed è il suo anno di nascita. Se è secsi è divisibile per due, ma dato che Zac non è secsi non è divisibile per due #wat – prima di rispondere. «Sono del 94, diplomato coi 94, ci siamo sicuramente incrociati qualche volta,» commentò contento, neppure fosse un avvenimento di somma importanza. Prese il bicchiere di vino che Nate gli porse con un ringraziamento e ne bevve un sorso, non prima che l’altro avesse fatto lo stesso. Si trattenne dal muoversi troppo per non combinare guai, rovesciare il tavolo o peggio ancora la bottiglia di vino sui vestiti dell’uomo, la sua specialità in assoluto nella rosa di pasticci tra cui scegliere. «Parlami di te, cosa ti piace fare? Che lavoro fai?? Ti piacciono gli animali???» Climax di molestie.

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Per Zac non c’era nulla di meglio che chiacchierare come le comare del villaggio che ricordavano i bei tempi perduti: i ricordi, la gioventù sfiorita (??), tante altre belle cose, ad esempio… Boyle e Peraltra. Che uomini, Santo Shepard, gli veniva da piangere. Quanto era bello poterli shippare per i corridoi da tenero adolescente che credeva all’amore – tanto quanto adesso eh, di miglioramenti non ce ne sono stati –, fantasticare su quante sculture di patate il professor Boyle avesse dedicato al suo inseparabile amico, tutti gli indimenticabili momenti da brotp. Ebbene signori, Zachary li aveva amati davvero, davvero tanto, non a caso lui adorava il proprio capocasa! Ma avanti, c’era sul serio qualcuno che lo avesse fatto? Se sì era una brutta persona, un Mangiamorte infame e sanguinario come minimo; non c’era altra spiegazione.
Nemmeno a dirlo Zachary saltò su come un bambino di fronte al suo giocattolo preferito e annuì con enfasi a sottolineare la santità(?) di ciò che Nate aveva affermato. «Un duo indimenticabile, e amavo Boyle!» Rise mentre gli venivano in mente tutte le discussioni creative che aveva avuto con quell’uomo. Come dimenticare quando aveva deciso di andare a trovarlo nel suo nuovo piccolo mondo, il Potatoes Museum? L’inaugurazione era stata… fantastica. E cosa più importante, il buffet era pieno di cose come tortini di patate, frittate di patate, pane alle patate, patate ripiene e ricordava ancora oggi come ieri gli spiedini a base di patate: era stato tutto leggendario. «Sei mai andato a visitare il suo museo? Se non l’hai fatto, non sai cosa ti perdi.» Il museo poteva essere tranquillamente scambiato come quello di Una notte al Museo, solo che le miniature erano intagliate con tanto affetto dal caro professore e tante si muovevano anche!!! Per non parlare della statua di drago che, senza bisogno di specificare, era interamente di patate e gigante a livelli impensabili per quello che alla fine era una specie di puré. Un grande, grandissimo record mondiale di cui si era parlato nei giornali del Mondo Magico per setttimane. Com’era orgoglioso del suo prof, metà della sua prima brotp!
Per i suoi gusti, aveva già pensato fin troppo alle patate.
Doveva dirlo, Zac non sapeva perché, ma non avrebbe mai immaginato che Nate lavorasse al ministero. Forse perché era troppo alla mano e non ce lo vedeva proprio a occuparsi di certe questioni, tuttavia Zachary sapeva bene che le apparenze potevano ingannare e rimase ad ascoltarlo con una rinnovata curiosità, sinceramente interessato a ciò che aveva da dirgli. Si domandò cosa ne pensasse degli special, se credesse fossero inferiori a loro maghi o meno e mille altre questioni che, supponeva, non avrebbe mai potuto porgli. D’altronde Zachary era un ribelle e svolgeva un ruolo abbastanza attivo all’interno della Resistenza, e insistere eccessivamente avrebbe potuto esporlo. Svitato sì, scemo anche coff al punto giusto. Così bevve velocemente un sorso di vino per tapparsi la bocca.
Non disdegnava affatto nessuna passione e nessun hobby, però quando l’uomo gli parlò di tutti quei bellissimi animaletti si illuminò in viso. Chiamatela psicopatia o deformazione professionale, ma avrebbe voluto conoscerli – e molestarli, quello sempre –. «Oh, io ho continuato gli studi per diventare Magizoologo e ora, tadan, lo sono a tempo pieno! Mi piace soprattutto fare progetti, inventare. E ho… tanti animali.» Progetto di costruire un piccolo zoo solo per loro per non dovermi comprare una seconda casa e lasciare la prima a loro. Ma questo non glielo avrebbe detto. «Il mio compagno di vita è un Australian Sheperd, e anche se mi ruba il cibo gli voglio bene,» scherzò, anche se di scherzo ce n’era ben poco e Ranger stava cercando di imparare ad aprire il frigo con le zampe, maledetto.
Avrebbe continuato a sproloquiare descrivendo cose totalmente inopportune, proseguendo con altre curiosità – indovinate – inopportune per Nate, perché voleva conoscerlo e diventare suo amico – per qualcosa oltre il confine dell’amicizia, Zac era convinto che se doveva succedere, sarebbe successo da sé! Il caos che spuntò all’improvviso attorno a loro, però, era troppo persino per lui per essere ignorato e il motivo di questo stesso caos, tra urla concitate manco si stesse per verificare l’Apocalisse sul pianeta, non tardò ad arrivar loro. Insieme a una guardia della zona che, fatemi capire, voleva reclutare due persone random per sedare la gente??
«Che te ne pare? Potrebbe essere un primo appuntamento alternativo.»
Zac osservò Nate. Oh beh, non era tipo da tirarsi indietro, okay! «Certo, conta su di me!» Anche se, a dire il vero, da bravo amante degli animali avrebbe caricato su tutte le creature che si erano liberate dalle gabbie e le avrebbe portate verso la libertàH. Ma – per ora – non poteva. Si guardò attorno, per poi alzarsi e tornare a fissare Nate con un sopracciglio inarcato. «Ci serve un piano o non ci serve un piano?» #wat

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